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La Victoria Cruziana fiorisce a Villa Taranto a Verbania, Lago Maggiore


Si dice che, nel corso della sua vita, Neil Mc. Eacharn, il capitano scozzese che nel 1935 rilevò dalla marchesa di Sant'Elia il terreno che oggi ospita Villa Taranto e i suoi bei giardini, avesse fatto ben sette volte il giro del mondo. Fu proprio durante i suoi viaggi, una delle sue più grandi passioni assieme a quella della botanica, che il capitano scelse molte piante delle provenienze più disparate da far acclimatare nel suo nuovo giardino in corso di realizzazione. Il suo obbiettivo era, infatti, quello di creare un ricco complesso botanico di interesse internazionale e per fare ciò ampliò la proprietà e, attraverso le imponenti opere di sbancamento e terrazzamento lungo Punta della Castagnola, realizzò un giardino meraviglioso sulla sponda piemontese del Lago Maggiore a Pallanza.

Vennero realizzati boschi rigogliosi, bordure e vallette di arbusti, aiuole, parterres, placidi laghetti, serre e tappeti erbosi che permisero a Mc. Eacharn di mettere a dimora piante provenienti da tutto il mondo in modo da creare un ambiente in cui specie botaniche di ogni provenienza potessero vivere perfettamente integrate con la natura locale. Il clima mite, la bellezza del contesto e le competenze del proprietario consentirono di creare ricchissime collezioni che reseso il giardino un luogo di grande interesse scientifico e naturalistico sia per per gli esperti del settore che per gli appassionati dellepasseggiate all'aria aperta.

Quello a cavallo tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno è il periodo ideale per concedersi una piacevole passrggiata in questa cornice incantevole. Fino alla fine di ottobre, infatti, i visitatori possono godere dell'opportunità di ammirare le sorprendenti fioriture della Victoria Cruziana. Considerata la regina delle piante acquatiche, questa meraviglia della natura è originaria delle aree dei grandi bacini fluviali dell'America meridionale (Rio delle Amazzoni, Paranà) ma già dal 1956 ha trovato le condizioni ideali per il suo sviluppo nella bella Serra dei Giardini Botanici di Villa Taranto. Nel periodo ta giugno e luglio, quello di maggiore attività vegetativa, le sue foglie possono raggiungere i 2 metri di diametro. Una volta fiorita, i suoi splendidi fiori si schiudono nel tardo pomeriggio sfoggiando i loro eleganti petali bianchi dai quali sprigiona un inebriante profumo di ananasso. La mattina del secondo giorno si chiudono di nuovo per poi aprirsi nuovamente alla sera svelando, stavolta, incantevoli sfumature rosa che virano verso il rosso intenso al calare della notte durante la fase di impollinazione. Il mattino seguente appassiscono per poi immergersi in acqua e generare i frutti.

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A piedi sulle strade della fede... Il Turismo religioso riscoperta di un momento di riflessione

