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Giornata Mondiale degli Insegnanti: il futuro della professione

Promossa dall'UNESCO e da Education International, la Giornata si celebra il 5 ottobre di ogni anno come occasione per riflettere su una professione tanto bella quanto delicata

Quest'anno, la Giornata Mondiale degli Insegnanti è dedicata al tema “Young Teachers: The Future of Profession” (giovani insegnanti: il futuro della professione). L’intento è quello di riconoscere e riaffermare il valore prezioso degli insegnanti, la cui missione è quella di contribuire alla piena crescita dei ragazzi. “Non un mestiere qualsiasi, ma un vero e proprio servizio allo sviluppo della persona umana”, come la definisce Rosalba Candela, presidente nazionale dell’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori) e professoressa di lettere.

“ Se tu rallenti, essi si perderanno. Se ti scoraggi, essi si fiaccheranno. Se ti siedi, essi si coricheranno. Se tu dubiti, essi si disperderanno. (Gesualdo Nosengo) ”

Un' insegnante con i suoi alunni durante una lezione
Il ruolo chiave degli insegnanti è riconosciuto dalle Nazioni Unite nel quarto obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che punta a garantire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva. In particolare, assicurare opportunità di apprendimento per tutti, al fine di contrastare l’analfabetismo e l’abbandono scolastico, fenomeni ancora diffusi in Europa e in Italia. Come riportato dall’Istat, nel Bel Paese le competenze alfabetiche, numeriche e linguistiche si attestano al di sotto della media europea. Inoltre, l’uscita precoce dal sistema di istruzione e di formazione è aumentata negli ultimi due anni raggiungendo nel 2018 il 14,5%. “L’abbandono scolastico - spiega la presidente UCIIM - può essere combattuto in un solo modo: il raccordo con il territorio. È fondamentale che la scuola risponda alle esigenze del territorio, ma soprattutto che gli alunni vengano incoraggiati nel seguire le proprie passioni”.

L’UNESCO lancia un appello forte e chiaro ai Governi di tutto il mondo, affinché creino le condizioni necessarie all’assunzione di nuovi maestri; si prevede infatti che entro il 2030 oltre 69 milioni di docenti andranno in pensione. L’insegnamento deve tornare ad essere una professione di prima scelta.

“ Se tu vai innanzi, essi ti supereranno. Se tu doni la tua mano, essi doneranno la vita. Se tu preghi, essi saranno santi. (Gesualdo Nosengo) ”

Papa Francesco, in occasione dell’udienza con i membri dell’UCIIM, il 14 marzo del 2015, ha sottolineato la bellezza di questa professione mettendone in luce anche gli aspetti più complicati. “A voi chiedo di amare di più gli studenti ‘difficili’, quelli che non vogliono studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio (...) Se amate solo quelli che studiano, che sono ben educati, che merito avete?”. Francesco ha poi affermato: "In una società che fatica a trovare punti di riferimento, è necessario che i giovani trovino nella scuola un riferimento positivo”. Ma in che modo? Secondo Rosalba Candela, solo se la scuola guarda all’alunno come persona e non si limita a veicolare concetti aridi e nozioni astratte. L’insegnante ideale - sottolinea - è colui che vive mentalmente e affettivamente con i suoi alunni, che mostra veramente di pensare a loro, agendo con persuasione, con fiducia e con ottimismo. Ed è a questo punto che entra in gioco anche il ruolo della famiglia il cui supporto rimane fondamentale: "Solo se instauriamo una circolarità tra docenti, alunni e genitori, potremo formare persone". 

“ Che tu sia sempre l'educatore, che non rallenta, che non si scoraggia, che non dubita, ma va innanzi, dona la mano, prega.. (Gesualdo Nosengo) ”

