FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

Al via la X-Alps 2015, mille chilometri a piedi ed in parapendio lungo le Alpi

Comunicato stampa per news.oggi@yahoo.it

O voli, o cammini.
In sintesi è tutta qui la Red Bull X-Alps, evento biennale alla settima
edizione.
Oltre 1000 chilometri attraverso sei paesi, tra le montagne più alte
d'Europa, dalla storica Salisburgo in Austria fino al Principato di Monaco.
Chilometri da consumare volando in parapendio od arrancando a piedi quando
non si trovano le condizioni favorevoli per librarsi in cielo con questo
entusiasmante mezzo che sfrutta le forze della natura per volare, forse il
più ecologico al mondo.
O voli appeso sotto un'ala di tela, chiuso nel bozzolo dell'imbrago, la
sella sotto la quale scorrono valli e montagne, sfilano boschi e rocce.
Oppure cammini lungo le vallate, t'arrampichi per sentieri e pareti
rocciose, per vie ferrate, attraverso ghiacciai, cercando uno spazio
propizio per spiccare un nuovo volo e poi sfruttare le correnti
ascensionali, guadagnare quota e la possibilità di andare avanti lungo
l'arco alpino, tra scenari spettacolari e mozzafiato, verso le spiagge del
Mediterraneo. Avanti, avanti ancora, hiking e parapendio, abilità di pilota
nel manovrare l'ala e resistenza d'atleta alla fatica.

Naturalmente il prossimo 5 luglio, quando la piazza dedicata a Wolfgang
Amadeus Mozart vedrà scattare i concorrenti alla straordinaria maratona di
volo e di gambe, i 33 piloti scalpitanti di percorrere i cieli alpini in
rappresentanza di 18 paesi, due sole donne, la tedesca Yvonne Dathe e
l'americana Dawn Westrum, sperano di volare molto e camminare poco, il meno
possibile.
Lo spera Aaron Durogati, di Merano, 29 anni, professionista del parapendio e
figlio d'arte, pilota combattivo e di talento con la competizione nel
sangue. Al suo attivo la vittoria nella Coppa del Mondo 2012 insieme a
Nicole Fedele (coppa tutta azzurra quell'anno!), un curriculum denso di
successi, unico italiano a volare o marciare insieme al resto della truppa
internazionale. Debuttò nel 2013, settimo posto, ottima prova, visto che i
numeri delle precedenti X-Alps dicono che appena il 12 per cento dei piloti
arriva a meta. Lo spera Christian Maurer, detto Chrigel, elvetico di
Unterseen, nel cantone di Berna, 33 anni, che di Red Bull ne ha già vinte
tre. Nell'ultima ce la fece in 7 giorni meno una ventina di minuti, l'uomo
da battere.
Lo sperano anche gli assistenti, uno per ciascun pilota, con il compito di
seguire via terra le peripezie del compagno di squadra, rifornirlo,
consigliarlo, incoraggiarlo. Necessaria per entrambi molta esperienza di
volo e d'alpinismo, perché alla X-Alps non può andarci chiunque sappia usare
un parapendio, ma serve la giusta preparazione per entrare nei ranghi
insieme a gente altamente qualificata. Il supporter di Aaron Durogati si
chiama Ondrej Prochazka, Repubblica Ceca, ottimo pilota di cross ed
acrobazia, già suo compagno nel 2013. Insieme hanno studiato il percorso per
elaborare un piano di volo efficace, perché anche la tattica ha grande
importanza.

L'itinerario del 2015 pare sia più difficile delle scorse edizioni a partire
dai 1038 km, solo una manciata in più rispetto al 2013. Il percorso è
contrassegnato da precisi punti di svolta, una decina di "boe aeree", per
così dire, o cancelli terrestri. Le une sono da aggirare in volo, gli altri
da attraversare a piedi. Obbligatoriamente.
Il primo è sul monte Gaisberg, 1287 metri sopra Salisburgo, a cinque
chilometri dal via. Ci si arriva lavorando di scarpe e poi via per il cielo.
Seguono il ghiacciaio Dachstein, altezza 2995 ed il Kampenwand montagna di
1669 metri evidenziata da una croce alta dodici, vicino al Chiemsee, terzo
lago della Germania, detto anche "mare bavarese", nel cuore delle montagne
di quella regione. Poi giù verso sud-ovest a passare lo Zugspitz al confine
con l'Austria, 2962 metri, la più alta montagna tedesca. Ancora a sud e si
entra in Italia per raggiungere Cima Tosa, quota 3173, torre rocciosa delle
Dolomiti del Brenta.
Le vallate ampie e profonde del tratto italiano potrebbero riservare
sorprese. Infatti, nel volo libero, cioè il volo in parapendio e deltaplano
senza motore, uno degli ostacoli da superare è quello degli attraversamenti
di valli e pianure dove il pilota non trova le condizioni favorevoli dei
pendii montani per reggersi in aria. Nel caso della Red Bull significa che,
se obbligato ad atterrare, dovrà arrampicarsi a lungo prima di scovare un
pendio adatto al decollo e proseguire la gara.