In principio c'è stata la riscoperta del Cammino di Santiago, che da più di trent'anni si presenta come un itinerario alla ricerca di se stessi e delle radici della propria fede. Poi, negli anni, si sono susseguiti interventi per rimettere in ordine le antiche vie dei pellegrini in Italia e nel mondo, e oggi si assiste ad un vero e proprio boom di viaggiatori sulle tracce degli antichi percorsi che dal Medioevo venivano solcati per raggiungere i luoghi della fede.
La via leader indiscussa continua ad essere quello che conduce al santuario di San Giacomo a Compostela: questo storico cammino religioso vede la presenza di 300mila persone ogni anno, che percorrono gli oltre 800 chilometri a piedi o in bicicletta, partendo dalla Francia, dalla Spagna o dal Portogallo. Ma una buona popolarità ha acquisito anche la via Francigena, che parte dalla Francia e arriva in Italia, attraversando la Svizzera. Punto di inizio di questo cammino è Berry au Bac, una cittadina situata nei pressi di Reims nella Francia orientale, proseguendo per Chavanges, Orges e Richebourg, passando per le località svizzere di Losanna, Saint Maurice e il Passo del Colle del Gran San Bernardo, per raggiungere l'Italia. Qui si incontrano Pont Saint Martin, Pavia e San Gimignano, per arrivare infine a Roma dopo una camminata di quasi 1800 chilometri.
Sempre in Italia, interessante il cammino storico del sentiero degli Abati, 190 chilometri tra l'Emilia Romagna e la Toscana, un itinerario estremamente impegnativo che tocca luoghi come Canevino, Bobbio, Castana e Pontremoli. Caratterizzato da un forte sentimento religioso il cammino della Via di Francesco, un percorso che consente di seguire i passi del santo da La Verna fino a Greccio, 3 giorni di cammino visitando Assisi, Perugia, Spoleto e la bellissima Spello.
Altri itinerari per un viaggio a piedi sono la via Benedicti, 300 chilometri da Norcia alla valle del Liri fino a Montecassino e il Cammino di San Giorgio Vescovo in Sardegna, 200 chilometri per scoprire Arbatax e le zone interne dell'isola.
Tornando in Europa, ci sono percorsi poco battuti da scoprire. La Svezia ospita il Pilgrim Trail, che ricalca gli antichi pellegrinaggi religiosi tipici del Medioevo, mentre la Norvegia propone il sentiero di San Olaf Way, una camminata di 650 chilometri da Oslo a Trondheim. In Polonia è possibile raggiungere a piedi il santuario di Jasna Gora, meta di pellegrinaggio per oltre 4 milioni di persone ogni anno per arrivare alla città di Czestochowa. Zaino in spalla si può intraprendere anche il sentiero di San Paolo, in Turchia, poco segnalato ma di grande suggestione, composto da 500 chilometri da Perge a Yalvac.
E per chi è in cerca di un'altra spiritualità, sul lato indiano dell'Himalaya è presente il cammino di Ladakh, un percorso tra luoghi di culto buddisti e antichi monasteri.

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Turismo Religioso / È un vero e proprio boom quello che potrebbe vivere Medjugorje, paesino bosniaco meta di milioni di fedeli

Ad aprire la strada all'arrivo di nuovi flussi, il via libera di Papa Francesco ai pellegrinaggi di parrocchie e diocesi. "Quest'anno, dopo che il Vaticano ha autorizzato ufficialmente il culto - commenta Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi - ci aspettiamo un aumento delle richieste". Si prepara alla novità anche Silvano Mezzenzana, vicepresidente di Duomo Viaggi: "Con la nuova indicazione, cominceremo anche noi ad accompagnare gruppi di fedeli".

Turismo Religioso / Le destinazioni dei fedeli in Europa e nel mondo

Ma l'Italia è solo una delle grandi mete del turismo religioso nel mondo. Alzando lo sguardo verso le grandi destinazioni della fede, in prima fila sicuramente si trovano Israele, la Mecca e il Gange in occasione del Kumbh Mela. Se quest'ultimo pellegrinaggio, che con 150 milioni di persone in movimento si aggiudica la palma del più grande del mondo, è per gli occidentali motivo di viaggio turistico più che di fede, discorso differente meritano la Mecca e Israele.
Il pellegrinaggio alla Mecca attrae circa 2 milioni di persone nel corso dell'Hajj, ma resta un evento limitato nel tempo: per 5 giorni la città dell'Arabia Saudita diventa il centro del mondo musulmano, e per questa occasione sono numerose le linee aeree che potenziano i loro collegamenti per permettere ai fedeli di ogni parte del mondo di raggiungere la destinazione.

La Terra Santa
Israele è, invece, un'altra storia. Sede della città santa di tre religioni monoteistiche, Gerusalemme, il Paese ha registrato, nel 2018, 4,12 milioni di arrivi, con un tasso di crescita rispetto all'anno precedente, del 14 per cento. Le entrate complessive si attestano intorno ai 5,2 miliardi di euro. Circa 6 turisti su 10 giunti in Israele nell'anno appena concluso erano cristiani; il 22 per cento era ebreo, il 12,1 per cento senza particolari affiliazioni religiose, l'1,8 per cento musulmano. Il 40 per cento dei visitatori era costituito da repeater. E nel solo 2018 sono state costruite 4mila nuove camere in tutto il Paese. 

