FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

Il primo e l'ultimo Tiziano a confronto

E' un confronto tra capolavori la mostra che affianca due monumentali pale d'altare di Tiziano, allestite dal 30 giugno al 30 novembre negli spazi della Pinacoteca comunale 'Podesti' di Ancona. Realizzate una nello splendore della pienezza rinascimentale, l'altra alla fine della lunga produzione del genio cadorino, le due opere riunite per la prima volta in un'unica sede (e affiancate da dipinti di altri maestri coevi quali Lorenzo Lotto e Sebastiano del Piombo) segnano un occasione di sviluppo per la città e l'intera regione.
Un'iniziativa di grande rilevanza, messa a punto grazie alla partnership di Regione, Autorità Portuale e MSC Crociere. Fin dal 2005, infatti, il Porto di Ancona accoglie oltre 50.000 croceristi l'anno, di cui ben circa 40.000 sono passeggeri delle navi MSC, nella cui promozione (e comunicazione) rientrerà quindi l'importante esposizione anconetana.
Con il titolo 'Tiziano & Tiziano, due capolavori a confronto', la mostra della Pinacoteca è uno degli eventi della ricca stagione culturale alle porte. Se la meravigliosa Pala Gozzi, prima opera firmata e datata dall'artista, quale culmine della sua Rinascenza, fa parte della collezione permanente del museo civico, l'imponente Crocefissione, realizzata dal maestro cadorino 40 anni dopo, è sempre stata nella Chiesa di San Domenico, dove però attualmente sono in corso verifiche sulla statica, fattesi necessarie dopo il terremoto. Ecco quindi la straordinaria occasione di vedere accostate una accanto all'altra le due opere che in sé, ha detto il curatore Stefano Zuffi, riescono a sintetizzare i momenti salienti del percorso creativo di Tiziano, "artista travolgente che lavorò fino in fondo alla sua lunga vita". Il suo strumento principale, ha ricordato lo studioso, è stato il colore "usato pieno e in grande quantità", sia sulla tavola sia sulla tela. E quello della tavola Gozzi, dipinta a 30 anni, "è un colore entusiasmante", che plasma l'intera opera in cui il Vecellio, con una scelta rivoluzionaria, rinuncia alla prospettiva architettonica per puntare, per la creazione dello spazio, soltanto "sugli sguardi e le relazioni". Nel caso della Crocefissione, 40 anni dopo, opta invece per la tela, che quasi risucchia quel colore denso che il vecchio maestro lavora direttamente con le dita. Il risultato è "una pittura sfaldata, sfibrata", grazie alla quale Tiziano riconsegna una dimensione umana alla religiosità.
ansa

A Roma il ministro Alfano, Eraldo Affinati e padre Spadaro hanno presentato il XXXVIII Meeting di Rimini

http://www.eugenioandreatta.com/wp-content/uploads/2017/06/Manifesto-Meeting-2017.jpg


Roma - Il Meeting di Rimini è sempre occasione di una ripresa. Non solo perché si colloca al termine della pausa estiva, quando ci sia appresta a riprendere l’attività in tutti i settori della vita del nostro Paese. Ma perché con i suoi temi trasversali (in passato a volte anche di decodificazione piuttosto impegnativa) «vuole favorire un dialogo senza barriere», come spiega la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri, «e lanciare messaggi costruttivi, mettendo in relazione mondi diversi». 

La presentazione 

Così l’appuntamento di giovedì 22 giugno alle 18 alla Pinacoteca del Tesoriere di Roma, la presentazione della XXXVIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli ha visto dialogare il presidente del Meeting con tre protagonisti quali il ministro degli Esteri Angelino Alfano, il direttore de La Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro ed Eraldo Affinati, insegnante e scrittore. 

Punto di partenza, il titolo dell’edizione 2017 del Meeting, tratto dal Faust di Goethe, “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. 

