Spiritualità ma non solo: viaggio alla scoperta delle ragioni dei pellegrini (video)
Cinque storie, cinque nazionalità diverse che ci raccontano la loro esperienza di pellegrinaggio (cattolica e non) in Italia, il rapporto con il cammino, il significato di accoglienza e misericordia. Abbiamo seguito alcuni di loro in viaggio lungo la Via Francigena del Sud (Roma-Bari), per gli altri invece, il punto d’incontro è stato lo Spedale della Provvidenza di San Giacomo e San Benedetto Labre, snodo centrale a Roma per i pellegrini di tutto il mondo, che arrivano o partono ogni giorno dalle vie di pellegrinaggio. Video di Lorenzo Sorbini fonte: lastampa.it
Sabato 2 aprile In cammino sulla «Via Misericordiae»
Un cammino di quindici ore, toccando quindici chiese poste sul versante bergamasco del lago d’Iseo, nei territori di Riva di Solto, Solto Collina e Fonteno. In ogni chiesa – tranne l’ultima dell’itinerario – un’opera di misericordia. Presentata e offerta ai pellegrini intrecciando Parola di Dio e parole d’uomo. Chiamando al dialogo la preghiera, la musica, il canto, il teatro. Grazie alla partecipazione di duecento figuranti delle tre comunità. Ai loro parroci e ai sacerdoti del vicariato Solto-Sovere.
Benvenuti a Via Misericordiae, cammino di quindici ore che partirà sabato 2 aprile alle 15 dalla chiesa di San Rocco, a Riva di Solto, avendo quale bussola l’opera «Consigliare i dubbiosi». Si proseguirà facendo tappa in altre tredici chiese, ciascuna sede di una lectio divina e di un’«azione performativa » dedicata a una diversa opera di misericordia, spirituale o corporale. La conclusione: domenica 3 aprile, festa della Divina Misericordia, alle 6 del mattino, alla chiesa di San Defendente.
Si tratta di un eremo affacciato sul lago d’Iseo, con una vista mozzafiato su Montisola, i rilievi che cingono il Sebino, la vette fra Bergamasca e Val Camonica. In questo luogo, nella contemplazione del creato, al passaggio dalla notte al giorno, le comunità di Riva, Solto Collina e Fonteno – con quanti, forestieri, vorranno unirsi al loro cammino – celebreranno la Misericordia nel segno della musica, della danza e, infine, dell’Eucaristia.
Via Misericordiae rappresenta la sesta edizione di Golgota. La collina della vita, esperienza di teatro di comunità fra le più significative della Lombardia, che quest’anno si ispira al Giubileo della Misericordia. Quindici chiese, quindici ore. Quattordici opere di misericordia, come le stazioni della Via Crucis. E un’ultima statio a celebrare la Resurrezione. A ricordare come il Risorto è il volto della misericordia di Dio. Il pellegrinaggio, in totale, sarà di circa dieci chilometri. Il pellegrino potrà decidere se percorrerlo tutto o solo in parte. A guidare l’itinerario, a indicare il cammino, un gruppo di pellegrini con una grande croce luminosa.
Ad ogni ora, una chiesa e l’incontro con un’opera di misericordia; all’ingresso, uno dei preti del vicariato ad accogliere i pellegrini e offrire una riflessione; quindi l’«azione performativa». Si consiglia di portare una torcia elettrica e di avere un abbigliamento adatto al cammino di notte con brevi spostamenti all’aperto. Le tre comunità sebine si sono organizzate anche per dare ristoro ai pellegrini, lungo il percorso, con bevande calde; chi vorrà riposare, potrà farlo nella sede della Protezione civile di Fonteno, portando da casa coperte o sacco a pelo.
