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Turismo, prezzi alti e poca cultura dell’ospitalità: l’Italia non è più prima

Nel 1950 i viaggiatori stranieri che avevano scelto il nostro Paese erano il 19%, oggi sono appena il 4,4. E l’Italia è scivolata al quinto posto tra le mete mondiali

di Gian Antonio Stella

Il Colosseo (Omniroma) Il Colosseo (Omniroma)
Uno su cinque veniva da noi, dei turisti internazionali, nel 1950: adesso uno su ventitrè. È cambiato il pianeta, d’accordo, ma una frana così non l’ha subita nessuno. Andiamo giù nonostante il boom mondiale. Andiamo giù nonostante il turismo sia «l’industria del futuro». Nonostante l’Italia, coi suoi tesori e la sua cucina e i suoi paesaggi, resti in cima ai sogni di tutti. E non serve a nulla, se si usano male, avere il record di siti Unesco: lo dicono i tracolli di visitatori alla Reggia di Caserta o a Villa Adriana. Sarebbe ora che il turismo diventasse sul serio, per la politica, uno dei temi per uscire da questi anni bui. Serve un’occasione per parlarne? Eccola: l’uscita dei dati per il 2013 del ministero dei Beni Culturali e di un rapporto scomodo dell’associazione «italiadecide» presieduta da Luciano Violante che sarà presentato lunedì a Montecitorio, davanti a Giorgio Napolitano. Titolo ambizioso: «Turismo: dopo trent’anni, tornare primi».

Pompei (Ansa)
Pompei (Ansa)

Ed eravamo davvero i primi, una volta. La tabella che pubblichiamo, costruita dal Touring club italiano su dati dell’Unwto, l’organizzazione mondiale per il turismo, dice che la nostra quota planetaria in quella che Jeremy Rifkin ha definito «l’espressione più potente e visibile della nuova economia dell’esperienza» destinata a diventare «rapidamente una delle più importanti industrie del mondo», era nel Dopoguerra davanti a tutti. Su poco più di 25 milioni di viaggiatori internazionali, poco meno di cinque venivano allora in vacanza da noi.
Da allora, la nostra quota si è ridotta di decennio in decennio dal 19% del 1950 al 15,9% del 1960 e poi al 7,7% del 1970 (quando eravamo comunque i primi davanti al Canada, alla Francia, alla Spagna e agli Stati Uniti) e giù giù, dopo una breve risalita nel 1980, fino al 6,1% del 1990 (rimasto tale fino al 2000) per poi calare ancora al 4,6% del 2010 e infine al 4,4% di oggi. Certo, si sono aperti nuovi mercati, si sono spalancati nuovi Paesi, si sono arricchiti e messi in movimento nuovi popoli di viaggiatori. E c’è poco da piangere sul destino cinico e baro. Era un destino ineluttabile. Del quale hanno fatto le spese anche la Francia, la Spagna o gli Stati Uniti. Quello che fa rabbia, però, è che nessuno è andato giù quanto siamo andati giù noi. E soprattutto che nessuno ha approfittato poco quanto noi del boom del turismo mondiale. Un boom mai visto.


Napoli (Ansa)
Napoli (Ansa)

