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Al Porto Cervo Wine & Food dal 13 al 16 maggio. Degustazioni, musica e incontri nel cuore della Costa Smeralda

(ANSA) - CAGLIARI, 9 MAG - I big della musica e il meglio dell'enogastronomia sarda e non solo per salutare la nuova Stagione turistica in Costa Smeralda. Nina Zilli e Bianca Atzei, madrina dell'evento, sono le ospiti di punta del Porto Cervo Wine & Food Festival: due eventi in uno raggruppati dal 13 al 15 maggio a Porto Cervo, nel comune di Arzachena, meta tra le più esclusive. Un weekend all'insegna del buon cibo e del buon vino, con incontri e degustazioni e la partecipazione di esperti di settore e buyer selezionati provenienti da tutto il mondo.
    Una vetrina privilegiata per produttori nazionali e regionali: 90 gli espositori delle due rassegne, tra cui 60 aziende vinicole e 30 espositori del 'food'. Sono attese seimila persone. La grande novità del Food Festival è il premio per l'azienda più innovativa. Il taglio del nastro riservato alla madrina Bianca Atzei, venerdì 13 maggio alle 15 nel Conference Center di Porto Cervo dà il via agli eventi e alle degustazioni negli stand. Nina Zilli sarà protagonista sabato sera del concerto "Gala Dinner", dedicato ai produttori all'hotel Cala di Volpe. Il ricavato della serata andrà interamente in beneficenza ad associazioni del territorio. Tra queste anche la Clinica veterinaria Duemari di Oristano che nei mesi scorsi ha salvato e adottato il cane Palla simbolo della lotta contro i maltrattamenti sugli animali.
    Tanti gli ospiti delle due rassegne, fra cui il giornalista Bruno Gambacorta, il direttore di Wine News, Alessandro Regoli, Sandra Longinotti, giornalista, food stylist e blogger e lo chef Leonardo Lucarelli. "Le degustazioni saranno accompagnate da incontri incentrati sul tema della comunicazione digitale e dei social media - spiega Raffaella Manca, Pr e Marketing manager Starwood Costa Smeralda - e di quanto possa essere di supporto al settore enogastronomico" .
    (ANSA).

Club Esse, due nuove gestioni in Sardegna e Abruzzo

Due nuove gestioni per Club Esse, che per il 2016 ne aveva promesse 10 e invece è andato “ben oltre, visto che siamo a 13”, dichiara Marco Baldisseri, Direttore Commerciale di Club Esse. Le nuove gestioni del gruppo sono il Club Esse Mediterraneo di Montesilvano in Abruzzo, e il Club Esse Residence Capo d’Orso di Palau, entrambi gestiti in formula Club Esse, quindi con animazione per adulti e per bambini, spettacoli, sport, servizio spiaggia incluso e tanti altri servizi.
I due nuovi Club si aggiungono perciò al Club Esse Sporting e il Club Esse Roccaruja di Stintino, il Club Esse Gallura Beach Village, il Club Esse Shardana di Santa Teresa Gallura, il Club Esse Posada di Palau, il Club Esse Cala Bitta di Baja Sardinia, il Club Esse Selinunte Beach di Marinella di Castelvetrano, il Club Esse Sunbeach di Lido di Squillace, il Club Esse Costa dello Jonio (Marina di Mandatoriccio), il Club Esse Pila 2000 a Pila e l’Hotel 325 Tor Vergata a Roma. La strategia di espansione di Club Esse verso i mercati internazionali però non si ferma. “Tra fine 2015 e marzo 2016 saremo presenti in dieci importanti appuntamenti fieristici internazionali in altrettanti Paesi europei”, sottolinea Baldisseri. Che ribadisce la volontà di voler essere “strutturati per continuare a offrire il nostro consueto ottimo servizio alle migliori condizioni”. A breve, inoltre, termineranno i lavori di ampliamento della sede e già da fine gennaio l’assetto del personale sarà completo e operativo.
webitmag.it

