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Expo, Isis e Belen le parole del 2015 secondo Yahoo!

L'evento italiano dell'anno, l'Expo di Milano, e gli attentati compiuti dall'Isis. Il lutto per la scomparsa prematura di Pino Daniele e l'iPhone delle vendite record. E poi i personaggi della cronaca rosa come Belén Rodriguez e Kate Middleton. Il 2015, scorrendo le parole più cercate dagli italiani su Yahoo!, si potrebbe riassumere così.

    L'Expo, che tra polemiche e successi ha goduto dei riflettori accesi per quasi tutto l'anno in corso, si aggiudica il primo posto della classifica stilata dalla compagnia hi-tech. In seconda posizione c'è Belén Rodriguez, che torna a far parlare di sé (nel 2014 era scivolata alla fine della top-ten), seguita da Kate Middleton, la duchessa di Cambridge che a maggio ha dato alla luce la sua secondogenita.

    Appena fuori dal podio si trova il cantautore partenopeo Pino Daniele, alla cui scomparsa improvvisa, il 4 gennaio scorso, hanno fatto seguito il dolore dei fan, gli omaggi dei colleghi ma anche le inchieste sui soccorsi. Il quinto posto è appannaggio dell'Isis, che daCharlie Hebdo al Bataclan ha tracciato un filo rosso di sangue lungo tutto il 2015. La classifica procede con più leggerezza: l'Isola dei famosi, l'iPhone (13 milioni di melafonini venduti in un solo weekend), il pruriginoso film "Cinquanta sfumature di Grigio", le canzoni e le provocazioni di Fedez e la starlette Ariana Grande, idolo dei giovanissimi.

    Guardando alle top news, l'addio a Pino Daniele conquista il maggior interesse degli internauti italiani. La minaccia dell'Isis è seconda e - spiega Yahoo - dopo gli attentati di Parigi ha guadagnato posizioni. A connotare l'anno non poteva poi mancare la crisi greca, che ha tenuto banco fra Tsipras, Varoufakis, il duello con la Germania e le speculazioni sulla Grexit. Seguono la morte dell'attriceLaura Antonelli, la strage di Charlie Hebdo e la scarcerazione diFabrizio Corona, il disastro Germanwings e l'ennesima riforma delle pensioni, l'astronauta Samantha Cristoforetti nello spazio, orgoglio italiano, il terremoto in Nepal e le sue migliaia di vittime.

    Yahoo! apre una finestra anche sullo sport e gli sportivi. Il calcio è il più gettonato con Juve e Milan in vetta davanti alla Formula 1, ma quando si tratta di campioni non ce n'è per nessuno: Cristiano Ronaldo, Lionel Messi, le tenniste Flavia Pennetta e Roberta Vinci, autrici dell'impresa agli US Open, devono lasciare il posto aValentino Rossi, la vera star.
ansa

Firenze super matrimonio all’indiana, un evento da 6 milioni di euro



A Firenze fervono i preparativi per il fastoso matrimonio indiano in programma il 27 novembre. Gli operai incaricati dell’allestimento corrono nella centralissima Piazza Ognissanti per ultimare la mega struttura in acciaio – una sorta di serra con tetto a righe crema e grigio e vetrate laterali – che ospiterà la cerimonia di nozze. Per consentire l’allestimento sono stati necessari provvedimenti alla circolazione, e per l’evento verrà chiusa al traffico la Piazza Ognissanti, su cui si affacciano due degli alberghi più lussuosi della città e anche il consolato francese. Si sposa il figlio di un magnate che lavora nel petrolchimico a Dubai, che insieme alla sua dolce metà ha scelto Firenze per il fatidico sì. E così sono sold out gli hotel più lussuosi della città: circa 600 le camere prenotate. Alla festa ci saranno tanti fiori, come vuole la tradizione del rito indiano, ma non ci sarà l’elefante, che pare fosse una delle idee avanzate dagli organizzatori. Richiesta esagerata? Forse, ma basta dare un’occhiata ai numeri di questo matrimonio per capire che tutto è pensato in grande. Le cifre stimate sono da capogiro: al Comune di Firenze andranno 100mila euro per l’occupazione del suolo pubblico in piazza Ognissanti e 20mila euro di tassa di soggiorno. A questi si aggiungono 58mila euro per il restauro della fontana di piazza Santa Croce. In totale il Comune stima una ricaduta per Firenze di oltre 6 milioni di euro. “Firenze si conferma citta’ del wedding – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico e turismo Giovanni Bettarini – in grado di attrarre grandi matrimoni stranieri con basso impatto in termini di vivibilita’ della citta’ e alto ritorno economico per gli operatori”. Infatti non è la prima volta che Firenze ospita eventi di questo tipo. Due anni fa, ad aprile 2013, si unirono Kevin Sharma e Aradhana Lohia, figlia del magnate indiano Aloke Lohia, fondatore e Ceo di Indorama Ventures Pcl, azienda specializzata nella produzione di plastica. A maggio 2014 la coppia più mediatica del pianeta, Kim Kardashian e Kanye West, hanno organizzato la festa di nozze al Forte di Belvedere. Insomma è un business mica da poco. Tanto che per portare avanti il trend Firenze ospiterà il congresso mondiale degli wedding planners, ad aprile dell’anno prossimo.

Fonte: ANSA

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Ristorante Benedicta
Il ristorante Benedicta 3 forchette Michelin vi accoglie nel cuore di Firenze
Via Benedetta, 12r, 50123 Firenze

055 264 5429

Ristorante Benedicta Hotel Rivoli nel cuore di Firenze al cuore della gastronomia e buona cucina

Il Benedicta vi accoglie nel cuore di Firenze, nel quartiere di S. Maria Novella. 

Il gestore del locale Luciano Ioppoli è l'anima della struttura pronto ad accogliere gli ospiti con una scelta raffinatissima di piatti (tra cui alcuni della tradizione fiorentina).

Luciano, insieme al figlio Francesco e allo chef, studia personalmente ogni singolo piatto ed è prontissimo a proporlo ai clienti, anche a quelli più esigenti e curiosi,  con attenzione all'accostamento di sapori e gusti.

L'Hotel Rivoli, al quale è annesso il Benedicta, si è dotato di questa elegante struttura, con cucina di alta qualità, dal 2009.

Gli spazi interni del ristorante sono il risultato di un restauro attento e sapiente della struttura, il nucleo più antico dell'Hotel Rivoli che naque nel XIV secolo come "spedale", ovvero luogo destinato ad ospitare pellegrini e viandanti di povera condizione che non potevano permettersi la sosta in una locanda. La struttura era annessa a un piccolo convento abitato da religiosi che lo gestivano (probabilmente si trattava di Francescani Laici, un ramo dell'Ordine mendicante fondato da San Francesco d'Assisi).

