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Nell'Atelier di Reggio Emilia. L'arte che non cancella l'errore

La Fenice inclina il lungo collo assumendo la posizione inconfondibile di tanti bestiari medievali. Un’immagine così non sfigurerebbe nel Libro di Kells, il capolavoro della miniatura irlandese. Invece è stata dipinta di recente qui, a Reggio Emilia, da due giovani artiste che si chiamano Giulia Zini e Laura Aurelio: alla prima si deve il disegno, gigantesco, di quasi due metri per tre; alla seconda – che per tutti è Lauretta – la campitura minuziosa delle ali, in una trama fittissima di segni e colori. «Mi piace pensare che la nostra sia una bottega rinascimentale, nella quale ciascuno presta la sua opera secondo le capacità proprie e le necessità comuni», spiega Luca Santiago Mora, fotografo e artista visivo, lettore di Simone Weil e Cristina Campo, ideatore e anima dell’Atelier dell’Errore, la realtà alla quale appartengono Giulia, Lauretta, Giorgia Ballabeni, l’altra Giulia che di cognome fa Gaiti e ancora Francesca, Matteo, Gianluca, Dieolhak, Lorenzo, Nico, Nuru, Francesco e Valentina.
Maggiorenni o poco più, sono entrati a far parte dell’Atelier negli anni scorsi su segnalazione del servizio di neuropsichiatria infantile della Ausl di Reggio Emilia. Ciascuno di loro è portatore di una disabilità più o meno accentuata, più o meno riconoscibile. C’è un dislivello tra il loro sguardo e il mondo come comunemente lo percepiamo. Ma a osservarli mentre disegnano accucciati per terra, nello spazio messo a disposizione dalla Collezione Maramotti nella storica sede di Max Mara lungo la via Emilia, viene da chiedersi se quel dislivello, quello scarto, non vada a loro vantaggio. «Vedono più in profondità, perché non hanno paura a tenere gli occhi aperti anche nelle zone più oscure, che noi di solito scegliamo di ignorare – afferma Santiago Mora –. Per questo le loro opere risultano così inquietanti, a volte addirittura spaventose. Io preferisco considerarle profetiche: mostrano qualcosa che ancora non conosciamo, ma che presto o tardi arriveremo a scoprire».
Animali, più che altro, come quelli catalogati e commentati nell’Atlante di zoologia profetica edito da Corraini a cura di Marco Belpoliti con i contributi di Luigi Zoja, Massimiliano Gioni, Gabriella Caramore, Ermanno Cavazzoni e di tanti altri che si sono lasciati appassionare e interrogare da questa esperienza unica e difficilmente classificabile. «Non è arteterapia e neppure Art Brut – precisa Santiago Mora –, non c’è nessuno che dall’esterno indirizzi o valuti. Gli artisti sono loro, i ragazzi e le ragazze, ognuno con il suo talento particolare. A me spetta solo il compito di trovare i materiali e gli strumenti più adatti. Anche fissando le regole, che sono molto semplici e uguali per tutti». Non si cambia foglio, per cominciare. Casomai se ne aggiungono, per ampliare l’opera. E non si cancella. Correggere è consentito, tornando con la matita su un dettaglio in modo da renderlo più aderente alle intenzioni dell’artista. Nel peggiore dei casi il lavoro può essere rifiutato e ceduto a qualcun altro, che provvederà a completarlo. «Sono i tre passaggi fondamentali – elenca Santiago Mora –: riconoscere le abilità, liberarle, metterle al servizio di un’impresa collettiva».
L’Atelier dell’Errore è nato nel 2002. Presso la Ausl reggiana era già attivo un laboratorio di attività espressive per minori con disabilità psichiatrica, ma la responsabile aveva preso un anno di aspettativa e Santiago Mora si era offerto di sostituirla, senza avere ben capito quale fosse esattamente l’impegno. «Perché non proviamo a disegnare?, ho detto un giorno – ricorda –. Uno dei ragazzi mi ha risposto di no, che lui non poteva disegnare. Mi è sembrata un’espressione tremenda, quel non potere, nella quale si stratificavano anni di critiche, di rifiuti, di irrisioni e di scarti. Ho pensato che, quando non si può, è allora che si deve. Abbiamo cominciato così». Prendere a soggetto il mondo animale è stata una scelta pressoché istintiva, rafforzata dall’apertura di un’altra sede dell’Atelier a Bergamo, negli ambienti del museo di Scienze naturali. Si sono sviluppate in questo modo la serie degli “animali custodi”, ai quali gli artisti consegnano i loro timori e il loro desiderio di giustizia (la protezione più invocata è quella contro i bulli), ma anche la fantasmagorica avventura delle “Cervie Eustachee”, creature ispirate alla leggenda di sant’Eustachio e protagoniste nel 2012 di un importante allestimento nella chiesa veneziana di San Stae. E qualche settimana fa, durante la festa della rivista online Doppiozero, l’Atelier ha presentato al Teatro Rasi di Ravenna, ex chiesa di Santa Chiara, una struggente Piccola liturgia con una sequenza di testi scritti dai ragazzi in una lingua aulica e plebea che ricorda le invenzioni di Giovanni Testori: Patrum lostres / che s’è le ciels / si santificatum l’om…
In questi quindici anni gli artisti dell’Atelier sono cresciuti, in tutti i sensi. Hanno esposto in Italia e all’estero, a Milano in occasione di Expo (la mostra si intitolava Uomini come cibo) e alla Moretti Gallery di Londra, dove le loro visioni abissali stavano a fianco a fianco dei dipinti di Andrea de Bartoli, Luca Signorelli e Carlo Dolci. I loro disegni si trovano sulle copertine dei libri della maceratese Quodlibet e all’interno di molte altre pubblicazioni, compresa quella relativa all’edizione 2015 di Euward, il maggior riconoscimento europeo destinato al rapporto fra arte e disabilità. Il premio è andato a Giulia Zini, ma alla cerimonia ha partecipato tutto l’Atelier, la bottega al gran completo nella sua versione Big. Sì, perché nel frattempo i ragazzi sono cresciuti anche d’età e allo scoccare dei diciotto anni i servizi di neuropsichiatria infantile non possono più occuparsi di loro. Insieme con la moglie Simonetta, a sua volta coinvolta nelle attività dell’Atelier, Santiago Mora ha cercato una soluzione e l’ha trovata grazie a Luigi Maramotti – attuale presidente di Max Mara e della collezione di arte contemporanea istituita dal padre Achille – e alla Fondazione Alta Mane Italia, che finanzia il progetto. Lo scopo è, anzitutto, quello di permettere alle ragazze e ai ragazzi di continuare a disegnare, esprimersi, ricercare, elaborando tecniche di incredibile efficacia, come quella escogitata da Dieolhak per il suo mirabolante Trapus Murtorus: la corazza della bestia è resa porosa da una serie di buchi realizzati utilizzando contemporaneamente due matite, una durissima che lascia il segno e l’altra, un po’ più morbida, che lo ribadisce con un leggero contorno. Il risultato è un carapace di favolosa consistenza, la corazza di una creatura di sogno che sia riuscita a varcare la soglia dell’invisibilità.
«Il vero obiettivo – avverte Santiago Mora – è che gli artisti ricevano un riconoscimento economico, che li renda almeno in parte autonomi». Fuori la giornata è grigia, scende una pioggia fuori stagione, ma le stanze dell’Atelier Big sono comunque luminose. Si lavora per portare a termine una commissione arrivata da Milano, ma il tempo per una pausa si trova lo stesso. Si passano in rassegna i disegni appesi alle pareti bianche, si rievocano episodi e si illustrano significati nascosti. È una specie di anteprima della giornata di domenica 7 maggio, quando per la prima volta le stanze della bottega si apriranno ai visitatori nell’ambito della manifestazione Fotografia Europea 2017. Non tutti gli artisti partecipano a questo vernissage improvvisato. Giorgia preferisce continuare a disegnare. Le riesce benissimo, come dimostrano le sue opere. Su una, in particolare, erano cadute due o tre lacrime. Quando se n’è accorta, lei ha lasciato che si asciugassero, dopo di che ha preso la matita ed è tornata su quelle minuscole macchie con un tratto leggero. Ci sono perle, adesso, al posto delle lacrime.
Avvenire

