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A bordo di un fuoristrada tra le dune del deserto omanita

(di Ida Bini)
Oman, punto d’incontro tra Asia e Africa nella parte sud-orientale della penisola arabica, è un Paese sicuro, tranquillo, ricco di paesaggi affascinanti e misteriosi, a poco più di sei ore di volo dall’Italia. L’antica terra della regina di Saba offre tanti volti diversi: dallo stretto di Hormuz fino all’oceano Indiano si attraversano spiagge mozzafiato e deserti infiniti, città d’arte e piccoli villaggi che racchiudono antiche tradizioni, grotte inaccessibili, alte montagne rocciose e canyon strettissimi. I due terzi del Paese, che è poco più grande del nostro, sono occupati dal deserto – le dune di sabbia di Rub al-Khali, Sabkha con il lago salato di Umm Al-Samim, il deserto roccioso di Jiddat el Harassis e quello sabbioso di Wahiba - con dune rosse, gialle e ocra, alte anche 300 metri che si muovono con il vento che ogni giorno ridisegna il paesaggio. Queste distese infinite di territorio sono punteggiate da villaggi nomadi con case fatte di foglie di palma e tende di lana di dromedario e capra, e di città-oasi lussureggianti, nate dal complesso sistema tradizionale d’irrigazione dei falaj. Abbracciato dalle montagne e custode millenario di antiche civiltà nomadi, il vasto deserto dell’Oman affascina chiunque lo attraversi. Ed è proprio l’autunno il momento migliore per scoprirlo e apprezzare a fondo la straordinaria natura del Sultanato: le temperature sono favorevoli e l’escursione termica è praticamente assente. Da Muscat, la capitale, e dalle principali località turistiche omanite partono avventurose escursioni in fuoristrada verso le oasi più belle, dove, in alcuni casi, è possibile anche alloggiare: verso sud si arriva alla suggestiva Wadi Bani Khalid, nella regione al-Sharqiyya, dove si trova il deserto di sabbia pietrificata più vasta del mondo; alla città di Ibra, famosa per il coloratissimo mercato delle donne beduine, vietato agli uomini, che si tiene ogni mercoledì, e, poco lontano, a Wahiba Sand, famosa per le dune dorate, incontrastato territorio dei beduini. Per godersi i magnifici tramonti e i passaggi delle carovane dei nomadi è consigliabile alloggiare all’Al Raha Tourism Camp (www.alrahaoman.com), che ospita in lussuose capanne di palme da dattero, in tende e in piccoli bungalow; nelle tende in tessuto del Desert Camp (www.safaridesert.com), a 25 chilometri da Al-Ghabbi, nella città di Bidiyah, o nel tradizionale 1000 Nights Camp (www.1000nightscamp.com) dove si dorme in romantiche tende beduine illuminate dalle candele. Le escursioni arrivano anche al villaggio Jabrin tra i palmeti e con uno dei forti meglio conservati del Paese, risalente al 1670, e alla città delle ceramiche Bahla, inserita nell’elenco del patrimonio mondiale dell’Umanità, circondata da 12 chilometri di mura e con un antico forte. C’è anche Nizwa, antica capitale del Sultanato, famosa per una fortezza risalente al XVI secolo, per gli edifici in stile omanita e un grande souq, che sorge in una grande e verdissima oasi di palme, situata nel punto di incontro delle brulle piste carovaniere provenienti da Nord e da Sud. Ovunque spuntano canyon profondi sul corso dei wadi, i fiumi secchi. Non lontano si arriva ad Al Hamra con le sue case color ocra a due piani, calde e accoglienti dove, sul lato ovest della catena dei monti Hajar, si può alloggiare presso il resort The View (www.theviewoman.com), un lussuoso campo tendato a 1400 metri d’altezza, il luogo ideale per scoprire la regione di Jabal Shams con le montagne rosse, i canyon e i caratteristici villaggi dove il tempo sembra essersi fermato
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Milano, citta' di libri e scrittori. Al debutto Bookcity e writers

