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A Torino nasce l'Atlante del cibo 37 mappe interattive per un sistema alimentare del territorio

- TORINO - Nasce a Torino l' Atlante del cibo, una grande banca dati con 37 mappe interattive allo scopo di sviluppare il sistema alimentare di territorio all'insegna della tutela della salute e dell'ambiente. Il progetto vede insieme Università, Politecnico, Scienze gastronomiche, con la collaborazione della Camera di Commercio. Monitora i consumi e si mette a disposizione come spazio di progettualità. Sull'area metropolitana di Torino, pari a circa 1,5 milioni di abitanti, vengono consumati 1.600 tonnellate di cibo all'anno, di cui 600 prodotti ortofrutticoli, 400 di cereali, 300 lattieri caseari, 200 di carne e 65 di pesce. Torino è, inoltre, una città che può contare ogni giorno su 300 contadini che portano le loro eccellenze praticamente a chilometro zero (distanza media dalla città 50-70Km) sui banchi dei 42 mercati alimentari. Ma nonostante una richiesta crescente di biologico, la superficie agricola dedicata al biologico è lo 0,88% della superficie agricola complessiva. Eterogenea anche la distribuzione del biologico: il 23,6% di riso contro lo 0,5% delle produzione cerealicole. ''Quella del cibo è una tematica interdisciplinare - hanno detto il rettore Gian Maria Ajani e la pro rettrice del Politecnico Michela Meo - perchè coinvolge la sanità, la giurisprudenza, l'economia e una molteplicità di soggetti, politici e della società civile". "L'Atlante - ha osservato l'assessora alle Politiche Ambientali del Comune di Torino, Stefania Giannuzzi - è un tassello importante per una città resiliente che vuole valorizzare il territorio e dare consapevolezza delle sue potenzialità. L'obiettivo è un cibo etico e di qualità disponibile a tutti".
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Cannes: Palma d'oro a The Square di Ostlund

L'emozione che fa tremare Diane Kruger, quella che paralizza Joaquin Phoenix, quella che fa saltare con esuberanza il 43enne regista svedese Ruben Ostlund Palma d'oro con il grottesco The Square, il pianto tenero della regista opera prima Camera d'or Leonor Serraille e l'appello della madrina Monica Bellucci a fare largo nell'immediato futuro alle cineaste. Sono i momenti da ricordare della cerimonia di chiusura del 70/mo festival di Cannes. Il palmares a Cannes è sempre una grande sorpresa e nulla mai trapela rispetto ai premiati, vengono chiaramente richiamati dal festival poche ore prima, ma senza sapere cosa andranno a vincere (e se andranno a vincere, ci sono casi storici di depistaggio a confermarlo), così ogni anno si ripete qui nell'ultima sera la magia dell'emozione immediata, quella che fa tremare la voce, che fa commuovere o straparlare. La cerimonia per quanto essenziale vive ogni anno di questo.
Diane Kruger è stata toccante: questa bellissima attrice e modella tedesca, dalla grande carriera internazionale, testimonial di moda e beauty, sulle copertine dei magazine più importanti, sintesi stupenda di come i due mestieri si possano incontrare alla pari e senza pregiudizi, è salita sul palco e intimidita per il premio, la palma per la migliore interpretazione femminile, con la macchina che le ha inquadrato le mani che tremavano, ha ringraziato e ricordato come "tutto sia cominciato qui a Cannes, grazie mille volte" e poi rivolta al regista tedesco di origine turca Fatih Akin che l'ha diretta nel ruolo da premio di In The Fade l'ha definito "mio fratello, colui che mi ha dato la forza".
Quasi senza parole Joaquin Phoenix, il violento investigatore privato di You were never really here di Lynne Ramsay: quando annunciando la palma per la migliore interpretazione maschile la macchina lo inquadra, lui ha sgranato gli occhi ebete poi è salito sul palco e oltre che ringraziare impacciato si è scusato "per le scarpe da ginnastica" che indossava sotto il completo scuro, "questo premio è per me totalmente inaspettato". Composto e ispirato (ma forse un po' deluso visto che fino a pochissimo prima della cerimonia era dato per il primo premio) Robin Campillo, lo sceneggiatore e regista francese nato in Marocco alla sua prima volta nel concorso di Cannes: 120 battements par minute (in sala in Italia con Teodora), vincitore del 'secondo' premio il Grand Prix, ringrazia i suoi attori "al servizio di una storia collettiva molto forte" che ripercorre le prime battaglie della comunità omosessuale alla fine degli anni '70 per le cure all'Aids. Euforico lo svedese Ostlund esuberante per la Palma d'oro a The Square, una storia in pieno gusto del cinema di Almodovar e Sorrentino, ritratto grottesco dell'arte contemporanea e critica feroce dell'era disinvolta della promozione social. Abbracciando i suoi protagonisti Dominic West, Elisabeth Moss e Claes Bang, non ha fatto che saltellare urlando 'Oh my God".
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Addio stress: 5 indirizzi dove il relax è di casa

