Lettonia, cosa mangiare e bere a Riga


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Il Mercato Centrale
Attivo già dall’epoca medievale, oggi è uno dei più grandi mercati alimentari coperti d’Europa ed è stato dichiarato Patrimonio Unesco. Tra i tanti padiglioni si trova di tutto, dal classico pane di segale arricchito con cumino e coriandolo alla succulenta ricotta, panna acida e formaggi a pasta dura e molle passando per tutti i tipi di pesce affumicato, sanguinaccio e sardine sott’olio.

Riga Black Balsam
Il Baslamo nero di Riga è un liquore profumato prodotto per la prima volta nel 1752 da un farmacista chiamato Kunze. Si tratta della bevanda nazionale della Lettonia. Leggenda narra che Caterina la Grande, Imperatrice di Russia, si ammalò a Riga ma si riprese rapidamente dopo averlo bevuto. Il sapore particolare del balsamo nero lo fa somigliare allo sciroppo per la tosse, ma si aggiungono profili aromatici quando viene miscelato e temperato con altri sapori.

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Mercato di Kalnciema
E’ un luogo intimo e rilassato il mercato del pittoresco quartiere Kalnciema. Prova una scodella del piatto nazionale lettone di piselli grigi con pancetta, salsicce, sottaceti e crauti piccanti. Dal 2005, un attento restauro delle eclettiche case di legno, alcune risalenti al XVIII secolo, ha reso questo distretto della riva sinistra uno dei luoghi più visitati di Riga. Mentre ci si trova li bisogna assaggiare anche il miele artigianale, il pane di segale fatto in casa, le marmellate.

V. Zeuze Cafè 
Nessuna visita a Riga è completa senza una visita all'elegante art deco V. zeuze Cafe, uno dei più antichi negozi di caffè di Riga. Particolarmente accogliente con le grandi poltrone, il legno laccato e gli arredi in bachelite, uniti al sibilo della macchina da caffè, offre un’atmosfera rilassata appena si varca la soglia. L'interno risale agli Anni Trenta, quando il cioccolatiere di Riga Vilhams ?uze si stava facendo un nome nell'industria del cioccolato iper-competitiva di Riga. La sua passione per i dolci vive nell'ampio menu di bevande, che comprende tutti i tipi di caffè a spillo, tisane, liquori caldi e alcune delle cioccolate calde firmate ?uze.

La birra lettone
La passione dei lettoni per la birra è leggendaria, tanto che è veramente genuina e viene prodotta il più vicino possibile alla sua fonte. Sono almeno 40 le varietà della popolare birra lettone Labietis Craft presso il primo birrificio dell'azienda, o nel negozio Gastro Market appena aperto nel mercato centrale di Riga.


Scopri la cucina "Nouvelle Latvian" al FOREST
La classica "cucina lettone" è difficile da individuare, ma una delle sue caratteristiche è l'impegno a utilizzare ciò che è locale, stagionale e disponibile nell'era sovietica quando il cibo era scarso o in periodi più prosperi della storia della Lettonia. Mentre Riga prende il suo posto legittimo tra le capitali gastronomiche d'Europa, gli chef reinterpretano i classici lettoni in modi creativi e innovativi, il Forest Restaurant, nel cuore del quartiere Art Nouveau, è un eccellente esempio di questa nuova tendenza nella cucina lettone. Qui, le tradizionali zuppe sostanziose sono arricchite con ingredienti insoliti come l’alga wakame o condite con schiuma di cetriolo. Mentre l'amato dessert al pane di segale, normalmente abbinato a panna montata e bacche, ottiene un restyling esotico con mascarpone e mango.

Mr. Fox per veg
Anche Mr. Fox è situato nel cuore del quartiere Art Nouveau: è il luogo di maggior successo per vegani e vegetariani. Aperto a colazione per pranzo e nel tardo pomeriggio, offre una gamma di deliziose e salutari opzioni, come frittelle di avena, frittate, scodelle di cereali o tagliatelle con condimenti opzionali, zuppe fatte in casa, toast con avocado e alcuni dei migliori caffè di Riga.