Secondo le precedenti esperienze, un momento difficile è in agguato in
corrispondenza della sesta "boa" in Svizzera, nel cantone dei Grigioni, il
Piz Corvatsch che si innalza fino a 3451 metri nel massiccio del Bernina.
Siamo nei pressi di St. Moritz, quasi a mezza strada, 540 chilometri prima
di vedere il mare, ma i piloti hanno ancora da lasciarsi alle spalle il
Matterhorn, cioè il nostro Cervino, che svetta a 4478 metri, e poi il Monte
Bianco, massima cima d'Europa, 4810 metri, da passare sul versante francese.
Nel caso delle "boe aeree" basta entrare in cilindri virtuali, come quello
del Cervino, raggio 5,5 km, centro sulla vetta, sviluppo da terra
all'infinito. Pertanto non è obbligatorio scavalcare le montagne nel punto
più alto, però la quota aiuta il volo ed è sinonimo di sicurezza, nonostante
molti credano il contrario. I cancelli a terra, invece, bisogna traguardarli
a piedi, camminando anche per pochi metri. Atterri in prossimità del punto
prefissato, lo passi, firmi la lavagna e te ne rivai in volo. Camminare poco
e volare tanto, perché i modelli più avanzati di parapendio viaggiano a
quasi 70 km/h, perché le lancette dell'orologio girano implacabili e gli
altri non stanno ad aspettare.

Dal Bianco si scende verso Annecy, comune di 52 mila abitanti nell'alta
Savoia, sulla sponda settentrionale dell'omonimo lago, storica culla del
parapendio, dove è obbligatorio attraversare un traguardo posto sul decollo
del sito di volo di Planfait. Poi l'ultimo tratto, circa 250 km con rotta
meridionale, fino alle Alpi Marittime e Peille, piccolo paese arroccato alle
spalle della Costa Azzurra, dove il tempo ufficiale si ferma. Mancano solo
due chilometri all'atterraggio, più giusto chiamarlo ammaraggio, su una
zattera galleggiante nella baia del piccolo principato. Ultimo giorno utile
per tuffarsi in mare il 17 luglio.

Per monitorare la gara, per esempio verificare il corretto aggiramento dei
punti di svolta, l'organizzazione fornisce ai piloti uno strumento
integrato, GPS più live tracking, cioè un dispositivo che permette di
conoscere in ogni momento la posizione dei volatori e registrare una traccia
dei loro percorsi. Grazie a tanta tecnologia, chiunque può seguire la Red
Bull X-Alps dal proprio computer ed aumenta la sicurezza: se un pilota ha
bisogno d'aiuto, la base sa dove trovarlo.

O voli, o cammini con l'attrezzatura in spalla, regola severa, ma non è
l'unica. Niente passaggi su mezzi motorizzati e no, proibito usare gallerie
per abbreviare il percorso, farsi aiutare in fase di decollo, volare dalle
21 alle 6 del mattino, proseguire a piedi dalle 22,30 alle 5. E' permesso ad
ogni atleta sottrarsi all'obbligo di sosta notturna una sola volta e solo
per proseguire a piedi, ma tre piloti lo potranno fare due volte.
Infatti, il 2 luglio, tre giorni prima del via, attorno a Fuschl am See,
piccolo comune di un migliaio e mezzo d'abitanti ad ovest di Salisburgo
nell'area chiamata Salzkammergut, a cavallo tra Alta Austria, il
Salisburghese e la Stiria, i partecipanti si sfideranno in un prologo alla
Red Bull X-Alps. Dovranno volare e camminare in un contesto contrassegnato
da laghi, aree pianeggianti, montagne di moderata altezza e no, e tornare a
Fuschl am See. I primi tre guadagneranno cinque minuti di vantaggio alla
partenza, oltre che un secondo permesso per camminare di notte.
A Fuschl am See si trova la sede centrale dello sponsor che ha dato il nome
alla manifestazione, produttore della nota bevanda energetica. Ce ne sarà
bisogno.

