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Norvegia Lofoten: cosa fare nella meta più estrema d’Europa

Nelle isole norvegesi è il momento della aurora boreale e del merluzzo. O di programmare un grande trekking per la bella stagione. Ecco la meta più estrema d'Europa che piace sempre di più

Le odi, oppure le ami perdutamente. Non ci sono vie di mezzo: la bellezza delle isole Lofoten, territorio norvegese nell’estremo nord d’Europa,  cattura, innamora, travolge, crea dipendenza e nostalgia; oppure genera l’effetto contrario. Natura selvaggia, incontaminata, vastità dei paesaggi che si aprono su panorami mozzafiato indimenticabili per la loro bellezza, grandi pareti di granito delle montagne dalle punte aguzze che cadono a strapiombo sul mare, verdissimi prati costellati di casette di legno rosso; limpide acque del mare che lasciano spazio a bianche spiagge dove si aprono Sloverfjord e l’Austensfiord. Perché si viene alle Lofoten? Per fare trekking, per fotografare il magnifico spettacolo di luci dell’aurora boreale, per fare rafting e visitare il Museo dei Vichinghi a Borg, assaggiare i piatti tipici, come lo stoccafisso, magari sorseggiando la birra Mack prodotta nel birrificio di Tromsø situato ben oltre il Circolo Polare Artico e, d’estate, ammirare il sole di mezzanotte.

Il nobile veneziano Pietro Querini, circa 600 anni fa, nel 1432, naufragò a Røst, l’ultima delle isole Lofoten a 115 chilometri a nord del Circolo Polare Artico, imparando dalla gente del posto i segreti dell’essicazione e introducendo nella cucina italiana uno dei piatti più popolari e tradizionali: il baccalà. A Røst, isola posizionata in mare aperto, molto ventosa e di conseguenza tra i luoghi dove si produce la miglior qualità di baccalà alle Lofoten, c’è un pub dedicato a Querini, e se si presta attenzione, entrando, si può notare la targa affissa all’ingresso del locale in onore della Confraternita vicentina del baccalà. Oggi tra i maggiori importatori di merluzzo c’è la Tagliapietra e Figli che, nemmeno farlo apposta si trova proprio a Mestre, in provincia di Venezia ed ogni anno organizza in Italia, tra Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, un Festival dedicato al baccalà, magari reinterpretato da grandi chef: il Festival Triveneto del baccalà. Quando si atterra al piccolo aeroporto di Røst, scendendo dalla scaletta dell’aereo, si avverte l’odore acuto del merluzzo. Infatti, lo stoccafisso è la base di molti piatti che vengono serviti nei ristoranti delle isole Lofoten. Se volete gustare dell’ottimo stoccafisso potete scegliere il ristorante Børsen Spiseri a Svolvær. Ordinate il piatto tipico delle isole: la zuppa di merluzzo fresco e salmone con latte e porri. Un altro ristorante dove assaggiare una buona zuppa è Johnsen’s Fiskerestaurant di Leknes (Storgata 78 | 8370 Leknes, Leknes 8370, Norvegia), un locale familiare, ma molto caratteristico. Le stanze sono rivestite di legno bianco, mentre gli stoccafissi diventano elementi d’arredo appesi alle pareti assieme a reti da pesca ed immagini in bianco e nero. Le Lofoten offrono un’ampia scelta per quanto riguarda il pernottamento: dagli hotel ai campeggi, dagli ostelli ai bungalow, dalle sjøhus (case lungo la banchina), alle pensioni e agli appartamenti. Però non si può perdere, almeno una notte, l’emozione di dormire nelle “rorbuer”, le tipiche casette di legno che spesso costeggiano le baie più belle e caratteristiche delle Lofoten e offrivano un riparo ai pescatori durante la notte. Oggi sono state riconvertite in strutture ricettive e molte di esse sono di alto livello. Tra le migliori e le più spettacolari c’è sicuramente l’Hotel Reine Rorbuer, un bellissimo ex villaggio di pescatori, composto da diversi cottage ristrutturati, che grazie alla sua vista sul Kirkefjord in passato venne eletto luogo più bello della Norvegia. Le ex abitazioni mantengono ancor oggi tutto il loro fascino. Entrando nei cottage si apprezza subito il calore dato dai rivestimenti in legno; gli arredi sono semplici, ma confortevoli (connessione wi-fi, zona soggiorno, cucina, lettore Dvd) e affacciandosi alle finestre si gode di una magnifica vista sul fiordo di Reine, incastonato nella splendida cornice delle montagne delle Lofoten. Dopo una giornata di visita alle isole ci si può rilassare davanti al caminetto del ristorante Gammelbua, proprio adiacente alla reception del Reine Rorburer, dove assaggiare i piatti tipici norvegesi preparati dallo chef a base di pesce e in particolare il «Tørrfisk delle Lofoten», ovvero lo stoccafisso. Da non perdere il salmone norvegese, dal sapore unico e delicato, conosciuto per la sua qualità derivata dal fatto che i pesci crescono più lentamente nelle acque fredde della Norvegia e, in questo modo, le loro carni sviluppano una struttura più compatta e saporita. Se, invece, ordinate il Lutefisk, piatto tipico natalizio, il cui consumo si sta diffondendo anche in altri periodi dell’anno, vi sarà servito lo stoccafisso ammorbidito nella soda caustica, poi cotto e grigliato, accompagnato da patate, bacon, piselli e mostarda. Altro piatto tipico di queste zone è il Fenalår, tradizionale prosciutto d’agnello essiccato, speziato e stagionato, magari da accompagnare con formaggio di capra.
Non essendo un viaggio semplice ne economico da realizzare, meglio programmare: il tour operator vi aiuterà per un break invernale con l’Aurora Boreale, la neve e le lunghe giornate buie al camino.  Gennaio e febbraio sono i più freddi, si scende sotto i -1 gradi, ma nonostante le basse temperature, è possibile affrontare il freddo con un corretto equipaggiamento. Questo è il periodo ideale per scoprire l’isola e provare l’ebrezza di salire in una delle tante tipiche imbarcazioni per pescare il merluzzo, attività vitale per le popolazioni locali. Se si va alle Lofoten nel periodo della pesca, incluso tra febbraio e maggio, si potranno notare i merluzzi che essiccano all’aria aperta, nelle apposite rastrelliere in legno, esposti al vento, al sole, al freddo e alla neve (elemento essenziale per perfetta essiccazione del pesce).Ma può essere un’idea anche pensare a fine anno a un grande viaggio per l’estate, quando le temperature medie vanno dai 20 ai 25 gradi, e il il sole di mezzanotte risplende sull’arcipelago, e nei centri abitati non difficile incontrare feste e concerti. È il momento del trekking e della bici.
Per compiere un viaggio turistico che scegliate come mezzo di trasporto l’auto o la bicicletta, c’è la Strada Turistica delle Lofoten nel Nordland un tratto di 230 chilometri che parte dal ponte che attraversa Raftsundet a nord delle isole, e arriva fino a Å (città con il nome più breve al mondo), nel sud. Il tragitto è costellato da 11 fermate che permettono di fare una breve sosta. Ci sono diversi punti sistemati lungo il cammino per scattare foto, rilassarsi, osservare gli uccelli. Infatti, una tra le maggiori attività è proprio il birdwatching per la presenza di puffini, cormorani, urie, aquile e di una grande varietà di uccelli. Circa un quarto degli uccelli marini del Paese vengono a nidificare a Røst dove si trova anche il faro Skomvær, l’ultimo avamposto con vista sull’Oceano Atlantico. Merita una sosta Svolvær: moderna, vivace cittadina, dall’atmosfera frizzante, meta di molti artisti, è il capoluogo delle Lofoten. La città è circondata da una corona di montagne, tra cui la celebre Svolværgeita, letteralmente «La capra di Svolvær», diventata un simbolo perché culmina con una doppia guglia molto popolare tra gli arrampicatori e gli alpinisti. I più temerari, una vota saliti fino in cima, saltano da un corno roccioso all’altro. Una tappa per l’aperitivo? Al Bacalao locale mondaiolo dove bere una birra, oppure degustare l’ottima zuppa piccante di merluzzo, pomodoro e patate, godendo del panorama sul porto. Proprio a Svolvær, nell’ultima settimana di marzo si svolge in Campionato mondiale di pesca al merluzzo e la Festa del pesce: un importante evento per la città che si anima di bambini vestiti con colorati abiti cangianti, mentre esperti insegnano ai turisti come tagliare le teste ai merluzzi (attività che alle Lofoten viene tradizionalmente insegnata ai bambini fin da piccoli). Durante l’estate i battelli turistici effettuano escursioni giornaliere al Trollfjord, ovvero al fiordo di Troll, sulla selvaggia costa meridionale di Austvågøy. Affacciato sul waterfront di Svolvear c’è il Thon Hotel, dal design moderno, a basso impatto ambientale, con una spettacolare vista sulla baia e ospita il Restaurant Bojer, affacciato sul porto, dove si possono gustare specialità locali quali lo stoccafisso e l’agnello delle Lofoten.
Se non vi piace la vita tranquilla e preferite provare emozioni forti potete partecipare a un safari all’aquila di mare, provare le immersioni subacquee nelle cristalline acque artiche, il rafting in alto mare, oppure il safari su gommone a scafo rigido. Reine Adventure propone escursioni a piedi e in kayak, oppure in bicicletta, in inverno con gli sci.
Info: per avere indicazioni ed un’assistenza continua durante il vostro viaggio potete scaricare l’app che fornisce utili suggerimenti su attività, attrazioni, ristoranti e hotel del posto in Norvegia e anche se e dove si verifica l’aurora boreale. Si tratta, senza alcun dubbio, di una utilissima applicazione per pianificare il viaggio.
Corriere della Sera



Grand Tour della memoria. La nostalgia come arma contro la rassegnazione e il disincanto

di Angela Majoli

  (RAFFAELE LA CAPRIA, ULTIMI VIAGGI NELL'ITALIA PERDUTA (BOMPIANI, PP. 188, EURO 13,00).
    I 'sacri siti' di un tempo, Positano, Ischia, Procida, l'amatissima Capri, la stessa Napoli e tanti luoghi dell'Italia meridionale e della Sicilia, ripercorsi attraverso le pagine di autori come Norman Douglas, Giovanni Comisso, Norman Lewis, Giuseppe Ungaretti e poi rivissuti attraverso i ricordi, in un ideale pellegrinaggio tra l'immensità azzurrina dei Faraglioni, sprazzi di villeggiature ischitane, estati di "abitudini e modesti svaghi", spesso insidiati da "una sottile malinconia".

