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Dal Salento alla Sardegna, ecco 10 spiagge nascoste in Italia

Clima mite, posti poco affollati e prezzi più convenienti sono alcuni degli innegabili vantaggi di una vacanza al mare in primavera. Goboony, la piattaforma di camper sharing, ha selezionato dieci tra le più suggestive spiagge italiane nascoste e perfette per una vacanza in camper al mare durante la stagione primaverile.

Eccole:

1. TORRE ULUZZO E PORTO SELVAGGIO – SALENTO, PUGLIA
In Salento, più precisamente nel territorio di Nardò, c’è una bellissima spiaggia selvaggia e rocciosa: la baia di Torre Uluzzo. A strapiombo sul mare, la torre dal prestigioso valore archeologico domina una cala incantevole. Il periodo migliore per visitare questo luogo è sicuramente la primavera, quando il fiore da cuiprende il nome – l’asfodelo, in dialetto uluzzu – fiorisce e colora tutto di bianco. Questa meravigliosa baia
regala spazi rocciosi isolati dove poter prendere il sole, un mare azzurro e cristallino dove potersi tuffare e fresche pinete dove potersi appisolare all’ombra di alti pini.  Torre Uluzzo è raggiungibile a piedi tramite un sentiero sterrato accessibile dalla strada litoranea tra Santa
Caterina e Sant’Isidoro. Da Torre Uluzzo è poi possibile percorrere un bellissimo sentiero naturale che collega la baia a un altro luogo spettacolare e incontaminato: Porto Selvaggio. Tutta la zona fa parte dell’area naturale protetta del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, inserita nel 2007 dal FAI nell’elenco dei “100 luoghi da salvare”. Raggiungibile solo a piedi con una passeggiata di circa venti minuti, la spiaggia di Porto Selvaggio, contornata da maestosi pini d’Aleppo, è il luogo ideale dove passare, anche in primavera, piacevoli giornate in totale tranquillità con il pregio di essere immersi in un ambiente naturale, incontaminato e selvaggio.
La zona è ricca di parcheggi, aree sosta e campeggi dove poter sostare o alloggiare.

2. SPIAGGIA DI CALAMOSCHE – SICILIA
Nel Parco Naturale di Vendicari, nella zona sud-orientale della Sicilia, in provincia di Siracusa, c’è un luogo magico: la spiaggia di Calamosche. Una caletta di sabbia dorata e finissima lunga circa 200 metri e circondata da scogliere e vegetazione mediterranea. Il mare turchese e cristallino è sempre calmo perché è protetto dalle correnti grazie ai due promontori che sorgono alle estremità laterali.
Il fondale è sabbioso e basso nella parte centrale, diventa più profondo e roccioso alle estremità. Qui è facile incontrare splendidi esemplari di fauna marina locale. Questa spiaggia infatti è tra le preferite tra gli amanti dello snorkelling. Dal parcheggio attrezzato che si trova percorrendo la SP19, parte un sentiero naturale di circa 1,2 km praticabile solo a piedi e che porta direttamente alla spiaggia. Una piccola fatica per godere di un vero e proprio paradiso naturale.

3. CALA VIOLINA – TOSCANA
Nella macchia mediterranea della riserva naturale di Scarlino, Cala Violina è un lembo di spiaggia con un mare incontaminato e racchiuso tra due promontori. È un patrimonio naturale di altissimo valore e fortemente tutelato. Cala Violina è famosa per un particolare che la rende un luogo unico e magico: ad ogni passo fatto sulla spiaggia i minuscoli granelli di quarzo “suonano” una melodia. Già narrate nei viaggi di Marco Polo, le spiagge sonore sono un fenomeno antico ed esclusivo di pochi luoghi nel mondo. Se ne contano appena un centinaio in tutto il mondo e Cala Violina è uno di questi luoghi magici. Dopo aver parcheggiato il proprio veicolo, (l’area di sosta più vicina è quella di Val Martina con 200 posti disponibili) Cala Violina si raggiunge esclusivamente a piedi o in bicicletta. Dal 1° giugno al 30 settembre l’accesso è regolato tramite un sistema di prenotazione. La prenotazione si fa online sul sito dedicato e il costo per l’accesso alla Cala è di 1 euro. Mentre la tariffa giornaliera per il parcheggio del camper è di 15 euro.