Ci si potrà muovere con mezzi propri, ma in alcuni tratti ci sono anche servizi di trasporto gratuito fino alla tappa successiva. Via Misericordiaeha la direzione artistica di Walter Spelgatti. Autore dei testi è Claudio Bernardi, docente di Drammaturgia dell’Università Cattolica. In sei punti del percorso, le installazioni di Giuliano Pe, artista autodidatta. Lungo alcuni tratti, accompagnerà i pellegrini la musica della «Banda della Collina». Info: 348.0811402; www.prolocolacollina.it
Accenire
I 10 mulini a vento più belli d’Europa oggi trasformati in hotel e musei
Kinderdijk, Olanda
Sono 19 i mulini di Kinderdijk, a pochi chilometri da Rotterdam, in Olanda; risalgono al 1740 e, solo d’estate, sono ancora funzionanti: seppur lenti e rumorosi, per la loro importanza storica, economica e sociale l’Unesco li ha dichiarati patrimonio dell’umanità. Simboli incontrastati del Paese, proprio come gli zoccoli e i tulipani, questi maestosi mulini a vento sorgono su due file opposte nei dintorni del borgo di Kinderdijk, tra gli sconfinati prati erbosi della pianura dell’Alblasserwaard, punteggiata da casolari, residenze di campagna, castelli e vigorosi canali d’acqua. E’ bello arrivarci in bicicletta, pedalando dal borgo di Bunnik o da Gouda, centro famoso per i suoi formaggi, magari a maggio quando in tutto il Paese - quest’anno il giorno 14 – si festeggia la giornata nazionale dei mulini. Tra le 19 strutture, 9 a base circolare e 10 a base ottagonale, soltanto una è aperta al pubblico: visitando il mulino Nedrwaardmolen 2, a base circolare, si può capire come vivevano e lavoravano le famiglie dei mugnai olandesi alla fine del Settecento.
Sono 19 i mulini di Kinderdijk, a pochi chilometri da Rotterdam, in Olanda; risalgono al 1740 e, solo d’estate, sono ancora funzionanti: seppur lenti e rumorosi, per la loro importanza storica, economica e sociale l’Unesco li ha dichiarati patrimonio dell’umanità. Simboli incontrastati del Paese, proprio come gli zoccoli e i tulipani, questi maestosi mulini a vento sorgono su due file opposte nei dintorni del borgo di Kinderdijk, tra gli sconfinati prati erbosi della pianura dell’Alblasserwaard, punteggiata da casolari, residenze di campagna, castelli e vigorosi canali d’acqua. E’ bello arrivarci in bicicletta, pedalando dal borgo di Bunnik o da Gouda, centro famoso per i suoi formaggi, magari a maggio quando in tutto il Paese - quest’anno il giorno 14 – si festeggia la giornata nazionale dei mulini. Tra le 19 strutture, 9 a base circolare e 10 a base ottagonale, soltanto una è aperta al pubblico: visitando il mulino Nedrwaardmolen 2, a base circolare, si può capire come vivevano e lavoravano le famiglie dei mugnai olandesi alla fine del Settecento.
Consuegra, Spagna
Dodici maestosi mulini a vento, candidi e cilindrici, spuntano sotto il sole di Castiglia-La Mancha, nel cuore della Spagna, tra rocce calcaree erose dal vento e dall’acqua, pianure aride, distese di ulivi e colline color ocra e tabacco. Qui, a sud di Toledo, nei dintorni del borgo di Consuegra, dove la natura è capricciosa e la mano dell’uomo ha costruito castelli, monasteri e strade che invogliano al viaggio, si trovano ancora i tondi e giganteschi mulini, oggi bellissimi da fotografare, che Miguel de Cervantes descrisse nel suo celebre romanzo Don Quijote de la Mancha. In tutta la regione appaiono i mulini a vento, a gruppi e disposti su più file, il cui fascino riporta alle leggendarie gesta dell’hidalgo don Chisciotte che scambiò le alte strutture pietrose per temibili giganti da combattere. Oggi è stato creato un percorso, la ruta de Don Qujote, che ripercorre i luoghi descritti da Cervantes e che si sofferma proprio nei pressi di ognuno dei dodici mulini, disposti sul roccioso colle Calderico e battezzati con nomi estratti dall’immortale opera di Cervantes. Tra queste strutture, quattro dei quali con meccanismi ancora in ottimo stato, spicca il mulino Sancho, risalente al XVI secolo e oggi scenario della locale festa dello zafferano di Consuegra.
Dodici maestosi mulini a vento, candidi e cilindrici, spuntano sotto il sole di Castiglia-La Mancha, nel cuore della Spagna, tra rocce calcaree erose dal vento e dall’acqua, pianure aride, distese di ulivi e colline color ocra e tabacco. Qui, a sud di Toledo, nei dintorni del borgo di Consuegra, dove la natura è capricciosa e la mano dell’uomo ha costruito castelli, monasteri e strade che invogliano al viaggio, si trovano ancora i tondi e giganteschi mulini, oggi bellissimi da fotografare, che Miguel de Cervantes descrisse nel suo celebre romanzo Don Quijote de la Mancha. In tutta la regione appaiono i mulini a vento, a gruppi e disposti su più file, il cui fascino riporta alle leggendarie gesta dell’hidalgo don Chisciotte che scambiò le alte strutture pietrose per temibili giganti da combattere. Oggi è stato creato un percorso, la ruta de Don Qujote, che ripercorre i luoghi descritti da Cervantes e che si sofferma proprio nei pressi di ognuno dei dodici mulini, disposti sul roccioso colle Calderico e battezzati con nomi estratti dall’immortale opera di Cervantes. Tra queste strutture, quattro dei quali con meccanismi ancora in ottimo stato, spicca il mulino Sancho, risalente al XVI secolo e oggi scenario della locale festa dello zafferano di Consuegra.