«Ma noi cosa abbiamo ereditato? E che cosa dunque dovremmo riguadagnare?», ha detto in apertura Emilia Guarnieri. «In questo crollo generale delle evidenze, delle certezze, riguadagnare significa tornare a qualcosa di passato? L’immagine del manifesto, dell’albero, radicato a terra nelle solide radici e slanciato nella fantasia variopinta dei suoi rami, è l’immagine plastica che riguadagnare ha a che fare col nuovo, con la creatività con la libertà di un nuovo inizio. Che ogni uomo sia consapevole di ciò che ha ereditato, della ricchezza di cui è portatore, è fondamentale perché ci si possa lanciare verso un nuovo inizio». Cosa c’è quindi da riguadagnare? Per la presidente del Meeting «la speranza, il desiderio del bene, la solidarietà, c’è da riguadagnare un’esperienza reale di Europa, un’idea certa di costruzione comune, di politica, un interesse reale ai giovani e al loro futuro… tutte cose che abbiamo ereditato!» 

Padre Spadaro si è buttato a capofitto nel tema della rassegna riminese: «Il modo per riguadagnare l’eredità ricevuta dei padri è la libertà», così è iniziata la sua riflessione, «niente è scontato nel passaggio tra le generazioni. Ciò che ricevo è mio se attraversa la mia libertà. E dove c’è libertà, c’è inquietudine. Nulla è mio se non attraversa la mia personale inquietudine. Se questo non avviene la mia vita diventa una “bottega di restauro” o un “laboratorio di utopie”». Ciò che mi appartiene, ha spiegato ancora il direttore de La Civiltà Cattolica, «mi appartiene perché si è avvicinato alla mia inquietudine e l’ha attraversata impastandosi con me e lanciandomi verso il desiderio di un futuro da costruire». 

Per questo motivo, prosegue la riflessione del gesuita, l’eredità, che si trasmette di padre in figlio, è una eredità di inquietudini che la storia ha plasmato e modellato anche nella vita dei popoli. «Sorprendentemente per papa Francesco i padri, gli “anziani” sono coloro che sognano», ha osservato Spadaro. «I giovani invece sono coloro che hanno visioni. Per Bergoglio, in questa catena di sogni e visioni, se i padri sono incapaci di narrare i loro sogni non permettono alle giovani generazioni di avere visioni, di fare progetti, dal momento che il futuro genera insicurezza, sfiducia, paura. Questo ci serve oggi: riappropriarci della “pace dell’inquietudine”, quella che non ci inabissa nel vortice delle paure, ma ci fa respirare la statura della nostra umanità». 

A don Lorenzo Milani, a due giorni dalla visita di papa Francesco a Barbiana, si è richiamato Affinati, citando una frase del suo recente L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori, 2016). «C’è un punto in cui l’educatore accetta la propria impotenza, esce dal tribunale della storia e torna alla lavagna chinando il capo», così lo scrittore ha aperto la sua riflessione sul tema del Meeting. «Fu in seminario che Lorenzo cominciò a capire come si dovrebbe sentire chi insegna agli adolescenti difficili: un po’ sconfitto, un po’ vittorioso. Non significa forse questo essere padri?» 

La parola infine al ministro Alfano: «A Rimini, con il Segretario Generale Nato Stoltenberg, ho scelto di affrontare il tema della sicurezza», è la sua dichiarazione. «L’Italia è stato, finora, un Paese sicuro. Abbiamo dimostrato che si può coniugare solidarietà e sicurezza in un mondo in cui – è bene ricordarlo - il rischio zero non esiste, impegnandoci a contrastare quelle visioni populistiche che vorrebbero minare i valori fondamentali su cui è fondata la nostra società». 

Filoni e personaggi 

Guarnieri infine ha presentato a grandi linee i filoni principali del Meeting di quest’anno, che si terrà da domenica 20 a sabato 26 agosto. La giornata di apertura vedrà l’intervento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, mentre l’incontro di presentazione del tema si terrà martedì 22 con Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme. Elemento centrale della giornata conclusiva del Meeting, sabato 26, sarà invece l’intervento del segretario di stato di Sua Santità, cardinale Pietro Parolin. 

