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Per le stelle cadenti occhi al cielo e calici di vino



Spettacolo assicurato anche quest'anno, con il cielo di agosto attraversato dalle scie brillanti delle stelle candenti. Se tradizionalmente si chiamano "Lacrime di San Lorenzo", il loro picco è previsto come ogni anno uno o due giorni più tardi rispetto al 10 agosto. E' da oggi, comunque, che prendono il via in tutta Italia decine di iniziative per godere al meglio lo spettacolo del cielo più atteso dell'estate. 

Dalla Valle d'Aosta alla Sicilia le associazioni che riuniscono gli appassionati del cielo, come l'Unione Astrofili Italiani (Uai), organizzano serate di osservazione; parallelamente, come avviene ormai da alcuni anni, queste serate sono abbinate a "Calici di Stelle", la manifestazione enogastronomica promossa il 10 agosto dal Movimento Turismo del Vino e dall'Associazione Nazionale Città del Vino. 

Oltre cento gli appuntamenti in programma in tutta Italia, confidando nel cielo sereno di questi giorni. "Sempre di più il turismo enogastronomico si sta abbinando all'astronomia, che diventa un attrattore", ha rilevato Paolo Volpini, della Uai. Si degusteranno quindi ottimi vini e si assaggeranno cibi tipici in attesa di cogliere le prime scie delle meteore attraversare il cielo. "Ancora più del solito - ha proseguito Volpini - le stelle cadenti di faranno attendere e per poterle osservare è necessario aspettare la seconda parte della notte". A rubare la scena alle Perseidi sarà la Luna oltre il primo quarto, impegnata in una spettacolare danza con i pianeti. (ANSA).

Fotografia. Gli occhi di Gibellina guardano al futuro

Nella città costruita “ad arte” dopo il sisma del '68, le “finzioni” del festival PhotoRoad rileggono la storia: dal selfie comunitario di Fontcuberta alla “Fabula” di Cresci. Con segnali di speranza
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Avvenire
Beatrice ha 6 mesi, Annalisa 31 anni, Vito 71. I loro occhi sono gli occhi di una comunità dove il presente fa i conti inevitabilmente con il passato. Dove la storia scorre nel sangue dei vivi, di chi ne ha raccolto l’eredità, di chi ha il dovere oggi di affidarla al futuro. Gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito guardano Gibellina e dicono a tutti che in quel posto unico e straordinario in cui si trovano, fra strade apparentemente deserte e sorprendenti opere d’arte, c’è vita. Ci sono quattromila vite della Nuova Gibellina – quella nata dopo il terribile terremoto del 1968 – che guardano al domani. Chi varcherà la grandiosa porta della Valle del Belice di Pietro Consagra e si addentrerà fra le geometrie e le case a schiera del progetto utopico di Gibellina, non potrà non lasciarsi rapire in piazza del Municipio da questi tre grandi occhi che guardano, che ascoltano, che parlano. Joan Fontcuberta ha realizzato qui un enorme foto-mosaico murale (12 metri per 2,8) composto da 6075 immagini, stampate su ceramica, di selfie e fotografie che gli abitanti del comune trapanese gli hanno inviato rispondendo a un appello sul web: s’intitola Gibellina Selfie - Lo sguardo di tre generazioni l’opera permanente, presentata nei giorni scorsi, con cui l’artista catalano risale il fiume ininterrotto di immagini che travolgono le nostre vite e le fissa nel tempo, trasformando «l’uso individuale della fotografia di massa nell’epoca del web – il selfie – in un momento di costruzione dell’identità collettiva, un autoritratto della vita di una comunità». «Gli occhi di tre abitanti di Gibellina di diverse generazioni – spiega – ci guardano, ma quando ci avviciniamo scopriamo che quegli occhi sono costituiti da migliaia di foto, ritratti, famiglie, gruppi di amici, luoghi emblematici di Gibellina e non solo. Una radiografia della città e dei suoi abitanti in un momento presente della storia che verrà consegnato come monumento-documento al domani».
La “finzione” di Fontcuberta unisce il presente, il passato e il futuro, la morte con la vita in una terra che ha dovuto rialzarsi dalla tragedia: lo stesso fanno, con approcci e stili diversi, i tanti artisti (nomi di assoluto rilievo – fra cui Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Moira Ricci o Tobias Zielony – insieme ai più giovani Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler) che partecipano al “PhotoRoad” di Gibellina, il festival biennale, alla seconda edizione, che con 35 mostre in 13 location, fino al 31 agosto, interpreta in maniera originale la fotografia e più in generale le arti visive sotto il tema delle “Finzioni”. «Un’arte contemporanea – spiega l’ideatore e direttore artistico di Photo-Road, Arianna Catania – che si esprime ritagliando pezzi di reale come materia prima del pensiero. Ci sono “finzioni”, appunto. È letteratura, non cronaca. Fiction, non documentario. È mito, non storia». È una fotografia che entra ed esce dai palazzi dell’arte del museo a cielo aperto di Gibellina. Per farsi arte nell’arte. Dentro e fuori. Open air. «L’artista è anche un architetto, un sociologo un politico – continua Catania –. Open air non vuol dire semplicemente all’aperto. Non basta far saltare il tetto ai musei per fare arte urbana. È necessario il coinvolgimento costante dei cittadini per evitare che la loro città – e la loro storia – venga sentita come un qualunque spazio da usurpare, “da abbellire”, da vendere al pubblico. Senza tutto questo l’incantesimo non si realizza». 
E questo avviene nell’opera di Fontcuberta. Ma anche nell’installazione di Moira Ricci, Andata e ritorno, a Palazzo Di Lorenzo, il gioiello architettonico di Francesco Venezia, un progetto di arte partecipativa che ha coinvolto ancora l’intera comunità: l’artista ha lavorato con più di mille fotografie tratte dagli album di famiglia, per raccontare la vita della loro città prima del terremoto. Il risultato è una installazione composta da un collage dipinto a mano che ritrae volti e memorie di un tempo passato, in cui lo spettatore può immergersi, e con un gioco di specchi sentirsi parte di una comunità in cammino alla ricerca di un nuovo inizio. Nell’intreccio di passato e presente lavora anche Mario Cresci, nella Fabula “68-’18”, l’opera anche questa site-specific risultato di un percorso lungo 50 anni, a partire dal 1968, quando Cresci entra nel corteo di protesta dei terremotati a Roma: un insieme complesso di frammenti e visioni riprodotte su una striscia di 104 metri installata al centro di Piazza Beuys, dove si erge il gigantesco Teatro (incompiuto) di Consagra. L’unica incompiuta materiale di un’utopia nata dal progetto futuristico dell’allora sindaco Ludovico Corrao, che nel tempo ha dovuto fare i conti con la realtà, nella Sicilia sempre sospesa fra la vita e la morte, l’andata e il ritorno, la “spartenza” e le radici. Quella città che doveva accogliere ben oltre le 10mila persone oggi ne conta 4mila. Le sue strade appaiono deserte. Senza un centro, nonostante il «sistema delle piazze».
«È evidente che c’è un problema di aggregazione e di gestione di servizi e di spazi in un progetto urbanistico eccezionale, pensato dopo quella ferita terribile che fu il terremoto del Belice – dice l’attuale sindaco, eletto nel 2015, Salvatore Sutera, che nel 1968 aveva 9 anni –. Ma in queste strade, fra le nuove generazioni che stanno crescendo a Gibellina, abita la speranza. Comincia a esserci la consapevolezza dell’unicità di Gibellina e della grande opportunità che può essere per tutti. Come avviene con le molteplici iniziative che si realizzano con la Fondazione Orestiadi, anche con PhotoRoad Gibellina diventa laboratorio ideale nel quale si esperiscono gli incontri umani e le espressioni avanguardistiche, quei linguaggi culturali visionari che si fanno appunto speranza di nuovi orizzonti e di nuove umanità».
«La risposta è nello spirito dell’accoglienza – evidenzia il direttore del Museo delle trame mediterranee, Enzo Fiammetta –: quello spirito che anima anche la nostra comunità nell’accogliere opere di artisti diversi che con immagini, installazioni, sculture trasmettono il valore fondamentale del dialogo, del rispetto dell’altro, della pace fra i popoli. A partire dal Mediterraneo che ci unisce tutti in un’unica trama culturale». Così quando ci si lascia alle spalle la stella d’acciaio di Consagra e si ritorna nel “mondo” la sensazione è quella di sentirsi più ricchi. Di avere in auto, su queste strade dall’asfalto ferito, un bagaglio immateriale di meraviglia e di stupore, ma anche di straniamento e di rabbia. La bellezza e la fatica di esistere, in Sicilia. Di pensare al tempo futuro. Con gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito.
“Saluti da Gibellina”, una cartolina storica

