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Viaggi: Spunti per trascorrere il prossimo fine settimana, dalla Valle d'Aosta alla Campania


Un tuffo indietro nel tempo fra storia e leggende, cavalieri e falconieri oppure musica d'autore e performance artisti dal calibro internazionale. Chi cerca spunti "diversi" per una gita fuori porta il prossimo fine settimana può puntare su Valle d'Aosta, Umbria o Campania. Si rinnova dal 21 al 23 settembre l'appuntamento valdostano annuale con il Festival del Medioevo: una tre giorni intensa di incontri, spettacoli e visite guidate alla scoperta del periodo storico dal punto di vista politico, religioso e culturale. Tanti mini eventi dei quali saranno protagonisti la città di Aosta e i castelli della regione per una rassegna che quest'anno è incentrata su "Magia e stregoneria nel Medioevo" (www.lovevda.it). I visitatori potranno prendere parte a visite guidate serali con animazioni teatrali al Castello Sarriod de La Tour (Saint-Pierre), oppure assistere alla rievocazione del mercato medievale con animazioni per adulti e bambini. Il Museo Archeologico Regionale di Aosta ospiterà laboratori per bambini e famiglie mentre sabato si potrà visitare il Castello di Verrès con biglietto ridotto. Nel borgo di Verrès sfileranno gruppi storici con serata medievale nella corte del castello e cena a tema. Domenica al Castello di Graines (Brusson) e al Castello di Cly (Saint-Denis) si svolgeranno visite guidate anche ai cantieri archeologici e di restauro. Alla fortezza di Cly in programma lo spettacolo del falconiere ufficiale della Federazione Italiana Giochi Storici, Patrizio Merelli, insieme al falconiere più giovane d'Italia. Rievocazione storica anche in Umbria, a Narni per "L'anello di San Michele". Il 22 e il 23 settembre il borgo in provincia di Terni torna indietro nel tempo, tra guerrieri e pastori, in onore del santo che nel Medioevo "governava" lo scorrere del tempo attraverso il ciclo degli equinozi. Previsti in città incontri per i più piccoli, eventi culturali, visite guidate e l'immancabile banchetto con piatti medievali. I visitatori potranno assaggiare i sapori di una volta, ma anche assistere al torneo di scherma e arco storici o sbizzarrirsi in acquisti e assaggi al mercato dei prodotti della terra. Evento doc anche per i camperisti visto che la città predispone un'area apposita per la sosta dei camper. (Informazioni: www.corsallanello.it) Cultura ma anche musica e spettacolo per il weekend di Pomigliano, che ospita dal 19 al 23 il Jazz Festival. La kermesse torna a "farsi in quattro" anche quest'anno nel senso che sarà ospitata in diverse location: l'Anfiteatro romano di Avella, in provincia di Avellino, il Palazzo Mediceo di Ottaviano, le Basiliche paleocristiane di Cimitile e la Distilleria Culture District di Pomigliano d'Arco. Tra gli artisti che saranno protagonisti ci sono Mario Biondi, special guest degli "Incognito" che si esibiranno il 19 ad Avella, e Vinicio Capossela. Non solo musica e concerti ma anche mostre, workshop, laboratori per bambini, anteprime, degustazione di prodotti tipici e soprattutto itinerari turistici gratuiti. Oltre ai siti che ospiteranno i concerti le visite guidate toccheranno anche la foresta regionale di Roccarainola, il sito archeologico di Somma Vesuviana, il sito di Pollena Trocchia e Conetti Vulcanici del Carcavone, il santuario e centro storico di Sant'Anastasia. Il programma completo su www.pomiglianojazz.com. 
ansa

A Siviglia per la Biennale di flamenco Musica, danza e moda fino al 30 settembre nel capoluogo andaluso


