Reggio Emilia. VIVICITTA’ torna l'1-2 Aprile. La 40^edizione con diritti e ambiente anche nelle scuole



Reggio Emilia – La macchina di Vivicittà è già partita con le iscrizioni per la corsa più lunga del mondo. Come ogni anno la manifestazione promossa da Uisp in tutta Italia coinvolge tutte le scuole di ordine e grado della città per la corsa e la camminata che si svolgerà domenica 2 Aprile in Piazza della Vittoria con il supporto sul territorio di Coop Alleanza 3.0, Decathlon Reggio Emilia e la partnership di Marsh a livello nazionale.  

Ogni anno Vivicittà ha un tema per cui battersi: la pace, i diritti umani, il rispetto ambientale, l’uguaglianza sociale, la solidarietà tra i popoli. Il tema della 40esima edizione nazionale sono i DIRITTI, perché la libertà (di correre) non sia un privilegio di pochi. 

 

I diritti sono un tema molto caro anche alle scuole reggiane e per l’occasione diventa oggetto di uno dei tre premi speciali dedicati agli istituti scolastici. La scuola che il 2 aprile porterà in piazza il messaggio più bello dedicato ai diritti avrà un premio speciale insieme alla scuola più colorata e a quella più rumorosa. 

 

Tra i diritti per le future generazioni c’è anche quello a un mondo più sostenibile ecco perché quest’anno Vivicittà sposa la causa “Mettiamo radici per il futuro” della Regione Emilia-Romagna e sostiene le scuole che vorranno adottare un albero consegnandolo proprio in piazza la mattina della manifestazione. 

 

Per partecipare al Trofeo Scuole di Vivicittà basta mettersi in contatto con il Comitato Uisp di Reggio Emilia (eventi@uispre.it). Tutte le scuole con almeno 10 iscritti verranno premiate con buoni spesa in materiali sportivi e didattici offerti dagli sponsor, mentre tutti riceveranno la maglietta della manifestazione insieme a un buono sconto Coop all’atto dell’iscrizione. 

 

Vivicittà coinvolge tutta la cittadinanza: famiglie, scuole, sportivi e associazioni sportive e di volontariato. Le iscrizioni alla corsa non competitiva sono già aperte in Comitato, mentre per la competitiva di 10 km i podisti possono iscriversi su irunning.it o in piazza la mattina della gara. Tutte le info sul sito Uisp Reggio Emilia.

Entro il 30 marzo ci si può iscrivere al sito di Ioscrittore e caricare l'incipit del proprio romanzo

 



