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Sulle 7 spiagge che ispirarono grandi pittori del passato Viaggio nei lidi immortalati sulle tele di artisti famosi

La chiesa di Notre-Dame-des-Anges di Collioure, affacciata sulla spiaggia (iStock.) © Ansa

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LA SPEZIA - Ispirato dalla magia e dai colori della Provenza nel 1889 il pittore francese Paul Signac, puntinista e divisionista di grande fama, realizzò alcune marine, tra cui l’opera “Cap Lombard at Cassis”, esposta al museo d’arte moderna dell’Aia. Lontano dai soliti itinerari turistici, Cassis è un borgo di pescatori stretto tra il mare e le colline provenzali dei Calanques, ad appena 20 chilometri da Marsiglia. Nella piccola baia davanti al centro abitato si trovano alcune piccole spiagge di sassi – oltre a quella immortalata da Signac – intervallate da scogliere, baie e promontori, affacciati su un mare limpidissimo.
Le spiagge della Normandia, specialmente quella di Trouville, furono per l’impressionista Claude Monet il luogo perfetto dove ritrarre lo svago della classe media. Nell’opera “La spiaggia a Trouville”, dipinta nel 1870, il vento, la sabbia e la luce del mare coinvolgono lo spettatore in un’istantanea pittorica molto avvincente. L’incantevole villaggio di Trouville fu una delle prime destinazioni del pittore in Normandia dove vi soggiornò con la moglie e il pittore Eugène Boudin nel suo primissimo viaggio nel 1870 e che ritrasse in numerose tele. In particolare in questo quadro, oggi esposto nel Wadsworth atheneum museum of art di Hartford, nel Connecticut, molte delle case ottocentesche sulla spiaggia sono ancora lì e si possono riconoscere distintamente alcuni degli edifici dipinti da Monet.
Nel 1931 l’artista surrealista catalano Salvador Dalì dipinse “La persistenza della memoria”, capolavoro onirico dove alcuni orologi su una spiaggia sembrano sciogliersi sotto lo sguardo dell’osservatore. Il luogo in cui Dalì scelse di collocare i suoi molli orologi non è immaginario, ma è una fedele riproduzione di Cadaqués, una spiaggia dove il pittore aveva trascorso la sua infanzia e che tornava spesso nelle sue immagini surrealiste. La tela si può ammirare nel MoMa (Museum of modern art) di New York e la spiaggia è quella del bellissimo borgo catalano, fatto di case bianche e tetti rossi che spuntano tra il verde delle piante. Intorno al centro storico si estendono spiaggette e cale marine, meravigliosi e piccoli villaggi di pescatori come Portlligat dove Dalì visse di ritorno da New York; la sua abitazione, oggi, è un museo che merita una visita.
Nella regione dell’Occitania, a sud ovest della Francia, Collioure è un’ accogliente cittadina affacciata sul Mediterraneo che incanta da sempre per la sua atmosfera romantica. Città d’arte, seduce per il castello reale in riva al mare, per le piccole imbarcazioni attraccate al porto, per le spiaggette di ciottoli, per i caffè con i tavolini all’aperto e per gli edifici dalle facciate colorate e il campanile con una cupola rosa. Amata da artisti di tutto il mondo, fu fonte di ispirazione per Picasso, Derain, Dufy, Chagall, Marquet e molti altri famosi pittori che immortalarono il piccolo porto a ridosso dei Pirenei catalani; tra tutti spicca l’opera “Vue de Collioure avec l’eglise” che Henri Matisse, il più importante esponente dei Fauves, realizzò nel 1905. La chiesa di Notre-Dame-des-Anges, risalente al XVII secolo, è il soggetto della tela: affacciata sulla spiaggia, all’interno custodisce tesori di arte barocca tra cui nove splendide pale d’altare.
Su una collina quattro giovani donne fanno un picnic e scrutano l’orizzonte sul mare, baciato dal caldo sole estivo. Il paesaggio immortalato nel 1909 dal pittore impressionista Frank Weston Benson nell’opera “Estate” è quello del New Hampshire, regione del New England, stato all’estremità nordorientale degli Usa, dove l’artista si era trasferito con la famiglia. La zona è caratterizzata da pittoresche e variopinte cittadine di pescatori, lunghe spiagge bianche, fari solitari che si stagliano all’orizzonte e foreste sconfinate all’interno. Oltre a offrire scenari naturali meravigliosi e selvaggi, è anche un luogo ricco di storia e di cultura: è qui infatti che sbarcarono i padri pellegrini che avrebbero poi fondato i primi stati della federazione nordamericana ed è qui che si sviluppò la culla della letteratura con le prime prestigiose università e i primi grandi musei. La costa del New Hampshire si estende per appena 30 chilometri ma regala scorci bellissimi: la cittadina portuale di Portsmouth con i suoi viali alberati fiancheggiati da edifici coloniali; Hampton, la città più antica, ed Exeter che ospita l’American independence museum con una copia originale della Dichiarazione d’Indipendenza.
Nel 1958 Carlo Carrà, pittore futurista e poi metafisico, dipinse “Spiaggia a Bocca di Magra”, luogo molto amato dall’artista. Bocca di Magra e i suoi immediati dintorni, in provincia di La Spezia, sedussero pittori, scrittori, poeti e intellettuali dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta: la luce aperta e diffusa, la brezza mite del mare, lo sguardo che si perde sul Tirreno e sui monti verdi dell’entroterra, le barche che scivolano sul fiume con gli argini colmi di canne palustri fino al mare. Il borgo Bocca di Magra, tra il fiume e il Tirreno, è una distesa di abitazioni nascoste nel verde, odorose di fiori e profumi d’orti, dove dal tardo pomeriggio si godono bellissimi e pacifici tramonti. Ancora oggi le spiagge di Bocca di Magra, a tratti selvagge e meno mondane della Versilia o della riviera ligure richiamano gli amanti del mare e di quella particolare luce e atmosfera che solo gli animi più sensibili hanno saputo cogliere.
Panorama Mesdag” è un dipinto di grandi dimensioni ispirato al tema del mare, realizzato nel 1881 dall’artista olandese Hendrik Willem Mesdag, e conservato in un museo dell’Aia, costruito proprio per ospitare la pittura circolare più grande del mondo. Nei suoi 120 metri di circonferenza la prospettiva cilindrica del dipinto crea l’illusione che l’osservatore si trovi su una duna di sabbia con vista sul mare, sulle spiagge e sul villaggio di Scheveningen, così com’era nel 1881. Oggi la località balneare più modaiola d’Olanda a 6 chilometri dal centro dell’Aia, in Olanda, ospita una lunghissima spiaggia sabbiosa affacciata sul mare del Nord con edifici, alberghi, un porto e un casinò. D’estate la spiaggia si anima con locali aperti fino all’alba e feste nelle numerose discoteche e club sulla sabbia.

