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Mostre, cinema, teatro, musica: ecco tutte le idee per questo week end

ROMA - La cultura è sempre una buona idea per trascorrere il tempo libero, da soli oppure con la famiglia. 
 
Tante le mostre che aprono in questo week end assieme a una "scorpacciata" di nuove uscite al cinema e a tanti prestigiosi appuntamenti al teatro, dove vanno in scena tra gli altri. Diversi anche gli eventi musicali in tutta Italia.

Sempre in corso fino alla fine del mese la campagna social del Mibact L’arte ti somiglia che invita i visitatori a una nuova caccia al tesoro digitale nei musei italiani, per immortalare nelle opere d’arte, con il proprio smartphone o macchina fotografica, volti e sguardi con cui identificarsi. Tutti possono condividere le proprie foto con gli hashtag #lartetisomiglia e #gennaioalmuseo.
ansa

Lucerna: 5 consigli per organizzare un weekend

COME ARRIVARE Per raggiungere Lucerna in aereo lo scalo più vicino è quello di Zurigo, a circa 110 chilometri di distanza, dove atterrano diverse compagnie aeree tra cui quelle low cost. Dall’aeroporto è poi possibile raggiungere la città con uno dei treni o degli autobus che partono con la frequenza di circa uno ogni ora. Dall’Italia è semplice arrivare a Lucerna in pullman: il servizio Euritalia offre biglietti low cost per la Svizzera con partenza dai principali capoluoghi italiani tra cui Firenze, Milano, Modena, Bologna, Catania. In macchina si deve percorrere l’autostrada A9 o E35 che seguono la direzione Milano-Como-Chiasso e, una volta passata la dogana, non bisogna scordarsi di esporre il bollino autostradale svizzero seguendo le indicazioni lungo la E41 e poi per l’incrocio con la N14.

COSA VEDERE E’ una delle località più affascinanti d’Europa, non a caso ha incantato personaggi del calibro di Goethe, la Regina Vittoria e Richard Wagner. I magnifici panorami sul lago e le montagne creano una cornice particolarmente suggestiva. Il suo Lago dei Quattro Cantoni, o Lago di Lucerna come è conosciuto, è circondato da uno dei più spettacolari paesaggi alpini. La Città Vecchia si caratterizza per gli edifici medievali, per i ponti di legno e le antiche piazze: Muhlenplatz, Weinmarkt, Hirschenplatz e Kornmarkt, collegate tra loro da una serie di stradine acciottolate e arricchite da tipiche fontane. La chiesa diSt Peterskapelle sorge sulla Kapellplatz, all’estremità del ponte di Kapellbrucke. Quest’ultimo è non solo un monumento storico di Lucerna ma anche il suo simbolo: è il più antico ponte coperto in legno di tutta Europa e si estende per circa 200 metri, anche se quello che si ammira oggi è una ristrutturazione perfettamente identica dell’originale che venne distrutto da un incendio nel 1993. Al suo interno si trova una collezione di pannelli triangolari affrescati e raffiguranti la storia della città. All’estremità del Kapellbruke si trova la Wasserturm,parte di una torre difensiva del Trecento, anch’essa simbolo cittadino. Altro ponte particolarmente amato dai turisti è lo Spreuerbrucke, con la sua insolita forma a zig zag e decorato con una serie di dipinti dove sfilano i destini di re, principi, uomini di legge, suore, mercanti, prostitute, contadini e fanciulle. La Collegiata di San Leodegario era un antico monastero sostituito da una chiesa romanica nel tardo XII secolo rasa al suolo: solo le torri gemelle si possono ammirare ancora oggi. L’attuale struttura ospita sculture elaborate, arredamento antico e il chiostro all’italiana. Lucerna è nota anche per una scultura di roccia che raffigura un leone morente, scolpita su disegno di Bertel Thorvaldsen per commemorare i 700 soldati svizzeri morti durante la Rivoluzione Francese. 

DA SAPERE Il Carnevale di Lucerna, in programma dal martedì grasso al mercoledì delle Ceneri, è uno dei più spettacolari del centro Europa. Nella sua versione particolarmente vivace e caotica si propone con continue sfilate che riempiono le strade della città e del lungofiume in un lento movimento di maschere bellissime guidato dalla banda musicale di strumenti a fiato e batteria. 

COSA COMPRARE Come per le altre città svizzere, vale la pena tornare a casa scorte di cioccolato e formaggi tipici. Molto gettonati, grazie all’imposizione fiscale minore rispetto all’Italia, anche i prodotti tecnologici, non solo orologi. 

CURIOSITA’ Con il Bourbaki Panorama, che si sviluppa su una lunghezza di 112 metri ed un altezza di 10, Lucerna possiede una delle poche opere monumentali circolari conservate in tutto il mondo. Si tratta di uno degli ultimi ed enormi dipinti circolari rimasti del XIX secolo. E’ patrimonio culturale europeo e raffigura soldati morenti ai margini del sentiero, profughi civili con tutto i loro averi ed un’armata che consegna le proprie armi al confine svizzero, diventando cosi una testimonianza dei mezzi di comunicazione e della guerra. Il pittore che ha realizzato il panorama, Edouard Castres, ha fatto esperienza diretta della guerra come volontario della Croce Rossa. 
turismo.it

L’Urlo prima di Munch a Bologna

In occasione Art City 2017, ONO arte contemporanea presenta L’Urlo prima di Munch una doppia personale di Duilio Forte e Giorgia Marras che indaga la figura e l’opera di uno dei maestri dell’arte moderna Edvard Munch. Considerato il più importante quadro espressionista nordico, l'Urlo nacque nel 1893 quando Munch al rientro da una passeggiata con degli amici cercò di ritrarre su tela quella sensazione di sopraffazione della vita e della potenza della natura che aveva appena provato. Si narra infatti che l'artista stesse camminando in un parco, quando sentendosi affaticato, si appoggiò ad una balaustra dalla quale, davanti a se, poteva vedere il fiordo. Intorno a lui, il cielo del tramonto si fece con i colori quasi di fuoco, talmente forti da provocare in lui uno shock. Da qui scaturì quell’urlo interiore che l'artista fu costretto a dipingere tornato a casa.
 
