FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

Arte/ Gualtieri celebra Antonio Ligabue, la pittura del tragico

Creatura disperata ed emarginata, Antonio Ligabue proietta sulle tele il dolore esistenziale di una vita straziata, dentro e fuori dalle case di cura, e di una solitudine popolata da incubi. All'artista, un'infanzia difficile, sempre in cerca di amore, genio inquieto, selvatico, diffidente, orgoglioso ed enigmatico è dedicata la rassegna "LIGABUE. Gualtieri", da domenica a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (RE). L'antologica è un grande omaggio che la neonata Fondazione Museo Antonio Ligabue della città della bassa reggiana, in cui egli visse oltre 40 anni, gli rende a cinquant'anni dalla scomparsa. L'ampia e importante mostra, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, si snoda cronologicamente e ospita oltre 100 lavori, alcuni mai presentati prima, tra cui 80 dipinti, 15 disegni, 10 incisioni e altrettante sculture in bronzo e terracotta.
Oltre i paesaggi, gli interni e i ritratti, due sono le grandi tematiche affrontate da "Toni", così lo chiamavano: gli autoritratti e le belve. Nei primi, parte considerevole delle sue opere, cominciava i quadri dagli occhi con le pupille quasi sempre nell'angolo destro. Implacabile nei propri confronti, si dipingeva con estrema verità non celando il naso sempre martoriato e il gozzo ipertrofico. Dai primi autoritratti a quelli realizzati nell'ultimo periodo vi è un costante deterioramento espressivo e raffigurativo, una sorta di lenta decomposizione fisica, creata con incredibile violenza. E i corvi nel cielo di tante sue tele riportano alla mente Van Gogh, l'altro genio tormentato.
Ligabue aveva fatto suo il mondo degli animali, rifiutando quello degli uomini. Camminava sugli argini del Po e parlava alle bestie nella loro lingua, perché si sentiva uno di loro: pigolava, mugghiava, sbatteva le braccia come ali…Il leopardo e l'aquila erano tra i suoi preferiti e l'artista cercava di trasformarsi in una delle belve feroci, identificandosi nelle lotte violente con l'aggressore, come per esorcizzare la sua paura attraverso la rappresentazione della forza. E' un universo arcaico quello che si nasconde dietro gli uccelli dalle piume colorate o dietro l'apparente tranquillità di un cavallo da tiro.
Sulle tele, dalle cromie accese, coesistono memoria e fantasia. Memoria, linfa della pittura figurativa, delle tante visite allo zoo e all'orto botanico del Cantone di San Gallo, dove visse diversi anni presso una famiglia tedesca, dopo la morte della madre e dei fratellini. Memoria delle stampe viste durante il suo vagabondare, del passaggio di un circo, o del Museo di Storia Naturale di Reggio Emilia. Non amò gli svizzeri - nacque a Zurigo nel 1899 -, ma i luoghi sì. Le casette con i tetti a punta ricorrono nei quadri di paesaggi, così come la campagna di Gualtieri e delle zone limitrofe, dove andò ad abitare una volta entrato in Italia.
Pittore non certo assimilabile alla corrente na?f, se mai a quella degli espressionisti, Toni, il "tedesco", o "al mat", scultore e anche incisore, sfugge a definizioni troppo rigorose. E' solo un grande artista geniale. D'altronde i confini che separano la follia dal genio sono difficili da stabilire.
"LIGABUE. Gualtieri"
Palazzo Bentivoglio - piazza Bentivoglio, 36 - Gualtieri (Reggio Emilia)
31 maggio - 8 novembre 2015
orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00; dalle 15.00 alle 19.00
aperto tutti i festivi infrasettimanali
biglietti: intero € 8,00 - ridotto:€ 6,00
infoline: 0522/221869
mail: p.vergnani@comune.gualtieri.re.it
catalogo: Skira

affaritaliani

Lago Maggiore Letteraltura 2015 Inaugurazione percorso “Cammino tra natura e spiritualità”


Primo tratto: Sacro Monte Calvario (Domodossola), Boschetto (Villadossola)


LetterAltura partecipa domenica 10 maggio alla gita del CAI dal Sacro Monte Calvario di Domodossola alla località Boschetto di Villadossola

Un percorso che, attraverso le Vie Storiche, collega Domodossola con Saas Fee, unendo in particolare  la “Via delle cappelle” di Saas Fee con il sito UNESCO del Sacro Monte Calvario.
Il percorso rappresenta una sorta di immersione tra storia, arte e natura: l'arte di antichi borghi e complessi monumentali come quello del Calvario; la storia di Giulio Gualio, il grande scultore della fine del 1600 che ha arricchito oratori e chiese dell’Ossola e della Valle di Saas; le testimonianze antiche e recenti di religioni diverse - cristiana, buddista e induista -, che si immergono in una natura ricca e varia, che va dai 280 metri di Domodossola ai 3200 metri del Passo di Saas, per giungere al cospetto dei 4000 metri del Mischabel della Valle di Saas.

