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"NOW NOW. Quando nasce un’opera d’arte", la mostra | Intervista a Luca Fiore

Progetto di Casa Testori
A cura di Davide Dall’Ombra, Luca Fiore, Giuseppe Frangi e Francesca Radaelli

tag: #Meeting2019, Casa Testori, Arte, Cultura, Turismo Culturale
Il Video

Dopo il viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea del 2015 e l’incontro con le opere monumentali del 2017, la mostra di quest’anno darà al visitatore la possibilità di entrare nel processo stesso dell’opera, partecipare al momento creativo, conoscere le dinamiche, la ricerca e gli accadimenti di un artista: tra frustrazioni ed entusiasmi. Al Meeting saranno presenti 6 giovani artisti che trasferiranno in Fiera il proprio studio, al lavoro con tecniche e linguaggi molto diversi tra loro. Non mancheranno spunti storici, una grande sorpresa e alcuni dei protagonisti della scena artistica italiana, che si alterneranno in mostra ogni giorno.


tratto da meetingrimini.org

segnalazione web a cura di Albana Ruci

Con il rock nel cuore, Bennato torna al Meeting

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Non c’è due senza tre: Edoardo Bennato ha già calcato le scene del Meeting nel 1993 e nel 1995. E per il 40esimo ritorna con un concerto il 22 agosto.
intervista tratta da meetingrimini.org
Che ricordo ha dei precedenti incontri con il popolo del Meeting? La cosa che mi ha colpito di più nelle due precedenti edizioni a cui ho partecipato è lo straordinario impegno di migliaia di giovani, volontari che, a loro spese, organizzano un evento che va avanti da quarant’anni. Soprattutto mi piace il concetto per cui la “diversità” diventa un terreno di incontro, di valorizzazione per differenti culture e non solo in ambito religioso.
La sua lunghissima carriera è costellata di successi, fino a quelli più recenti del 2017. Cosa proporrà per il concerto di Rimini? Per quanto riguarda il mio concerto cerco, come sempre, di coniugare la spettacolarità con i contenuti, il divertimento ed il pensiero, insomma un concerto ad alto contenuto rock & blues. Nel 2016 il mio brano “Pronti a salpare” ha avuto il privilegio di vincere il premio “una canzone per Amnesty” nell’ambito di Amnesty International, si tratta di una “canzonetta” che invita noi privilegiati, in teoria, del cosiddetto mondo occidentale che dovremmo essere pronti a salpare, a cambiare mentalità, in considerazione del nostro benessere futuro e quello dei nostri figli, non può più prescindere dalla soluzione dei problemi di quello che chiamiamo “terzo mondo”. Tra la spietatezza e il futile buonismo fatto per riempirsi la bocca nei “salotti buoni” bisogna trovare una terza via, non c’è più tempo da perdere.
I temi sociali da sempre hanno ispirato la sua produzione artistica, divenendo un marchio di fabbrica irrinunciabile. Cosa muove il suo istinto creativo? Cosa ha a cuore? Ciò che muove la mia creatività è il rock. La consapevolezza che, da sempre, ho sventolato una sola bandiera: quella del rock.

Miele: clima e import tagliano prime produzioni 2019 del 41%


(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Parte male la campagna 2019 del miele nazionale per colpa del clima ma anche della forte concorrenza estera. La produzione di miele di acacia e agrumi ha fatto registrare una contrazione del 41% rispetto alle attese. In termini economici questo ha significato una riduzione dei ricavi per gli apicoltori di 73 milioni di euro. È la fotografia che emerge dalle stime che l'Ismea ha realizzato sulla prima parte della campagna produttiva dell'anno in corso. 

