È nata America’s Fun. Questo nuovo, originalissimo salone, si terrà presso la sede espositiva di Reggio Emilia dal 25 al 27 maggio prossimi

È nata America’s Fun

Team For You e American Meeting-Rivista di Cultura Americana presentano “America’s Fun” la prima e unica manifestazione dedicata interamente al mito della cultura americana.

Questo nuovo, originalissimo salone, si terrà presso la sede espositiva di Reggio Emilia dal 25 al 27 maggio prossimi, grazie alla collaborazione tra Team For You e American Meeting-Rivista di Cultura Americana: una partnership vincente in grado di concentrare per la prima volta in un'unica sede il mondo a stelle e strisce di ogni epoca, cultura ed estrazione.

Spazio ai motori a quattro, due e anche tre ruote.
In fiera faranno bella mostra di sé Mustang, Corvette, Dodge, le lussuose Limousine, ma anche le storiche Hot Rod, le “bielle roventi”, simbolo di un’epoca resa famosa da film come Grease e American Graffiti. Un’area è riservata anche ai mezzi militari USA abbandonati in Italia, che alcuni collezionisti hanno recuperato e restaurato.

Ad America’s Fun ci saranno i migliori stuntman di drifting e di free style, come la Folco Stuntman School, che ha vinto in questi giorni il Guinness World Record di parcheggio in testa –coda, il team Da Boot con il loro nuovo format "I Signori delle Rampe”, insieme ai Quad degli Acrobatic Group e agli artisti del drifting dello 01-Team. In questa carrellata di motori americani non potevano mancare le due ruote per eccellenza: le Harley Davidson, che insieme alle Victory e ad altre marche famose si faranno tutte ammirare a fianco di quelle assolutamente originali e uniche, modificate dai customizzatori.

Nel ricco palinsesto di America’s Fun dedicato ai motori, merita una citazione speciale l’Italian Motorcycle Championship, un contest organizzato da Biker’s Life che si svolge a tappe in Italia, e che mette in gara mezzi customizzati di svariate categorie.
E non solo. C’è un premio speciale per tutti i possessori di motori americani, o di auto e moto che rispecchiano la filosofia di America’s Fun: avranno diritto a parcheggio e ingresso gratuito per tutti i 3 i giorni e  senza limitazione di passeggeri, e accederanno a un’area loro dedicata dove il pubblico eleggerà il vincitore di un viaggio negli States!



E se America deve essere che America sia, anche negli sport estremi.
Una fetta del nuovo continente sbarca proprio qui a Reggio Emilia in occasione di questa fiera, e tra il quadrangolare di Football Americano, le adrenaliniche sfide dell’MMA – Ultimate Fighting e i forzuti del braccio di ferro, fortunatamente ci saranno le Cheerleader ad ingentilire la scena. Tutti questi sport saranno fruibili dal pubblico in doppia maniera: come spettatori o partecipanti. L’organizzazione offre infatti la possibilità, per chi lo desideri, di partecipare ai camp di queste discipline, tutti tenuti dai massimi esperti del settore.

Ad America’s Fun tanto, tantissimo spazio, è dedicato alla bellezza e alle donne. Accanto ai motori rombanti, agli sport rocamboleschi, alle sale da gioco che ricordano Las Vegas, un’area è riservata a tutto ciò che il gentil sesso ama: abbigliamento, accessori, oggettistica per la casa e arredamento, il tutto ovviamente made in Usa.  Anche molti spettacoli sono al femminile: è esclusivo il primo National America’s Fun Cheerleading & Dance Contest, estremamente divertenti il burlesque, lo Jana Zumba Masterclass, e il concorso di bellezza American Beauty Contest, un concorso diverso, unico, rispetto a quelli abitualmente in voga durante eventi che hanno un legame con la passione per gli Stati Uniti. Qui niente modelle sulle passerelle, né mascherate posticce, ma donne e ragazze “normali” unite dalla passione per lo stile americano. Ben accette tutte, purché in American style: vintage, rockabilly, country, bikers, streetware, fitness, fashion

A nutrire ulteriormente questo già ricco programma c’è un vero torneo di Poker Texas Hold‘em, con tanto di poker room, allestita come una vera sala da gioco di Las Vegas.

E per gli amanti del fumetto è d’obbligo ricordare che il prossimo appuntamento della 48a edizione della Mostra Mercato del Fumetto si terrà proprio durante America’s Fu, il prossimo sabato 26 maggio, dalle 9.30 alle 18 nel padiglione B della fiera.


fonte: comunicato stampa
il sito web della manifestrazione: http://americasfun.it/gianca/
TEAM FOR YOU SRL
LARGO MARCO GERRA 3 - 42124 REGGIO EMILIA (RE)

Telefono 0421.280235   -  Fax. 0421.71955  www.teamforyou.net   -    info@teamforyou.net

UFFICIO STAMPA:  M. Primo mprimo@neos.it – A. Marchionna annalisa.marchionna@gmail.com

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Ponza, tra le ginestre e il mare. A Maggio isola ancora piu' bella

(di Marzia Giglioli)

Maggio a Ponza, passeggiata tra i colori e i profumi. Incontri di mare con gli ultimi eremiti di Palmarola e Zannone. Rifugi e piccole stanze segrete Cousteau la definiva l'isola più bella del Mondo, il mitico comandante della Calypso, quando vide Ponza ne rimase incantato e il Travel Journal l'ha incoronata tra le prime dieci del mondo per le sue bellezze naturali


I suoi faraglioni, le sue falesie le grotte, le calette, le scogliere basaltiche, i faraglioni e le grotte di Palmarola, un'isola di fronte all'Isola, abitata solo da due persone: Leone che è il suo custode da decenni e l'unico residente dell'isola, lo scrittore di storie ponzesi Ernesto Prudente. A maggio Ponza (
www.comune.ponza.lt.it/ ) è ancora più bella ed intensa, con le ginestre in fiore che dominano con il loro giallo intenso. Si tratta di una specie che vive solo qui e che si trova solo in qualche macchia in Sardegna.

I suoi rami sono durissimi e resistenti e i pescatori da sempre li usano per costruire tavoli e sedie che sembrano sculture e che hanno l'odore del mare e le forme del vento. In questi giorni si cammina lungo stradine e acciottolati quasi deserti inondati dal sole, calette senza nessuno. Sulla spiaggia del Frontone, una delle più belle dell'isola :c'è solo il suono del mare e dei gabbiani. E guardandosi intorno ci si accorge come la vita dell'isola sia stata strappata a questa terra nata dal vulcano, come racconta il piccolo museo etnografico che si affaccia sul Frontone e che parla della gente di qui, storie quotidiane fatte di lavoro negli orti e della vita di mare.


La spiaggia si può raggiungere in barca dal porto, oppure dalla strada facendo una lunga passeggiata a piedi tra ginestre, cisto rosa, ciuffi di lavanda, l'euforbia e le agavi. E lungo i sentieri cascate di rose bianche, quelle ponzesi che brillano la notte sotto la luce della luna. In primavera la natura parla con le sue piante e i suoi fiori. L'isola così silenziosa, sembra ancora di più, fatta mare e di luce, di case scavate nella pietra, di giardini tra i sassi, di piccoli vigneti coltivati in pochi metri di terra. Molte case hanno la forma araba con piccole cupole che rendono gli interni freschi d'estate e caldi d'inverno.Case basse con i colori mediterranei, che servivano ai pescatori per riconoscerle da lontano, quando tornavano con le barche e che viste dal mare sono una tavolozza di colori pastello.


E intorno anche la magia, perchè ' Circe vive ancora qui' dice la gente. E l'attrazione si sente, la stessa che legò Ulisse a queste rocce, a queste grotte e a questo mare. Anche chi si allontana finisce sempre per tornare. ''E' come un sortilegio – racconta Anna Rita della Porta del Sole, che ha deciso di vivere in quest'isola lasciando la città – non si riesce ad andar via. Perchè questa terra e queste rocce ti legano alla loro bellezza''. In questi giorni Ponza è silenziosa, anche il porto non ha i suoi soliti rumori e la sua animazione.Tutti aspettano che la stagione inizi. C'è attesa,e mai come quest'anno si sta con il fiato sospeso in attesa delle prenotazioni e di come andrà l'estate sotto la cappa della crisi. Luisa è ottimista, ha appena ristrutturato il suo 'piccolo hotel' ( piccolo hotel Luisa) che ha tra le sue camere quella di Pertini. Perchè qui il presidente visse il suo confine. Luisa se lo ricorda bene ''avevo 7 anni e mi ricordo il profumo della sua pipa e le caramelle che mi regalava''.


La stanza ha la vista sul giardino ed è inondata di sole. In un angolo c'è ancora il vecchio scrittoio, è rimasto com'era a ricordare quegli anni di confino e di Resistenza. Si lascia il paese e si raggiunge la località Le Forna, un altro cuore dell'isola, qui d'inverno e in primavera la piccola comunità ponzese è più numerosa. Si incontrano gli anziani che siedono al sole, si lavora in attesa dei turisti, i ragazzi non sono molti, come del resto in tutta l'isola. Vanno a Formia per studiare. Le famiglie ponzesi affittano le case sulla costa e i genitori si alternano per stare con loro con turni settimanali.


E' il prezzo che si paga per vivere in un'isola dove d'inverno spesso si è tagliati fuori per la forza del mare. Alle Forna si vive l'isola di una volta. Si coltivano le vigne e si può comprare il vino, il migliore è il rosè, sparse qua e là, piccole produzioni familiari. Basta chiedere in giro. Vicino alla Chiesa ,che è il fulcro di Le Forna ,si trova Cala Feola con le sue piscine naturali e la spiaggia di sabbia. Subito dopo, verso Nord, si trova Cala dell'Acqua nella zona della vecchia miniera di caolino, si prosegue e si arriva, scendendo dei gradini abbastanza scoscesi, a cala Cecata con le sue alte falesie bianche. Proseguendo si arriva a Cala Fonte un caratteristico porticciolo dove approdano ancora le barche dei pescatori, Tra Cala Fonte e Cala Cecata si trova l'ampia grotta del Bue marino, dove una volta si trovava anche la foca monaca è un luogo suggestivo dove si può entrare anche con le barche. Salendo verso nord, si raggiunge la Piana d' Incenso, un altopiano che costituisce la fine dell'isola e da cui si vedono le isole di Palmarola e Zannone e il promontorio del Circeo. Qui i monaci cistercensi avevano eretto un monastero di cui si trovano ancora i resti .


Scendendo dal lato est, si trova la suggestiva Cala Gaetano che si raggiunge con una scalinata di 300 gradini che è come una passeggiata sospesa nella natura, tra piante e scorci, il panorama cambia man mano che si scende, gradino dopo gradino. Lo sguardo arriva lontano fino al porto di Ponza e alla fine si raggiungono gli scogli e un mare incontaminato. Alle Forna in questo periodo pochi i ristoranti aperti, in compenso pesce sempre fresco e piatti a base di granseola. Si mangia da Angelino, il ristorante più vecchio de Le Forna, cucina semplice e liquori fatti in casa con il finoccho selvatico che cresce un po' ovunque e che profuma anche le zuppe di pesce. Tutti aspettano che la stagione inizi. Intanto i ricordi si mescolano al sole e ai colori e così Ponza diventa una narrazione. Ora che non c'è il gran afflusso di turisti, c'è tempo di ascoltare e di conoscere la gente: come Salvatore che è stato il custode dell'isola di Zannone per 30 anni e che racconta di quest'isola di spiagge e boschi. Seduti al sole i vecchi tornati dopo anni di emigrazione, e c'è chi l'isola non l'ha mai lasciata o chi ha scelto di vivere qui per sempre lasciando la città..


Per dormire si può scegliere il B&B il Cigno dalla terrazza giardino un panorama spettacolare su cala Fonte. Le camere sono arredate con i mobili costruiti con i rami di ginestra. E c'è un'atmosfera zen. Luigi il proprietario è un grande narratore, parla di mare e di meditazione; non è di Ponza ma ha scelto di vivere qui e non l'abbandona nemmeno d'inverno. Il primo appuntamento dell'estate a Ponza è per la festa di San Silverio il 20 giugno. Si festeggia il patrono dell'isola e per l'occasione le strade si vestono di colori, ai lati delle strade fasci di mirto intrecciati, che una volta si raccoglievano sull'isola di Zannone e poi la processione lungo il corso vicino al porto e, di notte, i fuochi per una tradizione che unisce anche i ponzesi più lontani, perchè la festa rimbalza fino in America nel Bronx dove esiste un San Silverio Association.
ansa 

I Giochi a Londra, conto alla rovescia nel nuovo parco di Stratford. La capitale britannica si è rifatta il look

(di Ida Bini)


Per ospitare le Olimpiadi, che prenderanno il via il prossimo 27 luglio, Londra si è rifatta il look e ha rinnovato e restaurato stadi, palazzi, parchi, teatri, centri sportivi, musei e interi quartieri. A partire dal più degradato Hackney, a est della metropoli, ex area industriale in disuso tra Hackney Marsh e Stratfdord High Street, che oggi ospita spazi dedicati all’arte contemporanea, giardini e Stratford, la zona dove sorgerà il Parco olimpico con le bellissime strutture sportive immerse nel verde.

Qui dal grande progetto di ristrutturazione urbanistica sono nati i centri e gli stadi dei Giochi – dall’Aquatics Centre all’Olympic Stadium e alla Basketball Arena - che, una volta terminate le Olimpiadi, verranno messi a disposizione dei cittadini, così come gli appartamenti occupati dagli atleti che diventeranno abitazioni private e popolari. Hanno preso vita anche il Westfield Stratford City, uno dei più grandi centri commerciali d’Europa; la University Square Stratford, struttura universitaria che dal 2013 accoglierà 3.400 studenti; e due nuove stazioni: Docklands Light Railway, metropolitana di superficie che collega la zona alla City, da cui dista circa 5 chilometri, e Stratford International, dove arriveranno i treni ad alta velocità diretti alla stazione di St. Pancras.