Tra gli ospiti di questa edizione (quasi impossibile fare una cernita tra i quasi trecento relatori, per un totale di circa 120 incontri), oltre al già citato Stoltenberg, Gherardo Colombo, Antonio Tajani ed Enrico Letta, gli economisti Erik Jones, Dennis J. Snower, Jeromin Zettelmeyer e Domenico Lombardi, l’inviato UE per la libertà religiosa Ján Figel’ e l’intellettuale francese Olivier Roy. Sul fronte del dialogo tra religioni e paesi ci saranno il rabbino David Rosen dell’American Jewish Committee, così il libanese musulmano Mohammad Sammak, ma anche Nassir Abdulaziz Al-Nasser, in rappresentanza del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Ascolteremo testimonianze quali quelle dello chef venezuelano Sumito Estevez, della suora ugandese Rosemary Nyirumbe e del nuovo Custode di Terra Santa padre Francesco Patton, ma anche dei sindaci di Aleppo, Parigi, Tel Aviv e Damasco. Di integrazione e nuove generazioni parlerà la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e di emigrazioni il noto demografo Massimo Livi Bacci dell’Università di Firenze. Sul fronte scientifico ci saranno tra gli altri l’allievo di Noam Chomsky Andrea Moro, insieme a Giorgio Vallortigara, neuroscienziato, e un esperto internazionale di intelligenza artificiale quale Nello Cristianini. Largo spazio come sempre ai temi dell’economia e del lavoro con il presidente Confindustria Vincenzo Boccia e la segretaria generale Cisl Annamaria Furlan, ma anche l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, il sociologo Mauro Magatti, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e il suo collega allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, l’ad di Wind Tre Maximo Ibarra, Ernesto Ciorra, direttore innovazione in Enel e Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. Ha confermato la sua presenza anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, così come il presidente emerito della Camera Luciano Violante, che parlerà di crisi delle democrazie e il presidente di Cercare ancora Fausto Bertinotti, mentre il sottosegretario Gabriele Toccafondi interverrà sui temi della scuola. Il Meeting è anche arte, con la direttrice della Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma Cristiana Collu e Adrian Paci, artista di fama internazionale 

Le mostre 

Sul fronte delle mostre per una presentazione in dettaglio rimandiamo al sito internet www.meetingrimini.org. Si toccheranno comunque i temi delle nuove generazioni e dei volti giovani dell’Italia multietnica, ma anche del lavoro, a partire dalle domande poste dai giovani che si affacciano nel mondo delle professioni. La mostra “Il passaggio di Enea” presenterà opere di importanti artisti contemporanei che riflettono sull’eredità, e quindi il debito, con il passato, mentre Fondazione Russia Cristiana in occasione del centenario propone un’esposizione su “Russia 1917. Il sogno infranto di un mondo mai visto”. A cura dei francescani di Terra Santa invece la mostra “La terra più amata da Dio. La Custodia di Terra Santa”. 

Gli spettacoli 

Per quanto riguarda gli spettacoli, si esordirà domenica 20 con un’edizione con oltre 170 persone in scena della Madama Butterfly di Puccini con la China National Opera House. Il Meeting “incontrerà” tre cantautori che con la loro traiettoria umana e musicale hanno lasciato il segno: Fabrizio de Andrè con “Come una specie di sorriso”, con Neri Marcorè e il GnuQuartet, Enzo Jannacci con lo spettacolo “Le scarpe del tennis” ma anche il forlivese Claudio Chieffo con “Canzone per te”, a cura del figlio Benedetto. “Solaris” porterà la fantascienza a teatro con la regia di Paolo Bignamini, mentre un grande attore come Massimo Popolizio proporrà “Padre e figlio”, un testo di Fabrizio Sinisi che prende spunto dal tema del Meeting parlando di personaggi biblici come Caino e Abele, Abramo e Isacco, Giacobbe ed Esaù. “SdisOrè”, inoltre, proporrà la riscrittura dell’Orestea di Eschilo ad opera di Giovanni Testori con la regia di Gigi Dall’Aglio e l’interpretazione di Michele Maccagno, vincitore del premio Nazionale Franco Enriquez come migliore attore proprio per SdisOrè. “Un sussulto al cuore”, infine, è il titolo del concerto per orchestra e coro, con musiche e direzione del maestro Emmanuele Lo Russo. 