(di Alessandra Scanziani)
Libri, incontri con autori, maratone di lettura, fotografie, mostre, performance teatrali, dibattiti e ancora presentazioni delle novità cartacee e digitali. Milano, cuore pulsante dell'editoria italiana, dedica una speciale attenzione agli amanti della buona lettura e ospita due prime edizioni: dal 16 al 18 novembre sarà l'esordio di BookCity (www.bookcitymilano.it) e dal 24 al 25 novembre debutterà Writers (www.writersfestival.it). Il cuore pulsante di BookCity sarà il centro storico di Milano, il Castello Sforzesco con i suoi magnifici cortili delle Armi, Ducale e della Rocchetta, che diventeranno luoghi d'incontro e diffusione della pratica della lettura in tutte le sue forme, dal cartaceo all'e-book.
Una rete di librerie, biblioteche, palazzi storici, la Triennale di Milano, teatri, l'acquario, scuole e istituti culturali, tutti insieme trasformeranno la città in un salotto letterario, coinvolgendo, in oltre 350 eventi, l'intera filiera dell'editoria: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici illustratori, blogger, fino a scuole di scrittura e ai gruppi di lettura. Molti anche gli appuntamenti per bambini, per i quali oltre alla mostra al Castello Sforzesco 'Da Pinocchio a Harry Potter. 150 anni di illustrazione italiana dall'Archivio Salani. 1862-2012', che resterà aperta fino a gennaio, sono previsti numerosi laboratori. In occasione di Writers aprirà al pubblico il complesso dei Frigoriferi Milanesi (www.writersfestival.it) in via Piranesi 10: nati nel 1899 come fabbrica del ghiaccio e magazzini refrigeranti, affiancati nel 1923 dal Palazzo del Ghiaccio, la pista ghiacciata coperta più grande d'Europa, oggi sono stati trasformati in spazio polifunzionale dedicato alla cultura e sono diventati la prima realtà europea a integrare tutte le attività necessarie alla gestione, conservazione e valorizzazione delle opere d'arte. Writers vuole essere una forma più intima d'incontro, nel quale gli scrittori si lasciano conoscere dal loro pubblico attraverso ciò che a loro piace: un quadro, uno strumento, una lettura, un suono, un cibo. Un'occasione unica che aprirà al pubblico i 1200 mq dei Frigoriferi Milanesi: si va dalla Cucina, dove tre autori si proporranno con un menù a loro particolarmente caro, ai Laboratori di restauro di Open Care che ospiteranno una scenografica mostra di Pop-Up; dal vecchio e potente telescopio Schiapparelli in restauro, fin dentro al Caveau più grande d'Europa.
E poi videoproiezioni e letture nella Sala Carroponte, dove il gancio del carroponte di un tempo per il trasporto dei blocchi di ghiaccio è rimasto spettatore; musica e un ricco bistrò con comodi angoli di lettura nel Cubo, dove una volta c'erano i motori che ghiacciavano l'acqua; e infine una lunga Galleria di libri negli ex magazzini del ghiaccio. Ci sarà spazio anche per gli autori esordienti che partecipano all'iniziativa con sei appuntamenti Book Up!
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Piaceri d'autunno in Val d'Orcia. Relax nella valle patrimonio Unesco, tra degustazioni doc e il giro dei borghi in un weekend

Ogni stagione è buona per ritagliarsi un fine settimana in Val d'Orcia. Se la primavera è l'apoteosi del verde nel paesaggio ondulato, in autunno i terreni imbruniscono e le colline virano verso le decine di sfumature dell'ocra, del marrone ma anche del giallo dei vigneti. I borghi che puntellano la valle con i campanili e le rocche spuntano spesso da soffici nuvole di nebbia. In apparenza paesi-fantasma, i centri accolgono i visitatori con degustazioni di prodotti tipici e di stagione: è tempo di vino novello, di "olio nuovo", ma anche di castagne e funghi.

In questo periodo l'ideale è visitare la valle in auto. Senza troppi programmi e itinerari, basta lasciarsi condurre fra i colli dalle strade che collegano Pienza, Monticchiello, Montalcino, tanto per citarne alcuni. L'importante è non indugiare sull'acceleratore. Sia per godersi un paesaggio unico al mondo, sia perché i caprioli che scorrazzano sulle colline sono soliti attraversare la strada asfaltata a una velocità che richiede riflessi di frenata ben pronti.

L'ambiente naturale è la prima attrazione della valle, iscritta nei siti Patrimonio dell'Unesco (2004) in primis perché "testimonianza eccezionale del modo in cui il paesaggio è stato ridisegnato nel Rinascimento per riflettere gli ideali di buon governo e creare un'immagine esteticamente gradevole" e poi perché lo stesso paesaggio è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese del periodo rinascimentale. Le foto-cartolina hanno un profilo dolce, spezzato dai cipressi e da casolari solitari, spesso convertiti in agriturismi e relais.

Poi ci sono le specialità enogastronomiche locali che pure sono apprezzate in tutto il mondo. Il pecorino o cacio di Pienza, che ha origini addirittura nella Preistoria, da abbinare nel piatto a una gelatina o a una marmellata di Brunello di Montalcino, fra i primi vini italiani a ottenere i titoli Doc e Docg. Ma anche il miele, l'olio, la carne di cinta senese, lo zafferano. Tornando ai vini sono i rossi che monopolizzano la tavola: non solo il Brunello ma anche il Rosso di Montalcino e l'Orcia Doc.

