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Caffè letterari – Libri in giardino a Verbania

Il programma dei caffè letterari di aprile ha in calendario tre serate dedicate a fiori e frutti rari.

Mercoledì 4 aprile Riccardo Milan, esperto di cultura materiale, presenterà il suo libro Le erbe e i frutti: le ricette. In primo luogo un ricettario: circa 50 ricette accomunate dal fatto di avere come ingrediente principale un frutto raro o una verdura insolita, spontanea, non più usata. È un modo di riscoprire e riutilizzare profumi e sapori del passato, coltivando anche la passione per la biodiversità. Le ricette sono di facile realizzazione e rielaborate dall'autore.

Mercoledì 11 aprile vedrà la presentazione del libro L'orto della Bibbia. Anche in questo caso si tratta di un percorso di riscoperta di frutti e ortaggi antichi, tutti con un richiamo al testo sacro. Circa 130 piante citate nella Bibbia e che sono coltivate attualmente nell'Orto di Esaù di Miasino, sul lago d'Orta, grazie ad un progetto sostenuto dalla Comuità Europea. Il libro sarà presentato con proiezione di immagini dagli autori Fabrizio Morea e Marilena Roversi Flury.

Mercoledì 18 aprile la serata sarà dedicata invece a uno dei fiori simbolo del Lago Maggiore, la camelia, con il libro Antiche Camelie, presentato dall'autore Gianbattista Bertolazzi e pubblicato da Alberti Libraio Editore. Anche questo volume, come i due precedenti, segue il fil rouge della riscoperta e conservazione di numerosissime specie e varietà antiche.
Le serate si svolgono in Biblioteca a Verbania, con inizio alle ore 21 e ad ingresso gratuito.