Un turismo da record per l'Epifania: in Sardegna feste e pacchetti-vacanza

'Dopo un andamento positivo del movimento turistico degli italiani a Natale e Capodanno, la partenza a strappo del nuovo anno, con una Epifania addirittura in crescita del 51% di italiani in vacanza rispetto al 2015, rappresenta un segnale che interpretiamo con forte ottimismo''.
È il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di un'indagine previsionale sui consumi turistici degli italiani per l'Epifania, realizzata con il supporto tecnico dell'istituto Acs Marketing Solutions.
''Complessivamente, quasi 2,4 milioni di italiani, rispetto agli 1,56 milioni del 2015, effettueranno una vacanza per il 'ponte' dell'Epifania - prosegue Bocca- scegliendo per il 94% l'Italia quale meta del loro viaggio (rispetto all'84% del 2015)".
Il boom di prenotazioni ha interessato anche la Sardegna. Nell'Isola i tour operator hanno proposto tantissimi pacchetti-vacanza. Domani sono previste numerose iniziative.
''Del totale dei viaggiatori - aggiunge Bocca - 1,2 milioni partiranno esclusivamente per la festività, mentre dei restanti turisti 544 mila hanno iniziato la loro vacanza addirittura a Natale e altri 609 mila sono fuori casa da Capodanno''.
L'alloggio preferito sarà la casa di parenti o amici nel 35,6% dei casi (rispetto al 41% del 2015), seguito dall'albergo col 23,9% (contro 24,4%). La durata media si attesterà sulle 3 notti e la spesa media si aggirerà sui 407 euro (rispetto ai 414 euro del 2015), di cui 393 euro per chi rimane in Italia e 625 euro per chi va all'estero, che genereranno un giro d'affari di circa 494 milioni di euro (rispetto ai 510 milioni di euro).
''All'avvio dell'anno nuovo - conclude Bocca - ribadiamo come governo e Parlamento debbano decidere immediatamente una strategia condivisa per fare in modo che i segnali di ripresa di uno dei settori maggiormente trainanti l'economia nazionale possano essere adeguatamente supportati e consolidati''.
unionesarda.it

Turismo: cucina sarda da Costa Smeralda in giro per il mondo. Iniziativa Starwood, cuochi in Alpi francesi, Londra e Qatar

 Le eccellenze della Sardegna fanno il giro del mondo e si mettono in mostra grazie al progetto "Taste of Sardinia". I prodotti tipici e le professionalità sarde e della Costa Smeralda partiranno il 14 dicembre per Courchevel, rinomata località sciistica dell'Alta Savoia in Francia, che ospiterà la cucina dell'hotel Cala di Volpe.
    L'iniziativa, illustrata oggi a Porto Cervo dal manager della Starwood Franco Mulas, punta a far conoscere all'estero i prodotti sardi e, ovviamente, andare a cercare nuovi clienti, oltre ad offrire nuove opportunità occupazionali anche durante la stagione invernale al personale che lavora nella catena a 5 stelle: la Starwood porterà a Courchevel per quasi quattro mesi 12 cuochi e 10 camerieri. Dopo la Francia, anche Londra e Doha, in Qatar. "Siamo in trattativa per esportare questa esperienza a Doha, forse da marzo, e stiamo cercando di varcare l'oceano per arrivare sino a New York", ha spiegato Mulas.
    Un modello vincente che viene riconfermato per il secondo anno consecutivo e che dalle Alpi francesi arriverà quest'anno fino a Londra, nel ristorante Frescobaldi nel quartiere Mayfair, uno dei più esclusivi di Londra: dal 15 gennaio al 4 aprile il modello di ristorazione della Costa Smeralda sarà la chiave della collaborazione con il ristorante londinese.
    "Il nostro obiettivo è quello di creare nuova occupazione - ha aggiunto Mulas - e consentire ai nostri ragazzi di fare nuove esperienze di lavoro all'estero. Ovviamente dal punto di vista del marketing pensiamo che questi programmi ci consentiranno di trovare anche nuovi clienti finali per i nostri alberghi di Porto Cervo".
    Saranno complessivamente 40 le persone occupate, di cui 22 a Courchevel. Un'attenzione per la formazione e lo studio che la Starwood ha deciso di incentivare anche con viaggi studio di un mese pagati per il proprio personale: dall'Inghilterra alla Russia, la Starwood dal 2010 fino ad oggi ha permesso a circa 170 giovani di intraprendere viaggi-studio della durata di un mese per migliorare la propria formazione e fare importanti esperienze all'estero. (ANSA).
   
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Sicilia e Sardegna nella top 5 delle 30 isole più cercate

Tonnara di Scopello (Sicilia)   
di Cinzia Conti

Sicilia e Sardegna sono nella top 5 della classifica delle 30 isole più ricercate nella zona tra Europa e Africa per l'estate 2014. Secondo un'analisi dell'Osservatorio trivago.it si piazzano rispettivamente al secondo e al quarto posto sbaragliando l'agguerrita concorrenza delle gettonatissime Ibiza, meta top per i vip di tutto il mondo, Creta, la più grande tra le isole greche, e Gran Canaria nell'Oceano Atlantico. In vetta si posiziona Maiorca, seguita appunto da Sicilia e Tenerife.