Due numeri: dal 1950 ad oggi i turisti stranieri che vengono in Italia si sono moltiplicati per 10 volte: da 4,8 a 47,8 milioni. Ma l’immenso popolo di turisti del mondo, grazie all’impetuoso arricchimento soprattutto della Cina, della Corea e altri Paesi asiatici si è moltiplicato per quasi 43 volte. Il che significa che noi siamo riusciti a fare nostra soltanto una fetta molto piccola della torta.
Dicono le classifiche del «Country Brand Index 2012-2013» che misura la popolarità dei «marchi» di 118 Paesi, che l’Italia è primissima o ai primissimi posti nell’immaginario di tremila importanti opinion leader di tutto il mondo (e dunque dei potenziali visitatori stranieri) per la ricchezza culturale, la gastronomia, la moda. E, come ricorda in «Destination Italy» Silvia Angeloni, «l’Italia è la prima destinazione dove i turisti vorrebbero andare». Eppure, se negli ultimi tre anni si sono affacciati alle frontiere 137 milioni di turisti mondiali in più rispetto al 2010, uno scoppio di salute impensabile solo trent’anni fa, noi siamo rimasti al palo. O siamo andati addirittura indietro. Come spiega in una delle relazioni del dossier di «italiadecide» il direttore del centro studi del Touring club Massimiliano Vavassori, «i dati sui flussi turistici diffusi dall’Istat, e relativi al 2012, hanno registrato 98,1 milioni di arrivi (- 5,4% rispetto al 2011) e 362 milioni di presenze totali (- 4,8% rispetto al 2011)». E le cose non sembrano essere migliorate nel 2013: «Secondo le stime del Wttc (World Travel & Tourism Council), il valore aggiunto dell’industria turistica in Italia - le attività che possono considerarsi core business - è stato di 63,9 miliardi di euro, ovvero pari al 4% del Pil nazionale». Una quota bassissima. Che calcolando il valore aggiunto dell’intera economia turistica (dalle pasticcerie che forniscono i croissant agli alberghi alle sartorie che fanno le camicie per i camerieri) sale fino a «161 miliardi che corrispondono al 10,2% del Pil». Una percentuale assai lontana dai proclami guasconi di vari premier del passato, un po’ tutti concordi nel promettere «un turismo al 20% del prodotto interno lordo».

L’autostrada A4 (Ansa)
L’autostrada A4 (Ansa)

Come mai? Perché, accusa lo studio del Touring, «il comparto si avvale da anni di rendite di posizione ancorate al grande “turisdotto” delle città d’arte o delle aree costiere» ma c’è da sempre una «cronica assenza» di strategie: «Il turismo non è mai stato, e non è tuttora, un’opzione di sviluppo economico presa seriamente in considerazione dalla politica». Tutta colpa del Palazzo? No: il dossier infila infatti il dito nella piaga della mancanza anche di una «cultura dell’ospitalità». Troppi bidoni ai turisti, troppi disservizi, troppa scortesia verso chi viene a trovarci. Come se tutto ci fosse dovuto in quanto «Paese più bello del mondo». Peccato, perché quella che è la nostra carta migliore, e cioè il nostro patrimonio culturale, potrebbe godere dei frutti di una stagione eccezionale. Spiega infatti Emilio Becheri, coordinatore del rapporto di Turistica.it , che «nel 2011 (ultimo anno con dati definitivi) la maggiore quota di arrivi di turisti in Italia è determinata dal turismo delle città di interesse artistico e storico (d’arte) con il 35,6%, davanti al turismo delle località marine (balneare) con il 21,5%». Di più: «L’analisi dei differenziali rivela che l’aumento complessivo degli arrivi verificatosi nel periodo 2000-2010, pari a 23,692 milioni è imputabile in gran parte, per il 42,5%, all’aumento del turismo culturale, per il 20,2% alle località non classificate come turistiche, per l’11,3 alle località balneari, per il 10,9% alle località montane e per il 7,3% a quelle lacuali».

Gli Uffizi (Ansa)
Gli Uffizi (Ansa)