Raffaele La Capria ci guida in questo Grand Tour della memoria, tra paesaggi mediterranei e autobiografia intellettuale, sul filo della nostalgia, "che non è più un sentimento romantico abbellito dal ricordo", ma diventa un'arma "contro la rassegnazione e il disincanto, e serve a non lasciar andare le cose come vanno, cioè verso l'inesorabile degrado". Il viaggio si muove sulle tracce di autori come George Gissing, che si spinge 'Sulle rive dello Jonio' da Napoli verso la Calabria e scopre "la presente dolorosa realtà" del Sud, o Norman Douglas, autore di una serie di monografie su Capri in cui si intrecciano storia, religione e piacere di vivere. E poi l'incontro tra Giovanni Comisso e Napoli, in cui scocca "la scintilla di un'attrazione reciproca", o il 'Viaggio nel Mezzogiorno' di Giuseppe Ungaretti, in cui il poeta fa nascere "accostamenti, associazioni, intuizioni e metafore che sono vere e proprie 'illuminazioni' sulla Storia e sul Mito". E la visita nella villa di Curzio Malaparte a Capri, con le mattonelle di ceramica dipinte da Savinio, il ritratto fatto da Campiglio "bellissimo e stilizzato" o il camino con il fondo di vetro attraverso il quale si intravedevano i Faraglioni. Un percorso alla riscoperta della 'grande bellezza' perduta.


    Una bellezza, precisa La Capria, che "non è un fatto puramente estetico, ma ha a che fare con la nostra più segreta identità e con la nostra memoria immaginativa che, come ognun sa, è quella che ci accompagna nelle varie età della vita ed è legata ai nostri ricordi più cari, ai nostri sogni, alla nostra fantasia e alle nostre facoltà creative, alle nostre energie spirituali. Le linee di un paesaggio, il verde di una collina, uno specchio di mare, ci parlano nel tempo, restano impressi in noi, diventano pensiero e parola, fan parte della nostra esistenza". La Capria indugia poi sulla sua 'geografia personale', con il golfo di Napoli conteso tra la visione omerica, fatta di roccia a strapiombo sul mare, e quella virgiliana, fatta di tufo, caverne stillanti, verde campagna che degrada verso la costa, Positano, la costiera, Ischia, Procida e soprattutto Capri, capace di ispirare a chi la visita "uno stupore e un timore come quello che si prova quando entriamo in rapporto col mistero".

    Capri fatta di rocce e balze alla Jurassic Park, Capri marina con le sue grotte e insenature, Capri agreste "dove la vegetazione infuria e il lavoro del contadino è ancora visibile nei gesti antichi", Capri cittadina e paesana, artistica e archeologica, alta e bassa. Ed è struggente cercare con lo scrittore, da lontano, da una barca in mezzo al mare, la casa caprese sotto il monte Solaro abbandonata per sempre e scorgerla lassù, una macchiolina bianca nel verde. Nostalgia, sì. Ma "oggi la funzione del nostalgico - conclude La Capria citando un passo del suo 'L'occhio di Napoli' - è quella di ripetere ostinatamente ai disincantati com'era pulito il mare quando era pulito, com'era bella la giornata quand'era bella, e com'era vivibile la città quando era vivibile. Com'era chiara l'acqua a Posillipo quando era chiara, non è solo il ricordo di un 'nostalgico', perché la chiarezza di quell'acqua è simbolica, è un momento creativo della memoria che invoca una possibile rigenerazione".
ansa

Dal gelato ai carri funebri, ecco i musei più pazzi del mondo

Dai gatti al gelato, dai carri funebri al ramen istantaneo: musei improbabili per viaggi sempre sorprendenti tra Giappone e Olanda, ma anche in Spagna, Croazia, Stati Uniti e nella italianissima Bologna. Per tutti coloro che vogliono evitare la trappola di musei noiosi, Wimdu presenta alcuni tra i musei più bizzarri di tutto il mondo.

Museo delle Relazioni Finite - Zagabria (Croazia)
Si tratta di una vera e propria consolazione per i cuori infranti di tutto il mondo. Ed è così ben strutturato che nel 2011 ha vinto il premio Kenneth Hudson come museo più innovativo. L'aspetto più originale di questa istituzione? Il fatto che chiunque può contribuire inviando oggetti particolarmente rappresentativi di un rapporto ormai finito così da poterli esporre al pubblico con una breve descrizione della loro storia. Dopo tutto, che cosa c’è di meglio di un museo per dimostrare che una persona appartiene al passato? https://brokenships.com/en

Katten Kabinet - Amsterdam (Paesi Bassi)
Amsterdam è una città meravigliosa, ma diciamo la verità, pensando alle sue attrazioni più famose, una di certo sarebbe il Museo Van Gogh, ma tra le altre non penseremmo mai a qualcosa legato ai gatti. Tuttavia questo animale, che oggi è diventato un vero e proprio fenomeno culturale sul web e non solo, si è guadagnato un intero museo nella capitale olandese. Fondato da William Meijer nel 1990 in memoria del suo defunto gatto Tom, questo tempio dedicato ai gatti espone dipinti e sculture in onore del felino più famoso del mondo. Inoltre, il museo ospita 4 gatti in carne ed ossa, che, a seconda del loro stato d'animo, fanno le fusa o non vi degnano di uno sguardo, come è nel loro stile.
http://www.kattenkabinet.nl/index.php?lang=en

Museo del Ramen istantaneo - Osaka (Giappone)
È inutile nasconderlo, siamo abituati a sentire le stranezze più incredibili provenienti dal Sol Levante e di certo non sarà un museo dedicato a un piatto tipico giapponese a sorprenderci, ma due cose sono degne di nota in questo caso. In primo luogo non è solo un museo dedicato al ramen, ma al ramen istantaneo. In breve, è la versione orientale di un ipotetico museo dedicato alla pizza surgelata. In secondo luogo, siamo di fronte ad un museo che, in termini di dimensioni e qualità architettonica farebbe invidia a musei molto più famosi. E poi c'è un terzo motivo per cui vale la pena visitarlo: come souvenir è possibile creare la propria scatola di ramen istantaneo da portare a casa completamente personalizzata; sempre più utile di un magnete per il frigo con la Monnalisa.
http://www.instantramen-museum.jp/en/about/index.html

Museo dei carri funebri - Barcellona (Spagna)
Parliamoci chiaro, un museo dedicato ai carri funebri è probabilmente uno dei luoghi meno attraenti che si possa immaginare. Tuttavia, il Museo dei Carri Funebri di Barcellona, nonostante il tema decisamente impopolare, riesce a sorprendere i visitatori per la qualità dei pezzi esposti. E inoltre diciamolo: un carro funebre barocco ispirato allo stile del XVIII secolo è il sogno di tutti i megalomani che sognano un funerale in cui il morto scatena l’invidia di tutti i partecipanti. http://www.cbsa.cat/colleccio/

Museo del Gelato – Bologna (Italia)
Pensavate che la fabbrica di cioccolato fosse solo un luogo immaginario creato dalla penna di Roald Dahl? Beh, il museo del gelato a Bologna in Italia lo ricorda molto. Si Inizia con la storia del gelato nell'antico Egitto e durante l'Impero Romano (per scoprire quale era il gusto preferito di Tutankhamon) per poi passare ai segreti per la preparazione di un gelato perfetto e infine si arriva al momento dell’assaggio ... e qui l'unica raccomandazione è quella di fare attenzione all’emicrania da gelato.
http://gelatomuseum.com/en/

Museum of Bad Art – Sommerville (Stati Uniti)
Questo è il museo ideale per tutti quelli convinti che sarebbero riusciti a dipingere persino la Guernica. O, per dirlo meglio, è il museo dove sono stati raccolti tutti i tentativi – clamorosamente falliti - degli aspiranti Picasso di tutto il mondo. Boston è una delle città più belle degli Stati Uniti e ospita il Museo delle Belle Arti, che grazie alle opere di Gauguin e Van Gogh è tra i più visitati al mondo. Tuttavia, se gli Impressionisti ormai si conoscono a memoria, si può fare un salto a Sommerville, a pochi chilometri dalla città, dove sorge il Museo of Bad Art, che ospita alcuni dei quadri più orribili che la mente umana abbia mai concepito. Basta seguire il motto del museo "Arte troppo brutta per essere ignorata" e godersi l’orrore! http://www.museumofbadart.org/about/somerville.php
ansa

A spasso per Londra come James Bond

Bere il famoso cocktail "agitato, non mescolato", ammirare la Aston Martin DB5, la Rolls-Royce Phantom III di Goldfinger e il sub Lotus Esprit S1 di La spia che mi amava e poi visitare i luoghi dove sono state girate le scene del fim. Per celebrare l'uscita di Spectre British Airways consiglia io 10 più entusiasmanti appuntamenti da non perdere a Londra per respirare la vera atmosfera da James Bond.