Anche se fuori dal podio, la Grecia vince su tutte per il maggior numero di isole presenti in classifica, ben 11, seguita da Spagna con 8 e l'Italia con 6, infatti oltre Sicilia e Sardegna ci sono anche: Elba (al 18/o posto), Ischia (19/o), Capri (25/o) e Lipari (30/o).

Isole estremamente belle e per tutte le tasche, nelle greche Milo, Paro, Corfù, Zante e Io a luglio e agosto si spende in media dagli 81 ai 91 euro a camera doppia a notte e anche nelle isole spagnole Gran Canaria e Lanzarote non si superano i 100 euro.

L'isola più cara, per chi rientra nel budget, è Mykonos dove si toccano i 268 euro a notte, seguita da Formentera a 267 e Ibiza 251. Capri a 248 euro supera Santorini (214), seguita da Elba (187) e Sardegna (184).
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Turismo in Sardegna, invasione di Pasqua: primi segnali di ripresa

di Luca Rojch - La Nuova Sardegna 
SASSARI. Resta ancora un’isola proibita. La Sardegna è terra di conquista solo per gli stranieri. Il test pasquale conferma la tendenza di questi ultimi anni. L’isola è sempre più lontana dal resto di un’Italia ancora alle prese con la crisi. L’industria del turismo si riaccende. Il sole, da sempre la sua unica fonte energetica, ha ripreso a scaldare giornate e sogni degli industriali delle vacanze. I primi numeri dànno speranza. Il test di Pasqua fa registrare numeri positivi. Ma non chiedete percentuali. Più superstiziosi di un venditore di amuleti, nessuno osa trasformare in percentuali le prenotazioni. A dirla in freddi numeri la crescita sarebbe del 10 per cento rispetto al 2013, ma l’anno scorso Pasqua cadeva dentro un gelido marzo.
Il presidente di Federalberghi, Giorgio Macciocu, conferma il trend positivo. «Abbiamo una leggera crescita – spiega –. Per ora i segnali per la Pasqua sembrano buoni. Ma io i conti li faccio alla fine. Adesso posso dire che c’è una certa vitalità». A fare da traino non solo una Pasqua sotto un sole quasi estivo, ma anche il lungo ponte che dal 25 aprile arriva al primo maggio. A dire il vero la maggiore risposta per ora arriva dagli stranieri.
La ripresa. La conferma arriva dall’assessore regionale al Turismo Francesco Morandi. «I numeri sono davvero positivi – dice –. Abbiamo dovuto chiedere alle compagnie aree e a quelle di navigazione di incrementare i voli e le traversate. Perché le richieste superano le disponibilità. Lavoriamo con una campagna di marketing per convincere gli indecisi e catturare qualcuno con i last minute. Questo non può che fare piacere. Sono segni che ci lasciano sperare anche per il resto della stagione».
Italiani estinti. Ma anche se i numeri danno un po’ di buonumore si confermano le tendenze, negative, che si sono affermate in questi anni. Gli italiani diventano merce sempre più rara. Una minoranza tra i turisti. In alcune zone come la Gallura o il nordovest, sono meno del 30 per cento. Colpa della crisi che ha paralizzato la nazione e spinto chi vive dentro i confini a non lanciarsi in costose spese per le vacanze. Ottima al contrario la risposta degli stranieri che continuano a crescere e occupare fette di mercato sempre più importanti. Anche perché nei periodi di spalla, Pasqua per esempio, ci sono quasi solo loro. Tedeschi su tutti. Ma sono arrivati anche gli spagnoli, attirati dai riti della settimana santa.
Il superesperto. A dare il polso della situazione è il superesperto Luigi Crisponi, albergatore, ex assessore regionale al Turismo ed ex presidente di Federalberghi. «Pasqua ci porterà qualcosa – afferma –, voglio essere ottimista. Nessuno pensi a incrementi a due cifre, ma qualcosa si muove. Certo ci sono aspetti negativi che devono essere controbilanciati e su cui si deve lavorare anche in vista dell'estate. Uno su tutti riguarda l’immagine della Sardegna. Dopo l’alluvione del 18 novembre molti sono ancora convinti che la Sardegna sia travolta dal fango e sia impossibile arrivare in un’isola ancora disastrata e in emergenza. Noi sappiamo che al di là dei disagi e del dolore che quel disastro ancora crea in noi, la macchina delle vacanze gira a pieno regime. E l’arrivo dei turisti è il vero contributo che l’isola può avere per ripartire».
In pochi rischiano. Ma resta ancora la diffidenza. Per Pasqua ha aperto solo una piccola parte delle strutture ricettive. I bed&breakfast sono già aperti, anche perché in questo periodo dell’anno sono i più gettonati. Vanno bene anche le città sul mare come Alghero e Bosa. Ma la Sardegna per ora si limita solo a predicare l’allungamento della stagione. Molti alberghi preferiscono in ogni caso rimandare l’esordio. Anche perché dopo il ponte di Pasqua e quello tra il 25 aprile e il primo maggio c’è un periodo di calma piatta. Difficile per i gestori degli hotel, che lavorano su margini di guadagno sempre più stretti, far quadrare i bilanci senza avere le stanze piene. Gli albergatori devono affrontare anche un altro ostacolo, il mercato nero. Da una ricerca di Federalberghi e Confcommercio è emerso che otto turisti su dieci sono fantasmi. Scompaiono, arrivano nell’isola, ma non si rivolgono alle strutture regolari. Un fenomeno in crescita. Tanto che per contrastarlo gli albergatori hanno fatto (vedi l’articolo a pagina 4) una proposta provocazione. Camere a 10 euro al giorno.
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Turismo o carbone, dilemma del Sulcis ‎


Il Sulcis Iglesiente, tutto carbone e metalli fusi, non c'è più. Quella storia del Novecento italiano, fatta di una totalizzante monocultura estrattivo-metallurgica, è archiviata. Comunque vada a finire la vicenda della Carbosulcis. E anche se si trovasse un compratore per lo stabilimento di Alcoa. Ora, con urgenza drammatica, inizia a prospettarsi il problema dello sviluppo strategico di uno dei territori con l'economia più sfibrata e con la struttura sociale più logorata del nostro Paese. E, qui, si confrontano due opzioni differenti: quella di una ipotesi neo-manifatturiera ben temperata, perché inserita in un portafoglio di attività distinte e complementari (per esempio il turismo), e quella radical-terziaria, che ritiene ormai obsoleta l'industria pesante e punta solo sul turismo, la vera miniera inesplorata nel cuore del Mediterraneo. «Il Sulcis Iglesiente – asserisce Salvatore Cherchi, presidente della Provincia e per dieci anni sindaco di Carbonia – ha competenze manifatturiere significative. Perché rinunciarvi? L'importante è impostare una diversificazione produttiva in grado di valorizzare prima di tutto settori vicini all'industria, come le energie alternative. E, poi, fra le altre cose, guardare al turismo, che è fondamentale». Cherchi è un ingegnere minerario, ex del Pci, che in parlamento è stato relatore per il governo Prodi della finanziaria per l'ingresso nell'euro. Dunque, nella sua visione, prova a contemperare tradizione e modernità. Gli operai (in carne e ossa) e gli specialisti della green economy (per ora auspicati). Più, naturalmente, i servizi. Quanti invece vorrebbero tirare una riga sul Sulcis delle fabbriche e delle gallerie sono ben rappresentati da Roberto Frongia, giuslavorista e, dal 1999 al 2004, assessore regionale al turismo nella giunta di centro-destra. Frongia appartiene alla piccola formazione dei Riformatori Sardi, un gruppo legato a Mario Segni e al movimento referendario degli anni Novanta. «Non possiamo rimanere appesi alle decisioni delle multinazionali – dice – dobbiamo ripartire da noi stessi e dalla nostra terra. Si creino percorsi di flex security per chi esce dalle grandi fabbriche e dalle gallerie. Ma si scelga soprattutto il turismo. Al massimo, il vecchio Sulcis può restare nell'archeologia industriale delle miniere ripensate per i turisti». Dunque, con maggiore o minore intensità e esclusività, tutta la classe dirigente locale giudica il turismo il nuovo oro. In questo settore, però, molto va fatto. La provincia di Carbonia Iglesias ha 55 alberghi, il 7% dell'intera isola. I posti letto sono 2.622, soltanto il 3% del totale sardo. Meno di 50 posti letto per struttura. Ogni anno sono non più di 55mila le persone che vengono qui a fare le vacanze (il 2,4% degli arrivi sull'isola) con una permanenza media di 4,5 giorni a testa (sotto le 250mila giornate, il 2% del totale sardo). Secondo l'Istat il valore aggiunto creato dal turismo nel Sulcis Iglesiente è inferiore ai 30 milioni di euro l'anno. E, stando a un trend strutturale precedente alla recessione, fra il 2001 e il 2008 è sceso dello 0,8% all'anno, mentre in tutta la regione è cresciuto di oltre l'uno per cento. In pochi conoscono il mare di Pan di Zucchero, Cala Domestica e Porto Pino. E, nell'entroterra, il Tempio di Antas, con le sue suggestioni puniche e nuragiche, e Marganai Oridda, una delle foreste più antiche d'Europa. Luoghi con una rilevante potenzialità turistica, dove però bisognerebbe arrivare con più facilità di oggi. Per esempio, la strada statale 126, che collega Carbonia, Iglesias e Sant'Antioco, andrebbe sistemata. «Servirebbero 166 milioni di euro», afferma Frongia. Oltre che a spostarsi, nel Sulcis Iglesiente, bisogna anche arrivare. «Il porto di Sant'Antioco – dice Cherchi – va trasformato da attracco industriale a punto di sbarco per i turisti». Infrastrutture materiali, ma anche culturali. «Abbiamo sempre fatto i minatori e gli operai – nota Frongia – dunque dobbiamo imparare l'arte e la professione dell'accoglienza. Non è una cosa semplice. Ma è l'unica strada». Naturalmente, turismo significa ambiente. In una delle zone d'Italia che ha più sofferto l'impatto dell'industria primaria. Qui è prodotto il 65% dei rifiuti speciali di base di tutta l'isola. E, se davvero si vuole puntare sul turismo, al di là dell'esito della vicenda Alcoa, qualcuno prima o poi dovrà capire se va tutto bene nell'acqua e nella terra intorno a Portovesme.

LE CRITICITÀ DEL TURISMO

Infrastrutture carenti
Per poter puntare sul turismo la provincia di Carbonia e Iglesias deve dotarsi anche di infrastrutture adeguate. Per esempio, la statale 126 che collega Carbonia, Iglesias e Sant'Antioco ha bisogno di interventi per 166 milioni
Ricettività scarsa
Anche sul fronte della ricettività le cifre lasciano a desiderare: la provincia conta 55 alberghi, pari al 7% dell'intera isola; mentre i posti letto sono 2.622, pari ad appena il 3% del totale della Sardegna. In pratica, meno di 50 posti letto per struttura
Vacanzieri di nicchia
Non superano le 55mila unità le persone che ogni anno si recano nella provincia per trascorrere le vacanze, con una quota del 2,4% sugli arrivi complessivi sull'isola. La permanenza media è di 4,5 giorni a testa
Valore aggiunto basso
Secondo l'Istat, il valore aggiunto del turismo nell'area è inferiore ai 30 milioni annui
ilsole24ore.com 

Con Capotavola le eccellenze sarde. Rivivono i piatti della nonna e gli antichi dolci della sposa


I piatti della nonna riproposti da quattro chef sardi davanti alle telecamere di Rai 2, ma non solo. Il sugo di pecora, le favette sott'olio, il miele in ''favo'' con tanto di api all'opera, lo zafferano doc, la carapigna (sorbetto al limone) e il torrone di Aritzo, le ''caschettes'' (antico dolce della sposa) di Belvi'. Il meglio dell'enogastronomia della Sardegna si e' messo in mostra per ''Capotavola - alla ricerca dei piatti perduti'' (www.capotavola.it), un viaggio itinerante in tutta Italia alla ricerca dei piatti caratteristici della tradizione nazionale e locale.


Oggi e domani l'ex convento dei padri Capuccini di Calangianus, nel cuore della Gallura, ospita l'evento patrocinato dal Ministro del Turismo in collaborazione con la Regione Sardegna con l'obiettivo di rilanciare - in questo caso - i piatti piu' rappresentativi e storici che fanno parte della cultura del territorio sardo. ''Abbiamo riunito i prodotti migliori della nostra Isola per farne riscoprire storia e sapore'', spiega Luisa Carcangiu Baire, del Convento di San Giuseppe di Cagliari, che per conto della Regione sarda si e' occupata di allestire la location. Un piccolo borgo dove convivono l'anziana donna al telaio mentre tesse un copriletto, realizzazioni di corallo, incastonato nel legno, Kent'annos, il vino di Sorgono, augurio di una lunga vita, il maestro ceramista che al tornio crea le sue anfore: anche questa e' Sardegna ed oggi e' stata rappresentata sotto le telecamere della Rai. In mostra anche piu' di 300 cantine isolane. Alle 21 la serata proseguira' con la cena di gala, all'interno del convento settecentesco. Domani, dalle 11, riprenderanno le esposizioni e le degustazioni per il pubblico, alle 12 gli chef e i maestri pasticceri si presteranno a lezioni dimostrative e alle 13 apertura dei banchetti col pranzo di degustazione per il pubblico. (ansa 24 Luglio 2010)