Perchè andare
La mostra è composta da 30 immagini e dall’opera site specific di Duilio Forte che ricostruisce lo studio di Munch immaginandolo durante il periodo di realizzazione de “L’Urlo”. “Finis Extra”, questo il nome dell’istallazione, esplora il tema del confine nel rapporto con il mondo visionario di Edward Munch, rappresentando proprio gli interni della casa dell'artista norvegese. Lo spazio interno e lo spazio esterno convivono come due realtà parallele compresenti, come il mondo interiore delle emozioni popola le opere di Munch. Giorgia Marras invece ripercorre l’inizio della vita e della carriera di Munch attraverso la graphic novel “Munch before Munch” che ha origine da macchiolina bianca, irrispettoso ricordo lasciato cadere da un uccellino sulla tela dell'Urlo. Si tratta del frutto della hestekur, la cura da cavallo che un uomo in cappotto nero decide di somministrare ai suoi dipinti, esponendoli alla neve, al vento, alla luna, agli insetti. 
 
Da non perdere
Ricordiamo che ART CITY Bologna, è l'iniziativa promossa dal Comune di Bologna e da BolognaFiere per istituire un programma di eventi culturali di alto profilo in spazi espositivi della città durante il weekend della 41esima edizione di Arte Fiera, la prima e più grande fiera di arte contemporanea. La manifestazione che vede la partecipazione di 178 espositori complessivi si svolgerà a Bologna a partire da oggi fino al 30 gennaio, sotto la direzione di Angela Vettese.

L’Urlo prima di Munch 
Fino al 26 febbraio 2017
Luogo: Ono Arte Contemporanea, Bologna 
turismo.it

Turismo: 100 città più visitate al mondo, Roma 13/a Solo 4 le italiane in classifica, Milano 23/a. Al top Hong Kong


ROMA - Anche se che i dati del turismo italiano degli ultimi tempi sono positivi e fanno ben sperare, è vero che l'Italia e in particolare Roma non sfruttano completamente le proprie potenzialità. A ricordarlo oggi è non solo la classifica stilata da Euromonitor sulle 100 città più visitate al mondo - nella cui top ten non c'è nessuna città italiana e Roma è solo 13/a - ma anche il rapporto 2017 di Eurispes secondo cui più del 60% dei flussi turistici sono concentrati in sole 4 regioni: Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. Ma proprio il Lazio, che avrebbe dalla sua parte i tesori di Roma, riesce a captare solo il 13,1% delle presenze, segno evidente di "un'impasse nella capacità di gestione del patrimonio locale". Insomma: i numeri del turismo del Belpaese possono senza dubbio crescere ancora.
Tornando alla classifica di Euromonitor dominata da Hong Kong e Bangkok, Roma è infatti la prima città italiana per arrivi internazionali: sale di un gradino (13/a), ma registra solo la metà degli arrivi di Londra, che mantiene il primato in Europa e si classifica terza a livello mondiale. Buone notizie su Milano, la città italiana che registra il maggiore tasso di crescita (+17.9%) e sale dal 24/o al 23/o posto. Pur registrando una crescita del 10.9%, Venezia arretra dalla posizione numero 30 alla numero 33, mentre Firenze invece sale di quattro gradini e raggiunge il 36/o posto. Secondo Euromonitor Milano, Venezia e Firenze sono nella classifica delle 5 città europee con il maggiore tasso di crescita per arrivi internazionali dominata da Atene.
"Con 21 milioni di visitatori da tutto il mondo, Expo 2015 - spiega Wouter Geerts, analista presso Euromonitor - ha favorito la crescita degli arrivi a Milano e in Italia. Gli attacchi terroristici in Medio Oriente e Nord Africa, in particolare in Tunisia ed Egitto, ma anche in città europee come Parigi e Nizza, hanno favorito la crescita di arrivi in destinazioni che offrono un'offerta simile, come Spagna, Grecia ed Italia".
"I dati di Euromonitor ci danno solo una lettura parziale dell'attrattività e delle potenzialità del nostro Paese. Per avere un quadro generale dobbiamo guardare all'Organizzazione Mondiale del Turismo, per cui nella graduatoria delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate dal turismo straniero l'Italia è al 5/o posto per gli arrivi e al 7/o posto per gli introiti" dice Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo. Sempre dall'Eurispes un focus sulla sharing economy nel turismo in cui l'Italia presenta ancora numerose criticità in termini infrastrutturali e strutturali. Se infatti nel 2015 i settori principali della sharing economy in Europa hanno generato quasi 4 miliardi di giro d'affari e hanno facilitato 28 miliardi di transazioni, il valore stimato corrisponde allo 0,035% dell'economia globale a all'1,2% dell'economia turistica ma sale al 10% nel settore della ricettività. Ma l'espansione è frenata da una minore diffusione del digitale (il 37% degli italiani non usa Internet e il 63% che lo usa saltuariamente) e dalla scarsa capacità di innovazione delle piccole e medie imprese. 
Ecco la top ten di Euromonitor:
1 Hong Kong
2 Bangkok 
3 Londra 
4 Singapore 
5 Parigi
6 Macao
7 Dubai
8 Istanbul
9 New York
10 Kuala Lumpur
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Sopravvissuti, sia sempre Giorno Memoria