L'enogastronomia è motivo di un viaggio, e ottimo spunto per i souvenir da portarsi a casa, al pari delle testimonianze artistiche e architettoniche della valle. Per visitare i borghi si lascia l'auto all'ingresso del paese - tutti per fortuna a traffico limitato - e si procede a piedi per vicoli e piazzette. Pienza è la "città ideale" di Pio II che trasformò il borgo natio di Corsignano nella città-simbolo del Rinascimento, patrimonio Unesco a sé. Realizzata da Bernardo Rossellini tra il 1459 e il 1462, Pienza si conserva come un borgo elegante. Si visitano la cattedrale dell'Assunta, Palazzo Piccolomini, il palazzo comunale e il palazzo vescovile. Del medioevo è invece la Chiesa di San Francesco. Impossibile uscire dal paese senza aver acquistato almeno una formella di pecorino. La strada fatta di tortuosi saliscendi che si apre a sud conduce a Monticchiello, un paese scrigno di edifici medievali e che vanta la chiesa duecentesca dei santi Leonardo e Cristoforo. Il borgo è rinomato anche per gli spettacoli del "Teatro Povero". Montalcino non si esaurisce con un calice del suo vino pregiato ma è una vera e propria città d'arte che domina tremila ettari di vigneti. Sorvegliato dalla rocca della seconda metà del 1300, il centro è raccolto intorno alla piazza del Popolo e alla Loggia gotica.

L'elemento dominante di Bagno Vignoni è l'acqua: quella calda termale conosciuta per le sue proprietà fin dagli etruschi. Abitazioni, diversi bar, ristoranti e la chiesa sorgono attorno alla piazza centrale del paese che in realtà è costituita da una grande vasca in cui sgorgano dal suolo vulcanico le acque della sorgente termale. E poi c'è il parco dei mulini da poco restaurato e trasformato in percorso turistico con l'intento di valorizzare uno dei principali e più antichi poli molitori del senese. Completano una visita della valle i borghi di Radicofani, San Quirico d'Orcia e Castiglion d'Orcia, quest'ultimo al confine con le foreste del Monte Amiata, dominato dalla rocca di Tentennano.
Informazioni: www.terresiena.it.
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Il mercatino di Bolzano, tradizione ed autenticità. Al via dal 29 novembre al 23 dicembre

Il Mercatino di Natale di Bolzano apre i battenti per la 22/a volta il 29 novembre alle ore 17.00 e, fedele alla sua tradizione senza prolungamenti artificiosi, proporrà la collaudata formula di 78 espositori, 7 partner e 3 stand gastronomici ad ospiti e concittadini fino al 23 dicembre. Un appuntamento atteso ogni anno, volto alla riscoperta delle tradizioni che in Alto Adige si celano dietro le quattro settimane dell'Avvento, dell'attesa della festa più bella dell'anno che si compie attraverso riti ed usanze che si perdono nella notte dei tempi. Il legame con le abitudini familiari è forte: l'abete bianco decorato a festa, il presepe, la corona d'Avvento, la pasticceria profumata confezionata settimana dopo settimana dalle mani sapienti di chi custodisce i segreti e la "malizia" delle ricette. Dietro l'operazione commerciale si trova la tradizione dello scambio di doni fra grandi e verso i piccini, la cura dei dettagli nella decorazione della casa e della tavola imbandita per la festa. Tutto senza dimenticare il mercatino di Norimberga che più di vent'anni fa, ha suggerito ai bolzanini i segreti di una buona riuscita organizzativa e di contenuti. (ANSA).

Genova, 'non te l'aspetti cosi' bella!' E' campagna promozionale per la citta' per attirare visitatori


La rinascita del Porto Antico e di Palazzo Ducale, il restauro dei Palazzi dei Rolli patrimonio dell'umanita' Unesco, il recupero del centro storico, la vitalita' di musei e teatri, la bellezza delle chiese, hanno alimentato il boom turistico di Genova negli ultimi vent'anni. ''Genova. Non te l'aspettavi cosi' bella!'', e' diventata la promessa della nuova campagna promozionale di una Genova che sta scalando la classifica delle 10 citta' italiane piu' visitate ogni anno da viaggiatori nazionali e internazionali, anche grazie alla vicinanza di mete come Portofino e le Cinque Terre. Sbarcati dalla navi da crociera, atterrati all'aeroporto, arrivati in pullman, auto o treno, i turisti a passeggio lungo il centro storico piu' grande d'Europa, durante tutto l'anno, sono diventati una costante. Tornata a essere una meta ambita come al tempo dei Grand Tour culturali o turistico-economici dal Nord Europa, quando lungo gli stretti vicoli del centro storico (caruggi) capitava di parlare con Cechov, Nietzsche, Stendhal, Twain, Freud, Wilde, Flaubert, Byron e tanti altri. Genova e' una citta' ricca d'arte e storia, accanto a scorci che sembrano conservati intatti dal Medioevo sorgono gli splendidi Palazzi dei Rolli, edificati tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, restaurati negli anni '90, e inseriti dal 2006 nel Patrimonio dell'Umanita' Unesco. Un ritorno al passato ma con importanti novita': come l'arte di Miro' e la fotografia di McCurry protagoniste di due mostre nella stagione 2012/2013 di Palazzo Ducale, uno dei piu' maestosi e affascinanti edifici storici della citta' affermatosi come polo museale-culturale del capoluogo ligure. Il rinnovamento del Porto Antico, ridisegnato da Renzo Piano nel '92, e' il simbolo della rinascita turistica della citta' della Lanterna, ospita strutture come l'Acquario, il Museo del Mare, la Citta' dei bambini, il Galeone dei Pirati, il Museo Luzzati, il Bigo, il sommergibile Nazario Sauro, il Museo dell'Antartide. Appuntamento del periodo natalizio la visita ai caratteristici presepi storici, mercatini e animazioni.
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Come si scelgono le vacanze?