Koufonissi, Grecia
Sulla minuscola isola greca di Koufonissi, quattro chilometri quadrati di spiagge deserte bagnate da un Egeo incontaminato, si può alloggiare in un vero mulino. La struttura, tonda e compatta, da dieci anni fa parte di un residence, Windmill Villas, che offre tutti i comfort e una vista suggestiva sul mare e su un porticciolo dove l’acqua è trasparente come quella di una piscina. La vista lascia senza fiato e la struttura, che risale al 1830 ed è protetta dal ministero dei Beni Culturali, regala emozionanti e paradisiache vacanze di mare alle Cicladi, a sud di Naxos. L’isola greca è formata da due piccole parti: Kato, deserta e selvaggia, e Ano dove, sulla costa sudoccidentale, si trova l’unico centro abitato, Chora, su una baia riparata dal meltèmi dove attraccano i traghetti provenienti dal Pireo e dalla vicina Naxos. Un vecchio mulino a vento sulla cima della collina, visibile dal traghetto prima di entrare in porto, accoglie turisti e amanti del mare.
Sulla minuscola isola greca di Koufonissi, quattro chilometri quadrati di spiagge deserte bagnate da un Egeo incontaminato, si può alloggiare in un vero mulino. La struttura, tonda e compatta, da dieci anni fa parte di un residence, Windmill Villas, che offre tutti i comfort e una vista suggestiva sul mare e su un porticciolo dove l’acqua è trasparente come quella di una piscina. La vista lascia senza fiato e la struttura, che risale al 1830 ed è protetta dal ministero dei Beni Culturali, regala emozionanti e paradisiache vacanze di mare alle Cicladi, a sud di Naxos. L’isola greca è formata da due piccole parti: Kato, deserta e selvaggia, e Ano dove, sulla costa sudoccidentale, si trova l’unico centro abitato, Chora, su una baia riparata dal meltèmi dove attraccano i traghetti provenienti dal Pireo e dalla vicina Naxos. Un vecchio mulino a vento sulla cima della collina, visibile dal traghetto prima di entrare in porto, accoglie turisti e amanti del mare.
Trapani, Italia
Antichi mulini a vento a sei pale, perfettamente restaurati e ancora funzionanti, sorgono nelle saline della Laguna di Trapani, lungo la “via del sale”, nel cuore della riserva naturale dello Stagnone. Si intravedono maestosi lungo il litorale che collega Trapani a Marsala, nella Sicilia occidentale, costruiti nel Cinquecento per macinare il sale o pompare l’acqua di mare da una vasca all’altra. E’ un territorio bellissimo e ricco di storia, di fronte all’isola di Mozia, che regala scorci e panorami suggestivi, punteggiati dai mulini, eretti in cima alle torri dei castelli o sulle alture. Sono stati tutti restaurati e alcuni trasformati in alberghi e musei. Merita una visita attenta il mulino d’Infersa che, assieme ad altre due mulini perfettamente funzionanti, fa parte di un percorso museale e multimediale all’interno delle saline Ettore e Infersa che includono anche il centro visitatori, la bottega del sale, una degustazione gastronomica, la possibilità di alloggiare in un piccolo albergo e passeggiate sull’isola Lunga, solitaria e affascinante, dove ci si immerge in una vasca rigenerante o ci si sdraia sulla crosta di sale. Aperto al pubblico tutto l’anno, il mulino d’Infersa è alto quasi 13 metri e a forma di stella; risale al XVI secolo ed è tra i più grandi di tutta l’area delle saline: gioiello di archeologia industriale, il suo ruolo è da sempre quello di sfruttare la forza del vento per attivare le macine destinate alla lavorazione del sale. Gli ingranaggi in legno - l’uso del ferro è ridotto al minimo per la presenza del sale - determinano la velocità di rotazione delle macine, fino a centocinquanta giri al minuto; nel vano superiore sono visibili ancora le macine per produrre la farina mentre nella parte inferiore si trova il meccanismo rotante.
