La Valnerina: Itinerari della bellezza in Umbria, 18 aprile Rai Storia
"Un viaggio nella valle solcata dal fiume Nera, un triangolo che si distende per settanta chilometri, collegando l'Umbria alle Marche e all'Abruzzo, attraverso luoghi poco noti, ma con realtà paesaggistiche e artistiche di grande fascino e valore. Alla Valnerina, eccellenza turistica dell'Umbria, è dedicata la puntata di 'Itinerari della bellezza', il programma di Rai Cultura in onda lunedì 18 aprile alle 21.30 su Rai Storia" viene illustrato in una nota della tv di Stato.
Dalla Rai si specifica inoltre: "Il percorso parte dal paesaggio primitivo e arcaico dei Monti Sibillini e dall'altopiano di Castelluccio, per scendere verso i due castelli di Precetto eMattarella, con le loro torri di vedetta che avevano uno scopo ben preciso: la difesa dell'Abbazia di San Pietro in Valle. Questa, insieme all'Abbazia di San Felice di Narco, è uno dei centri religiosi sorti su antichi eremi creati dai monaci siriani seguaci di San Basilio, emigrati tra le montagne della Valnerina a causa delle persecuzioni dell'imperatore d'Oriente Anastasio I. Una trasformazione che si deve al diffondersi della Regola del fondatore del monachesimo occidentale: San Benedetto."
"Ecco dunque Norcia e le sue opere raccolte nel museo cittadino. Altri luoghi sacri - si diffonde in ultimo -, isolati in una suggestiva cornice naturale, come nel caso della Chiesadella Madonna Bianca e di quella di San Salvatore, si scoprono allo spettatore. Ma sono tanti ancora i gioielli di storia e di arte che si incontrano percorrendo il corso del Nera dall'Abbazia di Sant'Eutizio fino al confine con le Marche."
mainfatti.it
Santa Maria di Mili, una meraviglia abbandonata alle porte di Messina
La città di Messina è conosciuta per le sue peculiarità artistiche, prima tra tutte il duomo, meta giornaliera di migliaia di turisti che rimangono sorpresi e incantati dal campanile animato e dal ruggito del leone che squarcia quotidianamente il cielo di mezzogiorno.
Ma per tanti monumenti così conosciuti, ce ne sono altrettanti di eguale bellezza che vengono dimenticati e abbandonati al loro destino. È il caso della Chiesa normanna Santa Maria di Mili, che assieme all’ex monastero annesso, siede dimenticata sulle riva sinistra del torrente Mili, poco distante dal centro abitato di Mili San Pietro.
La Chiesa è una dei più antichi esempi di architettura religiosa arabo-normanna in Sicilia. Fu il conte Ruggero d’Altavilla ad edificarla nel 1090, per poi seppellirvi dopo due anni il figlio Giordano, morto durante una battaglia a Siracusa. Affidata ai monaci basiliani fino al 1542 e al Grande Ospedale di Messina in seguito, viene acquisita nel 1866 dal Demanio, che vendette il monastero a privati, mentre la Chiesa è attualmente patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’interno.
Sul sito del comune esiste una sezione interamente dedicata alla Chiesa di Santa Maria di Mili, in cui vengono spiegate peculiarità storiche, architettoniche e artistiche dell’abbazia. In fondo, viene annunciata la possibilità di effettuare visite guidate prenotatili contattando l’indirizzo emailinfo@milisanpietro.it.
Passando dalle parti del torrente Mili, però, il panorama che si presenta non è quello che tipicamente invoglia al turismo: la chiesetta abbandonata è ricoperta da erbe selvatiche e rovi, tana di animali selvatici, preda di vandali e in balia delle intemperie. Facile immaginare parti della struttura pericolanti, che la renderebbero più adatta a escursioni spavalde e avventurose che non a gite turistiche e culturali.
Quello di Santa Maria di Mili è solo uno degli esempi che si potrebbero fare di strutture e monumenti analogamente trascurati, il cui fascino è condannato a diventare sinistro e selvaggio. Eppure basterebbe poco per trasformare l’indignazione di chi si trova a passare da quelle parti in sorrisi compiaciuti, riqualificando la chiesa e rendendola strumento utile a solleticare il turismo culturale.