1) Sulle orme di 007
Un tour guidato permette ai curiosi di scoprire oltre 10 location in cui sono state girate alcune scene dei film: si potrà immaginare Daniel Craig correre per le strade di Whitehall durante l’inseguimento in Skyfall e ammirare gli uffici della Universal Exports, l’azienda che fa da copertura ai servizi segreti britannici nei film di 007. La passeggiata di due ore e mezza condurrà fino all’Headquarter dell’agenzia di spionaggio di cui James Bond è il dipendente più famoso. Biglietti adulti a €16,38, biglietti bambini a €13,65.

2) Tutte le auto di James Bond
La mostra Bond In Motion al London Film Museum è la più grande esposizione mai vista di veicoli originali dei film di James Bond – tra cui anche le macchine utilizzate in Spectre. Tra le vetture esposte spiccano la Aston Martin DB5, la Rolls-Royce Phantom III di Goldfinger e il sub Lotus Esprit S1 di La spia che mi amava. Non mancano anche i veicoli più originali presenti nei film, come il sottomarino a forma di coccodrillo del film Octopussy – operazione piovra. Ingresso adulti a €19,80, ingresso bambini dai 5 ai 15 anni a €12,97.

3) Lungo il Tamigi in stile 007
Il Tamigi è spesso co-protagonista dei film di 007 e riserva numerose sorprese ai cuori impavidi: basterà allacciare le cinture a bordo di un gommone e poi partire per una folle corsa sulle acque increspate del fiume, lungo un tragitto che da Embankment conduce fino alle zone a est di Londra. Per gli appassionati dei film d’azione sarà senz’altro un’esperienza indimenticabile: la Thames Rib Experience offre anche una guida che durante il tour racconterà aneddoti affascinanti e dettagli sulla vita dell’autore Ian Fleming. Il tutto sulle note della famosa colonna sonora di James Bond.

4) Shopping da spie a Saville Row
Il guardaroba della spia più affascinante del mondo è famoso per gli abiti raffinati: anche nelle azioni più spericolate il gusto e lo stile di Bond rimangono impeccabili, tanto da caratterizzare in maniera imprescindibile il personaggio. Un pomeriggio di shopping per le vie di Londra non può che prevedere una tappa nelle più prestigiose sartorie che realizzano completi su misura, situate sulla storica Saville Row a Mayfair.

5) Assaggiare il famoso drink “agitato, non mescolato”
Il Dukes Bar al Dukes Hotel di Mayfair era il locale preferito di Ian Fleming, autore di James Bond, oltre a essere ritenuto il luogo di nascita del famoso cocktail Vesper: gin, vodka e Lillet Blanc, il tutto “agitato, non mescolato”. Ora sarà il turno dei visitatori del Dukes Bar ordinare il famoso drink! Per gli appassionati di Martini il Dukes propone il 'Fleming 89', un cocktail dedicato all'autore della serie.

6) In Aston Martin a Silverstone
Unire una Aston Martin V8 Vantage in stile 007 ad una pista di Formula 1: questa la ricetta perfetta per la corsa più emozionante che un fan di James Bond possa immaginare: 8 giri di circuito sulla pista di Silverstone attendono tutti i visitatori che vogliono aggiungere un po’ di adrenalina alla loro vacanza, a solo un'ora a nord-ovest di Londra Heathrow. Biglietto a partire da €217,37.

7) La premiere di Spectre al Royal Albert Hall
La Royal Albert Hall ospiterà la prima mondiale del nuovo film di James Bond Spectre e, per l’occasione, la storica sala concerti aprirà le porte ai visitatori proponendo ben 6 tour. Si potrà assistere al “dietro le quinte” o partecipare a spettacoli ed esibizioni live: ogni visitatore potrà scegliere l’esperienza che più lo farà sentire vicino al mondo di 007, in una location storica ed esclusiva.

8) Attraversare il tetto dell’Arena O2 ... senza cadere!
Indimenticabile la scena in cui Pierce Brosnan, nei panni di James Bond in Il mondo non basta, cade da una mongolfiera proprio sul tetto dell’Arena O2. Una volta indossati stivali, tuta e imbracatura, i visitatori potranno provare un’esperienza simile (in assoluta sicurezza), raggiungendo la cima dell’Arena e godendo di un’emozionante vista a 360° sul panorama circostante. Biglietti a partire da € 38.23 per adulti e bambini. Età minima per l’accesso all’attrazione: 10 anni.

9) Tour della Mi6 di Quantum of Solace
Il Barbican Centre di Londra è uno dei più importanti centri artistici della città, immaginato come quartier generale della Military Intelligence in Quantum of Solace. Durante il film, M e Tanner camminano fuori dal quartier generale, che nella realtà coincide con la parte superiore del Barbican Center, nell’edificio conosciuto come Frobisher Crescent. L’emozione della visita alla sede centrale della Secret Intelligence Service viene arricchita dalla possibilità di assistere a tante mostre e spettacoli legati alla serie di 007.

10) Ammirare i gadget dei veri James Bond
L’Imperial War Museum di Londra ospita una mostra permanente che svela tutti i segreti del mondo dello spionaggio, delle operazioni sotto copertura e dell’intrigante lavoro delle Forze Speciali Britanniche. L’esposizione prende il nome di Secret War ed espone oggetti curiosi, originali e mai visti prima: la valigia radio e la bussola-pipa sono solo due esempi dell’ampia esposizione proposta, che percorre la storia dello spionaggio e delle operazioni segrete svolte dai veri James Bond fino alla fondazione del MI5 e del MI6, alla guerra fredda e alla moderna minaccia del cyber-terrorismo.

Per ulteriori informazioni su British Airways, visitare il sito ba.com
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Mare d’inverno a Marsa Alam, dove splende sempre il sole

di Marzia Apice

  Un'acqua cristallina e invitante, il vento caldo, e un sole che non tradisce perché non smette mai di splendere: se con i primi freddi è già esplosa la voglia di mare, l'Egitto è la meta ideale per tuffarsi in una piccola pausa balneare che rinfranchi dalle fatiche invernali.

Nelle mille sfumature del Mar Rosso, chi non ama il colorato caos della celeberrima Sharm el Sheikh può scegliere Marsa Alam, più tranquilla ma non meno emozionante. In un tratto di costa lungo circa 120 km, si susseguono ben distanziate le strutture turistiche che offrono, a prezzi contenuti, una vacanza dotata di tutti i comfort. Quseir è la cittadina principale del litorale: qui è possibile osservare la vita locale, annusando i profumi delle spezie e sorseggiando del buon tè.

A 800 metri dal piccolo paese, in cui a causa delle temperature elevate ogni attività inizia alle 5 del pomeriggio e va avanti fino alla mezzanotte, sorge il Veraclub Radisson Blu El Quseir, struttura circondata dalle misteriose e solitarie distese del deserto, un villaggio dall'architettura elegante in cui il relax è la parola d'ordine. Punto di forza il triplo accesso al mare (la spiaggia attrezzata con ombrelloni e lettini, due calette sabbiose e il pontile che oltrepassa la barriera corallina), ma anche la cucina curata da uno chef italiano (trattamento all inclusive) e le 250 camere, tutte molto spaziose e dotate di patio o balcone.

    Il sole è alto e caldo fin dal primissimo mattino, e invita a godersi il villaggio, ma facendo attenzione a colpi di calore e scottature. C'è chi fa lunghe e vivificanti nuotate o chi si dedica allo snorkeling per cercare coralli e pesci colorati, o anche chi alle onde del mare preferisce l'acqua calma della piscina: in qualunque modo si scelga di trascorrere il tempo, magari anche dedicandosi alle immersioni subacquee o allo sport (tra calcio, tennis e beach volley), a scandire ogni attività è sempre la certezza di avere di fronte una giornata da dedicare solo a cose piacevoli. Fino al pomeriggio, quando il sole comincia a calare lasciando il posto a un cielo affollato di stelle tutte da ammirare. Prima di prepararsi per la cena, una buona idea potrebbe essere farsi coccolare con un bel massaggio o un trattamento estetico al centro benessere.