Sport e Villaggio ragazzi 

Non mancherà poi certamente lo sport, con tornei e manifestazioni rivolte a persone di tutte le età, in collaborazione con CSI e con le Scholas Occorrentes, progetto per i giovani di respiro internazionale nato a Buenos Aires nel 2001, quando Jorge Bergoglio era arcivescovo. Nel Villaggio ragazzi infine i più piccoli sono attesi da laboratori creativi con attività manuali, giochi da tavolo, teatrino delle marionette, la libreria “animata” per far volare la fantasia, ma anche le mostre “Con gli occhi di Marcellino”, che ci farà scoprire l’attualità del film “Marcellino pane e vino”, “Io Pinocchio” e “Presepe… che meraviglia”. 

«Questo Meeting», conclude Emilia Guarnieri, «vorrà essere anche la scommessa sul fatto che la consapevolezza dell’identità apre all’altro, alle nuove sfide, alle questioni drammatiche che abbiamo di fronte, al lavoro, alla sfida delle nuove tecnologie, alla giustizia, alla educazione, alle migrazioni, alla convivenza civile, al dramma di paesi più poveri del nostro, al vuoto esistenziale che genera violenza, alla libertà religiosa e civile che manca in tanti paesi, alle guerre. Non parleremo di tutto, ma questo è l’orizzonte che vogliamo portare nel cuore».
fonte: comunicato stampa

Addio afa. Le 5 piscine che rinfrescano l’estate


Il caldo estivo mette a dura prova. Ecco gli indirizzi giusti per un tuffo rigenerante


1. UN TUFFO NEL VERDE DELLA CIOCIARIA NELLA TENUTA ESDRA AGRI-SPA
La Tenuta Esdra Agri-Spa, sita in quel di Pontecorvo (Ciociaria), è una dimensione bucolica inserita in un contesto incontaminato. Pace e tranquillità accolgono nella sua piscina esterna, un’area attrezzata con lettini e sdraio che regala un vista privilegiata sulla Valle del Liri. 


2. BAGNO SENZA TEMPO ALLE TERME DI DOBRNA
Un tuffo di benessere quello che si prospetta all’orizzonte facendo tappa alle Terme di Dobrna, antico centro termale sloveno che ha alle spalle 600 anni di tradizione. L’estate è il momento ideale per farle visita e trovare refrigerio concedendosi una nuotata nel complesso di piscine (interne ed esterne) con acqua termale site al III piano dell'Hotel Vita. 


3. PISCINE AD ACQUA TERMALE ALLE TERME LUIGIANE
Le Terme Luigiane, site in provincia di Cosenza tra il territorio di Acquappesa e Guardia Piemontese, attendono la clientela al Parco Termale Acquaviva, una location avvolta nel verde là dove rilassarsi tra lettini e le tre piscine ad acqua termale fluente e non trattata e i distributori di fango che permettono di purificare e disintossicare la pelle. 

4. BAGNO CON VISTA AL CHIA LAGUNA RESORT
Benessere con vista quello offerto dal Chia Laguna Resort, un eden mozzafiato avvolto nella macchia mediterranea dove pace e privacy sono all'ordine del giorno. Il suo microcosmo invita a tuffarsi nella piscina panoramica Bioaquam dove mettersi comodi, sorseggiare un cocktail e rilassarsi a tu per tu con una vista mozzafiato sulla laguna popolata da fenicotteri rosa.


5. LAUGARVATN FONTANA: IN ISLANDA ALLA SCOPERTA DELLA BALNEOTERAPIA
Oltre a Blue Lagoon c’è di più. In Islanda si scoprono le miracolose acque di Laugarvatn Fontana, una zona geotermica posta a sud della capitale Reykjavik là dove sperimentare la balneoterapia con acqua minerale calda. Immergersi nelle piscine naturali è il modo migliore per godere dei benefici effetti di queste acque ricche di preziosi minerali: quel che ci vuole per ritrovare l’equilibrio fra mente e corpo.




turismo.it

Tinca: il pesce dell'estate piemontese

Allevata da secoli negli stagni e nei bacini della zona di Pianalto di Poirino e soprattutto del Comune diCeresole d'Alba, in provincia di Cuneo, la tinca è un delizioso pesce d'acqua dolce che in queste acque piemontesi sviluppa caratteristiche di eccellenza che la rendono ideale per la preparazione dinumerose pietanze deliziose tra cui il tradizionale carpione perfetto per l'estate.