L'andamento climatico anomalo che ha caratterizzato il primo semestre dell'anno, infatti, ha messo definitivamente in ginocchio un settore già alle prese con problemi sanitari e minacciato dalla forte concorrenza del prodotto di provenienza estera. Le perdite produttive per il miele d'acacia, stimate intorno ai 55 milioni di euro, hanno penalizzato soprattutto le regioni del Nord (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia). Per il miele di agrumi, la stima del danno, secondo l'Ismea, si aggira intorno ai 18 milioni di euro, con una situazione critica in tutto il Mezzogiorno e perdite produttive tra il 40% e l'80%. (ANSA).

20 luglio 1969-2019. Da Vecchioni a Mina, 10 canzoni (più 1) dedicate alla luna

Da Vecchioni a Mina, 10 canzoni (più 1) dedicate alla luna

Il 20 luglio 1969 gli astronauti della missione Apollo 11 mettevano per la prima volta piede sulla Luna. Eppure sulla luna l’uomo ci è sempre “salito”, almeno con la fantasia. Grazie ai poeti, prima di tutto. E poi con la musica. Non si contano le canzoni dedicate alla luna, in tutte le lingue del mondo. Ne abbiamo scelte dieci (alcune delle quali forse non così note)… più una.

1. Luna Rossa (1950)
Scritta Vincenzo De Crescenzo e Antonio Vian, fu presentata per la prima volta durante la Festa di Piedigrotta del 1950, cantata da Giorgio Consolini, accompagnato dall'orchestra di Nello Segurini e divenne presto uno dei gioielli dello sterminato repertorio napoletano (nel quale la luna ha un ruolo di primo piano, da Marechiaro a Luna caprese e Na voce, ‘na chitarra e un poco ‘e Luna)
Nella canzone un uomo vaga di notte per strada nella speranza che la sua amata si affacci dal balcone. “E 'a luna rossa me parla 'e te / io le domando si aspiette a me / e me risponne si 'o vvuo' sape' / cca' nun ce sta nisciuna”.
Infinito l’elenco di chi l’ha cantata:, Claudio Villa, Massimo Ranieri, Lina Sastri, Gabriella Ferri, Mia Martini, Renzo Arbore, Renato Carosone, Mango, fino a Joséphine Baker, Noa e Caetano Veloso. Frank Sinatra la incise con il titolo Blushing Moon e ce n’è persino una versione in arabo con M'Barka Ben Taleb. Qui la versione classicissima e superba di Roberto Murolo.
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2. U2 – Mysterious ways (1991)
La luna non c’è nel titolo di questo brano tratto da Achtung Baby, ma la attraversa completamente. Quale è il significato della canzone? Se per alcuni la luna è una metafora della donna e del suo potere di soggiogare l’uomo (proprio come la luna muove le maree) anche attraverso la dimensione sessuale, altri invece propongono letture sono decisamente più religiose, in linea con molte canzoni della band di Dublino: dal confronto tra Giovanni Battista e Salomè (e la danza del ventre nel video sembrerebbe confermarlo) fino a quelle in cui la luna diventa simbolo addirittura dello Spirito Santo. Per altri ancora, infine, è soltanto una canzone… sulla luna.
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3. Roberto Vecchioni – Blumùn (1993)
Uno swing allo specchio sugli anni che passano e un dialogo con Dio (che all’inizio, con la voce di Gene Gnocchi, dice: «Vecchioni, Vecchioni... / già il nome che hai avuto in sorte, / Vecchioni... ma non ti dice niente? / E continui a rubarmi giorno dopo giorno»). Ma sotto la vena malinconica e una bella nota di ironia, Blumùn celebra tutto il sapore della vita: «Questa luna nel cielo sembra panna, / che voglia di una lontana ninna nanna / Ho tanti amori, tanti figli addosso / che pare brutto salutarli adesso: / sono un uomo felice lo confesso. / anno dopo anno...».
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4. Neil Young – Harvest moon (1992)
Canzone che dà anche il titolo all’album pubblicato dal rocker canadese nel 1992, è un magnifico pezzo sull’amore che resiste intatto come il primo giorno. “Perché sono ancora innamorato di te / Voglio vederti danzare ancora / Perché sono ancora innamorato di te / Sotto questa luna del raccolto”. Per anime romantiche.
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5. La luna, da Forza venite gente (1981)