A Marsa Alam la vacanza scorre spensierata, e appare adatta soprattutto alle famiglie con bambini: passeggiando tra i viali del villaggio ci si accorge dell'attenzione riservata proprio ai più piccoli, tra la Biberoneria, la zona "protetta" in cui i genitori possono trovare tutto il necessario (anche durante la notte) per i bimbi sotto i due anni, e il Superminiclub differenziato in base alle fasce d'età (dai 3 ai 12 anni). Se però il binomio sole - mare e le bellezze della natura incontaminata non fossero sufficienti, l'affascinante cultura egiziana è a portata di mano, con tanti dintorni da esplorare: non solo le passeggiate sul cammello o le avventure in moto nel deserto, ma anche le interessanti escursioni ad Aswan, Luxor e Il Cairo.
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Sessualità senza tabù, visita al museo del sesso di Ny

di Gina Di Meo

Si occupa di proteggere e preservare oggetti della sessualità' che altrimenti sarebbero andati persi o distrutti. A New York c'e' un museo un po' 'sopra le righe', il Museo del sesso, (Mosex) che dalla sua sede sulla Quinta Strada a pochi passi dal Flatiron District, cerca di offrire prospettive diverse su argomenti che in America in fondo sono ancora tabù: la sessualità' e il sesso.
    Il museo ha aperto i battenti nell'ottobre del 2002, e' stato il primo negli Stati Uniti e da allora, nonostante lo scetticismo iniziale, registra ogni anno migliaia di visitatori, sia americani che stranieri.

    "All'inizio - ha spiegato all'ANSA Mark Snyder, direttore mostre del museo - la gente considerava strano l'accoppiamento sesso e museo, poi ha capito che il nostro scopo e' meramente educativo nonché' di preservazione".

    Il museo del sesso ha infatti una collezione di oltre 15 mila pezzi alla quale fanno da corredo delle mostre non permanenti che offrono appunto spunti di riflessione su sesso e sessualità'. "L'America - continua Snyder - ha ancora difficolta' a parlare di sesso, a volte non si usa la parola esplicitamente ma i riferimenti sono ovunque. Nonostante ciò' preferiamo che non sia un cosiddetto 'public discorse'". E' il pubblico femminile quello più' interessato al museo, mentre sul totale dei visitatori il 40% sono turisti il resto proviene principalmente dalla Tri-State Area, ossia New York, New Jersey e Connecticut.

    Al museo si ha accede passando attraverso lo store dove oltre a gadget e sex toys si trova anche materiale letterario. "Qui i clienti chiedono di tutto - continua Snyder - non e' un posto dove vergognarsi di niente. Vogliono sapere soprattuto di più' sulle posizioni".

    Il viaggio nel museo inizia con la mostra 'Hardcore: un secolo e mezzo di immagini oscene' in cui si cerca di sottolineare come anche se il termine 'hardcore' sia un'invenzione contemporanea, il desiderio di travalicare i confini a livello sessuale ha una lunga storia. "Anche se soggetti a censura - spiega Snyder - i nostri antenati non erano affatto 'asessuati' come la visione della storia dell'epoca voleva farci credere. E anche se molto materiale e' andato distrutto o perso, molte collezioni venivano tenute nascoste e 'smerciate' segretamente". Punti forti della mostra sono una guida ai bordelli di una New York del 1855, un manuale sessuale illustrato a mano del 19/mo secolo, diverse foto di sesso di gruppo e sex toys.

    Le altre mostre attualmente in calendario sono 'Splendor in the Grass: Kinesthetic Camping Ground', e 'Sex Lives of Animals', con l'obiettivo di dimostrare che anche il mondo animale ha una propria sessualità' e non e' finalizzata solo alla riproduzione ma anche al piacere.
    http://www.museumofsex.com
ansa

Arriva Monopoly Giro del mondo con le città votate dai fan

Con oltre 4 milioni di voti espressi in ben 182 Stati, gli appassionati hanno scelto le città protagoniste della prima edizione del Monopoly Giro del Mondo, pronta a far viaggiare in lungo e in largo chiunque voglia fare un giro, anche se per gioco, nelle nazioni che gli stanno più a cuore. Frutto di un vero e proprio referendum internazionale e popolare, la capitale del Perù, Lima, ha avuto la meglio sulle 80 contendenti, seguita dalla megalopoli cinese Hong Kong e dalla lettone Riga.

Nella rosa delle 80 città da votare (tante quanti gli anni del Monopoly), a rappresentare l’Italia hanno concorso la millenaria Roma e la romantica Venezia. La nostra capitale si è classificata al 45/o posto: non sarà presente sul tabellone, ma farà comunque parte delle carte da gioco di questa speciale edizione, insieme ad altre importanti metropoli come Berlino, Parigi, Los Angeles e Rio De Janeiro. Purtroppo, invece, la Serenissima Venezia non è riuscita a ritagliarsi uno spazio, nonostante il supporto dei suoi fan, ma si è nettamente rifatta grazie all’incredibile performance del veneziano DOC Nicolò Falcone che si è recentemente aggiudicato il Campionato del Mondo di Monopoly al The Venetian di Macao in Cina.
ansa

Firenze, Il successo di Expo2015: Più di 300mila visitatori in sei mesi

ENJOY EATING 
Le Muse Ristorante & Lounge Bar è il nuovo open space nel cuore di Firenze
http://www.lemusefirenze.com/
Le Muse Ristorante & Lounge Bar 
Via dei Conti, 9 – 50123 Firenze (FI) 
Tel: +39 055 29 37 730 | info@lemusefirenze.com

Presenze record a Casa delle Eccellenze e I_Dome. Firenze al centro del turismo Expo
Si chiude con numeri e gradimenti record Work’n Florence #Expo2015Firenze, il progetto corale e inclusivo che ha portato a Firenze iniziative sui temi della sostenibilità e del buon vivere al centro dell’Esposizione Universale di Milano.
Otto i progetti promossi e finanziati da Camera di Commercio di Firenze, realizzati da PromoFirenze con i patrocini di Expo2015 e Comune di Firenze, ai quali hanno partecipato anche Regione Toscana, enti locali e associazioni di categoria del territorio. Più di 300mila i visitatori, con Casa delle Eccellenze e I_Dome campioni di presenze.
Domani Milano aprirà per l’ultima volta i cancelli dell’Expo, ma i progetti di Firenze proseguono, non solo con la «coda» di alcune mostre e fiere (ad esempio: Grani&Pani e Local bio), ma anche con nuove iniziative che porteranno le eccellenze fiorentine nel mondo.
Gli obiettivi restano attirare nuovi visitatori sul territorio e far conoscere in tutti i Paesi il saper fare di qualità delle nostre aziende e botteghe. Un risultato centrato proprio con Expo 2015. Secondo il rapporto pubblicato da Camera di Commercio di Monza-Brianza, l’Esposizione Universale ha portato 800 milioni di euro in più al PIL italiano nei primi cinque mesi, una cifra che pesa l’1,2% del settore turistico e che, dopo la Lombardia, ha premiato soprattutto le città d’arte a iniziare da Firenze.
Ecco una sintesi dei risultati dei progetti Work’n Florence #Expo2015Firenze
Casa delle Eccellenze (2 maggio – 31 ottobre 2015)
Il complesso di San Firenze, storica sede del tribunale, ha ospitato per sei mesi la Casa delle Eccellenze: dodici aree espositive nelle quali, con moduli a rotazione, sono state esposte le produzioni che si sono contraddistinte per innovazione o eccellenza. Il temporary mall ha ospitato 190 aziende del territorio: il 40% del sistema moda, il 24% con prodotti di artigianato e per la casa, il 23% con le prelibatezze dell’agroalimentare; presenti anche start up (7%) e aziende che hanno mostrato le novità della meccanica (6%). Oltre 180.000 i visitatori totali, con una media di 100 ingressi all’ora e con l’80% di presenze internazionali. Ad amare lo spazio espositivo in San Firenze soprattutto americani (17%), francesi (16%) e tedeschi (14%), seguiti da spagnoli (11%), sudamericani (8%) e giapponesi (7%).

Particolarmente apprezzate le campagne anti-contraffazione: nella gabbia che un tempo ospitava gli imputati dei processi fiorentini sono stati messi «alla sbarra» prodotti falsi di vari settori (dalla moda all’agro-alimentare) per sensibilizzare i consumatori sui rischi della falsificazione, della sofisticazione e allo stesso tempo promuovere il Made in Italy. Le aziende espositrici e le associazioni di categoria hanno organizzato nello spazio absidale oltre 30 eventi di promozione dei prodotti e della cultura fiorentina e toscana. Il grado di soddisfazione delle 190 aziende presenti nell’arco dei sei mesi è stato ottimo o eccellente per l’88% dei partecipanti.
I_Dome (2 maggio – 31 ottobre 2015)
La spettacolare installazione, basata sulla Cupola del Brunelleschi e ideata da Alessandro Moradei, ha raccontato la forte identità e la capacità del territorio di fare impresa, ricerca e sviluppare la creatività. Installata dentro il cortile di Palazzo Vecchio, ha avuto 150.000 presenze, con una media di 120 ingressi all’ora.