Antichi mulini a vento a sei pale, perfettamente restaurati e ancora funzionanti, sorgono nelle saline della Laguna di Trapani, lungo la “via del sale”, nel cuore della riserva naturale dello Stagnone. Si intravedono maestosi lungo il litorale che collega Trapani a Marsala, nella Sicilia occidentale, costruiti nel Cinquecento per macinare il sale o pompare l’acqua di mare da una vasca all’altra. E’ un territorio bellissimo e ricco di storia, di fronte all’isola di Mozia, che regala scorci e panorami suggestivi, punteggiati dai mulini, eretti in cima alle torri dei castelli o sulle alture. Sono stati tutti restaurati e alcuni trasformati in alberghi e musei. Merita una visita attenta il mulino d’Infersa che, assieme ad altre due mulini perfettamente funzionanti, fa parte di un percorso museale e multimediale all’interno delle saline Ettore e Infersa che includono anche il centro visitatori, la bottega del sale, una degustazione gastronomica, la possibilità di alloggiare in un piccolo albergo e passeggiate sull’isola Lunga, solitaria e affascinante, dove ci si immerge in una vasca rigenerante o ci si sdraia sulla crosta di sale. Aperto al pubblico tutto l’anno, il mulino d’Infersa è alto quasi 13 metri e a forma di stella; risale al XVI secolo ed è tra i più grandi di tutta l’area delle saline: gioiello di archeologia industriale, il suo ruolo è da sempre quello di sfruttare la forza del vento per attivare le macine destinate alla lavorazione del sale. Gli ingranaggi in legno - l’uso del ferro è ridotto al minimo per la presenza del sale - determinano la velocità di rotazione delle macine, fino a centocinquanta giri al minuto; nel vano superiore sono visibili ancora le macine per produrre la farina mentre nella parte inferiore si trova il meccanismo rotante.
Zaanse Schans, Olanda
A Zaanse Schans, piccola comunità nell’area di Zaandam, nell’Olanda settentrionale, c’è una forte concentrazione di mulini a vento – se ne contano più di mille - che sembrano riportare i visitatori indietro nel tempo. Costruiti a partire dal Trecento lungo il fiume Zaans, molti di questi storici mulini e alcune case risalenti al Settecento sono ancora in ottimo stato e rappresentano una forte attrazione turistica, tant’è che alcuni si visitano all’interno dove è possibile avvicinarsi ai meccanismi e alle tavole di legno per scoprire come erano fatti. Il modo migliore per apprezzare la bellezza e maestosità dei mulini è navigare in battello lungo il fiume e passeggiare magari in bicicletta in questo angolo di paradiso. I primi mulini risalgono al 1321 e venivano sfruttati per muovere l’acqua e macinare la farina; poi furono costruiti altri mulini, usati come frantoi per l’olio, per la carta, per il cacao, per la mostarda e persino per il cemento. I mulini della zona vennero costruiti anche per rompere le pietre che servirono per costruire gli attuali palazzi di piazza Dam ad Amsterdam. Nel Novecento i mulini furono sostituiti con i motori a vapore e il loro numero diminuì fino a poche decine; è per questo nel 1925 l’associazione Vereninging De Zaansche Molen decise di conservarne le strutture rimaste per poter mostrare alle nuove generazioni la storia e l’importanza dei mulini a vento nel Paese. Nel 2007, inoltre, è stato costruito un nuovo mulino sullo stampo di quelli storici che ospita all’interno un video sulla storia della realizzazione dei mulini.
A Zaanse Schans, piccola comunità nell’area di Zaandam, nell’Olanda settentrionale, c’è una forte concentrazione di mulini a vento – se ne contano più di mille - che sembrano riportare i visitatori indietro nel tempo. Costruiti a partire dal Trecento lungo il fiume Zaans, molti di questi storici mulini e alcune case risalenti al Settecento sono ancora in ottimo stato e rappresentano una forte attrazione turistica, tant’è che alcuni si visitano all’interno dove è possibile avvicinarsi ai meccanismi e alle tavole di legno per scoprire come erano fatti. Il modo migliore per apprezzare la bellezza e maestosità dei mulini è navigare in battello lungo il fiume e passeggiare magari in bicicletta in questo angolo di paradiso. I primi mulini risalgono al 1321 e venivano sfruttati per muovere l’acqua e macinare la farina; poi furono costruiti altri mulini, usati come frantoi per l’olio, per la carta, per il cacao, per la mostarda e persino per il cemento. I mulini della zona vennero costruiti anche per rompere le pietre che servirono per costruire gli attuali palazzi di piazza Dam ad Amsterdam. Nel Novecento i mulini furono sostituiti con i motori a vapore e il loro numero diminuì fino a poche decine; è per questo nel 1925 l’associazione Vereninging De Zaansche Molen decise di conservarne le strutture rimaste per poter mostrare alle nuove generazioni la storia e l’importanza dei mulini a vento nel Paese. Nel 2007, inoltre, è stato costruito un nuovo mulino sullo stampo di quelli storici che ospita all’interno un video sulla storia della realizzazione dei mulini.