Economia. Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)

Si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: sono il 29,5% del totale
da Avvenire
Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)

Quasi un terzo dell’industria della vacanza è in mano alle donne d’impresa. Sono infatti oltre 148mila le imprese femminili che si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: il 29,5% del totale.Sensibile la crescita di questo insieme in quattro anni: +8,7% e quasi 12mila imprese in più. Dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere e Infocamere, sulla base dei dati al 30 giugno scorso, emergono con chiarezza i settori turistici a maggior vocazione femminile, ma anche quelli che in questi ultimi anni hanno attratto maggiormente le donne. Come mostrano i tassi di femminilizzazione di questi settori (dati dal rapporto tra imprese totali e imprese femminili), nell’avviare una attività dedicata alla vacanza e al divertimento, le donne puntano di più sui bed and breakfast e sulle case vacanza piuttosto che sugli alberghi, sui bar piuttosto che su ristoranti, sui parchi divertimento e sui parchi tematici piuttosto che sugli stabilimenti balneari o sulle palestre. E diventano quasi decisive, “pesando” oltre il 40% del totale, in tutti quegli ambiti in cui probabilmente la capacità organizzativa o un più elevato titolo di studi fanno la differenza: quasi il 42% delle agenzie di viaggio è al femminile, lo sono anche il 40% delle imprese che forniscono servizi su prenotazione e guide turistiche, e, sebbene con numeri complessivamente più contenuti, al femminile è anche il 41% delle attività di biblioteche ed archivi, così come lo è il 30% circa dei musei. 

Il confronto con il 2015, poi, mostra una vera “impennata” di imprese guidate da donne nel settore dei bed and breakfast e delle case vacanze (+4.258 imprese) e in quello dei servizi di prenotazione e guide turistiche (+517). Oltre 5mila in più, inoltre, i ristoranti gestiti da donne rispetto a 4 anni fa e circa 1.300 i bar al femminile aggiuntivi rispetto alla fotografia scattata a fine giugno 2015.