(Di Ida Bini) Torna a Siviglia la Biennale del flamenco (www.bienal-flamenco.org), la più importante manifestazione dedicata all’arte, alla musica, al canto e alla cultura gitana, che fino al 30 settembre coinvolge il capoluogo andaluso con concerti, convegni e spettacoli. Settanta sono gli eventi di quest’anno - per lo più gratuiti o a prezzi contenuti – che si svolgono nei teatri e nei classici luoghi consacrati all’arte del ballo andaluso per eccellenza - il teatro Alameda, il teatro Lope de Vega, il teatro de la Maestranza, l’auditorio Rocío Jurado e il cortile del Museo del flamenco – ma anche per le strade e nei tablaos (i locali) dei quartieri gitani di Santa Cruz e di Triana. Ovunque in città si respira flamenco: per strada e nei locali si improvvisano balli, si suona e si fa musica mentre le vetrine dei negozi abbondano di ventagli e abiti a pois bianchi e rossi. L’atmosfera che si respira in questi giorni è elettrizzante, proprio come in occasione della feria de abril, tra aprile e maggio, l’altro grande appuntamento festaiolo con il mondo flamenco a Siviglia, quando si indossano gli abiti tradizionali, si va a cavallo, si danza e si chiacchiera al fresco sorseggiando rebujitos (vino manzanilla e gazzosa) o tintos de verano (vino rosso con gazzosa) e condividendo emozioni. La Biennale è un’ottima occasione di visitare la città andalusa, che in questo periodo regala ancora lunghe giornate calde e soleggiate, e di avvicinarsi al mondo del flamenco, che è uno stile di vita, un modo di appartenere a un popolo, un’arte che l’Unesco ha deciso di inserire tra i beni immateriali dell’umanità. L’origine del flamenco risale all’inizio del Quattrocento quando la popolazione gitana, perseguitata in Asia e in Africa, si rifugiò nel sud della Spagna, portando con sé la propria cultura e, in particolare, il ballo kathak, molto simile al flamenco dove i piedi davano il ritmo e le braccia e le mani si muovevano in armonia e con eleganza. I nomadi, però, non si integrarono nel Paese e nei loro canti lamentavano le ingiustizie subite; ancora oggi, infatti, i testi delle poesie trasformate in canti traboccano di lamenti, di malinconia e di dolore. Fu solo nell’Ottocento che nacque il flamenco (dall’arabo felag, contadino, e mengu, fuggitivo) come lo conosciamo oggi: era il 1860 e in un caffè del quartiere Triana i sivigliani poterono assistere ai canti di El Fillo che raccontava in musica le gesta del torero Paquito; il riconoscimento ufficiale arrivò più tardi, nel 1922, dall’unione artistica del musicista Manuel de Falla e del grande poeta Federico García Lorca. Ancora oggi Triana, il vero quartiere gitano, è al centro di peñas (luoghi d’incontro), dove si fa il flamenco più puro, incontaminato, e delle migliori scuole di flamenco della città; qui si trovano i locali tradizionali, dove si fanno interminabili file per assistere agli spettacoli, ma anche negozi di abbigliamento flamenco e di strumenti musicali, tutti rigorosamente di manifattura artigianale. Anche il centralissimo quartiere di Santa Cruz, il vecchio centro ebraico dietro le mura dell’Alcazar, ospita locali prestigiosi e storiche botteghe. Lungo le loro vie lunghe e strette, le piazze e i piccoli cortili ben curati si fa shopping da Menkes o da Calzados Mayo per le tradizionali scarpe da ballo e da María Rosa per i vestiti, confezionati anche su misura, o da Valeriano Bernal e da Compas Sur per acquistare strumenti, spartiti e dischi. Da qualche anno, ormai, il flamenco è entrato anche nell’alta moda: gli abiti da ballo non si trovano più soltanto negli armadi degli andalusi che li indossano alle tante ferias locali ma si possono ammirare anche alle sfilate di famose stiliste di moda flamenca come Pilar Vera, Luchi Cabrera, Angela Campos, Paloma Contreras, Seba Ramirez o la veterana Aurora Gaviño. L’elenco dei locali dove ascoltare flamenco è lunghissimo e molti rientrano nei classici giri turistici delle città, come il Tablao de los Gallos, dove da 45 anni si esibiscono i migliori ballerini e musicisti di Spagna; El Arenal, il più antico della città in un edificio del XVII secolo, dove si ballano le sevillanas, ballo locale che fa parte del flamenco; Patio Sevillano, popolare, vicino al ponte Tiana; Casa Palacio Monasterio, che propone ogni mercoledì ottimi spettacoli. In realtà nella maggiori parte dei bar e delle taverne del centro si fa ottima musica e si balla in spettacoli spesso improvvisati, come al mitico Chiringuito e nella Taberna Patanegra, in pieno centro. Oltre a questi quartieri ci sono anche il barrio Polígono Sur, dove si sono trasferite molte famiglie gitane che hanno aperto scuole e locali, e la zona della Feria dove si trova il Corralones de Castellar, ex fabbrica trasformata in laboratorio, scuola e studio dell’arte flamenca. 
ansa

