Parte la stagione sciistica, tra sport nuovi e km zero

di Ida Bini

In questo insolito e mite novembre sciatori, operatori turistici, addetti agli impianti e appassionati di montagna attendono fiduciosi l’arrivo del ciclone Medea, che da domenica 30 novembre porterà nevicate e un brusco abbassamento delle temperature nell’Italia settentrionale e in quella appenninica. Molti impianti di risalita delle principali località sciistiche italiane sono già in funzione, anche grazie all’innevamento artificiale, ma l’arrivo del freddo e della neve anche a basse quote consentirà a tutti i comprensori di dare l’avvio ufficiale alla stagione sciistica, che si preannuncia ricca di cambiamenti, di nuove tendenze, di sorprendenti offerte turistiche e sportive per gli appassionati della montagna.


E c’è da crederci visto che il turismo dello sci rappresenta a livello nazionale l’11,3 percento del complessivo sistema turistico e che, solo sulle Alpi, genera un mercato da 16 miliardi di euro. Per la stagione invernale che sta partendo l’Osservatorio turistico della montagna italiana (dell’Osservatorio Skipass Panorama Turismo) prevede un incremento del 3,8 percento di presenze rispetto allo scorso anno, soprattutto nelle destinazioni top – le più famose, quelle più all’avanguardia e con più offerte last minute - anche se solo il 14 percento delle località sciistiche italiane ha investito in strutture e servizi, in grado cioè di attirare l’interesse di nuovi consumatori.

Tuttavia è altissima la richiesta di vivere la neve anche da chi non necessariamente vuole praticare una disciplina sportiva; nasce così l’esigenza di soddisfare chi cerca dalla montagna momenti di relax e di benessere. Sempre secondo le indagini dell’Osservatorio turistico sono in crescita gli slons (snow lovers no skiers), cioè coloro che amano la neve ma non sciano, e che cercano dalla località turistica allettanti offerte di sentieri dove passeggiare, baite e solarium dove rilassarsi e godere delle prelibatezze locali e tradizioni da riscoprire. Un’altra tendenza molto interessante è la ricerca delle stazioni sciistiche piccole e accoglienti, con poca ressa agli impianti di risalita e un buon rapporto prezzo/qualità. Ecco qualche indicazione: le piste intorno al rifugio Col de Varda, sul lago di Misurina sopra Auronzo di Cadore; Padola, in Val Comelico; Rienza a Dobbiaco; Passo Oclini nella ski area di Lavazé, nella Val di Fiemme trentina; il pianoro di Ciampedie, tra Vigo di Fassa e Pera di Fassa.

Le grandi destinazioni, dal Dolomiti Superski alla Via Lattea, dal Matterhorn Ski Paradise all’Adamello Ski, invece, vengono scelte in base alla qualità e alla diversificazione dell’offerta, alla sicurezza, all’innovazione e alla garanzia di poter sciare sempre. Tutti i comprensori sciistici, indistintamente, danno grande risalto al rispetto per le regole di sicurezza, alle offerte last minute, alle prenotazioni day-time, cioè nello stesso giorno di arrivo, e a promozioni per famiglie e non sciatori. E’ sempre molto alta l’attenzione per i nuclei familiari e soprattutto per i più giovani sciatori: ovunque nascono scuole per bambini, parchi giochi, piste e alberghi child friendly, pensati appunto per i più piccoli. Un’altra tendenza è lo “sci a chilometri zero”: quest’inverno si riscoprono il treno come mezzo per raggiungere le località di montagna e gli alberghi davanti agli impianti di risalita. Il massimo è poter scendere dal treno e salire sulla cabinovia, come in Val di Sole (Trentino), a Plan de Corones (Alto Adige), a Pila (Valle d’Aosta) e, dal 14 dicembre, a Versciaco (sopra Bolzano).

Per quanto riguarda le discipline sportive, le più gettonate anche quest’anno sono quelle free, economiche perché non necessitano di alcun acquisto di skipass né del maestro di sci e che garantiscono la pratica sportiva in contatto con la natura: ciaspole, nordic walking e sci di fondo. Cresce il numero di appassionati di slow ski, disciplina-filosofia che privilegia le piste panoramiche con soste e percorsi a bassa velocità, e, all’opposto, di quelli di free ride: sport adrenalinico che sta diventando una disciplina e un vero e proprio segmento di mercato. Tra le ultimissime novità, un po’ elitarie e quindi costose, ci sono il balloon ski che prevede la partenza in mongolfiera con gli sci e gli scarponi e l’arrivo in cima alle piste; lo snowscoot, un mix tra monopattino e bici BMX per i freerider esperti che corrono e fanno slalom; lo ski running, corsa in montagna sulla neve, che dalla Francia sta contagiando anche gli sportivi italiani, e lo ice kart, il go kart sul ghiaccio. Va segnalato che sono ancora poche le località dove queste discipline vengono praticate.

Si conferma l’interesse crescente anche per l’arrampicata sul ghiaccio, per l’eliski, per le sciate in notturna (soprattutto nel comprensorio Zoncolan-Ravascletto e nell’area Sella Ronda) e all’alba (in Alta Badia e in Trentino), e per le piste alla francese cioè senza innevamento artificiale e senza battitura che danno la sensazione di sciare mentre sta nevicando. Infine, va segnalata la nuova presenza di applicazioni sullo smartphone per catalogare e condividere le proprie prestazioni, per preparare la sciata e per informarsi sullo stato della neve e sul meteo. Tra le più richieste c’è quella che indica quanti sciatori ci sono in pista (per ora è possibile sul Dolomiti Superski). Nuovissimo è anche il servizio skifast per i pagamenti elettronici nel comprensorio di Bormio, con tariffe che si adattano alle attività in pista e che funziona anche per pagare al bar. Ecco alcune località dove è possibile sciare già da sabato, 29 novembre: nel comprensorio del Faloria, a Cortina d'Ampezzo; a Plan de Corones; a Prali; in Val Germanasca; a Madonna di Campiglio; in Alta Pusteria; a Bormio 3000; a Livigno; a Madesimo; nel comprensorio Monterosa Ski; a Cervinia; sul ghiacciao Presena e a Solda all’Ortles.
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