ROMA - ''Hanno bussato, erano le sette di mattina: 'Portate con voi tutto il mangiare che avete, gioie e soldi. Non sospettavamo nemmeno lontanamente...'', ricorda Sabatino Finzi, ritratto in piedi, con l'insegna della ditta di famiglia alle spalle. A Regina Coeli, ripercorre invece Vera Michelin Salomon davanti alla Cella 4, ''assistemmo con le orecchie attaccate alle porte alla selezione per l'eccidio delle Fosse Ardeatine''. Quando a Dachau ''vedemmo passare per la prima volta gente vestita a righe, credevo avessero il pigiama'', ammette incredulo Elidio Miola, con lo sguardo buono e la cravatta elegante a pois. Uno dopo l'altro, nelle foto in bianco e nero, sfilano i volti dei superstiti ai lager nazisti incontrati fra il 1998 e il 2003 dal fotografo Simone Gosso. Una galleria di scatti, raccolta una prima volta per l'editore Alinari e poi per i 70 della Liberazione, oggi nuovamente insieme in ''Sopravvissuti - Ritratti Memorie Voci'', mostra promossa da Roma Capitale insieme all'ANED-Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti con il patrocinio dell'Unione Comunita' Ebraiche Italiane, che apre idealmente le celebrazioni per il Giorno della Memoria, fino al 27 gennaio alla Casa della memoria e della Storia.
In tutto, 40 immagini di luoghi e volti, affiancate da brani dei loro racconti-intervista, per uno spaccato della storia della deportazione e di chi la subi'. ''A sedici anni di distanza - ricorda Maurizio Ascoli, presidente Aned Roma - molti dei sopravvissuti non ci sono piu'''. ''Ma e' importante ricordare le loro mani e i loro visi o si perdera' il lato umano di questa tragedia - sottolinea il vicepresidente nazionale Aned, Aldo Pavia - Perche' che non fu una tragedia di numeri, ma di uomini, donne, bambini. Se le giovani generazioni conosceranno tutto questo, allora quel 'mai piu'' forse sara' davvero possibile''.
Ecco allora che, dagli scatti poggiati su leggii, spiccano gli occhi di chi come Nedo Fiano fu arrestato durante una passeggiata a Firenze, o lo sgomento di chi era solo una bambina come Natalina Bianco. Ad Auschwitz, ricordano Andra e Tatiana Bucci, ''ci tolsero tutti i vestiti e ce ne diedero altri. Brutti, sporchi, che puzzavano. Poi ci portarono in una baracca, per marchiarci il numero''. C'e' il lavoro, dove si moriva a centinaia, sul volto di Mario Limentani; le docce e la paura di Nella Baroncini che a Ravensbruck invece dell'acqua venisse fuori il gas; e ''quelle speranza fissa che un giorno finiva'', con i baffoni curati di Attilio Armando. Non solo ebrei, ma anche chi fini' deportato per aver partecipato alla Resistenza, come Gilberto Salmoni. E poi, finalmente, la Liberazione, con una staffetta americana che arriva a Mauthausen, nelle parole e nel primissimo piano di Bruno Vasari. ''Per me - dice oggi Piero Terracina, tra i Sopravvissuti ritratti nella mostra - ogni giorno e' il Giorno della memoria. I ragazzi nelle scuole sanno poco della Shoah e spesso anche i professori. Non bastano due paginette nei libri, ne' dire che sono stati 6 milioni di ebrei sterminati. La Memoria e' un filo che attraverso il presente deve arrivare al futuro''. 
ansa

Viaggio nei Sacri Monti Piemontesi patrimonio Unesco, 'noi come Pompei'

 Erode in trono lancia i suoi ordini assassini. Le donne scappano, i bambini straziati urlano sotto le lame dei bruti. Quando, 500 anni fa, i primi fedeli arrivavano lassù, l'impressione doveva essere massima. Non è da meno oggi, a guardare quella piccola folla di statue, sotto i pennelli dei restauratori. Riparte dalla Cappella degli Innocenti di Varallo, il futuro dei sette Sacri Monti piemontesi (ci sono anche Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta) Patrimonio mondiale dell'Unesco sin dal 2003 (insieme ai lombardi Ossuccio e Varese), eppure, dice la Presidente del nuovo Ente di gestione regionale Sacri Monti, Renata Lodari, ''inspiegabilmente ancora così poco conosciuti dagli italiani stessi''.
   Una galleria che unisce ''arte, devozione, ricerca di spiritualità e amore per la natura'', con 164 cappelle snocciolate sulle colline, a comporre sette differenti cammini d'ascesi, ognuno verso il proprio santuario. Un museo a cielo aperto, racconta ancora Lodari, ''con 12 mila figure affrescate e più di 2.400 statue dipinte in terracotta a grandezza naturale'', sorto a partire dal '400, quando i pellegrinaggi in Terra Santa diventarono troppo pericolosi e per i fedeli si iniziarono a riprodurre i luoghi sacri in patria. Cappella dopo cappella, scena dopo scena, la conquista, fisica e religiosa, del Sacro Monte era il nuovo pellegrinaggio, tra storie dei Vangeli e vite dei Santi, oggetto di devozione fino a oggi. Un ''gran teatro montano'', come lo definì rapito Giovanni Testori, che doveva istruire e suscitare meraviglia nei fedeli con quel gusto barocco, spesso opera di artisti di grande fama. Ma soprattutto un patrimonio delicatissimo, immerso nel verde su panorami mozzafiato, dal lago di Ghiffa ai vigneti di Crea, che da cinque secoli combatte contro ogni agente atmosferico. ''Tenerlo vivo - spiega la Lodari - è un'impresa non dissimile da Pompei, ma con finanziamenti da Regione e Ministero neanche lontanamente paragonabili. Ed essendo luoghi di culto, non è possibile alcuna bigliettazione. Vorrei invitare qui il ministro Franceschini''. Primi obbiettivi dell'Ente, che da aprile per la prima volta riunisce tutti i Sacri Monti piemontesi, ''la ricerca di sponsor, non solo in Italia'' e ''un piano di rilancio con un circuito per i turisti''. Ma "come a Pompei - aggiunge la direttrice Elena De Filippis - serve un piano di gestione ordinaria e uno per le urgenze''. Intanto i lavori sono partiti alla Cappella della strage degli innocenti di Varallo, ''la cappella dei sentimenti più estremi'', prosegue la direttrice. Voluta alla fine del '500 dal Vescovo Carlo Vascabè, collaboratore di San Carlo Borromeo, per diffondere i principi della Controriforma, la scena è quella terribile del Vangelo di Matteo con Erode che comanda l'assassinio di migliaia di bambini. Una carneficina che ha impressionato anche i patron della Fondazione Isabel und Balz Baechi Stiftung (IBBS) di Zurigo - cui si è aggiunta la Ernst Goehner - che finanzia il restauro per 400 mila euro, dopo esser intervenuta già per le Cappelle del Battesimo di Cristo e di Cristo avvolto nella Sindone. Unica condizione, impiegare operatori svizzeri. Si terminerà nel 2018, ma i primi colori originali iniziano già a riemergere, così come i fili d'oro e d'argento delle acconciature o gli orecchini in vetro di Murano delle statue. E arrivano anche le prime scoperte, che raccontano le modifiche volute dal vescovo per intensificare l'effetto drammaturgico, ''dal sangue che scorreva a rivoli dipinto in rilievo sulla pavimentazione, un tempo color malta'' ai ''30 ulteriori 'innocentini' aggiunti a lavoro terminati'' o il baldacchino di Erode ''inizialmente solo dipinto sul muro'' e poi costruito in stoffa perché la sua folle ferocia fosse ancora più terrificante
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Dal gelato ai carri funebri, ecco i musei più incredibili