1. SPA EN PLEIN AIR A DRUSKININKAI
In Lituania, nella moderna località termale di Druskininkai, ad accogliere gli ospiti è un delizioso centro Benessere & Spa immerso nella natura, lungo il fiume Nemunas, le cui acque sono conosciute fin dal XIII secolo, quando venivano impiegate per le loro proprietà miracolose per la salute.

2. ERBE AROMATICHE ALLA SPA DI AMAN SVETI STEFAN
In Montenegro si scorge un incantevole rifugio balneare: la Spa di Aman Sveti Stefan. Un tempio del benessere di quasi 1.600 metri quadrati al cui interno è possibile abbandonarsi a trattamenti che hanno come protagoniste le erbe aromatiche. Il tutto è finalizzato a un ritorno al benessere fisico, alla pace e alla felicità emotiva.

3. ACQUA E FANGO PER RIGENERARSI ALLE TERME LUIGIANE
Le Terme Luigiane, site in provincia di Cosenza tra il territorio di Acquappesa e Guardia Piemontese, attendono la clientela a partire dal prossimo 4 giugno. Appuntamento al Parco Termale Acquaviva, una location avvolta nel verde, là dove rilassarsi tra lettini e le tre piscine ad acqua termale fluente e non trattata e i distributori di fango che permettono di purificare e disintossicare la pelle.

4. PROFUMO DI MARE A VILLA CHETA
Maratea, a spalancare le braccia al relax, è Villa Cheta, un'elegante villa in stile Liberty là dove il benessere attende in terrazza e invita a recuperare il rapporto con se stessi e con la natura. A rendere la missione più semplice sono gli aromi della macchia mediterranea e i massaggi a base delle deliziose fragranze ideate dalla proprietaria dell’hotel e dal perfume designer Michele Marin di Infragranti Parfumeur.

5. LA VITAMINA C ATTENDE IN SPA ALLA TENUTA ESDRA
La Tenuta Esdra Agri-Spa, sita in quel di Pontecorvo (Ciociaria), invita a scoprire la magia del contesto, la Valle del Liri, lasciandosi coccolare da deliziosi trattamenti che rimandano a un primordiale contatto con la natura. Alla bellezza del viso ci pensa il trattamento ossigenante alla vitamina C, perfetto per favorire la biosintesi del collagene oltre al recupero immediato di tonicità e colorito.

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Tra Guercino e De Nittis a Domodossola

Racconta la storia dei due collezionisti, Antonio Ceci  e Alessandro Poscio la mostra “Tra Guercino e De Nittis” che inaugura oggi a casa Casa De Rodis e che mette a confronto per la prima volta un nucleo di opere dalle loro collezioni. Fino al prossimo 28 ottobre sono svelati i segreti e le passioni di entrambi i collezionisti che riflettono comuni interessi artistici: dai ritratti ai paesaggi, da vedute che inquadrano la natura a stretto contatto con l’uomo, a sguardi che comunicano i misteri e i fascini di storie lontane, quanto vicine. Ricordiamo infatti che Ceci era un chirurgo marchigiano di adozione pisana mentre Poscio era un imprenditore piemontese con la passione per la pittura.
 