Ad Arezzo il Museo dell'Oro. Esposta anche statua Minerva ritrovata nel Cinquecento


AREZZO - "Un'eccellenza della produzione artigianale ed industriale del posto e di tutto il comparto italiano. Un percorso che dalla dea Minerva accompagna fino si nostri giorni dimostrando la valenza dell'ingegno aretino è italiano". Così il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani ha accompagnato l'inaugurazione del Museo dell'Oro nel trecentesco palazzo di Fraternita di Arezzo dove trovano spazio 82 capolavori in oro firmati dai maestri italiani ed internazionali e realizzati ad Arezzo. Contemporaneamente è stata inaugurata l'esposizione che ospita la statua il bronzo della Minerva ritrovata nel 1541 ad Arezzo e conservata a Firenze .Presenti, oltre al sindaco Alessandro Ghinelli, il presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni e il presidente della regione Toscana Enrico Rossi.
    "Il museo è un polo attrattivo forte - ha detto Rossi - che attrarrà ad Arezzo molti turisti ed un progetto che vede finalmente la luce e a cui abbiamo contribuito volentieri". "La Minerva è stata la 'madrina' del museo - ha commentato il sindaco Ghinelli - e siamo molto orgogliosi di ospitarla qui".
    (ANSA).

ECCO LE BANDIERE BLU, LA LIGURIA E' ANCORA REGINA

MARE PIÙ PULITO, IN ITALIA LE SPIAGGE DA SOGNO SONO 342 Mare più pulito, quest'anno, sulle coste italiane: salgono infatti a 342 le spiagge sulle quali sventolerà la bandiera blu assegnata dalla Foundation for Environmental Education per questa 30/a edizione a 163 Comuni e 67 approdi turistici sulla base di 32 criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. La Liguria si conferma regina del mare eccellente arrivando a 27 località, seguono come lo scorso anno la Toscana con 19 località e le Marche con 17. (ANSA).

Festival Napoli, kermesse per eccellenze. Alla Mostra d'Oltremare musica e tradizioni di 15 Paesi


(ANSA) - NAPOLI, 8 MAG - Un Festival per celebrare Napoli e il suo ruolo internazionale. E' il Festival di Napoli che si terrà alla Mostra d'Oltremare nell'ambito della più ampia manifestazione 'Napoli incontra il mondo' che porterà nel capoluogo campano la musica, l'enogastronomia, le tradizioni e l'artigianato di 15 Paesi. Nei weekend dal 30 giugno al 2 luglio e dal 7 al 9 luglio alla mostra si svolgeranno contemporaneamente i Festival irlandese, spagnolo, celtico, argentino, country, indiano, il Festival dell'America latina, Le Mille e una notte, Amo la terra, lo Japan Expo, That's America, l'October Festtival e La mia Africa e il Festival di Napoli che celebrerà - come spiegato dall'organizzatore, Michele Panfietti - ''la passione, il sentimento, la storia di Napoli con lo scopo di far conoscere ai visitatori che arriveranno da tutta Italia e dal resto del mondo le meraviglie della Capitale del Mediterraneo''. L'evento sarà promosso dai canali Rai e in particolare da Rai international e farà tappa nei più importanti complessi fieristici. Il Festival infatti farà tappa a Milano e Torino, ma anche a Mosca, Pechino, Tokyo, San Paolo e New York.
    ''La realizzazione di questo Festival - ha affermato il sindaco, Luigi de Magistris - rappresenta un salto di qualità significativo. Oggi grazie alle persone e ai professionisti che come noi ci credono, Napoli è diventato un importante attrattore. Noi in questi anni abbiamo lavorato perché questa fosse l'immagine di Napoli -. Ha aggiunto - togliendo lo sfregio che altri avevano causato''. Alla presentazione della manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, anche la presidente della Mostra d'Oltremare, Donatella Chiodo, che ha sottolineato l'impegno e il sostegno dell'ente e l'assessore al Lavoro, Enrico Panini, che ha ricordato come simili appuntamenti siano ''il frutto del mandato politico e amministrativo e testimonino la capacità organizzativa dell'amministrazione, delle sue articolazioni e della città tutta''.