Il pesce fresco
Il Muusu Terase è un must per chi ama il pesce. Il menu segue le stagioni e quindi tornare più volte durante l’arco dell’anno significa assaggiare piatti diversi.

La carne allo spiedo
Affronta il famoso stinco di maiale di Riga su uno spiedino nel kitsch Key to Riga, che offre piatti lettoni classici e senza alterazioni: piselli e pancetta grigi, carni grigliate, salsiccia affumicata, pesce affumicato, prodotti lattiero-caseari deliziosi e il famoso stinco di maiale su uno spiedino.

Cocktail artigianali con vista
Completa il tuo viaggio a Riga con cocktail artigianali in alto da gustare con sguardo al cielo presso lo Skyline Bar dello Skyline Hotel e goditi una vista impareggiabile sulle torri illuminate, sulle cupole e sui campanili di Riga. E’ il luogo perfetto per godersi il tramonto.

Da Pompei a Trieste al via le Giornate del Patrimonio

 A Pompei riaprono dopo i restauri le Terme del Foro, a Roma il Parco del Colosseo spalanca le porte in via straordinaria della Schola Praeconum, edificio romano di età severiana. Solo due occasioni delle tantissime offerte anche quest'anno dalle Giornate Europee del Patrimonio al via oggi, sabato 21 settembre, e domani nei musei statali italiani e non solo.
Galleria Borghese, la Sala degli Imperatori © ANSA
Galleria Borghese, la Sala degli Imperatori  ansa
"Una festa popolare", sottolinea il ministro della cultura Franceschini ricordando che in tutti i siti italiani, la sera di sabato, si potrà entrare pagando un contributo simbolico di 1 euro. "E' un importante appuntamento per avvicinare e far conoscere a tutti la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale - ribadisce il ministro - Un modo per incoraggiare la partecipazione e trasmettere alle nuove generazioni i valori della tutela e dell'identità europea".
    Nella capitale c'è n'è per tutti gusti, l'occasione è ghiotta anche per entrare di sera nelle opulente sale di Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia, e una visita la merita anche Villa Giulia con le sue meraviglie etrusche. Ma oltre Roma naturalmente c'è di più.

A Firenze per esempio, dove Uffizi e Accademia aprono di sera (19-22) per un solo euro, nel primo caso con una una visita guidata alla scoperta delle Grottesche che adornano i soffitti dei corridoi (partenza ore 19,30), nel secondo con una lezione sulle opere del Tardogotico tenuta da coordinatore del museo Angelo Tartuferi.
A Trieste il castello di Miramare apre le porte sabato sera per un concerto nella sala del Trono. Dal Friuli alla Calabria dove nel Parco Archeologico di Capo Colonna  sabato alle 10.30 verrà presentato un nuovo reperto, una testa di cavallo in marmo appartenente alla decorazione del tempio di età classica nel santuario greco sul promontorio.
Aperture serali e visite guidate di ogni specie anche in Abruzzo per esempio a Sulmona, dove si potrà entrare di sera nella domus di Arianna all'interno del Palazzo dell'Annunziata, mentre a Teramo si può optare per una passeggiata archeologica, sempre guidati da un esperto, tra gli edifici di spettacolo dell'antica Interamnia: teatro e anfiteatro romano, aree archeologiche di piazza Sant'Anna e di Madonna delle Grazie.
Nel Parco di Ercolano la visita notturna alle rovine della città romana che fu compagna di sventura della vicina Pompei, si arricchisce di uno spettacolo di luci e performance.
Una magia che sicuramente si ritrova nella Valle dei templi di Agrigento che aderisce alle Giornate Europee con un percorso al calar del sole dedicato alla mitologia, alla storia di Agrigento e della Valle. Senza dimenticare i più giovani: a loro è dedicata la speciale caccia al tesoro tra le vetrine organizzata domenica mattina nello splendido museo archeologico Pietro Griffo che affianca il sito e ne custodisce la memoria.
    Tutte le informazioni sul sito del ministero dei beni culturali (www.beniculturali.it).
   