4. CALA GOLORITZÈ – SARDEGNA
Situata su uno dei tratti costieri del Golfo di Orosei, il nome Goloritzè deriva probabilmente dalle parole sarde “colóvuru”, “caboru”, “carhodu” che significano serpente. La spiaggia viene anche chiamata “spiaggia dell’Aguglia”, per la presenza dell’Aguglia, una formazione rocciosa appuntita nota anche come Punta Caroddi. La cala si può raggiungere via terra con una camminata di circa un’ora attraverso il sentiero Bacu Goloritzè sul Supramonte di Baunei. Proprio perché si tratta di un’area preservata non è possibile fare camping su questa spiaggia, ma è possibile sostare presso la Cooperativa Goloritzè. Qui sono disponibili diversi servizi come maneggio, ristoro ed anche
guide ambientali in grado di consigliare itinerari di trekking, arrampicata e fuoristrada.

5. SPIAGGIA DI SAN FRUTTUOSO DI CAMOGLI – LIGURIA
La spiaggia di San Fruttuoso è probabilmente la spiaggia più piccola di tutta la riviera ligure e la più incontaminata, probabilmente per via del difficile accesso. Può essere raggiunta, infatti, solo in barca o a piedi attraverso vari sentieri escursionistici, caratterizzati da diversi gradi di difficoltà. Uno dei più belli è quello che parte da Portofino e dura circa 1 ora e mezza. La spiaggia si trova nel Parco Regionale di Portofino – zona B dell’area naturale marina protetta, è piuttosto piccola e caratterizzata da ciottoli bianchi; il mare è cristallino e dal colore verde smeraldo. È molto amata dai sub, grazie alla bellezza dei fondali e alla presenza del Cristo degli Abissi, una statua di bronzo alta circa 2,5 metri che è stata posta nel 1954 sul fondale della baia a 17 metri di profondità.

6. BAIA DI PORTO MIGGIANO O SPIAGGIA DEI CENTO SCALINI – SALENTO, PUGLIA
La Baia di Porto Miggiano è conosciuta anche come “spiaggia dei cento scalini”, per via del numero di scale che bisogna fare prima di arrivare al mare. Situata nella cittadina di Santa Cesarea Terme – famosa stazione termale ricca di sorgenti naturali – Porto Miggiano è un vero e proprio gioiello incastonato in una meravigliosa insenatura. Fondali ricchi di meraviglie da scoprire, caratteristici faraglioni e suggestive grotte preistoriche, come quella dei Romanelli, rendono questo luogo un paradiso terrestre dove potersi rilassare e ammirare l’incanto della
natura. Da visitare preferibilmente in primavera, tra maggio e giugno o a settembre. In piena estate infatti è una meta molto affollata. La zona dispone di un ampio parcheggio, su strada sterrata, dove poter parcheggiare il proprio veicolo. Inoltre, proprio in cima alla baia e immerso nel verde si trova il Camping Porto Miggiano, luogo ideale per un camping con vista sulla splendida insenatura.

7. SPIAGGIA DELLA GAVITELLA, CAMPANIA
La spiaggia della Gavitella è un delizioso angolo di paradiso custodito tra le scogliere della splendida Costiera Amalfitana, luogo e patrimonio storico e gastronomico dall’inestimabile valore (sito Unesco dal 1997). Si tratta di una caletta naturale situata nella frazione di Vettica Maggiore a Praiano, raggiungibile percorrendo una scalinata panoramica costruita nel 1926. La via di accesso alla spiaggia della Gavitella inizia con la lunga scalinata di 413 gradini presso la Piazza San Gennaro di Praiano. Da qui il panorama incantevole su Positano e sui faraglioni di Capri lascia senza fiato. Altra particolarità di questo posto è la possibilità di godere del sole fino al tramonto grazie all’esposizione a ovest.

