Artevento, a Cervia il Festival internazionale dell'aquilone

CERVIA - E' annunciata come un'edizione da record, con 50 delegazioni da tutti i continenti e oltre 250 artisti invitati, la 43/a del Festival internazionale dell'aquilone 'Artevento', che Pinarella di Cervia, sul litorale ravennate, ospiterà dal 21 aprile all'1 maggio. Un appuntamento nato nel 1981 e divenuto di culto tanto per i promotori dell'arte eolica che per gli amanti del turismo green e della creatività sostenibile: la più completa rassegna di aquiloni d'arte, etnici, storici, giganti, sportivi, acrobatici e combattenti in volo simultaneo nelle aree dedicate, per tuffarsi nella magia di una pratica nata oltre 2500 anni fa.

E' il primo evento - sottolineano gli organizzatori - che inserisce l'aquilone nel contesto di una più ampia contaminazione fra arti visive e performative, tra arte contemporanea, teatro, danza, circo contemporaneo, teatro di figura e puppetry, il teatro dei burattini. Artisti del calibro di Jackie Matisse, nipote di Henri, Mimmo Paladino, Emilio Vedova, Kazuo Shiraga (il cui aquilone è stato venduto lo scorso febbraio dalla casa d'aste Nagel di Berlino alla cifra record di 1.140.000 euro) hanno usato l'aquilone come mezzo di espressione, creando vere e proprie opere d'arte.
    Ospiti d'onore di 'Artevento Cervia' saranno i giovani ambasciatori della cultura maori del gruppo Kaimatariki Trust & Te Kura O Hirangi, con il patrocinio dell'Ambasciata della Nuova Zelanda a Roma. Tema conduttore di questa edizione sarà l'omaggio alla collezione 'Immagini per il cielo' (realizzata ne1989 da Paul Eubel sotto l'egida del Goethe-Institut di Osaka), con la presentazione del restauro dell'aquilone di Mimmo Paladino e la presenza del Maestro del Vento Masaaki Sato, che riceverà il Premio Speciale per Meriti di Volo 2023, consegnato negli anni a personalità promotrici della sostenibilità ambientale e sociale. A Cervia si daranno appuntamento anche i maggiori interpreti della 'Kap', Kite Aerial Photography, la pratica di realizzare fotografie aeree utilizzando un apparecchio portato in quota proprio da un aquilone. 

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In Cantabria lungo il cammino Lebaniego, patrimonio Unesco. Al via il Giubileo nel nord della Spagna tra storia e tradizioni

SANTANDER - Il 16 aprile saranno i tre colpi di martello che simboleggiano lo sforzo dei pellegrini ad aprire, come vuole la tradizione, la Puerta del Perdón del monastero di Santo Toribio de Liébana, ai piedi dei Picos de Europa.

Nel nord della Spagna si dà così l'avvio all'evento religioso e culturale più importante della Cantabria: l'Anno Santo Lebaniego. Il Giubileo è soprattutto l'occasione di conoscere una regione ricca di cultura, storia, tradizioni e bellezze naturali.