Oggi gli spazi sono diventati originalissimi esaltati da una particolare rilettura in chiave moderna e contemporanea dell'antica struttura, caratterizzati da una luce particolare con colori cangianti dinamicamente sulle volte e a pennello sulle pareti. 

Particolari "vele bianche" a soffitto, i giochi di luce e di acqua della fontana contraddistingono il ristorante conferendogli un particolare carattere avvolto di accoglienza e cura per un servizio di qualità.

Dopo qualche istante all'interno del locale i clienti (almeno questa è stata la nostra impressione) sembrano essere immersi in un viaggio verso un mondo senza confini, su viali di fiori, accompagnati dalle particolari luci che simulano l'alternanza della luminosità del sole nel corso del giorno.

Gli odori e i sapori poi di ogni portata suscitano pensieri di felicità, sostenuti dal sorriso di chi serve ai tavoli con generosità.

Il proprietario/direttore dell'Hotel Rivoli a cui è annesso il ristorante Benedicta è Gianni Caridi. La sua famiglia "da oltre 50 anni nell'albergo mette al centro della sua attività il benessere del cliente che si traduce nei fatti in: un sorriso nell'accogliere e nel servire; un sereno riposo e un cibo sano e creativo".

di Albana Ruci e Giuseppe Serrone
Turismo Culturale - turismoculturale@yahoo.it
http://turismoculturale.altervista.org

Una Poesia dedicata al "Ristorante Benedicta"

Benedetta la cucina
sembrava una lucina
nella notte piovosa
come un profumo di rosa
odori e sapori
allietano i cuori
di volti stanchi
mi manchi...
nostalgie di sere
immagini vere
tra colori cangianti
i giorni pesanti
trasformati 
dai cibi amati
trasfigurano i visi
e accendono sorrisi...

(di Giuseppe Serrone scritto a Firenze presso Ristorante Benedicta il 21 Novembre 2015)



Keep Calm, ecco 10 bellissime città slow in Italia

Qualità della vita, rispetto della natura, tanta bellezza e serenità. Qui non si corre e ci si gode la vacanza attimo per attimo. Ecco, in una gallery proposta da Skyscanner, 10 perle italiane che aderiscono a CittaSlow, una rete di comuni con meno di 50.000 abitanti, e che non siano capoluogo di provincia, che si impegnano a migliorare la qualità della vita, sia degli abitanti, sia dei turisti.
La rete è stata fondata a Orvieto nel 1999 e, attraverso iniziative varie, promuove una filosofia di vita che intende riscoprire ritmi più lenti, più attenti alla natura e all'ambiente e legati inscindibilmente all'esaltazione delle tradizioni culturali e gastronomiche del territorio, anche attraverso la rete di Slow Food.

OrvietoSospesa sulla sua rupe che la solleva al cielo, Orvieto merita una vostra visita per diversi motivi, gli stessi che faranno sì che vi resti nel cuore. Perdetevi tra le viuzze pittoresche del centro, caratteristiche e curate al dettaglio; lasciatevi stupire dalla bellezza della millenaria città sotterranea e dalle profondità del Pozzo di San Patrizio, che inevitabilmente vi farà pensare a un girone infernale, pieno di fascino e di mistero. Poi, meraviglia dell'arte gotica italiana, non perdete per niente al mondo il Duomo, bellissimo e maestoso dentro e fuori. Finite in bellezza davanti a un bel piatto di stringozzi con tartufo e guanciale: la cucina umbra è tra le migliori in Italia. 

AmalfiGioiellino che tutto il mondo ci invidia, la costiera amalfitana incastona tra le sue rocce scenografiche a picco sul mare perle preziose, come Amalfi, appunto: coloratissima, piena di vita, di profumi e di sapori, Amalfi vi catturerà senza ombra di dubbio. Cominciate con Piazza Duomo, entrate nella Cattedrale che si affaccia sul mare e scoprite le commistioni di stili e gli incontri delle varie epoche passate, poi ammirate la chiesa di San Biagio, col suo campanile bizantino e poi la Valle dei Mulini e poi ancora il Museo della carta, per scoprire tutto un mondo. 

PositanoRestiamo in costiera per fare un salto a Positano, uno di quei posti che è difficile descrivere a parole senza cadere nel banale, uno di quei posti che sembra dipinto per quant'è bello. Casette arroccate sullo sperone roccioso e stradine in cui passare le ore più dolci della giornata, il mare ai piedi della città a regalare un riflesso magico, scalinate suggestive e spiagge mozzafiato. 

TermoliTerritorio purtroppo sottovalutato, il Molise ha molto da offrire e Termoli, ad esempio, è una città bellissima e perfettamente in linea con il bien vivre delle Slowcity. Stradine strette e tortuose si stringono intorno al Duomo, il Castello Svevo domina il borgo medievale e le sue spiagge sono davvero meritevoli di attenzione. Non dimenticate che Termoli è una delle porte d'accesso alle Isole Tremiti, incontaminate e bellissime, con un mare trasparente e fondali da sogno. Dopo aver riempito i vostri occhi di meraviglie, concedete qualche soddisfazione anche al palato: i piatti tipici molisani sono antichissimi e preparati, nella maggior parte dei casi, con materie di ottima qualità, secondo tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.

ChiavennaE ora il Nord, con una terra ricca di bellezze naturali, artistiche e artigianali. Di Chiavenna esplorate in primis il centro storico, con i suoi palazzi medievali e gli eleganti portali scolpiti nella pietra verde, con le sue belle fontane e le piazzette in cui rilassarsi. Imperdibili anche i famosi Crotti di Chiavenna, cavità naturali che si trovano lungo i pendii delle montagne della zona: in questo scenario unico, si svolge ogni anno una sagra in cui si degustano in compagnia gli ottimi prodotti locali come formaggi d'alpeggio, salumi, bresaola e i famosi pizzoccheri chiavennaschi.

SperlongaBorgo marinaro di epoca romana, Sperlonga, sul litorale laziale, fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia e vi stupirà con la sua bellezza altera ed elegante che sovrasta uno sperone roccioso e con il suo mare limpido, che alterna spiagge di sabbia fine e dorata a calette romantiche. Andateci al tramonto con la vostra dolce metà: un bacio al sale marino e lo spettacolo del sole che si nasconde dietro il mare, tutto da godere. A ritmi slow, ovviamente.

AnghiariIn Toscana molti sono i borghi che adottano lo stile di vita delle Slowcity, coniugando arte, cultura, natura e gastronomia. Anghiari fa parte del circuito e se farete tappa qui potrete scoprire un borgo che vi saprà incantare, venendo in contatto con bellezze paesaggistiche uniche, con una cucina regionale d'eccellenza e con una storia lunghissima e appassionante, piena di battaglie, eventi e personaggi. I vicoli del centro raccontano storie e si colorano di fiori alle finestre, le chiese sono bellissime e i diversi angoli della città regalano viste mozzafiato. 

