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Festival Napoli, kermesse per eccellenze. Alla Mostra d'Oltremare musica e tradizioni di 15 Paesi


(ANSA) - NAPOLI, 8 MAG - Un Festival per celebrare Napoli e il suo ruolo internazionale. E' il Festival di Napoli che si terrà alla Mostra d'Oltremare nell'ambito della più ampia manifestazione 'Napoli incontra il mondo' che porterà nel capoluogo campano la musica, l'enogastronomia, le tradizioni e l'artigianato di 15 Paesi. Nei weekend dal 30 giugno al 2 luglio e dal 7 al 9 luglio alla mostra si svolgeranno contemporaneamente i Festival irlandese, spagnolo, celtico, argentino, country, indiano, il Festival dell'America latina, Le Mille e una notte, Amo la terra, lo Japan Expo, That's America, l'October Festtival e La mia Africa e il Festival di Napoli che celebrerà - come spiegato dall'organizzatore, Michele Panfietti - ''la passione, il sentimento, la storia di Napoli con lo scopo di far conoscere ai visitatori che arriveranno da tutta Italia e dal resto del mondo le meraviglie della Capitale del Mediterraneo''. L'evento sarà promosso dai canali Rai e in particolare da Rai international e farà tappa nei più importanti complessi fieristici. Il Festival infatti farà tappa a Milano e Torino, ma anche a Mosca, Pechino, Tokyo, San Paolo e New York.
    ''La realizzazione di questo Festival - ha affermato il sindaco, Luigi de Magistris - rappresenta un salto di qualità significativo. Oggi grazie alle persone e ai professionisti che come noi ci credono, Napoli è diventato un importante attrattore. Noi in questi anni abbiamo lavorato perché questa fosse l'immagine di Napoli -. Ha aggiunto - togliendo lo sfregio che altri avevano causato''. Alla presentazione della manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, anche la presidente della Mostra d'Oltremare, Donatella Chiodo, che ha sottolineato l'impegno e il sostegno dell'ente e l'assessore al Lavoro, Enrico Panini, che ha ricordato come simili appuntamenti siano ''il frutto del mandato politico e amministrativo e testimonino la capacità organizzativa dell'amministrazione, delle sue articolazioni e della città tutta''.

Riapre a Stupinigi Appartamento del Re


TORINO - Riapre al pubblico dopo 13 anni l'Appartamento del Re della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
    Termina infatti a giugno il recupero delle stanze juvarriane della residenza sabauda per la caccia e le feste alle porte di Torino. Si tratta dell'ultima tappa di un percorso avviato 30 anni fa per il recupero del complesso, patrimonio Unesco dell'Umanità. I lavori sono stati finanziati dalla Fondazione Crt con un investimento di 20 milioni di euro.
    "Riconsegniamo al pubblico un edificio storico di enorme valore - spiegano il presidente e il segretario generale della Fondazione Crt, Giovanni Quaglia e Massimo Lapucci -. Adesso faremo il possibile per dargli una nuova e virtuosa governance, come merita un museo del genere. Stiamo infatti progettando un tavolo con l'Ordine Mauriziano, proprietario della Palazzina, e la Compagnia di San Paolo".
    L'obiettivo è quello di accrescere l'offerta culturale di Torino e del Piemonte, arricchendo il circuito delle residenze sabaude di un altro importante tassello.(ANSA).