Il diritto di celebrare l'Anno Giubilare Lebaniego deriva da una bolla di Papa Giulio II del 23 settembre 1512, un periodo indulgenza dei peccati collegato a un percorso di pellegrinaggio. Si celebra ogni volta che la festa di San Toribio cade di domenica, tranne quando il 16 aprile è Pasqua: in quest'ultimo caso l'apertura della Porta Santa viene rimandata di una settimana. Storicamente i fedeli si mettevano in cammino per ammirare un pezzo della croce di Cristo recuperata da Toribio di Astorga in Terra Santa, il "Lignum crucis", reliquia conservata nel monastero di Santo Toribio, per dimensioni più grande di quella custodita a San Pietro in Vaticano. Per ottenere l'indulgenza dai peccati, il pellegrino recita un Padrenostro, un Credo e una orazione per il Papa, deve confessarsi e assistere alla Messa del Pellegrino che si tiene tutti i giorni alle 12, durante l'Anno Santo, al monastero francescano di San Toribio. Un altro modo di celebrare l'Anno Santo Lebaniego, e sicuramente il più diffuso, è quello di percorrere l'omonimo Cammino, patrimonio Unesco, che offre al pellegrino - "cruceno", pellegrino della Croce - un percorso attraverso siti archeologici e naturali di grande bellezza. Il Cammino misura 72 chilometri e parte da San Vicente de la Barquera, antico borgo di pescatori lungo la costa; prosegue poi lungo piccole zone rurali ricche di tradizioni e di gioielli culturali come la chiesa gotica di Santa María de los Ángeles, il castello di San Vicente, la villa de Potes, la chiesa di Santa Juliana a Lafuente e quella di Santa María de Lebeña. Il tragitto termina al monastero di Santo Toribio de Liébana, dove si ammira il Lignum Crucis. Rispetto alle altre vie di pellegrinaggio, il cammino Lebaniego è soprattutto un percorso naturale tra i più belli della Spagna per i 6 spazi protetti, gli ecosistemi e i paesaggi che attraversa. Tra questi magnifici scenari naturali spiccano il Desfiladero de la Hermida, un profondo canyon di 21 chilometri, il più lungo del Paese; e un bosco di oltre 200 castagni secolari tra le località di Pendes e Cabañes. Come ogni Anno Santo, il Governo di Cantabria organizza una serie di attività religiose e culturali per sottolineare l'importanza storica, sociale e politica del territorio di Liébana, che ha come punto di riferimento il monastero di Santo Toribio. Si può assistere ad antiche tradizioni e a feste popolari come l'antico carnevale rurale di Piasca, chiamato "Andruído", di origine preromanica, che richiama i rituali dei fieri guerrieri cantabrici; o la processione della Santuca, nel mese di maggio, quando una statua della Vergine Maria viene portata in processione da Aniezo, a 15 chilometri di distanza.
    Un'altra attrattiva del Cammino è la gastronomia regionale, considerata una delle migliori di Spagna: dal pesce del Mar Cantabrico alla carne saporita, dai formaggi alle verdure e a piatti unici come il "cocido lebaniego" a base di ceci e il "montañés", a base di fagioli bianchi.
    In realtà la Cantabria è attraversata da un altro famoso cammino: quello di Santiago del Nord. La regione spagnola è l'unica nel mondo cristiano ad aver due vie di pellegrinaggio, patrimonio dell'Umanità, ognuno con il proprio anno giubilare che risale al Medioevo. Per chi fa il Cammino di Santiago, la visita al monastero di Santo Toribio è una piccola deviazione e una tappa obbligata: si esce a Muñorrodero, a 12 chilometri da San Vicente de la Barquera, e da lì, 3 tappe sono sufficienti per raggiungere Liébana.
    Per maggiori informazioni: spain.info (ANSA).

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(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - turismoculturale@yahoo.it)

Ad Amsterdam per i 50 anni del Van Gogh Museum. Grandi mostre e una festa aperta a tutti per le celebrazioni


AMSTERDAM - Compie 50 anni il celebre museo Van Gogh di Amsterdam e lo fa con esposizioni tematiche, incontri, laboratori e una festa aperta a tutti il prossimo 2 giugno.

Tra le mostre celebrative spiccano "Van Gogh in Auvers", dedicata agli ultimi mesi della vita di Vincent, trascorsi ad Auvers-sur-Oise, villaggio a nord di Parigi. Durante quel periodo Van Gogh fu molto prolifico e realizzò alcuni dei suoi capolavori più famosi come il "Campo di grano con corvi" (1890).

Con numerosi prestiti da musei e collezioni private, l'esposizione - visitabile dal 13 maggio al 3 settembre - presenterà circa 50 dei 74 dipinti che l'artista completò nei 70 giorni prima del suicidio.Dopo il Van Gogh Museum la mostra sarà allestita al Musée d'Orsay di Parigi dal 3 ottobre. Un'altra grande mostra è "Van Gogh on the Seine" che dal 13 ottobre al 14 gennaio 2024 si concentra sulla pittura paesaggistica sperimentata da Vincent e dai suoi contemporanei - Paul Signac, Georges Seurat, Émile Bernard e Charles Angrand - lungo la Senna, appena fuori Parigi. Progettato dagli architetti Gerrit Rietveld e Kisho Kurokawa, il Van Gogh è tra i musei più visitati nel mondo e ospita la più ricca collezione del grande artista postimpressionista, con circa 200 dipinti, 500 disegni, 30 stampe e più di 800 lettere di proprietà della Vincent Van Gogh Foundation.