AMSTERDAM - Dai gatti al gelato, dai carri funebri al ramen istantaneo: musei improbabili per viaggi sempre sorprendenti tra Giappone e Olanda, ma anche in Spagna, Croazia, Stati Uniti e nella italianissima Bologna. Per tutti coloro che vogliono evitare la trappola di musei noiosi, Wimdu presenta alcuni tra i musei più bizzarri di tutto il mondo.
Museo delle Relazioni Finite - Zagabria (Croazia)
Si tratta di una vera e propria consolazione per i cuori infranti di tutto il mondo. Ed è così ben strutturato che nel 2011 ha vinto il premio Kenneth Hudson come museo più innovativo. L'aspetto più originale di questa istituzione? Il fatto che chiunque può contribuire inviando oggetti particolarmente rappresentativi di un rapporto ormai finito così da poterli esporre al pubblico con una breve descrizione della loro storia. Dopo tutto, che cosa c’è di meglio di un museo per dimostrare che una persona appartiene al passato? https://brokenships.com/en

Katten Kabinet - Amsterdam (Paesi Bassi)
Amsterdam è una città meravigliosa, ma diciamo la verità, pensando alle sue attrazioni più famose, una di certo sarebbe il Museo Van Gogh, ma tra le altre non penseremmo mai a qualcosa legato ai gatti. Tuttavia questo animale, che oggi è diventato un vero e proprio fenomeno culturale sul web e non solo, si è guadagnato un intero museo nella capitale olandese. Fondato da William Meijer nel 1990 in memoria del suo defunto gatto Tom, questo tempio dedicato ai gatti espone dipinti e sculture in onore del felino più famoso del mondo. Inoltre, il museo ospita 4 gatti in carne ed ossa, che, a seconda del loro stato d'animo, fanno le fusa o non vi degnano di uno sguardo, come è nel loro stile. http://www.kattenkabinet.nl/index.php?lang=en

Museo del Ramen istantaneo - Osaka (Giappone)
È inutile nasconderlo, siamo abituati a sentire le stranezze più incredibili provenienti dal Sol Levante e di certo non sarà un museo dedicato a un piatto tipico giapponese a sorprenderci, ma due cose sono degne di nota in questo caso. In primo luogo non è solo un museo dedicato al ramen, ma al ramen istantaneo. In breve, è la versione orientale di un ipotetico museo dedicato alla pizza surgelata. In secondo luogo, siamo di fronte ad un museo che, in termini di dimensioni e qualità architettonica farebbe invidia a musei molto più famosi. E poi c'è un terzo motivo per cui vale la pena visitarlo: come souvenir è possibile creare la propria scatola di ramen istantaneo da portare a casa completamente personalizzata; sempre più utile di un magnete per il frigo con la Monnalisa. http://www.instantramen-museum.jp/en/about/index.html

Museo dei carri funebri - Barcellona (Spagna)
Parliamoci chiaro, un museo dedicato ai carri funebri è probabilmente uno dei luoghi meno attraenti che si possa immaginare. Tuttavia, il Museo dei Carri Funebri di Barcellona, nonostante il tema decisamente impopolare, riesce a sorprendere i visitatori per la qualità dei pezzi esposti. E inoltre diciamolo: un carro funebre barocco ispirato allo stile del XVIII secolo è il sogno di tutti i megalomani che sognano un funerale in cui il morto scatena l’invidia di tutti i partecipanti.http://www.cbsa.cat/colleccio/

Museo del Gelato – Bologna (Italia)
Pensavate che la fabbrica di cioccolato fosse solo un luogo immaginario creato dalla penna di Roald Dahl? Beh, il museo del gelato a Bologna in Italia lo ricorda molto. Si Inizia con la storia del gelato nell'antico Egitto e durante l'Impero Romano (per scoprire quale era il gusto preferito di Tutankhamon) per poi passare ai segreti per la preparazione di un gelato perfetto e infine si arriva al momento dell’assaggio ... e qui l'unica raccomandazione è quella di fare attenzione all’emicrania da gelato. http://gelatomuseum.com/en/

Museum of Bad Art – Sommerville (Stati Uniti)
Questo è il museo ideale per tutti quelli convinti che sarebbero riusciti a dipingere persino la Guernica. O, per dirlo meglio, è il museo dove sono stati raccolti tutti i tentativi – clamorosamente falliti - degli aspiranti Picasso di tutto il mondo. Boston è una delle città più belle degli Stati Uniti e ospita il Museo delle Belle Arti, che grazie alle opere di Gauguin e Van Gogh è tra i più visitati al mondo. Tuttavia, se gli Impressionisti ormai si conoscono a memoria, si può fare un salto a Sommerville, a pochi chilometri dalla città, dove sorge il Museo of Bad Art, che ospita alcuni dei quadri più orribili che la mente umana abbia mai concepito. Basta seguire il motto del museo "Arte troppo brutta per essere ignorata" e godersi l’orrore!http://www.museumofbadart.org/about/somerville.php 

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Mostre, cinema, teatro, musica: ecco tutte le idee per questo week end


ROMA - La cultura è sempre una buona idea per trascorrere il tempo libero, da soli oppure con la famiglia. 
 