A Palermo con Calaciura e l'inferno degli esclusi


 Diceva Cristina Campo che accusare di frivolezza i favolisti francesi perché adornano le fate di piume di struzzo significa possedere la vista, non la percezione. E solo la percezione sa riconoscere ciò che ha valore e che esiste veramente. Ora, "accusare" Giosuè Calaciura di essere uno scrittore barocco perché curva la parola oltre il suo grado di flessibilità (senza che, peraltro, si avverta uno scricchiolio) significa possedere l'udito ma non l'orecchio.
BORGO VECCHIO  (SELLERIO, PP. 134, 14 EURO) conferma, per lo stile che ancora una volta sorprende al pari dei contenuti, che questo autore è un caso a sé nel panorama letterario, come finalmente si comincia a sospettare, almeno fuori dall'Italia: i francesi hanno cominciato a tradurre i suoi romanzi a partire da "Malacarne" del '97; lo stesso sta accadendo in Germania.
    Chi ha vissuto a Palermo negli ultimi venticinque anni sa quanto sia difficile raccontare la città: è come andare dallo psicanalista accompagnati dai genitori, tanto è invasiva la presenza delle cosiddette istituzioni che pretendono di dare l'interpretazione autentica dei processi sociali e culturali, spalleggiate dalla "società civile", evidentemente ignara del fatto che una volta operata la frattura scompare il concetto stesso di società.
    Borgo Vecchio, che dà il titolo al libro, è un quartiere reale dove accade ancora oggi che uomini e pecore dividano lo stesso giaciglio, come documentava sessant'anni fa Danilo Dolci in un'altra zona di Palermo, Cortile Cascino. Bisogna voler male alle parole per dire che la città è molto cambiata rispetto a quel tempo, come capita di leggere e di sentire. Borgo Vecchio è a ridosso del porto e non dà nell'occhio quanto a degrado apparente - in certi scorci, anzi, la vista ne può trarre conforto, ma la percezione produce esiti ben diversi. Lì vivono i compagni di scuola Mimmo e Cristoforo, la prostituta Carmela e sua figlia Celeste. Lì vive Totò, che non aveva "intelligenza di commercio ma solo di rapina", lesto di grilletto e di gambe, che sfreccia per i vicoli ("a misurare la distanza dal mondo") sfiorando appena le basole con le suole lisce delle sue scarpe, come se l'attrito fosse una forza irrilevante. Borgo Vecchio è il luogo che "la città del privilegio" ha adottato come porto franco dell'illegalità comoda e leggera: lì si andava (e si va a ancora) a fare la spesa di notte, perché in barba alle regole dell'annona, i negozi allungavano l'orario a piacimento; in passato si andava il mercoledì pomeriggio - nei tempi in cui lo Stato pensava di vigilare sui commerci - muovendosi dalla città bene, cento metri più a ovest, dov'era vietata la panificazione; lo era anche al Borgo Vecchio, beninteso, ma nessuno, neanche il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, riuscì a far rispettare la legge ai panettieri.
    A proposito di legge, Calaciura sembra porre una questione non di poco conto: che cos'è la norma in una realtà dove non funziona niente? La risposta potrebbe arrivare per sottrazione: non è un deterrente (si continua a delinquere); non è una punizione (nei termini in cui è descritto il quartiere, il carcere potrebbe persino proteggere dalla violenza del contesto). La categoria che più si avvicina alla legge è il caso. Totò il rapinatore è sì un delinquente, ma è principalmente la cavia della legge, che dà l'illusione alla società (civile?) di vivere nel migliore dei mondi possibili, di confinare l'impresentabile nell'enclave del Borgo. Nel quartiere vivono la loro clandestinità uomini, donne, cavalli, oggetti: la pistola di Totò, custodita nella calza che fa da fondina, è una co-protagonista del romanzo e contende il suo primato al coltello. Mostrando l'arma Totò spiega ai suoi amici che "fa più paura del coltello, non promette colluttazioni né discussioni, se c'è la pistola non c'è altro da aggiungere". Tutto tende all'irreparabile, come sembra predire il ritratto della Madonna del Manto, una sorta di Tiresia, indifferente agli "anticipi di paradiso" offerti dalla prostituta ai propri clienti. (ANSA).

Mare più pulito, in Italia 342 spiagge da sogno


(ANSA) - ROMA, 8 MAG - Mare eccellente, quest'anno in Italia, su più spiagge dell'anno scorso: sono aumentate a 342 (il 5% di quelle premiate a livello mondiale) quelle che si fregeranno della Bandiera Blu assegnata dalla Foundation for environmental education (Fee) Italia per questa 30/a edizione. Podio incontrastato, con la Liguria che si conferma regina, seguita da Toscana e Marche. Il "sigillo" che ogni anno premia le località che salvaguardano meglio l'ambiente - sulla base di 32 criteri aggiornati periodicamente - e le infrastrutture 'green', per il 2017 andrà anche a 163 Comuni e 67 approdi turistici. Boom per i laghi doc in Trentino. 