( di Marzia Giglioli)
Come si scelgono le vacanze?Perchè si preferisce una meta ad un’altra e come scatta la voglia di intraprendere un viaggio? Ci sono dinamiche personali, ma sicuramente ci sono anche regole generali e c’è anche uno stile di scelta. Basta andare a vedere i dati sulle prenotazioni e le mete più frequenti, si scopre così che gli italiani sono sempre più green, sanno sempre più viaggiare informati e vogliono scoprire i luoghi e non solo visitarli.
Gli inglesi sono quelli che seguono di più il ‘viaggio ideale’, e non si fanno influenzare. I tedeschi sono i più bravi a risparmiare, mentre i francesi sono i meno attenti ai listini. Il passa parola è passato di moda, si sceglie in modo più consapevole e il web sta contribuendo sempre di più al viaggio fai da te. Opodo ha chiesto a un panel di viaggiatori italiani, francesi, tedeschi ed inglesi come pianificano una vacanza e quale sia il viaggio perfetto. Il 50% ha risposto che la scelta nasce da motivi profondamente personali.
Ognuno ha in serbo una lista di destinazioni ideali che determina – quando è possibile e quando lo consente il budget - la scelta del viaggio. In ogni viaggio c’è come ‘un motivo di fondo’ che orienta le scelte. Gli inglesi sono quelli più fedeli a questo principio (70%) e non cambiano facilmente itinerario, magari rinunciando quando non è possibile. Come seconda motivazione, dopo quella del proprio immaginario, ci sono le riviste, i libri e i film, ai quali seguono le raccomandazioni di amici, che però non sono prese in particolare considerazione da francesi e inglesi. A sfatare che sia il passaparola uno dei motivi trainanti di una scelta, c’è anche un altro dato che emerge dal sondaggio: le foto vacanziere di spiagge caricate dagli amici su Facebook, non paiono avere un’influenza decisiva per decidere un viaggio. E’ comunque il mare a far sognare di più: l’idea di una lunga spiaggia bagnata da acque turchesi fa venire voglia di partire verso mete esotiche alla metà dei francesi e tedeschi e al 60% degli italiani.
Gli inglesi sono quelli che tra gli europei sono invece più attratti da parchi naturali e paesaggi incontaminati e selvaggi. Secondo il sondaggio di Opodo,le metropoli con grattacieli scintillanti sono invece destinazioni poco popolari per francesi, italiani e tedeschi. Per quanto riguarda l’organizzazione del viaggio vince ormai il ‘fai da te’ che è ormai un must, soprattutto per gli inglesi (73%), seguiti dagli italiani (62%) e dai tedeschi (58%) che preferiscono di gran lunga arrangiarsi da soli nell’organizzazione del proprio viaggio. Solo i francesi si distaccano un po', con una percentuale del 44%. A causa della crisi o per una maggiore conoscenza delle dinamiche, i turisti ormai sono sempre più attenti alle spese e sanno bene anche come muoversi nella giungla delle offerte. E sanno anche aspettare per trovare quello che è più conveniente.I più bravi comunque sono i tedeschi i meno attenti sono invece francesi. Il 70% dei tedeschi e il 60% circa di inglesi e italiani aspettano di trovare le migliori offerte per partire, mentre Solo il 40% dei francesi aspetta le offerte per pianificare la propria vacanza. Il sondaggio esplora anche le aspettative e sono gli italiani a sembrare i più curiosi, comunque quello che emerge è che per l’86% degli intervistati, la priorità è quella di esplorare la cultura del paese che si sceglie. Non si viaggia solo per guardare i luoghi ma per conoscerne anche ciò che c’è dietro. Comunque quello che si afferma è un turismo sempre più green, il viaggio è visto dalla maggior parte di persone come scoperta della natura, al secondo posto c’è il desiderio di relax e al terzo posto il desiderio di fuggire dalla routine.
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