CisterninoUn centro storico di casette bianche strette come in un abbraccio, dall'architettura tipica e anctichissima. Tutt'intorno ulivi e trulli delle Valle d'Itria e, poco lontano, il mare, a perdita d'occhio. Cisternino, in provincia di Brindisi, è un piccolo sogno ad ogni aperti, un posto in cui il tempo sembra essere sospeso a mezz'aria tra realtà e fantasia. Non perdete la Chiesa Madre di San Nicola, in centro, da cercare tra le stradine aggrovigliate, e assaggiate ogni ricetta di questa terra: la Puglia non delude mai!

TraniSpostiamoci a Trani, un altro posto magico, con il suo castello affacciato sul mare, le chiese antiche, i palazzi nobiliari, il quartiere ebraico e un litorale bellissimo, che alterna ciottoli a sabbia. Una città d'arte a pieno titolo: concedetevi una passeggiata durante il tardo pomeriggio per vedere la bellissima Cattedrale romanica in pietra che, al tramonto, si tinge di rosa. Poi degustate uno degli ottimi vini pugliesi per un aperitivo sul mare.

TodiAltro giro, altra corsa: siamo a Todi, bellissima cittadina che si inscrive in tre cerchi di mura e che vi stupirà per l'atmosfera slow e romantica che si respira tra le sue strade e nella piazza principale, Piazza del Popolo. Fate poi un salto a Piazza Garibaldi e andate ad ammirare anche la chiesa di San Fortunato, dove si trova la tomba di Jacopone da Todi (non sapete chi è? ajajajjj). Trovate il tempo anche per vedere il Tempio della Consolazione, realizzato su disegno del Bramante, magari mentre sbocconcellate il pan caciato (detto anche nociato). Non dimenticate di provare il piatto tipico, la palomba alla ghiotta. 
ansa

A Philadelphia, prima città Usa patrimonio Unesco

E’ la prima città degli Usa a entrare nell’elenco dell’Unesco come patrimonio dell’umanità: Philadelphia, accogliente metropoli della East Coast, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento per il suo ricco valore storico, culturale e artistico. Già nel 1979 l’Unesco volle preservare e valorizzare uno suo monumento, l’Independence Hall, l’edificio dove il 4 luglio 1776 venne firmata la costituzione degli Stati Uniti. Da quest’anno, invece, è l’intera città, come già altre 266 in tutto il mondo, a ricevere la nomina: passeggiando per le strade della centro ed entrando nei suoi musei e nei suoi palazzi, se ne intuiscono subito le qualità e il prestigio storico.

Due sono i volti di Philly, come la chiamano i suoi abitanti, o della città dell’amore fraterno, come la definì il suo fondatore quacchero William Penn: una parte moderna, dove i grattacieli di vetro con insegne al neon svettano sul fiume Schuylkill, che attraversa la città, e la parte più antica con le case di mattoni rossi a due piani, le strade poco trafficate e i giardini curati tra il fiume Delaware e l’Indipendence National Historical Park, il luogo dove si è fatta l’America. E’ proprio in quest’area che vennero discussi e approvati la dichiarazione d’indipendenza e la costituzione e dove si visitano il Liberty Bell Center, la campana della libertà, che salutò l’avvio della costituzione con i suoi ritocchi, la President’s House, la prima casa bianca degli Stati Uniti che ospitò il presidente americano George Washington, il National Constitution Center, museo dedicato alla costituzione degli Stati Uniti d’America, e il Franklin Court, il museo su Benjamin Franklin.
ansa

Arte e musica a Focara di Novoli. Presentata manifestazione per accensione falò più grande Europa

La grande arte contemporanea con nuovi messaggi di pace e di speranza incontrerà la "Focara" di Novoli che anche per il 2016 brucerà la vigilia della festa di Sant'Antonio Abate, il 16 gennaio, rinnovando una secolare tradizione. Sono migliaia i fedeli e gli spettatori (oltre duecentomila nei tre giorni dell'ultima edizione) attesi per la tradizionale accensione del falò più grande d'Europa e del bacino dell'area del Mediterraneo, realizzato con fasci di tralci di vite, che raggiunge un'altezza di circa 25 metri per 20 di diametro.

Il programma della festa è stato presentato oggi a Roma in una conferenza stampa nella sede dell'Associazione Stampa Estera. Presenti l'assessore regionale all'Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone, il sindaco e presidente della Fondazione Focara, Gianmaria Greco, la responsabile di "FocaraArte", Francesca Mele, il direttore artistico di "FocaraFestival", Loris Romano, il fotografo "Premio Focara Fotografia 2016" Manoocher Deghati.

In questa edizione il maestro Gianfranco Baruchello realizzerà oltre 50 bandiere che saranno affidate ai ragazzi delle scuole di Novoli che sfileranno intorno alla focara, poi arrotoleranno le stesse bandiere intorno alla loro asta e le infileranno tra i rami di tralci di vite del falò. Baruchello intende così superare metaforicamente i confini identitari nazionali e rivendicare il valore puro del legame con l'altro, con la comunità e più in generale con la specie umana.

Sempre nell'ambito di "FocaraArte", sarà realizzata un'azione in prima mondiale dell'artista internazionale Regina Josè Galindo sul tema del fuoco rigeneratore e propiziatorio. Altro appuntamento è quello con il critico Vittorio Sgarbi che il 17 gennaio terrà una lectio magistralis sul fuoco e Sant'Antonio Abate nell'arte. Il premio "FocaraFotografia 2016" andrà quest'anno all'iraniano Manoocher Deghati, uno dei fotoreporter viventi con più riconoscimenti e più presenze sul campo nell'ambito del fotogiornalismo di guerra. Sotto la direzione artistica di Loris Romano nella tre giorni della città del fuoco tantissimi artisti saliranno sui palchi: ci saranno i Subsonica, Vinicio Capossela, ma anche Nneka, Mad Professor e Prince Fatty, Antonella Ruggiero&Coniglioviola, MASBEDO&Marlene Kuntz, fino ad arrivare a The Orb e Kid Koala
ansa

Copenhagen Street Food, il mondo a portata di assaggio

di Marzia Apice

Un trancio di pizza "italian made", un piatto di couscous con la semola appena sgranata a mano, e poi le banane fritte colombiane e i sandwich "smorrebrod" danesi, o ancora il "bulgogi" coreano, i "noodles" cinesi o i "tacos" messicani: a Copenhagen il mondo è a portata di assaggio e viaggiare è semplicissimo. Basta andare al Copenhagen Street Food, il "mercato" dallo stile vintage ospitato in un enorme capannone nella piccola isola di Papiroen, la "paper Island" (proprio di fronte all'Opera House), dove un tempo si produceva la carta. Dall'apertura (il 2 maggio 2014) a oggi già 500 mila persone hanno visitato questo caratteristico tempio del cibo di strada lasciandosi conquistare dalla sua atmosfera friendly.