Di grande successo il video immersivo sotto la cupola e i touch screen illustrativi che continueranno a mostrare le eccellenze del territorio in nuovi spazi. Infatti, una volta smontato, I_Dome sarà portato in tour in altri luoghi simbolici della città e nelle principali manifestazioni internazionali in un collegamento ideale fino a Expo2020, che si svolgerà a Dubai e negli Emirati Arabi Uniti.
Orti e cenacoli (11 giugno – 24 settembre 2015)
Cinque cene per creare un nuovo binomio tra cucina tradizionale e arte, tre dei più bei chiostri di Firenze (Santo Spirito, San Marco e Santa Maria Maddalena de’ Pazzi) e prodotti coltivati direttamente negli orti urbani dell’Istituto Agrario di Firenze. Ecco gli ingredienti del successo del progetto Orti e Cenacoli, che ha visto la partecipazione complessiva di 310 commensali (il 50% di provenienza internazionale), ai quali sono stati serviti i piatti di cinque grandi chef: Luca Landi, Entiana Osmenzeza, Maria Probst, Filippo Saporito e Marco Stabile.

Grani&Pani (25 – 26 settembre 2015)
Per celebrare la cultura del grano e del pane, simbolo ed elemento originario della nostra alimentazione il 25 e 26 settembre è stato organizzato un forum internazionale insieme all’Accademia dei Georgofili, massima istituzione in tema di cultura agricola. Temi di grande attualità come quelli legati al grano, alle farine e alla panificazione sono stati affrontati durante quattro seminari nei quali si sono confrontati agricoltori e imprenditori, tecnici e nutrizionisti, giornalisti ed esperti. In platea oltre 300 fra tecnici, studiosi e appassionati hanno seguito il forum.

Grani&Pani proseguirà fino al 19 novembre grazie alla mostra “Delle specie diverse di frumento e di pane siccome della panizzazione” (visitabile dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, ingresso gratuito): le sale dell’Accademia dei Georgofili condurranno i visitatori attraverso un percorso storico-documentale arricchito da un allestimento espositivo-didattico su grano (con una selezione di antiche varietà), farina (con l’esposizione vari modelli di mulini) e pane (con tutte le forme della panificazione). A conclusione del percorso è possibile consultare una raccolta di proverbi e detti popolari sul tema.
Incontri B2B a Milano (9 giugno – 30 settembre 2015)
Expo2015 è stata anche l’occasione per incontri internazionali di affari bilaterali gratuiti (business to business) fra imprenditori, cluster, centri di ricerca, associazioni, enti pubblici. PromoFirenze, membro della rete Enterprise Europe Network, ha promosso e co-organizzo gli incontri del calendariowww.b2match.eu/expo2015 che si sono svolti tutti a Milano: in nove meeting di settore complessivamente sono state coinvolte oltre 2.000 aziende italiane e internazionali.

Firenze Fuori Expo (2 – 10 maggio 2015)
Una sintesi di #Expo2015Firenze ha inaugurato “Toscana Fuori Expo” negli spazi della Società Umanitaria in via Daverio. Nel cuore di Milano si sono alternate degustazioni, cooking show, spettacoli e percorsi formativi. 8.000 i visitatori totali con 120 espositori in rappresentanza di oltre 250 aziende. Al Firenze Fuori Expo hanno partecipato 30 chef, sono state consumate 1400 bottiglie di vino, 400 litri di birra artigianale e quasi una tonnellata di prodotti tipici, fra cui carne, formaggi e salumi, sono stati offerti ai visitatori.

Gli altri progetti
Sono state numerose le iniziative che hanno fatto parte di Work’n Florence #Expo2015Firenze. Tra queste: l’esposizione alla mostra FloraFirenze di Jellyfish, la zattera biodinamica realizzata con materiali riciclati, che utilizza l’acqua sottostante per le coltivazioni; le visite aziendali relative ai Giorni del fare fra le quali spiccano i nove itinerari sensoriali nei negozi storici della città; Local Bio con la valorizzazione di prodotti biologici e del territorio e che ha riguardato anche il gelato Buontalenti, il cibo vegano e che avrà il suo ultimo appuntamento in piazza Santissima Annunziata e alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi da giovedì 26 a sabato 28 novembre.



Tutte le iniziative, dirette da Alessandro Grassi, rientrano nel progetto internazionale Work’nFlorence #Expo2015Firenze, promosso e finanziato da Camera di Commercio di Firenze, realizzato da PromoFirenze, patrocinato da Expo2015 e da Comune di Firenze, e al quale hanno partecipato Regione Toscana, gli enti locali e le associazioni di categoria del territorio.

La guida Best in Travel svela le 30 destinazioni da non perdere

Tra i Paesi il Botswana, il Giappone, gli Stati Uniti, tra le regioni la Transilvania, l'Islanda occidentale e la Valle de Vinales, tra le città Kotor, Quito e Dublino. Sono state svelate le 30 mete imperdibili per il 2016 della guida Best in Travel di Lonely Planet, la cui versione italiana (edita da Edt) sarà presentata il 3 novembre. E se d'Italia non se ne trova poi molta, c'è la soddisfazione dell'inserimento delle zone vinicole del Friuli Venezia Giulia e della Roma del Giubileo.

    L'edizione italiana sarà disponibile quest'anno anche sul sito lonelyplanetitalia.it, e in libreria da fine ottobre.

    Per quanto riguarda il Friuli gli esperti di Lonely Planet scrivono: "Negli ultimi anni il nome 'Friuli' ha fatto la sua comparsa anche nelle migliori carte dei vini di tutto il mondo, e alcuni intraprendenti viticoltori friulani e giuliani sono diventati figure di culto tra gli intenditori di diversi paesi.

    Se molti appassionati si accontentano di annusare e sorseggiare i pregiati bianchi aromatici, i forti e audaci rossi e gli incredibili 'arancioni' a casa propria, sono sempre di più quelli che preferiscono venire qui per percorrere le vie del vino".

    Per Roma si scrive: "Una città dalla personalità carismatica, dove l'incanto sta nel dettaglio: le piazze soleggiate, i gloriosi monumenti antichi, le chiese traboccanti di capolavori, la luce che si riflette sulle vie acciottolate. Il 2016 sarà un ottimo momento per visitarla. Il Giubileo proclamato da papa Francesco richiamerà nella capitale milioni di pellegrini. Ma sarà un anno fantastico anche per i laici: verrà infatti finalmente completato il grande progetto di restauro del Colosseo".

TOP 10 PAESI
1. Botswana
2. Giappone
3. Stati Uniti
4. Palau
5. Lettonia
6. Australia
7. Polonia
8. Uruguay
9. Groenlandia
10. Fiji
TOP 10 REGIONI
1. Transilvania, Romania
2. Islanda occidentale
3. Valle de Viñales, Cuba
4. Zone vinicole del Friuli
Venezia Giulia, Italia
5. Waiheke Island, Nuova Zelanda
6. Auvergne, Francia
7. Hawaii, Stati Uniti
8. Baviera, Germania
9. Costa Verde, Brasile
10. Sant’Elena, Territori Britannici
TOP 10 CITTA' 
1. Kotor, Montenegro
2. Quito, Ecuador
3. Dublino, Irlanda
4. George Town, Malaysia
5. Rotterdam, Olanda
6. Mumbai, India
7. Fremantle, Australia
8. Manchester, Regno Unito
9. Nashville, Stati Uniti
10. Roma, Italia
ansa

Un mondo di viaggi in un gioiello

Al Mumi Ecomuseo Milano dal 29 ottobre 51 gioielli d’artista

Il mondo del gioiello e quello dei Paesi lontani si incontrano nella mostra “Ridefinire il Gioiello” che sarà inaugurata nell’ambito di Expo in Città, giovedì 29 ottobre (ore 17.00) al MUMI Ecomuseo di Milano (Alzaia Naviglio Pavese, 16).

Le culture diverse e il viaggio: questi i temi della quinta edizione di Ridefinire il Gioiello a cura di Sonia Patrizia Catena, che vedrà confrontarsi designer, artisti e orafi sul gioiello dell’altrove, su un mondo altro diverso da noi, che racchiude in sé l’esperienza dell’esotico e dello sconosciuto.

Nell’anno di Expo in cui il mondo si incontra a Milano, le tradizioni, le culture e i colori di ogni Paese sono stati rappresentati da padiglioni unici ed eventi particolari. Oltre al cibo anche i gioielli sono in grado di parlare di luoghi e raccontare le tonalità, i sapori e i profumi di una nazione. Il gioiello da sempre documenta gli usi e costumi di un popolo con una funzione e una valenza soprattutto sociale e antropologica.
Saranno esposti 51 pezzi artistici nelle giornate del 29-30-31 ottobre, tre giorni con un ricercato programma di eventi, workshop, incontri e performance musicali all'insegna del viaggio e delle sue contaminazioni.

Quest’anno i premi in palio dei nostri partner saranno dieci e verranno aggiudicati durante la serata inaugurale del 29 ottobre. Dopo le tre giornate al MUMI – Ecomuseo Milano, la mostra continuerà a Circuiti Dinamici (via Giovanola 19/21) dal 15 al 28 novembre.