Riapre a Stupinigi Appartamento del Re


TORINO - Riapre al pubblico dopo 13 anni l'Appartamento del Re della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
    Termina infatti a giugno il recupero delle stanze juvarriane della residenza sabauda per la caccia e le feste alle porte di Torino. Si tratta dell'ultima tappa di un percorso avviato 30 anni fa per il recupero del complesso, patrimonio Unesco dell'Umanità. I lavori sono stati finanziati dalla Fondazione Crt con un investimento di 20 milioni di euro.
    "Riconsegniamo al pubblico un edificio storico di enorme valore - spiegano il presidente e il segretario generale della Fondazione Crt, Giovanni Quaglia e Massimo Lapucci -. Adesso faremo il possibile per dargli una nuova e virtuosa governance, come merita un museo del genere. Stiamo infatti progettando un tavolo con l'Ordine Mauriziano, proprietario della Palazzina, e la Compagnia di San Paolo".
    L'obiettivo è quello di accrescere l'offerta culturale di Torino e del Piemonte, arricchendo il circuito delle residenze sabaude di un altro importante tassello.(ANSA).

A Palermo con Calaciura e l'inferno degli esclusi


 Diceva Cristina Campo che accusare di frivolezza i favolisti francesi perché adornano le fate di piume di struzzo significa possedere la vista, non la percezione. E solo la percezione sa riconoscere ciò che ha valore e che esiste veramente. Ora, "accusare" Giosuè Calaciura di essere uno scrittore barocco perché curva la parola oltre il suo grado di flessibilità (senza che, peraltro, si avverta uno scricchiolio) significa possedere l'udito ma non l'orecchio.
BORGO VECCHIO  (SELLERIO, PP. 134, 14 EURO) conferma, per lo stile che ancora una volta sorprende al pari dei contenuti, che questo autore è un caso a sé nel panorama letterario, come finalmente si comincia a sospettare, almeno fuori dall'Italia: i francesi hanno cominciato a tradurre i suoi romanzi a partire da "Malacarne" del '97; lo stesso sta accadendo in Germania.
    Chi ha vissuto a Palermo negli ultimi venticinque anni sa quanto sia difficile raccontare la città: è come andare dallo psicanalista accompagnati dai genitori, tanto è invasiva la presenza delle cosiddette istituzioni che pretendono di dare l'interpretazione autentica dei processi sociali e culturali, spalleggiate dalla "società civile", evidentemente ignara del fatto che una volta operata la frattura scompare il concetto stesso di società.
    Borgo Vecchio, che dà il titolo al libro, è un quartiere reale dove accade ancora oggi che uomini e pecore dividano lo stesso giaciglio, come documentava sessant'anni fa Danilo Dolci in un'altra zona di Palermo, Cortile Cascino. Bisogna voler male alle parole per dire che la città è molto cambiata rispetto a quel tempo, come capita di leggere e di sentire. Borgo Vecchio è a ridosso del porto e non dà nell'occhio quanto a degrado apparente - in certi scorci, anzi, la vista ne può trarre conforto, ma la percezione produce esiti ben diversi. Lì vivono i compagni di scuola Mimmo e Cristoforo, la prostituta Carmela e sua figlia Celeste. Lì vive Totò, che non aveva "intelligenza di commercio ma solo di rapina", lesto di grilletto e di gambe, che sfreccia per i vicoli ("a misurare la distanza dal mondo") sfiorando appena le basole con le suole lisce delle sue scarpe, come se l'attrito fosse una forza irrilevante. Borgo Vecchio è il luogo che "la città del privilegio" ha adottato come porto franco dell'illegalità comoda e leggera: lì si andava (e si va a ancora) a fare la spesa di notte, perché in barba alle regole dell'annona, i negozi allungavano l'orario a piacimento; in passato si andava il mercoledì pomeriggio - nei tempi in cui lo Stato pensava di vigilare sui commerci - muovendosi dalla città bene, cento metri più a ovest, dov'era vietata la panificazione; lo era anche al Borgo Vecchio, beninteso, ma nessuno, neanche il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, riuscì a far rispettare la legge ai panettieri.
    A proposito di legge, Calaciura sembra porre una questione non di poco conto: che cos'è la norma in una realtà dove non funziona niente? La risposta potrebbe arrivare per sottrazione: non è un deterrente (si continua a delinquere); non è una punizione (nei termini in cui è descritto il quartiere, il carcere potrebbe persino proteggere dalla violenza del contesto). La categoria che più si avvicina alla legge è il caso. Totò il rapinatore è sì un delinquente, ma è principalmente la cavia della legge, che dà l'illusione alla società (civile?) di vivere nel migliore dei mondi possibili, di confinare l'impresentabile nell'enclave del Borgo. Nel quartiere vivono la loro clandestinità uomini, donne, cavalli, oggetti: la pistola di Totò, custodita nella calza che fa da fondina, è una co-protagonista del romanzo e contende il suo primato al coltello. Mostrando l'arma Totò spiega ai suoi amici che "fa più paura del coltello, non promette colluttazioni né discussioni, se c'è la pistola non c'è altro da aggiungere". Tutto tende all'irreparabile, come sembra predire il ritratto della Madonna del Manto, una sorta di Tiresia, indifferente agli "anticipi di paradiso" offerti dalla prostituta ai propri clienti. (ANSA).

