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Turismo Norvegia Norwegian, nuova rotta da Verona a Oslo


Partirà il prossimo 21 giugno il collegamento tra l'aeroporto Catullo di Verona e Oslo. Operato dalla compagnia low cost norvegese Norwegian, il nuovo volo avrà frequenza settimanale e farà diventare lo scalo veronese l'ottavo in Italia servito dal vettore scandinavo. «L’Italia riveste un ruolo strategico nei nostri piani di sviluppo futuri: siamo quindi felici di poter dare il via a questi nuovi collegamenti da Verona, che diventa così la nostra ottava destinazione all’interno del network italiano – ha affermato Thomas Ramdahl, chief commercial officer di Norwegian – La notizia dell’avvio della nuova rotta giunge a pochi giorni dall’apertura della nostra prima base operativa a Roma Fiumicino: dal 27 marzo, abbiamo ufficialmente avviato le attività presso l’aeroporto Fiumicino, dove abbiamo allocato 2 dei nostri Boeing 737».   «L’avvio dell’attività di Norwegian all’aeroporto di Verona è particolarmente importante in quanto sia il vettore che la destinazione rappresentano una novità per il Catullo – ha affermato Camillo Bozzolo, direttore commerciale aviation del gruppo Save – Il Nord Europa è un mercato a cui il nostro territorio guarda con estrema attenzione e il nuovo volo su Oslo in particolare darà un forte contributo ai flussi turistici incoming».

 www.norwegian.com - See more at: http://www.lagenziadiviaggi.it

Norvegia-Italia, partnership all’insegna di sostenibilità e innovazione


(Prima Pagina News) Energy Dialogue, Seed Forum e Fashion Skills for Scale sono i tre appuntamenti patrocinati da Innovation Norway in programma oggi a Milano in occasione della visita di stato dei reali norvegesi. Queste iniziative rappresentano alcuni esempi straordinari della vivace e diversificata collaborazione tra aziende norvegesi e italiane in settori chiave per lo sviluppo economico futuro, quale l’energia, energie rinnovabili, start-up e moda. Innovation Norway è una società a statuto speciale partecipata al 51% dal Ministero Norvegese del Commercio e dell’Industria e per il 49% dalle Regioni Norvegesi che ha l’obiettivo di aiutare le imprese ed essere più competitive e a crescere in futuro grazie all’innovazione. La Norvegia può rappresentare per l’Italia un esempio eccellente nei campi dell’innovazione, della sostenibilità e delle energie rinnovabili: si tratta infatti di un Paese che ha intrapreso un percorso di riconversione e diversificazione degli investimenti per far fronte alla crisi del prezzo del petrolio che ha avuto un impatto importante sull’economia nazionale. “Rispetto al passato la Norvegia sta vivendo un periodo di stagnazione economica che si riflette anche sulla capacità di creare occupazione”, ha commentato Elisabeth Meyer, Direttore di Innovation Norway Italia. “Di fronte a questa situazione il Paese ha avuto il coraggio e la lungimiranza di adottare una doppia strategia: da una parte programmare un futuro di crescita non più legato prevalentemente all’oil & gas puntando sempre più sulle energie rinnovabili; dall’altra supportare e favorire lo sviluppo di settori innovativi e competitivi, la tecnologia, la green economy, il turismo consapevole, la moda e il design.” Innovation Norway può offrire anche per l’Italia una pratica di successo su come una struttura pubblica possa essere in grado di attrarre capitali privati e fare sistema con il tessuto economico produttivo dei diversi Paesi, contribuendo fattivamente alla competitività delle imprese: le aziende supportate da Innovation Norway, in media, presentano un tasso di crescita del fatturato più elevato rispetto al mercato pari al 12,6, e un valore superiore di circa il 5.9%. La Norvegia investe sulla tecnologia ma anche su talenti, creatività e idee, settori nei quali l’Italia è terreno fertile. Su questi pilastri si articola il ricco programma delle iniziative organizzate oggi. Le esportazioni Norvegesi verso L’Europa e i mercati internazionali sono aumentati negli ultimi due anni in settori chiave come l’agro-alimentare, il settore manifatturiero, la meccanica di precisione e il settore chimico. L’Italia è tra i partner commerciali principali: le importazioni dall’Italia hanno registrato nel 2015 un valore di quasi 2 miliardi di Euro, contro un export della Norvegia verso il nostro Paese di 700 milioni di Euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 65% nella produzione ingegneristica, del 30% nella produzione manifatturiera e di oltre il 25% nel comparto food.

Cresce la stagionalità turistica per gli italiani in Norvegia


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Auspica di chiudere il 2015 con un aumento di italiani del 5 per cento l'ufficio norvegese per il turismo. 


Secondo le parole del marketing & communication di Innovation Norway, Marco Bertolini, "sono numeri che ci fanno piacere perché arriviamo da un 2014 in crescita e riconfermarci non è così automatico". Il manager segnala un aumento dei turisti italiani nei mesi di spalla, non solo verso la capitale Oslo ma anche su diverse aree del paese come i fiordi.

"Stiamo notando da parte dei tour operator una volontà di programmare itinerari non standardizzati alla scoperta della morfologia della Norvegia", spiega Bertolini. Intanto prosegue il programma di e-learning per agenzie Norway Express: sul portale italy.visitnorwayexpert.com sarà possibile visualizzare dieci filmati di 90 secondi che forniranno numerose informazioni sulla destinazione e la possibilità di vincere due viaggi.
ttgitalia.com

In Norvegia sul treno che percorre regolarmente un braccio del fiordo più lungo del Paese


Una linea ferroviaria unica che attrae turisti da ogni parte del mondo, il cui tragitto offre alcuni degli scorci più selvaggi e spettacolari della Norvegia. In 20 chilometri che si percorrono in circa un’ora si possono ammirare fiumi che tagliano gole profonde, cascate roboanti che lambiscono le pareti ripide delle montagne innevate e fattorie montane arroccate sui pendii scoscesi. E’ la “Flåmsbana” (www.visitnorway.com), ferrovia che percorre il tratto fra Myrdal e Flåm, nel sud-ovest norvegese. Si insinua nel punto più interno dell'Aurlandfjord, un braccio del Sognefjiord, il più lungo del Paese, a 865 metri di altezza e rappresenta uno dei più bei viaggi in treno che l'Europa propone. Scorre su binari normali nella valle di Flam e il viaggio è fantastico sia d'estate che d'inverno. L'ideale è provare in entrambe le stagioni se ne avete la possibilità, dato che il paesaggio muta così radicalmente da rendere il viaggio un'esperienza completamente diversa. Se viaggiate d'inverno ricordate che le giornate sono corte e quindi assicuratevi che il vostro treno viaggi tra le 9 e le 16, durante appunto le ore di luce. All'infuori di questi orari potreste viaggiare durante l'oscurità, perdendo così parte della vista sul favoloso paesaggio lungo il tragitto. Per gli amanti di questo tipo di vacanza, altre linee panoramiche in Norvegia sono la Bergenbanen, la linea costiera Jaerbanen, la Rorosbanen, la Raumbanen e la Nordlandbanen.
(Adnkronos/Travelnews24.it)

Accarezzare un lupo? Venite in Norvegia, venite al Polar Park

L’inverno è la stagione ideale per scoprire i meravigliosi animali che vivono oltre il circolo polare artico. Pronti per emozioni indimenticabili?

Il Polar Park

Il Polar Park è un grande parco immerso nella natura, a Bardu nella zona a sud di Tromsø. Il parco ospita i principali animali che vivono oltre il circolo polare artico tra cui renne, alci, linci, volpi artiche, orsi, lupi ed esemplari di bue muschiato. Il parco si estende per circa due chilometri in lunghezza e per visitarlo tutto sono necessarie almeno due ore.

Il Wolf Camp

Il Wolf Camp è la principale attrazione del Polar Park ed è stato creato per garantire le adeguate condizioni di vita ai lupi che vivono in cattività. Grazie a quest'attrazione potrete conoscere meglio questi splendidi animali, oltre a vivere un'esperienza unica nella natura più selvaggia e incontaminata.
Forse a molti può sembrare strano, ma il lupo è un animale che ha paura dell'uomo. Al Polar Park invece, questi animali hanno fatto amicizia con le persone e sono ormai abituati a socializzare con loro, anche a distanza molto ravvicinata. Il Wolf Camp vi darà l'irripetibile possibilità di incontrare i lupiall'interno delle recinzioni e dar loro da mangiare. Sarete accompagnati dai membri del nostro staff che sapranno rispondere a ogni vostra domanda o curiosità su questo misterioso animale.
Incontrare i lupi da vicino è facile: basta aver compiuto i 18 anni di età ed essere in buone condizioni di salute. In più dovrete vestirvi in modo adeguato e una volta nei recinti dovrete seguire le istruzioni degli addestratori. Incontrerete Steinluv, Luna e Ylva nati nel maggio del 2008, oppure Luppo, Silmo e Ilja nati nel 2010.