Una autentica oasi di sapori che rende protagonisti tanti Paesi del mondo (Messico, Marocco, Inghilterra, Colombia, Turchia, Danimarca, Germania, Italia, Brasile, Cina, Corea e Thailandia) e in cui tra coloratissimi stand e "trucks" old style il cibo viene servito a prezzi non eccessivi. In questo variopinto e allegro mercato, trionfo di profumi e integrazione culturale, tutto è "easy" e un po' vintage: qui si viene a passeggiare (d'estate si mangia anche all'aperto, mentre d'inverno all'interno gli spazi sono grandissimi), si organizzano feste ed eventi culturali (numerose le serate danzanti con la musica dei dj più alla moda), e i bambini sono i benvenuti perché ci sono tante proposte anche per loro.

Birre artigianali e sidro di mele, carni e pesci pregiati, e poi le due new entry recentemente acquisite, "Chopped salad" e "Sweet Food", entrambe con prodotti rigorosamente di stagione: al Copenhagen Street Food ognuno può trovare il gusto perfetto, la propria "dimensione culinaria". Il mercato ha perfino una propria valuta, denominata Cowcash (che vale 25 corone a moneta), utilissima per poter avere un unico conto magari nel caso in cui si voglia offrire la cena a un gruppo di amici (ma negli stand è ovviamente possibile pagare anche con contanti e carte di credito).

Il cibo viene cucinato espresso (per questo a volte si può attendere un po') e proprio di fronte al cliente, che potrà scegliere se dedicare tutta la propria fame a una sola nazione oppure far diventare il proprio stomaco un vero "melting pot", assaggiando le varie proposte una dopo l'altra, come fossero caramelle. Celebrare il cibo come strumento di condivisione e benessere collettivo: questo è il vero punto di forza del Copenhagen Street Food, che per gli appassionati può rappresentare uno dei tanti motivi per visitare la bella e affascinante capitale danese. Ma ci sarà tempo solo fino al 2018, perché poi l'area sarà dismessa e il futuro del mercato sarà incerto. La speranza di tutti è che il mercato possa trovare presto un'altra casa in cui il cibo sia ancora sinonimo di felicità ed energia positiva. 
ANSA

Turista a Firenze, raffica di selfie in centro. Da Santa Croce agli Uffizi e poi il chiosco che vende lampredotto

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Raffica di selfie di fronte a monumenti fiorentini, oggi, per Fiorello: lo showman si trova nel capoluogo toscano per il suo spettacolo 'L'ora del Rosario', in programma domani sera al teatro Verdi. Passeggiando per le vie del centro, si è concesso decine di autoscatti in pose ironiche, postandoli prontamente sulla sua pagina facebook.

    Molti lo ritraggono in luoghi celebri o tipici, come piazza Santa Croce, piazza del Duomo sotto il Campanile di Giotto, il piazzale degli Uffizi, Ponte Vecchio, oppure di fronte al chiosco che vende lampredotto. 
ansa

Firenze Capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del Re. Dal 19 Novembre 2015 al 03 Aprile 2016

V. Cabianca, Novellieri toscani del XIV secolo, 1860. Firenze, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti 
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Dal 19 Novembre 2015 al 03 Aprile 2016
Firenze
Luogo: Galleria d’arte moderna - Palazzo Pitti
Curatori: Simonella Condemi, Sandro Rogari, Cosimo Ceccuti
Enti promotori:
  • Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
  • Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
  • Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
  • Galleria d’arte moderna
  • Firenze Musei
  • Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Costo del biglietto: intero € 16, ridotto € 9.50 / € 3, gratuito riservato a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, insegnanti della Comunità Europea delle scuole statali, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea
Telefono per informazioni: +39 055.290383
E-Mail info: firenzemusei@operalaboratori.com
Sito ufficiale: http://www.unannoadarte.it/main/