La Liguria conferma la leadership per mare cristallino con 27 località (due i nuovi ingressi Camogli e Bonassola), seguita come lo scorso anno da Toscana con 19 località e Marche con 17. La Campania raggiunge 15 bandiere con un nuovo ingresso (Sapri) e la Puglia mantiene le sue 11; l'Abruzzo va a quota 8 con due nuovi ingressi Giulianova e Roseto degli Abruzzi e l'Emilia Romagna perde una bandiera scendendo a 6. Il Veneto e il Lazio confermano le 8 bandiere del 2016, la Sardegna è presente con 11 località e la Sicilia raggiunge le 7 bandiere con l'ingresso di Santa Teresa di Riva; la Calabria arriva a 7 con due nuovi ingressi Roseto Capo Spulico e Soverato, il Molise scende a due bandiere, una in meno dell'anno scorso, il Friuli Venezia Giulia conferma le due bandiere del 2016 e la Basilicata resta a due. 

I 67 approdi premiati, spiega la Fee, "dimostrano che la portualità turistica ha consolidato le scelte di sostenibilità, rispondendo ai requisiti previsti per l'assegnazione internazionale, garantendo la qualità e la quantità dei servizi erogati nella piena compatibilità ambientale". Aumentate anche le bandiere per i laghi con il Trentino Alto Adige che raggiunge quota 10 e raddoppia rispetto all'anno scorso; 1 va alla Lombardia e 2 al Piemonte. 

Il 2017, designato dall'Assemblea Generale dell'Onu "Anno Internazionale del Turismo Sostenibile" di cui la Fee è partner, segna un trend di crescita delle località Bandiera Blu e dimostra l'impegno delle "amministrazioni locali nel cogliere nuove sfide per la gestione sostenibile del territorio, mettendo al centro la connessione terra-mare - spiega Claudio Mazza presidente della Fee Italia - La salute del mare è strettamente correlata alla gestione del territorio".

Chiese, villaggi e miniere, i tesori sotterranei del mondo. Viaggio nelle viscere della terra per scoprire le meraviglie

Monopoli ma anche Seattle, le Filippine, la Cappadocia e Montreal. Ecco i tesori sotterranei da scoprire in tutto il mondo:
Miniera di sale Wieliczka
E’ conosciuta come la cattedrale di sale, una delle più antiche miniere saline al mondo ancora in funzione, che nei suoi 300 chilometri d’ampiezza regala gallerie profonde anche 327 metri, pozzi e sculture scolpite nel sale e corridoi serpeggianti, che raccontano la storia del duro lavoro di tante generazioni di minatori nella regione polacca di Malopolska, a 12 chilometri da Cracovia. La parte visitabile dell’affascinante miniera di sale, patrimonio Unesco dell’umanità e attrazione turistica tra le più amate della Polonia, misura 3 chilometri e comprende laghi sotterranei dalle verdi acque, camere arredate con candelabri di sale e bassorilievi, cappelle con altari e opere d’arte, tra cui la riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, e un tracciato di 800 scalini che scendono a 135 metri sotto terra. Il percorso comincia nel pozzo Daniłowicz dove una guida svela i segreti della miniera e racconta le storie delle tante vite legate a Wieliczka; scendendo si scoprono grotte e luoghi meravigliosi, scolpiti nella dura roccia salina, e si ammirano attrezzature e strumenti minerari, carrelli, macchinari e utensili. A metà del percorso si visita la cappella dedicata alla principessa Kinga, patrona dei minatori, ornata da lampadari e arricchita da bassorilievi e statue. Infine, sulle note della musica di Chopin si segue il meraviglioso spettacolo delle luci organizzato sulle rive di un lago salino.

Pioneer Square di Seattle
Il centro storico di Seattle, che corrisponde al quartiere di Pioneer Square, risale alla fine dell’Ottocento e ospita gallerie d’arte, negozi, ristoranti e locali notturni. Ma l’attrazione più curiosa e insolita di questa zona è Bill’s Speidel underground tour, lo storico nucleo cittadino con caseggiati in mattoni rossi, gallerie e strade, costruito prima dell’incendio che nel 1889 distrusse la città americana. Da allora Seattle venne ricostruita a un livello superiore ma nel ventre della terra restano gli antichi edifici, visitabili da lunghe passerelle in legno che consentono ai visitatori di camminare in strade spettrali. La visita sotterranea comincia sotto la Doc Maynard Public House, accompagnati da guide che raccontano storie curiose e leggende sulla vita della città statunitense prima della ricostruzione. Tra i racconti più accattivanti ci sono le storie dei tunnel usati per le riunioni clandestine durante gli anni del proibizionismo e le scandalose storie di prostituzione, organizzate da una rete di sarte.