A cornice del progetto Ridefinire il Gioiello la mostra “Frammenti d’Etiopia: il Sud e Harar” della fotografa di viaggio Chiara Del Sordo. Un affascinante mostra fotografica che attraversa l’Etiopia, suggerendo un viaggio tramite contorni, colori, volti e situazioni di una realtà molto lontana dalla nostra.
ansa

Lungo i fiumi più belli del mondo. Dalla Slovenia alla Colombia e dalla Cambogia all’Ungheria

Il fiume navigabile Yangtze, in Cina, nella zona dello Yunnan, patrimonio dell’Unesco
di Ida Bini

Soča, Slovenia
L’Isonzo, Soča in sloveno, è il fiume color smeraldo che scorre dall’Italia alla Slovenia e attraversa paesaggi magici e suggestivi. Soprannominato The Emerald Beauty, il fiume mantiene la tonalità verde dell’acqua per tutti i suoi 138 chilometri tra montagne, gole e boschi rigogliosi, regalando scorci mozzafiato, scelti come set cinematografico per il film fantasy Cronache di Narnia. Lungo il suo percorso l’Isonzo supera numerosi ostacoli rocciosi, creando un corso impervio e tortuoso, perfetto per gli appassionati di canoa, rafting e kayak.
Caňo Cristales, Colombia
Sono le alghe estive che donano al fiume Caño Cristales, in Colombia, un’infinità di colori bellissimi. Ecco perché il fiume, che nasce sulla Serranía de la Macarena, nella provincia di Meta, è chiamato Liquid Rainbow, arcobaleno liquido. Dalla fine di luglio ai primi di dicembre le acque assumono una colorazione dove predomina il rosso fuoco. Lungo il suo corso si incontrano numerose cascate e rapide, fosse e strettoie, che rendono il fiume ancor più affascinante.

Río Futaleufú, Cile e Argentina
Alimentato dalle acque dei ghiacciai della Patagonia, il fiume Futaleufú, che scorre tra Cile e Argentina, ha un colore azzurro chiaro ed è molto amato da chi pratica kayak e rafting. E’ un fiume potente, lungo 246 chilometri, con rapide, salti e correnti veloci; ovunque regala paesaggi suggestivi.

Yangtze, Cina
E’ bello scoprire a bordo di navi da crociere il fiume più lungo del continente asiatico: sul suo corso si ammirano paesaggi diversi tra loro, unici e bellissimi. Conosciuto come il “fiume azzurro”, lo Yangtze scorre per più di 6.400 chilometri: nasce da un ghiacciaio tibetano del Qinghai e sfocia a Shanghai dopo aver attraversato regioni fertili, terre di grande importanza culturale e alcune aree protette, come lo Yunnan, patrimonio dell’Unesco per la sua bellezza naturalistica.

Hanalei River, Hawaii
E’ un piccolo fiume sull’isola di Kauai, nell’arcipelago delle Hawaii, protetto dal governo americano come American Heritage River per la sua bellezza e unicità. Pur essendo piccolo, infatti, il fiume Hanalei è navigabile e frequentato dagli appassionati di rafting e di kayak. Il tratto più spettacolare è quello che raggiunge l’oceano Pacifico e l’omonima baia.

Mekong, Vietnam e Cambogia
E’ il fiume più lungo e importante dell’Indocina, tra Laos, Cambogia, Thailandia e Vietnam: la presenza di rapide e cascate ne rendono molto difficoltosa la navigazione. Nasce nella riserva naturale di Sanjiangyuan, letteralmente “dei tre fiumi”, ed è uno dei più importanti corsi d’acqua del mondo perché offre il sostentamento a milioni di persone che vivono lungo le sue rive. Il tratto più famoso è quello tra Cambogia e Vietnam che si esplora in barca attraverso paesaggi mozzafiato e antichi templi, come quelli di Angkor Wat e Ho Chi Minh City.

Donau, Ungheria
Attraversa dieci nazioni nel cuore dell’Europa: il fiume Danubio scorre in Germania, Austria, Ungheria, Serbia, Romania e Ucraina e passa accanto a borghi medievali, castelli, abbazie, siti storici e grandi città, come Budapest, Vienna e Belgrado. La navigazione sul Danubio lungo i suoi 2.860 chilometri è uno dei viaggi fluviali più belli che si possano fare e non solo per le città che attraversa ma anche per la bellezza dei paesaggi che regala durante la crociera.

Kawarau, Nuova Zelanda
I colori del fiume Kawarau, una delle tante meraviglie paesaggistiche della Nuova Zelanda, vanno dal turchese allo smeraldo in un’infinità di sfumature di blu. Il suo corso contiene numerose rapide e forti correnti che creano cascatelle e restringimenti, dove si intravedono le antiche capanne dei minatori che estraevano l’oro dalle sue acque. Oggi il fiume regala adrenaliniche attività sportive: rafting, kayak e bungee jumping sui ponti naturali. Molti tratti del fiume sono apparsi nel film Il Signore degli anelli, girato appunto in Nuova Zelanda.

Okavango, Africa
E’ il quarto fiume più lungo d’Africa e scorre in un immenso territorio, dallo Zimbabwe allo Zambia, dalla Namibia al Sudafrica. Nasce in Angola e, tra cascate, lagune e canali in tratti spettacolari, tortuosi e magici, non sfocia in mare o in un altro fiume ma si disperde in un’area paludosa del deserto del Kalahari. Qui il delta del fiume ospita una riserva naturale ricchissima e numerosi villaggi.

Kenai River, Alaska
Nel sud dell’Alaska il fiume Kenai, lungo 132 chilometri, è circondato da paesaggi che tolgono il fiato. Famoso per la pesca del salmone, le sue acque sono ricche di rapide, molto amate da chi pratica kayak. Immerso nei boschi e nelle montagne gelide e incontaminate de Kenai National Wildlife Refuge, sulle sue sponde è facile imbattersi negli orsi.
ansa

Turismo musicale, se le note fanno viaggiare. L'Italia è la meta preferita, tra concerti e grande classica

di Cinzia Conti

Volare negli States per ascoltare Riccardo Muti con la sua Chicago Simphony Orchestra oppure godersi Ligabue a Campovolo, correre a Napoli e Firenze per le memorabili direzioni di Zubin Mehta o raggiungere Verona per i 40 anni della Rimmel di De Gregori, spostarsi a Milano per bearsi di Roberto Bolle e Svetlana Zacharova nel balletto di gala conclusivo dell'Expo oppure andare a San Siro da Lorenzo.

    E' il turismo musicale, uno dei più culturali, esperienziali ed emozionali che si possano immaginare. Un turismo che in Italia è ancora un po' "acerbo" ma in altri Paesi (dalla Germania alla Austria alla Svizzera tedesca) sta vivendo un momento di grande maturità e fulgore. E quando sono le note a comandare, siano esse classiche, pop o jazz, l'Italia è la meta preferita.

    A fare il punto su turismo che scardina piacevolmente le consuete rotte turistiche e gli stanchi itinerari da catalogo, che fa vedere sotto luce nuove anche mete inflazionatissime, che destagionalizza l'offerta e la domanda e non conosce la crisi è un incontro organizzato a TTG Incontri da Sipario Musicale, tour operator specializzato nel settore da più di 20 anni in collaborazione anche con l'Accademia di Santa Cecilia di Roma, la più antica e prestigiosa d'Italia.

"Non ci sono ancora studi specifici ma secondo i dati raccolti dalla professoressa Sara D'Urso dell'università di Milano - spiega Andrea Cortellazzi, direttore Marketing di Sipario - si tratta di un piccolo ma potente popolo di 15 appassionati di musica classica e opera che vengono appositamente in Italia ogni anno e almeno 5 mila che vanno all'estero. Sono numeri che aumentano a dismisura se consideriamo la musica pop ma in quel caso di tratta di viaggiatori mordi e fuggi che poco fanno per l'indotto della destinazione scelta".

    In Italia purtroppo si è un smarrito quel grande culto della classica e del teatro che c'era una ventina di anni fa. Infatti il cliente tipo connazionale è abbastanza anziano, colto, benestante o addirittura big spender e fa del viaggio musicale una sorta di conferma del proprio status symbol. Quindi vuole solo cose esclusive, alberghi e ristoranti di lusso e anche viaggi in business. Il cliente straniero è ugualmente colto e appassionato, anche di più ma appartiene a tutte le fasce di età e di portafoglio. Quindi pur di godersi il suo concerto preferito se non è agiato dorme in periferia, mangia e viaggia low cost".