Per informazioni visita il sito www.bibliotecheVCO.it

letteraltura.it

Con la BMT Napoli capitale del turismo internazionale

(informazione.it - comunicati stampa) «Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Esplorate. Sognate. Scoprite», così Mark Twain.
E proprio con gli occhi incantati dei viaggiatori virtuali che siamo usciti dalla kermesse della BMT dopo aver visitato tanti stand che ci ha consentito di conoscere le offerte turistiche dei vari operatori. Le più affascinanti restano sempre quelle dei paesi esteri, nei quali noi tutti desideriamo recarci per una esperienza in più.
Si è conclusa domenica alla Mostra d’Oltremare la sedicesima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo ed è stato un successo con i ventunomila ospiti che hanno visitato la fiera. Alla manifestazione, prima in Italia per il B2B e punto di riferimento internazionale per il mercato del Mediterraneo, hanno aderito molti dei nomi più prestigiosi del settore dei trasporti marittimi e soprattutto tanti Enti del Turismo internazionali e nazionali che, nel corso dei tre giorni hanno proposto per la prossima stagione estiva la loro migliore offerta turistica. Ecco alcune proposte di viaggio, vicine e lontane.
Una meta interessante è la Tunisia per la vicinanza al nostro Meridione d’Italia. A proporre questo tuffo nel vicino Nord Africa, è l’Ente del Turismo Tunisino che vede quale direttore generale per l’Italia Neji Ben Othmane (www.tunisietourisme.com.tn), rappresentato per il Centro Sud Italia da Abdel Malek Behiri. È quanto mai interessante visitare le tre grandi medine dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La più vasta, quella di Tunisi, offre grandi souk coperti, moschee decorate con tegole verdi e marmo rosa, hammam antichi, per non parlare di quella di Kairouan che custodisce i suoi antichi monumenti in un intreccio di stradine bianche e la medina di Sousse che si espande ai piedi della sua casbah.
La Tunisia che grazie al “nuovo corso”, che si è avuto dopo la primavera araba, è tra le mete preferite dai napoletani (in città un punto di riferimento è il Console Tunisino Brahim Aouam), che sono invogliati a raggiungere questo incantevole paese grazie ai voli diretti della Tunisair Express che da Capodichino raggiungono Tunisi il lunedì ed il venerdì e da giugno anche il mercoledì. Il Paese è da vivere con tutta la famiglia e allora val la pena di concedersi tutto il tempo necessario per scoprire antiche pasticcerie, caffè locali, ristoranti e tanto altro ancora che fanno parte della vita quotidiana dei tunisini nelle città piccole e grandi dove passeggiare è un piacere e dove la vita moderna ben si coniuga con la tradizione. Un esempio è andare alla scoperta di Tunisi e dei suoi dintorni (museo del Bardo, Grande Moschea, vestigia di Cartagine e Sidi Bou Said), girovagando anche tra negozi e mercati che attirano ogni giorno tanta gente da tutto il mondo. In Tunisia l’ospitalità è di casa e quale simbolo di benvenuto si offre ai turisti un piccolo e profumatissimo bouquet di fiori di gelsomino.
Tra le mete turistiche greche più interessanti e nuove abbiamo potuto scoprire l’ Epiro, una regione storico-geografica con capoluogo Giannina, romanticamente adagiato sulle sponde del lago Pamvotis, sede di un antico oracolo dedicato alla dea Dione. Oggi la località è famosa per il suo antico teatro. Ioannina costituisce la base per escursioni al Parco Nazionale Vikos-Aoos e al monte Smolikas. Il Parco Nazionale, che si trova lungo la strada da Giannina a Konitsa, comprende la valle del fiume Aoos e le gole del fiume Vikos. Nella zona si scoprono i cosiddetti "villaggi di Zagorià", minuscoli paesi dalle caratteristiche case in pietra tra i quali i più famosi sono quelli di Papingo, Vitsa e Monodendri. La regione dell’Epiro è divisa in quattro province : Ioannina, Preveza, Arta e Tesprozia o Tesprotide in italiano con la città di Igoumenitsa che costituisce la porta d'ingresso dell'Epiro e dei Balcani sud-occidentali. Il suo porto infatti è collegato tutto l'anno ai porti italiani dell'Adriatico. Da Igoumenitsa ha inizio la via Egnatia, una moderna autostrada che penetra all'interno dell'Epiro e continua poi per la Macedonia e la Tracia. L'Epiro ha un lungo litorale sul Mar Ionio che va dai confini albanesi al golfo di Ambracia. Uscendo da Igoumenitsa e puntando a sud si incontrano i centri di Syvota, Parga, il più importante centro balneare dell'Epiro, adatto alle famiglie. E poi Prevesa, capoluogo di provincia all'ingresso del golfo Ambracico, Arta, cittadina situata lungo la strada Ioannina-Patrasso ove sono le Gole del fiume Louros, Kakkavia è il valico di frontiera con l'Albania. L’ Epiro, posizionato nella Grecia Nord Occidentale, ha partecipato con un suo ampio stand alla BMT con il vicepresidente della regione, Ioannou Stratos e la p.r. del Presidente, Signora Eleni Virou ( mail e.virou@php.gov.gr) . La vicinanza dell’Epiro con l’ Italia la rende una destinazione appetibile in particolare per quella nicchia di mercato che ama la natura ed i viaggi avventurosi. Nuove iniziative imprenditoriali e la creazione di moderne infrastrutture caratterizzano la regione, integrandosi nella ricchezza storica e culturale.
L’Ente del Turismo della Slovenia (www.slovenia.info) dal canto suo garantisce inesauribili fonti di sorprese. Tutte le bellezze d’Europa sono riunite in questo Paese situato tra le Alpi e l’Adriatico, dove dalle splendide cime innevate delle Alpi Giulie si giunge in poco tempo sulla costa attraverso vallate, foreste secolari, vigneti e le affascinanti grotte del Carso. La Slovenia è uno stato giovane che ha una grande vocazione al turismo con un flusso di arrivi in costante crescita. Le destinazioni di località di mare e montagna sono innumerevoli. La sua storia millenaria è testimoniata da numerosi monumenti, città d’arte e castelli ed in più tra le sue peculiarità c’è il rigenerarsi grazie a moderni centri termali insieme al divertimento garantito da un territorio che permette di praticare numerosi sport all’aria aperta di giorno e casinò di notte. « La presidenza slovena dell’UE è stata un’opportunità unica - dice Gorazd Skrt, Direttore per l’Italia dell’Ente del Turismo Sloveno di Milano, che ha dato una forte spinta al turismo e una buona visibilità sui media internazionali, grazie anche agli sforzi fatti in termini di comunicazione. Spero che tutto questo contribuirà a fare scegliere il nostro Paese, come meta d’interesse turistico».