Turismo: città d'arte protagoniste dell'autunno

Le città d'arte italiane saranno le protagoniste dell'autunno turistico: quasi un intervistato su due ha intenzione di visitarne una. E i visitatori pensano sia necessario trascorrere oltre 3 notti per visitarne una. Emerge dall'Osservatorio di Confturismo Confcommercio realizzato con l'Istituto Piepoli. L'indice mensile di fiducia del viaggiatore italiano a settembre registra un valore di 69 punti Oltre tre italiani su dieci fanno la vacanza principale nei mesi di settembre, ottobre e novembre: motivo principale, perché tutto è più tranquillo e si può viaggiare con un budget più limitato. Musei e gallerie d'arte sono la motivazione principale di viaggio. Rimangono importanti nella scelta anche l'enogastronomia e la possibilità di visitare borghi e castelli vicini, a riprova del fatto che le grandi mete culturali rilanciano l'intero territorio circostante, se ben collegato e fruibile. Le prime tre mete citate dagli intervistati per trascorrere una vacanza autunnale sono Firenze, Roma e Venezia. Fra le destinazioni estere invece gli italiani prediligono Spagna, Regno Unito, Austria, Germania e Francia

Unwto e Isnart: il turismo religioso nel mondo muove il 20% della popolazione

ROMA\ aise\ – Sono 330 milioni i turisti che ogni anno si muovono nel mondo per fede, con un giro d’affari che si attesta sui 18 miliardi di dollari e che mostra un forte trend di crescita. Secondo gli ultimi dati prodotti daUnwto, Isnart e Aorl il 20% della popolazione mondiale nel corso dell’anno si sposta per un pellegrinaggio in chiese, santuari, eremi e altri luoghi di culto. Per il 41,4% i componenti di un pellegrinaggio sono compresi nella fascia d’età fra i 30 e i 50 anni, il 32,7% viaggia con il proprio partner mentre il 19,7% sceglie la compagnia di un gruppo di amici. Il pellegrinaggio solitario è scelto solo dal 9,8% dei turisti, mentre il 13,3% decide di effettuare i viaggi dello spirito insieme alla famiglia.
Il 20% dei pellegrini sceglie un tour organizzato e il 44,4% si affida a tour operator e agenzie.
L’Italia è meta classica di pellegrinaggio, non fosse altro che per la Città del Vaticano. La sola basilica di San Pietro a Roma accoglie ogni anno 11 milioni di visitatori, che contribuiscono a creare oltre 30 milioni di presenze nella Penisola. Assisi attrae ogni anno 5 milioni di visitatori, mentre il santuario di San Giovanni Rotondo, dove visse e operò San Pio, è visitato ogni anno da 5,6 milioni di fedeli.
E ancora, il santuario mariano di Loreto, nelle Marche, richiama 4 milioni di visitatori l’anno, mentre a Padova la devozione a Sant’Antonio porta in città 3 milioni di pellegrini l’anno, quasi quanti ne arrivano per venerare la Madonna a Pompei.
Un fenomeno che non piace molto al mondo del turismo organizzato, ma che va tenuto in considerazione, è quello dell’ospitalità nelle strutture religiose.
Il segmento è in grande evoluzione e sta progressivamente uscendo dalla zona grigia che lo aveva spesso associato a un’offerta cheap ma fuori dalle regole. E sta iniziando a diventare un vero e proprio asset da tenere in considerazione, soprattutto oggi che le esigenze dei nuovi pellegrini indicano una sempre maggiore preferenza per strutture che consentano loro di vivere appieno l’esperienza. Secondo l’Ori, associazione a servizio della Cei per l’ospitalità religiosa, sono stati 5,6 milioni i turisti che hanno scelto nel 2019 di soggiornare in una struttura associata, 3,3 milioni dei quali stranieri. 

Monasteri aperti ottobre 2019, l'Emilia Romagna svela i suoi segreti



Bologna, 4 ottobre 2019 - Pranzare in silenzio con la suore di clausura, scoprire le storie celate nelle abbazie ed essere protagonisti di trekking serali nei monasteri: ancora una volta la nostra Regione offre un’esperienza unica. Nella direzione di favorire ancora di più il turismo religioso, che nel 2018 ha avuto un aumento del +41%, e fornire ulteriori opportunità di viaggio a tutti i visitatori, l’Emilia Romagna apre le porte dei suoi monasteri, chiostri, abbazie e luoghi di culto millenari.

Posti non solo sacrali, ma soprattutto di forte valenza culturale e architettonica, che per la prima volta possono essere scoperti e vissuti da tutti, in modo gratuito o a pagamento, ma sempre tramite prenotazione: il 19 e 20 ottobre, infatti, grazie alla manifestazione ‘Musei Aperti Emilia Romagna’, oltre una ventina di strutture, che si trovano lungo i 18 cammini per viandanti e pellegrini, sveleranno i loro segreti e si racconteranno attraverso laboratori, visite guidate, trekking e concerti.

‘E’ un’esperienza unica nel suo genere in Europa - commenta Andrea Corsini, assessore regionale al turismo -. In questi anni i risultati sono evidenti: nel corso del 2018, abbiamo registrato un aumento del +20% dei transiti di turisti nei 18 cammini promossi dalla regione, con oltre il +40% delle presenze. Ma, al di là dei numeri, questa iniziativa ha la propria significatività nel fatto che è unica ed eleva la nostra offerta turistica, valorizzando il grande patrimonio della curia e metterlo a disposizione di tutte le comunità’.

Il terzo weekend di ottobre riserva opportunità di visite di tutti i tipi. Dal tour guidato al Monastero di Bobbio (Piacenza), alla possibilità di pranzare nel silenzio con le suore di clausura al Monastero delle clarisse. E poi, ad aprire le porte saranno i monasteri sulla via Di Linari (Parma), quelli lungo la via Matildica (Reggio Emilia) e la via Romea (Modena). Non mancherà poi la camminata lungo via degli Dei, alla scoperta della chiesa di Santa Maria della Neve, e i percorsi spirituali, storici e culturali sulla via Romea Germanica (Forlì) e via Misericordiae (Cesena). Una novità è l’apertura dell’Abbazia di Nonantola, che torna a ospitare fedeli e turisti dopo il terremoto del 2012 e, per l’occasione, fornisce una visita a 360 gradi: basterà connettersi, infatti, al portale online dedicato per conoscere l’abbazia e il percorso benedettino.

A proposito di digitale, a essere innovativo è anche la modalità di informazione e prenotazione delle visite. Sul sito dedicato alla manifestazione, la piattaforma digitale indica le strutture visitabili e la tipologia di evento che vi si svolgerà, comunicando i prezzi, gli orari e la possibilità di prenotazione.

‘Le cose importanti come sempre partono dal piccolo e diventano grandi lungo il cammino - conclude monsignor Carlo Mazza, delegato Ceer -. Questo evento, sull’apertura dei monasteri, si è finalmente realizzato e potrebbe diventare un modello’. E poi, specifica: ‘Non è un’iniziativa catechistica, ma è la chiesa che si riversa sui bisogni delle persone con diverse modalità. La disponibilità dei monasteri è totale, non ci sono barriere, e diventano luoghi di umanità, in cui ci si rimette in gioco come individui, famiglie e gruppi’.
Il resto del Carlino

La Victoria Cruziana fiorisce a Villa Taranto a Verbania, Lago Maggiore


Si dice che, nel corso della sua vita, Neil Mc. Eacharn, il capitano scozzese che nel 1935 rilevò dalla marchesa di Sant'Elia il terreno che oggi ospita Villa Taranto e i suoi bei giardini, avesse fatto ben sette volte il giro del mondo. Fu proprio durante i suoi viaggi, una delle sue più grandi passioni assieme a quella della botanica, che il capitano scelse molte piante delle provenienze più disparate da far acclimatare nel suo nuovo giardino in corso di realizzazione. Il suo obbiettivo era, infatti, quello di creare un ricco complesso botanico di interesse internazionale e per fare ciò ampliò la proprietà e, attraverso le imponenti opere di sbancamento e terrazzamento lungo Punta della Castagnola, realizzò un giardino meraviglioso sulla sponda piemontese del Lago Maggiore a Pallanza.

Vennero realizzati boschi rigogliosi, bordure e vallette di arbusti, aiuole, parterres, placidi laghetti, serre e tappeti erbosi che permisero a Mc. Eacharn di mettere a dimora piante provenienti da tutto il mondo in modo da creare un ambiente in cui specie botaniche di ogni provenienza potessero vivere perfettamente integrate con la natura locale. Il clima mite, la bellezza del contesto e le competenze del proprietario consentirono di creare ricchissime collezioni che reseso il giardino un luogo di grande interesse scientifico e naturalistico sia per per gli esperti del settore che per gli appassionati dellepasseggiate all'aria aperta.

Quello a cavallo tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno è il periodo ideale per concedersi una piacevole passrggiata in questa cornice incantevole. Fino alla fine di ottobre, infatti, i visitatori possono godere dell'opportunità di ammirare le sorprendenti fioriture della Victoria Cruziana. Considerata la regina delle piante acquatiche, questa meraviglia della natura è originaria delle aree dei grandi bacini fluviali dell'America meridionale (Rio delle Amazzoni, Paranà) ma già dal 1956 ha trovato le condizioni ideali per il suo sviluppo nella bella Serra dei Giardini Botanici di Villa Taranto. Nel periodo ta giugno e luglio, quello di maggiore attività vegetativa, le sue foglie possono raggiungere i 2 metri di diametro. Una volta fiorita, i suoi splendidi fiori si schiudono nel tardo pomeriggio sfoggiando i loro eleganti petali bianchi dai quali sprigiona un inebriante profumo di ananasso. La mattina del secondo giorno si chiudono di nuovo per poi aprirsi nuovamente alla sera svelando, stavolta, incantevoli sfumature rosa che virano verso il rosso intenso al calare della notte durante la fase di impollinazione. Il mattino seguente appassiscono per poi immergersi in acqua e generare i frutti.

turismo.it

A piedi sulle strade della fede... Il Turismo religioso riscoperta di un momento di riflessione

In principio c'è stata la riscoperta del Cammino di Santiago, che da più di trent'anni si presenta come un itinerario alla ricerca di se stessi e delle radici della propria fede. Poi, negli anni, si sono susseguiti interventi per rimettere in ordine le antiche vie dei pellegrini in Italia e nel mondo, e oggi si assiste ad un vero e proprio boom di viaggiatori sulle tracce degli antichi percorsi che dal Medioevo venivano solcati per raggiungere i luoghi della fede.
La via leader indiscussa continua ad essere quello che conduce al santuario di San Giacomo a Compostela: questo storico cammino religioso vede la presenza di 300mila persone ogni anno, che percorrono gli oltre 800 chilometri a piedi o in bicicletta, partendo dalla Francia, dalla Spagna o dal Portogallo. Ma una buona popolarità ha acquisito anche la via Francigena, che parte dalla Francia e arriva in Italia, attraversando la Svizzera. Punto di inizio di questo cammino è Berry au Bac, una cittadina situata nei pressi di Reims nella Francia orientale, proseguendo per Chavanges, Orges e Richebourg, passando per le località svizzere di Losanna, Saint Maurice e il Passo del Colle del Gran San Bernardo, per raggiungere l'Italia. Qui si incontrano Pont Saint Martin, Pavia e San Gimignano, per arrivare infine a Roma dopo una camminata di quasi 1800 chilometri.
Sempre in Italia, interessante il cammino storico del sentiero degli Abati, 190 chilometri tra l'Emilia Romagna e la Toscana, un itinerario estremamente impegnativo che tocca luoghi come Canevino, Bobbio, Castana e Pontremoli. Caratterizzato da un forte sentimento religioso il cammino della Via di Francesco, un percorso che consente di seguire i passi del santo da La Verna fino a Greccio, 3 giorni di cammino visitando Assisi, Perugia, Spoleto e la bellissima Spello.
Altri itinerari per un viaggio a piedi sono la via Benedicti, 300 chilometri da Norcia alla valle del Liri fino a Montecassino e il Cammino di San Giorgio Vescovo in Sardegna, 200 chilometri per scoprire Arbatax e le zone interne dell'isola.
Tornando in Europa, ci sono percorsi poco battuti da scoprire. La Svezia ospita il Pilgrim Trail, che ricalca gli antichi pellegrinaggi religiosi tipici del Medioevo, mentre la Norvegia propone il sentiero di San Olaf Way, una camminata di 650 chilometri da Oslo a Trondheim. In Polonia è possibile raggiungere a piedi il santuario di Jasna Gora, meta di pellegrinaggio per oltre 4 milioni di persone ogni anno per arrivare alla città di Czestochowa. Zaino in spalla si può intraprendere anche il sentiero di San Paolo, in Turchia, poco segnalato ma di grande suggestione, composto da 500 chilometri da Perge a Yalvac.
E per chi è in cerca di un'altra spiritualità, sul lato indiano dell'Himalaya è presente il cammino di Ladakh, un percorso tra luoghi di culto buddisti e antichi monasteri.

ttgitalia.com

Turismo Religioso / È un vero e proprio boom quello che potrebbe vivere Medjugorje, paesino bosniaco meta di milioni di fedeli

Ad aprire la strada all'arrivo di nuovi flussi, il via libera di Papa Francesco ai pellegrinaggi di parrocchie e diocesi. "Quest'anno, dopo che il Vaticano ha autorizzato ufficialmente il culto - commenta Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi - ci aspettiamo un aumento delle richieste". Si prepara alla novità anche Silvano Mezzenzana, vicepresidente di Duomo Viaggi: "Con la nuova indicazione, cominceremo anche noi ad accompagnare gruppi di fedeli".

