Bel tempo a Ferragosto, ma senza la canicola



L'ondata di caldo intenso, che già si è attenuata nelle ultime ore al nord, finirà domani anche in gran parte del Sud, lasciando spazio a una seconda parte della settimana con caldo nella norma, temperature attorno alle medie stagionali e poca afa. Quella di Ferragosto sarà quindi una bella giornata soleggiata su gran parte d'Italia, ma senza la canicola soffocante dei giorni scorsi. Poi da domenica avrà inizio una nuova fase di caldo intenso, con punte anche oltre i 35 gradi al centro sud, senza raggiungere i picchi elevati della precedente ondata di calore. 

Intanto domani le temperature saranno in calo in gran parte del Paese, con una rinfrescata più sensibile al Nordest e al Centro-Sud, dove la Protezione civile ha emesso un'allerta gialla in cinque regioni per rischio temporali: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e su parte della Lombardia e delle Marche. 

Ma Ferragosto, assicurano gli esperti di Meteo Expert, sarà bel tempo su gran parte d'Italia, con temperature in ulteriore calo al Sud: massime in generale comprese fra 26 e 32 gradi e afa debole o del tutto assente. Al mattino, precisano gli esperti, avremo "una prevalenza di cielo sereno o poco nuvoloso, con qualche nuvola innocua in più solo sulle Alpi. Nel pomeriggio ci sarà un temporaneo aumento della nuvolosità su zone alpine e Appennino Centrale e Meridionale, con isolati rovesci e temporali sulle Alpi Orientali; sempre in prevalenza soleggiato nel resto d'Italia". 

"Nell'ultima parte della settimana avremo giornate piene di sole, con un po' di nuvolosità pomeridiana solo sui rilievi della Penisola. Poi, le temperature tenderanno di nuovo gradualmente a salire, specie domenica quando il caldo tenderà a divenire di nuovo intenso al Centro-Sud e nelle Isole, soprattutto in Sardegna, dove venti di Scirocco favoriranno anche punte sopra 35 gradi". Solo sulle Alpi centro-occidentali, precisano i meteorologi, l'avvicinamento dalla Francia di una perturbazione potrebbe determinare qualche sporadico rovescio o temporale. 

Con domenica, tuttavia, avrà inizio una nuova fase di caldo intenso, che interesserà la prossima settimana gran parte dell'Italia, specie le regioni centro-meridionali, dove torneremo ad avvicinarci a punte anche ben oltre i 35 gradi. Si profila quindi la quinta ondata di calore dell'estate. 

Intanto è già iniziata la conta dei danni causati dall'ondata di maltempo che ha colpito il Nord Italia dove fienili, fabbricati e coltivazioni sono stati devastati da tornado e grandine. Secondo un primo monitoraggio della Coldiretti per la verifica delle condizioni di richiesta dello stato di calamità, i danni ammonterebbero a diversi milioni di euro. 

In Lombardia, precisa l'associazione, tornado si sono abbattuti nel Milanese e nel Bresciano, distruggendo un fienile e scoperchiando i tetti dei fabbricati oltre a spianare campi di mais. Sempre in Lombardia la grandine si è abbattuta sulle coltivazioni di riso, sulle vigne e sugli uliveti, ma gravi danni si rilevano anche in Piemonte, dove ad essere colpiti da chicchi grandi come albicocche sono stati uva, mais e girasole. (ANSA).

12 cartoline d’Italia tra borghi e paesaggi colorati Come la tavolozza di un pittore, da Nord a Sud del Paese

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Vernazza, spettacolare borgo in provincia di La Spezia, tra la roccia e il mare del parco delle Cinque Terre  © Ansa

Le case colorate dei borghi affacciati sul mare sono presenti ovunque lungo le coste d’Italia; se oggi le vivaci tonalità e le forti pennellate degli edifici seducono viaggiatori e naviganti, un tempo erano un segno di confortante riconoscimento per i marinai, che scorgevano le proprie case già dal mare. Da Nord a Sud della nostra penisola sono tanti i borghi colorati che sembrano uscire da opere d’arte, simili a tele di autori impressionisti; e altrettanto lo sono i paesaggi estivi che ricoprono l’Italia. Ecco 12 cartoline coloratissime per omaggiare l’estate.

Burano - E’ l’isola delle case coloratissime e della lavorazione dei merletti nella laguna veneta settentrionale: via Galuppi, nel cuore di Burano, è la strada più fotografata, unica e sorprendente con le sue abitazioni strette tra le calli, dipinte con colori brillanti, quasi abbaglianti. Si ipotizza che ogni tonalità sia il simbolo distintivo delle famiglie che in passato vivevano sull’isola veneta, non lontano da Venezia. Oggi Burano è una destinazione turistica molto vivace: si naviga o si passeggia lungo i tre canali interni - rio Pontinello, rio Giudecca e rio Terranova - che separano le 4 isole di Burano; tra gli scorci più suggestivi spicca il campanile storto, da ammirare salendo sul ponte di Terranova.

Vernazza - E’ uno dei più spettacolari borghi in provincia di La Spezia, stretto tra la roccia e il mare del parco delle Cinque Terre: si erge su un promontorio che domina la piazza centrale, affacciata direttamente sul mare. Vernazza è un borgo piccolo e incantevole con le sue case colorate e i carrugi, i vicoli stretti, che arrivano al porticciolo naturale, l’unico delle Cinque Terre. Alla piazzetta del centro, sorvegliata dalla chiesa di santa Margherita di Antiochia costruita nel 1318, è necessario arrivarci a piedi: si lascia l’automobile nel parcheggio e si cammina lungo una strada panoramica, che regala scorci bellissimi del mare tra le abitazioni. Nel borgo si visitano anche il castello Doria, irregolare e con una torre cilindrica che svetta verso il mare, e il seicentesco convento dei Frati, abbellito da un chiostro. Lungo i vicoli e le stradine della piazza centrale si susseguono botteghe e negozietti che vendono prodotti di artigianato locale ed enogastronomici, in particolare il vino delle Cinque Terre e il passito Schiacchetrà. Dal centro del borgo si diramano alcuni dei sentieri più belli delle Cinque Terre, in particolare quelli che conducono al santuario della Madonna di Reggio e a quello di san Bernardino, da cui si gode un panorama che spazia dalla Corsica alle Alpi Marittime.

Boccadasse - E’ un antico borgo di pescatori rimasto incastonato e protetto nella periferia di Genova, raggiungibile dal centro percorrendo corso Italia. Nel piccolo e caratteristico quartiere tutto sa di sale e di mare e l’intonaco color pastello, rosa e giallo delle abitazioni addossate l’une alle altre è sbiadito dal tempo e dal sole. E’ un luogo di grande suggestione e di attrazione turistica per la presenza sul lungomare delle case colorate, della piccola piazza Nettuno che si apre sulla baia, dei tanti punti panoramici e delle tipiche crêuze, le ripide viuzze a scalini. A Boccadasse, mentre alcuni pescatori continuano ancora la loro antica attività, sono fiorite gelaterie, ristoranti, locali e piccole gallerie d’arte. Nel quartiere merita una visita la chiesa di san Antonio, sorta su un’antica cappella con una sola navata, pavimenti in marmo, statue e dipinti; frequentata soprattutto da pescatori e marinai, ospita modellini di navi come ex voto. Dal 1827 ha un campanile, anch’esso con vista sul mare.

Varenna - Si affaccia sul lago di Como di fronte a Bellagio, a cui è collegato con un servizio di battelli, ed è un borgo incantevole, caratterizzato da abitazioni colorate, strette viuzze e scalinate ripide. Varenna è un luogo ricco di fascino e di importanti edifici storici e artistici come Villa Monastero con un giardino botanico molto interessante, e il castello di Vezio che domina il centro abitato. Immancabile è una camminata sul lungolago, da tutti chiamata la “passeggiata degli innamorati”.

Milano - In via Lincoln, vicino a corso Ventidue Marzo, è esplosa una tavolozza di colori: le facciate delle abitazioni e delle piccole villette con giardino hanno tinte vivaci e diverse una dall’altra, in contrasto con il grigiore milanese. Tutta la zona, definita arcobaleno, è diventata un’attrazione turistica, una piccola isola felice e colorata, che stupisce e che ricorda più i canali di Burano che una strada del semicentro milanese. Le tonalità pastello, le decorazioni floreali sulle cancellate e il passaggio stretto che non permette di parcheggiare l’auto, hanno trasformato il quartiere in un’oasi di silenzio e di bellezza. D’altronde le abitazioni vennero progettate e pensate nell’Ottocento da una cooperativa edilizia per gli operai che lavoravano nella zona: la Società Edificatrice Abitazioni Operaie, che esiste ancora, realizzò case semplici e a prezzi accessibili, recuperando un’area dismessa nel progetto “Città Ideale”. Oggi, le abitazioni colorate di via Lincoln hanno mantenuto la semplicità e la bellezza ma i loro prezzi sono lievitati enormemente e il quartiere da operaio si è trasformato in un luogo esclusivo.