Programma
Un cammino semplice, senza particolari dislivelli, fatto con lentezza: durante il percorso ci saranno alcune soste con momenti di canto, musica e letture che aiuteranno a osservare meglio quello che sta attorno.
  
Ritrovo: ore 8,45 al Sacro Monte Calvario
Partenza: ore 9,00 Visita dei giardini interni del Sacro Monte, dove si esibirà la Scola Canto Gregoriano del Calvario, intermezzata da letture preparate in collaborazione con Danila Tassinari. Al termine della visita colazione offerta dal S.M.Calvario a cura delle donne in costume di Vagna. Ad Anzuno concerto della Filarmonica di Villadossola, con brani alternati a letture a cura di Danila Tassinari.
A Tappia concerto d’organo alternato a letture di Danila Tassinari dedicate alle opere scultoree del 1600 di Giulio Gualio.
Pranzo: ore 12,45, a Tappia. Pranzo preparato dal CAI (con fornitura del materiale e del vino offerti dal Comune di Antrona, a cura dell’azienda vinicola di Tappia).
A Sogno lo storico Felino Sarazzi (Vilarte) illustrerà il Museo della Vita Contadina.
A Varchignoli, con la musica soffusa di flauti della Filarmonica di Villadossola visita a uno dei siti megalitici.
A Casa dei Conti esibizione del cantautore di menestrelli Ernesto Grossetti.
Al Circolo del Boschetto bicchierata finale e visita dell’Ostello e del Museo delle Origini.
Arrivo alla località Boschetto: ore 17,00 (gli autisti saranno trasferiti al Calvario per recuperare il proprio mezzo, mentre gli altri partecipanti si intratterranno al Circolo per una bicchierata finale).

Organizzatori:
Sacro Monte Calvario, Comune di Antrona, Club Alpino Italiano, Ente di Gestione delle Aree protette dell’Ossola – Parco Valle Antrona, Accompagnatori Naturalistici della Valle Antrona, LetterAltura, Comune di Domodossola, Comune di Villadossola 
in http://www.letteraltura.it/

Turismo industriale, un tesoro nascosto

di Cinzia Conti

A San Sepolcro ci si muove tra erbari, bilance e mortai antichi nell'Aboca Museum oppure c'è Casa Buitoni dove si sperimentano le nuove ricette a pochi passi da dove mamma Giulia aprì nel 1827 il primo pastificio. Sulle sponde del lago di Como nell'Archivio Mantero ci si perde tra le decine di migliaia di disegni originali provenienti da oltre 100 anni di vita dello storico setificio e dei marchi in esso confluito negli anni. E per i golosi il museo dello zucchero Pinin Pero, quello Perugina, quello della liquirizia Amarelli e del marsala Florio. E poi ci sono gli assi pigliatutto per gli amanti dei motori: i musei Ferrari, Lamborghini, Fiat, Alfa Romeo, Ducati, Piaggio, Moto Guzzi, Pirelli e l'incredibile collezione Fisogni di stazioni di servizio. Sono solo alcuni piccoli gioielli di quel vero tesoro - ancora semi-sconosciuto e decisamente poco sfruttato - che si nasconde nei musei, negli archivi e negli stabilimenti delle grande industrie italiane. Il turismo industriale in Italia, infatti, è affrontato in prevalenza dalle singole industrie e scarsamente badato dagli enti locali.

    "La forza evocativa dei grandi brand industriali italiani - spiega Massimo Feruzzi della società specializzata in indagini sul turismo che ha condotto una ricerca sul tema - è innegabile, perché si lega alla storia del nostro Paese e al nostro "saper fare". Il fenomeno del turismo industriale trova forza proprio in questi concetti: con un livello di internazionalizzazione pari al 38,1%, questo segmento potrebbe diventare un plus importante per l'economia nazionale. Infatti, a fronte delle attuali 412 mila presenze turistiche e un fatturato generato per il solo sistema ospitale di 25 milioni 100 mila euro, il valore potenziale del turismo industriale è pari a 1 milione 860 mila presenze, che si traducono in 126 milioni 500 mila euro".

    All'estero, come al solito, va in tutt'altro modo: a Brandeburgo, in Germania, il valore generato dal turismo industriale è pari a 50 milioni di euro all'anno, mentre il reddito annuo che genera il National Railway Museum di York, nel Regno Unito, raggiunge quota 29 milioni di euro nella contea dello Yorkshire, attirando ogni anno più di 770.000 visitatori.