L’Italia è un paese di scrittori, ma forse ancora di più sono quelli che aspirano a diventarlo e hanno un romanzo nel cassetto in cerca di pubblicazione. Una buona occasione per mettere alla prova il proprio talento è IoScrittore, il torneo letterario online gratuito promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, in partnership con ilLibraio.it, IBS.it, Ubik, il Libraccio e Taobuk - Taormina International Book Festival giunto alla 14° edizione e che coinvolge ogni anno migliaia di iscritti su www.ioscrittore.it. È possibile iscriversi sul sito entro e non oltre il 30 marzo 2023. IoScrittore è il torneo letterario organizzato dalle case editrici di GeMS, il più grande gruppo editoriale indipendente italiano (Astoria, Bollati Boringhieri, Chiarelettere, Corbaccio, Garzanti, Guanda, Longanesi, Magazzini Salani, Newton Compton, Nord, Orville Press, Ponte alle Grazie, Salani, TEA, Tre60). Un progetto di scouting editoriale, che riesce con successo a mettere in contatto aspiranti autori e professionisti dell’editoria. I partecipanti, iscritti sotto pseudonimo, sono impegnati sia nella veste di scrittori che in quella di lettori, valutando le opere degli altri partecipanti e ricevendo a loro volta critiche costruttive. Una formula innovativa che ha portato tanti autori a migliorarsi, avvicinandoli al mondo dell’editoria italiana, come è accaduto a Sara Gambazza, con il suo Ci sono mani che odorano di buono, Longanesi, e Bruno Manca, autore di A che distanza è il cielo, TEA. Ma quest’anno IoScrittore si arricchisce di un’importante novità, il “Premio speciale under 30”. Il vincitore o la vincitrice riceveranno 1000 (mille) euro di libri delle case editrici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol a propria scelta tra le edizioni in commercio. Inoltre avranno la possibilità di confrontarsi con un editor professionista per capire come lavorare sul testo, per migliorarlo e metterne in luce i punti forti. È stato inoltre molto partecipato l'appuntamento di LibLive Consigli d'autore per scrivere un romanzo di successo che si è svolto in diretta sulle pagine Facebook di IoScrittore e del Libraio, in occasione dell’apertura delle iscrizioni a questa quattordicesima edizione. Un incontro tutto dedicato al mondo degli esordi narrativi, in cui il pubblico ha avuto l'opportunità di ascoltare i consigli di autori e editor affermati. Hanno partecipato Francesca Giannone, autrice di La portalettere (Nord) e Matteo Strukul, autore di Paolo e Francesca (Nord-Sud Edizioni). E con loro Marco Figini, direttore editoriale di Magazzini Salani e di Nord-Sud Edizioni e Cristina Prasso, direttore editoriale di Nord. Ha moderato l'incontro Marta Perego (autrice, conduttrice, content creator e giornalista). A questo link è possibile recuperare la diretta - https://fb.watch/jaIY_ZoAF5/ . Il calendario di IoScrittore 2023: in questa prima fase che termina il 30 marzo i partecipanti dovranno caricare sulla piattaforma online l’incipit della propria opera. Sarà quindi Taobuk a ospitare in streaming e in presenza l’evento in cui saranno annunciati i 400 finalisti che potranno accedere alla seconda fase del torneo caricando sul sito www.ioscrittore.it il testo nella sua versione integrale. L’evento di proclamazione dei dieci romanzi vincitori si svolgerà a novembre in occasione di Bookcity Milano. IoScrittore premia ogni anno 10 opere con la pubblicazione in e-book e cartaceo on demand dopo un accurato editing professionale, e saranno distribuite in tutti i principali negozi online italiani e internazionali. Inoltre, a insindacabile giudizio delle direzioni editoriali, uno o più romanzi che hanno partecipato al torneo verrà pubblicato in cartaceo da una delle case editrici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Sono inoltre previsti premi per i migliori lettori, a sottolineare l’importanza della fase di valutazione nel processo di selezione e pubblicazione editoriale.

famigliacristianan.it

La novità. Biglietto d'ingresso per visitare il Pantheon, ma non per le celebrazioni

 

Un biglietto di ingresso per i visitatori al Pantheon, ad esclusione degli orari riservati alle funzioni religiose e alle attività pastorali. Questa la novità arrivata dalla firma della nuova convenzione sul regolamento d’uso della basilica nel cuore di Roma, siglata oggi 16 marzo nella sede del Mic, tra ministero della Cultura e il capitolo della basilica di Santa Maria ad Martyres, meglio conosciuta appunto come Pantheon. Nello specifico, il testo prevede il pagamento di un biglietto per l’accesso dei visitatori al Pantheon, che sarà consentito soltanto al di fuori degli orari riservati alle funzioni liturgiche e alle attività pastorali, affinché sia salvaguardato l’esercizio del culto all’interno della basilica.

In sostanza l’accesso ai fedeli per la partecipazione alle attività religiose e di culto sarà totalmente libero e sarà cura del ministero, tramite propri addetti, interdire durante lo svolgimento di tali attività l’accesso ai visitatori attraverso appositi cartelli esplicativi all’esterno del portone. Sarà sempre cura del ministero, provvedere prima di ogni celebrazione al posizionamento di cordoni opportunamente collocati al fine di realizzare un corridoio d’accesso interno orientato al solo spazio celebrativo, escludendo possibilità di visita al resto della basilica. Il prezzo massimo del biglietto di ingresso è fissato a 5 euro, anche se diverse categorie di persone potranno comunque accedere gratuitamente. Il 70% del ricavato andrà al ministero, il quale si farà carico delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e di quelle di pulizia, tenendo anche conto delle eventuali richieste di interventi che potrebbero pervenire dal Capitolo; il restante 30% alla diocesi di Roma, che lo utilizzerà per iniziative caritative e culturali e per attività di manutenzione, conservazione e restauro di chiese di proprietà statale presenti nel territorio diocesano.