Il settore dell’alloggio e della ristorazione, comparto fondamentale dell’industria turistica nazionale, rappresenta del resto uno degli ambiti in cui il milione e 338mila imprese femminili sono più diffuse: 133.531 quelle registrate a fine giugno scorso, pari al 29,37% del totale. In termini di numerosità, comunque, i primi settori per partecipazione femminile all’impresa sono il commercio, con oltre 356mila imprese guidate da donne, e l’agricoltura, con più di 211mila. 

Anche l’elevata presenza di imprese femminili nel commercio e nel turismo è probabilmente tra le ragioni per cui più di un terzo delle attività guidate da donne si concentra nella città metropolitane, a partire da Roma, Milano e Napoli. In termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese registrate, invece, sono alcune piccole province, molte delle quali del Mezzogiorno, a trainare la classifica nazionale, a cominciare da Benevento, Avellino e Chieti, in cui le donne di impresa sfiorano il 30% delle attività totali.

RANDSTAD AL MEETING DI RIMINI 2019: GLI EVENTI LEGATI AI VALORI DELLO SPORT

comunicato stampa

Randstad, primo operatore mondiale nei servizi HR, organizzerà eventi e workshop con grandi campioni dello sport: una tappa del progetto “Allenarsi per il Futuro” con Moreno Torricelli, Mara Santangelo, Mauro Bergamasco e Matteo Burgsthaler, la presentazione del romanzo biografico di Beppe Bergomi e il workshop Training To Win sulla comunicazione in azienda e nello sport con Moreno Torricelli e Jack Sintini. 



Rimini, luglio 2019 – Orientamento al lavoro per studenti e candidati in cerca del primo impiego e la metafora sportiva per ragionare sull’importanza di valori come la condivisione degli obiettivi, il lavoro di squadra, la leadership e l’agilità emotiva anche in un contesto aziendale attraverso la testimonianza di grandi campioni dello sport. Saranno i temi al centro degli appuntamenti che Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, organizzerà nell’ambito del Meeting di Rimini 2019, l’evento promosso dalla Fondazione Meeting per l’amicizia dei popoli presso la Fiera di Rimini dal 18 al 24 agosto, al quale l’agenzia per il lavoro parteciperà con uno spazio espositivo di circa 50 metri quadrati indirizzato all’orientamento, inserimento e reinserimento lavorativo, all’interno del Padiglione del lavoro B1. 

Un’attenzione particolare sarà riservata ai giovani e allo sport con workshop ed eventi organizzati presso lo Sport Village – Padiglione A7/C7. 

Il 20 agosto alle 16.00, Randstad organizza il workshop “Training To Win. Diventare squadra. Come imparare a passarsi la palla tra campo e azienda”, durante il quale Samuele Robbioni (Counselor in Psicologia dello Sport e docente Randstad HR Solutions), Moreno Torricelli (campione di calcio) e Jack Sintini (campione di volley, ora Sales Manager Randstad Sport) rifletteranno sui temi che legano il settore delle risorse umane al mondo dello sport, come la capacità di lavorare in team e condividere degli obiettivi, la capacità di leadership e di gestire il cambiamento, l’agilità emotiva. Per aver successo, un team deve partire dallo sviluppo personale e professionale delle persone che lo compongono. Ogni persona deve essere consapevole delle proprie capacità per poterle sviluppare e metterle al servizio della squadra, così come ogni leader deve saperle riconoscere e valorizzare al meglio. 



Si proseguirà mercoledì 21 agosto alle 16.00 con la presentazione del libro “BELLA ZIO”, romanzo biografico in cui Beppe Bergomi affida alla penna di Andrea Vitali il racconto della sua parabola ascendente. L’incontro vedrà la partecipazione del campione nerazzurro, di Samuele Robbioni (co-autore del libro) e di Jack Sintini. 



Infine, giovedì 22 agosto alle ore 16.00 sono in programma le “Mini Olimpiadi di Allenarsi per il Futuro”, il progetto sviluppato in collaborazione con Bosch con l’obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile e prevenire il fenomeno dei NEET (Not in Employment, Education or Training) attraverso l’orientamento scolastico e l’alternanza scuola-lavoro. Attraverso la metafora dello sport, “Allenarsi per il Futuro” intende trasmettere ai giovani l'importanza di compiere scelte professionali corrispondenti alle proprie attitudini e alle richieste del mercato, “allenando” il proprio talento per raggiungere l'obiettivo professionale. Il progetto si avvale della consulenza di EducAllenatori, campioni sportivi di fama internazionale che attraverso il racconto delle loro esperienze trasmettono i valori della passione, dell’impegno, della responsabilità e, soprattutto, dell’allenamento, necessari per avere successo nella vita professionale. I partecipanti alla speciale tappa di “Allenarsi per il Futuro” presso il meeting potranno ascoltare la testimonianza del calciatore Moreno Torricelli, della tennista Mara Santangelo, del rugbista Mauro Bergamasco e del pallavolista Matteo Burgsthaler e alla fine del workshop, avranno la possibilità di scendere in campo con i campioni per attività di introduzione allo sport, presso il Villaggio dello sport. 

La partecipazione alle iniziative in programma sarà aperta a tutti. 