    Se si prende in esame l'insieme degli Stati membri dell'Unione Europea, inoltre, nel complesso si stima che il turismo industriale generi più di 18 milioni di presenze turistiche - quindi di soggiorni, con una spesa media sul territorio di 349,00 euro per i turisti internazionali e 220,00 euro per quelli nazionali. A questi si aggiungono 146 milioni di escursionisti day-user, con una spesa media di 28,00 euro.
    Tornando all'Italia, almeno 166 industrie sarebbero in grado di generare appeal per flussi turistici: di queste, però, la maggioranza non vede l'ambito turistico per quello che realmente rappresenta, vale a dire un veicolo di valorizzazione del proprio brand prima ancora di essere generatore di visitatori.

    Le regioni con le maggiori potenzialità attrattive, grazie al fatto di avere a disposizione siti industriali che possono essere di valore turistico, sono Lombardia (18,4%), Veneto (11,1%) e Toscana (10%). Buone potenzialità anche in Piemonte (9,5%), Emilia Romagna (6,8%), Lazio (5,8%) e Marche (5,3%).

    Altri due dati sono interessanti nella ricerca: il fatto che ben l'88,9% dei referenti aziendali ha indicato questo turismo "in crescita", e oltre la metà di questi segnala "forte aumento di interesse e visitatori". E poi i mesi preferiti dai "turisti industriali": da marzo a maggio si concentra ben il 42,9% dei flussi annuali. Buoni anche i flussi nel mese di "giugno" (9,7%), "ottobre" (9,5%) e "dicembre" (8,6%).
   
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Via Francigena Collective Project 2015

 (di Marzia Apice)

   Gli scarponi ben piantati sul terreno, una moltitudine di passi per condividere una strada di conoscenza sulle tracce della memoria: sta per mettersi in cammino l'esercito di "moderni pellegrini" che parteciperà alla quinta edizione del festival "Via Francigena Collective Project 2015", in programma da giugno a ottobre e promosso dall'Associazione Europea delle Vie Francigene e dall'Associazione Civita.
Oltre 400 eventi (circa il 30% in più rispetto allo scorso anno), per lo più gratuiti, che si snodano lungo i Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia) e le migliaia di chilometri di quella che appare la più "grande infrastruttura immateriale, culturale e spirituale d'Europa", come ha affermato oggi a Roma Sandro Polci, direttore artistico del festival, sottolineando "la costante crescita della manifestazione, il cui cammino spirituale si dirama come un albero verso tre mete, Roma, Gerusalemme e Santiago". "Il festival costa solo 20 mila euro e rappresenta una forma di unione nella diversità", ha proseguito specificando la convenienza per le varie strutture turistiche di ospitare chi sceglie di viaggiare camminando: "si tratta di una redditività differita, perché per ogni pellegrino ne arrivano altri quattro".
Mostre, trekking, visite guidate, festività religiose, mercatini, artigianato e prodotti tipici, in un'infinita serie di alternative, tutte orientate alla qualità. Molteplici anche i soggetti coinvolti: l'Unione Nazionale delle Pro Loco italiane con il progetto 'Camminitaliani' e il concorso Cammini e sentieri, il Comune di Roma che promuove le Vie Romane del tratto meridionale, l'Opera Romana Pellegrinaggi con il Cammino della Pace da Betlemme a Gerusalemme, il FAI con il cammino da Assisi al bosco di Francesco, e poi ancora regioni, associazioni e privati. E se "insieme" è la parola d'ordine e la pluralità rappresenta il segno distintivo della manifestazione, non potevano mancare nel programma gli appuntamenti mirati al superamento di ogni diversità: previsti infatti percorsi ed escursioni che vedono fianco a fianco normodotati e disabili a cura di Federtrek.
Seguendo il tema "Culture e colture dei paesaggi" e proponendo una riflessione attiva e gioiosa sul turismo responsabile, l'economia sostenibile e lo spirito di condivisione del vero pellegrino, il festival, pur avendo una vocazione spiccatamente spirituale, ambisce a rivolgersi a un pubblico più ampio, senza connotazioni né distinzioni. E con un occhio sempre attento alla valorizzazione del territorio non solo culturale ma in termini economici. "Il festival non ha confini infrastrutturali", ha detto Nicola Maccanico, vice presidente di Civita, "il valore sta nella sinergia tra enti locali e centrali, tra turismo e cultura, tra storia e contemporaneità, ma anche nel ragionare pensando all'Art Bonus e all'Europa 2020".
Camminare e lasciare che la storia torni a parlare al presente: un'idea di turismo lento, che si prende il proprio tempo, evitando l'omologazione (come suggerisce anche l'immagine-icona della Via Francigena vista dallo spazio realizzata da Esa-Nasa) e privilegiando le peculiarità specifiche dei vari territori coinvolti. Senza dimenticare però che la sostenibilità parte dall'organizzazione: il festival parla di sé senza stampare su carta, ma smaterializzando tutto sulla Rete, attraverso un sito internet che permette di scoprire tutti gli appuntamenti navigando in modo mirato
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Nuove vie lagunari su antichi percorsi veneziani tra cultura e sostenibilità



Il 1° maggio in concomitanza con l’apertura di EXPO 2015 e come parte integrante dell’offerta VENICETOEXPO, ha preso il via il progetto Lagunaè promosso da EBT Service S.r.l., società dell’Ente Bilaterale Turismo della provincia di Venezia.