«A Roma c’è una prassi secondo la quale in nessuna chiesa si paga un biglietto di ingresso, con la quale mi trovo d’accordo, ma mi rendo conto che questo del Pantheon è un caso particolare – sottolinea monsignor Daniele Micheletti, arciprete della basilica di Santa Maria ad Martyres - Si era iniziato a parlare dell’introduzione di un biglietto già diversi anni fa. Per il Capitolo è importante che sia regolamentato l’accesso dei visitatori, poiché il Pantheon è uno dei monumenti più visitati della città. Inoltre, lo Stato ha la responsabilità del monumento, per cui ha a suo carico tutte le ingenti spese e non si poteva rimanere insensibili alle richieste del ministero». La diocesi di Roma infatti, ritenendo peculiare il valore universale e l’unicità della struttura architettonica del Pantheon, che attraverso i secoli ne hanno fatto un luogo di culto del tutto unico, necessariamente aperto a una ampia fruizione anche di studiosi e ricercatori, è concorde nell’introduzione del biglietto di ingresso.

avvenire.it

A Palazzo Barberini torna la magnificenza di Urbano VIII

 
Il battesimo di Cristo sulle rive del Giordano. Costantino che combatte il leone. E l'inizio del proprio pontificato. "Per capire Urbano VIII e la sua ambizione, basterebbe guardare questi tre arazzi". Sotto la spettacolare volta affrescata da Pietro da Cortona, in una delle infilate più magnificenti dei palazzi romani e davanti a quei tre pezzi eccezionalmente riuniti, insieme ai loro cartoni di preparazione, il rettore dell'Università di Vienna Sebastian Schütze racconta come il Papa allestì questa sala, accostando la storia della propria vita a quella di Cristo e dell'imperatore Costantino. Ed è proprio in occasione dei quattrocento anni dall'elezione al soglio pontificio di Maffeo Vincenzo Barberini che le Gallerie nazionali di arte antica celebrano il "padrone di casa" con "L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini", grande mostra a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori e Sebastian Schütze, dal 18 marzo al 30 luglio a Palazzo Barberini, dedicata al letterato e poeta, destinato a diventare il più grande Papa committente-mecenate del Seicento.

Un'occasione unica, non solo per ammirare capolavori che tornano qui dopo oltre un secolo, ma anche per capire come Urbano VIII e la sua famiglia utilizzarono la potenza dell'arte per consolidare il proprio potere e fare propaganda politica. Durante il suo pontificato (il più lungo e rappresentativo del XVII secolo, dal 1623 al 1644), per intenderci, Urbano VIII promosse imprese colossali, come il baldacchino di San Pietro di Gian Lorenzo Bernini. Ed è con i Barberini che nacque il barocco a Roma. In mostra oggi, 88 opere in più di mille metri quadri di allestimento, con 70 prestiti da 40 istituzioni internazionali e collezioni private, dagli Uffizi al Louvre e il Met, solo per citarne alcuni. "E' il progetto espositivo più ambizioso mai realizzato e prodotto dalle Gallerie, frutto di oltre tre anni di lavoro - racconta la direttrice Gennari Sartori - Dagli spazi per le mostre temporanee" si sale su fino "ai grandi saloni" ultima tappa del "percorso di recupero di tutti gli ambienti del palazzo precedentemente occupati dal Circolo Ufficiali delle Forze Armate". Un viaggio che mette insieme Caravaggio, Bernini e i Carracci, ma anche gli scritti di Galileo Galilei e le poesie dello stesso Urbano VIII, dalla sua incredibile biblioteca di oltre 4 mila volumi. Per la prima volta tornano qui la Morte di Germanico di Nicolas Poussin, "che fino a oggi ha lasciato Minneapolis solo per una mostra al Louvre", ricorda Schütze, e l'Allegoria dell'Italia di Valentin de Boulogne. E poi il Ritratto di Taddeo Barberini di Andrea Sacchi e quello del padre Carlo di Francesco Mochi; il Pan attribuito ad Antonio da Sangallo.

Restaurati per l'occasione, ecco poi i grandi dipinti che Andrea Camassei dedicò a La strage dei Niobidi e Il riposo di Diana, restaurati per l'occasione. "In mostra - racconta Schütze - non sono solo le opere, ma il palazzo stesso, la bellissima facciata, gli scaloni, il giardino di quella che era la sontuosa residenza di famiglia. Un modo per rivivere la Roma barberiniana, proprio nel fulcro della vita culturale e artistica di quegli anni". In dodici sezioni, come spiega la curatrice Cicconi, "raccontiamo come i Barberini controllarono tutti gli aspetti della cultura", ma anche "il rapporto con la città, inizialmente di grande amore ma finito con i romani che alla morte del Papa correvano in Campidoglio per distruggerne la statua". "L'occasione dei 400 anni era imperdibile - commenta il Direttore Generale dei musei del Mic, Massimo Osanna - ma la mostra è importante anche per capire quanto i nostri musei siano sempre più luoghi di ricerca".

ansa.it