Fanno parte del Parco olimpico strutture bellissime e all’avanguardia, realizzate con materiali di riciclo e criteri di sostenibilità da architetti e designer di fama mondiale: l’Aquatics Centre, progettato dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, ospiterà le gare di nuoto, nuoto sincronizzato e tuffi nelle due piscine da 50 metri e in quella da 25 metri; la Basketball Arena è una struttura temporanea, costruita dallo studio scozzese Barr, che verrà smantellata dopo i Giochi e riutilizzata per le Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Qui, a Londra, accoglierà le gare di pallacanestro e di pallamano. E ancora il Velodrome, disegnato dall’australiano Ron Webb, che ospita una pista di 250 metri, un circuito BMX e uno per mountain bike; il Copper Box, palazzetto per le gare di tiro e scherma che dopo i Giochi verrà consegnata al quartiere come centro sportivo, e l’Olympic Stadium, disegnato dallo studio d’architettura londinese Populous, che ospiterà le gare di atletica, la cerimonia di apertura del 27 luglio e quello di chiusura del 12 agosto.

Dopo i Giochi lo stadio verrà utilizzato per gare di atletica, concerti e partite di calcio. Nell’imponente operazione di restyling sono state coinvolte anche strade, piazze e slarghi con la costruzione o il restauro di alcuni edifici e di spazi multifunzionali che ospitano gallerie d’arte, negozi, ristoranti e atelier. Tra i più significativi ci sono Orbit, l’originale torre-scultura in acciaio rosso, alta 115 metri e con piattaforma panoramica, realizzata accanto all’Aquatics Centre dall’architetto indiano Anish Kapoor; The Residence, uno dei principali spazi per artisti emergenti a Hackney; View Tube, spazio artistico multifunzionale, ricavato dai vecchi magazzini usati per il trasporto marittimo, con vista panoramica sullo stadio e il locale Container Café. Infine c’è Stour Space, spazio per mostre d’arte contemporanea a Fish Island, poco distante da Hackeny Wick. Fanno parte del progetto di rinnovamento urbanistico anche il servizio di battelli lungo il fiume Lea – i Water Bus – che costeggiano la zona olimpica; Bench to Bench, le sedute di design – panchine e sgabelli – di Martino Gamper tra le strade di Hackeny Wick, accanto al Parco olimpico; e lo storico parco cittadino, delimitato dal Regent’s Canal e dall’Hertford Union Canal, dove durante i Giochi un maxischermo permetterà di vedere le gare.

Le Olimpiadi di Londra, tuttavia, non si svolgeranno solo al Parco olimpico, ma un po’ ovunque in città: 33, infatti, sono gli impianti che ospiteranno i Giochi, distribuiti ad ampio raggio tra Hyde Park e Greenwich. I principali sono: Wembley Stadium, il popolare stadio di calcio con il celebre arco in acciaio; i leggendari campi in erba di Wimbledon, vicino ai Kew Gardens; il celebre Hyde Park dove si terranno alcune gare di nuoto e di triathlon; l’area sportiva di Earls Court, tra gli eleganti quartieri di Chelsea e Kensigton, per le gare di pallavolo. E, ancora, la caserma delle Guardie a cavallo, la Horse Guards Parade, vicino a Downing Street, che si trasformerà in un campo di beach volley; il lungo viale alberato Mall, che collega Buckingham Palace a Whitehall, dove si correranno parte della maratona, delle gare di corsa e del ciclismo su strada; il campo da cricket Lord’s Cricket Ground, vicino a Regent’s Park, per le gare di tiro con l’arco. Infine ci sono la North Greenwich Arena che ospiterà le gare di ginnastica artistica e le finali di basket; Greenwich Park, il parco più antico di Londra, dove avranno luogo le gare del pentathlon e quelle equestri; e sull’altra sponda del Tamigi il centro fieristico ExCel che ospiterà scherma, judo, taekwondo, ping pong, lotta e sollevamento pesi. 
ansa

Art&Tourism, turismo culturale a Firenze Cultura e turismo insieme valgono il 10% del pil

Taglio del nastro per 'Art&Tourism', la prima manifestazione mondiale tutta dedicata al turismo culturale: l'evento è in programma fino al 20 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze. In Italia, è stato ricordato, cultura e turismo valgono insieme il 10% del Pil nazionale. Alla Fortezza da Basso, spiegano gli organizzatori, si è dato appuntamento il meglio della cultura e del turismo a livello mondiale (oggi per gli operatori, da domani aperto al pubblico), in un evento che vuole essere una 'finestra' su come e quanto sta cambiando il settore.