Tante le mostre che aprono in questo week end, dalla Mesopotamia all'Ottocento di Hayez, assieme a una "scorpacciata" di nuove uscite al cinema (dal fantascientifico Arrival a Ora legale di Ficarra e Picone) e a tanti prestigiosi appuntamenti al teatro, dove vanno in scena tra gli altri Paiato, Haber, Salemme. Diversi anche gli eventi musicali in tutta Italia da Renato Zero a Stefano Bollani.

Sempre in corso fino alla fine del mese la campagna social del Mibact L’arte ti somiglia che invita i visitatori a una nuova caccia al tesoro digitale nei musei italiani, per immortalare nelle opere d’arte, con il proprio smartphone o macchina fotografica, volti e sguardi con cui identificarsi. Tutti possono condividere le proprie foto con gli hashtag #lartetisomiglia e #gennaioalmuseo.
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Pellegrinaggi: Orp, dal 29 gennaio il XIX Convegno teologico-pastorale su fede e bellezza


“Il Pellegrinaggio: Fede e Bellezza” è il tema del XIX convegno nazionale teologico – pastorale che l’Opera romana pellegrinaggi (Orp) promuove dal 29 al 31 gennaio a Roma (The Church Village Hotel – Via di Torre rossa 94). L’incontro, spiega monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato Orp e direttore dell’Ufficio edilizia di culto – beni culturali – arte sacra del Vicariato di Roma, “è rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire i valori propri di chi ama viaggiare: fede, libertà, ricerca e bellezza”, ad operatori della pastorale dei pellegrinaggi e incaricati degli uffici per i beni culturali e l’edilizia di culto. Il convegno, insieme ai programmi Orp per il 2017, verrà presentato il 24 gennaio alle 20 nella sede dell’Opera romana (Palazzo Maffei Marescotti, ore 20). Il 30 gennaio, dopo i saluti di mons. Andreatta, monsignor Bruno Forte, arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, terrà la relazione Il pellegrinaggio e la luce della bellezza”. A seguire l’architetto e Accademico dei lincei Paolo Portoghesi, affronterà il tema “La Chiesa custode della bellezza”. Interverranno anche p. Marko Rupnik, direttore Centro Aletti, su “Fede e bellezza nei pellegrinaggi”, e monsignor Marco Frisina, maestro della Cappella musicale lateranense, su “La bellezza della musica nella liturgia”. Sempre il 29, il cardinale Agostino Vallini, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma e Presidente dell’Orp, presiederà alle 19 la Messa. Martedì 31 sarà la volta di don Valerio Pennasso, direttore Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, di mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia, che parlerà de “La bellezza ferita…”, di don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova, e dello storico dell’arte Vittorio Sgarbi.
sir

Viaggi in rosa 2017, alle donne piace l'Asia

Che si viaggi da soli, in coppia o in compagnia degli amici, i gusti e i desideri possono cambiare notevolmente. Per esempio, quali sono le mete preferite per un viaggio al femminile? Questa è la domanda che si è posto HotelsCombined che, analizzando le ricerche di strutture alberghiere effettuate dalle utenti donne, ha stilato una sua personale classifica con le 20 destinazioni maggiormente richieste per un soggiorno “for women only”.
L’Asia è risultata la destinazione più ambita occupando interamente il podio: le donne, infatti, sognano una vacanza tra i ciliegi del Giappone ma non disdegnano la Corea del Sud, definita come la città più cool dell’Asia, e Taiwan, numero 1 al mondo in fatto di sicurezza. Osaka e Tokyo sono in assoluto le città più ricercate, complice un’atmosfera manga che ben si sposa con il misticismo e la natura dei paesaggi giapponesi.
Ma le donne cercano anche il divertimento e, a scapito di mete più celebri per la movida come Formentera, Miami e Bali, ecco spuntare la capitale asiatica del design e della vita notturna: Seoul. Qui tra shopping mall aperti fino a notte fonda e nightlife alternativa, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Di giorno musei e grattacieli svettanti, di notte locali e discoteche alla moda. Molti la snobbano per le sue dimensioni ridotte ma l’isola di Taiwan regala ai viaggiatori un’esperienza di viaggio emozionante: spiagge tropicali, gole profonde scavate da fiumi impetuosi, sorgenti termali e montagne che arrivano a toccare i 4.000 metri. Le attività che si possono fare in questo piccolo paradiso sono innumerevoli e tutte al massimo della sicurezza, soprattutto per le donne che la stanno riscoprendo come nuova destinazione di culto per il 2017.
Tra le prime 10 posizioni non mancano, inoltre, due delle mete più frequentate di sempre: Australia (4/o posto) e Thailandia (7/o posto). Sydney e Melbourne, infatti, risultano le più richieste rispetto a Bangkok, da sempre tempio del turismo internazionale. Nella classifica Hong Kong supera Singapore tra le destinazioni stopover preferite dalle viaggiatrici e si posiziona al 6° posto contro l’11° della città-stato del sud est asiatico: la sinfonia di luci di Victoria Peak batte lo spettacolo dei Super Trees di Gardens by the Bay 1 a 0. E per un fine settimana con le amiche? Le città europee la fanno da padrona: Londra, Barcellona e Mosca rimangono di gran lunga le più gettonate, seguite da Parigi, Amsterdam e Dublino. L’Italia, in particolare la capitale Roma, occupa soltanto la 16° posizione.
Ecco di seguito la top 20 delle mete che nel 2017 vedranno un’impennata di viaggi al femminile: 
1) Giappone 
2) Corea del Sud 
3) Taiwan 
4) Australia
5) Inghilterra 
6) Hong Kong 
7) Stati Uniti 
8) Russia 
9) Spagna 
10) Thailandia 
11) Singapore 
12) Emirati Arabi Uniti 
13) Francia 
14) Olanda 
15) Irlanda 
16) Italia 
17) Danimarca 
18) Germania 
19) Israele 
20) Repubblica Ceca 

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Viaggi low cost, dove andare nel 2017 e quando