Coober Pedy in South Australia
In una landa desolata a 800 chilometri a nord di Adelaide, nel South Australia, migliaia di tumuli piramidali simili a rocce disseminati sulla sabbia arancione si intervallano a profonde buche nel terreno. Questo paesaggio bizzarro è stata creato da famiglie di minatori di opali di quarantacinque diverse nazionalità, che per difendersi dal caldo edificarono i propri alloggi sottoterra, dando luogo a un villaggio minerario sotterraneo con abitazioni, spazi comuni, negozi, gallerie d’arte e persino una chiesa ortodossa. Coober Pedy è un luogo interessante e originale da visitare: accompagnati da una guida si scopre il villaggio che risale ai primi del Novecento e che in lingua aborigena significa “buco nel terreno dell’uomo bianco”. Il luogo più bello è la casa di Faye, che mostra perfettamente l’abilità dei minatori di sfruttare il sottosuolo, ma l’esperienza migliore è dormire nel Desert Cave Hotel, un albergo scavato nel sottosuolo.
Oggi Coober Pedy, fondata nel 1915, racchiude più di 70 miniere che producono gli opali di maggiore qualità al mondo.

Villaggio di Andrea e Procopio a Monopoli
Tra i giganteschi olivi secolari dell’entroterra di Monopoli, nei pressi dell’antica via Traiana, sorge uno degli insediamenti rupestri più interessanti della Puglia, al cui interno si cela la chiesa dei santi Andrea e Procopio, che dà il nome al villaggio. L’antico sito è situato in una posizione strategica, in un dislivello naturale e di spalle ai venti umidi ma con una buona illuminazione solare che gli consente di avere un microclima mite e costante. Attualmente dell’antico villaggio rupestre si visitano alcune grotte, un tempo usate come abitazioni o stalle, e un affascinante frantoio ipogeo dove sono presenti macchinari per la lavorazione delle olive e calendari ricavati nella roccia per scandire lo scorrere del tempo. All’interno del complesso si visita anche la cripta dei santi Andrea e Procopio, che dalle incisioni e dai simboli apparteneva all’antico ordine dei Cavalieri Templari. Nella chiesa, dedicati a sant’Andrea apostolo, fondatore della chiesa di Costantinopoli, e san Procopio, protettore delle armate bizantine, sono presenti crocefissi e affreschi ben conservati.

Il fiume sotterraneo di Puerto Princesa 
La natura regala spesso tesori nascosti che meritano di essere scoperti; è il caso di Puerto Princesa, capitale della provincia di Palawan, nelle Filippine, che ha ricevuto la tutela dell’Unesco per il suo fiume sotterraneo, incluso peraltro tra le 7 meraviglie naturali del mondo. Si tratta di un fiume che scorre tra mangrovie e una foresta fitta, popolata da molte specie tropicali, e per 8 chilometri all’interno di una grotta lunghissima, che può essere esplorata – previa prenotazione - per più di 4 chilometri con una barca. Lo spettacolo è assicurato e la navigazione conduce in un corridoio di rocce, stalattiti e stalagmiti e in un mondo di strane specie acquatiche e di piccoli pipistrelli. Il fiume è ospitato in un parco che offre anche una foresta fluviale, spiagge bianche e piccoli isolotti.