8. SPIAGGIA DELLA MARINELLA DI PALMI, CALABRIA 
Nella parte settentrionale della Costa viola e sovrastata dal Monte Sant’Elia, si trova la spiaggia della Marinella di Palmi, una baia caratterizzata da ghiaia bianca e da un mare turchese, limpido e trasparente. Nonostante sia facilmente raggiungibile è poco frequentata, perfetta per rilassarsi e godersi la pace del mare in primavera. Per poter arrivare è necessario prendere l’uscita per Palmi dalla Statale 18. Una volta qui basterà seguire le indicazioni per la spiaggia che è ben segnalata. Per quanto riguarda l’area camper dove poter sostare, a venti
minuti di guida dalla spiaggia si trova Summerland, un’area sosta dove sono disponibili servizi basici ma estremamente funzionali.

9. BAGNI DELLA REGINA GIOVANNA, SORRENTO
I Bagni della Regina Giovanna si trovano sul promontorio di Punta Capo a Sorrento e sono una delle spiagge nascoste più belle d’Italia.
Si tratta di una vera e propria piscina naturale circondata da roccia, natura incontaminata e dai resti di un’antica villa romana. Oltre che una piccola oasi naturale nell’area Marina Protetta di Punta Campanella, i Bagni della Regina Giovanna sono anche un sito archeologico protetto di notevole valore. I Bagni sono raggiungibili esclusivamente a piedi tramite un’escursione di circa 25/30 minuti o via mare. L’ingresso è gratuito ma contingentato durante tutto l’anno.

10. CALA LUNA – SARDEGNA
Simbolo della Sardegna orientale, Cala Luna è un vero e proprio monumento naturale di straordinario fascino. Si tratta di un’insenatura tra le falesie con al centro una striscia di sabbia finissima e dorata che si allunga nel mare limpido e azzurro. Ai confini tra Barbagia e Ogliastra, la spiaggia è di una bellezza selvaggia e incontaminata da lasciare senza fiato. È raggiungibile via mare con le barche che partono dal porticciolo di Cala Gonone e dalla spiaggia della Marina di Orosei. Per i camminatori esperti e allenati è possibile raggiungerla anche a piedi. Il sentiero di trekking è piuttosto difficile e parte da Cala Fuili o da Baunei.

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In vacanza a Santa Maria di Leuca, tra spiagge, cale e grotte e un santuario tutto da scoprire