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it

foto dell'ultima edizione della
Red Bull X-Alps
per gentile concessione degli organizzatori.
Autori:
Felix Wölk


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

Letteraltura 2015. Ri-Montagne. Renato Brignone in un cortometraggio

(Vogogna, 15 Giu 15) Giovedì 18 Giugno, alle ore 21.00, presso il Castello Visconteo di Vogogna sarà proiettato "Ri-Montagne", cortometraggio di Lorenzo Camocardi.
"Ri-Montagne, perchè nella cultura della montagna non si butta niente", dice Renato Brignone, protagonista del filmato, che la montagna la ama da sempre lo sa e riusa anche i suoi vecchi filmati per raccontare una storia tutta al presente. Come inventarsi un reddito in montagna? Cosa la rende attrattiva? Come recuperare la storia dei luoghi? Quali vincoli ci sono e che senso hanno? Quali politiche di sviluppo si potrebbero/dovrebbero costruire? Tante domande e qualche tentativo di risposta, a volte polemico a volte innamorato. La storia di un "diversamente alpinista" che matura nel tempo e oggi vorrebbe diventare un "diversamente residente" tra i nostri monti, nel posto più bello del mondo... dice lui.
Saranno presenti il regista e il protagonista del cortometraggio, il verbanese Renato Brignone. La serata sarà introdotta da un rappresentante di Letteraltura e del Parco Nazionale della Val Grande .
Ingresso libero.
parks.it

EXPO 2015: “CIBOTURISMO – LA FIERA DEGLI APPENNINI” Vacanza, gastronomia, natura e cultura dall’ 8 al 14 agosto 2015 a Rivisondoli (L’Aquila)

 

(L’Aquila, giugno2015) - CiboTurismo -  La Fiera degli Appennini, si propone tra gli eventi collaterali di Expo 2015 ed è la inedita proposta di svago in grado di coniugare vacanza, gastronomia, natura e cultura per sette giorni, con un grande open air lungo le vie, i prati e nelle piazze più suggestive dello storico centro di Rivisondoli dove si svolgerà l’evento.

La rinomata cittadina, situata in provincia de L’Aquila a 1.320 metri di altitudine, da sabato 8 a venerdì 14 agosto 2015, sarà per la prima volta agorà dell’enogastronomia dell’Italia Centrale per assaporare i prodotti tipici del territorio come latticini, salumi, carni, olive fritte all’ascolana, arrosticini ed altre specialità enogastronomiche e vinarie.

Oltre alle famose scamorze e mozzarelle di Rivisondoli, l’aglio rosso di Sulmona, lo zafferano aquilano, la castagna Roscetto della Valle Roveto e il caciofiore aquilano, i visitatori potranno trovare salame stagionato sotto cenere, ciauscolo, salsicce e salame di cervo, di cinghiale, di asino, prosciutto di Norcia, lonze, capocolli (anche senza glutine e lattosio) e prodotti tipici di altre regioni.

Rivisondoli, rinomata per la pratica degli sport invernali, è compresa all'interno della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia e del Parco Nazionale della Majella. La cittadina, che si presenta con la tipica fisionomia di borgo arrampicato sulla roccia, è ricca di storia e sono ancora visibili le porte di accesso al borgo: la quattrocentesca Porta Antonetta e la porta nei pressi di Palazzo Sardi, nonché la cosiddetta Porta di Mezzo. Hanno resistito al tempo e agli eventi bellici importanti testimonianze architettoniche quali il Palazzo Baronale, la bella e settecentesca chiesa del Suffragio e la chiesa di Sant'Anna; quest'ultima, restaurata due anni fa. Fra gli altri edifici di valore storico-architettonico ce ne sono alcuni del Settecento come Casa De Capite, Casa Torre, Casa Romito, Casa Caniglia, Casa Gasparri, Casa Ferrara, Casa Notar Grossi, senza dimenticare la chiesa parrocchiale in stile neoromanico dedicata a San Nicola di Bari. Da ricordare inoltre che Rivisondoli è nota anche per il presepe vivente e il Museo Civico dell'Arte Presepiale contenente una collezione di presepi artistici e di quadri, sculture, fotografie ed altre opere d'arte di artisti noti ed affermati.