Val d’Orcia - Colline gialle e verdi, punteggiate da cipressi, vigneti, torri e antichi casolari, uniti da tortuose e strette stradine polverose: nella Val d’Orcia, elegante e spettacolare vallata della Toscana in provincia di Siena, i paesaggi sembrano uscire da un quadro ed emozionano soprattutto all’alba quando la foschia mattutina lascia intravedere i dolci pendii e i primi raggi del sole illuminano la cima del monte Amiata. Cuore della Val d’Orcia è Montalcino, borgo dominato da una rocca pentagonale dall’aspetto possente da cui partono stradine gremite di botteghe artigiane. Il borgo è famoso per la produzione del vino Brunello ma anche per la presenza di luoghi dello spirito che meritano una visita: l’ex convento di sant’Agostino, che ospita una ricca collezione d’arte sacra dei grandi maestri senesi, e l’abbazia di sant’Antimo, capolavoro d’architettura benedettina e stupendo complesso monastico, fondato nel 781 da Carlo Magno.

Tuscania - Nel cuore della Tuscia, tra Lazio, Toscana e Umbria, Tuscania è un borgo ricco di storia, famoso per le costruzioni nel tufo e per le necropoli d’epoca etrusca. Per raggiungerlo si attraversano infiniti campi di lavanda, che colorano e profumano per tutta l’estate quando si festeggia il raccolto. La Tuscia è una delle regioni italiane più grandi per la produzione di lavanda biologica; per ammirare lo spettacolo dei campi viola e lilla che circondano il borgo medievale di Tuscania, è possibile salire all’abbazia di san Giusto che regala paesaggi mozzafiato. Nel borgo medievale meritano una visita anche il museo archeologico e gli affreschi e i dipinti cinquecenteschi della vicina chiesa di santa Maria del Riposo, oltre alle necropoli Tomba di Pian di Mola, Tomba del Dado e Grotta della Regina. La cittadina regala scorci medievali molto suggestivi: piazza Bastianini, salotto del borgo con la cattedrale e la grande fontana e, fuori dal centro, le basiliche di santa Maria Maggiore e di san Pietro, con la cripta a 28 colonne e l’attigua area archeologica.

Furore - Nel cuore della Costiera amalfitana, sotto l’alto arco del ponte che sostiene la statale 163, la montagna si apre e l’acqua del mare entra nel fiordo di Furore, scenografica insenatura con una manciata di case coloratissime, aggrappate al dirupo. Il suggestivo e minuscolo borgo marinaro è stato dichiarato dall’Unesco, come tutta la Costiera, patrimonio dell’Umanità, un luogo delizioso da scoprire soprattutto via mare. Nel borgo vissero Anna Magnani e il compagno e regista Roberto Rossellini che, stregato dalla bellezza di Furore, vi girò il film “L’amore”. Un piccolo museo dedicato ai due grandi e amati personaggi del cinema è ospitato in una delle casette colorate.

Procida - Sempre in Campania, l’isola di Procida è un susseguirsi di case colorate: le sue nove antiche contrade ospitano abitazioni dalle facciate dipinte; in particolare il borgo di Marina Corricella che con il suo anfiteatro di case tinteggiate offre lo spettacolo policromo più bello. E’ un tratto di mare suggestivo, usato spesso come location di pubblicità e di film, come quello scelto da Massimo Troisi e Michael Radford per girarvi le scene de “Il Postino”. Marina Grande, o “Sent’Co” come la chiamano i procidani, è invece la prima cartolina che accoglie i turisti che sbarcano sull’isola del golfo di Napoli. Oltre alle case colorate meritano una visita l’ex carcere, oggi trasformato in museo, che domina il borgo di terra Murata e il monastero di santa Margherita e il santuario di santa Maria delle Grazie, poco più giù.

Salento - Distese di ulivi secolari su una terra rossa, generosa; muretti a secco, masserie e trulli immersi nella macchia mediterranea; borghi bianchissimi e barocchi aggrappati alle colline e alle scogliere a strapiombo su un mare color turchese e menta, incorniciato da spiagge sabbiose, baie incantevoli e pini marittimi. La penisola del Salento, da anni ormai meta di vacanze all’insegna della natura incontaminata e selvaggia e di appuntamenti culturali e artistici, è una tavolozza di colori contrastanti, un territorio che regala paesaggi bellissimi, che sembrano uscire da un quadro.

Bosa - E’ un incantevole borgo sulla costa nord-occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano. L’immagine più suggestiva di Bosa è il quartiere “Sa Costa”, centro storico del borgo e un fantastico intreccio di vicoli variopinti che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Dall’alto si può ammirare il panorama di tutta la cittadina, punteggiata di colori vivaci. Il Lungotemo e il ponte vecchio regalano passeggiate romantiche lungo il Temo, l’unico fiume navigabile in Sardegna. Il borgo colorato di Bosa è famoso sin da metà 1800 per le produzioni di pellame d’alta qualità: a testimoniarlo c’è il museo delle Conce. Nel borgo meritano una visita anche il duomo con i suoi bellissimi affreschi e, dentro le mura del castello, la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370. Chi non vuole rinunciare al mare, può raggiungere Bosa Marina, località apprezzata per le splendide spiagge di s’Abba Druche, Porto Managu, Turas e Compoltitu.

Castelsardo - Nel cuore del golfo dell’Asinara, sempre in Sardegna, il borgo di Castelsardo sorge su un promontorio che regala vedute mozzafiato; con i suoi infiniti scalini e il dedalo di vie su cui si affacciano le piazzette, le case colorate e gli slarghi in pietra, il centro storico conserva l’impianto originario del 1102. Qui, tra i monumenti più interessanti, spicca la cattedrale del 1503, visibile anche dal mare grazie al suo campanile fatto di maioliche colorate. Castelsardo, che fa parte dell’associazione dei borghi più belli d’Italia, è dominato da una fortezza che ospita il museo dell’Intreccio mediterraneo ed è sede di eventi culturali; meritano una visita anche il quartiere della Cittadella o Casteddu, un intrico di stradine contorte che regala al borgo un fascino immenso. Arricchiscono la sua bellezza le spiagge e i numerosi nuraghi eretti nell’area circostante.

PIEMONTE: AL SESTRIERE IL GUSTO È IN QUOTA E SULLE TAVOLE DI TORINO E PROVINCIA LE ANTICHE RICETTE IN SCENA SINO A SETTEMBRE

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Gusto protagonista in Piemonte per l’estate 2019. Dal 2 al 17 agosto si svolge la sesta edizione di “Gusto in quota” a Sestriere, mentre nei weekend fino al 30 settembre sulle tavole di Torino e della sua provincia i piatti tipici e le antiche ricette locali sono protagonisti incontrastati di una tradizione viva più che mai, tramandata nei secoli fino a oggi con immutata cura nella scelta delle materie prime.

(TurismoItaliaNews) “Gusto in quota”, che prevede appuntamenti golosi e presentazioni di autori e produttori, si svolge a Casa Olimpia, in via Pinerolo 19, sede anche dell’ufficio turistico di Sestriere. Gli incontri, sempre ad ingresso libero e con piccola degustazione finale, rappresentano ormai un appuntamento fisso per un pubblico attento ed interessato alla conoscenza delle eccellenze agoalimentari e vitivinicole del territorio delle Valli di Susa, del Sangone, del Pinerolese, del Canavese e dell’intera provincia torinese. L’ingresso è possibile fino ad esaurimento dei 60 posti disponibili.
Fino al 30 settembre 2019 piatti tipici e antiche ricette locali sono protagonisti incontrastati di una tradizione viva più che mai sulle tavole di Torino e della provincia. In Piemonte ogni pasto che si rispetti comincia con una serie pressoché infinita di sfiziosi antipasti a base di carne, pesce, verdure. Nei mesi estivi, benché presenti tutto l'anno, le tavole locali propongono cinque tra i più celebri e gustosi antipasti della tradizione:

-la Carne cruda battuta al coltello, succulenta carne di razza piemontese tagliata finemente
-le Acciughe al verde, appetitoso pesce azzurro servito con una salsa a base di prezzemolo
-i Peperoni con bagna caoda, connubio perfetto tra un prodotto del territorio e un grande classico della tradizione
-l'Insalata russa, fresco antipasto a base di verdure e maionese
-il Vitello tonnato, il re degli antipasti piemontesi
Ma non finisce qui: oltre agli antipasti, nei locali aderenti si potranno trovare anche i celebri primi piatti (ad esempio gli Agnolotti), i grandi classici (tra cui la Finanziera) e concludere con un delizioso dolce (magari un Bonet...). Naturalmente tutto continua con i piatti dedicati alla stagione autunnale…

ISRAELE, DALLA VISITA DELL’ANTICO PORTO ALLE CALDE ACQUE NEL MEDITERRANEO: ALLA SCOPERTA DI CESAREA, STORIA MILLENARIA E MARE CRISTALLINO

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Sorta per volere di Erode il Grande e situata a un’ora di macchina da Haifa e da Tel Aviv, questa città vanta uno dei parchi archeologici più interessanti del mondo, oltre a un museo, un campo da golf e un anfiteatro che ospita regolarmente concerti internazionali. Senza dimenticare la Acquaduct Beach, presenza fissa in tutte le classifiche che riguardano le più belle spiagge israeliane. Cesarea, in Israele, è una città ricca di spunti che meritano sicuramente una visita.