Le potenzialità sono enormi. Ma come vengono trattati, gli ospiti? Siamo onesti: così così. Se non proprio malamente. Al punto di spingere moltissimi visitatori, spaventati dai prezzi, ad andare a dormire fuori mano. Un esempio? «Calenzano è un Comune industriale e di servizi di circa 17.000 abitanti vicino a Firenze che nel 2012 ha raccolto 183.207 arrivi di turisti, tre quarti dei quali stranieri, che visitano Firenze e la Toscana». Pistoia e Arezzo sono più belle? Sarà, ma «rilevano solo 129.308 e 49.475 arrivi, cioè, rispettivamente, il 70,6% e il 27%». Colpa dei turisti brutti e cattivi? Ma va là...
Non basta avere belle piazze e bei monumenti e bei musei. Non basta neppure avere il «bollino» di sito Unesco. Siamo i primi in assoluto, con 49 «bollini»? «Valgono poco», sospira Vavassori, «se le notizie e le immagini sul degrado e la quotidiana rovina di Pompei, ad esempio, fanno il giro del mondo».
E siamo ai dati del ministero dei Beni Culturali. I quali dicono che negli ultimi dieci anni, mentre i turisti nel mondo crescevano di circa 50%, i visitatori di tutti i nostri musei, siti archeologici, gallerie d’arte statali messi insieme (tolti la Valle d’Aosta, il Trentino Alto Adige e la Sicilia, anch’essa al palo) sono cresciuti da 30 milioni e mezzo a poco più di 38. Con un aumento del 25%: la metà. Se poi contiamo solo i paganti, l’incremento è ancora più basso: da 14 milioni e mezzo a 17 e mezzo: +22%.
Vanno benissimo il Colosseo e i Fori imperiali (+79%), molto bene Venaria Reale che dieci anni fa era ancora in fase di restauro, bene la galleria degli Uffizi e il Corridoio Vasariano (+25% ma troppa gente non può ospitarne) e benino nonostante tutti i nostri dolori Pompei, che cresce del 17%.
Mettono i brividi, al contrario, i numeri ad esempio di Villa Adriana. Nel 2003 era al 14º posto tra i luoghi più visitati ed ebbe tra paganti e non paganti 322 mila ospiti: nel 2013 solo 207 mila. Peggio ancora la Reggia di Caserta: era sesta con 687 mila visitatori, è precipitata al 10º posto con 439 mila. Un crollo del 36% nel decennio del boom. C’era da aspettarselo. I tesori vanno curati con amore. Non possono essere abbandonati a se stessi. Sono la nostra ricchezza. Potrebbero essere il nostro futuro. Tenere insieme la tutela e il turismo è possibile. Deve essere possibile. E forse, come dice il rapporto del Touring, «se l’Italia credesse di più nel turismo, sarebbe un Paese migliore».
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Grappa, in giro tra le 28 distillerie trentine. Una guida per accompagnare i turisti

Un vademecum a portata di mano – per turisti ma non solo – che spiega storia, tradizione e geografia della grappa trentina: è la guida realizzata dall'Istituto di Tutela Grappa del Trentino che punta a promuovere il distillato e il territorio di provenienza, Trento e dintorni.

Le distillerie censite sono 28, quelle associate all'Istituto, disseminate su tutta la provincia trentina. La guida, che si può trovare in tutte le distillerie trentine, uffici del turismo locali e su richiesta anche online tramite il sito dell'Istituto, è stata pensata per accompagnare i visitatori a una forma di viaggio che oltre alle bellezze territorio porti ad apprezzare anche il distillato italiano. In cinquanta pagine il lettore ha a disposizione un quadro delle aziende associate con schede per i relativi prodotti. In chiusura è allegata una mappa con la segnalazione delle distillerie lungo una sorta di “strada della grappa”. “Perché anche la grappa – sottolinea Beppe Bertagnolli, presidente dell'Istituto di Tutela – è un volano per l'economia delle singole valli del territorio”. Per i meno pratici c'è pure un vademecum su come approcciarsi alla degustazione, come abbinare le grappe trentine e alcuni consigli su come impiegarle in cucina.

