Quattro mesi e 3200 km. La staffetta della via Francigena europea diventa un docufilm

Quattro mesi e 3200 km. La staffetta della via Francigena europea diventa un docufilm con i racconti, i progetti di valorizzazione del territorio e le testimonianze di vita dei viaggiatori lungo l'epico itinerario da Canterbury a Roma, fino alla "Finibus terrae" di Santa Maria di Leuca, in Puglia.

La marcia europea – realizzata anche con il supporto di Enit - ha portato alla realizzazione di un docufilm che ha reso omaggio ai memorabili quattro mesi a piedi attraverso Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia lungo lo storico itinerario di Sigerico, in occasione dei 20 anni dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Oltre 3.500 i viaggiatori che hanno seguito a piedi il Road to Rome insieme a 28 blogger, 11 videomaker e decine di giornalisti con altrettanti influencer di Tik Tok, youtubers e Instagrammer. Oltre a 16 video regionali, 55 reels, 1000 fotografie in alta risoluzione, 117 articoli su blog in inglese, italiano e francese, 117 podcast, una rivista interamente dedicata all'evento ed oltre 500 articoli pubblicati sulla stampa internazionale.

Percorsi umani rivoluzionati all’interno del viaggio come racconta Myra Stals, il volto di Road to Rome, che ha percorso l’intero cammino, definendolo “un’esperienza che ha coinvolto tutto il corpo e la testa, perché camminare tutti i giorni attraverso 16 regioni e 638 comuni è stato il lavoro più duro mai fatto col cuore. Invoco lo spirito d’iniziativa di tutti i giovani affinché possano trovare lo spazio e il desiderio di mettersi in cammino”.
Rispetto al 2019, è in netto aumento il numero di giovani che decide di percorrere la Francigena: gli under 17 costituiscono il 5% (2% nel 2019) mentre il 13% è costituito dalla classe 18-24. La percentuale più elevata si registra nella classe 45-54 (21%). La presenza di giovani sul cammino è un elemento di grande importanza che testimonia l’attrattività di questo viaggio esperienziale e culturale anche per un target che fino ad oggi era poco presente sulla Via Francigena. L'itinerario già oggi è frequentato da 80 Paesi in tutto il mondo.
Il docufilm “Road to Rome” presentato in ENIT – Agenzia Italiana del Turismo. Ha visto la partecipazione del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, oltre a Massimo Tedeschi, Presidente AEVF e Sergio Valzania, scrittore e storico.

"Lo scorso anno, con questa grande traversata di oltre 3000 chilometri - di cui due terzi in Italia - abbiamo scommesso sulla ripartenza del turismo lento: i dati ci confermano che quello 'start again!' - slogan dell'iniziativa - è stato di buon auspicio e i numeri delle persone in cammino sulla Via Francigena, in Italia e negli altri Paesi, lo confermano. Anche l'azione di supporto alla candidatura della Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO ha ottenuto importanti risultati", ha dichiarato Massimo Tedeschi.

“Percorsi che fanno del viaggio un luogo diffuso. Un fil rouge che è uno storytelling fatto di persone che si incontrano lungo il cammino e che segna un ritorno alle esperienze reali, caricate di aspettative ed emozioni che sono state esaltate con l'arrivo in Italia della staffetta "Road to Rome" dall'impatto tangibile con una Penisola ed un modo di vivere è unico al mondo" dichiara l’Ad Enit Roberta Garibaldi

Il docufilm verrà messo a disposizione di tutti i soci dell'Associazione Europea delle Vie Francigene (comuni e associazioni locali) e partner di progetto e sarà presto sui canali ufficiali di www.viefrancigene.org con le tre versioni in italiano, francese e inglese.
Fonte: Comunicato Stampa Enit

Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone, Albana Ruci - Turismo Culturale

FRANCIA | "César à Gergovie": nel Museo Archeologico in Auvergne aperta la mostra che racconta l'eroe. Fino all'8 maggio 2023

“Cesare a Gergovia” è il titolo della mostra temporanea che nel Museo Archeologico in Auvergne, in Francia, fino all'8 maggio 2023 racconta da un altro punto di vista le manovre di Giulio Cesare per conquistare il potere a Roma e che porteranno alla fine della Repubblica. L'evento arriva dopo quello che ha messo in evidenza varie rappresentazioni "artistiche" di Vercingétorige lo scorso anno.

Il destino porta Giulio Cesare alla primavera del 52 a.C. ai piedi dell'oppidum di Gergovia dove vivrà, contro Vercingetorige, una delle sue principali sconfitte durante le guerre galliche. Ideata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Saint-Germain-en-Laye, Inrap e la Maison des Sciences de l'Homme di Clermont-Ferrand, questa mostra “César à Gergovie” offre una valutazione aggiornata del lavoro archeologico passato e attuale studi che hanno permesso di ritrovare i resti dell'assedio romano di Gergovie, e in particolare le più recenti realizzazioni di questa ricerca a lungo termine.