Wopart, carta all'origine della bellezza A Lugano trionfo di maestri e nuovi talenti in 7mila mq

(ANSA) - LUGANO, 19 SET - Chiunque pensi che la carta sia ormai fuori moda o destinata a un inesorabile declino dovrebbe visitare la quarta edizione di WopArt - Work on Paper Fair, la fiera internazionale dedicata alle opere realizzate su supporti cartacei fondata da Paolo Manazza, in programma a Lugano dal 19 al 22 settembre. In questa fiera maestosa - 7mila mq di superficie espositiva, un vero paradiso per gli appassionati - si può comprendere e toccare con mano quanto la carta e il disegno siano all'origine della bellezza e dell'espressione artistica. Mentre si cammina i richiami per gli occhi si moltiplicano, con il susseguirsi di migliaia di opere diversissime per stili, tecniche ed epoche, in un tripudio di colori e forme che fa davvero girare la testa. Nel percorso è impossibile annoiarsi, perché spregiudicati artisti esordienti e nomi della tradizione noti ma magari non notissimi si affiancano a un elenco lunghissimo di giganti dell'arte, come Picasso, Warhol, Hiroshige, de Chirico, Balla, Dürer e Bruegel.
   
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Le mostre del week end, da Leonardo a Chagall

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A Napoli la storia partenopea tra musica, costumi teatrali e ceramiche, i sogni di Chagall a Bologna, i fregi di Kentridge a Roma e poi Leonardo a Milano e Palermo, a Venezia Emilio Isgrò e a Vicenza il capolavoro di Jean-Michel Basquiat 'Moses and the Egyptians': ecco alcune delle principali mostre del weekend.
NAPOLI - Il Museo e Real Bosco di Capodimonte ospita dal 21 settembre al 21 giugno "Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica". L'allestimento racconterà la storia di Napoli capitale del Regno nel corso del Settecento e oltre, con un focus speciale sui costumi del Teatro di San Carlo (più di 100) e sulle porcellane di Capodimonte (circa 600), con la musica come vero filo conduttore della mostra.
    ROMA - "Beyond Triumphs and Laments" è il titolo del progetto artistico allestito al Teatro Valle dal 19 settembre al 20 ottobre. La mostra, divisa in due sezioni, fa rivivere negli spazi del teatro la monumentale opera realizzata da William Kentridge sui muraglioni del Tevere, composta un fregio lungo 500 metri. 
MILANO - E' dedicata ai disegni realizzati da Leonardo e dagli artisti della sua cerchia la mostra "Leonardo e il suo lascito: gli artisti e le tecniche", alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana fino al 12 gennaio. L'esposizione, che si focalizza sulle tecniche esecutive, chiude l'anno leonardiano alla Biblioteca. Stessa location anche per Corrado Veneziano con la mostra "Leonardo Atlantico", in programma dal 20 settembre al 6 ottobre. Nel percorso trovano spazio trenta opere, tutte a olio e prevalentemente in blu, che mettono insieme e sovrappongono alcune frasi, spesso da destra a sinistra, come nell'abitudine leonardesca, e una serie di immagini disegnate da Leonardo nel suo "Codice Atlantico".
  VENEZIA - Fino al 24 novembre arriva alla Fondazione Cini con il contributo di Intesa Sanpaolo che ha anche prestato opere dalle proprie collezioni, la grande antologica "Emilio Isgrò" che accoglie opere dagli anni '60 a oggi per documentare il viaggio sperimentale e linguistico dell'artista. Gli spazi espositivi fungeranno da supporti cartacei che veicoleranno un'enorme e nuova operazione di cancellatura, condotta da Isgrò ancora una volta su materiale letterario, il Moby Dick di Melville.
  VICENZA - Nell’ambito delle iniziative per i 20 anni dell’apertura della prima sede museale di Intesa Sanpaolo, le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari a Vicenza hanno accolto il capolavoro di Jean-Michel Basquiat 'Moses and the Egyptians', proveniente dal Museo Guggenheim di Bilbao. Stella dell’arte contemporanea americana, Basquiat ha contributo a trasferire la street art dalle strade di Manhattan e Brooklyn alle grandi gallerie e ai principali musei internazionali. Il prestito straordinario dal Guggenheim di Bilbao consente di portare a Vicenza un’opera di grande importanza nella storia dell’artista, realizzata nel 1982, l’anno in cui sono nate alcune tra le sue creazioni più belle. L’Ospite illustre è la rassegna avviata quattro anni fa che presenta, nelle sedi espositive di Intesa Sanpaolo – le Gallerie d’Italia e il 36/o piano del Grattacielo di Torino – capolavori dell’arte provenienti dai principali musei nazionali e internazionali. 
    PALERMO - Alla Galleria d'Arte Moderna arriva "Leonardo. La macchina dell'immaginazione", un'esposizione multimediale a cura di Treccani, progettata e messa in scena da Studio Azzurro. In programma fino al 26 gennaio, la mostra si compone di sette videoinstallazioni, di cui cinque interattive, che coinvolgono lo spettatore in un racconto di immagini e suoni capace di rievocare il complesso mondo dell'immaginazione di Leonardo.
    CASERTA - Apre il 16 settembre alla Reggia di Caserta la mostra "Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia", in programma fino al 16 gennaio. Nel percorso opere appartenenti al gallerista Cesare Lampronti, riconducibili a cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche; pittura del '600; vedute; paesaggi e nature morte.
    PERUGIA - La vita privata di nobili famiglie raccontata da una serie di cassoni nuziali del Quattrocento, arredi in uso nelle dimore rinascimentali italiane, di cui si conservano pochi esemplari, alcuni ascrivibili a Giovanni di Tommasino Crivelli e alla sua bottega perugina: è la mostra "L'Autunno del Medioevo in Umbria. Cofani nuziali in gesso dorato e una bottega perugina dimenticata" alla Galleria Nazionale dell'Umbria dal 21 settembre al 6 gennaio. Esposti anche alcuni dipinti ascrivibili alla stessa bottega che ha realizzato i cassoni nuziali.
    BOLOGNA - Il linguaggio poetico di Marc Chagall è protagonista a Palazzo Albergati nella mostra "Chagall. Sogno e magia". Allestita dal 20 settembre al 1 marzo, l'esposizione propone al pubblico 160 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni (provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso) nelle quali l'artista esplora alcune tematiche a lui care, dalla cultura ebraica a quella cultura russa e quella occidentale, dall'amore per la letteratura al suo profondo credo religioso, dal concetto di amore a quello di tradizione.
TRENTO - "Gianni Pellegrini. Sembianze agli occhi miei" è la mostra allestita alla Galleria Civica di Trento, dal 21 settembre al 26 gennaio, dedicata agli ultimi sviluppi della ricerca pittorica sulla luce e sul colore condotta dall'artista trentino. Il percorso accoglie tele recenti, alcune inedite o realizzate per l'occasione.