(TurismoItaliaNews) Un porto risalente a migliaia di anni fa e splendide spiagge frequentate ancora oggi: sono i due elementi che rendono Cesarea una meta imperdibile durante un viaggio in Israele. Questa località marittima si trova a metà strada tra Haifa e Tel Aviv, dista poco più di un’ora di auto da entrambe le città e ha decisamente molto da offrire, anche a coloro che decidono di trascorrervi una sola giornata.

La storia delle origini di Cesarea risale addirittura al I secolo a.C., quando Erode il Grande fece costruire un grande porto attorno al quale si sviluppò presto una vivace cittadina. Il centro rimase amministrato dall’Impero Romano prima e Bizantino poi, salvo venire distrutto e abbandonato nel XIII secolo. La Cesarea moderna sorge a poca distanza dal nucleo originale e, grazie a importanti scavi archeologici svolti a partire dal 1950, numerosi reperti (soprattutto architettonici) sono stati riportati alla luce. Oggi fanno tutti parte del Caesarea National Park, aperto al pubblico tutto l’anno e diventato presto uno dei centri archeologici più popolari di Israele, grazie all’ottima conservazione della città di Erode. Gli scavi proseguono ininterrotti ancora oggi e continuano a riportare in superficie opere che si credevano perdute per sempre: l’ultimo ritrovamento risale al 2018 e consiste in uno splendido mosaico di 3 metri per 8 risalente al II o III secolo d.C.

Cesarea è anche la casa di un museo subacqueo unico al mondo: poiché alcune rovine del porto si trovano oggi sott’acqua, è possibile armarsi di muta e bombole e, partendo dallaHarbor Beach, seguire una guida esperta del Caesarea Dive Club e andare alla scoperta di queste meraviglie sottomarine. Ma non c’è solo archeologia a Cesarea. La città vanta infatti una delle spiagge più belle di Israele: la Acquaduct Beach, a pochi passi fuori dal sito archeologico. Questa spiaggia, attraversata da un acquedotto di epoca romana, non ha nulla da invidiare alle popolari spiagge del sud del Paese, ma si distingue per un’atmosfera decisamente più tranquilla e meno mondana, con splendide viste sulla campagna circostante.

Per quanto riguarda l’aspetto culturale, la città ospita il Ralli Museum, ricco di reperti dedicati all’archeologia locale, all’arte sefardita e quella sudamericana. L’ingresso è gratuito, dato che il museo è non-profit e fa parte di un circuito internazionale finanziato dal filantropo Harry Recanati. Nel calendario della città ci sono anche numerosi concerti locali e internazionali, tutti organizzati nella suggestiva location dell’antico anfiteatro cittadino, ancora perfettamente conservato. Cesarea offre anche un campo da golf perfettamente attrezzato, in grado di ospitare regolarmente tornei internazionali ed eventi speciali.

turismoitalianews.it

Betlemme, patrimonio dell'Unesco, come il Sacro Monte Calvario si avviano a percorrere un cammino comune. Nuove prospettive dal gemellaggio tra Betlemme e Verbania


La municipalità di Betlemme approva il gemellaggio con Verbania La città di Verbania gemellata con Betlemme. 

È dei giorni scorsi lo scambio epistolare tra i due primi cittadini che vede impegnate la città del Lago Maggiore e la culla della Cristianità in un progetto di collaborazione culturale, religiosa e turistica, intorno alla realizzazione del gemellaggio tra le due città. “L'idea è quella di poter collaborare insieme per sviluppare un progetto di pubblica utilità che possa unire le nostre città, diverse ma legate da una storia importante. Potremmo organizzare eventi culturali di portata internazionale presso il Centro eventi “Il Maggiore” inaugurato negli ultimi anni a Verbania” ha scritto Marchionini al sindacoAnton Salman che il 24 luglio ha approvato, nell'assise nel municipio di Betlemme, il gemellaggio con Verbania.Scrive Salman: “Nella speranza che si concretizzino rapporti di amicizia e collaborazione, compiamo così il primo passo per la realizzazione di attività e progetti da sviluppare insieme”.

Manca ora solo l'ultimo tassello quindi, del gemellaggio: la ratificazione nella città verbanese, con il passaggio in consiglio comunale e il sogno di una collaborazione tra due città legate da anni da diverse iniziative da parte di cittadini e comunità di credenti, si vedrebbe realizzato.

Il progetto del gemellaggio è nato infatti alla fine di maggio 2019,quando grazie all'impegno del manager verbanese Luca Scolari e il sostegno economico delle società di calcio Cagliari e Fiorentina, è stato realizzato il primo campo da calcio pubblico a Betlemme, aperto ai bambini di ogni religione e razza, nel segno della pace. Qui, nel nome di Davide Astori, è stato costruito ed inaugurato il campo alla presenza di autorità e rappresentanti delle squadre di calcio e della famiglia di Astori. Si tratta del secondo campo realizzato da Assist for peace, progetto di pace nel segno dello sport, voluto da Luca Scolari: nel 2016, nel cuore della città di Gerusalemme, nel quartiere armeno, era stato costruito un primo campo che aveva lo stesso significato: dare modo ai bambini di diverse religioni, cristiani, ebrei, musulmani, armeni, di condividere un luogo di gioco, dove le uniche regole da seguire sono quelle dello sport. “Così era nato un primo ponte tra Gerusalemme e Betlemme, nel segno della pace e dello sport, in grado di scavalcare simbolicamente un muro. Oggi, con il gemellaggio tra Betlemme e Verbania, un altro simbolico ponte che possa unire realtà distanti che hanno già collaborato in passato, sta per diventare realtà” commenta Luca Scolari ricordando come la proposta del gemellaggio fosse arrivata dal sindaco Anton Salman proprio in occasione dell'inaugurazione del campo di calcio a Betlemme. “Per me è stato un vero onore e una grande emozione ricevere dal sindaco una simile proposta: che la città dove sono nato si unisse al luogo in cui è nato Gesù”.  
Tra gli attestati di stima legati all'iniziativa riportiamo quella del Sacro Monte Calvario, da cui spiegano: il Sacro Monte Calvario nasce come un piccolo luogo di pellegrinaggio, una piccola Terra Santa. E' luogo di riparo e rifugio, come la basilica della Natività, ma anche di dialogo interreligioso non solo ecumenico. La possibilità di ospitare pellegrini, ma anche rappresentanti di altre religioni, renderebbe concretezza all'intuizione del Concilio Vaticano II in quanto il Cristianesimo si impegna per il rispetto delle altre religioni e il Sacro Monte potrebbe diventare luogo del recupero di questo dialogo. Qui non ci sono muri. Ecco quindi che questo gemellaggio con Betlemme potrebbe vederci protagonisti non solo in termini di turismo religioso, dai cammini sacri, ai luoghi di interesse spirituale, ma anche come punto di riferimento, una presenza di fede, un luogo di incontro per contrastare i dissidi. Betlemme, patrimonio dell'Unesco, come il Sacro Monte Calvario si avviano a percorrere un cammino comune. E questa è per noi una grande gioia. Chiude Luca Scolari: “Sono molto felice di questo primo passo. Ora dobbiamo lavorare affinché questo gemellaggio porti i suoi frutti, sempre nel segno della pace e della condivisione. Abbiamo già alcuni progetti in mente affinché città di grande arte e cultura come Betlemme, Verbania, l'intera provincia del Verbano Cusio Ossola, possano diventare veicolo di un messaggio positivo, attraverso la bellezza e l'armonia di cui sono portatori entrambi i territori”.

tratto da ossolanews.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Sette incontri da non perdere al Meeting ‘19


Ogni giorno alle 15 in Auditorium Intesa Sanpaolo B3
 i convegni che rappresentano il filo conduttore della manifestazione