La Germania è quanto mai vicina a Napoli grazie ai voli proposti dal vettore tedesco low cost Germanwings che dallo scorso 25 marzo ha lanciato il volo diretto per Colonia/Bonn che si va ad aggiungere al collegamento esistente con Hannover, mentre la compagnia aerea Air Berlin rilancia per il periodo estivo i collegamenti di linea diretti per Berlino, Colonia, Dusseldorf e Monaco che si aggiungono a quello già operativo per Stoccarda. Il nuovo Delegato per l’Italia dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo (www.germany.travel), Rijkert Kettelhake, è stato presente in fiera con la responsabile del marketing della città di Monaco, Heidy Bocker. Le città della Repubblica Federale di Germania, solo per citarne alcune: Berlino, Dresda, Dusseldorf, Potsdam, Stoccarda, Friburgo, Colonia, Lipsia e Monaco l’affascinante capitale della birra, racchiudono in sé cultura, arte e stile di vita. Ben 33 sono i siti tedeschi inseriti nell’elenco dei patrimoni dell’umanità tutelati dall’Unesco che si possono dividere in sei tematiche differenti: dai castelli e rocche, alla natura, ai paesaggi e ai giardini; dalla cultura industriale, che ha lasciato un segno profondo nella storia tedesca, alle chiese e monasteri; dagli antichi nuclei cittadini agli ulteriori patrimoni dell’umanità come gli insediamenti del Modernismo a Berlino. I rappresentanti dell’Ente del Turismo Egiziano (www.egypt.travel) hanno posto particolare attenzione a Napoli ai tour operator ed agli agenti di viaggio del Centro-Sud Italia, per rinnovare il loro supporto in vista della stagione estiva che già si prospetta in piena ripresa. L’Ente ha già partecipato attivamente ai roadshow “Travel Open Day” a Bologna, Milano, Torino, Napoli ed alla BIT di Milano dove è intervenuto il Ministro del Turismo Egiziano S.E. Mounir Fakhri Abdel Nour ed il Direttore dell’Ente del Turismo, Mohamed Abd El Gabbar. Si punta alla crescita di arrivi e nuovi investimenti stranieri con un obiettivo ambizioso per il 2017: 30 milioni di turisti ed un progetto già avviato per la conversione di Sharm El Sheikh in una “green town”. Già da gennaio 2012 gli operatori hanno registrato la ripresa delle prenotazioni per l’Egitto e iniziative di marketing, come l’advance booking, stanno riscuotendo molto successo. Si continua quindi ad investire per il rilancio del Mar Rosso.
Tour guidati gratuiti li propone l’Ente del Turismo di Cipro (www.visitcyprus.com). Il Direttore Christos Tsiakas ci ha riferito che «per accogliere ed assistere al meglio i visitatori si sono unite due grandi realtà cipriote: la Cyprus Tourism Organisation (Ente Nazionale per il Turismo di Cipro) e la Cyprus Tourist Guides Association. Insieme hanno realizzato tour guidati da esperti del settore alla scoperta delle maggiori comunità urbane dell’isola, dal resort a Protaras o ad Agia Napa nel sud est dell’isola, alle cittadine di Larnaka, Lemesos e Pafos, dalla capitale Lefkosia ai Monti Troodos o la penisola naturale di Akamas». Ci sono dunque una miriade di luoghi interessanti da visitare in tutta l’isola di Afrodite! Cipro è in grado di offrire bellezza paesaggistica naturale accanto al prezioso patrimonio culturale. Una passeggiata a Neapolis, Nemesos, Lemesos sarà possibile ogni lunedì come anche si può scegliere un tour della durata di 2 ore di Kaimakli, Lefkosia (in pullman e a piedi) oppure ci si può recare ad Agia Napa; nel villaggio di Germasogeia sarà possibile effettuare un tour a piedi ogni mercoledì sino ad aprile, si potrà vedere la moderna città di Larnaka, costruita sulle rovine dell’antica città-stato di Kition; ogni giovedì si potrà passeggiare nel centro di Pafos (Ktima), la municipalità invita i visitatori a conoscere questa parte urbana che fornisce un quadro completo di come il centro si sia evoluto e sviluppato dall’epoca tardo bizantina e medioevale ai tempi recenti, oppure scegliere di andare alla scoperta della vecchia Lefkosia per scoprire la capitale all’interno delle mura e di come si sia sviluppata nel corso dei secoli, ponendo particolare attenzione all’architettura della città, dal Medioevo ai giorni nostri.
La Spagna con l’Ufficio Spagnolo del turismo di Roma (www.spain.info) ha presentato dei dati molto positivi alla Borsa. Nel 2011 gli Italiani che hanno visitato la Spagna sono stati più di 3,7 milioni con un aumento del 7,9% rispetto al 2010. Il mercato italiano del centro-sud e isole è molto importante per la Spagna. Le compagnie aeree low cost, insieme alle compagnie tradizionali, hanno fatto sì che gli italiani possano raggiungere la Spagna in volo diretto da molte città del centro-sud come Napoli collegata con Madrid dalla easyJet e Iberia e con Barcellona con la Weling. Per completare le azioni di promozione la Spagna nel 2012 continuerà a sviluppare la sua strategia di comunicazione on line.
La Borsa Mediterranea del Turismo è stata per la Turchia l’occasione ideale per incontrare gli operatori del settore, in particolare quelli del Centro e Sud Italia, e per proporre interessanti offerte turistiche sempre più rivolte alla soddisfazione di un mercato esigente come quello italiano. La Turchia, negli ultimi anni, ha fatto del turismo una priorità assoluta trasformandolo in uno dei settori trainanti dell’economia nazionale. Dal 2001 al 2011 le entrate nel settore del turismo sono più che raddoppiate. Per il 2012 sono stati stanziati per la promozione turistica 45milioni di dollari e verrà dato ancora più peso alla promozione. Secondo i dati del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia (www.turchia.it), i turisti internazionali, arrivati in questo paese nel 2011, sono stati oltre 31milioni di cui 752mila italiani. Alla BMT la Turchia ha presentato le sue numerose potenzialità turistiche: culturale, balneare, sportiva, termale, religiosa e anche gastronomica, con un ottimo rapporto tra qualità e prezzo. In questi anni sono stati realizzati progetti per rinnovare l’industria turistica, puntando a raggiungere un alto livello di competitività internazionale. «Istanbul mantiene il suo straordinario fascino di catalizzatore -afferma Enis Ugur, Direttore dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia in Italia. Fino al 30 aprile si svolgerà l’Istanbul Tulip Festival. Un’occasione da non perdere e un ottimo suggerimento per il ponte di Pasqua, poiché la città si trasformerà per quasi un mese in un meraviglioso giardino fiorito, celebrando così il simbolo stesso della Turchia, il tulipano». Interessanti i collegamenti aerei da Napoli per Istanbul con la compagnia Turkish Airlines che trasporta i passeggeri con cinque voli settimanali (martedì, mercoledì,venerdì,sabato e domenica).
Harry di Prisco