Al via bando gioielli d'Italia, fino al 15 novembre

Fino al 15 novembre i Comuni con popolazione inferiore ai 60.000 abitanti potranno partecipare al bando "Gioielli d'Italia", disponibile sul sito http://gioelliditalia.cittalia.com e sul sito del Governo, www.governo.it. Il progetto nasce da un accordo tra il ministro per il Turismo e l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), volto a promuovere il turismo e a valorizzare le azioni dei singoli Enti locali, in coerenza con il rilancio del settore sia in Italia che all'estero.
L'obiettivo del progetto è quello di creare, attraverso l'introduzione di un riconoscimento ad hoc (il marchio "gioiello d'Italia"), una rete di eccellenza e di qualità nel campo dell'ospitalità turistica, contribuendo alla promozione del patrimonio ambientale, culturale, storico-urbanistico, architettonico ed enogastronomico del sistema delle Autonomie locali italiane. L'operazione si inquadra nelle azioni di recupero e rilancio coordinato dell'immagine dell'Italia, anche e soprattutto dei siti meno conosciuti ma spesso di pregio inestimabile. I primi 20 Comuni selezionati saranno inseriti nel circuito "Gioielli d'Italia" e saranno protagonisti di una campagna di promozione sul mercato nazionale e internazionale.
"E' estremamente importante - sottolinea il ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi - ampliare l'offerta turistica del nostro Paese, diffondendo i flussi verso mete nuove e di pregio. L'iniziativa "Gioielli d'Italia" va proprio nella direzione di una più ampia distribuzione degli arrivi sul territorio nazionale e destagionalizzazione delle presenze. In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui il turismo domestico sta subendo gli effetti della crisi, è ancora più importante far conoscere e valorizzare gli itinerari meno noti del nostro ricchissimo patrimonio".
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Festival del Viaggio, l'Africa al centro. L'evento a Firenze dal 13 al 15 settembre

Gli appassionati di viaggi alla ricerca di nuove idee possono intanto programmare una gita nel capoluogo fiorentino per approfittare di una tre giorni ricca di documentari, incontri, conferenze che in particolare si concentreranno sull'Africa e sulle tradizioni delle popolazioni indigene. Un evento organizzato dalla Società italiana dei viaggiatori che giunge alla settima edizione e che per la terza volta sceglie Firenze come location (www.festivaldelviaggio.it/2012/).

In anteprima per l'Italia è in programma la proiezione dei documentari africani del regista russo Sergej Yastrzhembskiy, a cura della Fondazione Sistema Toscana-Mediateca Regionale, e dell'inedito Somalia 1939 di Nello Puccioni. Saranno proposti al pubblico anche incontri con antropologi, membri di organizzazioni umanitarie e rappresentanti delle comunità africane. Il Museo di Storia Naturale della città sarà la cornice per gli approfondimenti sui Masai del Kenya, i Boscimani del Botswana, i Surma etiopi e poi ancora sulla Somalia, sul valore degli oggetti africani. Non sarà solo un festival di "approfondimento": la kermesse offre al pubblico momenti di scoperta di alcuni angoli suggestivi di Firenze. Tornano i "Notturni Fiorentini", tre serate di visite guidate nel centro storico lungo le Vie Romee. Ciceroni lo storico Renato Stopani, che condurrà fra gli ospedali e le chiese dei pellegrini medievali, e lo scrittore Marco Vichi, che proporrà due passeggiate sulle orme di grandi letterati del passato e non solo.
ansa

Luna di miele, Stati Uniti al top. L’America è al primo posto tra le mete scelte dagli sposini italiani