Rimini, 11 ago. 2019 - Da dove nasce l’io? Da dove viene il “volto” di ciascuno di noi? Cosa dà peso e significato irriducibile al nostro nome? I versi tratti da una poesia di Karol Wojtyla, che danno il titolo al Meeting 2019, mettono a fuoco il fatto che il proprio nome, cioè la propria consistenza umana, nasce da quello che si fissa, e cioè dal rapporto con un altro da sé. Nell’edizione del Quarantennale del Meeting saranno soprattutto i convegni che si tengono ogni giorno, alle 15.00 nell’Auditorium Intesa Sanpaolo B3 a svolgere questi temi, come un filo conduttore della manifestazione. Gli incontri delle 15 coinvolgeranno personaggi di primo piano della politica e della scienza, della cultura e dell’arte su temi che poi ritroveremo in mostre, convegni, spettacoli del Meeting.
L’incontro inaugurale vedrà, come ogni anno, una personalità al vertice delle istituzioni riflettere sulle opportunità che i temi del Meeting offrono alla crescita sociale del nostro Paese: domenica 18 agosto il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati parlerà di “Persona e amicizia sociale”, con l’introduzione di Emilia Guarnieri, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, e del presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini.
Lunedì 19 agosto il tradizionale approfondimento sul titolo del Meeting sarà invece svolto da Guadalupe Arbona Abascal, critico letterario, editore, docente di Letteratura spagnola e di Letteratura comparata e scrittura creativa all’Università Complutense di Madrid.
Martedì 20 tornerà al Meeting, a un anno di distanza, il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa. Il suo dialogo su “Estremismi e convivenza” con il politologo francese Olivier Roy costituirà il vertice di un’ampia serie di dibattiti e laboratori dedicati al rapporto con il mondo mediorientale e arabo in generale.
Mercoledì 21 sarà ancora a tema la politica internazionale, con un altro fondamentale filone di ricerca, quello sulle nuove prospettive europee: il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, il segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede Richard Paul Gallagher e il presidente del Delors Institut Enrico Letta si confronteranno su “Diritti, doveri. Europa: 1979-2019”, appuntamento principale del ciclo curato da Luciano Violante.
Giovedì 22 agosto l’incontro “Aleppo: un nome e un futuro” vedrà il racconto su dolori e speranze della città siriana curato da quattro relatori da essa provenienti: il vicario apostolico George Abou Khazen, il muftì Sheikh Mahmud Assam, padre Firas Lufti, responsabile del Terra Sancta College e del Franciscan Care Center di Aleppo e Binan Kayyali, direttrice del Franciscan Care Center.

Due dibattiti culturali chiuderanno la settimana. Venerdì 23 Thomas Georgeon, postulatore dei martiri d’Algeria e Javier Prades Lopez, rettore dell’Università San Damaso di Madrid, introdotti da Stefano Alberto, docente di Teologia alla Cattolica di Milano, saranno protagonisti dell’incontro “Liberi di credere”; infine sabato 24 il Meeting ricorderà “I 50 anni del primo atterraggio dell’uomo sulla luna” Roberto Battiston, docente di Fisica all’Università di Trento, l’astronauta Paolo Nespoli e l’ingegnere aerospaziale Mauro Prina. (V.C.)

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Estate: oltre 25 mila presenze a GiocAosta

Sono state oltre 25 mila le presenze registrate all'undicesima edizione di GiocAosta, la kermesse di quattro giorni dedicata al gioco. Quest'anno le attività hanno pacificamente invaso non solo la centrale piazza Chanoux, ma anche luoghi particolari come il sottotetto della Cattedrale, la cantina dell'Institut agricole régional, il Criptoportico forense. Ad animare la manifestazioni sono stati 320 volontari, provenienti da 10 regioni italiane. GiocAosta è organizzata dall'Associazione Aosta Iacata Est, con il sostegno della Regione, da Europe direct, dal Comune di Aosta e dalla Fondazione Crt. (ANSA).


A Pompei spunta il tesoro della fattucchiera

Morbide ambre, lucidi cristalli, ametiste. Ma anche bottoni in osso, delicate fayence , scarabei dell'oriente. A Pompei, nella Regio V, la Casa del Giardino restituisce un nuovo strabiliante tesoro: i resti di uno scrigno in legno e metallo colmo di gemme e di amuleti, dalle bamboline alle campanelle, e poi falli, pugni chiusi, persino un piccolo teschio. "Decine di portafortuna accanto ad altri oggetti ai quali si attribuiva il potere di scacciare la malasorte", anticipa all'ANSA il direttore del Parco Massimo Osanna.
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Cinema: sostenibilità, cultura e Europa, campagna del Gpff

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Si intitola "Whatever it takes! Nature, Culture Europe" - frase ispirata alla nota locuzione di Mario Draghi - la campagna lanciata dal Gran Paradiso Film Festival per contribuire alla sostenibilità ambientale, alla diffusione della cultura, alla coesione europea, "a qualsiasi costo". L'iniziativa è stata presentata a Cogne in occasione della serata finale della rassegna sul cinema naturalistico. In dettaglio il team del Festival - guidato da Luisa Vuillermoz - invita chiunque voglia aderire a questa iniziativa ad inviare la propria foto o un video in cui compaia la scritta #whateverittakes! Nature Culture Europe. "Chi fosse interessato può fotografarsi con la scritta su un foglio, su una tazza, sulla sabbia, sulla neve, su un giornale, su un libro, sulla pelle o ovunque desideri: l'idea è che questo messaggio si riempia di volti di persone che condividano questi valori" si legge in una nota. Hanno già inviato i loro scatti Giuliano Amato, Hervé Barmasse, Flavio Caroli, Roberto Cingolani e Carlo Cottarelli.

Estate: 7 italiani su 10 in viaggio per Ferragosto


(ANSA) - ROMA, 10 AGO - Quasi sette italiani su dieci (il 68%) hanno deciso di non restare a casa per Ferragosto e si metteranno in viaggio per raggiungere parenti e amici al mare, in campagna e in montagna o per fare una semplice gita. Emerge da una indagine Coldiretti-Ixè divulgata in occasione del weekend da bollino nero sulle strade italiane per la festa dell'estate. La stragrande maggioranza degli italiani - sottolinea Coldiretti - si sposta da casa sfidando le previsioni sul traffico senza farsi spaventare dal rischio di code. Solo per poco più di un italiano su dieci (11%) il Ferragosto è un giorno come gli altri e non intende fare nulla di particolare. Il 21% invece coglie l'occasione per stare in casa a riposare. 

Il weekend che precede Ferragosto resta il momento clou delle vacanze degli italiani che anche quest'anno hanno privilegiato il mese di agosto. Con le ultime partenze salgono infatti a 23,8 milioni gli italiani che hanno deciso di concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa ad agosto. Se il mare è la meta dei viaggi più gettonata dagli italiani con il 70% delle scelte, al secondo posto si classificano le città d'arte a pari merito con parchi, oasi, riserve e la campagna, infine la montagna. La maggioranza degli italiani in viaggio - dice l'indagine - ha scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti e amici o in affitto ma tra le preferenze si segnalano nell'ordine anche alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici e gli agriturismi che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno.

Perdonanza: consegnata copia Bolla alla Valle d'Aosta

- I rappresentanti del Comitato Perdonanza celestiniana dell'Aquila, Massimo Alesii e Giovanna Di Matteo, sono stati ricevuti dalla Regione Valle d'Aosta per la consegna alla presidenza della Regione di una copia fotografica della Bolla del Perdono che sarà esposta al Forte di Bard sede di importanti eventi culturali internazionali. I componenti del Comitato sono stati ricevuti dall'assessore al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali, Laurent Vierin, e dalla presidente dell'associazione Forte di Bard, Ornella Badery. L'iniziativa si inquadra nelle attività di promozione della Perdonanza Celestiniana nell'ambito della mostra "L'Aquila - Tesori d'arte tra XIII e XVI secolo", in corso al Forte di Bard nell'ambito del Decennale 2009-2019. L'occasione ha permesso di rinnovare il ringraziamento alla Protezione Civile, ai Vigili del fuoco e a tutte le associazioni di volontariato valdostane che si sono adoperate per il soccorso e l'assistenza ai terremotati del 2009. (ANSA).


