Tutti pazzi per il Brasile olimpico: mete imperdibili, case da sogno e cibi da provare

Tutto pronto per l’evento sportivo dell’estate a Rio de Janeiro. In attesa di conoscere l’esito delle gare ecco i campioni di Rio de Janeiro in fatto di case da sogno, cibo e curiosità.
CASE DA SOGNO NEI PRESSI DELLE LOCATION OLIMPICHE - Gli host Airbnb di Rio de Janeiro ospiteranno più di 55.000 persone che arrivano da più 110 paesi diversi. Il prezzo medio per una notte è di 154 euro per un alloggio a Rio, e in media ogni prenotazione è per 3 persone. Il maggior numero di viaggiatori che useranno Airbnb provengono dal Brasile, diversamente da ciò che era accaduto durante la Coppa del Mondo, dove solo il 6% delle prenotazioni proveniva da turisti brasiliani. Al momento, i viaggiatori provenienti dal Brasile rappresentano il 49% delle prenotazioni per Rio 2016. Dietro al Brasile, troviamo gli Stati Uniti, l’Argentina, l’Inghilterra e la Francia. Ecco dove trovare case vicine alle location olimpiche e la lista delle 10 più belle case di Rio.
ECCO I CIBI (E I RISTORANTI) DA PROVARE - Ecco poi una selezione di cibi da non perdere e i ristoranti dove mangiarli consigliati da The Fork.
Barbecue
Il Brasile è il re del barbecue: i tagli di alta qualità sono conditi con sale grosso e grigliati alla perfezione. In particolare nelle churrascarías (tipiche steakhouse), diverse tipologie di carne (pollo, manzo, maiale, pecora) vengono marinate e cotte alla griglia a elevata temperatura, conferendo alla carne il sapore di una leggera affumicatura. Nel churrasco rodizio, in particolare, la carne è cotta su tipici spiedoni e tagliata a coltello direttamente nel piatto. Dove assaggiarlo a Rio? Alla Churrascaria Majórica: Churrascaria tradizionale di Rio de Janeiro, inaugurata nel 1961.
Feijoada
Preparato e mangiato in tutto il Brasile, la feijoada è forse il piatto più rappresentativo di questo Paese. Si tratta, come si evince facilmente dal nome, di una sorta di fagiolata. La ricetta ha moltissime variazioni: è uno stufato realizzato con fagioli neri o bruni, salsicce e diversi tagli di carne di maiale. La preparazione è molto lunga e può richiedere fino a 24 ore. I fagioli vengono infatti messi in ammollo e cotti a lungo. La lentezza della cottura serve a rendere il piatto più digeribile di quanto possa sembrare. Solitamente accompagnato da riso, cavolo, fette d'arancia, farofa (farina di manioca tostata) e cotenna di maiale nonché da un bicchierino di cachaça per facilitare la digestione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Rubaiyat Rio de Janeiro, sotto il Corcovado, da cui la sera si può ammirare la statua illuminata del Cristo Redentore.
Moqueca 
Più di una semplice zuppa di pesce, la moqueca di peixe è delle pietanze classiche della cucina brasiliana con oltre tre secoli di storia, eredità della cucina indigena. Bahia e Capixabas si contendono le origini del piatto che consiste in pesce stufato con latte di cocco, pomodori, cipolle, aglio, coriandolo e un po' di olio di palma (dendê). Il nome moqueca deriva da muquém griglia di legno che gli Indios usavano per cuocere e seccare la cacciagione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Satyricon, rifugio per chi cerca la freschezza e la qualità della cucina di mare. 
Caipirinha 
La Caipirinha è il cocktail nazionale brasiliano che si ottiene con cachaça, lime e zucchero, a cui si aggiungono ghiaccio sbriciolato e un fetta di lime. L’ingrediente principale è appunto la cachaça, un'acquavite prodotta in Brasile dal 1500 e ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero allo stato grezzo. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Espírito Santa in un palazzo tardo ottocentesco a Santa Teresa.
Acarajé 
Tipico cibo da strada di tradizione afro-brasiliana, è una sorta di tortino realizzato con pasta di fagioli feijão-fradinho, cipolla e sale. L’impasto è fritto nell'olio di dendê e poi farcito con peperoncino, gamberi, vatapá, caruru, insalata e altri ingredienti. Preparato quasi esclusivamente dalle donne, nella religione politeista Candomblé rappresenta un’ offerta agli dei Iansan e Exu. Dove assaggiarlo a Rio? In quanto cibo da strada, il posto migliore dove gustarlo è ... nelle strade! Un esempio? L’ hippie market di Ipanema at Praça General Osório, aperto tutte le domeniche dalle 10 alle 17.
Il periodo più cercato? Non è quello della cerimonia di apertura – Dopo l’entusiasmante cerimonia di apertura di Londra 2012 sono alte le aspettative per quella di Rio 2016. Sembra, però, che gli spettatori preferiscano godersi lo spettacolo dal televisore piuttosto che dal vivo. Almeno stando ai dati dell'Osservatorio trivago infatti, il periodo più cercato delle Olimpiadi non è quello della cerimonia, che è al 2/o posto, bensì quello d’inizio delle gare di atletica (12-14 agosto). Il terzo periodo più cercato è quello della chiusura (19-21 agosto), dove si terranno, tra gli altri eventi, anche le finali di calcio, pallavolo e beach volley.
La notte più cara? Con l’uomo più veloce della Terra – La notte del 13 agosto, quella prima della gara dei 100m piani uomini, è la più cara di tutti i Giochi: serve, infatti, una media di ben 314€ in camera doppia per dormire in uno degli hotel della città. Arrivare ben riposati alla gara che potrebbe riconfermare Usain Bolt come uomo più veloce del Pianeta costa il 12% in più rispetto alla media del periodo (280€ a notte in camera doppia)*. Contrariamente a quello che si crede, la cerimonia di apertura è tra le notti più economiche di tutte le Olimpiadi, con tariffe medie pari a 253€ per camera doppia, ben al di sotto della media del periodo.
Mondiali o Giochi? Una finale costa più di un’Olimpiade - La notte più cara di tutte le Olimpiadi è ben lontana dal prezzo medio pagato per la finale dei Mondiali di calcio nel 2014: 432€! I tifosi hanno pagato il 37% in più di quanto pagheranno gli appassionati di sport nella notte più costosa dei Giochi (il 13 agosto).
Tutti a Copacabana e Ipanema? Non proprio... – Se nell’immaginario collettivo si pensa che a Rio tutti vogliano svegliarsi davanti alla splendida spiaggia di Copacabana o a quella di Ipanema, durante le Olimpiadi preferirebbero farlo davanti a... un centro sportivo! Infatti, il 68% degli utenti di trivago ha ricercato hotel che fossero nel quartiere di Barra da Tijuca, il bairro sede principale delle gare dei Giochi e del villaggio olimpico. Tra Arena Olimpica do Rio, Estádio Aquático Olimpico, Arena Carioca e molte altre strutture, imbattersi nel proprio beniamino appena fuori dall’albergo sarà molto più facile.
Italiani bravi tifosi? Rio potrebbe esercitare un certo fascino – Gli Italiani sembrano essere dei bravi sostenitori dei propri atleti, dal momento che il numero di ricerche verso Rio durante il periodo olimpico è aumentato del 33% rispetto al periodo preolimpico. Questo ci posiziona tra gli europei più entusiasti dopo Regno Unito e Germania e a parimerito con la Spagna per aumento di interesse verso la città dei Giochi.
I fan più agguerriti? Sono giusto oltre confine – Chi ha deciso di approfittare del fatto che i XXXI Giochi saranno nel continente sudamericano e, perdipiù, in un paese confinante sono gli Argentini: occupano, infatti, il secondo posto dopo i Brasiliani per aumento di interesse nei confronti di Rio de Janeiro nelle date delle Olimpiadi.
Lontano dalla pazza folla? Sì ma non troppo – Traffico congestionato, prezzi esorbitanti, invasione di turisti: questi sono solo alcuni dei motivi per cui i grandi eventi possono essere un vero e proprio stress. Dove andranno, quindi, gli abitanti di Rio in fuga? La meta più ricercata si rivela Paraty, splendida città coloniale che si affaccia su acque cristalline, ideali per praticare qualche sport (per essere in tema!). La meta si trova ancora all’interno dello stato di Rio de Janeiro, a “sole” 4 ore di macchina dalla sede dei Giochi: si è sempre in tempo a tornare in città se si cambia idea.
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#Domenicalmuseo, i Musei italiani per Rio2016. Franceschini, il patrimonio culturale sostiene i nostri atleti