Mare più pulito, in Italia 342 spiagge da sogno


(ANSA) - ROMA, 8 MAG - Mare eccellente, quest'anno in Italia, su più spiagge dell'anno scorso: sono aumentate a 342 (il 5% di quelle premiate a livello mondiale) quelle che si fregeranno della Bandiera Blu assegnata dalla Foundation for environmental education (Fee) Italia per questa 30/a edizione. Podio incontrastato, con la Liguria che si conferma regina, seguita da Toscana e Marche. Il "sigillo" che ogni anno premia le località che salvaguardano meglio l'ambiente - sulla base di 32 criteri aggiornati periodicamente - e le infrastrutture 'green', per il 2017 andrà anche a 163 Comuni e 67 approdi turistici. Boom per i laghi doc in Trentino. 

La Liguria conferma la leadership per mare cristallino con 27 località (due i nuovi ingressi Camogli e Bonassola), seguita come lo scorso anno da Toscana con 19 località e Marche con 17. La Campania raggiunge 15 bandiere con un nuovo ingresso (Sapri) e la Puglia mantiene le sue 11; l'Abruzzo va a quota 8 con due nuovi ingressi Giulianova e Roseto degli Abruzzi e l'Emilia Romagna perde una bandiera scendendo a 6. Il Veneto e il Lazio confermano le 8 bandiere del 2016, la Sardegna è presente con 11 località e la Sicilia raggiunge le 7 bandiere con l'ingresso di Santa Teresa di Riva; la Calabria arriva a 7 con due nuovi ingressi Roseto Capo Spulico e Soverato, il Molise scende a due bandiere, una in meno dell'anno scorso, il Friuli Venezia Giulia conferma le due bandiere del 2016 e la Basilicata resta a due. 

I 67 approdi premiati, spiega la Fee, "dimostrano che la portualità turistica ha consolidato le scelte di sostenibilità, rispondendo ai requisiti previsti per l'assegnazione internazionale, garantendo la qualità e la quantità dei servizi erogati nella piena compatibilità ambientale". Aumentate anche le bandiere per i laghi con il Trentino Alto Adige che raggiunge quota 10 e raddoppia rispetto all'anno scorso; 1 va alla Lombardia e 2 al Piemonte. 

Il 2017, designato dall'Assemblea Generale dell'Onu "Anno Internazionale del Turismo Sostenibile" di cui la Fee è partner, segna un trend di crescita delle località Bandiera Blu e dimostra l'impegno delle "amministrazioni locali nel cogliere nuove sfide per la gestione sostenibile del territorio, mettendo al centro la connessione terra-mare - spiega Claudio Mazza presidente della Fee Italia - La salute del mare è strettamente correlata alla gestione del territorio".

Chiese, villaggi e miniere, i tesori sotterranei del mondo. Viaggio nelle viscere della terra per scoprire le meraviglie

Monopoli ma anche Seattle, le Filippine, la Cappadocia e Montreal. Ecco i tesori sotterranei da scoprire in tutto il mondo:
Miniera di sale Wieliczka
E’ conosciuta come la cattedrale di sale, una delle più antiche miniere saline al mondo ancora in funzione, che nei suoi 300 chilometri d’ampiezza regala gallerie profonde anche 327 metri, pozzi e sculture scolpite nel sale e corridoi serpeggianti, che raccontano la storia del duro lavoro di tante generazioni di minatori nella regione polacca di Malopolska, a 12 chilometri da Cracovia. La parte visitabile dell’affascinante miniera di sale, patrimonio Unesco dell’umanità e attrazione turistica tra le più amate della Polonia, misura 3 chilometri e comprende laghi sotterranei dalle verdi acque, camere arredate con candelabri di sale e bassorilievi, cappelle con altari e opere d’arte, tra cui la riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, e un tracciato di 800 scalini che scendono a 135 metri sotto terra. Il percorso comincia nel pozzo Daniłowicz dove una guida svela i segreti della miniera e racconta le storie delle tante vite legate a Wieliczka; scendendo si scoprono grotte e luoghi meravigliosi, scolpiti nella dura roccia salina, e si ammirano attrezzature e strumenti minerari, carrelli, macchinari e utensili. A metà del percorso si visita la cappella dedicata alla principessa Kinga, patrona dei minatori, ornata da lampadari e arricchita da bassorilievi e statue. Infine, sulle note della musica di Chopin si segue il meraviglioso spettacolo delle luci organizzato sulle rive di un lago salino.

Pioneer Square di Seattle
Il centro storico di Seattle, che corrisponde al quartiere di Pioneer Square, risale alla fine dell’Ottocento e ospita gallerie d’arte, negozi, ristoranti e locali notturni. Ma l’attrazione più curiosa e insolita di questa zona è Bill’s Speidel underground tour, lo storico nucleo cittadino con caseggiati in mattoni rossi, gallerie e strade, costruito prima dell’incendio che nel 1889 distrusse la città americana. Da allora Seattle venne ricostruita a un livello superiore ma nel ventre della terra restano gli antichi edifici, visitabili da lunghe passerelle in legno che consentono ai visitatori di camminare in strade spettrali. La visita sotterranea comincia sotto la Doc Maynard Public House, accompagnati da guide che raccontano storie curiose e leggende sulla vita della città statunitense prima della ricostruzione. Tra i racconti più accattivanti ci sono le storie dei tunnel usati per le riunioni clandestine durante gli anni del proibizionismo e le scandalose storie di prostituzione, organizzate da una rete di sarte.

Coober Pedy in South Australia
In una landa desolata a 800 chilometri a nord di Adelaide, nel South Australia, migliaia di tumuli piramidali simili a rocce disseminati sulla sabbia arancione si intervallano a profonde buche nel terreno. Questo paesaggio bizzarro è stata creato da famiglie di minatori di opali di quarantacinque diverse nazionalità, che per difendersi dal caldo edificarono i propri alloggi sottoterra, dando luogo a un villaggio minerario sotterraneo con abitazioni, spazi comuni, negozi, gallerie d’arte e persino una chiesa ortodossa. Coober Pedy è un luogo interessante e originale da visitare: accompagnati da una guida si scopre il villaggio che risale ai primi del Novecento e che in lingua aborigena significa “buco nel terreno dell’uomo bianco”. Il luogo più bello è la casa di Faye, che mostra perfettamente l’abilità dei minatori di sfruttare il sottosuolo, ma l’esperienza migliore è dormire nel Desert Cave Hotel, un albergo scavato nel sottosuolo.
Oggi Coober Pedy, fondata nel 1915, racchiude più di 70 miniere che producono gli opali di maggiore qualità al mondo.