PERCHE' ANDARE
 
La mostra a cura di Stefano Papetti e Antonio D’Amico mette in scena un gruppo prezioso di disegni di artisti quali Pietro da Cortona, Guercino, Luca Giordano e Domenico Morelli, ma anche tele affascinanti quali i suggestivi paesaggi ad olio di Alessandro Magnasco e Francesco Zuccarelli, la sublime “Passeggiata amorosa” di Pelizza da Volpedo, l’incantevole “Pax” di Luigi Nono. E poi ancora si possono ammirare il luminoso “Sole d’ottobre” di Carlo Fornara, “Veduta delle Alpi Lepontine” di Giovanni Battista Ciolina, la realistica quanto magica “Stradina a Settignano” di Telemaco Signorini, due romantici e intensi paesaggi di Antonio Fontanesi e una fitta “Querceta” di Giovanni Fattori.
 
DA NON PERDERE
 
Nel percorso espositivo è possibile inoltre studiare opere inedite e mai presentate al grande pubblico, come nel caso del “San Gerolamo”, attribuito al pittore caravaggesco Lionello Spada o alla deliziosa “Vergine in preghiera”, un piccolo rametto che appartiene al giovane Sassoferrato. La mostra è anche una bella occasione per scoprire Casa De Rodis, luogo in cui una parte della collezione Poscio è esposta. Palazzetto di origine medioevale in Piazza Mercato, un tempo dimora della famiglia De Rodis, di antica nobiltà antigoriana. L’antica dimora è stata oggetto di un’attenta ristrutturazione che da una parte ha recuperato tutti gli elementi storico-architettonici e dall’altra ha saputo reinterpretare in chiave moderna le caratteristiche dell’edificio e la sua storia.
 
Tra Guercino e De Nittis Due collezioni si incontrano
Dal 28 maggio al 28 ottobre 2017
Luogo: Casa De Rodis, Domodossola
Info: 347 7140135
Sito: www.collezioneposcio.it
turismo.it

Siberia, il mistero dello scheletro danzante

PERCHE' SE NE PARLA
E' stato scoperto in Siberia uno scheletro in una bizzarra posa. Come se stesse danzando. Pare che la morte del "ballerino dell'età oscura" fosse avvenuta tra il settimo e il nono secolo d.C.. Gli esperti attribuiscono una spiegazione sinuosa alla strana posizione del corpo e sostengono che, per ragioni sconosciute, poteva essere legata al momento della sepoltura. "È stato messo a riposare sulla schiena, con le gambe che sembrano ballare”, spiega l’archeologo Denis Volkov. Proprio per la sorprendente ed inusuale posizione rilevata, gli archeologi hanno attribuito allo scheletro danzante il soprannome di Mikhail. 
 
Una sottolineatura da aggiungere riguarda la punta di una freccia situata nell’anca, causata molto probabilmente da uno sparo che gli ha provocato la morte. Dettaglio da verificare, dato che in quel tempo si era soliti seppellire con punte a freccia. Un’ipotesi ancora avvallata riporta la deformazione scheletrica che è stata riscontrata, alla tubercolosi o alla sifilide. 
 
PERCHE' ANDARCI
La Siberia è considerata uno dei luoghi più misteriosi del pianeta Terra. La sua superficie comprende circa 13 milioni di kmq di terreno. E’ una terra ricca di leggende e di luoghi impenetrabili, degni di essere conosciuti ed esplorati. Partiamo dalla Repubblica di Yakutia, nella cosiddetta Valle della Morte e iniziamo a menzionare le cupole di metallo (Olgius).  Sono delle strane strutture metalliche a forma di cupola, che sono impiantate nel terreno sempre ghiacciato. Proseguiamo, poi, con la penisola di Jamal in cui sono stati scoperti misteriosi "buchi neri" che gli scienziati ritengono nuovi crateri apparsi recentemente, consequenziali al riscaldamento globale.
 