ROMA - Dall'Atalanta e Ippomene di Guido Reni al Museo di Capodimonte di Napoli, alla Cinisca Vittoriosa ai Giochi Olimpici al Castello Bufalini di San Giustino; da L'Atleta di Umberto Boccioni conservato alla Galleria Nazionale di Cosenza, all'Anfora Panatenaica esposta al Museo Archeologico Nazionale di Firenze; dai Nuotatori di Francesco Messina, in mostra al Palazzo Reale di Genova, al Discobolo Lancellotti del Museo Nazionale Romano; da I corridori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a La figura d'Atleta agli Uffizi di Firenze, fino a La corsa campestre femminile di Aleksandr Deineka a La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Sono alcune delle opere protagoniste il 7 agosto della #domenicalmuseo, l'iniziativa del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che prevede l'ingresso gratuito in tutti i musei e siti archeologici statali. In occasione delle Olimpiadi di Rio 2016, il Mibact ha dedicato questa prima domenica di agosto allo sport nell'iconografia del patrimonio artistico e archeologico italiano.
"Il patrimonio culturale italiano sostiene i nostri atleti alle Olimpiadi attraverso questa importate campagna di promozione che è anche un messaggio al mondo sulla straordinarietà e varietà delle collezioni dei musei italiani e sui valori universali dello sport", sottolinea il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini nel lanciare la campagna che vede i principali musei statali italiani dare spazio e rilevanza alle opere d'arte dedicate allo sport, con un invito a scoprirle tramite una campagna di comunicazione appositamente realizzata e diffusa sui social con l'hashtag #italianmuseums4olympics e sul sito del Mibact (http://www.beniculturali.it/domenicalmuseo). Le opere dedicate allo sport continueranno ad essere valorizzate per tutta la durata delle Olimpiadi di Rio 2016.
L'iniziativa inaugura inoltre il profilo Instagram @museitaliani, l'account ufficiale del Mibact, che raccoglierà tutte le foto per le prossime campagne di promozione e comunicazione del patrimonio culturale italiano, con l'obiettivo di veicolare a livello internazionale le collezioni dei nostri musei, anche sul web. @museitaliani nasce in occasione delle Olimpiadi di Rio per rilanciare le opere del patrimonio culturale italiano dedicate allo sport con l'hashtag #italianmuseums4olympics. Dal prossimo autunno il profilo sarà gestito a rotazione da tutti i musei statali, dalle grandi realtà ai piccoli istituti, che potranno così valorizzare sui social le proprie collezioni. L'elenco di tutti musei, gli istituti e i luoghi della cultura che hanno aderito alla #domenicalmuseo, insieme alle infografiche delle opere scelte a rappresentare lo sport e le olimpiadi, è disponibile sul sito: http://www.beniculturali.it/domenicalmuseo
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Gastronomia / Moussaka, sapore di Grecia