(di Ida Bini)
Per raggiungere Santa Maria di Leuca, nell’estrema punta meridionale del Salento, si attraversa una terra color rosso scuro, punteggiata di fichi d’India e bianchi muretti a secco, nascosti tra filari d’ulivi secolari. Il profumo del mare è ovunque, anche se non si vede. Quando si arriva in prossimità della bella cittadina pugliese si ha la sensazione di scendere, di viaggiare verso la fine d’Italia: una luce accecante avvolge la città con il suo porto, la piazza e il santuario, il belvedere e il lungomare che regala nello stesso giorno la possibilità di ammirare alba e tramonto, ma su due mari diversi, lo Ionio e l’Adriatico.
Santa Maria di Leuca abbraccia due litorali diversi, due versanti con caratteri opposti: sabbioso e aperto quello ionico; ricco di scogli, insenature e grotte quello adriatico. E’ più facile arrivare in città dall’entroterra che dal mare: Leuca, infatti, si trova all’incrocio di forti correnti e la navigazione qui è spesso burrascosa; la stessa scelta delle spiagge più tranquille e riparate dipende solo dal vento, se spira tramontana oppure scirocco.
Punto di partenza per visitare la città è la grande piazza centrale con il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae: sorge in alto, sopra il porto, e regala una vista mozzafiato sul mare, con punta Meliso e punta Ristola che segnano i confini dell’insenatura. Il santuario, che sorge su un tempio dedicato alla dea Minerva – c’è ancora l’ara dei sacrifici – venne visitato e benedetto da san Pietro, che passò per la città pugliese diretto a Roma nel 43 dopo Cristo. Secondo i racconti dei vecchi pescatori salentini, dunque, quella di Leuca sarebbe la prima chiesa della cristianità. Distrutta e ricostruita cinque volte, è sempre stata meta di pellegrini, che si raggruppano sul piazzale immenso della chiesa, con al centro un gioco d’arcate e un faro alto quasi 50 metri. Il 15 agosto è il giorno in cui si festeggia Santa Maria, la madonna di Leuca, la sua santa protettrice, e lo si fa con una solenne processione a mare da Castrignano del Capo (di cui Santa Maria di Leuca è in realtà la frazione più grande) alla marina di San Gregorio e con appuntamenti in città che si anima di sagre – la più attesa è quella del pesce fritto – e di manifestazioni sul lungomare, con gli immancabili fuochi d’artificio finali sull’acqua.
Per recarsi al porto si scende la lunga scalinata, realizzata in periodo fascista, che affianca la cascata, opera dell’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, attiva con tre balzi soltanto a Pasqua e il 15 agosto per la festa patronale. Ai suoi piedi c’è il lungomare - pieno di localini, ristoranti, di case dei pescatori e delle estrose ville ottocentesche - che arriva al piccolo porto turistico: è da qui che ci si imbarca per arrivare alle cale, alle grotte e alle spiagge più belle dei dintorni e per ammirare i fondali, ricchi di alghe rosse e verdi e popolati da saraghi, aragoste e ricciole. Il versante adriatico ha il mare color smeraldo e la costa rocciosa bucherellata di grotte, fiordi e insenature: le alte falesie sprofondano fino a 50 metri vicino alla costa ma ogni tanto la roccia lascia spazio a deliziose calette dove fermarsi a fare il bagno.
Bellissime sono la grotta dello Spruzzo, dove le onde si infrangono formando uno zampillo d’acqua; della Vora con la luce che arriva fino in profondità; e del Laghetto, nel fiordo di Ciolo, che sfocia in uno specchio di acqua dolce. Sulla costa sorgono località marine molto belle da visitare, come il delizioso borgo di Tricase, Castro, famosa per la grotta Zinzulusa, e Santa Cesarea Terme, rinomata stazione termale dal 1899. E, ancora, Porto Badisco, insenatura naturale profonda e immersa tra i fichi d’india e la macchia mediterranea, e la bellissima città di Otranto, famosa per il castello aragonese e le sue spiagge sabbiose, attrezzate e comode, come l’incantevole Baia dei Turchi. Il versante ionico, invece, lascia spazio a spiagge sabbiose circondate da dune e dalla macchia mediterranea, dove la sera gli stabilimenti si trasformano in ristorantini e luoghi per le feste sull’arenile: Torre San Gregorio, Torre Vado e la spiaggia libera di Pescoluse, nota come “le Maldive del Salento” per la trasparenza dell’acqua e la presenza di bianchi gigli di mare tra le dune. Anche sul versante ionico ci sono alcune suggestive grotte; le più belle sono la grotta del Fiume, dove il mare diventa color verde-acqua, e la grotta delle Tre Porte, caratterizzata da tre monumentali ingressi. Più a nord si estende la lunga baia di Gallipoli, che va da Lido Pizzo, frequentato dai nudisti e amato dalle celebrità, a Punta della Suina con due piccole spiagge attrezzate e un bar sulla terrazza panoramica in cui fermarsi a mangiare frise profumate e succose; la baia è un susseguirsi di stabilimenti dove prendere un aperitivo e godersi il tramonto o dove bere qualcosa la sera ascoltando buona musica.
ansa

In vacanza nei due mari del Salento

In vacanza a Santa Maria di Leuca, tra spiagge, cale e grotte e un santuario tutto da scoprire
(di Ida Bini - ansa)

Santa Maria di Leuca, nell’estrema punta meridionale del Salento, ha l'invidiabile primato di esser bagnata da due mari. Per arrivarvi si attraversa una terra color rosso scuro, punteggiata di fichi d’India e bianchi muretti a secco, nascosti tra filari d’ulivi secolari. Il profumo del mare è ovunque, anche se non si vede. Quando si arriva in prossimità della bella cittadina pugliese si ha la sensazione di scendere, di viaggiare verso la fine d’Italia: una luce accecante avvolge la città con il suo porto, la piazza e il santuario, il belvedere e il lungomare che regala nello stesso giorno la possibilità di ammirare alba e tramonto, ma su due mari diversi, lo Ionio e l’Adriatico. Santa Maria di Leuca abbraccia due litorali diversi, due versanti con caratteri opposti: sabbioso e aperto quello ionico; ricco di scogli, insenature e grotte quello adriatico. E’ più facile arrivare in città dall’entroterra che dal mare: Leuca, infatti, si trova all’incrocio di forti correnti e la navigazione qui è spesso burrascosa; la stessa scelta delle spiagge più tranquille e riparate dipende solo dal vento, se spira tramontana oppure scirocco.

Punto di partenza per visitare la città è la grande piazza centrale con il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae: sorge in alto, sopra il porto, e regala una vista mozzafiato sul mare, con punta Meliso e punta Ristola che segnano i confini dell’insenatura. Il santuario, che sorge su un tempio dedicato alla dea Minerva – c’è ancora l’ara dei sacrifici – venne visitato e benedetto da san Pietro, che passò per la città pugliese diretto a Roma nel 43 dopo Cristo. Secondo i racconti dei vecchi pescatori salentini, dunque, quella di Leuca sarebbe la prima chiesa della cristianità. Distrutta e ricostruita cinque volte, è sempre stata meta di pellegrini, che si raggruppano sul piazzale immenso della chiesa, con al centro un gioco d’arcate e un faro alto quasi 50 metri. Il 15 agosto è il giorno in cui si festeggia Santa Maria, la madonna di Leuca, la sua santa protettrice, e lo si fa con una solenne processione a mare da Castrignano del Capo (di cui Santa Maria di Leuca è in realtà la frazione più grande) alla marina di San Gregorio e con appuntamenti in città che si anima di sagre – la più attesa è quella del pesce fritto – e di manifestazioni sul lungomare, con gli immancabili fuochi d’artificio finali sull’acqua.

Per recarsi al porto si scende la lunga scalinata, realizzata in periodo fascista, che affianca la cascata, opera dell’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, attiva con tre balzi soltanto a Pasqua e il 15 agosto per la festa patronale. Ai suoi piedi c’è il lungomare - pieno di localini, ristoranti, di case dei pescatori e delle estrose ville ottocentesche - che arriva al piccolo porto turistico: è da qui che ci si imbarca per arrivare alle cale, alle grotte e alle spiagge più belle dei dintorni e per ammirare i fondali, ricchi di alghe rosse e verdi e popolati da saraghi, aragoste e ricciole.

Il versante adriatico ha il mare color smeraldo e la costa rocciosa bucherellata di grotte, fiordi e insenature: le alte falesie sprofondano fino a 50 metri vicino alla costa ma ogni tanto la roccia lascia spazio a deliziose calette dove fermarsi a fare il bagno. Bellissime sono la grotta dello Spruzzo, dove le onde si infrangono formando uno zampillo d’acqua; della Vora con la luce che arriva fino in profondità; e del Laghetto, nel fiordo di Ciolo, che sfocia in uno specchio di acqua dolce. Sulla costa sorgono località marine molto belle da visitare, come il delizioso borgo di Tricase, Castro, famosa per la grotta Zinzulusa, e Santa Cesarea Terme, rinomata stazione termale dal 1899. E, ancora, Porto Badisco, insenatura naturale profonda e immersa tra i fichi d’india e la macchia mediterranea, e la bellissima città di Otranto, famosa per il castello aragonese e le sue spiagge sabbiose, attrezzate e comode, come l’incantevole Baia dei Turchi. Il versante ionico, invece, lascia spazio a spiagge sabbiose circondate da dune e dalla macchia mediterranea, dove la sera gli stabilimenti si trasformano in ristorantini e luoghi per le feste sull’arenile: Torre San Gregorio, Torre Vado e la spiaggia libera di Pescoluse, nota come “le Maldive del Salento” per la trasparenza dell’acqua e la presenza di bianchi gigli di mare tra le dune. Anche sul versante ionico ci sono alcune suggestive grotte; le più belle sono la grotta del Fiume, dove il mare diventa color verde-acqua, e la grotta delle Tre Porte, caratterizzata da tre monumentali ingressi.

Più a nord si estende la lunga baia di Gallipoli, che va da Lido Pizzo, frequentato dai nudisti e amato dalle celebrità, a Punta della Suina con due piccole spiagge attrezzate e un bar sulla terrazza panoramica in cui fermarsi a mangiare frise profumate e succose; la baia è un susseguirsi di stabilimenti dove prendere un aperitivo e godersi il tramonto o dove bere qualcosa la sera ascoltando buona musica