Sì alla luna di miele, soprattutto se è “on the road”. E’ questa la tendenza delle giovani coppie, misurata dall’indagine 2012 di “CartOrange”, specializzata nei viaggi di nozze. Con un occhio rivolto in particolare alla Lombardia, l’agenzia sostiene di ricevere sempre più richieste per viaggi nei quali si possano visitare più destinazioni muovendosi lungo un itinerario studiato su misura. I neo sposi di questa regione, secondo CartOrange, nel 2012 hanno scelto soprattutto gli Stati Uniti (26.8%), in linea con quanto avviene nel resto del Paese, seguiti da Australia e Polinesia (17%) e, poco più indietro nelle preferenze, il Sud Africa (ben il 12.8% contro il 4% nazionale). Tutti Paesi che vengono scelti per essere visitati in lungo e in largo, spostandosi da un luogo ad un’altro. Anche in Lombardia, molti sposini scelgono la formula della lista-viaggio. In questo modo circa il 50% degli sposi chiede come regalo di matrimonio un pezzettino di viaggio.

La maggioranza si rivolge a consulenti di viaggio o agenzie per gestire al meglio gli aspetti organizzativi sia della lista nozze sia del viaggio stesso. Il web, inoltre, è un passaggio obbligato per chi progetta la luna di miele, come se i cataloghi patinati non bastassero più. Le future coppie trascorrono molto tempo su internet, cercando informazioni sui luoghi che intendono visitare e leggendo le esperienze di chi ci è già stato. Nel nuovo sito, CartOrange raccogle i racconti di chi è già tornato e inoltre i futuri sposi hanno la possibilità di scegliere il proprio consulente di viaggio, cioè lo specialista che li aiuterà a organizzare il viaggio di nozze ideale, con la comodità di poterlo incontrare direttamente a casa propria, sabato e domenica compresi.


Nel 2012, la meta più gettonata in Italia risulta essere gli Stati Uniti, scelto da quasi il 25% degli sposini (24.9%). Al secondo posto le destinazioni agli antipodi, ossia Australia e Polinesia, che insieme costituiscono il 15% del mercato. In crescita le richieste per il Sud Africa (4%) mentre le crociere di nozze risentono della crisi del settore (8%). La rivelazione dell’anno è l’Argentina, un Paese che attira sempre più coppie di neo sposi. L’Italia delle lune di miele è divisa in due. Al Nord si preferiscono viaggi itineranti, tour di Stati Uniti t Australia in testa. Al Sud invece c’è una netta preferenza per la formula della crociera, scelta da oltre il 13% delle coppie. Il budget. Per un viaggio di nozze negli Stati Uniti ogni coppia spende mediamente 7.500 euro; in Australia 11.500, in Polinesia 12.800 e in Sudafrica 7mila. I tempi. Il viaggio di nozze si prenota con anticipo, solo il 5% sceglie soluzioni last minute, prenotandolo lo stesso mese del matrimonio. La maggioranza degli sposi conferma il proprio viaggio tra i 4 e i 5 mesi primi della partenza e circa il 19% degli sposi lo fa con più di 6 mesi di anticipo. La durata media della luna di miele è due settimane. Per partire settembre rimane il mese preferito con il 20% delle partenze, seguito da luglio (18%) e giugno (17%). Aprile è il mese che fa segnare l'incremento maggiore rispetto all'anno precedente.
ansa

Turismo sostenibile: tre eccellenze nel ferrarese

Legambiente premia due campeggi ai Lidi e l'agriturismo a Porotto

 