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Sogno e magia, Chagall a Bologna

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PALAZZO ALBERGATI - Sono 160 le opere di Marc Chagall (1887-1985), tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni provenienti da collezioni private, di difficile accesso per il grande pubblico, in mostra dal 20 settembre all'1 marzo a Palazzo Albergati di Bologna in 'Sogno e magia'.
L'esposizione, patrocinata dal Comune di Bologna e organizzata dal Gruppo Arthemisia, racconta l'originale lingua poetica del pittore russo di origine ebraica, naturalizzato francese: la cultura ebraica, russa e occidentale, il suo amore per la letteratura, il suo profondo credo religioso, il puro concetto di Amore e quello di tradizione, il sentimento per la sua amata moglie Bella.
La mostra si divide in 5 sezioni su temi cari a Chagall: Infanzia e tradizione russa; Sogni e fiabe; Il mondo sacro, la Bibbia; Un pittore con le ali da poeta; L'amore sfida la forza di gravità. Nelle opere coesistono ricordi d'infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo, un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.

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Paolo Icaro alla Gam, 50 opere a Torino

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TORINO - Una mostra antologica racconta, alla Gam di Torino, 55 anni del lavoro di Paolo Icaro, una delle più importanti figure dell'arte italiana degli ultimi decenni, dal 1964 al 2019, compendiati in una cinquantina di opere, alcune realizzate appositamente per la rassegna.