Corso di mandarino per accogliere i turisti

Trecento mila euro per promuovere le bellezze del Lario attraverso un lavoro di sinergia con Lecco, Monza e Milano.
Tra le iniziative messe in campo per rafforzare l'offerta della provincia di Como, un corso di accoglienza e cultura mandarina che prenderà il via in autunno con l'obiettivo di preparare gli operatori del territorio a interfacciarsi in maniera efficace con i turisti cinesi. Obiettivo dichiarato, portare a Como sempre più viaggiatori provenienti dall'ex Celeste Impero, tenuto conto che, rispetto al 2010, il turismo cinese è cresciuto del 28,09% ma oggi il peso della Cina sul nostro indotto turistico non supera lo 0,51%.
Cina a parte, ampia la sfida che lancia la Camera di commercio che, ieri, insieme all'Amministrazione provinciale a all'Associazione albergatori, ha presentato i risultati del 2011 e le iniziative per il 2012. Un comparto, il turismo, che resta in salute, basti pensare che il 2011 si è chiuso con un incremento del 6,11% di presenze nelle 562 le strutture ricettive in provincia. Circa 15mila addetti.

laprovinciadicomo.it

Ambiente e sostenibilita: Nasce italygreenhotels.it, il portale per le vacanze 'verdi'

(Adnkronos) - Nasce un portale per scegliere la propria vacanza 'verde'. E' 'italygreenhotels.it' presentato oggi a Rimini che propone le strutture dell'ospitalità che applicano gli impegni per la difesa dell'ambiente previsti nel decalogo di Legambiente Turismo che nel 1997 proprio dalla Riviera Romagnola ha lanciato l'etichetta ecologica (ecolabel) 'Consigliato per l'impegno in difesa dell'ambiente'. Il portale è promosso dalla Provincia di Rimini e dalle Associazioni Albergatori di Riccione, Rimini e il Circolo Legambiente di Bellaria - Igea Marina, a partire dal 1997, firmatarie dei protocolli d'intesa con Legambiente che hanno dato vita a questa importante iniziativa.
Lo strumento coglie le indicazioni emerse nell'Eurobarometro 2012 (che ha testato 30.000 persone di 27 paesi europei) e rileva come accanto ad un 52% di turisti che si affidano al passaparola di colleghi, amici e parenti anche un 40% degli intervistati che ha dichiarato di consultare il web come strumento di prima informazione.
Italygreenhotel.it al momento segnala gli hotel ecologici in Romagna, in particolare a Rimini, Riccione e Bellaria, ma si pone da subito come riferimento di valore nazionale

Pasqua: caro benzina, meglio il treno Operatori turistici, decreto salva-italia ammazza le imprese

Roma - stazione Termini
(di Valentina Roncati)

Parcheggiate le auto sotto casa, gli italiani, per le prossime vacanze pasquali, si accingono a salire sul treno. La corsa del prezzo della benzina e la crisi generale inducono infatti i vacanzieri a ridurre il numero di giorni che trascorreranno fuori casa e a dimezzare i chilometri percorsi in auto, o addirittura a sostituire l'auto con il treno. ''Le nostre strutture ricevono sempre piu' spesso richieste di persone che chiedono di essere prese alle stazioni ferroviarie, come avveniva un tempo'', spiega il presidente di Federterme (aderente a Confindustria), Costanzo Iannotti Pecci.

''Questo, ovviamente - aggiunge - comporta dei problemi. Inoltre registriamo una forte contrazione della domanda nelle localita' in cui si deve arrivare in auto. Questo anche perche' il nostro tipo di utenza appartiene ad un segmento medio e medio-basso a cui pesa molto l'aumento senza ormai limiti del costo della benzina''. Pecci aggiunge che l'incremento dei costi dei carburanti comporta per le aziende termali anche costi altissimi di gestione: ''tutte le aziende che non hanno acque termali calde, e sono tantissime - spiega - hanno avuto un'impennata dei costi di riscaldamento delle acque. La situazione e' insostenibile e bisognera' affrontarla, serve una sterilizzazione delle accise''.

Il presidente di Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio, aderente a Confcommercio, Fortunato Giovannoni, osserva: ''le famiglie che si spostano in auto hanno ridotto il numero dei chilometri che percorreranno e questo non solo per motivazioni di spesa, ma anche psicologiche. Anche nella scelta degli alberghi, si prediligono le offerte. In generale i budget sono piu' contenuti e costi' anche il giro d'affari. Diversa e' la situazione del target alto, che continua a viaggiare senza problemi''. La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, stima che a Pasqua la flessione delle presenze turistiche sara' tra il 3 e il 5%, con calo prevalentemente del turismo interno (tiene ma non aumenta quello straniero) e con una conseguente diminuzione dei fatturati. ''Non e' solo un problema di benzina - spiega il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani - la crisi attanaglia e non si vedono spiragli.

Tra Imu, addizionali e disoccupazione crescente, la Pasqua non potra' che essere piu' castigata''. ''E' iniziato un trend di cui non si intravede la fine - lamenta il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti - con la benzina al costo attuale, aumenta il prezzo delle derrate e lievitano i costi generali delle strutture ricettive. Intanto il costo dell'energia e' lievitato del 30% e l'Iva sul ricettivo e' al 10% con la minaccia di arrivare al 12% mentre la media europea si aggira al 7%. La verita' e' che questo decreto 'Salva Italia' sta ammazzando le imprese e mi chiedo, in questo modo, come l'economia italiana possa riprendersi''.

''Finora abbiamo molte richieste di preventivi, ma pochissime prenotazioni - ammette il presidente dell'associazione albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis - e la Pasqua, che quest'anno e' bassa, ha indotto numerosi alberghi a non aprire affatto in questo periodo''. ''Le persone si muoveranno se avranno la certezza che c'e' bel tempo - dice Riccardo Borgo, presidente del Sib, Sindacato italiano balneari altrimenti preferiscono rinviare. Noi balneari siamo pronti a reggere la mini invasione pasquale, quella in arrivo potrebbe essere una prima prova in vista dell'estate, visto che ormai si decide sempre piu' spesso cosa fare solo all'ultimo momento''.
ansa

Viaggio nell'Italia dei riti e delle sagre pasquali

Pasqua: Madonna vasa vasa, momento clou della Pasqua a Modica, in Sicilia 
(di Ida Bini)


L’8 e il 9 aprile in tutto il mondo cristiano si celebra la Pasqua, festa religiosa che ricorda la crocefissione e la resurrezione di Gesù Cristo. I festeggiamenti cominciano in realtà la domenica precedente, che quest’anno cade il primo aprile e che ricorda l’entrata trionfante di Gesù a Gerusalemme, accolto con lo sventolio delle foglie di palma da parte della gente - da qui il nome di domenica delle Palme.