Campo de Criptana, Spagna
Il colle dei mulini di Criptana è, con il vicino borgo di Consuegra, uno dei luoghi più famosi della regione spagnola di Castiglia-La Mancha: ha ispirato Cervantes nell’ambientazione del suo romanzo Don Quijote de La Mancha e la forte concentrazione di mulini a vento accompagna il viaggio in un paesaggio bellissimo e ricco di fascino. Così come per Consuegra, anche Criptana è entrata in una serie di percorsi turistici e letterari alla scoperta di questi maestosi e leggendari mulini. In particolare il borgo di Criptana ospita uno dei tre più antichi mulini di Spagna: El Sardinero (gli altri due sono Infanto e Burleta), risalente al secolo XVI. In realtà i mulini in questa zona erano quasi 40 ma oggi ne restano intatti molto meno e di questi solo alcuni sono aperti al pubblico tutti i giorni.
Il colle dei mulini di Criptana è, con il vicino borgo di Consuegra, uno dei luoghi più famosi della regione spagnola di Castiglia-La Mancha: ha ispirato Cervantes nell’ambientazione del suo romanzo Don Quijote de La Mancha e la forte concentrazione di mulini a vento accompagna il viaggio in un paesaggio bellissimo e ricco di fascino. Così come per Consuegra, anche Criptana è entrata in una serie di percorsi turistici e letterari alla scoperta di questi maestosi e leggendari mulini. In particolare il borgo di Criptana ospita uno dei tre più antichi mulini di Spagna: El Sardinero (gli altri due sono Infanto e Burleta), risalente al secolo XVI. In realtà i mulini in questa zona erano quasi 40 ma oggi ne restano intatti molto meno e di questi solo alcuni sono aperti al pubblico tutti i giorni.
Cley-next-the-Sea, Inghilterra
A Norfolk, nell’Inghilterra orientale, il mulino di Cley, costruito nell’Ottocento nella riserva naturale a due passi dal porto di Blakeney, è stato trasformato in un accogliente bed&breakfast. Del vecchio mulino dall’aspetto campestre è rimasto poco, ma il fascino e la bellezza della struttura meritano una sosta, soprattutto se vi si può alloggiare, immersi nella campagna inglese. La location è talmente originale e romantica che molte giovani coppie scelgono il mulino per sposarsi e trascorrevi la prima notte di nozze. Cley Windmill perse la sua funzione di mulino intorno agli anni Venti, quando l’architetto Cecil Upcher fece rimuovere il macchinario e le ruote dentate, che utilizzò come decorazione per gli interni, e lo trasformò in una residenza. Con il passare del tempo il mulino venne abbandonato anche per la mancanza di proprietari; nel 1983 la contea inglese chiese il permesso di trasformarlo in albergo come edificio di interesse storico. Da allora Cley Windmill è stato ristrutturato più volte fino all’attuale struttura: una torre di cinque piani con il tetto a forma di cupola e otto pale che, ben fissate al tetto, girano quando c’è il vento. Oggi il mulino, oltre a poter ospitare, è diventato il simbolo della contea e una delle principali attrazioni turistiche, spesso utilizzato per girarvi film o le pubblicità.
A Norfolk, nell’Inghilterra orientale, il mulino di Cley, costruito nell’Ottocento nella riserva naturale a due passi dal porto di Blakeney, è stato trasformato in un accogliente bed&breakfast. Del vecchio mulino dall’aspetto campestre è rimasto poco, ma il fascino e la bellezza della struttura meritano una sosta, soprattutto se vi si può alloggiare, immersi nella campagna inglese. La location è talmente originale e romantica che molte giovani coppie scelgono il mulino per sposarsi e trascorrevi la prima notte di nozze. Cley Windmill perse la sua funzione di mulino intorno agli anni Venti, quando l’architetto Cecil Upcher fece rimuovere il macchinario e le ruote dentate, che utilizzò come decorazione per gli interni, e lo trasformò in una residenza. Con il passare del tempo il mulino venne abbandonato anche per la mancanza di proprietari; nel 1983 la contea inglese chiese il permesso di trasformarlo in albergo come edificio di interesse storico. Da allora Cley Windmill è stato ristrutturato più volte fino all’attuale struttura: una torre di cinque piani con il tetto a forma di cupola e otto pale che, ben fissate al tetto, girano quando c’è il vento. Oggi il mulino, oltre a poter ospitare, è diventato il simbolo della contea e una delle principali attrazioni turistiche, spesso utilizzato per girarvi film o le pubblicità.