Il lupo

All'interno del Wolf Camp sono ospitati diversi esemplari di Lupi Europei, sottospecie del Lupo Grigio presente soprattutto in Europa e Asia. Il lupo è un animale che vive in branchi da due a otto esemplari ed è famoso per il suo ululato, utilizzato per comunicare con gli altri membri del branco, per attirare l'attenzione o in segno di sfida. I lupi hanno solitamente una corporatura molto esile ricoperta da una folta pelliccia che li mantiene al caldo e permette loro di sopravvivere al freddo del rigido inverno artico. Un maschio adulto può arrivare a pesare fino a 60 kg e raggiungere l'altezza di 70 cm!

Tante attività per ogni stagione

Visitare il Polar Park durante l'inverno è una di quelle “esperienze da fare almeno una volta nella vita”. In questa stagione infatti potrete vedere gli animali con la loro spessa pelliccia giocare nella neve. Inoltre è proprio in inverno che gli animali sono più attivi perché, vivendo oltre il circolo polare artico, prediligono le basse temperature.
Le attività che offre il Polar Park sono le più varie, create appositamente per dare la possibilità ai visitatori di passare un po' di tempo a stretto contatto con la natura. Oltre al Wolf Camp, la principale attrazione, è possibile fare una visita guidata per avvicinarvi e dar da mangiare ai predatori artici come la lince, il ghiottone e l'orso. Avrete la possibilità di vedere da vicino Salt e Pepper, due orsi bruni diventati famosi non solo tra i visitatori del Polar Park, ma anche nel resto del Paese grazie alla loro comparsa in diversi film e serie tv norvegesi. Inoltre potrete scoprire tante curiosità sulla volpe artica e giocare con i suoi cuccioli.
Se la vostra passione è la fotografia, guide esperte vi daranno la possibilità di entrare nei recinti degli animali e di avvicinarvi a loro per poter fare degli scatti unici, che non fareste facilmente da altre parti. Il Polar Park offre tante attività anche per i bambini che potranno conoscere da vicino mucche, pecore, capre e maialini.
All'interno del parco è possibile anche pescare e mangiare in compagnia di amici attorno ad un barbecue.
Non lasciatevi scappare questa singolare opportunità!
in http://www.visitnorway.com/

#Turismo #Viaggi #Norvegia Come in una favola... Sicilian style a Oslo

Al primo giro ti butti sul prestigioso salmone: le papille gustative ringraziano Dio per averti mandato al Polo Nord. Poi fai fuori mezzo chilo di gamberetti crudi della baia, pregando ad ogni deliziosa sgusciata di non beccarti la salmonella. Infine raccogli un lungo respiro, metti in un angolo le velleità animaliste e ti fai un panino con balena. Basta fingere che sia carpaccio di bresaola, effettivamente ne ha tutto l’aspetto e il gusto.
Il primo dei miei 365 giorni in Norvegia l’ho trascorso al Fishmarket di Bergen, dove nessun banditore abbanniae si respira aria internazionale. Incontro un bel po’ di italiani al soldo come venditori di pesce. Parlano le lingue e servono manicaretti ai turisti, incantandoli con la loro ars oratoria. Molti hanno la laurea, uno mi mostra il suo libro. Facendo questo lavoretto tre mesi l’anno raccolgono un bel gruzzolo, l’equivalente di 4000 euro al mese. Sgrano gli occhi. “Tutto proporzionato al costo della vita qui, che è altissimo – spiega uno di loro leggendo il mio stupore – ma siccome lavoro dodici ore al giorno non ho il tempo di spendere. Se vivessi come un norvegese medio, non riuscirei a mettere da parte un centesimo”.

Superata la fase turistico-esplorativa del territorio, traccio i punti cardinali della mia nuova esistenza. Paese ricco, scoperta del petrolio, grande civiltà e grandi amministratori. Stipendi alti, fisco salato e servizi che funzionano a dovere. Al supermercato c’è un pertugio nel muro che ingurgita le mie lattine vuote. Un discreto ruminare meccanico, poi la macchina espelle una linguetta di carta, un buono per far la spesa. All’inizio non posso credere che qualcuno voglia comprare un po’ della mia spazzatura.