"Per la prima volta - ha detto Giuseppe Greco, capo gabinetto del ministro del Turismo Piero Gnudi - si coniuga il turismo con la cultura, che devono interagire. Si apre una fascia nuova di mercato che riteniamo molto significativa e importante per il rilancio e la crescita del Paese. Bisogna incentivare il turismo culturale e, nello stesso tempo, anche preoccuparci a che la politica fiscale di particolare rigore non vada a disincentivare questo mercato, che deve crescere e sul quale puntare". "Art&Tourism - ha aggiunto l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti - potrà cambiare il modo di concepire la vacanza e ci renderà più consapevoli del valore del nostro patrimonio". Paolo Audino, amministratore delegato di TTG Italia (società organizzatrice) ha spiegato che alla Fortezza ci sono "300 aziende che espongono, 200 buyer da tutto il mondo, oltre 2 mila operatori; e per sabato e domenica ci attendiamo 15-20 mila visitatori".
ansa

America's Fun a Reggio Emilia dal 25 al 27 Maggio alle Fiere di Reggio Emilia

America's Fun è una nuova idea di Team For You e American Meeting-Rivista di Cultura Americana la prima ed unica manifestazione internazionale INTERAMENTE dedicata ai miti della cultura americana.
Il mondo a stelle e strisce di ogni epoca, cultura ed estrazione, per la prima volta si riunisce in un unico grande, imperdibile evento.
Motori, sport, spettacoli, musica, ballo e divertimento, mostre statiche ed esibizioni mozzafiato:
Tutte le realtà del Made in USA troveranno il loro spazio in America's Fun per regalarvi grandi emozioni pronte a risvegliare ed accrescere una grande passione senza confini.
America's Fun, per vivere la passione a stelle e strisce in un week end che non dimenticherai.

America’s Fun Orari al pubblico

Venerdì ore 15.00 – 01.00
Sabato ore 9.30 – 01.00
Domenica ore 9.30 – 20.00

Biglietti:
Intero € 9,00
Ridotto € 7,00
Pass 3 giorni € 15,00

organizza America’s Fun

Largo Marco Gerra, 3
42124 Reggio Emilia
P.IVA 02518010356
R.E.A. n° RE 288761
tel. +39 0421/280235
tel. +39 0421/280252
fax +39 0421/71955

info@americasfun.it

per soggiornare a Reggio Emilia


HOTEL CRISTALLO ****
V.le Regina Margherita, 30
42100 Reggio Emilia
Tel.: 0522.511811
CLASSIC (BEST WESTERN) ****
Via Pasteur, 121
(via Emilia per Modena)
42029 San Maurizio (RE)
Tel.: 0522.355411


HOTEL RISTORANTE POLI ***S
Via Puccini, 1
42024 Castelnovo Sotto (RE)
Tel.: (+39) 0522-683168
Fax: (+39) 0522 683774

HOTEL SAN MARCO ***
P.le G. Marconi , 1
42123 Reggio Emilia
Tel.: 0522 435364 – Fax 0522452742

REMILIA**** ex Ramada
Via Danubio 7
42124 Reggio Emilia
Tel.: 0522.517917

HOTEL EUROPA RE ****
Viale Olimpia 2
42100 Reggio Emilia
Tel.: 0522.432323 – Fax: 0522.432442


RELAIS DELLE VELE ***
Via E. Ferri, 18/F-G
42100 Villa Sesso (RE)
Tel. 0522.533232

HOLIDAY INN EXPRESS Reggio Emilia ***
Via Meuccio Ruini, 7
42100 Reggio Emilia
Tel.: 0522-507122 – Fax: 0522-514308

Torna notte dei musei, sabato porte aperte: in tutta Italia si entra gratis dalle 20 alle 2