Ma per tanti monumenti così conosciuti, ce ne sono altrettanti di eguale bellezza che vengono dimenticati e abbandonati al loro destino. È il caso della Chiesa normanna Santa Maria di Mili, che assieme all’ex monastero annesso, siede dimenticata sulle riva sinistra del torrente Mili, poco distante dal centro abitato di Mili San Pietro.
La Chiesa è una dei più antichi esempi di architettura religiosa arabo-normanna in Sicilia. Fu il conte Ruggero d’Altavilla ad edificarla nel 1090, per poi seppellirvi dopo due anni il figlio Giordano, morto durante una battaglia a Siracusa. Affidata ai monaci basiliani fino al 1542 e al Grande Ospedale di Messina in seguito, viene acquisita nel 1866 dal Demanio, che vendette il monastero a privati, mentre la Chiesa è attualmente patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’interno.
Sul sito del comune esiste una sezione interamente dedicata alla Chiesa di Santa Maria di Mili, in cui vengono spiegate peculiarità storiche, architettoniche e artistiche dell’abbazia. In fondo, viene annunciata la possibilità di effettuare visite guidate prenotatili contattando l’indirizzo emailinfo@milisanpietro.it.
Passando dalle parti del torrente Mili, però, il panorama che si presenta non è quello che tipicamente invoglia al turismo: la chiesetta abbandonata è ricoperta da erbe selvatiche e rovi, tana di animali selvatici, preda di vandali e in balia delle intemperie. Facile immaginare parti della struttura pericolanti, che la renderebbero più adatta a escursioni spavalde e avventurose che non a gite turistiche e culturali.
Quello di Santa Maria di Mili è solo uno degli esempi che si potrebbero fare di strutture e monumenti analogamente trascurati, il cui fascino è condannato a diventare sinistro e selvaggio. Eppure basterebbe poco per trasformare l’indignazione di chi si trova a passare da quelle parti in sorrisi compiaciuti, riqualificando la chiesa e rendendola strumento utile a solleticare il turismo culturale.
Foto di Giovanni Lombardo in stettoweb.com
Sicilia: la chiesa gioiello in cima alla montagna
Nell’entroterra agrigentino, circondato dai Monti Sicani che gli fanno da corona, si trova il comune di Santo Stefano Quisquina, una piccola realtà siciliana che però vale la pena scoprire anche per le sue attrazioni artistiche ed architettoniche. Non solo il Castello e i siti archeologici rinvenuti nel territorio e in alcuni comuni limitrofi, ma anche i numerosi edifici sacri sono di notevole interesse: la settecentesca Chiesa Madre, che custodisce le maggiori opere artistiche; la Chiesa di San Francesco di Salese, gioiello dell’architettura sacra stefanese, impreziosita da pregevoli stucchi nella volte del presbiterio; la Chiesa del Carmine, la Chiesa di Sant’Antonio Abate e l’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina, costruito lungo le pendici dell’omonimo monte in prossimità della grotta in cui si rifugiò per gran parte della sua vita Santa Rosalia.
A quota 967 metri sul livello del mare, sul pizzo del Monte San Calogero, sorge invece una chiesetta del Cinquecento, raggiungibile attraverso un sentiero nel bosco, che si erge in un silenzioso punto panoramico che le dona particolari suggestioni. E’ la Chiesa di San Calogero, che custodisce al suo interno un busto di bronzo del Santo ed un altare con un bassorilievo che raffigura San Calogero che guarda la montagna. Un arco chiude il presbiterio con la statua mentre nelle cappelle laterali si possono ammirare due tele di Francesco Sarullo: San Calogero che abbraccia il cervo colpito dal cacciatore e San Calogero in preghiera. Si tratta di un piccolo gioiello arroccato sulla montagna da cui si può ammirare il bellissimo panorama che abbraccia la valle sottostante fino alla catena di montagne che culminano con il Monte Cammarata.