    "Essere specializzati - conclude - vuol dire potere organizzare per il cliente appassionato una cena con i maestri, incontri con musicologi e altre iniziative dedicate. Il turismo musicale per attrarre i più giovani può essere abbinato al design, al fashion a tutto il lifestyle italiano. Penso a Milano dove c'è la Scala, San Siro ma anche il quadrilatero della moda etc. E all'Auditorium base dell'Accademia di Santa Cecilia, creazione modernissima di Renzo Piano che però ha forti rimandi con l'antichità di Roma. E infine ci sono anche realtà private molto interessanti, come ad esempio Villa Medici Giulini immersa nel verde, vicinissima a Milano e anche dotata di una grandissima collezione di strumenti antichi".
ansa

L’experience delle tecnologie dei veicoli connessi nelle automobili Nissan a Smart Mobility World


Nel 2015 Smart Mobility World si svolgerà, dal 28 al 30 ottobre, in una location italiana simbolo internazionale dell’innovazione applicata all’automobile: l’Autodromo Nazionale di Monza. Smart Mobility World si svolgerà nella settimana conclusiva del semestre di Expo 2015 e questa contemporaneità favorirà sicuramente l’aumento di visitatori internazionali ed italiani che uniranno la partecipazione all’evento con un visita di Expo 2015 nelle giornate che precedono la cerimonia di chiusura

A farla da padrone quest’anno a Smart Mobility World sarà l’experience dei veicoli, che oltre ad essere green saranno anche estremamente tecnologici e connessi.
Milano, 6 ottobre 2015. Smart Mobility World - la più grande manifestazione europea sulla smart mobility – avrà un grande protagonista: la tecnologia delle automobili connesse.
Anche i nostri mezzi di trasporto, insieme ai telefonini, i pc, le carte fedeltà, ecc…. , ormai fanno parte di quel grande ecosistema che si chiama Internet of Things, e nei prossimi anni lo faranno sempre di più. Fra i 4,7 miliardi di dispositivi connessi già nel 2015 e che nel 2020 diventeranno 25 miliardi, ci sono dunque anche le auto. Per la precisione saranno oltre 250 milioni le vetture dotate di connettività Internet che dialogheranno con altri oggetti fra poco più di cinque anni.
Entro il 2020 infatti un veicolo su cinque in circolazione sulle strade di tutto il mondo avrà dalla sua almeno una forma di connettività senza fili, e tale penetrazione di Internet e della banda larga a bordo avrà dirette implicazioni sulla telematica per la sicurezza, sui sistemi di guida autonoma, sull'infotainment e sui servizi di mobilità.
La Sessione Connected Vehicles Technologies
Smart Mobility World ospiterà un’intera sessione su questo tema, esplorando in dettaglio il concetto di Connected Car. Si spazierà dalla telematica di bordo - che è uno dei filoni su cui si può focalizzare, almeno in parte, lo sviluppo futuro dell’industria Automotive - all’innovazione tecnologica dei sistemi di gestione e monitoraggio dei veicoli e dello sviluppo del mercato delle assicurazione telematiche; dal miglioramento, a livello di servizi di sicurezza, monitoraggio e comfort verso gli utenti finali, alla necessità di una parallela crescita di infrastrutture e di città sempre più smart, con una connettività adeguata. La guida assistita, per fare un esempio, sfrutta molteplici sensori, telecamere, segnalazioni ma tutto questo deve essere integrato alle infrastrutture, per poter funzionare. A parlare di questi argomenti Sergio Tusa, Presidente, TSP Association, Luca Masali, Direttore Responsabile Dronezine, che affronterà l’argomento dei droni come strumento per il monitoraggio del territorio e della mobilità, Fabrizio Cialdea, Co-founder & CEO, Atooma che esplorerà le strategie per irrompere nell’era delle smart car, Giuseppe Bentivoglio, Technical Training Section Manager, Nissan Academy che racconterà come la casa giapponese ha sviluppato la tecnologia CARWINGS sulle sue vetture e molti altri.
NISSAN a Smart Mobility World e il Sistema CARWINGS
Un esempio concreto della tecnologia delle automobili connesse è il sistema CARWINGS. Questo sistema fornisce connettività mobile on-demand, servizi di informazione sul traffico, connessione ad internet, collegamento al sistema di navigazione e mappe sempre aggiornate.
Il sistema è disponibile sulla nuova generazione di Nissan LEAF e consente ai proprietari delle vetture di controllare in remoto lo stato della carica della loro automobile, di avviare o arrestare il controllo del clima, inviare una mappa del percorso per raggiungere una destinazione più facilmente possibile. Inoltre il sistema prevede un aggiornamento costante e automatico tramite Internet sia della app sullo smartphone dell’utente, che dell’interfaccia sull’automobile stessa.
Oltre a raccontare le tecnologie sviluppate a bordo dei suoi veicoli elettrici durante il convegno Connected Vehicles Technologies, la Nissan offrirà la possibilità di testare le vetture facendo provare, da una parte, le tecnologie on board degli stessi e, dall’altra, le caratteristiche di guida di un’automobile 100% elettrica. I veicoli che la Casa metterà a disposizione saranno Nissan LEAF, il veicolo elettrico più venduto al mondo e il veicolo commerciale 100% elettrico Nissan e-NV200 Evalia che dimostreranno come la tecnologia delle automobili connesse si sposi perfettamente con il motore elettrico con batterie agli ioni di litio, coniugando performance e piacere di guida in totale assenza di emissioni acustiche e atmosferiche.
Tutti infatti sicuramente conoscono la LEAF come automobile elettrica, ma pochi sanno che ha anche un sistema CARWINGS integrato che presenta, oltre a tutte le caratteristiche sopra citate, il sistema intelligent key che permette di aprire e chiudere la macchina senza le necessità di utilizzare le chiavi, attivare a distanza l'aria condizionata o iniziare a caricare il veicolo elettrico da remoto. Inoltre il sistema di navigazione telematico CARWINGS dice esattamente quanta energia serve per arrivare a destinazione e dove si trova la stazione di carica più vicina.
Tutte queste caratteristiche saranno raccontate in uno spazio ad hoc riservato a tutti coloro che vorranno sperimentare i veicoli nella location esclusiva dell’Autodromo Nazionale di Monza.
Per maggiori informazioni:
Ufficio Stampa Smart Mobility World
Studio Comelli – Consulenti di Comunicazione:

Ecco quanti caffè costa un volo aereo a Londra

Kayak.it compara la spesa dei trasporti a prodotti tipici locali come vino, pasta e pizza

Volare da Roma a Barcellona in autunno? Ha lo stesso prezzo di 5 piatti di pasta all’Amatriciana. E andare a Parigi costa quanto una quindicina di confezioni di prosciutto crudo. E Londra? Sono 127 caffè. Kayak.it ha migliorato la funzionalità Explore per mostrare agli utenti i prezzi dei voli comparandoli a quelli di prodotti tipici locali come caffè, vino e pasta. 

"Uno degli obiettivi principali di Kayak - dichiara Gurhan Karaagac, Regional Director per Italia, Turchia, Grecia e Mea - è quello di rendere l’organizzazione dei viaggi il più semplice possibile, trasformandola in un’esperienza divertente capace di alleggerire la tensione derivante dalla ricerca delle migliori offerte, che a volte sappiamo essere stressante. L’edizione limitata di Explore mostra quanto possa essere economico viaggiare dall’Italia in Europa e rende la ricerca piacevole, mostrando i prezzi dei voli comparati a quelli dei prodotti tipici locali".

Per scoprire altre destinazioni economiche e per comparare i costi dei voli con quelli dei prodotti tipici italiani, è possibile consultare il Blog Travel Hacker di Kayak.
ansa

Halloween, ecco i viaggi da brivido

Dall'Irlanda alla Svizzera, dalla Cina all'Ecuador passando per le Catacombe dei Cappuccini

di Ida Bini

Gobbins Cliff Path, Irlanda
Nella contea di Antrim, sulla spettacolare costa dell’Irlanda del nord, gli escursionisti più impavidi possono percorrere un’emozionante strada tra le scogliere di quasi tre chilometri e provare l’ebbrezza di camminare su ponti sospesi e tubolari e salire su uno scalone di pietra che attraversa grotte e gallerie scavate nella roccia. Il percorso, angusto e tortuoso, adatto a chi sa usare le imbracature, ha mantenuto le scalinate originali, scolpite nella scogliera nel 1902 con piccone e pala. The Gobbins Cliff Path regala un paesaggio emozionante: pulcinella di mare spuntano tra gli anfratti delle rocce mentre onde maestose colpiscono le alte scogliere della costa irlandese. I temerari visitatori devono affrontare 23 ponti metallici e passerelle sferzate dall’oceano, inseriti nella parete rocciosa che scende a precipizio lungo scalinate che finiscono in un mare rabbioso. Le passeggiate “da brividi” sono guidate e partono a gruppi di massimo 12 persone dal Gobbins visitor centre, dove vengono date alcune nozioni sulle norme di sicurezza e da dove si viaggia con un minibus verso Wise’s Eye, punto di partenza della strada che domina le scogliere. Il centro visite si trova a Islandmagee e si raggiunge in 40 minuti d’auto da Belfast.

Dunluce Castle, Irlanda
Nella stessa contea, arroccato su un’alta scogliera a picco sull’Atlantico, il castello di Dunluce sembra uscire dalle pagine di un romanzo fantasy. Da sempre gli abitanti della costa, a nord di Antrim tra le cittadine di Portballintrae e Portrush, non vi si avvicinano per la posizione pericolante a picco sulle onde, da quando, nel 1639, parte del maniero crollò in mare durante una tempesta. Da allora la famiglia di conti che lo abitava, i MacDonnell, lasciò il castello, che abbandonato cadde in rovina. Tante sono le leggende paurose legate al vecchio maniero, oggi recuperato e conservato dalla contea.

Trolltunga, Norvegia
Sopra il villaggio norvegese di Skjeggedal, nella regione di Hordaland, si può stare seduti con i piedi a penzoloni a 1.100 metri d’altezza sul Trolltunga, una roccia sporgente sotto il lago di Ringedalsvatnet, presso Odda. E’ un’esperienza unica arrivare in cima allo sperone, che si erge al termine di una salita impegnativa di 11 chilometri con un dislivello di 900 metri. L’escursione per arrivare in cima è molto lunga e, complessivamente, richiede anche 10 ore: il primo tratto è in salita ed è molto faticoso; dopo, il sentiero presenta tratti nella neve bagnata e nel fango e l’attraversamento di alcuni torrenti. Il percorso è da brividi ma vale tutta la fatica perché in cima ci si abbandona alle emozioni.