DA NON PERDERE
Il "Territorio del Litorale" è ritenuto una tra le regioni russe più importanti in riferimento al turismo ecologico, che qui va per la maggiore. Si trovano immensi parchi e riserve di cui si può beneficiare; molti di questi sono destinati alla protezione della tigre siberiana. Vivo interesse è da riservare, cioè alla Riserva naturale di Kedrovaya Pad, Sito UNESCO, la più antica della regione, risalente al 1916. La sua importanza è mondiale. Una serie di specie vegetali dell'ecosistema della taiga qui è di casa e, in aggiunta, vi spicca anche il pino coreano.
 
PERCHE’ NON ANDARCI  
Rinunciare ad una eventuale visita non è solo una questione di costi e di trasporti a non finire. E’ bene tener presente, infatti, che in Siberia vige un clima continentale, caratterizzato da estati brevi e calde e, talvolta, con episodi di caldo decisamente eccessivo, alternate a inverni molto lunghi ed estremamente rigidi. Non raramente, ancora, si registrano temperature al di sotto dei -50 °C
 
COSA NON COMPRARE
I souvenir sono rappresentati da tantissimi oggetti dorati, sia fermacapelli sia portagioie; i richiami alla natura selvaggia di queste regioni sono frequenti e forti; le matrioske, poi, piovono a bizzeffe. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
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Steve McCurry e i suoi Mountain Men al forte di Bard

AOSTA - Steve McCurry e i suoi Mountain Men sono i protagonisti di una significativa mostra sopitata al Forte di Bard. E il celebre fotografo sarù preesente oggi all'inaugurazione alle 15.30.
Il percorso è incardinato su 77 immagini stampate e allestite in formati diversi e selezionate dai suoi archivi rispetto al concept del progetto. Sono immagini di popolazioni di montagna raccolte da McCurry nel corso dei suoi innumerevoli viaggi: Afghanistan, Pakistan, India, Tibet, Nepal, Brasile, Etiopia, Myanmar, Filippine, Marocco, Kashmir, Slovenia e Yemen.
Oltre a far conoscere al pubblico la vasta produzione di Steve McCurry, la mostra propone in anteprima assoluta, il frutto di una campagna fotografica condotta in tre periodi di scouting e shooting, tra il 2015 e il 2016, che ha avuto come teatro la Valle d’Aosta; un vero e proprio “mountain lab”, laboratorio a cielo aperto sulle specifiche della vita di montagna, dove tra l’altro spiccano i quattro 4.000 metri delle Alpi: Monte Bianco, Cervino, Gran Paradiso e Monte Rosa. Ben dieci gli scatti in mostra destinati a entrare nell'archivio del più richiesto fotografo al mondo, risultato dell'assiduo lavoro svolto in Valle d'Aosta: un racconto visivo ed emotivo ricco di suggestione. Immagini che resteranno quale patrimonio della collezione del Forte di Bard.
L’esposizione, inoltre, offre ai visitatori la possibilità di assistere alla proiezione in altissima risoluzione di oltre 290 scatti iconici del grande Maestro e di un video che racconta il backstage e il making of dello shooting valdostano.
Un workshop con Steve McCurry - Il progetto espositivo prevede anche, per i più appassionati, la possibilità di iscriversi ad un workshop con il grande fotografo, della durata di due giorni e mezzo con inizio al venerdì e termine la domenica, in programma dal 15 al 17 settembre 2017 e con numero chiuso di 15 partecipanti (per informazioni eventi@fortedibard.it).
Orari
Martedì- venerdì 10.00-18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
Lunedì chiuso
Aperta tutti i giorni dal 31 luglio al 3 settembre 2017

fortedibard.it
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