A proposito di Randstad 

RANDSTAD è la multinazionale olandese attiva dal 1960 nella ricerca, selezione, formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro. Presente in 38 Paesi con 4.826 filiali e 38.820 dipendenti per un fatturato complessivo che ha raggiunto nel 2018 23,8 miliardi di euro - è l’agenzia leader al mondo nei servizi HR. Presente dal 1999 in Italia, RANDSTAD conta ad oggi oltre 2000 dipendenti e 300 filiali a livello nazionale. RANDSTAD è la prima Agenzia per il Lavoro ad avere ottenuto in Italia le certificazioni SA8000 (Social Accountability 8000) e GEEIS (Gender Equality European & International Standard) in materia di “pari opportunità”.
Per maggiori informazioni: www.randstad.it

Verbania Lago Maggiore Weekend con il Parco Val Grande

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Per soggiornare: Hotel Pallanza Media Partner Turismo Culturale. Lasciati conquistare dal Lago Maggiore: Hotel Pallanza PRENOTA ORA

- Venerdì 9 agosto alle ore 17:00 presso il Centro Visita di Buttogno presentazione del libro "Il suono della solitudine-piccole storie da raccontare a te stesso" di Michele Marziani;

- Sabato 10 agosto alle ore 11:00 presso il Castello di Vogogna tour in costume con la compagnia "Malastrana Eventi Senza Tempo". Per maggiori dettagli visitare la pagina:

- Sabato 10 agosto alle 21:00 presso il Museo del Parco a Malesco presentazione del libro "La caccia" di Luigi Papanice

- Sabato 10 agosto, nella notte di San Lorenzo, a Trontano "Calici sotto le stelle". L‘evento avrà inizio alle ore 20:30 con il concerto del gruppo "Mascara Quarter" in collaborazione con Ossola Guitar Festival. Tra le vie del paese sarà possibile degustare i prodotti tipico locali accompagnati dall'allegra musica delle fisarmoniche. A seguire osservazione guidata del cielo,delle costellazioni estive e dei pianeti presso l‘Oratorio San Giacomo, a cura dell'Associazione Provinciale Astrofili Novaresi e del gruppo Cinefoto di Domodossola. Per ulteriori informazioni:

- Sabato 10 agosto in programma "La Via del Mercato", tradizionale camminata lenta che attraversa la Valle Vigezzo, con partenza da Druogno e arrivo a Re. In ogni comune è prevista una tappa per momenti culturali e degustazione di prodotti tipici. L‘escursione è aperta anche ai non iscritti al CAI. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.caivigezzo.it.

Segnaliamo anche che lunedì 12 agosto alle ore 17:30 a Malesco, presso il Museo del Parco, si terrà la presentazione della nuova edizione aggiornata e ampliata del libro di Fabio Copiatti "A passo di vacca. Dalla Val Grande alle valli ossolane con Antonio Garoni (1842 – 1921) la Guida Alpina che tracciò il Sentiero Bove”.

Convegno: "Le nuove sfide del turismo italiano”. Creare ora l'agenzia europea del turismo