Il visitatore potrà eventualmente abbinare la visita alla Fiera degli Appennini (l’ingresso è gratuito) e al centro storico di Rivisondoli ad una tappa nella contigua cittadina di Pescocostanzo, di tradizioni longobarde, nella vicina Roccaraso, nota stazione sciistica, o a Sulmona, storica città del poeta romano Ovidio nonché patria dei confetti. Non lontano si staglia la mole imponente del Gran Sasso.

Inoltre si potranno percorrere sentieri a piedi o in mountain-bike ed effettuare lunghe passeggiate a cavallo tra le verdi montagne abruzzesi. Gli amanti delle escursioni potranno scegliere tra itinerari ben segnalati e documentati che si snodano attraverso circa 27 km di percorsi, tra cui 7 sentieri, 2 piste ciclabili, i 2 percorsi pedonali Rivisondoli-Pescocostanzo e Rivisondoli-Roccaraso e 3 percorsi urbani di cui 2 nel centro storico.

Raggiungere Rivisondoli è facile: con l’autostrada si esce a Pescara e in meno di 1 ora si sale a Roccaraso in auto, oppure si può arrivare comodamente in treno da Roma, Pescara o Napoli e la cittadina dispone di ottime strutture alberghiere.

Per gli amanti della vacanza en plein air, è disponibile un’area di sosta per camper e caravan vicina al centro cittadino e adiacente al Campo Sportivo – Località Piè Lucente.


Per maggiori informazioni sulla fiera: http://www.ciboturismo.it/
La fiera è organizzata da Total Expo
 
segnalazione web a cura di Giuseppe serrone e Albana Ruci
Turismo Culturale
turismoculturale@simail.it

Nella Danimarca di Albert e il diamante magico Il 18 giugno in sala il cartoon tratto da novella di Kirkegaard

di Cinzia Conti

C'è un'estate d'ozio e divertimento in un piccolo paesino dove tutti ti conoscono, ci sono ginocchia sbucciate e spade di legno, ci sono frutti sgranocchiati direttamente sull'albero ancora caldi di sole, ci sono corse a perdifiato e gite avventurose su un ruscello, ci sono le stelle che incantano spuntando tra i rami degli alberi. Cose ormai un po' lontane e per questo "preziose" nella vita frenetica, super organizzata e "computerizzata" dei bambini che dal 18 giugno saranno nelle sale a guardare Albert e il diamante magico, film d'animazione danese diretto da Karsten Kiilerich e distribuito in Italia da Notorious Pictures.

C'è poi una bella storia di amicizia, l'amore incondizionato di mamma e papà che rimane tale anche quando combini dei guai e la natura incontaminata dei villaggi della Danimarca che hanno fatto sfondo all'infanzia sia del regista che dell'autore del romanzo da cui è tratto il cartoon.

E anche se il film ogni tanto cede un po' all'intento didascalico vale la pena anche per avvicinare i piccoli al libro da cui è tratta la storia, Albert, dello scrittore e illustratore danese Ole Lund Kirkegaard, che ha realizzato anche i disegni e le tavole del romanzo. Uscito nel 1968, Albert è stato premiato l'anno successivo come miglior libro per bambini dal Ministero della cultura danese. In Italia è pubblicato da Mursia assieme ad altri titoli e al libro più famoso di Kirkegaard, Tarzan di Gomma del 1975, scelto dall'Unicef nel 1981 come il miglior libro per bambini.

Albert è un monello combina guai e tutti nel suo paesino lo sanno e vanno ripetendo che "di tutte le sciagure senz'altro i ragazzini sono la peggiore...". Per riparare alla distruzione da lui compiuta della statua dell'eroe locale si va a ficcare in una strabiliante serie di avventure alla ricerca di una mongolfiera e del famoso "diamante" (che bisogna chiarirlo non ha nulla di magico come viene detto nel titolo italiano della pellicola).