Villaggio di Andrea e Procopio a Monopoli
Tra i giganteschi olivi secolari dell’entroterra di Monopoli, nei pressi dell’antica via Traiana, sorge uno degli insediamenti rupestri più interessanti della Puglia, al cui interno si cela la chiesa dei santi Andrea e Procopio, che dà il nome al villaggio. L’antico sito è situato in una posizione strategica, in un dislivello naturale e di spalle ai venti umidi ma con una buona illuminazione solare che gli consente di avere un microclima mite e costante. Attualmente dell’antico villaggio rupestre si visitano alcune grotte, un tempo usate come abitazioni o stalle, e un affascinante frantoio ipogeo dove sono presenti macchinari per la lavorazione delle olive e calendari ricavati nella roccia per scandire lo scorrere del tempo. All’interno del complesso si visita anche la cripta dei santi Andrea e Procopio, che dalle incisioni e dai simboli apparteneva all’antico ordine dei Cavalieri Templari. Nella chiesa, dedicati a sant’Andrea apostolo, fondatore della chiesa di Costantinopoli, e san Procopio, protettore delle armate bizantine, sono presenti crocefissi e affreschi ben conservati.

Il fiume sotterraneo di Puerto Princesa 
La natura regala spesso tesori nascosti che meritano di essere scoperti; è il caso di Puerto Princesa, capitale della provincia di Palawan, nelle Filippine, che ha ricevuto la tutela dell’Unesco per il suo fiume sotterraneo, incluso peraltro tra le 7 meraviglie naturali del mondo. Si tratta di un fiume che scorre tra mangrovie e una foresta fitta, popolata da molte specie tropicali, e per 8 chilometri all’interno di una grotta lunghissima, che può essere esplorata – previa prenotazione - per più di 4 chilometri con una barca. Lo spettacolo è assicurato e la navigazione conduce in un corridoio di rocce, stalattiti e stalagmiti e in un mondo di strane specie acquatiche e di piccoli pipistrelli. Il fiume è ospitato in un parco che offre anche una foresta fluviale, spiagge bianche e piccoli isolotti.

Ospedale nella roccia di Budapest
All’interno della collina di Buda, dove sorge il palazzo reale, c’è un luogo particolare e curioso, testimone della tormentata storia della capitale d’Ungheria: è l’ospedale nella roccia Sziklakorhaz, un sito sotterraneo scavato nella terra che fa parte di un sistema di grotte e percorsi labirintici attivi da secoli. Un tempo il sito, caratterizzato da dieci chilometri di tortuose gallerie e da un sistema di fornitura elettrica indipendente, era usato come cantina, ma durante la seconda guerra mondiale le autorità di Budapest lo trasformarono in un grande ospedale. Finito il conflitto la struttura sanitaria rimase attiva per qualche tempo, specie durante la rivoluzione del 1956, quando le autorità comuniste, durante la crisi dei missili a Cuba, vollero aggiungere un bunker antiatomico, terminato poi nel 1962. Oggi si visita la struttura, trasformata in museo, con l’aiuto di una guida e la proiezione di un breve filmato che racconta le condizioni di vita di quegli anni. L’ospedale è stato ricostruito fedelmente in ogni ambiente: gli ambulatori, la sala operatoria, le stanze di degenza, le cucine, così come le attrezzature sanitarie dell’epoca e i manichini che ricordano il personale medico e i pazienti. Anche nel bunker sono esposti gli ambienti e gli oggetti originali come le tute e le maschere antiradiazioni e gli impianti di aerazione.

Derinkuyu in Cappadocia
Gole profonde e caverne misteriose come labirinti punteggiano il cuore dell’Anatolia, in Turchia, creando uno scenario naturale straordinario e surreale, frutto delle violente eruzioni dei vulcani Erciyes e Hasandağ che milioni di anni fa ricoprirono di lava l’antico territorio della Cappadocia. Questa terra, luogo d’origine del ricco impero ittita, vide fiorire numerose civiltà, tra cui quella bizantina e quella romana, di cui ancora oggi rimangono numerose testimonianze, incise nella roccia; per scoprirle è necessario attraversare tortuose gallerie che portano a segrete città sotterranee e a case rupestri - ce ne sono più di tremila - affrescate dai bizantini. Uno di questi centri, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità, è Derinkuyu e regala visite indimenticabili nelle viscere della terra. La città sotterranea si sviluppa su più livelli di profondità e dal 1969 è aperta alle visite dei turisti, che scendono fino a 85 metri tra grotte, corridoi, cappelle, botteghe, cisterne e magazzini.

Montreal Underground City
Sono molte le città nel mondo che per affrontare le temperature rigide dell’inverno hanno creato centri sotterranei dove vivere la quotidianità. E’ il caso di Montreal, in Canada, che possiede un mondo nascosto per ripararsi dal freddo. Nell’Underground City di Montreal, in effetti, c’è di tutto: uffici, negozi, ristoranti, cinema, alberghi, spa, musei, banche, università e persino una pista da hockey, omaggio allo sport nazionale. Il primo grande centro commerciale sotterraneo, Place Ville Marie, venne edificato nel 1962; poi nel 1966 venne costruita la metropolitana e, accanto alle stazioni, piccole piazze commerciali. Oggi Montreal conta con una città parallela sotterranea di circa 33 chilometri dove ogni giorno, dalle 5 e 30 del mattino all’una di notte, circolano 500mila persone che lavorano, fanno shopping e camminano lungo i tanti passaggi pedonali, decorati con opere d’arte, sulle scale mobili e nelle piazze arredate con fontane e sculture. I centri più famosi e affollati che meritano una visita sono il Centre Eaton e il Promenades Cathédrale.
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Venezia si veste di contemporaneo. Per la Biennale 23 eventi collaterali e tante mostre

VENEZIA - L'antica Signora si veste di contemporaneo. Venezia, dopo l'annuncio delle mostre di Damien Hirst e Mark Tobey già aperte in queste settimane, è pronta dall'8 maggio ad indossare i paramenti della megalopoli dell'arte contemporanea. Ad officiare una celebrazione laica che per mesi trasformerà Venezia in un palcoscenico dedicato alle diverse tendenze del fare arte oggi - 23 gli eventi collaterali, ma decine le mostre e i party più o meno esclusivi in ogni angolo del centro storico -, e a trainare un 'sistema' destinato a richiamare in città migliaia di addetti ai lavori nei tre giorni della vernice, dal 10 al 12 maggio (apertura al pubblico dal 13 al 26 novembre), è un'altra "vecchia signora", quella Biennale d'arte che ha superato il traguardo dei 120 anni dalla fondazione senza un capello bianco. Invitati 120 artisti da ogni angolo del mondo di cui 103 per la prima volta presenti alla Biennale nella mostra curatoriale.
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Alla Mini Countryman ora spunta una 'casetta' sul tetto. Prodotta da italiana Autohome rende i viaggi ancora più liberi

ROMA - Sinonimo di libertà assoluta negli spostamenti in auto, viste le sue capacità di andare dappertutto, la Mini Countryman con sistema di trazione integrale All4 aggiunge ora una nuova e interessante possibilità di 'evasione' dagli itinerari preconfezionati e dagli schemi del viaggiare convenzionale. Lo fa grazie alla collaborazione con l'italiana Autohome - leader mondiale del settore e marchio che oggi raggruppo nomi iconici come Air Camping e Maggiolina - che ha realizzato espressamente per Mini una tenda pieghevole con coperchio in vetroresina. La 'casetta' si fissa direttamente ai mancorrenti di serie della Countryman utilizzando due barre trasversali che, specifica la nota, si acquistano nei Mini Shop come accessorio originale. Quando è chiusa la tenda occupa pochissimo spazio in verticale e, grazie al coperchio rigido, assume un aspetto simile a quello dei contenitori portatutto e ha un impatto sull'aerodinamica molto limitato. All'interno la 'casetta' di Autohome offre, come le sue antenate Air Camping e Maggiolina, una più che accettabile abitabilità per due persone grazie alla pianta rettangolare (2,1 metri per 1,30) e all'altezza di 95 cm, il tutto nel rispetto della filosofia Mini, cioè offrire il massimo dello spazio vivibile nel minimo ingombro. Sono presenti due ampie aperture di accesso sui lati più lunghi e due 'finestre' su quelli più corti, così da rendere luminoso e ben ventilato l'interno, e non mancano le zanzariere per tutte le aperture e un comodo sistema d'illuminazione a Led.

A completare la trasformazione della Mini Countryman in 'casetta' viaggiante il kit viene fornito di una scaletta retraibile in alluminio, che rende facili e sicure la salita e la discesa. Il prezzo - precisa l'Azienda - verrà comunicato a breve.
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Val d'Ossola scenari impensabili vi attendono e noi vi accompagneremo nel vostro viaggio attraverso esperienze uniche



L'Ossola è una vallata alpina di rara bellezza, situata al confine estremo tra Italia e Svizzera, in quella punta del Piemonte che sembra non appartenere a nessun padrone: una terra sorprendentemente autentica e dalla natura selvaggia.

Ad un primo sguardo si è meravigliati dalla varietà nascosta dietro al nome Ossola: borghi antichi in cui vivere un passato che è ancora presente, silenziosi altopiani da cui contemplare panorami mozzafiato, ghiacciai perenni, cime vertiginose, centinaia di laghetti alpini e ben 7 valli, ognuna con una propria storia e identità ben definite.
L'esplorazione di una tale varietà rende ogni visita unica e irripetibile.

La cittadina più importante è Domodossola, antichissima capitale già ai tempi dei Leponzi. Dal suo borgo medievale dall'atmosfera poetica è possibile raggiungere in poco tempo gli angoli più remoti di ogni valle.
Altre culture e altre epoche vi attendono nel corso del vostro viaggio, dalle case Walser in valle Formazza ai paesini tipicamente alpini dell'alta valle Antrona, dai borghi curati della valle Vigezzo ad un'altra cultura Walser, quella anzaschina, senza dimenticare Vogogna, con il suo maestoso castello visconteo.

Sulle alture vi attende una natura incantevole e al tempo stesso selvaggia, dove il vostro spirito riscoprirà l'elemento “acqua” in tutte le sue forme: il ghiaccio che ha scavato orridi impressionanti, la neve che d'inverno trasforma l'Ossola in una splendida location per gli sport invernali, piccoli ruscelli che formano centinaia di pozze alpine dai colori vibranti, sorgenti da cui sgorgano acque ricche di minerali vitali, calde fonti termali in cui ritrovare la pace dei sensi, l'acqua come fonte di energia per l'uomo, che ha costruito imponenti dighe e centrali idroelettriche dall'ammirevole architettura.
Proprio dalla diga di Morasco, in alta valle Formazza, si stacca il salto d'acqua più alto d'Europa, la spettacolare cascata del Toce.

E se vi sembra di aver già visitato paesaggi simili, vi basti pensare che una piccola farfalla, l'Erebia Christi, ha scelto di vivere qui e solo qui, oppure che i nostri stambecchi si inerpicano sui 90° della parete della diga del Cingino, in alta valle Antrona, in cerca del sale di cui sono ghiotti.

Scenari impensabili vi attendono e noi vi accompagneremo nel vostro viaggio attraverso esperienze uniche.

fonte: http://www.becomingossola.com

Oggi Giornata Mondiale della Lentezza, ecco i viaggi slow

L’8 maggio è la Giornata Mondiale della Lentezza. Un'occasione per liberarsi dall’iperconnessione da smartphone, social, computer e tv, concedendosi una vacanza slow in cui riconnettersi con la terra, riassaporare i vantaggi del silenzio e il contatto autentico con la natura. 
Nature Retreat
È un autentico ritiro nella natura, l’Hotel Seehof di Naz (BZ) – a 7 km da Bressanone – albergo che, dopo un’avveniristica ristrutturazione, il 13 aprile 2017 riapre presentandosi come un esclusivo “NATURE RETREAT” 4 stelle superior. In questo posto lontano dal turismo di massa della Valle Isarco, smartphone, tablet e portatili si possono riporre nel cassetto, per immergersi completamente nel regno naturale fatto di boschi, campagne e il laghetto di Flötscher Weiher sulle cui rive ammirare gli aironi. La natura è in dialogo costante con l’architettura del Seehof, che ospita una Spa con accesso diretto sul lago, la piscina infinity riscaldata esterna e il ristorante Borgo dei Sapori in cui scegliere le prelibatezze locali come in un mercato gourmet. L’ideale per riconciliarsi con sé stessi, partecipando ai tour lenti in e-bike o alle escursioni tra laghi e ruscelli. (www.seehof.it)

Il Pic nic da sogno sul Lago
Un pic nic gourmet seduti sull’erba come in un quadro di Monet, con lo sguardo sul Lago di Garda. È l’esperienza slow da vivere al Lido Palace di Riva del Garda (TN), l’elegante 5 stelle che ha organizzato uno Spring Break esclusivo. Lo Chef Giuseppe Sestito prepara il kit per il pranzo open air con ricette originali, accompagnate da un vino Trentodoc.  (www.lido-palace.it)

Nella torre “fuori campo” dell’Alpe di Siusi
Una torre del XIII secolo, lo sguardo sulle linee dolomitiche dello Sciliar e il segnale dello smartphone che non riceve. È la vacanza digital detox e da sogno del Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar (BZ), che ha volutamente lasciato alcune aree di questa antica struttura, nella quale sembra di passeggiare in una galleria d’arte (essendoci oltre opere e dipinti di artisti famosi come Dalì, Picasso e Klimt), prive di connessione internet. Nelle camere della torre storica, in particolare, gli ospiti riescono a riposare in modo impeccabile, per poi godersi la tranquillità della piscina nel giardino sul panorama incantato dell’Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol). Un privilegio per quanti vogliono riconciliarsi con la natura e con se stessi, approfittando dei tanti sentieri che si inoltrano tra i boschi, le vette, il Parco Naturale dello Sciliar-Catinaccio e il naturale Laghetto di Fiè. (www.romantikhotels.com)

Sulla spiaggia selvaggia dell’estremo sud della Sardegna
Essenze di mirto, lavanda e ginepro inebriano l’aria di uno dei luoghi più remoti e selvaggi del sud della Sardegna. Sfiorano le dune di sabbia modellate dal vento, il suono delle onde che si infrangono sulla spiaggia limpida circondata dalla macchia mediterranea appena fuori dal giardino dell’Hotel Aquadulci, in località Spartivento a Chia (CA). Un luogo autentico, che in primavera diventa un rifugio per quanti vogliono godersi la purezza del mare in rigenerante solitudine. La spiaggia di Su Giudeu, grande distesa di sabbia bianca e finissima, avvolta da dune e piante lasciate intatte dal trascorrere del tempo, è collegata all’hotel da un sentiero privato. Un luogo per godersi il sole, pensare e liberarsi dalle incessanti connessioni della vita quotidiana. (www.aquadulci.com)

Nel Castello millenario, dove vivere senza “connessioni” come nel Medioevo
Essere irraggiungibili nello spirito della natura dell’Umbria è il lusso che si concede chi sceglie di immergersi nelle atmosfere medievali del millenario Castello di Petroia (PG), circondato da una tenuta di 250 mq che sconfina tra boschi e pascoli. Il vero maniero, che svetta su una collina tra Gubbio e Perugia, in cui è nato Federico da Montefeltro, e nella cui torre storica, la più antica del castello strutturata su 3 livelli (dal terrazzo la vista è impareggiabile), ci si può separare dal presente più frenetico per vivere un viaggio autentico nel passato. Qui il tempo è scandito dalla natura, che si può esplorare percorrendo a piedi i 20 km di sentieri un tempo tracciati dai contadini ed allevatori ed oggi strade per trekking slow. Uno di questi è direttamente collegato al Percorso Francescano per la Pace, che congiunge Assisi a Gubbio. Prezzi da 90 euro a persona a notte con prima colazione. (www.petroia.it)


Nell’ecob&b che incornicia i Boschi di Carrega (PR)
I vicini di casa sono caprioli e scoiattoli. Se si è fortunati, si possono incontrare passeggiando nel Parco Regionale Boschi di Carrega, un rifugio naturale di 1100 ettari di alberi, tra cui faggi, querce e castagni, a 15 km da Parma. Nel cuore di questo polmone verde del Parmense c’è l’ecob&b Il Richiamo del Bosco, l’ideale per staccare completamente la spina e sentire il contatto più puro con la natura. In questa grande casa, le cui vetrate incorniciano il bosco, tutto è amore per l’ambiente, a partire dal design fatto di materiali riciclati al lifestyle ecologico. Un’amaca dondola nel giardino. Solo uno dei tanti motivi per rifugiarsi in quest’oasi di pace e rimandare per un po’ le email di lavoro, i contatti sui social e la vita iper-connessa. Prezzi da 80 euro per 2 persone in camera doppia, inclusa una merenda di benvenuto e una ricca prima colazione. (www.ilrichiamodelbosco.it)
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#domenicalmuseo Musei boom di ingressi nella domenica gratuita di maggio


Ancora un boom di visitatori per la #domenicalmuseo, la promozione introdotta nel luglio del 2014 dal ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo guidato da Dario Franceschini che prevede l'ingresso gratuito nei musei e nei luoghi della cultura statali ogni prima domenica del mese. In questa edizione di maggio, in tutta Italia - informa il Mibact in una nota - è stata registrata una grande affluenza di visitatori nei musei e nelle aree archeologiche statali e nei tanti musei civici che aderiscono alla promozione. 