Dopo la morte prematura di Vincent nel 1890, tutte le sue opere passarono in eredità al fratello Theo che, però, morì appena sei mesi dopo, lasciandole alla moglie, Johanna van Gogh-Bonger. La vedova mantenne una sua collezione privata, che fu ereditata da figlio Vincent Willem Van Gogh nel 1925 e, alla fine, prestata allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dove fu esposta per tanti anni. Nel 1962 fu trasferita alla Vincent Van Gogh Foundation e nel 1963 il governo olandese commissionò la progettazione di un museo che ospitasse l'intera collezione dell'artista. L'inaugurazione della sede museale interamente dedicata a Van Gogh avvenne il 2 giugno 1973. Poi nel 1998 il museo venne sottoposto a un importante restauro, guidato dall'architetto olandese Martien van Goor, con l'aggiunta di un'ulteriore ala espositiva, firmata dall'architetto giapponese Kisho Kurokawa. Ogni anno il Van Gogh Museum accoglie circa 2 milioni di visitatori, ma per il compleanno si prevedono molte più entrate, anche grazie alle tante iniziative organizzate durante tutto l'anno: eventi, concerti, visite guidate e tante attività per i bambini.
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(Post nel Blog a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci) - turismoculturale@yahaoo.it 

Cortona celebra Luca Signorelli, maestro di luce e poesia


CORTONA - Pittore scultoreo ricco di capacità immaginifica e invenzione visiva, magistrale colorista, ma soprattutto figura centrale per lo sviluppo dell'arte del Rinascimento, ispiratore di Raffaello e Michelangelo: a 500 anni dalla morte, Cortona celebra Luca Signorelli con una preziosa mostra che getta nuova luce su un artista sopraffino, oscurato nei secoli dalla grandezza dei suoi due più celebri successori. Dal 23 giugno all'8 ottobre, Cortona, città natale del pittore, ospita a palazzo Casali il nucleo di un'esposizione che sarà affiancata ad itinerari tematici in città e nelle località toscane ed umbre che ospitano i suoi lavori, dispersi in tanti luoghi e siti, anche all'estero.

Il curatore della mostra e del catalogo, Tom Henry, professore emerito all'Università di Kent e uno dei maggiori esperti al mondo delle opere di Signorelli, è riuscito a far convogliare a Cortona 30 capolavori del maestro, grazie alla collaborazione con 24 musei, dalle Gallerie degli Uffizi al Museo di Capodimonte, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi alla National Gallery di Londra, dal Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto alla Pinacoteca Comunale di Sansepolcro o ancora dalla National Gallery of Ireland di Dublino all'High Museum of Art di Atlanta. Un evento per gli appassionati d'arte: Cortona, ha fatto notare, in occasione della presentazione della mostra, il critico d'arte e sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, si posiziona in questo modo lungo un percorso ideale che, nell'anno, vede celebrare il Rinascimento lungo una rotta che parte da Venezia con la mostra del Carpaccio e, scendendo da Bologna e Ferrara, passa per Perugia con l'esposizione sul Perugino e arriva fino al Rinascimento Meridionale della mostra sugli Spagnoli a Napoli.
    "Signorelli è al centro di un sistema, di un percorso del Rinascimento che in questa occasione indica in Cortona la Capitale", ha osservato Sgarbi, mentre la città si pone anche come crocevia in un percorso che segue Signorelli anche nelle sue terre, in Valdichiana fino ad Arezzo, nella Valtiberina tra l'Umbria e la Toscana, lungo la via Lauretana e nella direttrice Perugia-Orvieto. E' una ragnatela di connessioni che lega tra di loro i più grandi esponenti del Rinascimento a cui il "maestro Luca da Cortona" era legato. Come Piero della Francesca nella cui bottega ad Arezzo Signorelli si era formato, sino al Perugino al cui fianco il pittore aveva lavorato alla Cappella Sistina, per poi ispirare gli stessi Raffaello e Michelangelo, i due "giganti" che con la loro grandezza offuscarono per lungo tempo il suo valore.
    La mostra "Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia" promossa dal Comune di Cortona dal MAEC-Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona sotto l'egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal Mic, organizzata da Villaggio Globale International, si ripropone invece di gettare nuova luce sull'artista. Con questo obiettivo sono stati realizzati per l'occasione importanti restauri, a partire dal tondo raffigurante "La Vergine e il Bambino con santi" dell'Accademia Etrusca di Cortona, ma anche proposte diverse le novità scientifiche come la ricomposizione della straordinaria Pala di Matelica, il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano - raffigurante la "Madonna e il Bambino in trono" - con la relativa predella, composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa

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(Pubblicazione web a cura di turismoculturale@yahoo.it)