Nella pagella annuale di Legambiente Turismo che certifica nel 2012 l’eccellenza e l’attenzione ambientale, c’è spazio anche per Ferrara: infatti tra le dodici segnalazioni nazionali – relative al settore risparmio e produzione energetica da fonti rinnovabili – tre riguardano strutture ricettive situate nella nostra provincia e che sono associate Ascom. Il bollino di qualità e rispetto ambientale riguarda il camping Florenz a Lido degli Scacchi, il camping Spina a Lido di Spina ed infine l’agriturismo alla Casella a Porotto.
I promossi a pieni voti da Legambiente hanno saputo coniugare la sensibilità ambientale all’innovazione tecnologica con la realizzazione di avanzati impianti a servizio delle strutture: dunque dalla produzione di energia elettrica con l’obiettivo dell’autosufficienza all’impianto geotermico per il riscaldamento/raffrescamento.
Spirito d’impresa e rispetto dell’ambiente possono andare a braccetto con un occhio attento a colmare non solo le esigenze attuali ma anche a coprire le esigenze ricettive tipiche delle tre strutture che con il loro impegno guardano al futuro.
“É la chiara dimostrazione – commenta soddisfatto il presidente di Ascom Confcommercio, Giulio Felloni – della volontà dei nostri associati di proporre servizi sempre più raffinati, con un occhio di particolare riguardo ai temi attualissimi del risparmio energetico e dell’uso di fonti rinnovabili nel massimo e quotidiano rispetto ambientale. Questi esempi di concreta ed attenta imprenditorialità vanno imitati e seguiti a riprova che è possibile perseguire con fantasia e volontà la via della ripresa”.
estense.com

Regione Emilia-Romagna stanzia 4 milioni per imprese turistiche di montagna

La Regione Emilia-Romagna ha stanziato quattro milioni di euro per lo sviluppo delle imprese e del turismo della montagna. Le risorse andranno alle 19 Comunità e Unioni montane esistenti in Emilia-Romagna. Tra gli approfondimenti della notizia si trova il riparto dettagliato delle risorse per provincia.
Queste risorse si aggiungono ai 9 milioni stanziati all’interno degli accordi quadro di sviluppo della montagna e ai 5 utilizzati  per interventi straordinari di messa in sicurezza delle strade nel 2010.
Quattro milioni di euro per sostenere la montagna, preservarne lo sviluppo, impegnarsi per creare le condizioni perché sia ospitale per chi ci vive e attraente per le imprese, prime fra tutte quelle del turismo.
a Regione investe nello sviluppo dell’Appennino per ridurre le disparità tra la montagna e il resto della regione. A conferma arrivano i dati dell’ultimo stanziamento di risorse per investimenti pubblici: si tratta di quasi 4 milioni di euro, di cui 2 di provenienza regionale e 1,9 statali, che la giunta regionale ha stanziato per l’Appennino.
Le risorse andranno alle 19 Comunità e Unioni montane esistenti in Emilia-Romagna (tra gli approfondimenti il riparto per province).
e vanno ad aggiungersi ai 9 milioni di euro stanziati nel 2010 all’interno degli accordi quadro di sviluppo della montagna e ai 5 milioni di euro sempre del 2010 utilizzati dai territori per interventi straordinari di messa in sicurezza delle strade.
laltrapagina.it

Borsa del turismo: Città e siti Unesco riuniti ad Assisi

Dal 21 al 23 settembre Assisi torna a essere vetrina internazionale dellla Borsa del Turismo dei Siti Unesco. Nelle stesse date è attesa la prima edizione delle Giornate della Dieta Mediterranea

Gli operatori del turismo si incontrano ad Assisi

Il turismo culturale è uno dei segmenti chiave per un Paese come l’Italia che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità. Non è un caso dunque che proprio in Italia, in particolare ad Assisi, è organizzata la terza edizione della Borsa internazionale del turismo città e siti Unesco in programma quest'anno dal 21 al 23 settembre. La manifestazione metterà in vetrina le peculiarità dei Siti Unesco, offrendo agli espositori opportunità di contatto con i principali tour operator provenienti da tutto il mondo. Convegni, seminari e approfondimenti punteranno gli occhi degli esperti del settore verso il mondo del Patrimonio Culturale; saranno trattati, tra i vari contenuti, il tema del turismo culturale e responsabile. Oltre ai buyer italiani sono stati selezionati buyer stranieri provenienti da Austria, Germania, Svizzera, Belgio, Olanda, Francia, Regno Unito, Usa, Paesi Scandinavi e Giappone.
Tour in stile Unesco