Roy Lichtenstein e la Pop Art americana

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PARMA - E' dedicata a Roy Lichtenstein, genio della Pop Art americana, una retrospettiva allestita alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca, a Mamiano di Traversetolo (Parma) dall'8 settembre al 9 dicembre.
    L'esposizione, a cura di Walter Guadagnini e Stefano Roffi, riunirà oltre ottanta opere del maestro (New York 1923-1997) e di altri protagonisti della Pop Art, da Warhol a Ramos, da D'Arcangelo a Wesselmann, da Rosenquist a Indiana.
    Lichtenstein ha influenzato grafici, designer, pubblicitari ed altri artisti contemporanei, tanto che ancora oggi è possibile riscontrare riferimenti al suo stile in ogni ambito del design e della comunicazione. Il suo caratteristico stile mutuato dal retino tipografico, il suo utilizzo del fumetto in ambito pittorico, le sue rivisitazioni pop dell'arte del passato lontano e recente sono entrate non solo nella storia dell'arte del Novecento, ma nell'immaginario collettivo anche delle nuove generazioni, stampati all'infinito su poster e oggetti di consumo.

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Passione Giappone: turisti record nel 2018, oltre 20 milioni

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TOKYO - Raggiungono quota 20 milioni i turisti che hanno visitato il Giappone fin qui nel 2018, la crescita più rapida mai riscontrata nell'arco di un anno. Lo ha reso noto il capo di Gabinetto Yoshihide Suga nel corso di una conferenza stampa, indicando che se l'attuale ritmo dovesse essere mantenuto anche nella seconda parte dell'anno, il totale dei turisti nel paese del Sol Levante raggiungerebbe per la prima volta la soglia dei 30 milioni, secondo quanto rilevato dall'Agenzia nazionale del Turismo. L'esecutivo guidato dal premier Shinzo Abe punta ad attrarre almeno 40 milioni di turisti nel 2020, l'anno in cui Tokyo ospiterà i giochi olimpici e paralimpici, e a questo riguardo ha semplificato la procedura visti turistici, promuovendo l'espansione dei collegamenti delle aerolinee a basso costo da e per il Giappone. L'incremento dei visitatori si è verificato in prevalenza dalla Cina e dal Sud est asiatico.
   
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A Modena meravigliose avventure in giro per il mondo

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La vita quotidiana e i costumi spesso inconsueti, la religione e la lingua dei popoli, e poi il paesaggio con le sue caratteristiche naturali, i monumenti e le corti, gli scambi commerciali con il Vicino e l'Estremo Oriente, l'evangelizzazione, le incursioni in Africa, i nuovi mondi delle Americhe: è sempre stata la voglia di conoscenza ad animare i viaggiatori, desiderosi di rivelare l'ignoto riempiendo i propri occhi di stupore per poi raccontare, tra realtà e finzione, ogni scoperta. Lo dimostra "Meravigliose avventure. Racconti di viaggiatori del passato", l'esposizione che dal 21 settembre al 6 gennaio occuperà le sale della Galleria Estense di Modena. A cura di Martina Bagnoli e Annalisa Battini, la mostra documenta le straordinarie esperienze di viaggio vissute tra il 1400 e il 1800 da esploratori, mercanti e pellegrini attraverso un'ampia selezione di testi illustrati, accanto a quadri, sculture, arti decorative e materiale etnografico. I materiali esposti costituiscono testimonianze eccezionali che ebbero un ruolo fondamentale per far conoscere realtà lontane ancora poco note in Occidente e che ancora oggi conservano il loro valore in quanto ci permettono di scoprire differenze e analogie con i viaggiatori del passato. Il percorso si divide in 6 sezioni, che abbracciano i pellegrinaggi in Terrasanta, gli scambi culturali ed economici tra i paesi europei e l'Impero Ottomano, la scoperta graduale dell'Africa, i viaggi dei francescani in Estremo Oriente per diffondere il cristianesimo, il commercio con l'India e il rapporto con la sua cultura, l'arrivo nelle Americhe. Proprio quest'ultima sezione si apre con una rarissima prima edizione della lettera che Cristoforo Colombo scrisse ai reali di Spagna annunciando la scoperta del nuovo continente. La rassegna riscoprirà inoltre alcune figure di antichi viaggiatori, come Jean de Mandeville, Giovan Battista Ramusio, Matteo Ricci, Athanasius Kircher e Carsten Niebhur, Francesco Gemelli Careri. Tra questi anche l'incredibile avventura di Sybilla Merian, che da donna condusse una spedizione scientifica, in un'epoca, il 1700, in cui ancora si facevano solo viaggi commerciali e in cui poco spazio si lasciava all'intraprendenza femminile. Pur senza finanziamenti, la Merian riuscì a partire per il Suriname per studiare l'origine e la riproduzione degli insetti: tornata in patria con disegni e schizzi realizzati su pergamena, pubblicò infine il suo studio dal titolo Le metamorfosi degli insetti del Suriname (Dissertatio de generatione et metamorphosibus insectorum Surinamensium). A chiudere la mostra una selezione di opere d'arte che rispecchiano lo scambio tra culture, tecniche e materiali favorito da viaggi ed esplorazioni. (ANSA).