E sarà il rosso dei capelli del protagonista, saranno i due goffi poliziotti che ricordano da vicino gli stralunati Cling e Clang, sarà la mongolfiera simbolo del racconto ma la storia di Albert strizza l'occhio a un'altra monella del Nord Europa l'indimenticabile Pippi Calzelunghe della svedese Astrid Lindgren. E per chi ha visto il disneyano Robin Hood sarà facile intravvedere nei due scagnozzi di Rapollo (il cattivone della situazione), che si chiamano Tonto e Gonzo, i due avvoltoi dello sceriffo di Nottigham, Tonto e Crucco.

E per vivere la fantastica avventura di Albert si può partecipare al concors andando a vedere il film presso uno dei The Space Cinema, conservando il biglietto e registrandosi sul sito di Notorius Pictures. Sarà estratto un viaggio per 4 persone (2 adulti e 2 bambini).
ansa

Ios regina delle isole ma 7 italiane in top 30

Capri, Lipari, Sicilia, Ponza, Sardegna, Ischia ed Elba. Ci sono sette italiane nella classifica delle 30 isole europee con la migliore reputazione online stilata dall'Osservatorio trivago. In una graduatoria dominata dalla Grecia - che piazza sul podio Ios, Idra e Policandro - i turisti premiano con le loro recensioni positive gli hotel di Capri (al quarto posto) e Lipari (nono).

    La Sicilia conquista l'undicesimo posto.Tripletta italiana per le posizioni dalla 17 alla 19 con Ponza, Sardegna e Ischia. Poco distante, al 25/o posto, l'Elba chiude la carrellata delle isole italiane incluse tra le migliori 30 a livello internazionale.

    Dopo la Grecia, che vede 13 isole in graduatoria, il nostro Paese è quello che conta una presenza maggiore. Alle sue spalle ci sono Spagna (4), Portogallo (3), Francia (2) e Croazia (1).
    La prevalenza di località greche e italiane premia l'area del mar Mediterraneo, con ben 22 destinazioni in classifica contro le 8 dell'oceano Atlantico, tra cui le francesi Isola d'Oléron e Isola di Rè, o mete più lontane dalla costa come le portoghesi Terceira e Sao Miguel, entrambe nell'arcipelago delle Azzorre.

Top 30 delle isole europee per reputazione degli alberghi:
Ios (Grecia): 86,22
Idra (Grecia): 85,11
Policandro (Grecia): 85,03
Isola di Capri (Italia): 84,95
Santorini (Grecia): 84,66
Mykonos (Grecia): 84,38
Naxos (Grecia): 84,33
Paro (Grecia): 84,31
Lipari (Italia): 84,18
Madera (Portogallo): 83,76
Sicilia (Italia): 82,33
Lesina (Croazia): 82,32
La Gomera (Spagna): 81,84
Spetses (Grecia): 81,83
Isola d'Oleron (Francia): 81,73
Creta (Grecia): 81,65
Ponza (Italia): 81,60
Sardegna (Italia): 81,26
Ischia (Italia): 81,18
Zante (Grecia): 81,06
Terceira (Portogallo): 80,86
Isola di Ré (Francia): 80,85
Coo (Grecia): 80,68
Sao Miguel (Portogallo): 80,49
Isola d'Elba (Italia): 80,35
Formentera (Spagna): 80,19
Rodi (Grecia): 80,14
Gran Canaria (Spagna): 79,32
Corfù (Grecia): 79,31
Lanzarote (Spagna): 79,15
ansa

Expo, Parolini: stanziati 1,6 milioni per turismo religioso

marco parolini
Milano - Nuovi fondi regionali per il turismo religioso in occasione di Expo. Il progetto di Regione Lombardia 'Dall'Expo al Giubileo', nato lo scorso mese con l'obiettivo di promuovere l'attrattività della regione e consolidare l'incoming turistico dopo l'Esposizione Universale, muove i primi passi concreti. Su proposta dell'assessore regionale al Turismo e Terziario Mauro Parolini, la Giunta ha infatti approvato la delibera che dispone lo stanziamento di 1,6 milioni di euro per finanziare progetti di sviluppo del turismo religioso. È questo dunque il primo ambito d'intervento di un piano complessivo da 6,6 milioni di euro, che interesserà altri quattro settori tematici: turismo legato alla food and wine experience, turismo business, turismo culturale collegato alle città d'arte lombarde e cicloturismo.

La Redazione
assesempione.info