Il mistero della cappella etiope dell’arca dell’Alleanza in cui nessuno può entrare

Verificare con i propri occhi è impossibile. Ma è forse proprio questo che rende così affascinante la cappella della chiesa di Nostra Signora Maria di Sion di Aksum, in Etiopia: solo il suo guardiano - addestrato per uccidere a mani nude - può accedervi. Questo perché al suo interno, protetta da sette serrature, è presumibilmente custodita l'arca dell'Alleanza, la cassa di legno con coperchio d'oro contenente le Tavole dei dieci comandamenti dettati da Dio a Mosè sul monte Sinai. E anche se molto probabilmente si tratta solo di una riproduzione, il mistero ha comunque reso questa cattedrale africana uno dei posti meno accessibili al mondo. Dalla sua fondazione, la chiesa ortodossa di Maria di Sion è stata distrutta e ricostruita almeno due volte. Era il luogo tradizionale in cui gli imperatori etiopi venivano incoronati ed è tutt'oggi è un luogo di culto e meta di pellegrinaggi. La cappella dell'arca dell'Alleanza non si trova al suo interno, ma nel giardino, adiacente alla vecchia chiesa: una struttura appositamente costruita per custodire la reliquia dopo che un «calore divino aveva rotto le pietre del precedente santuario». Solo il monaco guardiano può vedere la sacra cassa e pregare al suo cospetto: un incarico a vita, conferito dal predecessore poco prima della morte. Una usanza che va avanti dalla notte dei tempi, ovvero da quando - tradizione vuole - l'Arca venne portata in Etiopia con Menelik I dopo la visita al padre, re Salomone, nella seconda metà del decimo secolo avanti Cristo. L'unico non guardiano ad aver visto quello che la cappella custodisce è stato Edward Ullendorff, professore emerito alla School of Oriental and African Studies di Londra, nel 1941. All'epoca era un ufficiale dell'esercito britannico, e riuscì ad entrare nella cappella con la scorta di due soldati. Lo studioso è morto nel 2011 ma ha riferito di aver visto una «ricostruzione medio-tardo medievale», «certamente non l'Arca originale», «una come tante altre viste in numerose chiese in Etiopia». Una testimonianza autorevole ma impopolare, che in ogni caso nessun altro può smentire o confermare.
lastampa.it

Da un lago thailandese riemerge la statua del Buddha sommersa dalla diga



lastampa.it

A cospetto del Buddha riemerso. La siccità ha riportato alla luce il tempio perduto di Wat Nong Bua Yai, diventato inaccessibile 20 anni fa a causa della costruzione della diga di Pasak Cholasit, nella provincia di Lopburi. Le temperature estreme di questo ultimo periodo hanno prosciugato i bacini idrici dell'intera regione e migliaia di persone si sono accalcate per visitare il tempio buddhista.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone- Turismo Culturale

Da Milano al Cairo, il bosco verticale di Boeri sarà la nuova attrazione d’Egitto



Un bosco verticale nel deserto di New Cairo. Il grattacielo milanese avrà una «copia» egiziana. E a progettarlo sarà proprio l'architetto italiano Stefano Boeri, il papà del pluripremiato progetto edilizio di Porta Nuova, a Milano.
Quello che sorgerà nella nuova capitale amministrativa egiziana, a 45 chilometri dal centro, sarà un polmone verde formato da tre torri a 7 piani per 30 metri di altezza. In nuovo bosco verticale di Boeri dovrebbe essere completato entro il 2023: un palazzo sarà un hotel, mentre gli altri due ospiteranno uffici e appartamenti. Si tratta del progetto green in assoluto nella regione, che vede professionisti italiani lavorare al fianco degli egiziani per creare non solo un nuovo quartiere, ma anche una nuova attrazione turistica, unica nel suo genere in Africa.
«L'idea che si possa realizzare al Cairo, che ha un alto tasso di inquinamento, un bosco verticale, rappresenta sicuramente una sfida», ha detto all'Ansa l'architetto Boeri. «Ma ci sono tanti altri progetti da poter realizzare»: si parla di tetti-giardino, corridoi verdi e conversioni di edifici con strutture green.
Idee che potrebbero trasformare Il Cairo così come le nuove città che sono state costruite dentro e intorno la capitale per alleviare la congestione del centro. New Cairo, in particolare, ha una importanza rilevante per i geologi, facendo parte dell'area protetta della Foresta pietrificata. Un sito desertico che ha almeno 35 milioni di anni, che farà da scenografia al nuovo complesso.
lastampa.it

Anche Dubai può essere low cost

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Dubai oltre ad essere una città che ospita lussuosi resort, ristoranti raffinati e boutique di haute couture, è anche una delle migliori città al mondo dove trovare offerte competitive per vivere al massimo la propria esperienza in città.
Hotel
Dubai recentemente ha visto crescere il numero di hotel a 3 e 4 stelle,opzione perfetta per chi cercastrutture di design a prezzi accessibili. Uno degliesempi di maggior successo sono iRove Hotelsdi Emaar Hospitality Group. I suoi hotel a 3 stelle, infatti, sono diventati rapidamente punti di riferimentoper tutti i turisti in cerca diun design moderno, giovane e divertente a prezzi contenuti. Ciò che rende questi hotel così apprezzati è anche la loro attenzione alla funzionalità: che si tratti di lavanderie fai-da-te, armadietti per i bagagli, un supermercato aperto 24 ore su 24 o stazioni di check-in self-service, l’importante è rendere l’esperienza del visitatore quanto piùsemplice possibile.
Un altro trucco per soggiornare in hotel alla moda spendendo poco è cercare strutture nei vivaci quartieri di Al Mankhool, Bur Dubai, Deira o Al Barsha, queste sono alcune delle migliori zone per avere uno sguardo autentico sulla vita locale con una vista privilegiata dell'architettura tradizionale della città.
Shopping alternativo
Se si è alla ricerca di souvenir insoliti e a basso costo, qui di seguito alcuni spunti.
Nella zona di Al Satwa si possono trovare tanti negozietti traboccanti di tessuti in tonalità vivaci, stampe insolite e trame particolari, e quicontrattare è d’obbligo!
Il Ripe Food and Craft Market,mercato che si tiene ogni venerdì,è il luogo ideale per combinare shopping e relax godendosi spettacoli musicali gratuiti e gli artisti che offrono intrattenimento di vario genere.
Il Global Villageriunisce culture diverse e permette ai visitatori di esplorare diversi paesi del mondo in poche ore, qui si possono trovare il Big Ben di Londra, la torre pendente di Pisa, il Taj Mahal e le Piramidi egiziane. In questa cornice, oltre 75 paesi mettono in mostral’artigianato tradizionale e la propria cucina locale in uno spazio di 30 padiglioni.
Periodo di apertura: 29 ottobre 2019 – 4 aprile 2020.

Esperienze gratuite
Nessun viaggio a Dubai è completo senza aver dato un occhio alla spettacolare architetturae ai lavori di ingegneria che rendono la città famosa in tutto il mondo. A Downtown è possibile ammirare l'edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa, gratuitamente sostando ai suoi piedi, e ammirare lo spettacolare show delle Dubai Fountais(le fotane danzanti più grandi al mondo) che si tiene tutti i giorni ogni 30 minuti a partire dalle 18:00.

Situato sul lungomare di Jaddaf, il JameelArts Centreè un altro elemento che si aggiungee arricchisce la scena artistica contemporanea di Dubai. È dotato di molteplici spazi che ospitano gallerie, una biblioteca di ricerca, un ristorante e una terrazza panoramica.
Alserkal Avenue, situata nella zona industriale di Al Quoz, rappresenta il principale centro artistico e culturale della regione. Quella che un tempo era un'enorme fabbrica di marmo è stata trasformata in una rete di magazzini che ospitano spazi creativi, gallerie contemporanee, un museo privato e persino una fabbrica di cioccolato locale.

Per una passeggiata con uno dei migliori panorami sulla città, il Dubai Water Canaloffre un posto in prima fila sullo skyline in continua evoluzione di Dubai. Una delle zone più spettacolari del canale è la cascata illuminata che sgorga dal ponte di Sheikh Zayed Road.

Dubai ospita anche diverse spiagge pubbliche e destinazioni fronte mare. Che si tratti di prendere il sole, fare un tuffo o giocare a beach volley, queste spiagge offrono una serie di attività gratuite o a basso costo. Una è Kite Beach, spiaggia perfetta in cui praticare kite surf e diversi sport acquatici.La Mer, di recente apertura, comprende zone distinte tra cui la spiaggia, un centro ricreativo e di intrattenimento, una vasta gamma di caffetterie e ristoranti e un parco acquatico, il Laguna Waterpark.

Altri nuovi quartieri perfetti per una passeggiata sono: Al Seef, quartiere che sorge lungo il Creek che ospiata hotel, negozi, ristoranti e che fonde l’archittettura antica in stile arabo con edifici di stile più contemporaneo; Bluewaters Island, già diventata un’icona della città, vanta 200 punti vendita al dettaglio e ristoranti in un quartiere moderno con viste impareggiabili sul Golfo Persico. Situato al largo del quartiere JBR (Jumeirah Beach Residences), Bluewaters ospita anche Ain Dubai, la più grande ruota panoramica del mondo, che si erge al centro dell'isola: The Pointe, nuova destinazione sul lungomare di Palm Jumeirah, che offre una spettacolare vista sull’Atlantis The Palm. L’area ospita negozi, ristoranti e una vivace spiaggia.