Comunicato Stampa: La Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti ha voluto celebrare la ricorrenza del centocinquantesimo anniversario di Firenze Capitale d’Italia con una mostra dedicata alla presenza del Re, e in particolare al suo soggiorno nella Reggia fiorentina, che dal 1865 dette ospitalità anche ai Savoia, la terza grande dinastia regnante dopo quella dei Medici e dei Lorena.
Un’esposizione che vuole creare presso alcuni degli spazi originari una suggestiva rievocazione della vita del Sovrano, dei suoi gusti artistici e dei suoi principali interessi e legami, cercando di coinvolgere il visitatore nelle atmosfere della reggia.
Possiamo immaginare quello che fu l’entusiasmo dei cittadini per l’arrivo del Re a Firenze, città che lo accolse calorosamente, nonostante le controversie politiche suscitate da questo passaggio della capitale da Torino al capoluogo toscano. Primo Sovrano della nazione italiana, Vittorio Emanuele II salì al trono nel 1849 e in seguito all’annessione della Toscana al Piemonte visitò Firenze in differenti occasioni. Una di queste fu la Prima Esposizione Nazionale del 1861, presso la quale effettuò numerosi acquisti. Le sue scelte furono eterogenee, come del resto era il suo gusto ricco di sfumature; numerosi i dipinti e le sculture, ma anche oggetti d’artigianato e d’arredamento. Nel 1863, invece, recatosi all’Accademia di Firenze, il Sovrano commissionò a sei giovani artisti alcuni grandi dipinti a soggetto storico, che andarono successivamente ad arredare le stanze della reggia. Nella sala del Fiorino è esposta, come in grande salon, parte di questo patrimonio di opere che abbiamo definito, semplificando, i doni del Re.
In mostra quindi i dipinti, i mobili, i manufatti artistici e artigianali che testimoniano il passaggio della corte Savoia a Palazzo Pitti. Dopo l’elezione della città a Capitale, si rese infatti necessario un riallestimento che coinvolse sia la residenza privata del nuovo Sovrano nella Palazzina della Meridiana, attuale Galleria del Costume, che gli Appartamenti Reali al piano nobile della Galleria Palatina, che vennero utilizzati esclusivamente per cerimonie e incontri di rappresentanza di alto rango.
L’appartamento della Duchessa d’Aosta - cosiddetto per la prolungata permanenza a palazzo fino al 1946 di Anna di Francia – ambiente che fa parte della Galleria d’arte moderna, rappresenta il nucleo della mostra e per l’occasione le sue sale sono quasi tutte riaperte al pubblico. Gli ambienti si offrono con il loro arredo originario, risultato di un importante riallestimento (1993) basatosi sull’ultimo Inventario Oggetti d’arte risalente al 1911. Le stanze sono ampliate per la mostra da ambientazioni dedicate alla presenza Savoia, anche attraverso oggetti di uso quotidiano che rispecchiano gusto e personalità dei regnanti, primo fra tutti Vittorio Emanuele II, Re di Firenze Capitale. Importante testimonianza del gusto eclettico del Re, dei Savoia e degli Aosta, gli ambienti hanno raggiunto il loro aspetto attuale, grazie alla sovrapposizione di manufatti e arredi appartenuti a quelle dinastie che avevano precedentemente abitato il Palazzo, e che furono poi rimessi in uso dopo i necessari restauri dai nuovi Reali. A questa prima immagine si uniscono oggetti come la monumentale specchiera eseguita dai fratelli Levera ed acquistata da Vittorio Emanuele II all’Esposizione Nazionale del 1861, visibile nel Salotto Rosso. Lasciando la sala della Musica ed entrando nel Salotto Giallo, si trovano testimonianze delle passioni del Re gentiluomo, i cani, la caccia, i cavalli, oltre che tracce di quei passatempi prettamente maschili come il fumo e il gioco. Amante della natura incontaminata, trovava nei sontuosi giardini di Villa La Petraia uno spazio di fuga dalla quotidianità, dove poter coltivare i suoi interessi anche per la scienza e per la botanica, e da dove provengono alcuni oggetti esposti in mostra.
Proseguendo si incontrano le presenze femminili che accompagnarono la vita del sovrano, Margherita di Savoia, nipote e nuora di Vittorio Emanuele e le figlie, Maria Pia e Maria Clotilde. Nelle sale che furono abitate probabilmente anche da queste donne si possono ammirare, come in una suggestiva ricostruzione, oggetti legati alla moda dell’epoca. Un percorso che si compone di arredi, abiti eleganti, oggetti domestici insieme a fragili accessori come ventagli, ombrellini, porta bouquet o carnet da ballo, ed infine un piccolo repertorio di fotografie del tempo.
Nella stanza dei camerieri è stata allestita infine una sorta di galleria dove si possono ammirare i ritratti di personalità maschili e femminili che segnarono gli avvenimenti politici e culturali del tempo, parete che si collega all’apposito riallestimento della Sala 16 della Galleria d’arte moderna, del resto pensata come prolungamento della mostra. Ancora personalità legate a Firenze Capitale, che hanno lasciato in qualche modo un loro riflesso sulla storia e cultura del periodo, oltre al dipinto di Giovanni Mochi Atto d’annessione al Regno d’Italia presentato a Vittorio Emanuele.
In ultimo la sezione dedicata alle cineserie appartenute ai Savoia, come il paravento acquistato all’ Esposizione Nazionale del 1861, o quello più antico sul quale venne fatto apporre lo Stemma sabaudo.
In numerose altre sale di Palazzo Pitti si sono mantenute testimonianze della breve permanenza del Re a Firenze. Oltre alle sale della stessa Galleria d’arte moderna dove le opere esposte, acquistate e donate dai membri della famiglia Reale, sono segnalate attraverso il nodo Savoia (simbolo presente nel logo di famiglia, quale ornamento del collare dell’Annunziata), e quelle della Palazzina della Meridiana, scelta dal Re come sua residenza privata proprio nel 1865. Questi ambienti furono rinnovati nelle tappezzerie e nelle decorazioni murarie e venivano utilizzati come luoghi di rappresentanza arredati con mobili acquistati all’Esposizione del 1861 di cui rimangono alcuni esempi, mentre nell’ala opposta della Palazzina si trovavano le stanze private del Sovrano nelle quali rimane testimonianza solo degli affreschi sulle volte. Il percorso sabaudo nella Galleria Palatina si concentra negli Appartamenti Reali, ulteriore testimonianza del gusto Savoia. L’arredamento attuale si compone di molti oggetti provenienti dalla Palazzina della Meridiana e dalle regge dismesse, unite ad arredi preesistenti, e testimonia quanto poco la figura del Sovrano di Firenze Capitale, che utilizzava questi ambienti solo per occasioni e cerimonie ufficiali, vi abbia lasciato traccia. L’impronta Savoia più evidente si deve piuttosto alla presenza più tarda di Umberto I e della Regina Margherita, che scelsero proprio queste sale come residenza privata.
In occasione di questo evento, grazie all’impegno di Firenze Musei, si è potuto realizzare il restauro di cinquanta opere d’arte tra pitture, sculture ed elementi d’arredo oltre alla necessaria manutenzione, spolveratura e restauro dei parati, delle tappezzerie e delle strutture in legno.
La mostra a cura, come il catalogo edito da Sillabe, di Simonella Condemi, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo della Toscana, la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, le Gallerie degli Uffizi con la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti e Firenze Musei.
Con il biglietto della mostra sono visitabili gli ambienti della Galleria d’arte moderna, della Galleria Palatina e degli Appartamenti Reali, mentre per gli ambienti della Palazzina della Meridiana è necessario l’acquisto del biglietto della Galleria del Costume. 
arte.it 

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Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci
Turismo Culturale
turismoculturale@yahoo.it
cell. 3207505116

Trieste, città di mare e di anima Da Dorfles a Pahor e Magris, i ricordi dei grandi scrittori

Di Marzia Apice
 AA.VV. "I MARI DI TRIESTE", a cura di Federica Manzon (Bompiani, pp.122, Euro 17). Sembra di sentirlo l'odore del mare, di vederne le sfumature, quasi di percepirne l'anima mentre osserva incantato la città che ha di fronte, Trieste, che lo chiama familiarmente "bagno": sta nell'atmosfera reale e tuttavia impalpabile il fascino prorompente del libro "I mari di Trieste" (Bompiani), che Federica Manzon ha curato radunando per l'occasione le migliori penne della città giuliana. Trieste è uno scrigno di "bagni", elitari o popolari, cittadini o appena fuori dal centro: ognuno trova quello più adatto alla propria indole. A dimostrarlo egregiamente, accanto alle fotografie di Diego Artioli al centro del volume, sono gli scrittori coinvolti: Gillo Dorfles e Claudio Grisancich preferiscono la Diga, Claudio Magris, Boris Pahor e Mauro Covacich scelgono invece gli scogli di Barcola; per Mary Barbara Tolusso il bagno è la Costa dei Barbari, mentre per Pino Roveredo è il Pedocìn; e ancora, se il Bagno Militare è il prediletto per Pietro Spirito, il bagno Sticco è quello di Veit Heinichen mentre per Alessandro Mezzena Lona la scelta ricade sul bagno Ausonia. In una lettura piacevolmente oziosa e ricchissima di sfumature, le parole scorrono a volte rapide altre lente, mentre si scoprono riti e consuetudini, ricordi familiari e d'infanzia, sogni divenuti illusioni e gioie il cui sapore resta vivido nella memoria. Anche la lingua, mentre ritrova intatti significati e bellezza, e qualche reminiscenza dialettale, attraverso gli autori che la esprimono incarna pienamente lo spirito sfuggente degli abitanti di Trieste. La suggestione più grande ed evidente resta nelle descrizioni, alcune più razionali, altre più emotive, dei luoghi e delle sensazioni: pagine diverse e non accomunabili se non in quel modo che chi scrive ha di "sentire" così intimamente Trieste tanto da rendere quella città un luogo sacro, un porto sicuro dove la memoria può riposare. Nella diversità degli stili ogni autore esprime la sua Trieste dell'anima e del corpo, e la sensazione è strana perché quasi sembra a ogni racconto una città diversa, come se potesse avere mille volti. Ma poi a guardar bene c'è sempre il mare a muovere ogni parola, ogni pagina del libro: un mare che è conquista e divertimento, gioventù e vecchiaia, che è il passato ma anche la promessa di un futuro. Ecco che allora arrivano chiare al lettore le contraddizioni, fisiche e culturali, che hanno reso Trieste quella che è: la città dell'allegria spensierata e del tempo immobile (nonostante la bora forte), intellettuale e altera ma popolare al tempo stesso. Un luogo in cui la malinconia è regina e che, pur mescolando tante culture, ne conserva carattere e identità, mentre attende, dal mare, un domani che sempre tarda ad arrivare.
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Pippi Calzelunghe fa 70 anni e apre la sua 'casa'. Iniziative e pubblicazioni, visitabile appartamento Lindgren