Proseguono poi il venerdì che, secondo la tradizione cristiana e le sacre Scritture, è il giorno della crocefissione di Gesù, tra commemorazioni luttuose e processioni di espiazione – la via crucis - e la domenica con la resurrezione e l’esultanza dei fedeli. Terminano, infine, il lunedì dell’Angelo, giorno che ricorda l’incontro del messaggero con le donne giunte al sepolcro dove scoprono la resurrezione di Gesù.

In realtà il lunedì o Pasquetta è una ricorrenza aggiunta nel dopoguerra per allungare la festa pasquale che, tradizionalmente, si passa in compagnia della famiglia o degli amici fuori città. In questo periodo, infatti, fioccano le offerte e le occasioni per trascorrere il weekend di Pasqua nelle località di mare e montagna, in campagna, al lago o nelle città d’arte e, per chi può spendere un po’ di più, fuori Italia per un piccola vacanza anticipata.

Chi, invece, vuole scoprire le tradizioni pasquali in Italia ha solo l’imbarazzo della scelta: oltre tremila sono le rappresentazioni in costume della morte e della rinascita di Cristo, sparse per tutta la penisola, da Nord a Sud. Ogni regione, ogni città, ogni borgo, persino ogni quartiere d’Italia celebra la Pasqua seguendo le proprie tradizioni popolari con riti esclusivi, accomunati dalla rappresentazione della morte e della resurrezione di Cristo, dalle scene di dolore collettivo e dal loro superamento catartico.

Citarli tutti è davvero impensabile ma è possibile scoprire almeno i riti più suggestivi, quelli che meritano di essere conosciuti per la partecipazione popolare, la spettacolarità dei costumi, l’originalità e la teatralità della festa. Nel Sud del Paese, in Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e Campania, è davvero un’esperienza indimenticabile ammirare le processioni di uomini incappucciati con croci insanguinate, immagini sacre di cartapesta, stendardi e ritratti dei Santi protettori, che camminano lungo le strade e nelle piazze dei centri urbani incatenati e scalzi mentre la gente, stretta ai lati, urla e piange. Qui le celebrazioni, che risalgono a epoche antiche e hanno assimilato riti e tradizioni popolari, sono vere e proprie rievocazioni storiche della passione di Gesù, dove il copione prevede l’eterna lotta del bene che sconfigge il male, della vita che vince sulla morte. Con la partecipazione commossa della gente si mettono in scena l’ultima cena, il trasferimento simbolico all’orto dei Getsemani, il tradimento di Giuda con la cattura di Gesù, il processo, il calvario, la deposizione, la sepoltura e la resurrezione. La processione pasquale di Trapani (I Misteri) è senz’altro la più conosciuta: i fedeli, incappucciati e con lunghe tuniche sfilano a piedi nudi seguendo un cerimoniale rigoroso che risale al 1765 e alle confraternite - corporazioni di arti e mestieri - d’origine spagnola. Ognuna porta in processione fino alla cattedrale la propria statua in rappresentanza di un mestiere (mistere) assieme all’urna del Cristo morto e dell’Addolorata per la benedizione. E se nei cortei pasquali di Palermo compaiono le maschere della morte e dei demoni, in quelle di Caltanissetta spuntano gigantesche statue di cartapesta che rappresentano gli apostoli mentre a Enna insieme alle croci sfilano i 24 simboli del martirio di Cristo tra cui la croce, la borsa con i trenta denari, la corona, il gallo, i chiodi e gli arnesi per la flagellazione. Altrettanto affascinante è la Pasqua di Sassari, in Sardegna, dove la statua della Vergine, la Madonna dei Sette Dolori addobbata con oro e gioielli, viene portata in processione da tutte le confraternite alla ricerca del figlio morto e si conclude la domenica di Pasqua in piazza Colonna Mariana con il loro suggestivo incontro. Ad Alghero la tradizione ha forti radici spagnole e coinvolge tutta la popolazione: i fedeli pregano davanti a una statua lignea del Cristo e le donne vestite a lutto vi si affollano per chiedergli la grazia. Il venerdì santo si assiste al rito della schiodatura del Cristo dalla croce e alla sua deposizione nella culla, momento in cui parte dalla chiesa della Misericordia la processione al lume di candele ricoperte da cartoncini rossi. I fedeli avanzano con un antico passo di danza che mima l’atto del cullare, mentre le confraternite sfilano indossando cappucci a punta. La domenica di Pasqua il Cristo risorto incontra la Madonna e la gente festeggia con fuochi d’artificio e voli di colombe. Una grande partecipazione popolare caratterizza anche la Settimana Santa di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, quando la domenica di Pasqua si celebra la Confrontata che rappresenta l’incontro del Cristo risorto e della Madonna svelata.

In Puglia i fedeli incappucciati (i perduni) di Taranto sfilano scalzi per la città a chiedere perdono, mentre in provincia di Bari, a Ruvo, durante il corteo si assiste allo scoppio della Quarantana, un fantoccio che ha le sembianze di una vecchia signora vestita di nero, la cui esplosione segna la vittoria della vita sulla morte. Stessa fine la fa la quaremma a Galatina, dove il fantoccio di una vecchia sfila per le strade della cittadina in provincia di Lecce. Curiosa, infine, è la Pasqua a Maglie, non lontano da Galatina, dove i fedeli cantano e indossano smoking e guanti bianchi.