"Il turismo, lo diciamo e lo sentiamo ogni giorno, è un pilastro per il nostro Paese. Importante, per far sì che possa crescere, è tracciare un percorso chiaro e condiviso tra tutti i protagonisti, un percorso che riesca finalmente a creare il connubio vincente tra risorse economiche necessarie e valorizzazione dei nostri territori". Lo dichiara il Presidente dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo, On. Ignazio Abrignani, che ha voluto riunire in un convegno, tenuto oggi (martedì) a palazzo Giustiniani, dal titolo "Le nuove sfide del turismo italiano”. Erano presenti un po tutti i “protagonisti “ del settore del turismo. Ospite d’onore il ministro Gian Marco Centinaio, poi Gianfranco Battisti, Presidente Federturismo Confindustria; Luca Patanè, Presidente Confturismo Confcommercio; Vittorio Messina, Presidente Assoturismo Confesercenti; Giorgio Palmucci, Presidente ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo; Mauro Febbo, Coordinatore Commissione Turismo e Industria Alberghiera Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
"Sono molto orgoglioso di essere qui oggi a presentare insieme con Federturismo la nascita dell'Osservatorio sul Turismo". Lo ha dichiarato Stefano Rizzi, country manager di Global Blue Italia che ha  presentato i primi dati del nuovo Osservatorio firmato Global Blue e Federturismo Confindustria. "Un progetto - ha proseguito Rizzi - che attraverso un'analisi periodica dei nostri dati mostrera' la ripartizione dei flussi turistici nel Paese, che resta una delle mete di viaggio predilette dai viaggiatori Extra-Ue. L'Osservatorio periodicamente mettera' in luce l'importanza del settore turistico in Italia evidenziando i dati dei flussi turistici internazionali sia nelle piu' conosciute destinazioni di viaggio sia in quelle meno note, ma con elevati potenziali di crescita. 
Molti gli argomenti discussi, non nuovi però per i convegni che trattano di turismo. Dalla direttiva Bolkestein che interessa “ i balneari”, alla tassa di soggiorno, alla promozione del brand italia a carico dell’Enit, all’esigenza di una vera conversione al digitale ed al rifacimento del portale del turismo. Una  proposta fuori dalla ripetitività dei temi dei convegni sul turismo, è venuta dal past presidente di Federturismo Jannotti Pecci che nel suo intervento ha proposto la creazione di un’Agenzia europea del Turismo. Nonostante la Commissione abbia dal 2010 definito "L'Europa, prima destinazione turistica mondiale" e nonostante l’ Europa continui a dominare, con tre destinazioni su cinque (Francia, Spagna e Italia) la classifica turistica mondiale grazie alle sue infrastrutture turistiche ad oggi manca ancora un approccio integrato al turismo che garantisca che gli interessi e le esigenze di tale settore siano presi in considerazione nella formulazione e nell'attuazione delle altre politiche dell'Ue. Una possibilità per superare questa empasse  potrebbe essere, come Federturismo sostiene da tempo, la creazione di un'Agenzia europea del turismo. "Occorre - ha concluso  Jannotti Pecci -  un quadro comune europeo che apporti un valore aggiunto alle azioni realizzate a tutti i livelli e  che aiuti a superare le difficoltà, così come a promuovere  la cooperazione fra imprese turistiche ed istituzioni per sviluppare prodotti innovativi e sostenibili. "
"Ho sentito con gioia - dice il ministro Gian Marco Centinaio  nel suo intervento- parlare di coraggio. Nel Turismo ora serve coraggio e non bisogna essere stupidi. Si pensa spesso che uno che corre da solo contro un milione di nemici sia un coraggioso ma sono convinto sia meglio lavorare anche un giorno di piu' sulla strategia e ottenere poi dei risultati tali da essere ricordato". Il ministro mette sul banco degli imputati la macchina burocratica che da una parte serve a garantire il rispetto delle regole ma dall’altra  e' troppo lenta e blocca tutto. Porta ed esempio il lunghissimo tempo necessario a rendere operativo il nuovo dipartimento del turismo trasferito dal mibac al Mipaaft che dopo un anno ancora non genera un efficace operatività dei compiti attribuiti. "Considerate ad esempio - aggiunge - che a luglio dell'anno scorso abbiamo deciso di spostare il Turismo dal ministero della cultura all'agricoltura e solo a fine gennaio siamo diventati operativi...(ma il capo del dipartimento, Caterina Cittadino, non è stata nominata a metà aprile?). E poi l'Enit: mi si contestava il fatto che nel cda stessi mettendo persone 'troppo competenti' perche' le persone nominate venivano da quel campo. E chi dovevo mettere? Il mio salumiere? Oppure dovevamo fare come nella scorsa legislatura: sapete cosa succedeva quando si parlava del famoso oro o petrolio d'Italia e cioe' il Turismo? Gli unici che ne capivano perche' arrivavamo dal settore, eravamo alla Camera Ignazio Abrignani e al Senato io e il presidente di Federalberghi, Bernabo' Bocca. Un po' poco. Invece vogliamo mettere nei posti giusti del Turismo persone competenti (scopriamo ora che il vecchio cda dell’enit era composto da extraterrestri?). 
Sull'idea di un ministero del Turismo dedicato con portafogli Centinaio dice: "E' anche un mio sogno, come di tanti che lavorano in questo campo, ma sarebbe stupido pensarlo nelle condizioni attuali, con un Titolo V della Costituzione che fa del Turismo una materia esclusiva delle Regioni”. "Comunque vada andrò in vacanza molto tranquillo perché sia che il governo dovesse esserci ancora al rientro dalle vacanze, sia dovessimo decidere di fare qualcos'altro, io sono tranquillamente disponibile a tornare a fare il mio lavoro, non ho problemi, perché io contrariamente ad altri il lavoro ce l'ho" (vero, i problemi sono di chi il lavoro non ce l’ha e non vede prospettive). Poi il tema delle tasse d’ingresso nelle città d’arte: "Io continuo ad essere contrario alle tasse di ingresso nelle citta' piu' visitate dai turisti- prosegue il ministro- so che adesso dopo Venezia anche Firenze ci sta ragionando. Se posso, dico agli amministratori locali: non si puo' pensare che il ministero, Enit e le Regioni lavorano per portare piu' turisti in un luogo e poi quando i visitatori arrivano si trovano i balzelli all'ingresso come fossimo a Frittole nel film di Benigni e Troisi". 
Infine, conclude il ministro,  la direttiva Bolkestein: "Ai balneari avevo fatto una promessa: quella dei 15 anni, la voglio mantenere. Dopo averli ottenuti - ha aggiunto - lavoreremo per cercare di uscire dalla direttiva Bolkestein. Non avevo fatto altre promesse, se qualcuno pensa di cambiare le carte in tavola venga a dirmelo domani che gli rispondo per le rime”.
Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti sottolinea che la sfida del turismo  di casa nostra , è   di considerare il turismo  come comparto e non più  al traino dei servizi, o del commercio. “Solo con questa prospettiva possiamo articolare un disegno legislativo complessivo perche' finora abbiamo solo assistito a interventi spot e provvedimenti di urgenza". "E' come se ci fosse - spiega Messina- segno preciso per tenere l'Italia divisa. Non si intravede una progettualita' organica per migliorare ad esempio le infrastrutture. Il Governo ci deve credere e investire ad esempio in Enit per la promozione unitaria del territorio italiano". "Nel 2019 - ha concluso il presidente di Assoturismo - assisteremo probabilmente ad un calo delle presenze, dopo i record degli ultimi anni.
"Lavoro nel turismo da 30 anni ed e' la prima volta che un presidente del Consiglio riunisce 5 ministri per parlare di questo settore”, ha dichiarato Giorgio Palmucci, presidente Enit, "Il turismo e' un settore che deve essere affrontato a livello interministeriale perche' non riguarda soltanto il ministero del turismo o il ministero dell'Agricoltura o quello dei Beni culturali, ma deve essere un lavoro collegiale. Abbiamo espresso l'importanza della destinazione di fondo soprattutto sul digitale e la Presidenza del Consiglio ha messo a disposizione quello che e' il commissario straordinario per il digitale per dare anche un supporto sugli aspetti piu' tecnologici. Bisogna vedere in che modo far si' che anche la tematica della piattaforma digitale possa essere portata avanti con un progetto di ampio respiro".
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Assunzioni Mibac. Il 9 agosto in Gazzetta Ufficiale primo bando per 1052 posti