Lagunaè non è solo un progetto per lo sviluppo della laguna, ma è un modo di portare il viaggiatore a vivere, sentire, innamorarsi, gustare, vedere, condividere un territorio e il suo genius loci. Si tratta della creazione di una rete etica di 80 imprese che operano nel territorio della gronda lagunare da Chioggia a Caorle.
Ne fanno parte aziende del settore ricettivo, ristorativo e operatori che offrono attività di intrattenimento, servizi e guida nel territorio.
Le aziende hanno aderito volontariamente ad una Carta Etica di Turismo Responsabile e rappresentano il primo esempio italiano di collaborazione “in rete” a favore di uno sviluppo e di una fruizione sostenibile del territorio e dei suoi abitanti.
Partecipando a questo progetto, i viaggiatori possono prolungare il loro soggiorno nel territorio scegliendo tra le varie proposte di escursioni, sport, esperienze culinarie e molte altre attività coordinate grazie a Lagunaè.
Allo stesso tempo accumulano dei punti per ottenere le certificazioni di viaggiatore lagunare Voyager, Expert oppure Master, che decretano l’esperienza di “viaggio ecosostenibile”.

Visitate il nostro sito www.lagunae.com e seguiteci sulla nostra pagina Facebook www.facebook.com/lagunaefanpage

fonte: comunicato stampa 

Mese Cultura Internazionale, a Roma percorsi low cost

A tutti i viaggiatori "doc" che amano toccare con mano le tradizioni di popoli diversi, Roma offre da oggi un'opportunità da cogliere al volo: è ufficialmente iniziato il Mese della Cultura Internazionale, che fino al 4 luglio propone un ricchissimo cartellone di eventi, grazie alla collaborazione di 17 ambasciate e 32 tra Accademie e Istituti di Cultura stranieri presenti nella Capitale.
Un vero e proprio viaggio low cost da vivere restando in città, che permetterà il contatto diretto con la cultura di oltre 30 Paesi, da quelli europei, fino all'Asia, Stati Uniti, America Latina e Africa, per una manifestazione che punta già a proiettarsi nel futuro: "Ogni anno faremo a Roma il Mese della Cultura Internazionale, questa è solo la prima tappa", ha detto oggi Giovanna Marinelli, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Roma, presentando l'iniziativa e dedicandola al sito Unesco di Palmira attaccato dall'Isis e "nella cui difesa tutti dobbiamo essere uniti".
Anche l'Estate Romana, che questo grande "contenitore" di fatto inaugura, si preannuncia ricca di occasioni di svago, curiosità e conoscenza: "Abbiamo un cartellone unico all'insegna dell'internazionalità", ha proseguito, "le culture diverse servono a tenere un contatto stretto con i tanti soggetti che ci sono a Roma, perché la cultura non è separazione ma deve essere connessa con la vita cittadina".
Guardando il programma, il numeri del Mese della Cultura Internazionale (che avrà il suo clou a giugno) sono significativi: oltre 80 eventi gratuiti (25 tra conferenze, presentazioni di libri, laboratori, 32 mostre, 23 concerti) a cui si aggiungono 8 appuntamenti dedicati al cinema e 5 al teatro. Dagli "Open Garden" (l'apertura straordinaria dei giardini di istituti e accademie) alla mostra su Tutankhamon dell'Accademia d'Egitto e quella dedicata a "Eva Peron in immagini" dell'Ambasciata Argentina, dai concerti etnici (come quello del gruppo messicano "Mariachi Romatitlàn") al teatro giapponese Kyogen: le tante discipline artistiche si mescolano al desiderio di condividere significati e linguaggi, senza contare che la manifestazione ha il pregio di aprire le porte di alcuni dei luoghi più belli di Roma, come Villa Medici e l'American Academy, oltre a teatri, basiliche e musei.
"Roma accoglie e intreccia culture, esperienze e storie, riprendendo un filo che si era interrotto", ha detto Silvia Costa, presidente della commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, "la diversità linguistica e culturale va preservata, ed è la ricchezza di Roma e dell'Europa". "Sono felice che finalmente il Comune di Roma e il governo abbiano deciso di rilanciare il settore culturale nonostante le difficoltà", ha proseguito, ricordando quanto questo si sposi con le questioni che sono "al centro dell'agenda europea, come la valorizzazione delle competenze e la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione e alla valorizzazione del territorio".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA