Viaggio al Festival del Medioevo

di Marzia Apice


Le dame e i cavalieri, i castelli e l'amor cortese, i roghi, l'Inquisizione e i templari tanto cari a Dan Brown: l'epoca spesso erroneamente definita dei "secoli bui", con il fascino dei suoi misteri immortali che ancora oggi accendono la fantasia di tanta gente in tutto il mondo, sarà al centro del Festival del Medioevo, la cui prima edizione si svolgerà a Gubbio dal 30 settembre al 4 ottobre. Un'occasione più unica che rara per conoscere da vicino, smontando pregiudizi e false credenze, una storia lunga 1000 anni, scoprendo le analogie e le differenze con l'attualità.

    Perché l'obiettivo del festival è proprio la condivisione di un imponente e complesso patrimonio di saperi storici, artistici, religiosi e culturali che spesso è riservato solo a una ristretta élite di esperti.
    A questo servono infatti gli incontri con scrittori qualificati e autorevoli studiosi (tra cui Franco Cardini, Chiara Frugoni, Tullio Gregory, Massimo Montanari e Jacques Dalarun), le mostre, i concerti, gli spettacoli, i mercati (come la Fiera del libro medievale e L'Erbario, con piante officinali, bevande e medicamenti naturali) e tutti gli appuntamenti culturali che affolleranno il calendario dei cinque giorni della manifestazione. Anche la Rai avrà un ruolo decisivo nell'evento, come main sponsor, proiettando per gli spettatori del festival film, sceneggiati televisivi e documentari tratti dalle teche Rai e da Rai Storia.

"Ci sono tante belle rievocazioni in Italia ma questo festival è diverso. Noi vogliamo divulgare il Medioevo e chiarire i tanti equivoci che ci sono sui suoi dieci secoli di storia", ha detto oggi Federico Fioravanti, ideatore della manifestazione, durante la conferenza stampa presso la sede Rai di viale Mazzini, sottolineando che anche la scelta della cittadina umbra non è casuale perché "a Gubbio il Medioevo si respira camminando".

Proprio per ricercare le radici medievali dell'Europa e riflettere sui destini e sulle sfide multiculturali che attendono al varco il Vecchio Continente, il festival nelle intenzioni degli organizzatori vuole avere una spiccata vocazione internazionale, proponendosi come centro in cui far confluire personaggi di spicco italiani e stranieri. Senza contare l'ambizione di diventare il principale evento di Gubbio, proiettandosi già nei prossimi anni. "Siamo una piccola grande capitale del Medioevo", ha detto Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio, "rivendichiamo un tessuto urbano medievale che va oltre i luoghi più noti della città e che va riscoperto nella sua interezza. Per questo il festival non vuole avere un approccio elitario né tantomeno kitsch, ma propone una divulgazione seria".
   
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