"L'esposizione propone una rilettura dell'opera di Icaro che intende mostrare la continuità e l'evoluzione del pensiero poetico dell'artista attraverso i decenni", spiega la curatrice Elena Volpato. Il rapporto tra Icaro e la Gam è di vecchia data: l'artista entrò per la prima volta a far parte delle collezioni del museo più di cinquant'anni fa, nel 1967, con l'opera Bicilindrica, un cemento del 1965, acquisita con il nucleo di opere del Museo Sperimentale di Eugenio Battisti. In seguito, negli anni duemila, altre sei opere di rilevante valore storico sono giunte a rappresentare la stagione dei primi anni ottanta, grazie ai fondi della Città di Torino e della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea Crt. 


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Marisa Merz, poesia e rigore A Lugano indagine intima sul volto

Mostra di Marisa Merz a Lugano © ANSA


LUGANO - L'indagine intima su volti trasfigurati e figure oniriche, quasi sconosciute, tra colori sfumati e occhi magnetici. La geometria celebrata, inseguita ma sempre reinterpretata, in un continuo operare che mescola suggestioni, energie e materiali diversi. Oscilla tra poesia e rigore la mostra di Marisa Merz in programma a Lugano dal 22 settembre al 12 gennaio negli spazi della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, parte del circuito museale del Museo d'Arte della Svizzera Italiana (MASI Lugano).

Già dal titolo - "Geometrie sconnesse palpiti geometrici" (una frase autografa dell'artista, appuntata sulla parete della sua casa-studio) - si inizia a percepire la complessità di un progetto, curato da Beatrice Merz e sviluppato con la collaborazione della Fondazione Merz, a cui la stessa Marisa ha lavorato poco prima della morte, avvenuta a Torino il 19 luglio scorso. Nel percorso vengono documentati più di 50 anni di ricerca artistica e sperimentazione che Marisa Merz ha condotto esplorando varie tecniche, sempre con l'obiettivo di tradurre in opera il suo pensiero: ampia la selezione di lavori, alcuni inediti, tra cui disegni su diversi supporti, sculture in argilla cruda, tessiture di filo di rame e di nylon e oggetti trasformati in cera. Dalla grande installazione in fili di rame lavorati a maglia (realizzata nel '79 e mai più esposta) ai volti dipinti o scolpiti, resi dal gesto di Marisa Merz paesaggi dell'anima da scoprire, le opere, tutte senza titolo, sono state disposte nella mostra sulla base del dialogo che intrattengono tra loro, a prescindere dalla data e dalla tecnica di realizzazione, esattamente come voleva l'artista. Come se la storicizzazione o l'aggiunta di nomi e riferimenti fossero un accessorio inutile a corredo di opere già capaci di esprimersi da sole.

"Questa mostra è stata realizzata con Marisa Merz ancora viva e consapevole della scelta delle opere e dell'allestimento", ha detto oggi a Lugano Mariano Boggia, collection manager della Fondazione Merz, che per anni ha lavorato al fianco dell'artista. "Marisa non è mai stata ferma, neppure quando seguiva suo marito Mario in giro per il mondo: lei aveva un equilibrio e una disciplina quotidiana di gesti e cose da fare con cui era riuscita a sconfiggere il tempo. Anche se è ormai scomparsa, il suo lavoro ci permette di pensarla presente, il suo pensiero si è sciolto nelle opere", ha proseguito, "a prescindere dalla tecnica usata, che fosse pittura, disegno o scultura, Marisa non ha mai lasciato nulla al caso, era come se conoscesse sempre in anticipo l'esito del suo lavoro. Non ha mai voluto ridurre la sua attività a periodi o a tecniche: per lei le sue opere non avevano né titoli né date. Anche in questa mostra è solo l'occhio che deve guidare, cercando le relazioni tra le opere, in una disposizione asimmetrica". "Dalle tre opere che abbiamo nella nostra collezione è nata l'idea di fare questa mostra, che è come se fosse una sorta di testamento dell'artista", ha affermato poi Giancarlo Olgiati, che nella sua collezione prestigiosa annovera artisti internazionali tra i più importanti del XX e XXI secolo (una delle sale è dedicata interamente all'Arte Povera), "in questo progetto così fortemente voluto abbiamo seguito il linguaggio intimista espresso da Marisa Merz indipendentemente dal supporto scelto e dalla tecnica".