La Basilica di San Francesco
"In un mercato del Turismo sempre più frastagliato, con offerte last minute provenienti da ogni parte - spiega Claudio Ricci, sindaco di Assisi e Presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco- non esisteva una promozione del patrimonio culturale e paesaggistico adeguata al rango dei Siti Unesco. Questo Salone vuole essere una concreta vetrina per comunicare e presentare in maniera adeguata le bellezze dei Beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità, per creare circuiti turistici che integrino i classici tour e la presenza nelle città e nei siti patrimonio dell’Unesco. L'obiettivo - aggiunge Ricci - è quello di “fare sistema” realizzando un accattivante circuito turistico che riesca a coinvolgere un numero sempre maggiore di Tour Operator internazionali che facciano avvicinare, in modo responsabile, i turisti a queste location".
I tesori della Dieta Mediterranea

Nei giorni del Salone è attesa anche la prima edizione delle Giornate della Dieta Mediterranea. L'evento è stato ideato per far conoscere in tutti i suoi aspetti il modello nutrizionale e culturale della dieta, inserita nel 2010 nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco come esempio di eccellenza di stile di vita oltre che alimentare. "La dieta Mediterranea è il terzo elemento della cultura italiana elevato a patrimonio dell’umanità, dopo l’Opera dei Pupi e il Canto a Tenore dei pastori sardi", ricorda Claudio Ricci. "Si tratta di un riconoscimento importante, che, se ben comunicato, potrebbe avere echi efficaci nella percezione della qualità del settore agroalimentare italiano, ma anche in termini di turismo enogastronomico".
(11/09/2012)

Info: www.worldheritagetourismexpo.com
fonte http://www.mondointasca.org/articolo.php?ida=23415&sez=10
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it

Si terrà in Perù il salone del turismo termale

Termatalia, la fiera internazionale di turismo termale, si terrà per la prima volta fuori dalla Spagna: dal 28 al 30 settembre 2012 sarà infatti il Perù a ospitare la 12° edizione del salone dedicato alla salute e al benessere.

La manifestazione riunirà imprenditori di catene termali, alberghi di lusso, centri benessere e fornitori di servizi provenienti da 20 Paesi, tra i quali Argentina, Germania, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Slovacchia, Stati Uniti, Francia, Italia, Messico, Portogallo, Turchia, Uruguay, Spagna e naturalmente il Perù stesso.
In Perù esistono numerosi luoghi aperti al turismo dove poter ritemprare mente e corpo, veri e propri centri termali dotati di vasche con acque medicinali e ricche di minerali, hotel di lusso con centri benessere immersi in scenari di incredibile bellezza che la rendono una meta sempre più ambita da quanti desiderano conoscere i benefici delle acque termali in una destinazione fuori dal comune.

L’edizione 2012 di Termatalia “Acqua e Natura”, che si svolgerà al Centro Congressi Real Felipe del Callao, sarà incentrata sull’offerta e sulle esperienze relative ai diversi usi dell’acqua, dalla degustazione all’uso nella cosmetica fino alle proprietà curative, per promuovere lo scambio di conoscenze su questa importante risorsa, incrementare il turismo termale e del benessere e favorire opportunità di business e di sviluppo per gli operatori del settore.

L’offerta ‘naturale’ del Perù
Termatalia ha una rete di partner internazionali che si impegnano a sostenere e promuovere lo sviluppo del turismo della salute e del benessere, e il Perù è uno dei Paesi dell’America Latina con il maggior potenziale in questo settore. L’abbondanza di sorgenti si deve a un fenomeno geologico di origine vulcanica, la subduzione, causato dallo sprofondamento della zolla di Nasca sotto la zolla sudamericana che ebbe inizio nel Mesozoico e continua ancora oggi. Le acque sotterranee, che fuoriescono da queste falle geologiche, si riscaldano raggiungendo temperature che vanno dai 20° fino agli 89°.

Un’ulteriore sfaccettatura del vasto panorama dell’offerta turistica peruviana, l’ideale per chi vuole dedicare qualche giorno alla cura del corpo, provando terapie, trattamenti ed esperienze sensoriali frutto di una tradizione antica, di riti e credenze lontane e di prodotti che solo qui, in questa terra, crescendo tra selva, Ande e Amazzonia, hanno saputo sviluppare poteri unici.