Turismo Religioso / Le destinazioni dei fedeli in Europa e nel mondo

Ma l'Italia è solo una delle grandi mete del turismo religioso nel mondo. Alzando lo sguardo verso le grandi destinazioni della fede, in prima fila sicuramente si trovano Israele, la Mecca e il Gange in occasione del Kumbh Mela. Se quest'ultimo pellegrinaggio, che con 150 milioni di persone in movimento si aggiudica la palma del più grande del mondo, è per gli occidentali motivo di viaggio turistico più che di fede, discorso differente meritano la Mecca e Israele.
Il pellegrinaggio alla Mecca attrae circa 2 milioni di persone nel corso dell'Hajj, ma resta un evento limitato nel tempo: per 5 giorni la città dell'Arabia Saudita diventa il centro del mondo musulmano, e per questa occasione sono numerose le linee aeree che potenziano i loro collegamenti per permettere ai fedeli di ogni parte del mondo di raggiungere la destinazione.

La Terra Santa
Israele è, invece, un'altra storia. Sede della città santa di tre religioni monoteistiche, Gerusalemme, il Paese ha registrato, nel 2018, 4,12 milioni di arrivi, con un tasso di crescita rispetto all'anno precedente, del 14 per cento. Le entrate complessive si attestano intorno ai 5,2 miliardi di euro. Circa 6 turisti su 10 giunti in Israele nell'anno appena concluso erano cristiani; il 22 per cento era ebreo, il 12,1 per cento senza particolari affiliazioni religiose, l'1,8 per cento musulmano. Il 40 per cento dei visitatori era costituito da repeater. E nel solo 2018 sono state costruite 4mila nuove camere in tutto il Paese. 

I luoghi di Maria
Tre milioni di pellegrini all'anno raggiungono Lourdes, cittadina francese quasi al confine con la Spagna, per rivolgere le loro preghiere all'Immacolata concezione, la Madonna apparsa a Bernadette Soubirous. Accanto al santuario mariano sorge la grotta dell'apparizione, 18 fontane dedicate ai fedeli per bere l'acqua benedetta e una serie di piscine, dove si immergono 400mila persone l'anno per chiedere la guarigione dal male.
Sono invece 7 milioni i pellegrini accolti dal santuario di Fatima, in Portogallo, nel 2018. Secondo le statistiche, hanno visitato Fatima 11.477 pellegrini provenienti dall'Italia (con gruppi organizzati). Sempre in tema di gruppi organizzati, fanno sapere dall'ente del turismo del Portogallo, nel 2018, hanno visitato "Cova da Iria" 4.387 gruppi: 2.785 gruppi stranieri e 1.602 gruppi portoghesi, per un totale di 679.577 pellegrini provenienti da 79 paesi. Se la maggior parte degli stranieri era proveniente dall'Europa, la devozione per la Madonna ha portato 481 pellegrinaggi dall'Asia, provenienti soprattutto da Corea del Sud, Filippine, India e Indonesia e 31 gruppi provenienti dalla Cina.

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Ritorno in Medio Oriente

Cambia la geografia della Terra Santa, che ora si riscopre più grande. I pellegrinaggi in Medio Oriente, indicano infatti gli operatori interpellati da TTG Italia, si arricchiscono di nuove tappe alla scoperta delle radici della storia cristiana, con percorsi che da Gerusalemme portano in Libano, Giordania arrivando fino in Armenia. "Sicuramente - conferma Barbara Chiodi, direttore di Brevivet - tutta l'area della mezzaluna fertile, Israele e Giordania in primis, hanno registrato quest'anno una netta ripresa". Un trend positivo cui ha contribuito non solo l'atteggiamento dei fedeli "non più preoccupati dal tema sicurezza", ma anche, rileva Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi, "l'introduzione di nuove rotte da parte delle compagnie low cost che hanno generato nuove opportunità". Compagnie che, pur avvicinando Israele alla Penisola, non sembrano però troppo interessate a rendere più spedito il lavoro dei tour operator che muovono gruppi. "È vero - sottolinea Silvano Mezzenzana, vicepresidente di Duomo Viaggi - che i voli diretti hanno un appeal maggiore, ma non è affatto facile prenotare con anticipo tutti i posti con le low cost e spesso - aggiunge - si finisce con lo scegliere vettori europei che fanno scalo". Ma se la Terra Santa e i Paesi che la circondano sono oggi destinazioni nuovamente apprezzate dai turisti religiosi, cominciano a essere riscoperte anche mete devozionali dell'Egitto legate alla storia del primo cristianesimo o al dialogo interreligioso. "Il monastero di Sant'Antonio nel deserto, così come la moschea di al-Azhar, al Cairo, sono luoghi tornati a essere frequentati" evidenzia Mezzenzana. Ma tornano in auge anche destinazioni per diverse stagioni uscite dal radar degli operatori. "L'itinerario sulle orme di San Paolo, in Turchia - precisa Rusconi -, comincia di nuovo a essere richiesto".
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Turismo religioso: il nuovo pellegrino diventa viaggiatore

Sopra i cinquant'anni, tende a tenere sotto controllo i costi, ma desidera i comfort di un servizio di buon livello. Non si muove in grandi gruppi e, dell'esperienza, apprezza sempre di più la dimensione individuale rispetto a quella comunitaria. Quando poi la destinazione lo consente, è interessato a conoscere la cultura dei luoghi che attraversa entrando anche in contatto con le altre fedi. 
È il turista religioso, profilo a cui guardano con attenzione diversi operatori della Penisola che per questo tipo di viaggiatore mettono a punto programmazioni ad hoc che, senza correre dietro a mode o a tendenze passeggere, sono in continua evoluzione.
"Rispetto al passato si è un po' perso il senso del gruppo - sottolinea Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi -. Dalle parrocchie non si parte più riempiendo pullman interi da 50/60 posti. La maggior parte delle richieste che arrivano sono individuali che poi noi aggreghiamo". Simile l'esperienza di Silvano Mezzenzana, vice presidente di Duomo Viaggi. "È sicuramente più presente l'attenzione al singolo. Una dimensione che si sposa con una spiritualità più intima e profonda, ma anche con una maggiore richiesta di quei pellegrinaggi che, come i Cammini, si fanno da soli o in piccola compagnia". 
Ma a cambiare sono anche, per Barbara Chiodi, direttore di Brevivet, i contenuti stessi del viaggio. "Si pone sempre più attenzione ai contenuti biblici e pastorali. Sia nei santuari mariani che nei luoghi della fede bisogna sempre porre molta cura al particolare per non deludere le aspettative del fedele". Il quale, malgrado non sia disposto a spendere cifre da capogiro, è comunque alla ricerca di soluzioni confortevoli. 
"Trattandosi spesso di viaggi impegnativi, ricchi di visite e camminate, si tende a scegliere sistemazioni comode, ma non di lusso" evidenzia Rusconi. Quando è possibile si cerca poi di privilegiare le strutture che, a vario titolo, sono riconducibili alla Chiesa. "In Terra Santa ci rivolgiamo di solito alle pensioni gestite dai francescani o dalla comunità cristiana locale e in ogni caso - aggiunge Mezzenzana - cerchiamo sempre di avere un interlocutore della Chiesa". 
Ma se i pellegrinaggi nei grandi santuari mariani d'Europa lasciano poco spazio all'approfondimento culturale, è nei luoghi devozionali in Medio Oriente che quest'aspetto acquista rilevanza. "A Lourdes - osserva Rusconi - si va esclusivamente per pregare, mentre in destinazioni come l'Armenia, il Libano e la Giordania biblica, si riesce più facilmente a fondere l'aspetto spirituale con l'approfondimento archeologico". 
Gli sforzi degli operatori vanno anche verso una maggiore connotazione interconfessionale dell'esperienza. "Da un paio di anni - interviene Chiodi - abbiamo introdotto un nuovo segmento Cultura e Religione che, appunto, vuole spingere i nostri viaggiatori alla scoperta delle radici delle culture religiose".
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