I luoghi di Maria
Tre milioni di pellegrini all'anno raggiungono Lourdes, cittadina francese quasi al confine con la Spagna, per rivolgere le loro preghiere all'Immacolata concezione, la Madonna apparsa a Bernadette Soubirous. Accanto al santuario mariano sorge la grotta dell'apparizione, 18 fontane dedicate ai fedeli per bere l'acqua benedetta e una serie di piscine, dove si immergono 400mila persone l'anno per chiedere la guarigione dal male.
Sono invece 7 milioni i pellegrini accolti dal santuario di Fatima, in Portogallo, nel 2018. Secondo le statistiche, hanno visitato Fatima 11.477 pellegrini provenienti dall'Italia (con gruppi organizzati). Sempre in tema di gruppi organizzati, fanno sapere dall'ente del turismo del Portogallo, nel 2018, hanno visitato "Cova da Iria" 4.387 gruppi: 2.785 gruppi stranieri e 1.602 gruppi portoghesi, per un totale di 679.577 pellegrini provenienti da 79 paesi. Se la maggior parte degli stranieri era proveniente dall'Europa, la devozione per la Madonna ha portato 481 pellegrinaggi dall'Asia, provenienti soprattutto da Corea del Sud, Filippine, India e Indonesia e 31 gruppi provenienti dalla Cina.

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Ritorno in Medio Oriente

Cambia la geografia della Terra Santa, che ora si riscopre più grande. I pellegrinaggi in Medio Oriente, indicano infatti gli operatori interpellati da TTG Italia, si arricchiscono di nuove tappe alla scoperta delle radici della storia cristiana, con percorsi che da Gerusalemme portano in Libano, Giordania arrivando fino in Armenia. "Sicuramente - conferma Barbara Chiodi, direttore di Brevivet - tutta l'area della mezzaluna fertile, Israele e Giordania in primis, hanno registrato quest'anno una netta ripresa". Un trend positivo cui ha contribuito non solo l'atteggiamento dei fedeli "non più preoccupati dal tema sicurezza", ma anche, rileva Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi, "l'introduzione di nuove rotte da parte delle compagnie low cost che hanno generato nuove opportunità". Compagnie che, pur avvicinando Israele alla Penisola, non sembrano però troppo interessate a rendere più spedito il lavoro dei tour operator che muovono gruppi. "È vero - sottolinea Silvano Mezzenzana, vicepresidente di Duomo Viaggi - che i voli diretti hanno un appeal maggiore, ma non è affatto facile prenotare con anticipo tutti i posti con le low cost e spesso - aggiunge - si finisce con lo scegliere vettori europei che fanno scalo". Ma se la Terra Santa e i Paesi che la circondano sono oggi destinazioni nuovamente apprezzate dai turisti religiosi, cominciano a essere riscoperte anche mete devozionali dell'Egitto legate alla storia del primo cristianesimo o al dialogo interreligioso. "Il monastero di Sant'Antonio nel deserto, così come la moschea di al-Azhar, al Cairo, sono luoghi tornati a essere frequentati" evidenzia Mezzenzana. Ma tornano in auge anche destinazioni per diverse stagioni uscite dal radar degli operatori. "L'itinerario sulle orme di San Paolo, in Turchia - precisa Rusconi -, comincia di nuovo a essere richiesto".
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Turismo religioso: il nuovo pellegrino diventa viaggiatore