Alla scoperta del Borneo in cinque tappe

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KUCHING - Giungla impenetrabile, vette di oltre 4mila metri, animali di ogni genere e atolli dal mare cristallino rendono il Borneo è una delle regioni più affascinanti di tutto il sud est asiatico. Diviso tra Malesia, Indonesia e Brunei, il Borneo, terza isola più grande al mondo, agli occhi di noi occidentali viene spesso considerato una meta tanto selvaggia quanto inaccessibile. Ciò è vero solo in parte. Oggi infatti è possibile raggiungerlo facilmente da gran parte dell'Asia con compagnie aeree low cost affidabili e dai costi moderati, volando su alcuni piccoli centri della regione - in particolare, Kuching a Sud e Kota Kinabalu a Nord - e da qui partire per escursioni alla scoperta di questo incredibile territorio. Tra tutte le mete possibili, abbiamo selezionato le cinque che meglio mostrano l'eccezionale ricchezza naturale del Borneo.
Semenggoh Wildlife Centre - Il Sarawak, nel Borneo malese, ospita una delle pochissime riserve al mondo dove è possibile vedere gli Orangutan in stato di libertà: il Semenggoh Wildlife Centre. Qui, da oltre 20 anni i ranger locali lavorano per reinserire nel loro habitat naturale gli Orangutan rimasti orfani o salvati dalla cattività. L'ingresso (appena 10 myr, circa 2 euro) è consigliato nelle ore in cui viene dato da mangiare a questi primati, vale a dire dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle 16. Se sarete fortunati – e gli oranghi avranno fame – potrete vederli a pochi di metri da voi, arrampicati su altissimi alberi tropicali, magari insieme ai loro piccoli. Il centro dista circa 20 km dalla città di Kuching ed è facilmente raggiungibile tramite bus o taxi. Se vi trovate nel Borneo del Nord, invece, potete visitare il Sepilok Orangutan Rehabilitation Centre, anch'esso luogo privilegiato per l'incontro con gli oranghi.
Info: semenggoh.my
wildlife.sabah.gov.my/?q=en/content/sepilok-orangutan-rehabilitation- centre

Gunung Gading National Park - Questo parco poco noto, situato a 100 km da Kuching, è il luogo migliore per poter vedere la Rafflesia, il fiore più grande del mondo, scoperto all'inizio dell'800 dall'esploratore inglese Sir Thomas Stamford Raffles. Riuscire a vedere questa rarissima pianta, il cui diametro puo' raggiungere il metro di larghezza, non è facile: gli esemplari sono molto rari e la fioritura dura solo cinque giorni. Per questo i ranger consigliano sempre di chiamare il parco per farsi dare tutte le indicazioni necessarie e per prenotare la guida locale che vi accompagnerà nella giungla a vedere le rafflesie presenti. Il Gunung Gading offre anche un interessante e poco battuto itinerario di circa 3 km che attraversa la foresta pluviale che si conclude con una maestosa cascata, ai piedi della quale si puo' fare il bagno e nuotare in acque incontaminate.
Info: gading.my

Pulau Sipadan - Salendo verso il Sabah, nel Borneo del nord, incontriamo l'isola di Sipadan, uno dei luoghi più spettacolari al mondo per le immersioni, dove il mare è così blu da confondersi coi colori del cielo malese e i fondali ospitano 3000 specie marine e centinaia di tipologie di corallo. L'isola fece parlare di sé per la prima volta grazie a Jacques Costeau, che qui girò un documentario dedicato alle tartarughe marine, numerosissime in queste acque, così come i barracuda, che si muovono in enormi branchi insieme a squali martello e balena. Questo paradiso ha pero' dei vincoli molto rigidi: sull'isola non si puo' soggiornare e l'attività di diving è soggetta a dei limiti di presenze giornaliere. 