LA TRADIZIONE 
Sin dal XIII secolo la zona di Pianalto di Poirino, a cavallo tra le province di Asti, Cuneo e Torinoera punteggiata di piccoli stagni e laghetti artificiali che venivano impiegati dalle famiglie di contadini come abbeveratoi per il bestiame o serbatoi per l'irrigazione. Venivano chiamati in dialetto“tampe” o “peschere” e nelle loro acque venivano introdotte anche delle tinche utilizzate per il fabbisogno della famiglia. L'allevamento di questo pesce nella zona risale, quindi, ad epoca molto antica e, pertanto, la tinca può essere a tutti gli effetti considerata un prodotto tipico di questa area del Piemonte.

LA DENOMINAZIONE
La Tinca, il cui nome scientifico è Tinca Tinca, è un pesce di acqua dolce della famiglia dei Ciprinidicome la carpa, il barbo, l'arborella e il cavedano. Vive nelle acque dolci a corso lento di tutto il continente europeo, come laghi, fiumi, canali e stagni, oltre che nei fiumi della Siberia e nel Lago di Bajkal.

LE CARATTERISTICHE 
Si distingue per la forma gibbosa e la livrea dorata, detta, appunto, “gobba dorata”. La varietà della zona di Ceresole d'Alba è rinomata per le sue carni morbide e gustose e per l'assenza del sapore di terra (nita) che talvolta contraddistingue prodotti di qualità inferiore.

LA PRODUZIONE 
Se un tempo la pesca della tinca si concentrava nei mesi più caldi, nel periodo della mietitura del grano,oggi la stagione della cattura è molto più lunga e dura da aprile fino ad ottobre. Nonostante ciò, quella della tinca rimane una produzione alquanto esigua, basti pensare che annualmente se ne ottengono circa 60 quintali complessivi, contro le 50 mila tonnellate di trote italiane o le 1.800 di pesce gatto.

LA CULTURA 
Dei circa 300 laghetti che un tempo punteggiavano il territorio del Pianalto tra Poirino e Ceresole, oggi me sono rimasti poco più un centinaio. Nonostante si tratti di un pesce di un certo valore commerciale, il suo allevamento è purtroppo sempre più in crisi, tanto che la Fondazione Slow Food, che lo tutela con un suo Presidio, attraverso una collaborazione con il Dipartimento di Scienze Zootecniche dell'Università di Torino, si è adoperata nell'offrire assistenza agli allevatori e nel mettere a punto un disciplinare di allevamento.

IN CUCINA
Nel Roero sono numerosi i ristoranti in cui è possibile gustare la tinca preparata secondo diverse ricette tipiche locali. Da provare il classico carpione piemontese, con i pesci che vengono prima fritti, poi marinati in un'emulsione di aceto, vino bianco ed erbe aromatiche e serviti freddi, oppure le semplici ma deliziose tinche infarinate e fritte in olio bollente.

La ricetta: Carpione piemontese. Ingredienti: tinca, erbe aromatiche (come salvia e alloro), aglio, cipolla, chiodi di garofano, bacche di ginepro, carote, zucchine, sedano, aceto, vino bianco, farina, olio di semi, sale, miele (facoltativo). Pulite e sfilettate la tinca e ricavatene dei filetti. Infarinateli e friggeteli in un filo di olio di semi poi lasciateli scolare su della carta assorbente. Nel frattempo scaldate l'aceto e il vino assieme all'aglio, alle erbe aromatiche, ai chiodi garofano, alle bacche di ginepro e, se lo desiderate, ad un poco di miele, correggete di sale e portate a bollore. Tagliate le carote, il sedano, le zucchine e le cipolle a listarelle ed aggiungetele alla marinatura riportando a bollore, poi spegnete il fuoco, fate raffreddare e sistemate le verdure e la marinatura sui filetti di pesce e lasciate riposare in frigorifero per almeno otto ore.