Sopra i cinquant'anni, tende a tenere sotto controllo i costi, ma desidera i comfort di un servizio di buon livello. Non si muove in grandi gruppi e, dell'esperienza, apprezza sempre di più la dimensione individuale rispetto a quella comunitaria. Quando poi la destinazione lo consente, è interessato a conoscere la cultura dei luoghi che attraversa entrando anche in contatto con le altre fedi. 
È il turista religioso, profilo a cui guardano con attenzione diversi operatori della Penisola che per questo tipo di viaggiatore mettono a punto programmazioni ad hoc che, senza correre dietro a mode o a tendenze passeggere, sono in continua evoluzione.
"Rispetto al passato si è un po' perso il senso del gruppo - sottolinea Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi -. Dalle parrocchie non si parte più riempiendo pullman interi da 50/60 posti. La maggior parte delle richieste che arrivano sono individuali che poi noi aggreghiamo". Simile l'esperienza di Silvano Mezzenzana, vice presidente di Duomo Viaggi. "È sicuramente più presente l'attenzione al singolo. Una dimensione che si sposa con una spiritualità più intima e profonda, ma anche con una maggiore richiesta di quei pellegrinaggi che, come i Cammini, si fanno da soli o in piccola compagnia". 
Ma a cambiare sono anche, per Barbara Chiodi, direttore di Brevivet, i contenuti stessi del viaggio. "Si pone sempre più attenzione ai contenuti biblici e pastorali. Sia nei santuari mariani che nei luoghi della fede bisogna sempre porre molta cura al particolare per non deludere le aspettative del fedele". Il quale, malgrado non sia disposto a spendere cifre da capogiro, è comunque alla ricerca di soluzioni confortevoli. 
"Trattandosi spesso di viaggi impegnativi, ricchi di visite e camminate, si tende a scegliere sistemazioni comode, ma non di lusso" evidenzia Rusconi. Quando è possibile si cerca poi di privilegiare le strutture che, a vario titolo, sono riconducibili alla Chiesa. "In Terra Santa ci rivolgiamo di solito alle pensioni gestite dai francescani o dalla comunità cristiana locale e in ogni caso - aggiunge Mezzenzana - cerchiamo sempre di avere un interlocutore della Chiesa". 
Ma se i pellegrinaggi nei grandi santuari mariani d'Europa lasciano poco spazio all'approfondimento culturale, è nei luoghi devozionali in Medio Oriente che quest'aspetto acquista rilevanza. "A Lourdes - osserva Rusconi - si va esclusivamente per pregare, mentre in destinazioni come l'Armenia, il Libano e la Giordania biblica, si riesce più facilmente a fondere l'aspetto spirituale con l'approfondimento archeologico". 
Gli sforzi degli operatori vanno anche verso una maggiore connotazione interconfessionale dell'esperienza. "Da un paio di anni - interviene Chiodi - abbiamo introdotto un nuovo segmento Cultura e Religione che, appunto, vuole spingere i nostri viaggiatori alla scoperta delle radici delle culture religiose".
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Le parole della letteratura e quelle della canzone d’autore si intrecciano nello spettacolo che chiude il Festival 2019 di LetterAltura

Verbania - Centro Eventi Il Maggiore domenica 29 settembre 2019 ore 21.00
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Neri Marcorè, accompagnato al pianoforte da Domenico Mariorenzi, propone un percorso di letture e canzoni creato appositamente per questa serata.
Ritroviamo la passione per il volo nelle pagine di scrittori importanti, come racconto dalla loro esperienza personale e come riflessione sul senso delle cose e della vita. In particolare lo spettacolo rende omaggio ad Antoine de Saint-Exupéry, a 75 anni dalla sua scomparsa, il 31 luglio 1944, nel suo ultimo volo di ricognizione sul Mediterraneo.
E il volo, quello degli aeroplani e delle mongolfiere, quello libero degli uccelli o quello sognato dagli uomini, è presente in molte belle canzoni di diversi cantautori italiani, scelte per questa serata e interpretate dalla voce e dalla chitarra di Marcorè e dal pianoforte di Mariorenzi.
A chiusura del Festival, letture e canzoni invitano ancora a “librarsi in aria, volare lontano”…

Festival Viaggiatore, al via con Smutniak Dal 27 al 29 settembre ad Asolo trenta appuntamenti