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di Michele Cassano - ansa

Non ha famiglia, ad accompagnarla sono solo un cavallo a pois e una scimmietta. Eppure Pippi Calzelunghe sembra destinata a non rimanere mai sola. Anche a 70 anni, quelli che compie in questi giorni, continua a raccogliere fan in tutto il mondo. Per questo la famiglia dell'autrice del romanzo per bambini, uscito appunto nel 1945, ha deciso di aprire la casa di Stoccolma che Astrid Lindgren abitò fino alla morte nel 2002. Per il compleanno della piccola peste sono state programmate tante iniziative, anche in Italia, oltre a nuove edizioni dei suoi libri per celebrarla.

    La Astrid Lindgren Society dà la possibilità di partecipare a visite guidate nell'appartamento della scrittrice. E' lì che i suoi classici, le lettere e gli articoli videro la luce. Proprio tra quelle mura una sera del 1941 la piccola Karin di 7 anni, figlia di Astrid, costretta a letto dalla polmonite, chiese alla madre di raccontarle la storia di tale Pippi Calzelunghe.

Le avventure della ragazzina, che divenne simbolo di battaglie anarchiche e femministe, finirono su carta tre anni più tardi (quando la madre dovette rimanere ferma per diverso tempo a causa di una caduta sul ghiaccio), per essere pubblicate prima in Svezia, nel '45, poi negli anni in altre 70 lingue, vendendo, secondo le stime, 140 milioni di copie. La fama planetaria arrivò con l'immortale serie televisiva del '69 (ancora trasmessa dai canali per bimbi in Italia e non solo) e Pippi prese per sempre il volto di Inger Nilsson, la piccola dalle mille lentiggini e le inconfondibili trecce.

Ora è possibile immergersi nelle stanze dove la Lindgren inventava quelle avventure, prenotando sul web un tour per dodici persone alla volta. Fa discutere, però, la scelta di limitare la visita ai maggiori di 15 anni, circostanza che è parsa tradire lo spirito della scrittrice ad una città fortemente legata alle sue storie (c'è una parco tematico a lei dedicato e i suoi manoscritti sono conservati nella biblioteca reale).

In Svezia sono stati da poco editati, inoltre, i diari che l'autrice scrisse tra il 1939 e il 1945, nei quali descrive gli avvenimenti salienti di quel periodo, svelando di essersi ispirata nella scrittura di Pippi alla sua infanzia felice. In Italia, mentre in diverse città si programmano iniziative per festeggiare il compleanno, Salani ha pubblicato la traduzione riveduta e aggiornata del romanzo di Donatella Ziliotto e Annuska Palme Sanavio e le illustrazioni originali di Ingrid Vang Nyman. Mondadori ha invece appena portato in libreria Lotta Combinaguai, altra piccola peste nata dalla fantasia della Lindgren.
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Dall'Austria a San Casciano, un'Immacolata a 5 stelle

Sci, città d’arte, borghi storici ed esperienze enogastronomiche stellate per un ponte dell'Immacolata di lusso fuori dai soliti itinerari con .

Tux, Austria – Sulla prima neve a cinque stelle
Per godersi il primo appuntamento con la neve fresca dalla prospettiva privilegiata di un romantico nido in stile tirolese a pochi chilometri dalle meravigliose piste da sci del Tirolo. Curiosità: il giro del ghiacciaio nel comprensorio Ski- & Gletscherwelt Zillertal 3000 promette a chi lo affronta di superare in un giorno 15.000 metri di dislivello. >>>PRENOTA ORA HOTEL AUSTRIA


Orvieto – I sapori dell’Umbria 
Dolcemente adagiato su un colle, a pochi chilometri dalla storica cittadina di Orvieto, l'elegante Relais Borgo San Faustino si offre ai suoi ospiti circondato da un’incantevole vallata di prati e boschi incontaminati. In questa meravigliosa cornice naturale trovano spazio frutteti, orti e allevamenti di suini e bovini di razza chianina: preziosi ingredienti che nella cucina del relais vengono trasformati dalle abili e sapienti mani delle cuoche in coinvolgenti percorsi enogastronomici. Curiosità: il relais è composto da antichi casali dell'800, ristrutturati seguendo i criteri di bioedilizia e rispettando l'estetica dell'architettura umbra. >>>PRENOTA ORA


Verona – Soggiorno in una villa veneta del ‘700 
Per assaporare l’esperienza di soggiornare nel lusso di una villa veneta del Settecento. Una location da favola, con viale di cipressi, giardino all’italiana e grande parco secolare in cui trascorrere giorni indimenticabili all’insegna della natura, cultura ed enogastronomia caratteristiche del territorio.
Curiosità: chi è in cerca di un’esperienza culinaria indimenticabile, potrà inoltre assicurarsi un tavolo presso il rinomato Oseleta, il ristorante stellato diretto dallo chef Giuseppe D’Aquino. >>>PRENOTA HOTEL A VERONA

San Casciano in Val di Pesa, Firenze – Nel cuore del Chianti classico
Un borgo incantevole risalente al 1400 da dove partire alla scoperta della Toscana più autentica, con le sue tradizioni, il suo patrimonio artistico e le sue bellezze naturali. Ideale per trascorrere un soggiorno all’insegna della cultura, delle prelibatezze enogastronomiche locali e della vita all'aria aperta.
Curiosità: il borgo è immerso tra i vigneti della famiglia Antinori che in queste zone produce alcuni tra i suoi vini più conosciuti. >>>PRENOTA ORA HOTEL