Pranzi e cene low cost
Dubai offre una grandissima varietà di ristoranti per tutte le tasche, qui alcune proposte sfiziose a basso costo: il leggendario Raviin Al Satwa Street, uno dei ristoranti più antichi di Dubai che serve deliziosi piatti pakistani a meno di AED30 (circa 7€); l’Al Reef Bakery, famoso panificio libanese che serve alcuni dei migliori manakeesh in città (snack arabo con pane appena sfornato condito con formaggio e altri ripieni) per meno di AED10 (circa 2.50€). Per chi è alla ricerca del miglior pesce in città, BuQtair è il posto giusto.Situato all'ombra dell'iconico Burj Al Arab dagli anni '80, questa bancarella è aperta sia a pranzo che a cena e serve solo il pescato fresco del giorno.

Molti ristoranti in città offrono tante offerte per tutte le tasche. Ad esempio il GürkanSef Steakhouse a City Walk, offre pranzi a partire da AED99 (circa 25€) per tre piatti a scelta, dessert, bevande analcoliche , tè o caffè; anche al Gevora Kitchen, nell'hotel più alto del mondo, si può pranzare a soli AED69 (circa 17€); lo Zuma, situato nel cuore del centro finanziario di Dubai, offre cucina giapponese contemporanea di fama mondiale a partire da soli AED130 (circa 30€); anche ilCiprianioffre piatti iconici a partire da AED105 (circa 26€).

Sconti e offerte
Il Dubai Passè un ottimo modo per sperimentare il più possibile le attività da poter fare in città a prezzi favorevoli. Questa carta prepagata all-inclusive garantisce l'accesso e la scelta tra 33 attrazioni principali in modo facile e veloce. Collegato al Dubai Pass, lo Stopover Pass,recentemente introdotto per i visitatori che possono sostare in città solo per poche ore, consente di risparmiare tempo e denaro poiché combina le attrazioni più iconiche della città e tour in un unico pass.I turisti in sosta possono scegliere tra due, tre o quattro attrazioni da poter visitare in 36 ore.

I passeggeri Emirates possono approfittare al massimo delle loro vacanze a Dubai quest'estate con il My Emirates Pass, con offerte esclusive in oltre 500 punti vendita e attrazioni. Mostrando semplicemente la propria carta d'imbarco Emirates, si può risparmiare fino al 50% sui biglietti per lo spettacolo La Perle, ottenere il 50% di sconto presso la Spa dell’Address Boulevard, il 40% di sconto sui ristoranti del Park Hyatt, acquistare un biglietto e ottenere il secondo gratuitamente per l’ingresso al Dubai Dolphinarium, avere uno sconto del20% sui biglietti per il parco tematico di Dubai Parts & Resorts e molto altro ancora.

Spostarsi in città
La Dubai Metroe il Dubai Tramsono sistemi completamente automatizzati che collegano punti strategicidella città in modo facile e economico. Grazie a questa rete di trasporti sarà facilissimo visitare il Dubai Mall, Dubai Marina, il Deira Gold Souk, il Distretto Finanziario di Dubai (DIFC), Palm Jumeirah, JumeirahLakes Towers e molto altro. I biglietti per la metropolitana e il tram di Dubai costano meno di AED3 (circa 0,70€), ci sono inoltre i bus RTA. Per spostarsi attraversola rete di trasporto pubblico della città e usufruire di sconti aggiuntivi senza il pensiero di dover comprare i biglietti, la NOL card è la soluzione migliore.
Inoltre, sono tante le piste ciclabili che si stanno sviluppando in città, ad esempio presso la Sheikh Mohammed bin Zayed Boulevard (che circonda il Burj Khalifa e il Dubai Mall) o presso il lungomare di Dubai Marina, dove si possono noleggiare biciclette con AED15 (circa 4€) per 30 minuti.

ANSA

La Palma, meta perfetta per le stelle e l'astroturismo

fonte: ansa

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La Palma è l'isola delle Canarie famosa come punto privilegiato di osservazione delle stelle e il passaggio estivo delle Perseidi, le nostre “lacrime di San Lorenzo”, non fa eccezione. La notte qui regala la stellata più luminosa del mondo e gli isolani difendono in tutti i modi questo primato. Il cielo notturno è talmente nitido che chi assiste a questo spettacolo afferma che le stelle sono molto più vicine rispetto altrove, tanto da “poterle toccare con un dito”.
La Palma è stata dichiarata prima riserva Starlight nel mondo e in tutta l’isola ci sono punti di osservazione del cielo: Llanos del Jable, Llano de la Venta e Montaña de Las Toscas sono alcuni di questi. L'intera isola ha inoltre una fitta rete di sentieri per appassionati ed escursionisti da percorrere di notte. L'osservatorio astronomico di Roque de los Muchachos può essere visitato con guide specializzate, previa prenotazione.
Ecco perché La Palma è l’isola delle stelle
La Palma è la seconda isola più orientale dell'arcipelago delle Canarie e si trova in una posizione privilegiata lontana da fonti luminose. Questa caratteristica, insieme all’altitudine dell’Osservatorio astronomico che è a quota 2.396 metri sopra il livello del mare, rende l’isola uno dei migliori posti al mondo per assistere allo spettacolo delle stelle cadenti. Gli abitanti di questa piccola isola combattono per preservare questo dono di natura: una legislazione redatta nel 1988 protegge La Palma dall’inquinamento luminoso, dal traffico aereo invasivo e garantisce a tutti il diritto di goderne.
Camminare di notte a La Palma è un'esperienza unica: non solo si ammira una vista chiara e ininterrotta della volta celeste, ma quando cala la sera sembra di essere inondati dalla loro luce. L'osservatorio del Roque de los Muchachos è sede di uno dei sistemi di telescopi più estesi che si possano trovare a livello globale. Il belvedere offre un panorama mozzafiato sulla Caldera de Taburiente, il più grande cratere del mondo, profondo 1.500 metri e coperto di alberi e rocce vulcaniche in formazione. Il Roque de los Muchachos ospita anche l'Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC), istituto per la ricerca astronomica. Ai membri della comunità scientifica internazionale sono assegnate ore per utilizzare i suoi potenti telescopi, tra i sistemi più complessi che ci siano.
Astroturismo a La Palma: la gioia di osservare il cielo da questo incredibile balcone sull’Oceano
Chi vive a La Palma ama mostrare ai turisti quanto sia limpido, vicino e meraviglioso il cielo notturno della propria isola. Nel 2012, l'astrofisica Ana García Suárez ha dato vita all’operatore di astroturismo La Palma Astronomy Tours. I visitatori esperti sono accompagnati nei migliori punti di osservazione, partecipano a seminari di astronomia e seguono corsi di fotografia notturna. Aperto a tutti invece è il tour di Tapas e Stelle, un'attività che combina la gastronomia locale con l'astronomia nell'incomparabile cornice del vulcano San Antonio e del suo centro visitatori. Il clou della stagione è ovviamente la pioggia di meteore delle Perseidi, che culmina nella notte tra il 12 agosto e la mattina presto del 13 agosto.
Le stelle illuminano anche gli occhi di Ana Castañeda Pérez, dirigente del Servizio Turistico del Municipio. Veder crescere l'astroturismo è una delle sue “più grandi gioie” e La Palma è diventata un punto di riferimento globale in termini di protezione dall’inquinamento luminoso per lo sviluppo dell'astroturismo.
Si stanno facendo investimenti in questo senso, ad esempio per l’ampliamento della rete di sentieri escursionistici di La Palma e l’installazione di cartelli di segnalazione per indicare i migliori punti di osservazione notturni. Gli hotel e le case rurali stanno iniziando inoltre a fornire agli ospiti telescopi per un’osservazione diffusa. Sono già in corso i lavori di costruzione di un centro visitatori dell'osservatorio Roque de los Muchachos e del Complesso Ambientale e Ricreativo di Mendo, dove sorgerà un'infrastruttura turistica per l'osservazione astronomica e per la pratica del parapendio.
Mentre tutto ciò sta per essere allestito in attesa dei visitatori per il passaggio delle stelle cadenti, ogni sera il cielo è fonte d’ispirazione a La Palma: gli scienziati raccolgono dati sui colori delle stelle più lontane. Gli escursionisti camminano di notte col naso all’insù guardando verso il cielo; raccogliendo dalle stelle le energie per raggiungere i propri traguardi. E anche gli innamorati si abbracciano, scovando nelle stelle il proprio destino.