ROMA - "Il tempismo è tutto": emerge dall’analisi del motore di ricerca viaggi Kayak.it che svela il momento migliore per viaggiare e per prenotare voli e hotel per le destinazioni più popolari tra gli italiani nel 2017. 
Quando conviene prenotare e volare verso le destinazioni preferite dagli italiani in Europa e nel mondo
Gli italiani che nel 2017 vogliono visitare le destinazioni più popolari del Vecchio Continente e del resto del mondo possono risparmiare fino al 70% prenotando il volo al momento giusto. I dati mostrano che per le mete a corto raggio si può risparmiare senza muoversi con eccessivo anticipo: per la maggior parte dei voli verso l’Europa, infatti, bastano 1 o 2 mesi per trovare offerte convenienti. È questo il caso, in particolare, di Budapest che consente di risparmiare ben il 70% prenotando un mese prima della partenza. Più tempo richiede invece la capitale del Portogallo, Lisbona: i dati consigliano di prenotare 3 mesi prima della partenza per assicurarsi un risparmio del 67%. Per quanto riguarda invece le mete nel resto del mondo si consiglia di programmare il viaggio con maggiore anticipo. Per visitare New York, Miami e Manila basta iniziare la ricerca dei voli 3 mesi prima della partenza per trovare tariffe convenienti, mentre Dubai e Malé, (con 9 mesi di anticipo) sono le destinazioni che richiedono una programmazione più tempestiva. Los Angeles è la città nel mondo che offre prezzi dei voli più vantaggiosi se si prenota con 7 mesi di anticipo: è così possibile risparmiare ben il 60%.

Giorni della settimana in cui conviene viaggiare
Le diverse destinazioni mostrano ognuna un proprio scenario, tuttavia è possibile osservare una tendenza generale: i giorni centrali della settimana sono quelli più indicati per una vacanza all’insegna del risparmio. In particolare, la combinazione che prevede partenza di martedì e ritorno di giovedì risulta essere quella vincente.

Quando conviene prenotare l’hotel per le proprie vacanze
Come per i voli, anche nelle prenotazioni di hotel gli italiani possono assicurarsi notevoli risparmi organizzandosi in anticipo e generalmente bastano solo 1 o 2 mesi per trovare ottime offerte per le destinazioni più popolari. Per chi desidera visitare l’Europa, l’analisi di KAYAK rivela che prenotando al momento giusto si può risparmiare fino all’83%. Le città dove è possibile risparmiare senza muoversi con troppo anticipo sono Parigi, Barcellona, Berlino, Madrid e Copenaghen: per queste, infatti, è possibile sfruttare una buona percentuale di risparmio (dal 33% di Londra al 53% di Barcellona) prenotando solo un mese prima della partenza. Al contrario, trovare un’ottima offerta per Praga richiede una pianificazione più lunga, ben 10 mesi prima del viaggio. Per visitare il resto del mondo i tempi aumentano: solo a New York è possibile trovare i migliori prezzi prenotando con un mese di anticipo (47% di risparmio), seguono Las Vegas con 2 mesi di anticipo (29% di risparmio) e Tokyo con 3 mesi di anticipo (35% di risparmio). Sono invece necessari ben 11 mesi di anticipo per l’organizzazione delle vacanze a Bangkok, Malé e Miami. Le mete che registrano le più elevate possibilità di risparmio sono New York (47%) e Phuket (43%).

Le destinazioni più convenienti nel 2017 per i voli
Restando nel Vecchio Continente i voli più convenienti portano a Malta: quelli per Luqa, infatti, con un costo medio di 31 €, consentono di incoronare la destinazione come la più economica del 2017. Al di fuori del continente europeo è invece Marrakesh la meta più vantaggiosa in termini di volo, con un prezzo medio di 68 €. Per raggiungere entrambe si possono ottenere percentuali di risparmio particolarmente elevate se si inizia presto a progettare la propria vacanza: fino al 75% per Luqa e al 70% per Marrakesh. Inoltre, il fine settimana risulta essere il periodo più vantaggioso per visitare queste città. Le combinazioni di viaggio consigliate sono con partenza di sabato e ritorno di lunedì per Luqa e con partenza di venerdì e ritorno di lunedì per Marrakesh. Per prenotare sfruttando la migliore tariffa basta un solo mese di anticipo per la città maltese, mentre per Marrakesh si consiglia di acquistare il volo 3 mesi prima di partire.
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Rifugi /Romantici, avveniristici, ecosostenibili: ecco i migliori indirizzi dove rilassarsi, dopo una giornata sugli sci, e gustare l’autentica cucina di montagna

Rifugio Piz Boè Alpine Lounge
E’ una struttura futuristica, costruita a più di 2mila metri d’altezza con materiali naturali e un design accattivante. Il rifugio panoramico si trova immerso nella neve delle Dolomiti di Corvara, in Alta Badia, accanto alla stazione della cabinovia Boè e offre un ristorante gourmet, un self service e un lounge bar per aperitivi, eventi e soste apres ski. L’esclusivo ristorante propone piatti rivisitati della tradizione da gustare davanti a una vista impareggiabile che si estende dalla Val Badia alle Alpi di confine.
Malga ristoro IsiHütte
Sul Passo degli Oclini, ai piedi del Corno Nero, la malga IsiHütte è uno storico ristorante panoramico che offre piatti della tradizione e una calda accoglienza. Ottime sono le proposte gastronomiche con i canederli e le insalate di crauti croccanti, accompagnati dallo speck altoatesino. La malga regala una terrazza da cui si gode un panorama mozzafiato tra le montagne sudtirolesi, a 1.850 metri d’altezza.

Malga Geisleralm
Nel cuore della Val Di Funes, di fronte all’incantevole paesaggio delle Dolomiti delle Odle, la malga Geisleralm è un incantevole e tradizionale rifugio per sciatori e appassionati di montagna. Le specialità gastronomiche sono l’insalata croccante con canederli allo speck, la frittata dolce con mele e uvette e la zuppa con formaggio grigio. E’ l’indirizzo ideale per le famiglie, grazie anche alla presenza di giochi per bambini, e punto di ristoro per gli sciatori e gli escursionisti che passeggiano con le ciaspole.