Gunung Mulu National Park - Una sterminata rete di grotte e corridoi sotterranei, con spazi, come la 'camera di Sarawak', ampi quanto la Basilica di San Pietro, rendono il parco una meta obbligata per chi viaggia attraverso il Borneo. Qui potrete calarvi in grotte come la Deer e la Clearwater Caves oppure salire sul monte Api alla scoperta dei Pinnacles, affilate guglie calcaree alte fino a 45 metri. Il parco, che confina col Brunei, è completo immerso nella giungla, ed è raggiungibile in aereo (la città più vicina è Miri, il volo dura circa 30 minuti) oppure, per i più avventurosi, percorrendo alcuni lunghi e difficili sentieri e salendo su diversi battelli.
Info: mulupark.com

Mount Kinabalu - Con i suoi 4.095 metri il Kinabalu è di gran lunga la vetta più alta di tutto il sud est asiatico. Eppure, nonostante l'imponenza, questa montagna che si trova nel Sabah, a 80km dalla capitale Kota Kinabalu, è anche una delle più facili del pianeta da scalare. La salita in cima prevede solitamente almeno due giorni di tempo e un'organizzazione che coinvolge direttamente la direzione del Park Kinabalu, patrimonio dell'Unesco, all'interno del quale sorge la montagna. I ranger vi assegneranno una guida esperta insieme a cui partirete, all'alba, per la prima parte della salita, che termina a circa 3.000 metri di altezza, dove si trovano i rifugi del Laban Rata. Il giorno successivo completerete la salita arrivando sulla cima del Low's Peak, dal quale un panorama mozzafiato vi farà dominare tutto il Borneo. E non è tutto: tornati al campo base i ranger vi rilasceranno un attestato che certifica il risultato ottenuto.
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Le 8 dune più spettacolari del mondo