Santorini, Grecia
Sull’isola greca di Santorini, a due passi dal mare, una grande tenuta biologica ricca di vigneti ospita due mulini a vento – uno con le porte e finestre color lilla e uno verde acqua - trasformati in eleganti alberghi e in residenze di lusso, le Windmill Villas. Le due camere da letto dispongono di tutti i confort e di un arredamento tra il design tradizionale e quello moderno più lussuoso. Dal piano terra del mulino si gode di un fantastico panorama sui vigneti e sul mare. All’interno si respira un’atmosfera romantica, unica e accogliente, mentre la piscina esterna, panoramicissima e con idromassaggio, invita al tuffo. I mulini si trovano tra la capitale Fira e i villaggi di Oia, Nestor e Fotini.
Sull’isola greca di Santorini, a due passi dal mare, una grande tenuta biologica ricca di vigneti ospita due mulini a vento – uno con le porte e finestre color lilla e uno verde acqua - trasformati in eleganti alberghi e in residenze di lusso, le Windmill Villas. Le due camere da letto dispongono di tutti i confort e di un arredamento tra il design tradizionale e quello moderno più lussuoso. Dal piano terra del mulino si gode di un fantastico panorama sui vigneti e sul mare. All’interno si respira un’atmosfera romantica, unica e accogliente, mentre la piscina esterna, panoramicissima e con idromassaggio, invita al tuffo. I mulini si trovano tra la capitale Fira e i villaggi di Oia, Nestor e Fotini.
Haarlem, Olanda
Molen de Adriaan spunta sul tetto di una abitazione nel cuore di Haarlem, accogliente città dell’Olanda settentrionale ad appena 15 minuti d’auto da Amsterdam. E’ il mulino più famoso della città, a pianta esagonale, costruito nel 1778 su una sponda del fiume Spaarne. Un incendio lo distrusse nel 1932 ma, grazie all’impegno economico dei suoi cittadini, è stato recentemente ricostruito sull’antica struttura. Funziona soltanto il sabato ma vi si può accedere per visite guidate ogni lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica. Entrando si ammirano il funzionamento, la maestosità e, soprattutto, la spettacolarità della sua posizione panoramica in pieno centro storico. In effetti il mulino venne costruito sulla torre che difendeva il centro di Haarlem; utilizzato per produrre cemento, vernice e catrame, è stato trasformato in seguito in un mulino, uno più belli e visitati d’Olanda. Imperdibile è un tour in battello lungo il fiume, da dove si gode un’altra maestosa vista sul possente mulino.
Molen de Adriaan spunta sul tetto di una abitazione nel cuore di Haarlem, accogliente città dell’Olanda settentrionale ad appena 15 minuti d’auto da Amsterdam. E’ il mulino più famoso della città, a pianta esagonale, costruito nel 1778 su una sponda del fiume Spaarne. Un incendio lo distrusse nel 1932 ma, grazie all’impegno economico dei suoi cittadini, è stato recentemente ricostruito sull’antica struttura. Funziona soltanto il sabato ma vi si può accedere per visite guidate ogni lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica. Entrando si ammirano il funzionamento, la maestosità e, soprattutto, la spettacolarità della sua posizione panoramica in pieno centro storico. In effetti il mulino venne costruito sulla torre che difendeva il centro di Haarlem; utilizzato per produrre cemento, vernice e catrame, è stato trasformato in seguito in un mulino, uno più belli e visitati d’Olanda. Imperdibile è un tour in battello lungo il fiume, da dove si gode un’altra maestosa vista sul possente mulino.
Leida, Olanda
Molen de Valk, chiamato anche il “falco”, è un mulino del 1785 e la principale attrazione di Leida, città dell’Olanda meridionale. Nel 1966 è stato trasformato in un museo, al cui interno è possibile ammirare un’affascinante collezione di oggetti utilizzati per la macina e strumenti e libri dei mugnai dal 1930 a oggi. Il mulino di Leida, che si trova vicino alla stazione ferroviaria, in realtà è ancora in funzione e all’interno, oltre che sede museale, ospita un negozio dove è possibile acquistare la farina integrale qui macinata e, al primo piano, l’abitazione dell’ultimo mugnaio ancora esistente in Olanda. Le sale adibite a mostra, al primo e al secondo piano del mulino, sono dotate di programmi audiovisivi che illustrano la storia della macinazione e presentano la collezione degli antichi oggetti per la macina. Il mulino-museo de Valk è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì.