Rifugio Monte Rosa Hutte
A 2.883 metri d’altezza sul ghiacciaio di Garnergrot, nel territorio di Zermatt, il rifugio svizzero Monte Rosa Hutte è soprannominato “cristallo di roccia” per il design avveniristico e la forma poligonale sagomata che lo contraddistingue. La struttura ecosostenibile in alluminio e vetro è composta da cinque piani dove è possibile alloggiare e dalle cui finestre la vista spazia dal Monte Rosa al Cervino.

Rifugio Burz
A 1.810 metri d’altezza sulle Dolomiti di Arabba, l’accogliente e panoramico rifugio si raggiunge soltanto con la seggiovia, che in 40 minuti arriva in cima. La struttura, che esternamente ricorda un fienile ricoperto di pannelli solari, è arredata con legno e vetro e, per armonizzarsi con l’ambiente, è sprovvisto di connessioni Internet e televisori. Ottimo e raffinato è il ristorante che propone piatti tradizionali rivisitati per pranzo e per cena.

Malga Ces
A 4 chilometri da san Martino di Castrozza, nel cuore delle montagne trentine, Malga Ces è un rifugio storico, frequentato da sciatori e amanti della montagna; offre 8 camere foderate di legno e un ristorante con piatti tradizionali, dalle zuppe alla ricotta con i mirtilli. La malga si raggiunge comodamente a piedi e con gli sci, in automobile e, tutte le sere a cena, con la motoslitta.

Rifugio Scoiattoli
In località 5 Torri, a Cortina D’Ampezzo, lo storico e suggestivo rifugio sorge sulle piste da sci del comprensorio Dolomiti Superski, accanto al Museo all’aperto della Grande Guerra. Il rifugio offre alloggi in 42 camere, un ristorante con piatti rivisitati e creativi della tradizione ampezzana e una terrazza panoramica da cui si gode un paesaggio mozzafiato sulle cime di Lagazuoi, Tofane e Croda del Lago. Di sera, inoltre, c’è la possibilità di fare il bagno in una tinozza di acqua calda, sorseggiando champagne. Il rifugio è facilmente raggiungibile a piedi o con la seggiovia delle Cinque Torri.

Rifugio Goûter
Sorge a 3.835 metri, in cima all’Aiguille du Goûter, sul versante francese del Monte Bianco; è una struttura spettacolare e insolita con pianta ovale e una parte dell’edificio sospesa su un dirupo, progettata dall’architetto ginevrino Hervé Dessimoz. Ribattezzato “l’uovo di metallo”, il rifugio ecosostenibile è costruito in acciaio e vetro e ospita un hotel, con poche camere da prenotare con grande anticipo, e un ristorante.

Rifugio Camanel di Planon
Divertente, trendy e accogliente: il rifugio Camanel di Planon è il punto di ritrovo per gli sciatori della vallata di Livigno, nel comprensorio del Mottolino. A 2.350 metri d’altezza è il migliore indirizzo per provare il bombardino, una squisita bevanda con panna e zabaione caldo al gusto di brandy e caffè. Imperdibile è sorseggiare il drink con sottofondo di musica sulla terrazza panoramica, dove si svolgono serate a tema e feste frizzanti con vista su Livigno.

Ice Q 
A 3.084 metri d’altezza il rifugio austriaco di design Ice Q di Solden, nella Ötztal, è un imponente cubo di vetro e acciaio, dotato di una passerella sospesa nel vuoto, che collega la cima del Gaislachkogl al Tiefenbachkogl. Offre il ristorante gourmet più alto d’Europa e un panorama mozzafiato sulle montagne tirolesi, utilizzato come location nell’ultimo film di James Bond per la bellezza della posizione e la particolare struttura avveniristica.
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Mesopotamia, alle origini della scrittura Dal 20 gennaio a Venezia preziosi reperti