Dune © ANSA

Dall’Italia alla Francia, dalla Turchia alla Namibia, dalla Danimarca al Marocco ecco le montagne di sabbia bianca, rossa e dorata disegnate dal vento. 
Piscinas, Sardegna - Sulla costa verde a nord di Iglesias, nella Sardegna occidentale, si stagliano dune spettacolari che ricordano le immense distese sahariane. Le dorate dune di Piscinas, che si estendono per una decina di chilometri in un territorio spazzato dal maestrale e a tratti ancora vergine, sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità per la bellezza e l’unicità del paesaggio che modellano. Le selvagge dune di sabbia bianca e soffice di Piscinas sono alte anche 100 metri e si raggiungono attraverso la macchia mediterranea camminando su strade sterrate, battute dal vento. Molti tratti delle dune, tuttavia, non sono aperte ai visitatori che potrebbero danneggiarle; solo piccoli scarabei endemici e cervi sardi possono calpestare la sabbia morbida del “piccolo Sahara italiano”.
Pilat, Francia - E’ la duna di sabbia più grande e alta d’Europa: la duna di Pyla o Pilat, affacciata sull’Atlantico, si estende per oltre 600 metri nel dipartimento francese della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon. Le colline di sabbia bianca sono alte più di 120 metri e con i loro 60 milioni di metri cubi di arena accumulati e modellati dal vento hanno inglobato case, strade e persino una foresta. Il paesaggio naturale dell’immensa duna di quarzo è davvero sorprendente per la forma, il colore e la luce che regala tra la spiaggia e il bosco. La montagna di sabbia è in continua trasformazione e ha un colore che varia dal bianco all’oro rosa, esaltato dall’azzurro del mare e della rigogliosa foresta che la delimitano. La duna di Pilat si raggiunge facilmente dal comune di La Teste de Buch, a circa 70 chilometri a sudovest di Bordeaux, ed è ammirata ogni anno da un milione di visitatori.
Patara, Turchia-  Sulla costa turchese della Turchia, a sudovest del Paese, le dune di Patara incantano per la bellezza e il colore: lungo 22 chilometri di purissima sabbia bianca, tra baie, scogliere e ampi golfi spuntano da una spiaggia paradisiaca dove, secondo la mitologia, nacque il dio Apollo. Il momento migliore per ammirare le dune è al tramonto, quando il colore rosa del cielo si confonde con la sabbia del parco nazionale, nel cuore della Licia. Si raggiungono a piedi o in auto, che si lascia in un parcheggio a pagamento dove il ticket finanzia la tutela e la conservazione dell’area archeologica e paesaggistica. Le dune arrivano fino alla spiaggia di Patara, lido di sabbia bianca e impalpabile, apprezzata anche dalle tartarughe che qui vengono a depositare le uova.
Sossusvlei, Namibia - Le affascinanti e morbide dune di Sossusvlei, nel deserto della Namibia, sono le più alte del mondo: raggiungono i 400 metri e dalla cima regalano un paesaggio di straordinaria bellezza dove lo sguardo si perde verso l’oceano. Le dune, dal colore intenso con sfumature che vanno dal rosa al rosso, si scoprono in jeep e a piedi in un’intera giornata: si parte presto al mattino da Sesriem e ci si avventura sulle dune che sembrano muoversi come onde arancioni, dove è bellissimo sprofondare a piedi nudi nella sabbia morbida e impalpabile. La prima che si incontra, dopo appena 5 chilometri, è “Elim”, anche se la più famosa e fotografata è “Duna 45”, un’enorme collina di sabbia