Una visita notturna ai tanti capolavori del romano Palazzo Barberini. O una passeggiata al chiaro di luna negli scavi di Pompei, a Villa Adriana di Tivoli, nel piemontese Castello di Moncalieri.
''Spaventosamente gratuita'', come recita quest'anno il claim della pubblicita', torna per il quarto anno consecutivo 'La Notte dei Musei', l'evento di respiro europeo organizzato dal ministero dei Beni culturali che sabato 19 maggio, dalle 20.00 alle 2.00 di notte, apre gratuitamente le porte di musei ed aree archeologiche statali, permettendo un'insolita fruizione 'fuori orario' del patrimonio artistico italiano.
E dalla Campania alla Lombardia, dalla Liguria all'Abruzzo le opportunita' sono tantissime, tanto piu' che molti dei luoghi d'arte coinvolti arricchiranno la proposta organizzando anche concerti, mostre tematiche e percorsi guidati. Tutte le informazioni sul sito online del ministero (www.beniculturali.it) e sull'applicazione gratuita per smartphone i-MiBAC top 40
ansa

ln Ticino per rigenerare mente e corpo

Passeggiare nella natura, dormire sulla paglia, assistere alla produzione artigianale di formaggi: nel Canton Ticino le opzioni della primavera inoltrata e dell'estate sono all'insegna della genuinità, non solo dei sapori, e soprattutto della riscoperta di ritmi di vita più lenti, rigeneranti. Non ozio, ma un sano relax grazie all'accoglienza di fattorie, agriturismi e alpeggi.
È questo il senso di numerose iniziative rilanciate di recente sul territorio e volte a coinvolgere viaggiatori nella valorizzazione di prodotti tipici locali e attrazioni naturali. Ai turisti 'mordi e fuggi' ma anche a coloro che possono concedersi una vacanza meno frettolosa il cantone svizzero propone itinerari e soluzioni di soggiorno per rigenerare mente, corpo e perché no anche il palato. I percorsi si snodano in diverse zone di produzione di formaggi locali: Lugano e Mendrisiotto, Bellinzona e Alto Ticino, Lago Maggiore e Valli
Si potranno scoprire gli alpeggi del luganese, a basse quote, dove si producono formaggelle da latte di capra. Nei pressi di Lugano, a Tesserete, si può dormire su paglia. Il distretto di Mendrisio è invece indicato per gli assaggi di robiole e büscion. Altra specialità è lo zincarlin, ottenuto con aggiunta di aglio, prezzemolo tritato e pepe. Alloggiando in uno degli alpeggi della zona i turisti possono non solo abbandonarsi ai piaceri della tavola, ma imparare alcuni segreti della produzione casearia assistendo dal vivo alla lavorazione dei prodotti. Un'idea originale può essere quella di prendere il trenino a cremagliera che parte da Capolago e porta al Monte Generoso.
A Bellinzona e dintorni c'è la vendita diretta di formaggi al pubblico, per lo più a base di latte di mucca. Stessa possibilità nei caseifici artigianali in Leventina. Tanti alpeggi si trovano anche sulla strada del Passo del Lucomagno e nella Val Pontirone. Per il più ricercato "formaggio della paglia" ci si deve invece dirigere verso la Vallemaggia.
ansa

Benessere su due ruote in Repubblica Ceca

( Di Stefania Passarella )
Benessere in Repubblica Ceca non si coniuga soltanto con la frequentazione delle rinomate stazioni termale del triangolo boemo: anche un po' di sano movimento aiuta a rigenerarsi, soprattutto se a contatto con la natura. Mezzo ideale la bicicletta, da sfruttare a primavera inoltrata e in estate per scoprire città d'arte, villaggi rurali che sembrano cartoline d'epoca, vigneti, laghi e boschi selvaggi.

Per questo l'Ente del turismo ceco propone ai cicloturisti tanti itinerari ad hoc, da percorrere rigorosamente sulle due ruote, contrassegnati da segnaletica speciale e con l'ausilio di mappe dettagliate.

Per chi ama scoprire in modo 'lento' natura e arte ci sono ad esempio i percorsi pianeggianti della Boemia centrale e meridionale, dove le piste ciclabili sono realizzate tra i laghi artificiali della zona di Trebon, oppure della Moravia meridionale. Qui invece si percorre la Via del Vino, con saliscendi su colline rivestite di vigneti. Per riposarsi nulla di meglio che la sosta in una delle cantine della zona con assaggio del nettare locale. Chi ama la mountain bike e le pedalate più impegnative può indirizzarsi verso la Selva Boema, i monti Metalliferi e in generale verso le alture boemo-morave, tra pascoli e foreste. Altrettanto interessanti sono i percorsi segnalati nelle città d'arte del Paese, a partire dalla capitale Praga e dalla possibilità di costeggiare il corso della Moldava.

La Repubblica Ceca è inoltre attraversata da grandi piste ciclabili internazionali: la Greenway Praga-Vienna, il tracciato paneuropeo Praga-Pilsen-Parigi, il sentiero della Cortina di Ferro.