Molen de Valk, chiamato anche il “falco”, è un mulino del 1785 e la principale attrazione di Leida, città dell’Olanda meridionale. Nel 1966 è stato trasformato in un museo, al cui interno è possibile ammirare un’affascinante collezione di oggetti utilizzati per la macina e strumenti e libri dei mugnai dal 1930 a oggi. Il mulino di Leida, che si trova vicino alla stazione ferroviaria, in realtà è ancora in funzione e all’interno, oltre che sede museale, ospita un negozio dove è possibile acquistare la farina integrale qui macinata e, al primo piano, l’abitazione dell’ultimo mugnaio ancora esistente in Olanda. Le sale adibite a mostra, al primo e al secondo piano del mulino, sono dotate di programmi audiovisivi che illustrano la storia della macinazione e presentano la collezione degli antichi oggetti per la macina. Il mulino-museo de Valk è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì.
ansa
Pasqua nei parchi divertimento, da Masha a Kung Fu Panda
Da Kung Fu Panda a Da Masha e Orso al trenino Thomas: chiudono le scuole e i parchi divertimento aspettano i piccoli ospiti con una serie di nuove iniziative. Il primo ad aprire le danze è stato LEOLANDIA (www.leolandia.it), il secondo parco più amato d'Italia nella classifica di Tripadvisor che quest'anno festeggia i 45 anni e già da sabato scorso accoglie i piccoli visitatori con Masha e Orso, il Trenino Thomas e Peppa Pig.
Giovedì 24 torna in scena il divertimento da Oscar di CINECITTÀ WORLD(www.cinecittaworld.it): quest'anno le proposte e gli spettacoli avranno come fil rouge, oltre al cinema, l'illusione e la magia. Al Teatro 1 si alterneranno l'attore e mentalista Max Vellucci e l'illusionista e inviato di Striscia la Notizia Antonio Casanova. L'altra novità è il Cinecitram che quest'anno si trasforma in SpacExpress: grazie a un accordo con l'Esa trasporterà i passeggeri in nuove emozionanti missioni, ispirate a quelle vere che l'agenzia spaziale europea conduce sul pianeta Marte. Nel corso della stagione aprirà anche l'Horror House, ideata e progettata insieme al regista e creatore di effetti speciali Sergio Stivaletti, uno dei più fedeli collaboratori di Dario Argento. Ad Ennio's Creek, il set dedicato a Ennio Morricone, sarà aperta per la prima volta Sad Hill Church, la chiesetta che si aggiungerà ad altre location già visitabili come l'ufficio dello sceriffo.
Il giovedì di Pasqua riapre i battenti anche GARDALAND, che da maggio avrà una nuovissima area dedicata a Kung Fu Panda dove oltre a montagne russe e giochi interattivi ci si potrà allenare come in una vera scuola di arti marziali. Nel frattempo nel parco tantissimi nuovi spettacoli indoor, show e animazioni all'aperto da godere tra un'attrazione e l'altra delle oltre 40 suddivise nelle tipologie Fantasy, Adventure e Adrenaline: dalle odalische, i giocolieri e gli acrobati in Piazza Souk al Galeone de I Corsari con la musica dal vivo.
Venerdì ricomincia la festa a MIRABILANDIA che da giugno si arricchisce della Far West Valley, una nuova area di 19.000 mq, dove si potrà diventare protagonisti di un rodeo su un nuovo disco coaster, mettersi alla prova scalando totem indiani oppure "volare tra i canyon" come rapaci e anche divertirsi nella nuova area gioco, tra indiani e cowboy. E poi miniere, cadute libere da torri di estrazione petrolifera, un viaggio tra le rapide e una città fantasma. Novità anche per il palinsesto di spettacoli con lo spettacolo di tuffi comico-acrobatici, performance di parkour con i pirati, uno spettacolo di ispirazione steam punk e tanto altro.
Dal 25 marzo ripartono anche il divertimento e la magia a RAINBOW MAGICLAND(www.magicland.it): la mascotte Gattobaleno guida i visitatori tra le 38 attrazioni originali del parco di Roma Valmontone dai lanci mozzafiato su Shock o il salto di 70 metri dalla torre Mystika al vortice sull'indoor spinning coaster Cagliostro. Tra gli spettacoli ci sono al Piccolo Teatro le sei amiche fatine di Winxis Magic e Mia e la sfera magica con gli unicorni di Centopia. Torna invece al Gran Teatro lo spettacolo vincitore dei Parksmania Awards 2015 Romeo e Giulietta. E per i più adrenalinici all'Area Stunt Extreme Motor Show.