color ocra, alta 80 metri, che si trova appunto a 45 chilometri dall’ingresso del parco nazionale di Namib-Naukluft. Anche “Big Daddy”, duna a in mezz’ora di strada da qui, sovrasta il lago Deadvlei con i suoi 390 metri e offre uno dei più emozionanti e fotografati paesaggi namibiani. Di fronte c’è l’altra duna imponente: “Big Mama”, alta 350 metri. Il momento migliore per ammirarle è all’alba o al tramonto perché i colori delle montagne di sabbia sono particolarmente vivaci e la temperatura non è rovente come nelle ore centrali della giornata.
Jaran Badain, Cina - Le dune del deserto di Jaran Badain, tra la provincia di Gansu e la Mongolia, sono alte tra i 200 e i 400 metri: imponenti e bellissime sono conosciute anche come le dune “cantanti” perché il vento, mentre sposta la sabbia, produce un suono rimbombante. Le dune più alte sono stazionarie ma quelle più piccole si muovono in continuazione e lo spettacolo che regalano è sorprendente. Nonostante l’aridità del territorio, tra le dune appaiono oasi con laghi e vegetazione tipica dei deserti: si contano ben 140 piccoli laghi alimentati da sorgenti sotterranee, alcuni d’acqua dolce e in altri casi d’acqua salina. Sono proprio i laghi a dare il nome al deserto che in lingua mongola significa “laghi misteriosi”.
Erg Chebbi, Marocco-  Nel deserto sahariano del Marocco, Erg Chebbi, le dune raggiungono i 150 metri d’altezza e sono sparse per un’area di 22 chilometri da nord a sud e 10 chilometri da est a ovest. Per raggiungerle si parte dall’oasi di Merzouga, nella provincia di al-Rashidiyy, o da Erfoud, nella provincia di Errachidia, sempre a est del Marocco. Le dune, le cui sabbie sono famose per curare i reumatismi, si visitano a dorso di cammelli o a bordo di jeep.
Skagen, Danimarca - Sulla punta estrema dello Jutland, in Danimarca, tra i canali Skagerrak e Kattegat, la terra è selvaggia e il vento forte spazza la sabbia e modella le dune che luccicano al sole. Qui a Skagen, il piccolo villaggio di pescatori che dà il nome alle dune, il cielo si confonde con il mare e l’orizzonte aperto disegna paesaggi magici, emozionanti, che da sempre richiamano artisti in cerca d’ispirazione. Lungo i sessanta chilometri di costa sabbiosa incontaminata di Skagen si visitano le dune di Råbjerg Mile: sono le più grandi dune in movimento d’Europa perché si spostano di 15 metri all’anno. A sud della città si visita anche Tilsandende Kirke, la chiesa sepolta dalla sabbia, di cui attualmente è visibile e visitabile solo il campanile e che d’estate diventa sede di festival e di suggestivi concerti.
Médanos de Coro, Venezuela - Nel nordovest del Venezuela, le dune sabbiose del deserto Médanos de Coro, letteralmente “dune del vento”, si muovono velocemente da est a ovest per una trentina di chilometri lungo il parco nazionale venezuelano che dà il nome dalle dune. La sabbia è morbida e impalpabile e in costante cambiamento; questo è anche il motivo per cui le dune di sabbia non possono diventare un punto di riferimento per chi si avventura in questo piccolo deserto. Il parco delle dune, tuttavia, è visitabile con le guide ed è un’area ricca di testimonianze di civiltà precolombiane, dove furono rinvenuti numerosi oggetti in terracotta, vasi con decorazioni tessili e calzature.
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Dal 16 al 19 agosto in GB un festival tutto al femminile