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Monet e gli impressionisti ad Asti

Claude Monet 

Un eccezionale corpus di 75 opere racconta a Palazzo Mazzetti il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia. È la mostra “Monet e gli impressionisti in Normandia. Capolavori dalla Collezione Peindre en Normandie” che si concentra sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandie, una delle collezioni più rappresentative del periodo impressionista, accanto a opere provenienti dal Musée Alphonse-Georges-Poulain di Vernon, dal Musée Marmottan Monet di Parigi e dalla Fondazione Bemberg di Tolosa. Curata da Alain Tapié, la mostra ripercorre le tappe salienti della corrente artistica dell'impressionismo.
 
PERCHE' ANDARE
 
Il percorso espositivo, articolato in 5 sezioni, racconta l’“irresistibile attrazione” degli artisti per la Normandia, regione francese divenuta nell’Ottocento un vero e proprio laboratorio di idee. Grazie ai progressi della ferrovia nel corso dell’Ottocento, diventa luogo d’incontro degli artisti parigini e partecipa alla nascita dell’Impressionismo e alla sua evoluzione, che continua fino alla metà del Novecento. Accanto ai numerosi pittori illustri come Monet, Corot, Courbet, Boudin, Marquet, Géricault, Jongkind, altri artisti meno noti celebrano il matrimonio tra la luce e il cielo normanno nutriti del lirismo naturale dei loro paesi. Ricordiamo che furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi. Così luoghi come Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza, dove i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein air dando il via  al movimento impressionista.
 
DA NON PERDERE
 
Nella rassegna opere come “Falesie a Dieppe” (1834) di Delacroix, “La spiaggia a Trouville” (1865) di Courbet, “Camille sulla spiaggia” (1870) e “Barche sulla spiaggia di Étretat” (1883) di Monet, “Tramonto, veduta di Guernesey” (1893) di Renoir raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere. 
 
Monet e gli impressionisti in Normandia. Capolavori dalla Collezione Peindre en Normandie
Fino al 16 febbraio 2020
Luogo: Asti, Palazzo Mazzetti
Info: 0141 530403
www.astimonet.it

Francia, scoperti rari menhir risalenti all'Età del bronzo

<span style="font-family: verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-ligatures: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400;">Lione, Francia</span>

PERCHE' SE NE PARLA
Gli archeologi hanno trovato nella Francia centrale trenta pietre monolitiche preistoriche, erette come menhir, e uno scheletro umano. Questo materiale, scoperto durante alcuni scavi di routine in vista dell'ampliamento dell'autostrada A75, vicino a Veyre-Monton, potrebbe risalire al 6.000 a.C. La conferma arriva anche dall'ente di ricerca archeologica dell'Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (INRAP). Secondo le prime stime questi reperti potrebbero risalire al Neolitico o all'età del bronzo, in questo periodo compreso tra il 6.000 e il 1.000 a.C. Le pietre misurano un metro per 1,60.

PERCHE’ ANDARCI 
Veyre-Monton è un comune francese di 3.456 abitanti situato nel dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. Quest'ultima è suddivisa in dodici dipartimenti più la metropoli del suo capoluogo Lione. Le città principali della regione sono Saint-Étienne, Grenoble, Villeurbanne e Clermont-Ferrand. La prima è inclusa dall'UNESCO nella rete delle "Città creative del design". E la Torre del Chimico, la Borsa del Lavoro, il Municipio, la Prefettura, la Manifattura delle Armi, il ponte ferroviario più antico in Europa continentale sono alcuni esempi di questo suo patrimonio architetturale.