Cannes – La bellezza nascosta della Costa Azzurra
Un luogo dove mettere al sicuro l'amore per l’autentico dalle minacce di una città sempre più ossessionata dalle apparenze, là dove il rosso fuoco delle passerelle di Cannes sfuma lentamente nel verde di una campagna curata, ricca di un fascino autentico. Per un soggiorno all’insegna del massimo relax, con piscina riscaldata esterna e spa con bagno turco e sauna.
Curiosità: la Bastide de l'Oliveraie è un'antica tenuta campestre, dove la nouveau bourgeoisie era solita ritirarsi per fuggire gli ozi della città. >>>PRENOTA ORA HOTEL


Castel di Lama, Marche – Un giardino segreto nella campagna marchigiana
La placida bellezza della campagna marchigiana che esplode tra i colli verdi, i campi coltivati e i magici Monti Sibillini. Un territorio da vivere nella tranquillità di un mattino di sole, pedalando nella luce e respirando la natura. Secret Escapes offre un soggiorno esclusivo nel borgo storico Seghetti Panichi, un'antica villa settecentesca trasformata in boutique hotel, dove gli stili architettonici si sono mescolati con eleganza e gusto classico.
Curiosità: il borgo è incorniciato da un giardino storico di rara bellezza, messo a dimora tra il 1875 e il 1890 dal famoso botanico e paesaggista tedesco, Ludwig Winter. >>> PRENOTA ORA HOTEL

Il mare di Sicilia, da vivere anche d'inverno



di Daniela Giammusso - ansa

''Dieci dieci dieci. Undici undici undici...''. L'aria frizzante del mattino punge il viso, ma il primo sole illumina la sfilata di barche che rientrano dal mare. La vita, poco più su, in paese, sta appena riprendendo, quando sulla banchina di Marinella di Castelvetrano una piccola folla si stringe interessata. ''Dodici dodici dodici''. Forse a tredici non si arriva e infatti Alex e Jessica, soddisfatti, si aggiudicano il loro sacchetto: una bella manciata di seppie, ancora bagnate di sale. ''Veniamo dalla Germania, siamo qui in vacanza - dicono - A casa il pesce fresco, no, non lo compriamo mai. Qui, invece, è una festa tutti i giorni''.


    Ricomincia da qui il futuro di quel lungo tratto di costa della Sicilia sud-occidentale, che ancora cerca un nome. E' la Sicilia degli scrittori, da Camilleri a Pirandello, dei Fenici e degli Aragona, della Scala dei Turchi scolpita dal vento sul bianco della marna e dei grandi templi sul mare di Selinunte, delle 19 Bandiere Blu alla spiaggia di Memfi.


    In tutto nove comuni, sotto le province di Agrigento e Trapani, uniti in un unico Gac-Gruppo di Azione Costiera, ''Il sole e l'azzurro - tra Selinunte, Sciacca e Vigata'', che hanno scelto lo sviluppo sostenibile e una sfida: integrare la pesca, che qui è una tradizione che si tramanda di padre in figlio, con il settore del turismo.


    ''Anche noi abbiamo sentito la crisi - spiega il presidente del Gac, Fabrizio Di Paola - ma l'ultima estate dal punto di vista degli arrivi è stata di grande livello''. Ora si punta ad allungare la stagione e a fare del mare il grande protagonista anche d'inverno. E non solo perché qui il bagno, come nei romanzi del Commissario Montalbano, si fa quasi tutto l'anno.


    ''I giovani da noi fanno ancora i pescatori - dice il direttore Giovanni Borsellino - Sciacca, è l'unico porto in Italia che sta crescendo in numero di addetti''. E allora si riparte da lì, con 2 milioni di euro da spendere entro il 31 dicembre, sì, per le isole ecologiche e per un progetto all'avanguardia di etichettatura a bordo del pesce, ma anche perché quelle barche dai colori accesi siano il cuore di una crescita che coinvolgerà tutto il territorio. Primo progetto, due ''veri'' Mercati del pescatore con vendita al dettaglio anche per i turisti, a Marinella di Selinunte (con migliorie a quello che esiste già, ''spontaneamente'') e a Sciacca. ''Mi piacerebbe poi - prosegue Borsellino - organizzare delle 'guide al mercato', abbinate a corsi di cucina o degustazioni prodotti. E ci stiamo attrezzando meglio sulla pescaturismo''. I più curiosi, possono poi spingersi da soli nelle aziende locali alla scoperta di come si preparano le specialità della zona, dai gamberi rosa alle sarde sotto sale. ''Nel progettare i nuovi stabilimenti, abbiamo voluto proprio delle passerelle perché i turisti potessero venire a vedere come lavoriamo'', raccontano ad esempio alla Don Carlos, tra le piramidi di latte messe sotto pressatura, in attesa di essere spedite in tutto il mondo. Se poi siete sulle tracce di Camilleri e Pirandello, a Porto Empedocle, fermatevi un attimo sulla banchina del porto, davanti all'antica dogana, a sentire i racconti dei pescatori che cuciono a mano le reti.


    Tra i progetti del Gac, ci sono poi due Musei del mare, a Menfi e Sciacca, con i molti reperti archeologici, anche punici e fenici, che ricostruiscono la storia commerciale di questa zona e un veliero del '500 recentemente ritrovato. E poi una nuova segnaletica, tabelle didattiche e un flotta di bici elettriche per la pista ciclabile che corre lungo la costa, da Platani a Montallegro, attraverso il Parco Minoa. Se siete allenati ci si può spingere fino alla Riserva Naturale di Torre Salsa, alla scoperta delle sue falesie di gesso, delle tante specie di uccelli che ogni anno tornano qui a nidificare o, armati di muta, dei suoi fondali inviolati. E se la temperatura è favorevole, perché no, concedersi un bagno di sole totale alla spiaggia per naturisti di Eraclea. Se invece amate lo shopping, i richiami del mare, i suoi frutti e le sue sirene, campeggiano sulle ceramiche delle botteghe d'arte dei vicoli di Sciacca, famose in tutte il mondo. Basta affacciarsi e domandare: spesso i maestri ceramisti organizzano anche brevi corsi. E poi il ''gioiello'' del mare, il corallo, che qui ha un colore unico, quasi arancio. ''Regalato'' dall'Isola Ferdinandea, un enorme vulcano sommerso dal quale solo tra il 1875 e il 1886 ne furono estratti 14 milioni di chili, oggi è il tesoro prezioso che si mescola al pesce azzurro nelle reti dei pescatori. Per divenire un pezzo esclusivo nelle mani degli artigiani di Sciacca.

Orfei presenta Lo spettacolo dei Campioni! a Reggio Emilia dal 20 Novembre al 13 Dicembre 2015

A Reggio Emilia "Lo spettacolo dei Campioini!"due ore entusiasmanti con i numeri uno al mondo e in esclusiva italiana il Trasformer.
Nelly Orfei sarà in via del Chionso dal 20 novembre al 13 dicembre.