Emozioni "giganti" anche a ZOOMARINE (www.zoomarine.it) dove da sabato si possono trovare anche 16 tartarughe sulcata, le più grandi del continente africano e tra le più grandi al mondo. Grandi novità anche all'isola dei delfini dove c'è anche un maxischermo dove vengono proiettati i momenti più belli e tanto divertimento con Surf, il FlowRider più grande d'Italia.
ansa
Cento eventi in cento sere, Cannobio presenta la stagione 2016
CANNOBIO – Un calendario intenso ed economicamente sostenibile. 48 mila euro, 26 mila dei quali versati dai partner privati grazie ai quali Cannobio
può offrire agli ospiti di campeggi, alberghi, seconde case e ai propri residenti concerti, eventi sportivi, visite guidate, mostre, ecc, ad un costo relativamente modesto.
Sul depliant presentato questa mattina, in municipio dal sindaco Giandomenico Albertella e dal vice e assessore al Turismo Marco Cattaneo ci sono eventi programmati su tutto il territorio dell’Unione dei comuni del Lago Maggiore, da Ghiffa a Cannobio, alla valle Cannobina. Un programma intenso che nel cuore della stagione, da giugno a settembre, conterà almeno un evento al giorno “Cento eventi in cento sere” non a caso è lo slogan scelto. “La nostra ambizione, però, è quella di arrivare ad un programma concordato su tutta la sponda occidentale del lago, incluso il bacino svizzero. Qualche passo in avanti, sul versante italiano, già l’abbiamo fatto concordando gli appuntamenti con Verbania nell’ambito della fase di avvio del Maggiore”, ha spiegato Albertella dove da questa collaborazione il contenitore di eventi del Villaggio d'artista quest'anno farà tappa anche a Cannobio. ma, come da calemdario, non mancheranno appuntamenti più "pop": dall'albero della cuccagna "orizzontale" (una novità all'insegna del divertimento) ai momento musicali e di folk.Torna anche, per il settimo anno, il Summer city bus; il servizio navetta che dalle 18 all’una della notte accompagna turisti (ma anche tanti giovani) nei vari angoli del paese.
Le prime due iniziative in calendario, la Mostra degli agrumi di Cannero (12/13 marzo) e la festa campestre di Crealla(Val Cannobina), sono già passate. Giovedì 24 apre la “Mostra d’arte primavera” da Pepita Lab Gioielli fino al 17 maggio.Dal 24 al 26 il Nuovo Teatro ospita il mercatino di Pasqua. Lunedì 28 il centro storico ospita il mercatino di primavera. Il 3 aprile tradizionale Concerto di primavera del corpo filarmonico Cannobiese. Domani aprono i punti informativi di “Cannobio 4 You” in piazza Martiri e allo scalo della Navigazione Lago Maggiore e amplia l’orario d’apertura quello alPalazzo Parasi, gestito in collaborazione tra “Cannobio 4 You” e Pro loco e che sarà sede d’importanti eventi espositivi (dedicata all’artista internazionale Valerio Adami la mostra dell’estate) ma non solo.
fonte: verbanonews.it
LetterAltura: Fael e Cristina nuovi presidente e vice-presidente
VERBANIA - Cambio ai vertici per l'associazione LetterAltura organizzatrice, tra l'altro, dell'omonimo Festival di fine giugno.
fonte: verbanonews.it
"Un'associazione culturale deve curare con attenzione ciò che sviluppa nei diversi aspetti di pertinenza sul proprio territorio di intervento. Fra le sue specificità oggi deve tendere a dare maggior spazio alle giovani generazioni e al loro agire. L'associazione LetterAltura ha quindi dato luogo ad un avvicendamento di presidenza e vice presidenza del proprio Direttivo seguendo questa importante tendenza", spiega la nota stampa dell'associazione.
Con le dimissioni di Roberta Costi e Carla Merlo subentrano a presidente e vice presidente A. Karim Fael ed Elisa Cristina, due tra i più giovani componenti del Consiglio Direttivo, eletti nel 2013. Per cui oggi fanno parte dei vertici dell'associazione LetterAltura oltre a Karim Fael, Elisa Cristina, il tesoriere Umberto Gallo, i consiglieri Michele Airoldi, Daniela Fornaciarini, Danila Tassinari e Carlo Zanoni in qualità di segretario .
"In tempi brevi saranno elaborati nuovi programmi per le diverse attività culturali che interessano l'intera provincia del Verbano-Cusio-Ossola", assicura l'associazione.
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