Rarissime tavolette con iscrizioni cuneiformi e straordinari sigilli risalenti a oltre 5000 anni fa, ma anche sculture, placchette, armi, bassorilievi, vasi e intarsi, sono in mostra a Venezia dal 20 gennaio al 25 aprile negli spazi di Palazzo Loredan. Esposti per la prima volta nell'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti circa 200 preziosi reperti della collezione Ligabue, affiancati dalle opere provenienti dall'Archeologico di Venezia e dal Museo di Antichità di Torino, che insieme rievocano la grande civiltà dell'Antica Mesopotamia, territorio oggi inaccessibile. Con il titolo 'Prima dell'alfabeto. Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura', la rassegna, tra reperti e apparati multimediali, presenta infatti anche le testimonianze delle esplorazioni di Paul Emile Botta e Austen Henry Layard, svoltesi nel XIX secolo, e ha lo scopo di illustrare un nodo cruciale, ormai perduto nella notte dei tempi, dell'evoluzione umana, quello appunto della nascita della scrittura (avvenuta quasi contemporaneamente in Egitto e in Mesopotamia verso il 3200 a.C), il cui ruolo è stato fondamentale per le dinamiche di trasmissione del sapere e della conoscenza. La selezione delle opere curata da Frederick Mario Fales dell'università di Udine, tra i maggiori assirologi e studiosi del Vicino Oriente Antico, conduce il visitatore quasi 6000 anni or sono, nella Terra dei Due Fiumi, in un universo di segni, simboli, incisioni, nonché immagini e racconti visivi in grado di testimoniare l'ideazione e la diffusione travolgente della scrittura cuneiforme, illustrando al tempo stesso l'ambiente sociale, economico e religioso dell'Antica Mesopotamia. Del resto, il cuneiforme è durato ben 3500 anni, un arco di tempo lunghissimo.
    Quella messa insieme da Giancarlo Ligabue, imprenditore ma anche archeologo, paleontologo e grande esploratore scomparso nel 2015, è, sottolinea Fales, ''una collezione di altri tempi''. Una raccolta straordinaria non solo per entità, qualità e l'importanza storica di questi e altri materiali, ma in quanto testimonianza di un collezionismo rispettoso delle istituzioni, della ricerca e del sapere e, in particolare, dei luoghi. Che poi coincidono la terra di Sumeri, Accadi, Assiri e Babilonesi, quella splendida culla di civiltà, oggi martoriata e saccheggiata dalla guerra e dal terrorismo, che hanno reso inaccessibile il suo patrimonio di bellezza e conoscenza.
    Dai primi pittogrammi del cosiddetto proto-cuneiforme,(annotazioni a sostegno di un sistema amministrativo e contabile già strutturato), rinvenuti a Uruk, all'introduzione della fonetizzazione (dai segni-parola ai segni-sillaba), la scrittura cuneiforme, con le sue evoluzioni, si sviluppò e si diffuse con estrema rapidità anche in aree lontane: dalla città di Mari sul medio Eufrate a Ebla nella Siria occidentale, a Tell Beydar e Tell Brak nella steppa siro-mesopotamica settentrionale. Ecco dunque che le preziose tavolette esposte a Palazzo Loredan raccontano di commerci di legname o di animali (pecore, capre, montoni o buoi), di coltivazioni di datteri e di orzo per la birra, di traffici carovanieri tra Assur e l'Anatolia, di acquisti di terreni e di case con i relativi contratti e le cause giuridiche. Celebrano Gudea, signore possente principe di Lagash, promotore di grandi imprese urbanistiche e architettoniche o prescrivono le cure per una partoriente afflitta da coliche, con incluso l'incantesimo da recitare al momento del parto, o testimoniano l'adozione di un bimbo ittita da parte di una coppia o, ancora, le missive tra prefetti di diverse città-stato. Di particolare interesse i sigilli cilindrici, generalmente realizzati in pietre semipreziose, come i lapislazzuli, l'ematite, la cornalina, il calcedonio, l'agata, il serpentino, diaspro rosso o verde, il cristallo di rocca. Accanto alle iscrizioni, venivano ideati motivi iconografici sempre più raffinati, differenziati per periodi e aree geografiche e per tale ricercatezza furono spesso riutilizzati, diffondendosi anche come amuleti, ornamenti, oggetti votivi.
    Alle tavolette e sigilli si affiancano quindi importanti prestiti del Museo archeologico di Venezia e del Museo di Antichità di Torino. Dal primo provengono i bellissimi frammenti di bassorilievi rinvenuti dallo scopritore della mitica Ninive, Austen Henry Layard, che nell'ultimo periodo della sua vita si era ritirato proprio a Venezia, a Palazzo Cappello Layard (donò i suoi oggetti alla città nel 1875). Da Torino arriva invece un frammento di bassorilievo assiro fortemente iconico raffigurante il re Sargon II, scoperto nel 1842 da Paul Emile Botta, console di Francia a Mosul, e da lui donato al re Carlo Alberto.
    (ANSA).

Esposti a Tirana capolavori arte italiana del '900 Premier albanese Rama a inaugurazione, 'opportunità unica'


Oltre 100 capolavori dell'arte italiana del '900, provenienti dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma, saranno esposti per il pubblico albanese alla Galleria Nazionale d'Arte di Tirana, fino al prossimo mese di aprile. "Questa e' un'opportunita' unica", ha ribadito alla cerimonia di apertura questa sera a Tirana il premier albanese Edi Rama, sottolineando il fatto che "si tratta della prima collezione di opere originali mai giunte in Albania". Di "un evento di particolare rilievo" ed "un importante passo nella copperazione cultural fra Albania ed Italia" ha parlato anche il ministro albanese della Cultura Mirela Kumbaro che ha parlato di "un gigantesco progetto non soltanto per dimensioni e valore, ma anche per il numero delle istituzioni coinvolte". Fortemente voluta dalle istituzioni pubbliche albanesi, la mostra è stata realizzata grazie a una partnership tra pubblico e privato, che vede promotori per la parte albanese l'Ufficio del primo ministro albanese, Edi Rama, l'ambasciata d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura a Tirana, il ministero della Cultura albanese, il Comune e la Galleria Nazionale d'Arte di Tirana; per la parte italiana Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina e la Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo. Inoltre, l'ambasciata d'Italia, in partenariato con il ministero albanese dell'Istruzione e con la societa' organizzatrice Arthemisia ha realizzato percorsi disegnati specificatamente per gli alunni delle scuole albanesi. "Grazie a questo impegno congiunto , tutte le scuole albanesi hanno ricevuto materiale informativo e didattico sulla mostra, e diverse migliaia di studenti potranno visitarla, gia' a partire da domani", ha spiegato nel suo intervento l'ambasciatore italiano Alberto Cutillo.
    L'esposizione che comprende dipinti, sculture, acquerelli e disegni si articola in sei sezioni (Tardo Naturalismo e Simbolismo, Secessione Romana, Futurismo e Aeropittura, Tradizione italiana e dialogo con l'antico, Scuola Romana, Figurazione e Astrazione). Curato da Arianna Angelelli, Maria Catalano e Federica Pirani, il percorso espositivo indaga la cultura artistica che trova le sue radici a Roma e in Italia nella prima meta' del XX secolo: magnifiche figure femminili, ritratti di celebri personaggi, nature morte, vedute della Citta' Eterna e della campagna romana: sono questi i temi e i soggetti che hanno contribuito all'affermazione di grandi artisti come Giacomo Balla (Ritratto di Nathan, 1910), Carlo Carra' (Partita di calcio, 1934), Giorgio de Chirico (Combattimento di gladiatori, 1933-1934), Filippo de Pisis (Natura morta - Pesci e bottiglia, 1925), Giuseppe Capogrossi (Giuochi, 1935), Renato Guttuso (Tetti di Roma, 1957-59) e Adolfo De Carolis (Donna con fiori - Nudo di donna con rose, 1910). In mostra anche opere di Antonio Donghi, Afro, Duilio Cambellotti, Franco Gentilini, Felice Casorati, Enrico Coleman, Fortunato Depero, Vittorio Grassi, Achille Funi, Carlo Levi, Giacomo Manzu', Alberto Savinio, Tato e Giulio Turcato, solo per citare alcuni tra gli oltre 60 artisti i cui capolavori sono in mostra. (ANSA).