Ecco i dati definitivi di oggi nei principali luoghi della cultura italiani: 

- *36.178 Colosseo e Area Archeologica Centrale,


- *26.108 Pompei,


- *23.338 Reggia di Caserta,


- *9.584 Villa d'Este,


- *8.988 Castel Sant'Angelo,


- *7.297 Giardino di Boboli,


- *6.526 Galleria dell'Accademia di Firenze,


- *6.305 Villa Adriana,


- *6.150 Galleria degli Uffizi,


- *6.124 scavi di Ostia antica,


- *6.074 museo archeologico nazionale di Napoli,


- *5.950 Museo Nazionale Romano,


- *5.764 Paestum,


- *5.663 Parco archeologico di Ercolano,


- *4.206 Musei reali di Torino,


- *4.123 galleria Palatina, 


- *4.091 Pinacoteca di Brera,


- *3.870 Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di 


Roma, 

- *3.710 Gallerie nazionali di arte antica di Roma,


- *3.236 Rocca Scaligera; 


- *2.897 Palazzo Ducale di Mantova, 


- *2.808 Cappelle Medicee,


- *2.651 Museo del Bargello,


- *2.585 Gallerie dell'Accademia di Venezia,


- *2.366 Grotte di Catullo,


- *2.011 Museo delle civiltà di Roma,


- *1.910Galleria Borghese,


- *1.785 Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria,


- *1.634 Museo nazionale etrusco di Villa Giulia,


- *1.350 Museo archeologico nazionale di Taranto,


- *1.329 Cenacolo vinciamo,


- *1.020 complesso monumentale della Pilotta di Parma,


- *982 Castello di Miramare di Trieste,


- *805 Museo di Palazzo Reale di Genova


- *968 Galleria nazionale delle Marche, 


- *764 galleria nazionale dell'Umbria,


- *480 Museo archeologico nazionale di Venezia. 


- *195 Palazzo Spinola a Genova. 
(ANSA).

Giro: Gaviria vince la 3/a tappa e prende maglia rosa

 07 MAG - Fernando Gaviria ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia, Tortolì-Cagliari, di 148 km, precedendo in volata sul traguardo di via Roma il tedesco Rudiger Selig. Il colombiano conquista anche la maglia rosa. (ANSA).

Campionati italiani di corsa in montagna settore giovanile

Si è svolta Sabato 6 Maggio 2017 dalle 17 presso il Centro Commerciale Ossola Shopping Center di Crevoladossola, la CONFERENZA STAMPA di Presentazione dell'Evento Campionati italiani di corsa in montagna settore giovanile che sarà disputato in un'unica prova, DOMENICA 21 MAGGIO 2017 a Caddo di Crevoladossola.

La manifestazione si svilupperà in 12 gare e i partecipanti saranno di età compresa tra i 6-17 anni, atleti di società sportive provenienti da tutta Italia. Le gare saranno suddivise per Categorie Maschili e Femminili, Categorie Esordienti A / B / C / Ragazze / Ragazzi Cadette / Cadetti  / Allieve /  Allievi.

L'evento sportivo assegnerà ai vincitori delle varie categorie il Titolo e la maglia di Campione Italiano.

La Società sportiva A.S.D. CADDESE MONIQUE GIROD, con sede a Caddo di Crevoladossola in Val d' Ossola provincia di Verbania è stata scelta dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera, come Società sportiva organizzatrice.

Francesco Trapani presidente dell'A. S. D. Caddese ha aperto la Conferenza Stampa con il saluto di benvenuto a tutti gli atleti e alle loro Società, augurando ai protagonisti del prossimo Campionato Italiano Giovanile di sapersi esprimere "al meglio delle proprie capacità, con prestazioni che rispondano pienamente alle attese personali e a quelle di coloro che con passione, dedizione e competenza, ne assicurano la preparazione e la crescita". Visibilmente emozionato ha poi espresso la sua più sincera gratitudine alla F.D.A.L. Nazionale, che dopo l'esperienza del 2012 ha voluto nuovamente esprimere la propria fiducia alla società Caddese "Monique Girod" per ospitare le gare. Infine ha ringraziato tutti coloro che stanno collaborando per la buona riuscita della manifestazione in particolare il  Gruppo Alpini Caddo e il Comune di Crevoladossola.

Il sindaco di Crevoladossola Giorgio Ferroni ha rimarcato l’impegno dell’ASD Caddese: “ancora una volta lo sport diventa un modo di fare conoscere il nostro territorio, di socializzare e di stringere nuove amicizie” con l’augurio “che sia anche un’occasione per promuovere le bellezze naturali, culturali e artistiche del nostro territorio”.

Stefano Costa Presidente Provincia Verbano Cusio Ossola ha ricordato che “per  una Provincia che fa della matrice alpina il tratto peculiare della sua identità, la Corsa in Montagna rientra a pieno titolo nella rosa degli sport che più si addicono a un territorio che si snoda in altitudine” La corsa in montagna “lascia lo spirito libero di immergersi in una natura che abbraccia gli atleti che l’attraversano e le gare in programma saranno occasione impagabile in cui il sano agonismo dei runners potrà esprimersi nella splendida cornice paesaggistica della Val d’Ossola”.

Per il Presidente Fidal VCO Luigi Spadone: “ancora una volta dopo la fortunata edizione del 2012, la piccola frazione di Caddo, vedrà al via i migliori specialisti giovanili della corsa in montagna”  augurandosi che per tutti, atleti e pubblico, sia una piacevole scoperta del territorio “ e possa diventare un luogo ove tornare, anche semplicemente per una breve vacanza”.

Al termine della Conferenza Stampa Federico Corti presidente dell’A.S.D. “Val d’Ossola sport” ha presentato la seconda edizione della Strà Granda della Valle Anzasca che si disputerà il 25 Giugno 2017 in un percorso immerso nel verde ai piedi del maestoso Monte Rosa.

di Giuseppe Serrone


(Giornalista Free Lance – cell. 3207505116)