Restaurata negli Anni Novanta, la Chiesa di San Calogero si offre agli occhi del visitatore con uncampanile che si staglia nel cielo azzurro ed un portale sormontato da un rosone: realizzata con muratura in pietra possiede un altare esterno al lato per le funzioni all’aperto. E’ meta di diverse escursioni e anche di molti pellegrinaggi, essendo gli abitanti di Santo Stefano e dei numerosi paesi limitrofi molto devoti al santo, tanto che nel giorno della sua celebrazione, il 17 giugno, viene organizzata una sentita processione seguita da una festa alla quale partecipano in molti dai comuni vicini.
lastampa.it
A quota 967 metri sul livello del mare, sul pizzo del Monte San Calogero, sorge invece una chiesetta del Cinquecento, raggiungibile attraverso un sentiero nel bosco, che si erge in un silenzioso punto panoramico che le dona particolari suggestioni. E’ la Chiesa di San Calogero, che custodisce al suo interno un busto di bronzo del Santo ed un altare con un bassorilievo che raffigura San Calogero che guarda la montagna. Un arco chiude il presbiterio con la statua mentre nelle cappelle laterali si possono ammirare due tele di Francesco Sarullo: San Calogero che abbraccia il cervo colpito dal cacciatore e San Calogero in preghiera. Si tratta di un piccolo gioiello arroccato sulla montagna da cui si può ammirare il bellissimo panorama che abbraccia la valle sottostante fino alla catena di montagne che culminano con il Monte Cammarata.
Restaurata negli Anni Novanta, la Chiesa di San Calogero si offre agli occhi del visitatore con uncampanile che si staglia nel cielo azzurro ed un portale sormontato da un rosone: realizzata con muratura in pietra possiede un altare esterno al lato per le funzioni all’aperto. E’ meta di diverse escursioni e anche di molti pellegrinaggi, essendo gli abitanti di Santo Stefano e dei numerosi paesi limitrofi molto devoti al santo, tanto che nel giorno della sua celebrazione, il 17 giugno, viene organizzata una sentita processione seguita da una festa alla quale partecipano in molti dai comuni vicini.
lastampa.it
Turismo rialza la testa, stop abusivi e no paura terrorismo. Franceschini, da Federalberghi dati positivi
L'Italia del turismo s'è desta. E se a annunciarlo per primi sono gli albergatori, riuniti in assemblea a Saint Vincent tra le montagne della Val d'Aosta, lo conferma da Roma il ministro dei Beni Culturali e del turismo Dario Franceschini. E non si parla solo di aumento delle presenze e dei pernottamenti (sia degli italiani che degli stranieri) ma anche degli occupati del settore che tornano a dare numeri positivi dopo un bagno di sangue di almeno 5 anni.
"Da gennaio a marzo, come non accadeva da almeno un triennio, le presenze alberghiere - annuncia l'appena rieletto presidente degli albergatori Bernabò Bocca - aumentano del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 grazie a un +6,3% di italiani e un +4,3% di stranieri. E soprattutto assistiamo alla ripartenza reale delle assunzioni dei lavoratori del comparto che registrano un +1,9% rispetto al 2015, invertendo una tendenza negativa durata oltre un quinquennio".
"Da gennaio a marzo, come non accadeva da almeno un triennio, le presenze alberghiere - annuncia l'appena rieletto presidente degli albergatori Bernabò Bocca - aumentano del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 grazie a un +6,3% di italiani e un +4,3% di stranieri. E soprattutto assistiamo alla ripartenza reale delle assunzioni dei lavoratori del comparto che registrano un +1,9% rispetto al 2015, invertendo una tendenza negativa durata oltre un quinquennio".
"Per il turismo italiano - dice Franceschini da Roma commentando questi dati - si prefigura un 2016 molto positivo. Sono dati significativi che confermano l'importanza per il governo di investire in un settore che sta dando molto alla crescita del paese e alla creazione di posti di lavoro".
Gli albergatori chiedono a gran voce al governo meno tasse sulle imprese del turismo, meno Far West su Internet, sviluppo delle infrastrutture e incremento delle risorse per la promozione. E soprattutto lotta all'abusivismo. "Siamo sulla strada giusta - spiega il presidente Bernabò Bocca - ma ora è il momento di fare scelte importanti per l'economia del Paese. Il turismo occupa annualmente 3,1 milioni di unità di lavoro e ha un giro d'affari di 171 miliardi che equivale all'11,8% del prodotto interno lordo. Ed è proprio una lettura di carattere economico del fenomeno che dovrebbe indurre le istituzioni a fare di più".
A tenere banco anche i recenti e drammatici fatti di cronaca internazionali, specialmente legati al terrorismo e anche alla tragedia dei migranti, che stanno inevitabilmente cambiando il modo di organizzare e fare viaggi. "Nel mondo di oggi - dice Bocca - dominano la paura e l'incertezza del futuro. Le divisioni che anni fa erano ideologiche sono divenute razziali e religiose, le nostre città sono sotto la minaccia di una furia terroristica che credevamo definitivamente sepolta. Le frontiere tornano a chiudersi, nuovi muri vengono evocati o costruiti ma la paura non deve prevalere e la nostra società deve rimanere aperta, democratica, inclusiva".