Da scoprire lungo il percorso: le raffigurazioni di Cesare sulle antiche monete o sotto forma di busti, antichi documenti che testimoniano il meticoloso lavoro degli archeologi commissionato da Napoleone III, l'operazione dell'artiglieria romana. Si può anche osservare il risultato dri recenti scavi e i rilievi che hanno rivelato l'eccezionale insieme di resti legati all'assedio posto dai Romani sull'altopiano di Gergovia. Gran parte della mostra èdedicata alla vita quotidiana del legionario romano e riguarda forniture e cibo, condizioni fisiche, viaggi e attrezzature... compreso un campo ricostruito in immagini virtuali.

Intanto una squadra di archeologi guidata da Yann Deberge (Inrap) e Marion Dacko (Msh Clermont-Ferrand) sino alla fine di luglio conduce un'operazione di ricerca programmata sull'opidum di Gergovia. L'intervento è condotto, sotto la vigilanza dello Stato francese, in partenariato con il Consiglio Dipartimentale del Puy-de-Dôme e il Museo di Gergovie sul cosiddetto settore del "Quartiere Artigianale", vicino alla Porta Sud. Questo sito è un'area chiave dell'oppidum poiché era uno dei principali punti di accesso ed è stato oggetto di diverse campagne archeologiche tra il 1861 e il 1949. Quindi l'interesse di questo progetto di ricerca è riconsiderare quest'area utilizzando nuovi metodi di ricerca archeologica (fotogrammetria, prospettive geofisiche Lidar e drone) e ampliare l'ambito delle indagini. È anche un'opportunità per giovani studenti di archeologia di essere formati sul campo nelle modalità di scavo.
(Fonte: TurismoItaliaNews) 

Turismo Italia: si stima un + 324% (su 2021) nel mese di giugno e +222% (sempre su 2021) nel mese di luglio


L’Italia turistica dà segnali positivi. Secondo l'indagine commissionata da Enit sull’andamento del ricettivo l’ estate promette bene nonostante le tensioni internazionali. Le previsioni delle presenze di clientela nelle strutture per il 2022 sono piuttosto in linea con i livelli pre-pandemia.

“L’esordio di un’estate che ci riporta a sentori pre pandemici e ad un futuro turistico con trend che pongono al centro la sostenibilità e il valore del viaggiare declinando elementi di personalizzazione dell’ offerta” dichiara Roberta Garibaldi Ad Enit.

Secondo l'Ufficio Studi Enit le prenotazioni verso l’Italia continuano in confronto allo scorso anno anche rispetto a quelle registrate verso un campione di Paesi competitor.

Si stima un + 324% (su 2021) nel mese di giugno e +222% (sempre su 2021) nel mese di luglio.

Il traffico aereo europeo è cresciuto costantemente da metà marzo ad inizio maggio. Le prenotazioni aeree mostrano anche una crescente domanda di viaggi intraeuropei e di voli dagli USA all'Europa. L'allentamento delle restrizioni di viaggio sta contribuendo alla normalizzazione dei viaggi (36 Paesi hanno revocato tutte le restrizioni di viaggio relative al COVID 19 a partire dal 13 maggio 2022). La guerra in Ucraina ha avuto un impatto minimo sulle prenotazioni alberghiere ed extralberghiere che, nel 90% dei casi, sono state confermate per entrambi i periodi con predilezione di prenotazioni attraverso contatto telefonico e online.

Si tratta soprattutto di coppie e famiglie seguite dai turisti in viaggio di piacere. I primi hanno preferito strutture extra alberghiere mentre i turisti hanno scelto principalmente gli alberghi. Meno della metà (circa il 40%) delle strutture intervistate dichiara che la guerra in Ucraina sta avendo degli effetti sul proprio business.

Secondo gli operatori intervistati, l'impatto maggiore delle tensioni internazionali si riflette e si rifletterà sull' aumento dei costi dell’energia e del gas che incidono sulla gestione della struttura.

Per maggiori approfondimenti e ulteriori dati sull’andamento del turismo italiano e le previsioni per i prossimi mesi si rimanda alla consultazione alla sezione Studi e il Bollettino settimanale dell’Ufficio Studi.

Fonte: Comunicato Stampa Enit

segnalazione web a cura  di Giuseppe Serrone e Albana Ruci

Nuove aperture e ristrutturazioni: l’estate di Bruxelles all’insegna delle novità per il Mice (meetings, incentive, congress, events)