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Foto: Il ministro Alberto Bonisoli
Pochi giorni di ritardo rispetto alle date indicate nelle dichiarazioni ufficiali, ma ci siamo. E’ il ministero stesso a comunicarlo sul proprio sito:  il 9 agosto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo bando per 1052 vigilanti. Nello stesso comunicato il Mibac anticipa la notizia dell’uscita di un altro bando  da parte del Ministero della Funzione Pubblica, che prevede , tra gli altri ministeri, anche 250 posizioni di funzionari amministrativi per il Mibac. Poi ad ottobre “la grande infornata” per un totale, inclusi i due bandi nel frattempo partiti, di complessive 5400 unità circa. 
“Era stata una delle priorità del mio mandato. Avevo cercato immediatamente le coperture economiche e ho lavorato fin dal primo momento per adempiere al più presto a tutti i passaggi burocratici. Ora finalmente ci siamo – annuncia il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli – Si tratta del primo bando di una serie per arrivare, nella prima parte della legislatura, a mettere a concorso circa 5400 nuove figure professionali di cui il Mibac ha bisogno. Abbiamo – sostiene Bonisoli - la necessità e l’urgenza di fare fronte alle drammatiche carenze di personale per la mancanza di turnover negli scorsi anni. Un problema che nessuno dei ministri che mi ha preceduto ha mai pensato di affrontare e che ha costretto il Mibac, per anni, a gestire il proprio patrimonio con risorse umane del tutto insufficienti e con gravissime conseguenze sulla gestione tecnica e amministrativa di siti archeologici, musei, archivi, biblioteche. I beni culturali del nostro Paese - conclude Bonisoli - sono un volano straordinario per l’economia ma senza personale non funzionano o funzionano male”. 
Gioia ma anche qualche malessere da parte del sindacato Confsal Unsa Beni culturali che, con un comunicato dichiara: E fin qui grande gioia – dice il segretario nazionale – se non fosse che rimane quel pizzico di amarezza per la mortificazione  che continuano a  subire i dipendenti di ruolo del Mibac, quelli che  hanno dedicato la loro vita a questo ministero e che non  si sono visti premiare, non solo con un minimo scatto di anzianità ma si sono visti bloccare il loro avanzamento nonostante idonei in graduatorie di riqualificazione che vanno dalla prima alla seconda e dalla seconda alla terza area funzionale. Ora signor Ministro queste graduatorie a settembre scompariranno e allora quella che abbiamo definito una vera e propria mortificazione nei confronti di fedeli lavoratori diventerà una vera e propria beffa.
E’ vero signor ministro che i concorsi sono più clientelari, possono portare qualche voto in più alla sua parte politica ma è anche vero che un migliaio di professionalità idonee già formate al Mibac non si possono buttare al mare così.
Auspichiamo - conclude Urbino – che un suo intervento possa essere risolutivo, intanto per prorogare le graduatorie e poi per farle scorrere tutte e ridare ai quasi 1500 dipendenti che attendono un segnale forte da lei, dal suo Movimento, quella dignità che meritano”
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

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Meeting dell’Amicizia fra i Popoli di Rimini: il 23 agosto l’incontro “Sport al Femminile” curato da Master Group Sport con la partecipazione di Francesca Schiavone, Valentina Vezzali e Francesca Piccinini



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L’appuntamento, che parlerà delle donne protagoniste nel mondo dello sport, vedrà la partecipazione anche di Anna Nastri (SS Lazio) e dell’atleta Carolina Visca (lancio del giavellotto) e sarà condotto da Consuelo Mangifesta

Rimini, 07.08.2019 – Si arricchisce di altri prestigiosi appuntamenti sportivi il 40esimo Meeting dell’Amicizia fra i Popoli di Rimini. Il centro delle attività sarà lo Sport Village C7, l’area curata da Master Group Sport, che da domenica 18 a sabato 24 agosto ospiterà numerosi incontri e personaggi del mondo dello sport.
Negli ultimi anni il movimento sportivo italiano è stato caratterizzato da una cospicua affermazione della componente femminile. Le atlete azzurre, infatti, hanno scritto alcune delle pagine più importanti dello sport, abbattendo preconcetti e luoghi comuni legati alla differenza di genere sia da un punto di vista economico che culturale. Master Group Sport e il Meeting dell’Amicizia tra i Popoli sono da sempre molto sensibili a questa tematica, ed è per questo che hanno voluto inserire un appuntamento dedicato esclusivamente allo sport femminile, radunando alcune tra le migliori atlete della storia moderna, per parlare dell’importanza e del ruolo femminile nello sport.
L’incontro è stato intitolato “Sport al femminile: L’altra metà del cielo in prima pagina” ed è programmato per venerdì 23 agosto (ore 12). Sono previste le testimonianze di grandi donne che si sono distinte in ambito sportivo. Tra gli ospiti hanno confermato la loro presenza Francesca Schiavone, prima italiana della storia a vincere un torneo del Grande Slam al Roland Garros nel 2010, Valentina Vezzali, attuale Dirigente Federale Federazione Italiana Scherma, vincitrice di 6 ori olimpici e 16 ori Mondiali, Francesca Piccinini, campionessa del mondo nel 2002, vincitrice di 7 Champions League e 5 campionati italiani, Anna Nastri, membro dell’Area Business della SS Lazio, e la Fin. Carolina Visca, Atleta della Federazione Italiana Atletica Leggera e del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle nel Lancio del giavellotto. L’incontro sarà condotto da Consuelo Mangifesta, pluricampionessa Volley e responsabile Comunicazione Lega Volley Femminile, oltre che opinionista di Rai Sport.