IL TERRITORIO Adagiata a cavallo tra la provincia cuneese e quella astigiana, la regione piemontese delle Langhe è un esteso sistema collinare delimitato dal corso dei fiumi Belbo, Tanaro, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno. Assieme alle vicine colline del Roero, con le quali costituisce una delle maggiori zone a vocazione vitivinicola del Piemonte, nel 2014 è stata dichiarata Patrimonio Materiale dell'UNESCO.
turismo.it

Karkadè, il tè rosso del deserto. L’infuso di fiori di ibisco consumato in Egitto per contrastare il caldo: le proprietà

Originaria dell’Africa tropicale, la pianta di karkadè è stata introdotta in diverse regioni tropicali perché necessita di poca acqua e poche cure, prediligendo le zone dal clima caldo. Tipica bevanda egiziana, è diffusa anche in Siria e in Thailandia. La parola karkadè deriva dal nome karkadeb con cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia. 

Conosciuta anche come "tè rosso", il karkadè viene consumato in Egitto sia caldo che freddo per le sue prorietà dissetanti e rinfrescanti. È per questo motivo che non è raro che gli africani tengano in bocca un fiore secco di ibisco durante i lunghi viaggi. I fiori hanno un colore rosso o verde e per la bevenda se ne utilizzano i calici. La varietà a calice rosso è diffusa in medicina, mentre quella a calice verde in cucina per acidificare i piatti a base di miglio e di riso. In Egitto viene anche preparato come decotto per le sue proprietà antisettiche. Non contiene caffeina e regolarizza la funzionalità epatica.

KARKADE’: I BENEFICI DI UN FIORE

L’Hibiscus sabdariffa è una pianta della famiglia delle Malvaceae, ricca di polifenoli e ampiamente utilizzata anche in caso di mal di gola, ipertensione, tosse e raffreddore. Dall'infusione dei petali secchi dei fiori di ibisco si ottiene una bevanda dal gusto leggermente acidulo, simile a quello dle mirtillo. 

Oltre agli acidi organici, il karkadè contiene una buona dose di vitamina C. E’ dunque apprezzato per le proprietà vasoprotettive e regolatrici per la pressione sanguigna. Essendo una malvacea contiene mucillagini che esercitano un’azione lenitiva e protettiva sui tessuti interni dell’organismo. Ecco come preparare un infuso di karkadè. 

Ingredienti
1 cucchiaio raso di karkadè
1 tazza d’acqua 

Far bollire una tazza di acqua. Versare i fiori nell’acqua bollente, e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare l’infuso e berlo caldo o freddo.


turismo.it

Esordio per IL cinema d'estate agli Uffizi

FIRENZE - Cinema all'aperto, per la prima volta nella storia di Firenze, al Piazzale degli Uffizi. Dal 26 giugno al 19 luglio, nello spazio tra i loggiati vasariani, in un'area racchiusa in un recinto di piante, ci saranno 285 posti a sedere per assistere gratuitamente (fino a esaurimento posti) alla proiezione di grandi film d'autore della rassegna 'Apriti cinema' (inizio serate alle 22): le pellicole verranno proiettate su uno schermo di otto metri per quattro e mezzo che darà le spalle all'Arno. Ci saranno film in lingua originale con sottotitoli in italiano o inglese, titoli di vari festival, come Schermo dell'Arte, Middle East, Cinema e Donne, River To River, Florence Queer Festival, Festival dei popoli, Korea Film Fest, Nice, Festival etnomusicale, Premio Fiesole Maestri del Cinema, Balkan Florence Express, Finestra sul nord, Dragon Film Festival. Tra gli eventi speciali, la proiezione, il primo luglio, della versione restaurata di Aurora di Friedrich Wilhelm Murnau, con colonna sonora eseguita live.
ansa