Termatalia è organizzata dall’Associazione Expourense con il supporto del ministero del Commercio Estero e del Turismo-Mincetur e PromPerú, il governo regionale e il Consiglio Provinciale di Callao e sostenuta dal governo regionale della Galizia e la città di Ourense, in Spagna
 fonte> lagenziadiviaggi.it

Turismo «en plein air» in grande stile al Salone del Camper di Parma 2012

Lorenzo Centenari

Famigliole e agenti di commercio, coppie e gruppi di amici, bimbi in carrozzina e animali al guinzaglio, gente da ogni regione d’Italia così come dal resto d’Europa.
Un esercito di appassionati
Un'invasione motorizzata degli appassionati - per amore o per lavoro - del turismo «en plein air» che ha trasformato il sabato all'Ente Fiere in un raduno festoso di gente proveniente da ogni parte d'Italia e dall'estero.
Tutti alla fiera delle ferie «fai da te», quelle che fanno a meno di alberghi, agenzie e prenotazioni, quelle che richiedono solo energia e spirito di avventura, quelle tuttavia che non rinunciano a socializzazione, condivisione, persino al lusso.
Di dormire, cenare o giocare al pc mentre il babbo guida e sorseggia Red Bull, ma anche di cambiare rotta in corso d’opera perché è così che ha votato la maggioranza dell’equipaggio, e non conta che età avessero i giurati. Già: anche in un’era di «flexicurity» esistenziale c’è spazio per una sfera, la precarietà della propria meta vacanze, che da alcuni non viene affatto vissuta con ansia.
Previsti 120 mila visitatori
La terza edizione del Salone del Camper - a vederla dall'esterno - appare come l’autocelebrazione di un microcosmo che a conti fatti è tutt’altro che micro, se è vero – come si augurano Fiere di Parma e Apc – Associazione Produttori Caravan e Camper – che al termine degli otto giorni di apertura l’affluenza ammonterà a 120.000 persone.
Come «target», visti i tempi di magra, l’organizzazione ha insomma fissato la stessa cifra raggiunta un anno fa: per crescere, verrà il tempo.
Ma le premesse sono buone: dal casello dell’A1 ai parcheggi che delimitano il quartiere fieristico è un tripudio di mansardati, furgonati, profilati.
Perché non può dirsi completa, l’esperienza, se non si raggiunge Parma in camper.
E così il serpentone bianco che le forze dell’ordine incanalano con diligenza sfocia, a ridosso dei padiglioni, in un monocromatico tappeto a motore, col «dirigibile» di un costruttore leader del settore come la tedesca Carthago a guidare i visitatori già a parecchi chilometri di distanza.
Sotto la copertura fotovoltaica delle Fiere ecco poi distribuirsi, lungo una superficie totale di 150.000 metri quadrati dei quali 45.000 mq netti occupati, una vetrina interattiva composta da 600 veicoli in rappresentanza di 250 aziende tra produttori veri e propri, accessoristica, componentistica, magazine, consorzi turistici ed Enti locali.
Un'Arca di Noè per il turismo
Il Salone del Camper autentica Arca di Noè del turismo all’aria aperta, un modo di dire ma non solo.
Le tende «a castello» che lo specialista Autohome monta sul tettuccio di alcune Panda sono a prova di belve feroci, mentre a bordo di un selvaggio Mercedes Atego allestito da Bimobil nemmeno il deserto del Sahara dovrebbe rappresentare un problema.
Chi, invece, la propria citycar invita a stivarla nel «bagagliaio» di un motorhome è Punto Camper, che sul pianale di un Morelo carica una Fiat 500.
Un po’ come Concorde Reisemobile, che a uno dei propri modelli di punta getta in pasto una Smart.
Camper ma anche roulotte, tende, carrelli tenda, verande, qualsiasi strumento si presti alla vita da campeggio, spartana sì ma anche ricca di comodità.
All’«expo» parmense si dà appuntamento l’elite europea: Laika, Roller Team, Giottiline, Arca, Caravans Internationals, Truma, Thetford, Knuas Tabbert, al cocktail inaugurale non manca nessuno.
Nemmeno Case come Iveco, Renault e Mercedes che ai camper prestano la base meccanica, attorno alla quale gli allestitori disegnano appartamenti mobili. 
fonte: gazzettadiparma.it