A Saint Vincent interviene anche il sottosegretario del Mibact Dorina Bianchi che ribadisce l'impegno del Governo sul turismo e che annuncia che il piano strategico per il turismo, in arrivo tra breve, non sarà un piano statico ma evolutivo e terrà conto anche dei pareri e delle proposte di chi nel turismo è impegnato in prima persona. Infine il tax credit: "E' stato un vero successo - dice la Bianchi - e abbiamo avuto richieste per 90 milioni di fondi rispetto ai 50 che avevamo stanziato. Quindi stiamo lavorando per avere fondi per tutti".
ansa
Turismo Earth Day a caccia di hotel "green" in Italia, Europa e mondo
Italiani sempre più green anche nei viaggi. Emerge da un'indagine condotta da TripAdvisor su oltre 4.800 viaggiatori a livello internazionale, di cui 2.168 italiani in occasione dell'Earth Day il 22 aprile. TripAdvisor ha stilato anche la top ten (italiana, europea e mondiale) degli hotel a meno di 150 euro a notte che hanno raggiunto il livello Platino nel programma EcoLeader.
A livello italiano, mentre il Trentino Alto Adige è la regione più eco-friendly secondo i viaggiatori del Belpaese, la Lombardia vanta uno degli hotel italiani più apprezzati in questa categoria: Villa Tres Jolie a Trezzone (Como), prima nella classifica italiana, terza in quella europea (vinta da The 4Rooms a Porto in Portogallo) e settima in quella mondiale (vinta da Artist'sInn and Gallery a Terre Hill negli Stati Uniti). A livello europeo si fanno notare anche il Callistos Hotel a Tricase e l'Hotel San Salvador a Bellaria-Igea Marina rispettivamente 9/o e 10/o.
A livello italiano, mentre il Trentino Alto Adige è la regione più eco-friendly secondo i viaggiatori del Belpaese, la Lombardia vanta uno degli hotel italiani più apprezzati in questa categoria: Villa Tres Jolie a Trezzone (Como), prima nella classifica italiana, terza in quella europea (vinta da The 4Rooms a Porto in Portogallo) e settima in quella mondiale (vinta da Artist'sInn and Gallery a Terre Hill negli Stati Uniti). A livello europeo si fanno notare anche il Callistos Hotel a Tricase e l'Hotel San Salvador a Bellaria-Igea Marina rispettivamente 9/o e 10/o.
ITALIA
1) Villa Tres Jolie, Trezzone (CO)
2) Callistos Hotel, Tricase (LE)
3) Hotel San Salvador, Bellaria-Igea Marina (RN)
4) Villa Carolina Country House, Sorrento (NA)
5) La Locanda della Castellana, Peschici (FG)
6) Hotel Le Grotte, Genga (AN)
7) Balarte Hotel, Modica (RG)
8) Il Paluffo - Main House B&B, Certaldo (FI)
9) Pineta Hotel, Monsano (AN)
10)B&B Eco, Pompei (NA)
1) Villa Tres Jolie, Trezzone (CO)
2) Callistos Hotel, Tricase (LE)
3) Hotel San Salvador, Bellaria-Igea Marina (RN)
4) Villa Carolina Country House, Sorrento (NA)
5) La Locanda della Castellana, Peschici (FG)
6) Hotel Le Grotte, Genga (AN)
7) Balarte Hotel, Modica (RG)
8) Il Paluffo - Main House B&B, Certaldo (FI)
9) Pineta Hotel, Monsano (AN)
10)B&B Eco, Pompei (NA)
EUROPA1) The 4Rooms, Porto, Portogallo – Prezzo medio a notte di € 104,80
2) Glascoed Guest House, Llandudno, Regno Unito – € 83,64
3) Villa Tres Jolie, Trezzone, Italia – € 96,08
4) NorrÌ_ngens Alpacka - Bed and Breakfast, Sala, Svezia – € 105,53
5) Orizontes Tzoumerkon Hotel Resort, Pramanta, Grecia – € 88,03
6) Colton House, Rugeley, Regno Unito – € 126,96
7) La Posada de San Marcos, Alajar, Spagna – € 98,71