La Settimana Santa di Procida è dal XVI secolo una delle più suggestive della Campania: il giovedì santo, al tramonto, si svolge la processione dei dodici apostoli, incappucciati e con una croce e una corona di spine in spalla, organizzata dall’antica confraternita dei Bianchi. Procedono per le strade dell’isola passando per le tredici chiese fino al luogo dove si svolge l’ultima cena e dove si consuma un pasto a base di legumi, pesce arrostito, agnello, pane azzimo e vino. Infine il venerdì santo alle prime luci dell’alba inizia la processione dei misteri, statue portate a braccia rappresentanti scene della vita e della morte di Gesù, organizzata dalla confraternita dei Turchini fondata nel 1629 dai Padri Gesuiti.

Meritano una citazione anche la Pasqua di Sulmona in Abruzzo con la celebrazione della Madonna che scappa e che si svolge nella scenografica piazza Garibaldi e quella di Firenze con il carro che brucia. La statua, accolta da una folla esultante, viene portata fuori dalla chiesa seicentesca di san Filippo Neri e condotta prima lentamente e poi sempre più rapidamente verso il centro della cittadina dove incontrerà Gesù. Durante la corsa la Madonna perde il manto nero che la avvolge e che libera il prezioso vestito mentre tra le sue mani le spunta una rosa rossa, simbolo di prosperità. A Firenze, invece, la domenica di Pasqua si fa scoppiare il carro, che, trainato da buoi inghirlandati e scortato dagli sbandieratori, procede per le vie della città fino al Duomo, tra musica e grida. Il rito rappresenta la benedizione del fuoco e racconta una storia che risale alla prima crociata.
ansa

In bici dalla Siberia a Londra

Lilwall Rob - In bici dalla Siberia a casa

In bici dalla Siberia a casa TitoloIn bici dalla Siberia a casa - scheda online>>>
AutoreLilwall Rob
Prezzo
Sconto 15%
€ 16,15
(Prezzo di copertina € 19,00 Risparmio € 2,85)
Se pensi alla Siberia, anche solo di sorvolarla in aereo, il pensiero si ghiaccia all’istante, perché anche il più temerario dei siberiani vi sussurrerà rabbrividendo: «Holodna... Zeema», “freddo... inverno”. Immaginate allora di attraversarla tutta pedalando in sella a una bicicletta. Impossibile? «Niente è impossibile», vi risponderà Rob Lilwall, un giovane professore di Geografia - «frustrato e sottopagato» (tutto il mondo è Paese) - nei college londinesi che a un certo punto decide di frenare la sua vita e di compiere l’impresa, o meglio quello che considera il suo «pellegrinaggio». Accoglie l’invito-provocazione dell’amico, sin dai tempi dell’università, a Edimburgo. il caro vecchio Al e partono insieme. In bici dalla Siberia a casa (Ediciclo) è diventato così il libro-diario (caso editoriale in Inghilterra) avventuroso e avvincente, di un viaggio cominciato nel settembre 2004 e che sarebbe dovuto durare al massimo l’arco del classico anno sabbatico e invece tra emozioni intensissime, momenti di profonda spiritualità e con a ruota l’inseguimento costante della paura di non farcela e di morire, si è protratto fino all’ottobre del 2007. Così, pedalando per 56mila chilometri, Rob è partito per la Siberia che aveva 29 anni per fare ritorno a Londra a 32. Con 8mila sterline in tasca «i risparmi di una vita», si è messo in sella alla sua fida “Alanis”, la bicicletta ribattezzata come la cantante, «la Morissette», ed è partito da quella che Colin Thuborn descrive come «l’ultima misteriosa frontiera. Il posto da dove non ritornerai». Con la benedizione di un monaco americano, padre Mike, Rob e Al hanno preso il via da Magadan, il paradiso minerario, diventato l’inferno per i martiri del totalitarismo sovietico che qui venivano spediti ai lavori forzati. Prime pedalate sulla “Strada delle ossa”, dove si è consumato il destino crudele che ha inghiottito nei gulag 10, forse 50 milioni di vittime delle purghe di Stalin. Un pezzo di storia indelebile, e l’inizio di un percorso al limite della sopportazione fisica e psicologica, in cui Lilwall si è ritrovato a coprire un minimo di 42 chilometri quotidiani (un massimo di 169 km in un giorno), parlando da solo («le strade con Al si separarono in Giappone») invocando e pregando continuamente Dio, affinché lo avesse sostenuto nell’incredibile sfida.

«Coltivavo la speranza che il viaggio mi avrebbe fatto maturare come persona e come cristiano... Ma ero anche pienamente cosciente che la fede non mi avrebbe reso immune dai pericoli». Rob e Al sono passati indenni persino nel glaciale villaggio di Oymyakon: «Nel 1919 era entrato nel libro dei record per aver registrato la temperatura di -71,2 gradi», annota nel suo diario Rob che in un giorno, «da meno 36 gradi», ha visto per cinque volte forare la ruota di Alanis (157 forature in tutto il viaggio). Una volta risistemati i copertoni scivolavano via leggeri per le strade innevate e i sentieri sterrati e tortuosi del Caucaso. Sudore, fatica, e silenzi interminabili, interrotti dagli odori intensi di carne di cavallo arrostita e fiumi di vodka guadati fino ai villaggi degli yucat. «Gli yucat come i caucasici, non ci chiesero mai soldi per l’aiuto che ci davano, e alcune volte cercarono perfino di offrirci denaro e abiti di pelliccia prima che ripartissimo». Più di duecento le persone che hanno generosamente ospitato Lilwall (la maggior parte delle notti trascorse in tenda) nel suo cammino, in cui con orgoglio nella scheda delle statistiche annovera: «21 le lingue in cui ho imparato a dire ciao». Una volta attraversata la Siberia, ha imparato anche a riconoscere il volto dell’amore. L’ha scovato ad Honk Kong, negli occhi di Christine, una ragazza cinese che è diventata sua moglie e con la quale oltre alla vita oggi condivide l’impegno umanitario. A cominciare dal sostegno agli angeli dalla faccia sporca, i bambini poveri di Manila. È arrivato fino alle Filippine certo. E sempre con una semplice bicicletta, acquistata dieci anni prima, si è spinto molto più in là.
 