Con migliaia di repliche in Italia e nel mondo “Forza Venite Gente” è un vero caso teatrale, anche per per la sua durata. La canzone dedicata alla Luna è uno dei momenti più intensi. Un duetto tra Francesco e il Sultano, in cui il disco bianco “mantello bianco di pietà” diventa uno specchio in cui incontrarsi, “presenza muta di ogni Dio / del suo del mio / del Dio che sa”.
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6. Mina – Flying me to the moon (1972)
“Fammi volare fino alla luna / Fammi giocare tra le stelle / Fammi vedere che effetto fa / saltare su Giove e Marte / in altre parole, prendi la mia mano! / in altre parole, baciami bambina”. Grande swing e grande classe per questo brano scritto nel 1954 da Bart Howard (con il titolo originale In Other Words, ossia "in altre parole") la cui versione più celebre è quella cantata da Frank Sinatra ma è nel repertorio di tutti gli artisti più grande: Paul Anka, Tony Bennett, Shirley Bassey, Nat King Cole, Nina Simone, Perry Como, Ella Fitzgerald, Amy Winehouse, Gregory Porter, Diana Krall, Marvin Gaye, Astrud Gilberto, Michael Bolton, Michael Bublé. La versione di Mina che qui proponiamo, apre i concerti con una big band jazz documentati nel disco Dalla Bussola.
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7. Tom Waits – Grapefruit moon (1973)
Penultima canzone del suo primo album, Closing Time, è una lenta, dondolante ballata d’amore intonata sotto una “luna pompelmo” e una stella che brilla nell’oscurità. Qui Waits è ancora un romantico coroner, ma la luna è un tema e un’immagine che ne percorrerà tutta la carriera.
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8. Loredana Bertè – E la luna bussò (1981)
Senza dubbio la più celebre tra le canzoni italiane dedicate alla luna. Scritta da Mario Lavezzi insieme ad Oscar Avogadro e Daniele Pace è forse il primo reggae italiano. “E allora giù quasi per caso / Più vicino ai marciapiedi / Dove e vero quel che vedi / E allora giù senza bussare / Tra le ciglia di un bambino / Per potersi addormentare”.
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9. Paul Simon - Song About the Moon
Gioiello in un repertorio di gioielli, la canzone di Paul Simon spiega tutte le altre canzoni sulla luna. “Se vuoi scrivere una canzone su un volto / Se vuoi scrivere una canzone sulla razza umana / Scrivi una canzone sulla luna”. La luna come grande metafora, perfetta per ogni spunto, dall’amore alla scienza alla spiritualità… a una semplice ninna nanna. La Luna è un luogo dell’immaginazione, e anche dopo l'allunaggio, è ancora un luogo sconosciuto.
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10. Billie Holiday - Blue Moon (1952)
Abbiamo iniziato da una luna rossa, finiamo con la storia di una luna che da blu (il colore della tristezza) diventa d’oro quando l’amore si avvera. Composta da Richard Rodgers e Lorenz Hart nel 1934, è stata poi cantata da alcune delle più grandi voci del secolo scorso, da Elvis Presley a Frank Sinatra a Ella Fitzgerald, e come standard è stata interpretata da jazz man come Armstrong, Django Reinhardt, Dizzie Gillespie. Ma quella di Billie Holiday è indimenticabile. Nota per i calciofili: Blue Moon dagli inizi degli anni 90 è diventata l’inno ufficioso del Manchester City.
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+ 1. R.E.M. – Man on the moon (1992)
Eccoci al bonus. Il titolo ricorda l’allunaggio di 50 anni fa. Ma non è proprio una canzone dedicata alla luna, né a Neil Armstrong, quanto semmai a un grande “lunatico” e “stralunato” come Andy Kaufmann, comico surreale che con le sue performance portava alla luce le contraddizioni della società (non solo americana) propensa a credere a qualsiasi cosa. Cantava Michael Stipe: “Se credevi avessero portato un uomo sulla luna / Se credi non ci sia nessun trucco / Allora niente è divertente”. Man on the Moon è un film del 1999 su Andy Kaufmann, diretto da Miloš Forman e interpretato da Jim Carrey.
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Turismo. Enit, Piano triennale attento a sviluppo e occupazione