DA NON PERDERE 
Capitolo a parte per Lione, una meta da ammirare senza alcun dubbio. Il centro storico, dichiarato Patrimonio Unesco, si sviluppa nelle penisola conosciuta come Presqu’Ile e nella Vieux Lyon. Tra i monumenti della zona vecchia spiccano la Cattedrale di San Giovanni Battista e Santo Stefano. Un'altra chiesa celebre è Notre Dame de Fourviere, a cui si arriva anche tramite funicolare. Sulla collina si trova anche la Torre metallica, il punto più alto della città. La Place de Terraux, dove ha sede il Municipio, è invece una delle piazze più belle. Da non perdere la parte sotterranea della città: 70 chilometri di gallerie di grandi dimensioni con riserve d’acqua ed ampie sale.

PERCHE' NON ANDARCI
Parlando soprattutto di Lione, un consiglio su tutti: evitate il mese di agosto, specialmente durante le prime due o tre settimane. La maggior parte delle attrazioni turistiche, eccetto le chiese, chiudono per ferie.

COSA NON COMPRARE 
Tra i souvenir di particolarmente riconducibile alla città di Lione c'è molto poco. Ma il leone, suo animale simbolo, lo troverete un po' in tutte le forme e colori. Alternative? Potreste tornare a casa con l'ennesima maglietta bianca che in Italia non userete mai...
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Sull'Appennino Tosco-Emiliano a caccia di funghi

fungo porcino porcini bosco



L'autunno è la stagione ideale per passeggiare nei boschi, e non soltanto per la bellezza degli scenari colorati dalle foglie che muoiono, ma anche per la varietà di frutti preziosi in cui ci si può imbattere. Frutti come i funghi, protagonisti incontrastati della flora e della cucina autunnale. Ce ne sono per tutti i gusti ma i più graditi e succulenti sono i porcini che deliziano il palato di tanti buongustai. Gli amanti di questo fungo prelibato troveranno la loro dimensione sull'Appennino Tosco-Emiliano i cui boschi rigogliosi custodiscono uno dei più pregiati porcini italiani, quello di Borgotaro, insignito del marchio IGP. Con la fine di settembre comincia la stagione per eccellenza per andare a caccia di funghi ed il Parco propone per l'occasione un vero e proprio contest suddiviso in tre weekend durante i quali concedersi il piacere di esplorare gli splendidi boschi dell'area protetta sperimentando i benefici per il corpo e per la mente.

Questa zona dell'Appennino offre lo scenario ideale per una passeggiata nel folto dei boschi con tutta la famiglia. Le montagne, infatti, qui sono incredibilmente accessibili e i boschi facilmente camminabili. Non occorre, dunque, un particolare livello di esperienza o di allenamento per provare il piacere di intraprendere un itinerario dalle suggestioni autunnali. Con i weekend dedicati al gustoso porcino locale, poi, ogni passeggiata si rivela un'esperienza divertente ed interessante che consente di conoscere ed entrare in contatto con una delle eccellenze italiane. Ogni weekend, infatti, consentirà di approcciarsi ai funghi in maniera differente, godendo del piacere di affrontare una rigenerante camminata a contatto con la natura.

Il primo appuntamento con il contest dedicato ai funghi è il Palio del Fungo-Fungo Flash, previsto per il weekend del 28 e 29 settembre. Si tratta di un interessante contest fotografico nella Vallata di Albareto durante il quale si cercheranno e si immortaleranno i preziosi funghi che si celano nei boschi. Il weekend successivo, invece, l'appuntamento è con il Fungo Trek a Pratospilla, un piacevole trekking nei boschi durante il quale rilassarsi e cercare funghi in compagnia. Il 12 e 13 ottobre, infine, la competizione giunge al culmine con la Finale Mondiale del Fungo di Cerreto Laghi, durante la quale scovare porcini nelle vallate di Albareto Monchio delle Corti e di Cerreto. E' possibile prendere parte ai tre eventi singolarmente oppure, chi lo desidera, con l'acquisto di un biglietto unico potrà partecipare a tutte e tre le competizioni per tentare di conquistare l'Ultraticket del Fungo, un permesso annuale valido per tutti i territori toccati dalla competizione riservato al vincitore assoluto del contest.

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