Tante le opzioni, i cicloturisti che non hanno voglia o tempo di organizzare una spedizione 'fai da te' potranno unirsi a tour guidati in bici insieme a guide specializzate. In questo caso si possono tentare anche itinerari meno conosciuti, più impervi, senza doversi preoccupare nemmeno di alloggio o trasporto bagagli. Informazioni: www.czechtourism.com.

ansa

Lodigiano promosso dai turisti Soprattutto per il cibo

di Laura De Benedetti

Lodi, 1 maggio 2012 — Il Lodigiano meta di turisti in cerca di beni culturali, ma anche per business e sport. È il ritratto che emerge da un’indagine promossa da Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) e Unioncamere e resa nota dalla Camera di Commercio. Analizzando le motivazioni del soggiorno, infatti, risulta che i turisti affluiscono nel Lodigiano innanzitutto per ricchezza del patrimonio artistico (21%); motivi di lavoro (19,2%); vedere un posto mai visto (15,7%); prezzi convenienti (12,3%); praticare uno sport (11,9%); riposarsi (9,9%); decisione altrui (9%); shopping (7,1%); vicinanza (6,3%).

Il 'giudizio medio' è lusinghiero: su un punteggio massimo di 10 la qualità di mangiare e bere ottiene l’8,3, la cortesia l’8,1, l’accoglienza l’8,0, la pulizia degli alloggi l’8,1 (tutti in linea con la media lombarda). I consensi calano un po’ in materia di offerta culturale (7,7), costo dell’alloggio (7,5) e della ristorazione (7,5), organizzazione (7,4), intrattenimento (7,5), traffico (7,3). «Il nostro turismo — commenta il presidente della Camera di Commercio di Lodi, Alessandro Zucchetti — ha punti di eccellenza ma anche aspetti che si prestano a un ulteriore miglioramento. Per questo dedichiamo attenzione all’avanzamento della struttura turistica e alla sua specializzazione produttiva».

«L’indagine dimostra come il Lodigiano si giochi un ruolo di primissimo piano nel panorama dell’offerta turistica della Lombardia — sottolinea l’assessore provinciale Mariano Peviani —. In alcuni settori, come la ricchezza del patrimonio artistico, smentendo chi riteneva che non potessimo competere con altre realtà, ne rappresenta addirittura l’eccellenza: viene riconosciuto il funzionamento del sistema turistico nel suo complesso. Certo, dobbiamo offrire una offerta coordinata o pacchetti tematici. Noi continuiamo a investire come dimostrano i progetti “Lodigiano per Expo”, finanziato dalla Regione, e “Expo e oltre” sottoposto all’attenzione della Fondazione Cariplo. O la stessa Rassegna Gastronomica».

Sulle visite legate allo sport, spiega Peviani, «non abbiamo dati scorporati ma riteniamo che un ruolo di primo piano lo ricopra la rete di piste ciclabili in fase di potenziamento. Altre opportunità sono legate alla presenza di maneggi». Sui parametri più bassi, assicura l’assessore, «siamo ben al di sopra della semplice sufficienza. Con gli altri enti lavoreremo ancora sull’offerta culturale, già intensificata e diversificata, con gli operatori cercheremo di intervenire, dove possibile, sui prezzi, che rimangono comunque concorrenziali».

ilgiorno.it

In Val Seriana l'industria che fu

Chi vuol trovare la culla dell’industria lombarda venga in Val Seriana. Cinquanta chilometri che alle spalle di Bergamo si allungano prima tra morbidi fianchi e pianori quindi in un ambiente sempre più alpino fin dentro il cuore delle Orobie. Accessibilità perfetta e ampi spazi, un fiume, il Serio, ideale per fornire energia, una rete di valli minori ben caratterizzate, monti dal ventre ricco di risorse: piombo, mercurio ma anche marmo e lignite. Se ne accorsero già i Romani, che in Val del Riso, una valle ausiliaria, scavarono miniere di zinco. Rilanciate dalla Repubblica veneziana a fine Quattrocento, raggiunsero l’acme produttivo ai primi del Novecento, quando si estraevano tonnellate di blenda e calamina. Tra il 1980 e il 1982 il crollo dopo una lunga agonia.

Oggi il dedalo di cunicoli è in parte visitabile grazie all’ecomuseo di Gorno, che tiene viva la memoria di una civiltà millenaria. La storia di ascese, glorie durature e cadute si ripete molte volte nel sistema di valli che ruotano attorno al Serio. La Val Gandino ha rivestito per secoli gli eserciti europei con il suo panno grosso bergamasco, un tessuto apprezzato per la robustezza e la tenuta termica. Da Leffe, il centro di maggior produzione (e dove oggi è allestito un museo del tessile), dal Medioevo e soprattutto attorno al XVII secolo i mercanti varcavano il passo del Tonale verso il Nord carichi delle pezze lavorate nelle ciodére. Ma i panni della Val Gandino presero anche la via del Sud. Venne infatti a rifornirsi alla tintoria di Prat Serval per i suoi pannilana tinti del tipico "scarlatto" Garibaldi in procinto di partire con i suoi Mille. Paradossi della storia, visto che la Val Seriana è una roccaforte della Lega Nord: qui il partito del Senatur corre da solo arrivando a percentuali tra il 40 e il 60%.