La produzione annua di grappa del Trentino, ricorda l'Istituto di Tutela, rappresenta quasi il 10% di quella nazionale, circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri), con un fatturato medio che la grappa genera sul territorio intorno ai 15 milioni di euro per l'imbottigliato e 2 milioni per la materia prima. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione).
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Nei parchi della Tanzania Safari in Africa seguendo le grandi migrazioni

(di Ida Bini)

Il Serengeti è il primo parco nazionale della Tanzania, nell’Africa centrorientale: è un altopiano che misura 15mila chilometri quadrati e che i Masai chiamano “pianura senza fine”. Qui e nella vicina Ngoronogoro Conservation Area, fino alla fine di marzo, giganteschi branchi di gnu, zebre e gazzelle invadono le piste della savana e migrano per tutto il mese di aprile verso nordest, raggiungendo a maggio il fiume Grumeti. In realtà per tutto l’anno il territorio della Tanzania è testimone di grandi migrazioni di questi magnifici animali, il cui numero sta seriamente diminuendo a causa di un eccessivo disboscamento e di un diffuso bracconaggio.
Eppure lo straordinario fenomeno delle migrazioni ha convinto l’Unesco a dichiarare Serengeti e Ngoronogoro, rispettivamente patrimonio dell’umanità e riserva internazionale della biosfera. Queste due aree naturalistiche sono diventate la meta preferita in Africa di chi ama i fotosafari a bordo di jeep e rigorosamente con guide specializzate locali: la savana sterminata del Serengeti, altopiano a duemila metri d’altezza, ospita leoni, leopardi, ghepardi, elefanti, bufali e rinoceronti; ovunque si intravedono zebre, gnu, impala, antilopi e struzzi, mentre lungo i due fiumi che tagliano il Parco si avvistano i temibili coccodrilli. Anche il parco del Ngorongoro offre una natura sorprendente e maestosa: sulle piste che lo attraversano s’incontrano spesso i pastori Masai, nota etnia africana dedita all’agricoltura, alla pastorizia e all’artigianato, che spesso sorveglia nei parchi l’incolumità dei turisti insieme al personale autorizzato. I loro villaggi sono semplici, formati da capanne di fango e paglia e circondate da palizzate, per difendersi dagli animali. Nella loro lingua swahili il Parco è chiamato “grande buco”: ospita, infatti, uno dei maggiori crateri del mondo, formato nei secoli dall’esplosione di un vulcano. Generalmente di notte ci si accampa intorno al cratere, che misura 20 chilometri di diametro, e di giorno si seguono le piste in fuoristrada che scendono verso gli stagni popolati da ippopotami e da fenicotteri rosa. Anche qui si avvistano i magnifici big five della savana africana: i leoni, i rinoceronti, gli elefanti, i bufali e i leopardi.
Per visitare i due parchi si parte da Arusha, città verso il confine con il Kenya, ai piedi del Kilimangiaro, la vetta più alta del continente africano con i suoi 5.895 metri. Da qui si parte anche per visitare altri due parchi: il Lake Mannara, piccola area naturale con savana, foreste, fiumi e laghi e la più alta popolazione di elefanti del Paese, e il vicino Tarangire National Park, frequentato soprattutto da appassionati ornitologi per la convivenza di centinaia di specie di uccelli. Non lontano da Arusha c’è Moshi, cittadina che merita una visita per i suoi cottage colorati e la presenza dominante della vetta innevata del Kilimangiaro. Le due cittadine sono la base ideale per effettuare il northern safari circuit della Tarzania, il percorso dei parchi più frequentato e conosciuto del Paese per la ricchezza degli animali e la bellezza della natura. Generalmente i turisti visitano i parchi con viaggi organizzati e con strutture locali che regalano emozioni e avventure in piena sicurezza. Si può scegliere di dormire in lussuosi lodge o in grandi campi tendati, mentre i più temerari possono alloggiare in piccoli accampamenti nel cuore della savana. Per organizzare il viaggio: www.tanzaniatouristboard.com ANSA > In viaggio > Africa > Nei parchi della Tanzania
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Vacanza "alternativa" col volontariato