CN Tower, Canada
Camminare nel vuoto a 356 metri d’altezza: a Toronto si può vivere questa incredibile esperienza con una speciale imbragatura su una piccola passerella che gira intorno alla CN Tower, la terza più alta torre di telecomunicazioni del mondo. E’ necessario avere molto coraggio e, soprattutto, non soffrire di vertigini. Costruita nel 1976 la torre CN offre per 130 euro la possibilità di camminare ben ancorati sull’Edge Walk, una passeggiata circolare a un’altezza vertiginosa e con un panorama mozzafiato sulla metropoli dell’Ontario. Le camminate sono guidate e per piccoli gruppi di temerari.

Lynn Canyon Bridge, Canada
Nel parco canadese del Lynn Canyon si attraversa un ponte sospeso da brividi: ondeggia a 50 metri d’altezza sopra il canyon in mezzo a una rigogliosa vegetazione. Il parco con il suo ponte aprì ufficialmente nel 1912 e oggi è una destinazione amata da turisti e dalla gente di Vancouver e della Lynn Valley per passeggiate, escursioni e pic-nic nel verde dei suoi 671 acri. Molti sono i sentieri, i fiumi, le cascate e le piscine naturali dove soltanto d’estate si può fare il bagno.

Otzarreta, Spagna
Passeggiare nel bosco alle primi luci dell’alba o verso il crepuscolo con la nebbia che avvolge i sentieri tra gli alberi mentre filtrano tra i rami i pochi raggi di sole è una strana sensazione, soprattutto se non si conosce bene la strada. Perdersi tra gli alberi ricoperti di muschio della foresta spagnola di Otzareta, nei Paesi Baschi, può intimorire e, sicuramente, emozionare.
La foresta fa parte del parco naturale di Gorbea, area protetta tra le province di Alava e Vizcaya: è il parco più alto della regione spagnola con vette di oltre 1.400 metri, fitto di alberi con le grosse radici che si muovono verso un ruscello dalla forte corrente. Tutto si muove, anche la fantasia e la paura di fare incontri misteriosi.

Caminito del Rey, Spagna
Sempre in Spagna, ma questa volta nel sud, in Andalusia, si prova l’ebbrezza del vuoto percorrendo il caminito del Rey, la strada nella roccia di El Chorro, in provincia di Malaga. E’ considerato uno dei sentieri più pericolosi al mondo per la sua difficoltà e spettacolarità: è lungo 3 chilometri con rampe di appena un metro, alte fino a cento metri sul fiume e che corrono lungo le pareti quasi verticali del Desfiladero de los Gaitanes. Riaperto lo scorso anno dopo molti anni di ripristino, il sentiero del Re regala viste bellissime ma anche tanti passaggi adrenalinici. Durante i secoli sono cresciute anche le tante leggende paurose legate al percorso e alla sua storia di contrabbando, di banditi e di escursionisti mai rientrati al punto di partenza.

Ebony Trail, Africa
E’ un percorso che dà i brividi quello formato da alti ponti di corda nel Kakum National Park, uno dei più grandi parchi naturali attrezzati del Ghana. Il sentiero Ebony trail è costituito da alcuni ponti sospesi a circa 40 metri d’altezza, da cui si gode una splendida vista della foresta fluviale del Parco; in particolare il Canopy walk, ponte sospeso costruito nel 1995, da cui dipartono piattaforme di osservazione, assicurate al tronco degli alberi più alti. Il Parco si trova presso Kakum, nella regione centrale del Ghana, ed è considerato il paradiso del birdwatching mentre è più raro incontrare i grandi mammiferi.

Catacombe dei cappuccini, Italia
A Palermo, sotto la chiesa di santa Maria della Pace e l’adiacente convento dei frati Cappuccini, ci sono 8mila salme mummificate e numerosi scheletri ben conservati, che si possono vedere da vicino in una passeggiata terrificante e paurosa, all’altezza delle più impressionanti feste di Halloween. Le catacombe del Cinquecento che le conservano sono uno spettacolo macabro che mostra gli usi e le tradizioni di Palermo dal XVII al XIX secolo. Molti in passato furono stregati da questi luoghi: Alexandre Dumas, Guy de Maupassant e Carlo Levi. Oggi si resta impressionati dall’ottimo stato di conservazione dei cadaveri mummificati esposti, vestiti e con oggetti familiari. Tra le salme la più famosa è quella di Rosalia Lombardo, una bambina che morì di polmonite nel 1920, e che sembra dormire accanto a spaventosi scheletri.

Museo Lombroso, Italia
Non c’è esperienza più inquietante che rimanere chiusi una notte in un museo; se poi il museo è quello di antropologia criminale, la paura sale alle stelle. A Torino, Cesare Lombroso era un medico ossessionato dal rapporto tra la fisionomia e il comportamento deviante: per anni dissezionò cadaveri ed esaminò teschi. Nel museo che il capoluogo piemontese gli ha dedicato si possono osservare da vicino i suoi studi: cere di briganti, scheletri, teschi e facce deformate, preparati anatomici, fotografie e corpi del reato. E’ un viaggio nella paura più profonda ma anche un interessante studio sui comportamenti deviati dell’umanità.

Triftbrücke, Svizzera
Attraversare il ponte del Trift, nel Canton Berna in Svizzera, è un’esperienza emozionante: vicino a Gadmen, in seguito al ritiro del ghiacciaio Trift, dieci anni fa è stato costruito un ponte sospeso sul modello di quelli nepalesi a tre funi, che si è rivelato un’attrazione per i turisti. Nel 2009 è stato inaugurato un nuovo ponte che sostituisce quello vecchio, più sicuro e lungo, considerato uno dei ponti sospesi pedonali più alti e spettacolari delle Alpi. Il panorama che offre è stupendo e da mozzare il fiato.

Hospital de bonecas, Portogallo
A Lisbona entrare nell’Ospedale delle bambole fa venire i brividi: teste a penzoloni, gambe rotte, occhi sgranati e mani mutilate fanno pensare di essere entrati in un film horror, da incubo. In realtà l’ospedale è un laboratorio artigianale, dove si costruiscono e riparano bambole e pupazzi. Venne aperto nel 1830 da una sarta che abitava in praça sa Figueria - oggi sede dello strano museo - e che era solita rammendare le bambole di stoffa che le signore le portavano andando all’adiacente mercato. Oggi il laboratorio ospita bambole di grande valore che provengono da tutte le parti del mondo, molte delle quali finiscono in una sala adibita a museo.

Sentiero della Fiducia, Cina
E’ un’esperienza mozzafiato, altamente sconsigliata ai deboli di cuore e a chi soffre di vertigini: nel parco nazionale del monte Tianmen, in Cina, si cammina lungo un sentiero strettissimo a 1.430 metri d’altezza con alcuni tratti con il pavimento di vetro che rendono ancor più inquietante e paurosa la camminata nel vuoto. L’hanno chiamata ironicamente il “sentiero della fiducia” perché ci si affida solo agli ingegneri costruttori del percorso e al destino. Anche la strada che arriva al monte Tianmen è spettacolare, costellata di 99 ripidi tornanti e una scalinata di 999 gradini che portano in cima a un tempio buddista e a un arco di roccia naturale, profondo 70 metri e largo 30, che secondo le leggende era la porta per il Paradiso. Chi non vuole camminare tanto e vuole raggiungere in fretta il sentiero può salire su una più comoda funivia, comunque sospesa a più di 1200 metri d’altezza.

Pailon del Diablo, Ecuador
La strada del Diavolo, immersa nella rigogliosa vegetazione di Baños, in Ecuador, è pericolosa, stretta, tortuosa, scivolosa e angusta, un percorso perfetto per chi non soffre di vertigini e che conduce dentro un’alta cascata. Un consiglio: è bene accettare il bastone che si noleggia presso il chiosco all’inizio del percorso perché la strada all’andata è in discesa ma al ritorno è in salita. Nonostante le difficoltà il viaggio è emozionante e adrenalinico, soprattutto quando si arriva alla cascata: qui è necessario strisciare in uno stretto cunicolo di pietra da dove si ammira il potente getto d’acqua. In questo caso le scarpe e l’abbigliamento devono essere da pioggia perché ci si bagna completamente.

Starý Židovský Hřbitov, Repubblica Ceca
L’antico cimitero ebraico di Praga è bello ma inquietante: fondato nel 1478, è strapieno di tombe, sculture, lapidi e statue che nel complesso, soprattutto in questo periodo dell’anno, regalano un’atmosfera paurosa. Il cimitero è uno dei monumenti storici più importanti del quartiere ebraico di Praga e uno dei più celebri cimiteri ebraici d’Europa. Per contenere l’alto numero di tombe in una struttura medievale, è stato necessario disporre le sepolture su diversi strati. La scarsa illuminazione, la presenza di così tante lapidi, statue gotiche e oggetti che identificano i morti lo rendono un luogo davvero inquietante e spettrale.
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