8) The Hilary Guest House, Llandudno, Regno Unito – € 97,22
9) Callistos Hotel, Tricase, Italia – € 86,02
10) Hotel San Salvador, Bellaria-Igea Marina, Italia – € 95,35
2) Glascoed Guest House, Llandudno, Regno Unito – € 83,64
3) Villa Tres Jolie, Trezzone, Italia – € 96,08
4) NorrÌ_ngens Alpacka - Bed and Breakfast, Sala, Svezia – € 105,53
5) Orizontes Tzoumerkon Hotel Resort, Pramanta, Grecia – € 88,03
6) Colton House, Rugeley, Regno Unito – € 126,96
7) La Posada de San Marcos, Alajar, Spagna – € 98,71
8) The Hilary Guest House, Llandudno, Regno Unito – € 97,22
9) Callistos Hotel, Tricase, Italia – € 86,02
10) Hotel San Salvador, Bellaria-Igea Marina, Italia – € 95,35
MONDO
1) Artist's Inn and Gallery, Terre Hill, Stati Uniti – Prezzo medio a notte di € 141,25
2) The 4Rooms, Porto, Portogallo – € 104,80
3) Glascoed Guest House, Llandudno, Regno Unito – € 83,64
4) Noosa Valley Manor B&B Retreat, Noosa, Australia – € 135,56
5) Eco-Pousada Casa Bobo Ilha de Boipeba, Brasile – € 72,99
6) Hotel du Vieux-Quebec, Québec, Canada – € 116,63
7) Villa Tres Jolie, Trezzone, Italia – € 96,08
8) Maple Hill Farm Inn, Hallowell, Stati Uniti – € 119,65
9) Macaw Bank Jungle Lodge, Cristo Rey, Belize – € 143,39
10) Hotel Casa de Hacienda La Jimenita, Quito, Ecuador – € 142,08
1) Artist's Inn and Gallery, Terre Hill, Stati Uniti – Prezzo medio a notte di € 141,25
2) The 4Rooms, Porto, Portogallo – € 104,80
3) Glascoed Guest House, Llandudno, Regno Unito – € 83,64
4) Noosa Valley Manor B&B Retreat, Noosa, Australia – € 135,56
5) Eco-Pousada Casa Bobo Ilha de Boipeba, Brasile – € 72,99
6) Hotel du Vieux-Quebec, Québec, Canada – € 116,63
7) Villa Tres Jolie, Trezzone, Italia – € 96,08
8) Maple Hill Farm Inn, Hallowell, Stati Uniti – € 119,65
9) Macaw Bank Jungle Lodge, Cristo Rey, Belize – € 143,39
10) Hotel Casa de Hacienda La Jimenita, Quito, Ecuador – € 142,08
ansa
Turismo Norvegia Norwegian, nuova rotta da Verona a Oslo
Partirà il prossimo 21 giugno il collegamento tra l'aeroporto Catullo di Verona e Oslo. Operato dalla compagnia low cost norvegese Norwegian, il nuovo volo avrà frequenza settimanale e farà diventare lo scalo veronese l'ottavo in Italia servito dal vettore scandinavo. «L’Italia riveste un ruolo strategico nei nostri piani di sviluppo futuri: siamo quindi felici di poter dare il via a questi nuovi collegamenti da Verona, che diventa così la nostra ottava destinazione all’interno del network italiano – ha affermato Thomas Ramdahl, chief commercial officer di Norwegian – La notizia dell’avvio della nuova rotta giunge a pochi giorni dall’apertura della nostra prima base operativa a Roma Fiumicino: dal 27 marzo, abbiamo ufficialmente avviato le attività presso l’aeroporto Fiumicino, dove abbiamo allocato 2 dei nostri Boeing 737». «L’avvio dell’attività di Norwegian all’aeroporto di Verona è particolarmente importante in quanto sia il vettore che la destinazione rappresentano una novità per il Catullo – ha affermato Camillo Bozzolo, direttore commerciale aviation del gruppo Save – Il Nord Europa è un mercato a cui il nostro territorio guarda con estrema attenzione e il nuovo volo su Oslo in particolare darà un forte contributo ai flussi turistici incoming».
www.norwegian.com - See more at: http://www.lagenziadiviaggi.it
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