Favignana, Paestum, Finale Ligure e Posada: sono tutti sul mare i primi campi di volontariato 2014 di Legambiente, per chi ha voglia di trascorrere una Pasqua diversa e dedicarsi a lavori di manutenzione del territorio. "La valorizzazione delle qualità, delle tipicità e delle risorse naturali dei territori, da portare avanti insieme alle comunità locali, è da sempre il filo conduttore che unisce i diversi campi di volontariato di Legambiente - spiega Luca Gallerano, responsabile del settore Volontariato dell'associazione .
Sono progetti di salvaguardia ambientale, che consentono ai volontari di partecipare concretamente alla valorizzazione e alla tutela del nostro patrimonio attraverso una bella esperienza di condivisione e formazione". Le iscrizioni sono ancora aperte per tre località. A Favignana (Tp) - dal 17 al 22 aprile - i partecipanti lavoreranno al "Giardino dell'Accoglienza" inaugurato recentemente e dedicato ai migranti, per ingrandirlo e curarlo.
Chi sceglierà Paestum (Sa) - dal 24 aprile al 2 maggio - parteciperà al progetto di azionariato ambientale Paestumanità e si occuperà della valorizzazione dell'oasi dunale. A Finale Ligure (Sv) - dal 10 al 17 maggio - il campo è dedicato al turismo responsabile: i volontari prepareranno una parte del tracciato cicloturistico necessario a una manifestazione sportiva. Completo, invece, il campo di Posada (Nu) dal 17 al 22 aprile, dedicato al ripristino di una parte delle opere costruite a difesa del sistema dunale e danneggiate dall'inondazione di novembre.
I partecipanti, coordinati da un responsabile, saranno impegnati per 30 ore a settimana nelle attività del progetto mentre per il resto della giornata potranno esplorare il territorio e dedicarsi ad attività ricreative. (ANSA).
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A Capri via alla stagione turistica



A Capri il via alla stagione turistica 
 A Capri il via alla stagione turistica
Si è aperta ufficialmente oggi la stagione turistica dell'isola di Capri con il tradizionale rito dell'alzabandiera al Grand Hotel Quisisana, alle 12 in punto, quando la fitta pioggia, ritenuta benaugurale, che da stamani sta battendo sull'isola di Capri ha dato una mezz'ora di tregua.
E questo quasi per consentire che si ripetesse il rito che va avanti dal 1982 quando la famiglia Morgano acquistò il Quisisana che divenne il capofila della catena di alberghi di lusso di cui sono proprietari sull'isola.
Alla manifestazione come ogni anno sono hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, il vicesindaco ed assessore al turismo Marino Lembo, rappresentanti dell'imprenditoria locale e professionisti e l'intero staff dell'albergo. Una trentina di vessilli di ogni nazione svetteranno fino al giorno della chiusura sul grande terrazzo che affaccia sulla piazzetta di Quisisana, e tra quelli delle varie nazioni e della Comunità Europea campeggia la bandiera del Quisisana, della Leading Hotels, del Comune di Capri, della Fondazione Capri, quella della Ferrari e del Napoli, passioni sportive della famiglia.
Il benvenuto è stato dato da un brindisi sulla terrazza del Quisì a cui hanno partecipato tutti gli invitati, anche i turisti che si sono fermati incuriositi dalla originale cerimonia. L'albergo, che non conosce crisi, ha rispettato anche quest'anno l'apertura nell'ultima settimana di marzo ospitando un convegno internazionale di cardiochirurgia. Tra qualche giorno, quindi, con la riapertura di tutti gli altri alberghi di tutta l'isola prima delle festività pasquali l'azienda Capri comincia a festeggiare a pieno ritmo sperando vengano ripetuti i successi degli anni scorsi, che hanno visto l'isola sempre meta preferita per il turismo internazionale. (ANSA).

Angela Merkel e marito tornano a Ischia per le vacanze pasquali

Napoli, 28 mar. (TMNews) – Il cancelliere della Repubblica federale di Germania, Angela Merkel, tornerà anche quest’anno sull’isola d’Ischia per trascorrere la consueta vacanza pasquale. Un soggiorno che durerà alcuni giorni in compagnia del marito, il fisico Joachim Sauer. La notizia è stata diffusa da “Il Golfo”, giornale dell’isola verde.
Merkel e consorte alloggeranno, secondo le indiscrezioni della stampa locale, presso l’hotel Miramare di Sant’Angelo, così come avvenuto negli ultimi due anni. Angela Merkel dovrebbe arrivare a Ischia prima del giovedì santo per concedersi bagni termali e lunghe passeggiate all’insegna del relax e della riservatezza.
Questa è una notizia dell’agenzia TMNews.