Sito ufficiale dell’Isola di La Palma www.visitlapalma.es

Tour per l’osservazione guidata www.lapalmastars.com

Punti panoramici, sentieri notturni e visite all'Osservatorio Roque de los Muchachoswww.starsislandlapalma.es

Dormire sotto le stelle: ecco le "bubble room" più belle

Bubble room. Attrap Reves ZenBubble © ANSA

Dormire immersi nella natura senza rinunciare ai comfort di una stanza d'albergo, magari a 5 stelle. L'ultima evoluzione del 'glamping' – termine che indica chi vuole campeggiare outdoor ma in modo glamour – è quella dei 'Bubble Hotel', futuristiche bolle trasparenti posizionate nei luoghi più belli del pianeta, dove rilassarsi ammirando panorami mozzafiato e ascoltando il suono del mare piuttosto o delle foreste. Sì, perché seppur recente, il fenomeno in questione si è diffuso nei quattro angoli del globo, e negli ultimi tempi anche in Italia dove, per ora, l'offerta è ancora limitata ma molto interessante. Dal Perù alle Mauritius passando per il Lago Maggiore, ecco una selezione delle 'bolle' più ambite del mondo.
Finn Lough Resort – Irlanda del Nord
Nascosto tra i boschi rigogliosi e i laghi della Contea di Fermanagh, dal 2015 questo resort offre alcune 'Bubble Domes' dotati di ogni comfort: dal bagno in 'camera' ad un elegante 'salotto' sotto le stelle. Insomma, il posto perfetto per un weekend romantico nell’ Irlanda del Nord.
Info: https://www.finnlough.com/
Bubble Lodge Ile aux Cerfs - Mauritius
L'unico modo per dormire sull' 'Isola dei Cervi', all'interno della barriera corallina delle Mauritius, è farlo in queste bolle eco-compatibili, dotate di una zona salotto, una spaziosa camera da letto, un bagno e una doccia a cielo aperto. Usciti dal vostro lodge, avrete a disposizione una spiaggia privata ed un campo da golf disegnato dal campione tedesco Bernhard Langer.
Info: http://www.bubble-lodge.com/ile-aux-cerfs/
Levin Iglut – Lapponia
Come godersi l'aurora boreale sdraiati su di un letto riscaldato? Soggiornando al Levin Iglut, in Lapponia, la regione più a nord della Finlandia, ai confini della zona artica, in uno dei 24 igloo di vetro immersi nella natura selvaggia. A questi nella nuova stagione si aggiungeranno 3 suite igloo, ciascuno con una jacuzzi riscaldata all'esterno. 
Info: https://www.leviniglut.net/
Attrap Reves - Provenza
Le cinque diverse ‘Bubble Rooms’ - si può passare da quella ‘Zen’ a quella ‘Glamour’ - di ‘Attrap Reves’ sono state la prima sistemazione del genere in Francia. Inoltre, la gestione familiare della struttura è particolarmente attenta all’ambiente: ogni stanza è costituita da materiale riciclabile ed eco compatibile.
Info: www.attrap-reves.com
Skylodge Adventure Suites – Cuzco (Perù)
E’ probabilmente il luogo più bizzarro al mondo dove dormire lo Skylodge di Cuzco, composto tra tre ‘suites’ a forma di capsule situate a 400 metri di altezza su di una montagna nella Valle Sacra del Perù. Qui, il panorama sbalorditivo vi farà osservare il mondo come un Condor appollaiato sul suo nido, anche perché l’unico modo per arrivarci è con una zip line o una ripidissima ferrata. Compresi nel pacchetto, anche una cena gourmet con degustazioni di vini.
Info: http://naturavive.com
Campera Hotel – Baja California (Messico)
All'eco resort Campera ci si riposa sotto le stelle del firmamento, circondati dai vigneti della Valle de Guadalupe, la zona vinicola più famosa del Messico. Le dieci bolle di questa struttura, dove il lusso va di pari passo con l’ecosostenibilità, sono dotate di area condizionata, wifi, bagno privato e letto full size. Al Campera gli ospiti potranno fare degustazioni dei moltissimi vini locali e praticare il golf su uno dei campi più belli del Paese.
Info: http://camperahotel.com/
Free Spirit Spheres – British Columbia (Canada)
Le 'sfere' create a partire dal 1993 da Tom Chudleigh sono uniche al mondo: realizzate completamente a mano in un tempo che varia da 2 a 5 anni ciascuna, sorgono su alcuni alberi secolari di quest'area del Canada, dove la natura è tra le più selvagge e incontaminate del pianeta. Le sfere dispongono tutte di camera da letto e zona living, mentre il bagno si trova all'esterno, e l'atmosfera che si respira è di totale armonia con la natura.
Info: http://freespiritspheres.com
ITALIA
Relais dei Cesari – Lago Maggiore
Situato un'antica cascina dell'800, il Relais dei Cesari è una delle pochissime realtà italiane ad offrire delle 'bolle' con un servizio a cinque stelle. Ci sono la Bubble Suite e la Geodetic Luxury Suite, composta da una grande camera da letto matrimoniale, guardaroba, bagno privato e persino da un dehor con barbecue. Per il futuro prossimo è prevista la creazione di una sorta di villaggio ‘esperienziale’ del quale farà parte anche una 'Bubble Room' che sorgerà su un albero.
Info: http://www.relaisdeicesari.it/
Una Bolla sotto le Stelle – Montepulciano
Osservazione astronomica e relax sulle colline di Montepulciano: la 'Bolla sotto le stelle' è una 'Bubble Room' essenziale, che sorge in una posizione panoramica formidabile.Sdraiati sul vostro letto, potrete osservare l’alba e la vallata del lago Trasimeno, la riserva naturale del lago di Montepulciano e la dorsale appenninica. 
Info: facebook.com/Una-bolla-sotto-le-stelle-2293045810715669/
La Casa dei Nonni – Fermo
L'abbagliante splendore di una stella cadente, nel lontano 2012, ha fatto scattare la scintilla per la costruzione di una 'bolla' ai proprietari di questo b&b. La struttura si trova sospesa su un leggero declivio, da cui ammirare in assoluto relax Monti Sibillini e le dolci colline marchigiane, magari sorseggiando una tisana naturale.
Info: http://www.lacasadeinonni.org/
Green Bubble Room Villaré - Messina
L'Azienda Agricola Villarè, una vera e propria fattoria urbana poco distante da Messina, ha rielaborato a modo proprio il concetto di glamping ponendolo in relazione con il mondo dell'agricoltura biologica. Così è nata questa 'Green Bubble Room' semitrasparente, immersa nella natura, posizionata fra gli orti profumati della ampia tenuta, che si affaccia sullo Stretto di Messina. 
Info: http://www.fattoriaurbanavillare.it
ansa


Per le stelle cadenti occhi al cielo e calici di vino



Spettacolo assicurato anche quest'anno, con il cielo di agosto attraversato dalle scie brillanti delle stelle candenti. Se tradizionalmente si chiamano "Lacrime di San Lorenzo", il loro picco è previsto come ogni anno uno o due giorni più tardi rispetto al 10 agosto. E' da oggi, comunque, che prendono il via in tutta Italia decine di iniziative per godere al meglio lo spettacolo del cielo più atteso dell'estate. 

Dalla Valle d'Aosta alla Sicilia le associazioni che riuniscono gli appassionati del cielo, come l'Unione Astrofili Italiani (Uai), organizzano serate di osservazione; parallelamente, come avviene ormai da alcuni anni, queste serate sono abbinate a "Calici di Stelle", la manifestazione enogastronomica promossa il 10 agosto dal Movimento Turismo del Vino e dall'Associazione Nazionale Città del Vino. 

Oltre cento gli appuntamenti in programma in tutta Italia, confidando nel cielo sereno di questi giorni. "Sempre di più il turismo enogastronomico si sta abbinando all'astronomia, che diventa un attrattore", ha rilevato Paolo Volpini, della Uai. Si degusteranno quindi ottimi vini e si assaggeranno cibi tipici in attesa di cogliere le prime scie delle meteore attraversare il cielo. "Ancora più del solito - ha proseguito Volpini - le stelle cadenti di faranno attendere e per poterle osservare è necessario aspettare la seconda parte della notte". A rubare la scena alle Perseidi sarà la Luna oltre il primo quarto, impegnata in una spettacolare danza con i pianeti. (ANSA).