Ospedale nella roccia di Budapest
All’interno della collina di Buda, dove sorge il palazzo reale, c’è un luogo particolare e curioso, testimone della tormentata storia della capitale d’Ungheria: è l’ospedale nella roccia Sziklakorhaz, un sito sotterraneo scavato nella terra che fa parte di un sistema di grotte e percorsi labirintici attivi da secoli. Un tempo il sito, caratterizzato da dieci chilometri di tortuose gallerie e da un sistema di fornitura elettrica indipendente, era usato come cantina, ma durante la seconda guerra mondiale le autorità di Budapest lo trasformarono in un grande ospedale. Finito il conflitto la struttura sanitaria rimase attiva per qualche tempo, specie durante la rivoluzione del 1956, quando le autorità comuniste, durante la crisi dei missili a Cuba, vollero aggiungere un bunker antiatomico, terminato poi nel 1962. Oggi si visita la struttura, trasformata in museo, con l’aiuto di una guida e la proiezione di un breve filmato che racconta le condizioni di vita di quegli anni. L’ospedale è stato ricostruito fedelmente in ogni ambiente: gli ambulatori, la sala operatoria, le stanze di degenza, le cucine, così come le attrezzature sanitarie dell’epoca e i manichini che ricordano il personale medico e i pazienti. Anche nel bunker sono esposti gli ambienti e gli oggetti originali come le tute e le maschere antiradiazioni e gli impianti di aerazione.

Derinkuyu in Cappadocia
Gole profonde e caverne misteriose come labirinti punteggiano il cuore dell’Anatolia, in Turchia, creando uno scenario naturale straordinario e surreale, frutto delle violente eruzioni dei vulcani Erciyes e Hasandağ che milioni di anni fa ricoprirono di lava l’antico territorio della Cappadocia. Questa terra, luogo d’origine del ricco impero ittita, vide fiorire numerose civiltà, tra cui quella bizantina e quella romana, di cui ancora oggi rimangono numerose testimonianze, incise nella roccia; per scoprirle è necessario attraversare tortuose gallerie che portano a segrete città sotterranee e a case rupestri - ce ne sono più di tremila - affrescate dai bizantini. Uno di questi centri, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità, è Derinkuyu e regala visite indimenticabili nelle viscere della terra. La città sotterranea si sviluppa su più livelli di profondità e dal 1969 è aperta alle visite dei turisti, che scendono fino a 85 metri tra grotte, corridoi, cappelle, botteghe, cisterne e magazzini.

Montreal Underground City
Sono molte le città nel mondo che per affrontare le temperature rigide dell’inverno hanno creato centri sotterranei dove vivere la quotidianità. E’ il caso di Montreal, in Canada, che possiede un mondo nascosto per ripararsi dal freddo. Nell’Underground City di Montreal, in effetti, c’è di tutto: uffici, negozi, ristoranti, cinema, alberghi, spa, musei, banche, università e persino una pista da hockey, omaggio allo sport nazionale. Il primo grande centro commerciale sotterraneo, Place Ville Marie, venne edificato nel 1962; poi nel 1966 venne costruita la metropolitana e, accanto alle stazioni, piccole piazze commerciali. Oggi Montreal conta con una città parallela sotterranea di circa 33 chilometri dove ogni giorno, dalle 5 e 30 del mattino all’una di notte, circolano 500mila persone che lavorano, fanno shopping e camminano lungo i tanti passaggi pedonali, decorati con opere d’arte, sulle scale mobili e nelle piazze arredate con fontane e sculture. I centri più famosi e affollati che meritano una visita sono il Centre Eaton e il Promenades Cathédrale.
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Venezia si veste di contemporaneo. Per la Biennale 23 eventi collaterali e tante mostre

VENEZIA - L'antica Signora si veste di contemporaneo. Venezia, dopo l'annuncio delle mostre di Damien Hirst e Mark Tobey già aperte in queste settimane, è pronta dall'8 maggio ad indossare i paramenti della megalopoli dell'arte contemporanea. Ad officiare una celebrazione laica che per mesi trasformerà Venezia in un palcoscenico dedicato alle diverse tendenze del fare arte oggi - 23 gli eventi collaterali, ma decine le mostre e i party più o meno esclusivi in ogni angolo del centro storico -, e a trainare un 'sistema' destinato a richiamare in città migliaia di addetti ai lavori nei tre giorni della vernice, dal 10 al 12 maggio (apertura al pubblico dal 13 al 26 novembre), è un'altra "vecchia signora", quella Biennale d'arte che ha superato il traguardo dei 120 anni dalla fondazione senza un capello bianco. Invitati 120 artisti da ogni angolo del mondo di cui 103 per la prima volta presenti alla Biennale nella mostra curatoriale.
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