#MuseumWeek Appuntamento dal 24 al 30 marzo

Appuntamento dal 24 al 30 marzo con #MuseumWeek, prima edizione della settimana dei musei su Twitter. Nata per celebrare la ricchezza dei contenuti culturali attraverso Twitter, l’iniziativa connette direttamente le persone con i musei, le opere d’arte, la storia e le scienze. Il tutto in modo nuovo e interattivo, consentendo un accesso diretto ad alcuni tra i principali musei d’Europa. Oltre a interagire e coinvolgere i follower, la #MuseumWeek fornirà alle istituzioni partecipanti tutti gli strumenti utili a raggiungere un nuovo pubblico e prendere parte a una conversazione molto più ampia. L’iniziativa si articola in diverse giornate a tema, con lo scopo di indirizzare la conversazione, che tutti saranno in grado di seguire attraverso l’hashtag #MuseumWeek. Tra i partecipanti italiani ci sono il Sistema Museale di Roma Capitale  (@MuseiInComune), il Museo del Novecento (@museodel900), il Museo delle Scienze di Trento (@MUSE_Trento) e Palazzo Madama di Torino (@palazzomadamato).
A livello europeo, partecipano all’iniziativa alcuni dei più famosi musei del mondo, come la Tate Modern di Londra, il Museo d’Orsay e il Louvre e il museo del Prado. Ma tutti possono partecipare: la #MuseumWeek è aperta a tutte le realtà culturali italiane ed europee
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fonte: http://webitmag.it/museumweek/

Lezioni di turismo - #iloveischia (Video)

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Grand Hotel Delle Terme Re Ferdinando  PRENOTA ORA

Il Grand Hotel Delle Terme Re Ferdinando vi attende a soli 5 minuti a piedi dalla costa e a 700 metri dal Porto di Ischia. Vanta un centro benessere e fitness, e 2 piscine gratuite.
Le camere e le suite di questo hotel a 4 stelle sono climatizzate e dotate di TV satellitare, minibar e bagno interno con set di cortesia. Alcune includono un balcone e un'area salotto.
Ogni mattina viene servita una prima colazione continentale presso il ristorante, dove vi verranno proposti piatti della cucina tradizionale a pranzo e a cena.
Il Grand Hotel Delle Terme offre inoltre una piscina coperta e una all'aperto, e trattamenti benessere come sauna, bagno turco e massaggi.
L'hotel sorge in una posizione ideale per visitare le numerose attrazioni dell'Isola d'Ischia come il Castello Aragonese, che dista 10 minuti d'auto dalla struttura.

Best Western Regina Palace Terme PRENOTA ORA

Questo incantevole hotel a 4 stelle, sito a 800 metri dal porto turistico e a 500 metri dalla spiaggia di Ischia, è completamente immerso in una verde e tranquilla pineta.
L'hotel Regina Palace Terme è situato a pochi passi dal centro storico, nel cuore pulsante dello shopping center di Ischia, a pochi passi da eleganti boutique, cinema e teatri.
Approfittate dei servizi termali dell'hotel, del centro benessere e delle piscine termali al coperto e all'aperto. Gustate gli sfiziosi spuntini presso il bar a bordo piscina e rilassatevi al sole sulla terrazza esterna attrezzata con ombrelloni e sedie a sdraio.
La mattina vi attende una colazione a buffet gratuita. Il ristorante del Regina, I Visconti, serve una cucina raffinata e specialità regionali.
Le camere pulite e confortevoli dell'hotel sono ideali per il relax. A disposizione camere singole, doppie, triple e quadruple. Tra i servizi in camera figurano la TV satellitare, un minibar, l'aria condizionata e un balcone. Quasi tutte le camere dispongono di connessione Wi-Fi.
L'attento personale sarà lieto di assistervi durante il vostro soggiorno e di offrirvi suggerimenti riguardanti escursioni e visite a luoghi di interesse della zona. L'hotel dispone di una reception aperta 24 ore su 24, di un parcheggio privato gratuito e di una sala riunioni.
Al momento della prenotazione potrete selezionare i nuovi servizi opzionali e garantirvi in anticipo il trattamento di mezza pensione.