L’evento si terrà allo Sport Village C7, l’Area Convegni costruita appositamente per ospitare e accogliere i numerosi personaggi dello sport, nazionali ed internazionali, che parteciperanno alla kermesse.  

Al Meeting 2019 La chimera di Mario Schifano

L’opera verrà presentata nel contesto della mostra NOW NOW. Quando nasce un’opera d’arte

Mario Schifano al Meeting di Rimini. Una delle sue opere più monumentali (10 metri per 4), intitolata La Chimera, arriverà alla manifestazione di fine agosto nel contesto della mostra “NOW NOW. Come nasce un’opera d’arte”, un progetto di Casa Testori, curato da Davide Dall’Ombra, Luca Fiore, Giuseppe Frangi e Francesca Radaelli.
L’opera di Schifano, realizzata dal vivo davanti a un pubblico di 6mila persone, il 16 maggio 1985 in Piazza SS. Annunziata a Firenze, in occasione dell’inaugurazione dell’anno degli Etruschi, è la giusta introduzione per un percorso che vuole essere un affondo su un aspetto centrale dell’arte contemporanea, il fatto, cioè, che essa nasce ORA. Il visitatore della mostra ha la possibilità di vedere sette giovani artisti al lavoro, intenti a creare un’opera caratterizzata da un compimento finale, al termine della settimana, e da raggiungimenti intermedi, visibili giorno dopo giorno.
I sette artisti, che usano tecniche e linguaggi molto diversi tra loro, trasferiscono in fiera il proprio studio, mettendosi a nudo, a disposizione dei visitatori, dei loro sguardi ma anche delle loro domande e osservazioni. Si tratta, a quanto ne sappiamo, di un esperimento mai tentato prima, almeno con questi numeri e intensità performativa, che va oltre il concetto di arte partecipata, superando il rischio del voyeurismo, o dell’effetto Grande Fratello, grazie a una componente di interazione che non mancherà certamente, non solo grazie a momenti di dialogo con i visitatori, ma anche in conversazioni pubbliche giornaliere, cui è dedicata un’apposita area in mostra.
È così che Elena Maria Canavese (Milano, 1989)  monta i suoi set fotografici tratti dal quotidiano, perché i piccoli oggetti domestici arrivino a raccontarci luoghi e immagini dell’universale: dall’universo in una cucina alla cucina dell’universo. Danilo Sciorilli (Atessa, CH, 1992) pone l’accento sul senso dell’esistenza in rapporto con la sua inevitabile fine: la racconta con gli strumenti dell’animazione video che lo caratterizzano e con l’inedita trasformazione di alcuni giochi seri della nostra giovinezza. Alberto Gianfreda (Desio, MB, 1981) presenta le sue sculture di ceramica frantumata e ricomposta per diventare mutabile e in movimento: alla storia umana che ha sempre animato la sua opera, si aggiunge ora la lotta metaforica del regno animale. A Elisa Muliere (Tortona, 1981) spetta portare in mostra la pittura, con la sua energia informale e poetica, intenta a tradurre in colori e forme le note di un’ossessiva musica contemporanea. Alberto Montorfano (Como, 1984) declina il proprio tratto a grafite, in una sovrapposizione continua di volti, presi dagli scatti fotografici diretti: una registrazione dei flussi del “popolo” di Rimini che si interroga su immagine multipla e identità. bn+ brinanovara, al secolo Giorgio Brina (Milano, 1983) e Simone Novara (Milano, 1984), con le mappe di gommapiuma, tessuto e marmo bianco di carrara, stese di giorno in giorno dietro a un paio di idoli di ghiaccio in scioglimento, raccontano la storia verosimile di un Iceberg che punta la latitudine di Rimini, esemplificando al visitatore quanto può essere difficile raggiungere la semplicità. A completare la squadra non poteva mancare il linguaggio video, grazie a Stefano Cozzi (Segrate, MI, 1989), che realizza un cortometraggio artistico della mostra stessa, documentandola in un video che crescerà di giorno in giorno, dall’arrivo degli artisti alla conclusione delle opere.
Questa mostra compie una terna di progetti espositivi che Casa Testori ha curato per il Meeting di Rimini, con l’intento di avvicinarne il pubblico all’Arte Contemporanea (Tenere vivo il fuoco. Sorprese dell’arte contemporanea, 2015 e Il passaggio di Enea. Artisti di oggi a tu per tu con il passato, 2017, quest’ultima con opere di Andy Warhol, Michelangelo Antonioni, Emilio Isgrò, Alberto Garutti, Giovanni Frangi, Adrian Paci, Wim Wenders, Andrea Mastrovito, Gianni Dessì). L’obbiettivo era quello di condividere con un bacino allargato di persone di ogni età e provenienza (nelle edizioni precedenti i visitatori sono stati oltre 20mila) la bellezza e necessità dell’espressione artistica di oggi. Rispetto a quella del passato, l’Arte Contemporanea richiede probabilmente maggior disponibilità d’ascolto da parte del visitatore e abbisogna di oneste chiavi d’accesso, che il curatore ha il dovere di offrire. Sta di fatto che le prime due mostre si sono dimostrate in grado di regalare al pubblico importanti occasioni di conoscenza del proprio presente, spesso grazie a un’inaspettata empatia del desiderio.