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Dal 16 al 19 agosto, nel Somerset in Gran Bretagna, si svolgerà un festival per sole donne, che avrà per tema e obiettivo la “partecipazione attiva”. Ovvero: ognuna dovrà condividere qualcosa, che siano le capacità di cucinare, di cantare, di suonare, o le conoscenze di base della sua professione o proprie esperienze di vita particolarmente importanti.
Nel “All women radical festival” ci saranno seminari di yoga, di giocoleria, di danza, di musica, di teatro, di artigianato, di poesia, un’area dedicata al benessere e terapiste che offriranno massaggi, e agopuntura. Niente alcolici però.
Il festival è organizzato da uno staff tutto al femminile e anche la sicurezza sarà assicurata dalle donne. Vi può partecipare – si legge nel comunicato delle organizzatrici – chiunque si identifichi come donna, ed abbia compiuto 18 anni. Il biglietto d’ingresso, comprensivo di vitto per tre giorni, parte da 185 sterline. Il 20% degli incassi andranno a due organizzazioni umanitarie, la prima si occupa della tutela delle foreste tropicali e la seconda di aiutare donne rifugiate in Gran Bretagna.
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Ryanair: secondo bagaglio a mano si pagherà sempre, anche in stiva

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 Ryanair cambia ancora la politica sui bagagli. Dal primo novembre non sarà più possibile viaggiare con un trolley di dimensioni ridotte gratuitamente, neanche imbarcandolo in stiva come è invece oggi, ma si dovrà comunque pagare.
Le soluzioni saranno due: pagando il biglietto con il supplemento priority da 6 euro si potranno portare a bordo una borsa o uno zaino e il trolley, senza la priorità invece si potranno portare con sé solo borse e zaini e si dovrà comunque pagare l'imbarco del secondo bagaglio, anche se di dimensioni e peso ridotti (massimo 10 chili). Se il trolley verrà registrato al momento dell'acquisto del biglietto il costo sarà di 8 euro, successivamente sarà di 10 euro. Oggi si pagano 25 euro per imbarcare valigie di massimo 20 chili. L'obiettivo è quello di convincere i passeggeri a spedire il bagaglio per ridurre il più possibile i tempi di imbarco ed evitare ritardi nella partenza dei voli. Secondo quanto afferma la compagnia in una nota, il 60% dei viaggiatori non sarà interessato dai cambiamenti.

Moda e cattolicesimo impazza al Met Verso record di sempre per Met con contributo da Vaticano

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 Oltre un milione di visitatori: Il Metropolitan Museum di New York ha annunciato che il suo blockbuster "Heavenly Bodies: Arte e immaginazione cattolica" e' diventata una delle sue mostre più visitate di sempre. La grande rassegna, organizzata dal Constume Institute con il Dipartimento di arte medievale del museo, ha aperto i battenti con il lussuoso red carpet del primo lunedì di maggio - madrine Anna Wintour, Rihanna e Donatella Versace - e chiudera' i battenti l'8 ottobre. Il successo di "Heavenly Bodies", che accosta capi di alta moda firmati da Versace a Alexander McQueen e tanti altri, e' ancora piu' rimarchevole in quanto da marzo il Met ha introdotto il biglietto di ingresso per il pubblico non residente a New York. Il record di visitatori di questi mesi porta la mostra al terzo posto tra le mostre del Met. Al primo c'è sempre "Tesori di Tutankhamun" del '78 (1.360.957 visitatori) ma e' assai probabile che questo record possa venir superato nel prossimo mese.
   