Hotel Bellevue Benessere & Relax  PRENOTA ORA 

A solo 1 km dal porto, l'Hotel Bellevue Benessere & Relax sorge sull'isola di Ischia e offre un centro benessere, 2 piscine termali, 2 terrazze e la Wi-Fi gratuita nelle aree comuni.
Come ospiti del Bellevue Hotel potrete accedere gratuitamente al centro benessere, dotato di bagno turco e piscine coperte e all'aperto. In loco è presente anche una terrazza solarium con lettini.
Con diverse combinazioni cromatiche, le camere dispongono di TV e bagno interno con set di cortesia.
Ogni mattina la struttura serve una colazione dolce e salata a base di bevande calde e dolci fatti in casa.
Il Castello Aragonese dista meno di 3,5 km dalla proprietà. È possibile usufruire di un servizio navetta che parte ogni ora dall'hotel e conduce alla spiaggia e al centro della città.

Hotel Terme Oriente PRENOTA ORA

Situato sull'isola di Ischia, a 650 metri dal porto, l'Hotel Terme Oriente offre una piscina all'aperto, una piscina coperta riscaldata e l'accesso gratuito alla sauna e al bagno turco.
Le camere presentano l'aria condizionata, una TV, un piccolo frigorifero e un bagno privato con doccia e asciugacapelli. Alcune sistemazioni vantano anche un balcone.
Al mattino vi attende una prima colazione dolce e salata a buffet, mentre il ristorante serve un menù fisso con piatti locali e specialità classiche italiane.
Nei mesi estivi la struttura propone un programma di intrattenimento con animazione e serate a tema. Potrete inoltre usufruire di 2 vasche idromassaggio, concedervi un trattamento estetico presso il centro benessere o prenotare un'escursione privata.
Provvista di un parcheggio gratuito, la proprietà dista 2 km dal Castello Aragonese.

Hotel Villa Maria PRENOTA ORA

Sito nel centro di Ischia, a soli 300 metri dalla spiaggia e a 150 metri dalle Terme, l'Hotel Villa Maria offre incantevoli viste sul porto dalla sua terrazza panoramica e dal suo giardino.
Costruita in tipico stile anni Venti, questa graziosa villa presenta una reception aperta 24 ore su 24, un bar, un ristorante che serve deliziosa cucina tradizionale e un salone affacciato sulla piazza principale.
Villa Maria, a conduzione familiare, fornisce un servizio cordiale e alloggi luminosi e confortevoli. Se soggiornerete per 3 o più notti godrete di sconti presso il Centro Termale di Ischia.
Per esplorare la zona potrete approfittare del servizio di noleggio biciclette di Villa Maria direttamente in loco. Trovandosi accanto a un capolinea degli autobus e al porto, la struttura consente di accedere facilmente alle zone circostanti.