L’estate è piacevole e la luce dura. In inverno credi per fede all’esistenza del sole, che fa capolino poco più di un paio d’ore al giorno. In compenso se sei fortunato – ed io lo sono stata - vedrai l’aurora boreale. Difficilmente dimenticherai la sensazione che qualcuno lassù stia tingendo la volta celeste color verde evidenziatore. E poi assisti all'alternarsi dolce delle stagioni, cosa alla quale, da buona siciliana che vive di estremi meteorologici, non sei proprio abituata. Il progressivo passaggio dal caldo al freddo. A ottobre noti davvero come stanno d’autunno sugli alberi le foglie.

Lentamente arriva il dicembre che coccola la mia anima bambina. Mentre lavoro al pc alzo gli occhi verso la finestra e resto ipnotizzata dalla neve che precipita morbida e abbondante. Il bianco che si appiccica ai rami degli alberi denudati dall'inverno. Mi sento dentro una favola di Andersen. Di quelle ambientate nel grande Nord che mi rallegravano l’infanzia, con tanto di castelli Disney e creature magiche. E adesso so che significa aspettare la primavera.

Il quotidiano nordico è scandito da efficienza, scioltezza e rispetto per le regole. Ma anche qui ci sono eccezioni e/o distorsioni. Fai una coda chilometrica in un ufficio informazioni, arrivato al tuo turno l’operatore sfodera trentadue denti e fuga ogni tuo dubbio. Credi di aver terminato con le domande, ringrazi e fai per andartene. Hai appena roteato il tuo busto di 45 gradi, sei ancora ferma coi piedi saldi nello stesso punto e ti viene in mente un veloce quesito che stava per passarti di mente. Formuli la domanda, ma l’operatore di dice che no, ormai non hai più facoltà di parola, perché te ne sei già andata e quindi devi rifare la fila. Ribadisco che non me ne sono ancora andata, che ho a malapena girato il collo, e che comunque il numero successivo in coda non è stato chiamato. Ma il tizio ha smesso di sorridere ed è irremovibile. Torno in fila e cerco di auto-convincermi che questo sia il prezzo dell’efficienza.

Diretta all’università mi accorgo di non avere monetine per acquistare il biglietto della metro dal dispenser automatico. Prima di salire chiedo al controllore-donna se posso comprare il ticket a bordo e lei, sfoderando altri trentadue denti, mi dice di sì. Appena si chiude la porta scorrevole dietro di me la tizia inizia a scrivere la multa dicendo che mi ha beccato senza biglietto. A quel punto mi esibisco in una colossale abbanniata in inglese (mercato del pesce – però di Palermo - docet), in cui minaccio di adire le vie legali. Ed è qui che accade l’inusitato: i passeggeri presenti in carrozza, che hanno visto la scena, si uniscono alle mie rimostranze e mi difendono in norvegese. Non ho la più pallida idea di cosa stiano dicendo, ma funziona, e per un attimo mi sento la Masaniello della Bybanen. D’un tratto la mia vichinga interlocutrice diventa piccola piccola, smette di sorridere (anche lei) e inizia a tremare. Alla fine strappa la multa e mi fa scendere. "Come hai fatto a fartela annullare? Da queste parti è praticamente una specie di miracolo ” mi dice più tardi un collega autoctono. “Che ti devo dire – gongolo – that’s the Sicilian style”.

Disavventure a parte, ciò che più mi colpisce (e che invidio tanto) dell’humus norvegese è la generalizzata serenità degli sguardi. La serenità delle famiglie che sfornano bambini senza timore per cosa mettere a tavola domani, la serenità di una ragazza-madre che va all’università grazie al sussidio. O di una tipa di mezza età incontrata sulla metro che mi racconta di aver perso il lavoro e che non per questo si sente una donna finita. Che anzi consegue una laurea, presa per mano dal sistema. “Lo Stato mi sostiene durante gli studi perché sa che senza un’istruzione per me sarà difficile trovare un lavoro e sarò un peso per la società”. E con tanto entusiasmo snocciola i dati di placement dello stage che andrà a fare di lì a poco. Uno stage, a cinquant’anni. E quando inizi a sentirti un po’ meno Flinstones, nel preciso istante in cui comprendi di esserti abituato a questo modus vivendi da persona civile, sciolta ed inconsapevole delle rigidità della vita, esattamente quel giorno fai una passeggiata sul monte Floyen, che domina una città che senti ormai tua. E mentre guardi lo splendore della baia e la luce che si specchia nelle onde, chiedi a te stessa se hai mai visto nulla di più bello.

“Questa vista è bella quasi quanto quella che si gode da Monte Pellegrino, a Palermo”. “Mai stata”. “Dovresti”. E in un attimo questo dialogo rubato fra turiste torinesi mi scalda il cuore. E’il momento di tornare a casa.
livesicilia.it