Non si è fermato neppure dinanzi all’Oceano, lo ha attraversato in nave ed è sbarcato in Papua Nuova Guinea per continuare a pedalare. «Devo avvisarti che viaggiare in Papua Nuova Guinea può essere piuttosto pericoloso, mi hanno minacciato a mano armata e derubato 16 volte e mi sono trovato in mezzo a una sparatoria tra tribù in guerra che usavano fucili M16...», lo aveva avvertito via e-mail un missionario prima che approdasse a Jayapura. Per le strade più impervie di Wewak, Rob ha incontrato padre Lawrence che resiste «schivando le pallottole». Ascetismo cristiano che si fonde con quello tibetano, in cui Lilwall ha appreso che «nella pratica della tolleranza, il nemico è il miglior insegnante». Alzandosi dal sellino ha scalato i 4mila metri, per fermarsi giusto il tempo di una sosta («non restavo più di due-tre giorni nello stesso luogo») in un monastero in cui i monaci gli hanno ceduto volentieri il loro letto, e quelli in segno di autentica ospitalità hanno dormito per terra. Lilwall ha assaporato il gusto intenso della tolleranza e dell’accoglienza. Un miracolo nel mondo dei conflitti globali, interrotto a tratti solo nelle tappe “belliche”, a Kabul e poi a Islamabad, quando padre Tom gli narrava della dura realtà dei cristiani perseguitati: «Il Pakistan sembra passare da una crisi all’altra. Adesso è legata ai talebani, ma dopo di questa ce ne sarà un’altra».
 
Considerazione amara, come quel bicchiere d’acqua negato sulla via del ritorno, nell’occidentalissima Taizè, dalla scortese proprietaria di un bar. «Volevo dirle di tutti i luoghi in cui ero stato e della gentilezza delle tante persone che avevo incontrato: dalla Russia alle Filippine, dall’India al Tibet, all’Afghanistan e all’Iran e invece in Europa, dove la gente era così ricca, mi veniva rifiutata dell’acqua». Il bicchiere di Rob si è riempito comunque e nella bisaccia di Alanis ha raccolto 23mila sterline che serviranno a sostenere le attività benefiche dell’associazione “Viva” - together for children - , in soccorso dei bambini del terzo mondo. Accavallettata la bici, ora il suo viaggio prosegue, a piedi. Con l’aiuto di Dio, Rob in questo momento è sulle cime cinesi, padrone del suo tempo, con il cuore colmo d’amore e pacificato, si ferma e osserva lo scorrere delle acque dello Yangtze, il fiume azzurro.

Massimiliano Castellani - avvenire.it

Luoghi dell'Infinito

Luoghi dell'Infinito
è il mensile a colori del quotidiano Avvenire dedicato agli itinerari artistici e religiosi delle civiltà umane. La rivista, impreziosita da immagini di grandi fotografi italiani e internazionali, conduce il lettore alla scoperta delle più suggestive tracce del sacro, nei luoghi "magici" dove l'infinito parla ancora attraverso il tempo: monasteri e cattedrali, chiostri e moschee, templi e sinagoghe, architetture dell'uomo e paesaggi della natura.
Luoghi dell'Infinito illustra il dialogo tra l'uomo e l'infinito attraverso la poesia e i capolavori dell'arte, attraverso genti, tradizioni, culture di tutte le latitudini. Un meraviglioso viaggio raccontato da "firme" come Dominique Lapierre, Ermanno Olmi, Alda Merini, Roberto Mussapi, Guido Oldani, Carlo Maria Martini, Enzo Bianchi, Gianfranco Ravasi, Franco Cardini, Eugenio Corti, Erri De Luca, Cosimo Damiano Fonseca, Timothy Verdon, Ulderico Bernardi, Zygmunt Bauman...

Luoghi dell'Infinito
Mensile di itinerari, arte e cultura del quotidiano «Avvenire»
Giovanni Gazzaneo (coordinatore): 

Anna Maria Brogi 02.6780364; a.brogi@avvenire.it

Valnerina: quando la fede vive d’incanto

L’acqua del Nera, pura e cristallina, scorre veloce nella Valle incantata che reca il suo nome. È da qui, da Roccaporena, il paese natio di Santa Rita da Cascia, che partiamo per uno degli itinerari spirituali, forse meno noti, eppure tra i più suggestivi nel cuore verde dell’Umbria: quello dei Santuari terapeutici.