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci
turismoculturale@yahoo.it
cell. 3207505116

 

Dal 1 Aprile i Giardini la Mortella – splendida tenuta affacciata sulla baia di Forio d’Ischia – riapriranno al pubblico

Dal 1 Aprile i Giardini la Mortella – splendida tenuta affacciata sulla baia di Forio d’Ischia – riapriranno al pubblico ed accoglieranno i visitatori con fioriture che raramente è possibile osservare in Italia. Come lo Strongylodon macrobotrys ovvero la “liana di giada” uno strabiliante rampicante originario delle Filippine che proprio in primavera rivelerà il prezioso dono dei suoi grappoli di fiori turchesi, simili a gioielli. A dare spettacolo ci saranno anche le magnolie orientali, i glicini e le camelie in fiore, che donano al giardino a Valle un’atmosfera incantata. Tra le particolarità della Mortella come non soffermarsi sulla Victoria Amazonica la ninfea gigante, coltivata nella scenografica vasca della Serra Tropicale “Victoria House”, dominata dalla “Bocca” una grande scultura realizzata da Simon Verity che riproduce la maschera presente nella scenografia di una delle opere musicali più note di William Walton: Façade.

Ad Aprile riprenderanno anche tutte le attività culturali e musicali che contraddistinguono la Mortella. Primo appuntamento il concerto dell’Ensemble of the Welsh College of Music and Drama in calendario per Sabato 5 e Domenica 6 Aprile – entrambi alle ore 17.00 nella Sala Recite – che proporrà un repertorio Voce e Pianoforte interamente dedicato alle musiche di William Walton.
Per il calendario completo dei concerti www.lamortella.org
Tra le novità di quest’anno dall’11 al 17 Aprile la Mortella sarà teatro di una suggestiva ed affascinante esperienza pittorica, grazie al coinvolgimento di una delle più apprezzate artiste italiane in tema di pittura botanica. Si tratta del corso “Acquerello botanico alla Mortella” ispirato alla natura, tenuto da Maria Rita Stirpe.
Ai Giardini la Mortella – dove la fonte d’ispirazione non mancherà! – gli appassionati potranno fissare su carta le meravigliose fioriture del giardino che in Primavera offrono colori e sfumature da incanto ma anche l’emozione di vivere appieno un’esperienza totale nel cuore di questo giardino pieno d’amore.

http://www.ischiasky.it

Antrim "incorona" il Trono di Spade. Quarta stagione sta per andare in onda e impazza il set jetting


Dopo il finale shock della terza stagione – le "Nozze Rosse", durante le quali si assiste allo sterminio di buona parte della famiglia Stark – l'attesa per il ritorno del "Trono di Spade" sta per finire per i fan di tutto il mondo. La quarta stagione della serie tv dell'americana Hbo tratta dalla saga di George R.R. Martin andrà in onda negli Usa dal 6 aprile prossimo e qualche settimana dopo arriverà anche in Italia. Nel frattempo dall'Islanda alla Croazia impazza il set jetting nei luoghi in cui sono stati girati gli episodi con un business fiorente e operatori turistici monotematici.

L'Irlanda del Nord è uno dei set prediletti di Game of Thrones. La maggior parte delle scene è girata ai Paint Hall Studios di Belfast, ma anche sulla costa della contea di Antrim, sulle spiagge di Strangford Lough e sulle Mourne Mountains. Da Antrim arrivano alcuni dei gioielli di scena indossati dai protagonisti, compresa la corona di Joffrey Baratheon. Li realizza un laboratorio artigianale, Steenson's, che da poco si è tramutato in "economuseo" o "working museum". In pratica l'impresa utilizza tecniche artigianali tradizionali e apre le sue porte al pubblico per mostrare il proprio talento artigianale. Chi lo visita può rendersi conto dal vivo della qualità delle creazioni e ammirare gioielli in argento, oro, platino e pietre preziose. Steenson's si trova nel villaggio di Glenarm, sulla costa di Antrim, lungo la Causeway Coastal Route, considerata fra i più emozionanti itinerari da percorrere in auto.

Alcune scene del Trono di Spade sono state girate anche in Islanda, Marocco, Malta e Croazia. BlackTomato è un operatore britannico che ha appena lanciato una serie di tour guidati in Islanda e Croazia sulle orme dei protagonisti della celebre saga fantasy. Le prime partenze sono a maggio. Le mura di Ragusa (Croazia) riproducono quelle di Approdo del Re, mentre il paesaggio islandese è utilizzato per le terre dell'Eterno Inverno.
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