Schifano e La Chimera
«Mario salì su un palco quasi a misura del quadro, i fari proiettavano una luce abbagliante, la gente lo sfiorava allungando le braccia per poterlo toccare. Cominciò nel brusio generale a fare il colore del fondo su quell’enorme distesa di tele bianche sdraiate. Gli assistenti gli passavano i secchi pieni di vernice, i minuti scorrevano e Mario sempre più veloce si muoveva da una parte all’altra distribuendo rapide pennellate, posizionando e contornando le sagome. I ragazzi non riuscivano a stargli dietro, Achille cominciò la sua cronaca ma dovette sopportare di tutto, perché aveva dei detrattori tra il pubblico. Quando finalmente alzarono le tele per far colare lo smalto la gente ammutolì, i fischi cessarono. Ci fu un’esternazione di meraviglia. Davanti ai nostri occhi aveva preso vita un paesaggio con la linea dell’orizzonte molto bassa. Dal terreno le sagome grondanti delle chimere partivano in volo verso il blu profondo del cielo, capovolgendosi e volteggiando nell’aria verso il bianco accecante della luce al lato opposto, a dissolversi come sogni al mattino.
Non si sentiva volare una mosca. Poi portarono un trabatello o come si chiama quella specie di piattaforma sopraelevata, Mario ci salì sopra per finire il lavoro e cominciò rapito a dipingere con due mani contemporaneamente. Sì, con due pennelli insieme: sembrava un direttore d’orchestra. Da sotto si fecero avanti li amici, gli assistenti, per aiutarlo, ma lui li cacciò via e seguitò nella sua sinfonia mentre uno schermo gigante mandava la sua immagine. Lo guardavo e pensavo che c’era riuscito, aveva realizzato un’opera emozionante come la sua esecuzione, uno spettacolo a cui tante volte avevo assistito da sola».
Monica De Bei, moglie dell’artista (da Luca Rochi, Mario Schifano. Una biografia, Johan&Levi)
I cieli di Schifano
«La velocità, rapinosa e autorale, ardente e felice come il respiro d’un neonato e sospesa, insieme, sull’eterno come il respiro d’un morente: la velocità, dicevo, con cui su queste tele il colore corre, fruga, s’esalta in immagini, si glorifica, si frantuma, cola in lunghissime feste, lagrime e bave, non ha oggi, paragone alcuno.
V’è qualcosa, per l’appunto, dell’ultimo Monet, ma come ingagliardito da un viraggio glorioso, da un’inattesa, mattinale vittoria; qualcosa v’è, anche, d’un Matisse, ma come gettato tutto sulle carezze, sulle voci, sui brividi, sull’albe e sui respiri dell’aperto...
Sono opere, non di fuga dalla terribile, cieca ed egoistica mediocrità meccanica del presente, ma che, del presente, formano un’alternativa lucida e piena, oltre che una sfida; nel nome dell’uomo, della sua breve eppur infinita levità e, ripetiamolo, dell’infinita levità e bellezza di tutta e intera la creazione».
Giovani Testori, dal “Corriere della Sera” del 1983
Chi è Mario Schifano
 «Schifano diceva: “La pittura è la mia maniera di esistere”. E la sua pittura non aveva altre pretese che non quella di vivere, di essere…
Cè la stagione della Pop Art all’italiana, contemporanea a quella americana: Schifano più che opporsi al dilagare del nuovo immaginario consumistico, lo fa suo, lo metabolizza. Ci sono i complicati anni Settanta, che lo vedono intercettare inquietudini, delusioni, spaesamenti; una stagione anticipata dal suo celebre ciclo “Compagni compagni” (1968), icona di un sogno fallito, ma anche testimonianza dello slancio umano e dell’aspirazione di libertà che l’avevano caratterizzata.
Gli anni Ottanta vedono Schifano nel flusso vasto del ritorno alla pittura. Ma il suo accento ha una freschezza che lo tiene al riparo da qualsiasi spirito revanscista, o da un’arte che si rifugia nelle allusioni o nelle metafore. Il fatto chiave di quegli anni è la nascita del figlio tanto desiderato. Marco viene alla luce nel 1985, l’anno della Chimera, e per Schifano rappresenta un punto di scaturigine creativa impressionante. Non solo. L’arrivo del figlio mette a nudo il suo cuore poetico, lo scopre in maniera definitiva, lo libera. È uno Schifano che procede con gli occhi sgombri del bambino. La sua mente si apre a tutte le cose senza mai schedarle. Il mondo sembra sempre stupirlo, tant’è vero che quando lo trasforma in pittura (perché Schifano trasformava in pittura tutto quel che toccava), è come se rappresentasse un mondo mai visto. Un mondo appena nato...»

Giuseppe Frangi, dal testo in catalogo