Quest’anno il noto complesso Orfei con una co-produzione delle famiglie Martini e Orfei ha preparato uno spettacolo da grandi intenditori:  ORFEI “Lo spettacolo dei Campioni”
Un nuovo ambizioso progetto che prevede in pista l’esibizione di due scuole a confronto sfidandosi a suon di numeri mozzafiato. E sentite qui. Quest’anno Orfei ha l’onore di ospitare in compagnia in esclusiva europea i più giovani trapezisti al mondo si tratta dei flying “Rodogell”. Maicol è l’unico al modo ad eseguire il triplo salto mortale e Angela è una vera stella del trapezio che esegue il doppio salto mortale bendata a 15 metri da terra .
E in questo show sotto il tendone giallo blu, tanti animali (dai cavalli agli elefanti, dalle tigri e leoni alle zebre, e poi lama, cammelli, struzzi, watussi, ippopotamo e la stella della savana: la giraffa) ma anche giovani acrobati agli anelli, virtuose atlete, saltatori e la simpatia dei clown.

Prima Parte

Arriva la cavalleria del circo presentata da Daniel MartiniLa festa di “Mamma Mia” viene celebrata con i cavalli norvegesi in libertà presentati con classe e disinvoltura dal bravo Daniel Martini
Clown Fiorino
Faccia bianca naso rosso l’idolo dei bambini è lui che allarga le braccia e da il via a Mamma Mia…the show
Magic Show, TrasformismoEcco come è possibile cambiarsi di abito per poter saltare in una serata da una fest all’altra, in meno di un secondo a proporci il più originale numeo di illusionismo sono il Duo Stevens
Alta scuola d’equitazione
Quatto splendidi cavalli bianchi cavalcati da due cavaliere e un’amazzone per uno splendido quadro equestre a tempo di musica Tamara Bizzarro
Clown Fiorino
Chicco alle prese con una miriade di piatti oscillanti
Max Martini presenta il numero con gli Elefanti
Di nuovo il Clown Fiorino che coinvolgerà dei bambini scelti fra il pubblico in uno spettacolare gioco
I Flying Martini, i più giovani trapezisti al mondo
Dall’alto del circo gli eterni idoli volanti. Il circo Orfei ha l’onore di ospitare i più giovani trapezisti al mondo i Flying Rodogell con Michael, il primo ad effettuare il triplo salto mortale bendato e Angela, autrice di triplo salto mortale in un numero davvero da grandi intenditori.

Seconda Parte

I grandi Felini 
A scendere nella grande arena con i suoi leoni e un fantastico leontigre è il domatore Alex Zorzan
Il clown fiorino con la sua disco
Animali esotici con Max Martini
Maximiliano Martini accompagna in pista la sua Arca di Noè con animali di tutte le specie. Si comincia con i cammelli, poi, lama del Perù, gli struzzi, i bisonti americani, somarelli cavalcati dalle scimmie, le zebre, il grande ippopotamo l’elegante giraffa e il mitico elefante Darix.
Le fasce aeree
Barbara Martini propone un affascinante balletto aereo con uno straordinario gioco di luci: sembrerà vedere volare una farfalla sulle teste degli spettatori
Salti alle bascule
La Troupe Carlos ci propone un incredibile numero di vero professionismo atletico nel quale dove spiccano i due agili del gruppo, Angela e Maicol Martini, e dove saranno presenti anche i giovanissimi Youi e Kimberly di 6 anni e Nicole di 7 anni già dei veri grandi campioni con i loro salti mortali fino ad arrivare in quarta colonna.
Il Transformer 
Benvenuti in un mondo davvero surreale robotico e di trasformazione. Per 8 minuti verrete catapultati negli studi cinematografici di Los Angeles (Usa) e vedrete dal vivo per la prima volta in Europa al TRANSFORMER
Gran Finale dello Spettacolo dei Campioni !
La grande festa finale del circo Orfei per salutare e ringraziare il grande pubblico
Presenta: Riccardo Gravina
L’orchestra dal vivo è diretta dal maestro Big John
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segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci
turismoculturale@yahoo.it
cell. 3207505116

Morta Moira Orfei, la regina del circo

Moira Orfei è morta nella notte a Brescia. La regina del circo avrebbe compiuto 84 anni il 21 dicembre. E' stata trovata questa mattina nella sua casa mobile dai familiari. Il Circo Orfei che Moira insieme al marito Walter Nones ha guidato facendo divertire intere generazioni, per volontà dello stesso, dei figli e dei nipoti, ha deciso di non cancellare gli spettacoli di questa sera a Brescia. Sono confermate anche le date di Milano della prossima settimana.

Si è spenta dove era nata, cresciuta e sempre vissuta. E' morta nella sua casa mobile, alla vigilia degli 84 anni che avrebbe compiuto il 21 dicembre. Moira Orfei, la signora del circo italiano, si trovava a Brescia per l'ultima giornata di spettacoli previsti nella città. Per volontà del marito Walter Nones, dei figli e dei nipoti, il circo andrà avanti per continuare la tradizione e poi si sposterà a Milano. Figlia d'arte, nata dall'unione di Riccardo Orfei, clown Bigolon, con Violetta Arata, anche lei protagonista del mondo del circo, Moira ha vissuto sempre all'ombra del tendone. Nel circo si è esibita a sei anni come cavallerizza, virtuosa del trapezio e acrobata. Ha sprigionato la sua energia anche nel cinema e in tv interpretando oltre 40 film, anche al fianco di Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò, sotto alla guida di registi come Lattuada, Visconti, Germi, De Sica. Tra i divi del cinema aveva un gran numero di corteggiatori.
In un'intervista con l'ANSA in occasione dei suoi 80 anni raccontò: "Ho lavorato con Mastroianni ed era un gran signore, Gassman uguale. Erano tutte persone perbene. L'unico che mi ha fatto un po' di avance e' stato Totò, che si era innamorato di me, e mi disse: 'Se vieni sul letto con me, io ti accarezzo solo, non ti faccio niente, però ti regalo un appartamento... Eh... si era insomma sbilanciato, per cui mi chiesi che cosa potessi dirgli per non offenderlo. Così gli dissi: 'Guardi, principe, se non fossi così innamorata di mio marito verrei subito con lei...". Ma l'immagine che sicuramente la consacrò rimane quella scattata dal grande fotografo Mario De Biasi nel '53 a Milano (lato b mozzafiato sotto gli occhi ammirati dei passanti). Foto che venne ospitata al Guggenheim di New York per una retrospettiva dedicata all'Italia, The Italian Metamorphosis. Ancora giovanissima, con le cugine Liana e Graziella fu una delle maggiori attrattive del circo. I figli Stefano e Lara hanno vinto, poco più che ventenni, l'Oscar del Circo Clown d'Argento, consegnato dalla Principessa Caroline al Festival del Circo di Montecarlo.
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