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E' dedicata alle 'Passioni' la quinta edizione del Festival del Viaggiatore che nella serata d'apertura, il 27 settembre ad Asolo, in provincia di Belluno, vedrà protagonista Kasia Smutniak in dialogo con la scrittrice e giornalista Candida Morvillo. Nel giorno d'inaugurazione ci sarà il recordman Max Calderan, esploratore estremo di deserti, detentore di tredici primati mondiali, che racconterà il suo prossimo progetto: attraversare a piedi nudi l'ultima frontiera inesplorata della terra, il Quarto Vuoto dell'Arabia Saudita, mille chilometri di sabbia costellata da dune instabili, spazzata da tempeste e popolata da serpenti velenosi e scorpioni. La nuova impresa verrà filmata da Empty Quarter studios e diventerà un documentario.
    Circa trenta gli appuntamenti in tre giorni e per l'occasione saranno aperte dimore storiche, palazzi, giardini e ville solitamente chiuse al pubblico della "Città dai cento orizzonti", come la definì Giosuè Carducci, abitata in passato anche da Robert Browning ed Eleonora Duse. Ed Asolo venne eletta da Freya Stark, prima donna occidentale a viaggiare nel Deserto arabico, sua dimora per la vecchiaia.
    Tra gli ospiti del Festival, che si concluderà domenica 29 settembre, il giornalista Giuseppe Giulietti, una delle più note firme della fotografia come Lorenzo Capellini, la giornalista e scrittrice Eliana Liotta, con il suo ultimo saggio 'Prove di felicità', ma anche viaggi immersivi alla scoperta del vino, il cioccolato, il tè, il caffè e i profumi con i massimi esperti del settore. Info e programma su www.festivaldelviaggiatore.com

Giornata turismo: Franceschini, investiremo su capitale umano. Organizzata dall'Unwto, quest'anno è dedicata al lavoro

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ROMA - Mentre il mondo (e anche gli operatori italiani) sono alle prese con la conta dei danni del mega fallimento di Thomas Cook, il tour operator più antico del mondo, è stata celebrata una Giornata mondiale del turismo (http://wtd.unwto.org/) particolarmente significativa in quanto il tema scelto dall'Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite per quest'anno era "Turismo e lavoro: un futuro migliore per tutti". Il ruolo del turismo nella creazione di posti di lavoro - sottolinea l'Unwto - è spesso sottovalutato: genera il 10% dei posti di lavoro nel mondo ed è incluso nell'obiettivo 8 di sviluppo sostenibile dell'Onu per il suo potenziale di creazione di lavoro "dignitoso". Inoltre ha dimostrato di essere un'attività economica più che vitale e particolarmente "resiliente": in ciascuno dei 7 anni successivi alla crisi economica globale del 2010, infatti, il numero di arrivi di turisti internazionali in tutto il mondo è cresciuto del 4% o addirittura di più. Lo scorso anno sono saliti del 5% raggiungendo la pazzesca cifra di 1,4 miliardi.

Ben conscio del grande impatto, ma non solo economico, sul mondo del lavoro di questo settore è il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini a cui è appena ritornata che anche la delega al turismo (che il governo gialloverde aveva spostato all'Agricoltura). "Lavorare nel turismo e avviare imprese sostenibili - dice il ministro all'ANSA - sono attività culturali e formative ancor prima che economiche. Il turismo è incontro con l'altro, è relazione con l'ospite, è produzione e contaminazione di culture, tradizioni, conoscenza. La qualità del servizio turistico è determinata dal capitale umano, sono le risorse umane il vero valore differenziale e competitivo. Ed è su quelle che questo governo vuole investire". "Investire sull'accoglienza e sul turismo sostenibile - aggiunge Franceschini - è una strategia fondamentale per governare la crescita dei flussi che ci attendiamo per i prossimi anni. È una delle priorità del governo come dimostra la scelta di riunire nuovamente cultura e turismo sotto lo stesso ministero: nessuno nel mondo ha la possibilità di legare ad altri tipi di turismo un patrimonio culturale che rende enormemente più competitivo qualsiasi tipo di turismo nel nostro paese rispetto alla concorrenza internazionale".