Fotografia. Gli occhi di Gibellina guardano al futuro

Nella città costruita “ad arte” dopo il sisma del '68, le “finzioni” del festival PhotoRoad rileggono la storia: dal selfie comunitario di Fontcuberta alla “Fabula” di Cresci. Con segnali di speranza
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Avvenire
Beatrice ha 6 mesi, Annalisa 31 anni, Vito 71. I loro occhi sono gli occhi di una comunità dove il presente fa i conti inevitabilmente con il passato. Dove la storia scorre nel sangue dei vivi, di chi ne ha raccolto l’eredità, di chi ha il dovere oggi di affidarla al futuro. Gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito guardano Gibellina e dicono a tutti che in quel posto unico e straordinario in cui si trovano, fra strade apparentemente deserte e sorprendenti opere d’arte, c’è vita. Ci sono quattromila vite della Nuova Gibellina – quella nata dopo il terribile terremoto del 1968 – che guardano al domani. Chi varcherà la grandiosa porta della Valle del Belice di Pietro Consagra e si addentrerà fra le geometrie e le case a schiera del progetto utopico di Gibellina, non potrà non lasciarsi rapire in piazza del Municipio da questi tre grandi occhi che guardano, che ascoltano, che parlano. Joan Fontcuberta ha realizzato qui un enorme foto-mosaico murale (12 metri per 2,8) composto da 6075 immagini, stampate su ceramica, di selfie e fotografie che gli abitanti del comune trapanese gli hanno inviato rispondendo a un appello sul web: s’intitola Gibellina Selfie - Lo sguardo di tre generazioni l’opera permanente, presentata nei giorni scorsi, con cui l’artista catalano risale il fiume ininterrotto di immagini che travolgono le nostre vite e le fissa nel tempo, trasformando «l’uso individuale della fotografia di massa nell’epoca del web – il selfie – in un momento di costruzione dell’identità collettiva, un autoritratto della vita di una comunità». «Gli occhi di tre abitanti di Gibellina di diverse generazioni – spiega – ci guardano, ma quando ci avviciniamo scopriamo che quegli occhi sono costituiti da migliaia di foto, ritratti, famiglie, gruppi di amici, luoghi emblematici di Gibellina e non solo. Una radiografia della città e dei suoi abitanti in un momento presente della storia che verrà consegnato come monumento-documento al domani».
La “finzione” di Fontcuberta unisce il presente, il passato e il futuro, la morte con la vita in una terra che ha dovuto rialzarsi dalla tragedia: lo stesso fanno, con approcci e stili diversi, i tanti artisti (nomi di assoluto rilievo – fra cui Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Moira Ricci o Tobias Zielony – insieme ai più giovani Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler) che partecipano al “PhotoRoad” di Gibellina, il festival biennale, alla seconda edizione, che con 35 mostre in 13 location, fino al 31 agosto, interpreta in maniera originale la fotografia e più in generale le arti visive sotto il tema delle “Finzioni”. «Un’arte contemporanea – spiega l’ideatore e direttore artistico di Photo-Road, Arianna Catania – che si esprime ritagliando pezzi di reale come materia prima del pensiero. Ci sono “finzioni”, appunto. È letteratura, non cronaca. Fiction, non documentario. È mito, non storia». È una fotografia che entra ed esce dai palazzi dell’arte del museo a cielo aperto di Gibellina. Per farsi arte nell’arte. Dentro e fuori. Open air. «L’artista è anche un architetto, un sociologo un politico – continua Catania –. Open air non vuol dire semplicemente all’aperto. Non basta far saltare il tetto ai musei per fare arte urbana. È necessario il coinvolgimento costante dei cittadini per evitare che la loro città – e la loro storia – venga sentita come un qualunque spazio da usurpare, “da abbellire”, da vendere al pubblico. Senza tutto questo l’incantesimo non si realizza». 
E questo avviene nell’opera di Fontcuberta. Ma anche nell’installazione di Moira Ricci, Andata e ritorno, a Palazzo Di Lorenzo, il gioiello architettonico di Francesco Venezia, un progetto di arte partecipativa che ha coinvolto ancora l’intera comunità: l’artista ha lavorato con più di mille fotografie tratte dagli album di famiglia, per raccontare la vita della loro città prima del terremoto. Il risultato è una installazione composta da un collage dipinto a mano che ritrae volti e memorie di un tempo passato, in cui lo spettatore può immergersi, e con un gioco di specchi sentirsi parte di una comunità in cammino alla ricerca di un nuovo inizio. Nell’intreccio di passato e presente lavora anche Mario Cresci, nella Fabula “68-’18”, l’opera anche questa site-specific risultato di un percorso lungo 50 anni, a partire dal 1968, quando Cresci entra nel corteo di protesta dei terremotati a Roma: un insieme complesso di frammenti e visioni riprodotte su una striscia di 104 metri installata al centro di Piazza Beuys, dove si erge il gigantesco Teatro (incompiuto) di Consagra. L’unica incompiuta materiale di un’utopia nata dal progetto futuristico dell’allora sindaco Ludovico Corrao, che nel tempo ha dovuto fare i conti con la realtà, nella Sicilia sempre sospesa fra la vita e la morte, l’andata e il ritorno, la “spartenza” e le radici. Quella città che doveva accogliere ben oltre le 10mila persone oggi ne conta 4mila. Le sue strade appaiono deserte. Senza un centro, nonostante il «sistema delle piazze».
«È evidente che c’è un problema di aggregazione e di gestione di servizi e di spazi in un progetto urbanistico eccezionale, pensato dopo quella ferita terribile che fu il terremoto del Belice – dice l’attuale sindaco, eletto nel 2015, Salvatore Sutera, che nel 1968 aveva 9 anni –. Ma in queste strade, fra le nuove generazioni che stanno crescendo a Gibellina, abita la speranza. Comincia a esserci la consapevolezza dell’unicità di Gibellina e della grande opportunità che può essere per tutti. Come avviene con le molteplici iniziative che si realizzano con la Fondazione Orestiadi, anche con PhotoRoad Gibellina diventa laboratorio ideale nel quale si esperiscono gli incontri umani e le espressioni avanguardistiche, quei linguaggi culturali visionari che si fanno appunto speranza di nuovi orizzonti e di nuove umanità».
«La risposta è nello spirito dell’accoglienza – evidenzia il direttore del Museo delle trame mediterranee, Enzo Fiammetta –: quello spirito che anima anche la nostra comunità nell’accogliere opere di artisti diversi che con immagini, installazioni, sculture trasmettono il valore fondamentale del dialogo, del rispetto dell’altro, della pace fra i popoli. A partire dal Mediterraneo che ci unisce tutti in un’unica trama culturale». Così quando ci si lascia alle spalle la stella d’acciaio di Consagra e si ritorna nel “mondo” la sensazione è quella di sentirsi più ricchi. Di avere in auto, su queste strade dall’asfalto ferito, un bagaglio immateriale di meraviglia e di stupore, ma anche di straniamento e di rabbia. La bellezza e la fatica di esistere, in Sicilia. Di pensare al tempo futuro. Con gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito.
“Saluti da Gibellina”, una cartolina storica

Economia. Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)

Si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: sono il 29,5% del totale
da Avvenire
Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)

Quasi un terzo dell’industria della vacanza è in mano alle donne d’impresa. Sono infatti oltre 148mila le imprese femminili che si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: il 29,5% del totale.Sensibile la crescita di questo insieme in quattro anni: +8,7% e quasi 12mila imprese in più. Dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere e Infocamere, sulla base dei dati al 30 giugno scorso, emergono con chiarezza i settori turistici a maggior vocazione femminile, ma anche quelli che in questi ultimi anni hanno attratto maggiormente le donne. Come mostrano i tassi di femminilizzazione di questi settori (dati dal rapporto tra imprese totali e imprese femminili), nell’avviare una attività dedicata alla vacanza e al divertimento, le donne puntano di più sui bed and breakfast e sulle case vacanza piuttosto che sugli alberghi, sui bar piuttosto che su ristoranti, sui parchi divertimento e sui parchi tematici piuttosto che sugli stabilimenti balneari o sulle palestre. E diventano quasi decisive, “pesando” oltre il 40% del totale, in tutti quegli ambiti in cui probabilmente la capacità organizzativa o un più elevato titolo di studi fanno la differenza: quasi il 42% delle agenzie di viaggio è al femminile, lo sono anche il 40% delle imprese che forniscono servizi su prenotazione e guide turistiche, e, sebbene con numeri complessivamente più contenuti, al femminile è anche il 41% delle attività di biblioteche ed archivi, così come lo è il 30% circa dei musei. 

Il confronto con il 2015, poi, mostra una vera “impennata” di imprese guidate da donne nel settore dei bed and breakfast e delle case vacanze (+4.258 imprese) e in quello dei servizi di prenotazione e guide turistiche (+517). Oltre 5mila in più, inoltre, i ristoranti gestiti da donne rispetto a 4 anni fa e circa 1.300 i bar al femminile aggiuntivi rispetto alla fotografia scattata a fine giugno 2015.

Il settore dell’alloggio e della ristorazione, comparto fondamentale dell’industria turistica nazionale, rappresenta del resto uno degli ambiti in cui il milione e 338mila imprese femminili sono più diffuse: 133.531 quelle registrate a fine giugno scorso, pari al 29,37% del totale. In termini di numerosità, comunque, i primi settori per partecipazione femminile all’impresa sono il commercio, con oltre 356mila imprese guidate da donne, e l’agricoltura, con più di 211mila. 

Anche l’elevata presenza di imprese femminili nel commercio e nel turismo è probabilmente tra le ragioni per cui più di un terzo delle attività guidate da donne si concentra nella città metropolitane, a partire da Roma, Milano e Napoli. In termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese registrate, invece, sono alcune piccole province, molte delle quali del Mezzogiorno, a trainare la classifica nazionale, a cominciare da Benevento, Avellino e Chieti, in cui le donne di impresa sfiorano il 30% delle attività totali.