Enit, Piano triennale attento a sviluppo e occupazione

da Avvenire
«A settembre partirà il tavolo di lavoro per le professioni turistiche, perché vogliamo rinnovarle, e poi promozione e tante iniziative, il 2020 sarà l'anno dell'amicizia Italia-Cina nel turismo». Così il ministro dell'Agricoltura e del Turismo Gian Marco Centinaio, durante la presentazione con l'Enit della nuova strategia dell'Italia con il Piano triennale del turismo 2019-2021. Un settore trainante per l'economia del nostro Paese. Nel 2018 il Pil prodotto dal settore turistico è stato pari a 232 miliardi di euro (13,2% del Pil totale), con 3,5 milioni di occupati (14,9% dell'occupazione). E con una previsione a dieci anni di un aumento del Pil dell'1,7% (268,8 miliardi di euro) e +1,3% di occupati. Uno degli obiettivi del prossimo triennio, comunque, è la crescita del 10% annuo del saldo positivo della bilancia dei pagamenti tra le spese sostenute dai turisti che vengono in Italia dall'estero e gli italiani che si recano fuori i confini. Un contributo può arrivare anche dai 600 eventi messi in campo in tutto il mondo per promuovere l'Italia all'estero. Enit - che a novembre festeggia i 100 anni di attività - punta su tre categorie per far crescere le presenza: famiglie, millennials e turismo specialistico, che va da quello legato ai percorsi in bici alle immersioni in mare. 
«Il nostro Paese ha una bilancia dei pagamenti del turismo che segna 42 miliardi di euro di incoming e 25 di outgoing, il saldo positivo ogni anno è di circa 16 miliardi, l'obiettivo è farlo crescere stabilmente del 10% per ogni anno nei prossimi tre - ha spiegato il presidente Enit 
Giorgio Palmucci -. Ci sono mercati più maturi come i Paesi europei che già ci conoscono e a cui vogliamo far apprezzare i luoghi meno noti, che però contengono il 60% dei siti Unesco. In altri Paesi come Cina, India e in quelli del Sud America lavoriamo innanzitutto per far conoscere l'Italia e le sue destinazioni». In termini di presenze estere l'Italia, con oltre 216,5 milioni di pernottamento nel 2018 (+2,8), supera la Francia (140 milioni di notti) e cresce a differenza della Spagna nel 2018 che pur essendo prima nel confronto europeo con 301 milioni di pernotti segna una flessione dell'1,6%. 
«Con il nuovo piano triennale Enit sarà in grado di indicare al meglio i mercati obiettivo potendo supportare l'azione del settore privato e contribuire allo sviluppo delle destinazioni turistiche del Paese - ha concluso 
Centinaio -. Il turismo è un settore determinante per la crescita dell'economia italiana, è destinato a rimanere uno dei driver per la nostra ripresa economica e per l'occupazione».

GIUGNO DA RECORD PER L'AFA, 3 GRADI PIÙ DELLA MEDIA


IL SECONDO PIÙ CALDO DAL 1800. PRIMATO RESTA AL 2003 Il mese scorso è stato il secondo giugno più caldo in Italia dal 1800 - cioè da quando sono disponibili i dati sulle temperature  - a oggi. Lo rende noto l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr, secondo cui il primato dell'afa resta al 2003. Nel giugno scorso, che quindi risulta il più rovente degli ultimi 15 anni, la temperatura è stata superiore di 3,30 gradi centigradi rispetto alla media. (ANSA).