«Santuari di frontiera, luoghi privilegiati dove almeno una volta l’anno, comunità, spesso divise per problemi inerenti al pascipascolo o al legnatico o non di rado disgiunte per il solo pettegolezzo, si sentono solidali e recuperano la loro identità paesana», scrive don Mario Sensi nel suo Vita di pietà e vita civile di un altopiano tra Umbria e Marche (Edizioni di Storia e Letteratura). Luoghi dove tradizione e devozione consolidata nei secoli, vuole che l’acqua di fiume, la pietra delle pievi millenarie, lo scoglio delle grotte appenniniche, porti beneficio allo spirito e alla salute psicofisica dei pellegrini. «Vorrei una rosa e due fichi del mio orto», fu l’umile ultimo desiderio di Santa Rita da Cascia. E nel suo orticello della casa di Roccaporena, sotto la neve, nel 1457, si compì il miracolo: sbocciò la rosa e maturò il fico. Nella roccia levigata dal fiume Corno, dove Santa Rita andava a pregare lasciando l’impronta dei gomiti e delle ginocchia, continuano imperterriti a salire, specie nel mese di maggio i fedeli che implorano la guarigione dei loro mali, anche “d’amore”.

Ogni Santuario ha una sua specifica funzione terapeutica. Così riscendendo a valle, a Sant’Anatolia di Narco, avvolto tra le verdi coltri dei boschi umbratili, abbaglia di luce il candido e petroso romanico dell’abbazia di San Felice. L’eremo in cui dalla Siria San Mauro arrivò con il figlio Felice e fecero il miracolo della liberazione della popolazione locale dal “miasmo” del drago. Metafora della bonifica della malsana palude, operata dai monaci di San Felice. Questi, attingevano a piene mani l’acqua del Nera che scorre sotto la cripta che custodisce il sepolcro di San Mauro e San Felice. Una fonte miracolosa, per le malattie della pelle. Uscendo dalla Valnerina e lasciandosi alle spalle Spoleto, dove nelle sue campagne non mancano altri piccoli siti di “santuari di frontiera” (come Madonna della Stella), ci si addentra nella montagna del folignate, in luoghi ancora meno noti e misteriosi, persino agli stessi umbri.

Dal piccolo borgo di Pale, appena restaurato e guarito dalle ferite dell’ultimo terremoto, si sale per un sentiero alla maestà incastonata nelle spelonche dell’eremo di Santa Maria Giacobbe. Qui il 25 maggio, festa della patrona, e per il giorno dell’Ascensione, i pellegrini usavano (qualcuno lo fa ancora) salire a piedi scalzi in segno di purificazione, prima di accedere alla magnifica cappella che conserva incantevoli affreschi di scuola giottesca. Gioielli d’arte pittorica che spesso sono stati “sfregiati” dagli stessi pellegrini che portando via un pezzo di intonaco si sentivano protetti, convinti che il potere apotropaico dell’acqua della cisterna fosse tale anche in quel pezzetto di affresco. Dalla Croce di Pale, attraversando l’antichissima via Plestina e la Flaminia, alla “croce” di quello che don Mario Sensi definisce «il singolare santuario terapeutico di Cancelli» che per volontà vescovile è sorto in epoca moderna (il primo oratorio risale al 1657).

Custode e depositario dell’«uso paraliturgico della croce» e cioè del rito del «segnare» (con l’accompagnamento della formula del paternoster) che si trasmette di padre in figlio, è Maurizio Cancelli. Quando non è intento a creare nel suo studiolo di artista, Maurizio accoglie i malati, «in particolar modo quelli con problemi muscolari e sciatiche», nella “Camera degli apostoli” attigua alla chiesetta dedicata a San Pietro e Paolo, i quali vengono invocati durante il rito della segnatura. Missione che esclusivamente gli “operatori” della famiglia Cancelli possono tramandare ed esercitare anche in altri luoghi. In questa montagna incantata, i culti e le credenze resistono, ma a volte, per volontà popolare, accade anche che cambino residenza, per poi ritornare. È il caso, poco più in basso di Cancelli, della Madonna del Riparo, nel villaggio di Roviglieto, che sorge dove nell’XI secolo venne eretto l’Eremo di Sant’Angelo de gructis.

È grazie al ritrovamento di questa grotta che alla metà dell’800, i pellegrini cominciarono a tornare alla Madonna del Riparo, dopo che per lungo tempo avevano preferito andare a cercare maggior beneficio al santuario terapeutico della Madonna delle Grazie, a Rasiglia, in cui si era verificato il miracolo della resurrezione di un bambino. Devozione materna, diffusa, e che si ritrova alle pendici del Subasio, nell’abbazia camaldolese di San Silvestro, nei pressi del magnifico borgo-presepio di Collepino dove Claudio Fabrizi, patron dell’albergo diffuso della Malvarina (nei pressi di Assisi), arriva a cavallo sulle orme di San Francesco. Qui, nell’eremo fondato dal San Romualdo, nel 1025, zampilla una fonte il cui abbeveraggio, credenza popolare vuole, ridona il latte alle puerpere e tonifica e guarisce gli animali malati. Così, il 31 dicembre, nel giorno di San Silvestro, patrono di Collepino, il “pane benedetto” oltre che agli uomini, da sempre viene offerto anche agli animali, su richiesta dei padroni, perché il Santo vegli anche sulle care bestiole.

Massimiliano Castellani - avvenire.it

'Io amo l'Italia': 100 scatti di Freed che raccontano il Belpaese

Leonard Freed, grande fotografo newyorkese membro della Magnum,  amava parlare del suo rapporto con l’Italia come di una “storia d’amore”. Un amore che lo portò a visitare il nostro paese più di 45 volte e a scattare migliaia di indimenticabili immagini.
La mostra “Leonard Freed. Io amo l’Italia”, ospitata dal Museo di Roma in Trastevere fino al 27 maggio, ne presenta una straordinaria selezione: 100 fotografie in bianco e nero scattate tra Roma, Firenze, Napoli, Milano e Palermo che raccontano la vita quotidiana, i volti e i gesti del Belpaese senza l’uso di facili stereotipi.

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