I piccoli opifici nel tempo hanno chiuso. Ma chi ha saputo adattarsi ai cambiamenti si è trasformato in realtà multinazionali. Come RadiciGroup: fondata nel 1941 da Pietro che vendeva le sue coperte con il calesse, negli anni 50 ha diversificato nella produzione di tessuti, moquette, tappetini per automobili e negli anni 80 ha investito nella chimica. Oggi ha 30 aziende in tutto il mondo. L’epoca d’oro arriva a metà Ottocento quando la Val Seriana vive una vera e propria rivoluzione industriale. Innestandosi sulla tradizione artigianale secolare arrivano in massa investitori stranieri, soprattutto svizzeri: con Zopfi a Ranica, Widmer-Walty a Cene, Blumer a Nembro, Spoerry e Honegger ad Albino l’intera valle tocca livelli d’eccellenza nel tessile. Ma lana e cotone non hanno il monopolio. Nascono le industrie della carta: Paolo Pigna fonda la sua cartiera ad Alzano (dove ha tutt’ora sede, anche se è in corso una ristrutturazione aziendale e una riqualificazione del complesso), seguono quelle di Pesenti a Nembro e le cartiere Olivati. Nel 1864 a Scanzo nasce la Società Bergamasca per la Fabbricazione del Cemento e della Calce Idraulica: la progenitrice dell’Italcementi. In molti casi si tratta di una classe imprenditoriale illuminata, che contribuisce in modo significativo al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti. Sintomo, ed effetto collaterale, ne è l’esplosione demografica della valle che si trasforma in maniera inesorabile e definitiva.

Il passato industriale è visibile ovunque. La Val Seriana è un immenso giacimento di archeologia industriale. Con i suoi camini alti 40 metri e la selva di androni, camere e corridoi, il cementificio Pesenti di Alzano Lombardo è una impressionante cattedrale del lavoro in rovina. Con i suoi 25 mila metri quadrati è stato a lungo il più grande d’Europa. Il cotonificio Honegger-Spoerry di Albino è uno dei più belli della valle e dei meglio conservati. Ed è, inoltre, uno dei pochi visitabili. Nei suoi spazi, costruiti tra il 1876 e il 1950, si arrivarono a contare 42 mila fusi e 1086 telai per la tessitura meccanica.

Di grande interesse le case operaie, situate su un piccolo rilievo, edifici plurifamiliari a due piani, decorati con balconi in legno e circondati da piccoli orti. A Cene il Cotonificio Val Seriana, fondato nel 1874 ed esteso per 60 mila metri quadrati, triplicò gli abitanti. Un patrimonio dalla sorte problematica. Poche le strutture attive e per molte lo stato di degrado è avanzato. La riconversione è complessa. In vista dell’Expo la Provincia di Bergamo nel settembre scorso ha firmato un protocollo per avviare il recupero del cementificio di Alzano: 30 milioni di euro il costo previsto. Sempre ad Alzano la trasformazione dell’opificio Italcementi ha dato vita ad Alt, spazio per l’arte contemproranea. La crisi certo non aiuta: sono oltre 4000 i lavoratori della Val Seriana in cassa integrazione, di cui il 70% nei settori del tessile, della ceramica e della carta. Non c’è quasi famiglia in valle che non abbia lavorato al Cotonificio Honegger di Albino.

A inizio 2008 i dipendenti erano circa 450, scesi a 390 a ottobre, quando l’azienda dichiarò altri 240 esuberi. Comune e Regione siglarono un accordo di programma per guidare una parziale riconversione dell’area in centro commerciale a opera del gruppo Lombardini, che avrebbe riassorbito 150 persone. È stato ratificato solo a giugno 2011, quando da sei mesi nel cotonificio vige la cassa integrazione a rotazione, prolungata a inizio di quest’anno fino ad agosto. Ma ai primi di febbraio l’annuncio da parte di Lombardini dell’abbandono del progetto. Epilogo? Eppure la Val Seriana ci ha abituato a finali aperti. La meccanica di precisione sembra essere la nuova frontiera. Si riparte dal piccolo e dalla ricerca. D’altronde, qui, la tradizione da secoli è innovare.

Alessandro Beltrami  - avvenire