Sottolinea il grande ruolo del turismo di catalizzatore per l'uguaglianza e l'inclusività il segretario generale dell'Unwto, il georgiano Zurab Pololikashvili: "In molti luoghi, l'occupazione turistica offre a donne, giovani e persone che vivono nelle comunità rurali la possibilità di sostenere se stessi e le loro famiglie e integrarsi maggiormente nella società in generale". E aggiunge: "Mentre celebriamo la Giornata mondiale del turismo, riconosciamo il potere trasformativo del turismo. Insieme, possiamo realizzare il potenziale del turismo per costruire un futuro migliore e più equo".

"L'Italia - spiega invece il presidente dell'Enit, agenzia nazionale del turismo, Giorgio Palmucci - con i suoi 429 milioni di presenze e una spesa di 41,7 milioni di euro può rappresentare un modello a cui tendere da parte di tutta la rete globale della filiera. Enit ringrazia tutti coloro che ogni giorno, ciascuno con le proprie mansioni, contribuisce a rendere eccellenti gli ingranaggi del settore con un'offerta sostenibile e di qualità". Fai i conti sul numero dei posti di lavoro "turistici" Assoturismo Confesercenti: "In Italia, direttamente ed indirettamente, il turismo - dice il presidente Vittorio Messina - dà lavoro a 3,4 milioni di persone, e il suo peso sull'occupazione è in crescita: secondo le nostre stime dovrebbe raggiungere i 4 milioni di posti di lavoro già nel 2028".

A Milano non solo il Metamondo di De Chirico

Giorgio De Chirico

E' dedicata alle nuove generazioni la retrospettiva che Palazzo Reale presenta al pubblico con opere selezionatissime di Giorgio De Chirico. Il percorso espositivo della mostra intitolata semplicemente De Chiricoprocede infatti per temi e non in ordine cronologico. I dipinti sono presentati per accostamento, in modo tale da creare luoghi che rivelano un mondo di grande mistero. Curata da Luca Massimo Barbero, l'esposizione intende, inoltre smontare il granitico binomio «de Chirico - Grande Metafisico» con alcune sale dedicate alla produzione meno nota, quella della sontuosità pittorica degli anni venti e trenta che irrita spesso la critica ufficiale e fuori dai tradizionali mercati dell'arte.

PERCHE' ANDARE

La mostra prende avvio dalla “Grecia dell’infanzia”, in particolare dal “Centauro morente” del 1909, un dipinto nel quale è ancora ravvisabile l’apprendistato accademico e al contempo svela l’importanza della famiglia nella costruzione dell’iconografia dechirichiana. Il percorso prosegue con la “Metafisica” prima rivoluzione pittorica messa a punto da de Chirico che trasforma i dipinti in veri enigmi. Come nel caso della monumentale “Arianna” (1913), in prestito dal MET di New York in cui assomma tutti i caratteri della Metafisica, approcciati dall’artista fin dagli anni parigini e sviluppati a partire dal 1914 a Ferrara. La terza sala sarà dedicata ai giochi di prospettiva che fanno di de Chirico l’acclamato antesignano del Surrealismo. Si prosegue con un puro omaggio alla pittura dechirichiana, con temi pressoché iconici come l’autoritratto, la natura morta e il mito. La quinta sala è riservata, al “manichino” tema principe della poetica dechirichiana con “Il figliol prodigo” ed “Ettore e Andromaca”. L'esposizione continua con un “analisi del nudo” con le “Due figure mitologiche” (1927) che vivono una dimensione onirica sia per i toni artificiali sia per la ricercata sproporzione di quei corpi giunonici.

DA NON PERDERE

Non manca in mostra una raccolta di “Gladiatori” e un omaggio alla serie dei “Bagni misteriosi” del 1935. L'ultima sala della mostra è dedicata alla neometafisica, grande summa della parabola dechirichiana. L'artista riprende la pittura pastosa degli anni Trenta o il “Ben dipingere” come lo definiva l’artista stesso fin dal 1933, giungendo poi alla rimeditazione della metafisica che, nell’idea di ripresa e replica delle “Muse inquietanti”, folgorò Andy Warhol come una rivoluzione.

de Chirico
Fino al 19 gennaio 2020
Luogo: Milano, Palazzo Reale
Info: 0292897740
Sito: www.dechiricomilano.it
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