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42% italiani ha iniziato una storia d’amore in vacanza

Amore e viaggi © Ansa

Sebbene quasi un quarto (23%) dei viaggiatori del Bel Paese creda che “il cuore non conosce distanze” per una relazione duratura la possibilità di ridurle rappresenta un grande vantaggio, meglio ancora se si riesce a farlo senza spendere una fortuna. Grazie alla nuova funzionalità annulla le distanze il motore di ricerca momondo abbatte le barriere di chi vive lontano dalla dolce metà, consentendo di trovare i voli più convenienti per entrambi, aumentando le così le occasioni di incontro nella meta più conveniente.
Per scoprire se viaggi e vacanze possano essere davvero l’occasione per far sbocciare nuove storie d’amore e indagare l’attitudine dei viaggiatori europei verso le relazioni nate in vacanza, momondo - la piattaforma digitale per la ricerca di voli e hotel - ha realizzato un’indagine svelando quali sono i Paesi più sensibili alle frecce di Cupido.
Dai risultati della ricerca emerge il lato romantico degli italiani, con quasi un connazionale su due (42%) che ha iniziato una relazione in vacanza e quasi un quarto degli intervistati (23%) che crede che non ci siano distanze incolmabili quando si tratta di sentimenti. In particolare, Molise e Basilicata sono le regioni che credono maggiormente nelle relazioni a distanza: il 50% ritiene, infatti, che il numero di chilometri che separa la coppia non incida sul sentimento. Tra gli italiani convinti che i rapporti a distanza abbiano vita breve, invece, sono le donne a mostrarsi più scettiche, con una percentuale dell’11% rispetto all’8% della rappresentanza maschile.
Guardando oltre i confini nazionali, è la Francia a schierarsi in prima linea quando si tratta di amori in vacanza, dal momento che una persona su tre (30%) dichiara di aver avuto diverse relazioni che hanno avuto origine nel corso di un viaggio. Non cedono al sentimentalismo, invece, Russia e Regno Unito: le stime provenienti dall’Est mostrano che il 42% non ha mai trovato l’amore in vacanza, ma sarebbe felice se accadesse, mentre il 46% dei britannici non ha mai iniziato una storia durante un viaggio e ammette di non essere interessato a una simile avventura.
Quando la scintilla scoccata in vacanza diventa una storia d’amore a distanza
Innamorarsi in viaggio è facile: il fascino di una nuova città da scoprire e delle amicizie appena nate sono elementi in grado di innescare il batticuore. Ma quante volte le farfalle nello stomaco avvertite in vacanza si sono tramutate in una vera storia d’amore? L’indagine del motore di ricerca viaggi ha voluto approfondire anche questo aspetto e i dati fanno ben sperare i più sognatori: al 16% degli italiani intervistati è capitato che il sentimento sia poi sfociato in una relazione a lungo termine, mentre un buon 13% è addirittura convolato a nozze con il partner conosciuto in viaggio.
Ancora più romanticismo caratterizza gli altri Paesi del Mediterraneo: francesi (14%) e spagnoli (19%) spiccano tra coloro che hanno portato avanti una relazione duratura iniziata in vacanza, mentre con il 12% i tedeschi sembrano essere i più inclini a rinunciare fin dal principio a un amore a distanza, decidendo di non proseguire la storia al rientro dalle vacanze.
Ma in termini pratici e di spesa, cosa comporta mantenere una relazione a distanza? I risultati della ricerca mostrano che gli amanti dello Stivale organizzano incontri più assiduamente: la maggior parte dei rispondenti impegnati in una storia a distanza afferma di darsi appuntamento tutte le settimane (38%) o ogni mese (26%).
Per quanto riguarda l’aspetto economico, invece, gli italiani rientrano nella media europea, con quasi un quarto (22%) degli intervistati che sostiene di aver speso tra i 501 € e i 1000 € in viaggi e costi accessori per mantenere la storia a distanza. Inoltre, nonostante comporti costi aggiuntivi, quasi la metà (46%) dei connazionali impegnati in una storia a distanza ritiene che visitare una nuova città sia l’occasione migliore per ritrovarsi.
A non badare al portafoglio quando si tratta di colpo di fulmine sono ancora una volta gli spagnoli, con l’8% degli intervistati che confessa di aver investito nella propria relazione a distanza oltre 10.000€ mentre il 19% dei portoghesi sostiene di non aver speso una somma superiore a 50 €, dimostrandosi il popolo più accorto.
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