La Grecia: una delle civiltà più antiche e ricche di cultura, tradizioni, tra cui quella gastronomica. E la Grecia è sempre più apprezzata, non solo come terra di straordinaria bellezza, ma anche come terra di antichi e incredibili sapori. La cucina greca è una tipica cucina mediterranea che utilizza olio d’oliva, carne, pesce e svariate verdure. In Grecia non hanno l’abitudine di servire il primo piatto. Il pasto si apre dunque con una serie di antipasti “mezedes” a cui segue un piatto principale che può essere a base di carne o pesce, spesso cucinati alla griglia o alla piastra, oppure un’insalata e dei formaggi.
 
Mentre le origini di vari piatti della cucina greca risalgono al periodo dell'antica Grecia, al periodo ellenistico o a quello bizantino, molte altre pietanze, tutt'ora ampiamente diffusi, sono parte della tradizione della cucina ottomana, avendo infatti origini turche, arabe o persiane, come la Yuvarlakia, il Keftethes, il Boureki. Tra questi al primo posto c'è il saporito Moussaka, sostanzioso e goloso timballo che mescola gli ortaggi alla carne in un mix dal gusto davvero particolare. Le sue origini non sono del tutto chiare, nonostante il termine derivi dal turco mussaka, che a sua volta deriva dall'arabo musaqqa‘ah. Ed è proprio nella cultura culinaria araba che troviamo qualche traccia circa la storia di questo piatto.
 
Nel libro sulla cucina di Baghdad, del XIII secolo, vi è il Maghmuma o al Muqatta’a, che si ritiene essere l'archetipo del Moussaka, e che fu poi esportato in Grecia, tra Creta e Cipro, con l'espansione araba e persiana nel Mediterraneo, e a contatto con le tradizioni culinarie greche abbia subìto, col tempo, delle variazioni sino a dare vita a questo incredibile piatto.
 
Si tratta di uno sformato a base di melanzane e carne tritata, da cuocere in forno, guarnito con una spessa copertura di besciamella gratinata. Insomma un piatto che possiamo associare alla nostra parmigiana. La moussaka è forse il più famoso piatto della cucina greca, anche se presentato con  varianti. Tra queste una che prevede un primo strato di base con patate lesse a fette, che funge da letto per il primo strato di melanzane. In alcuni casi invece gli strati iniziano direttamente con le melanzane. C’è anche una versione vegetariana che presenta al posto della carne uno strato di farcitura composto da zucchine. Un vero moussaka viene servito tegamini di coccio, e solitamente tirpido perché, se troppo caldo, nel tagliarlo potrebbe sfaldarsi. Spesso questo piatto viene aromatizzato con l'aneto o preparato nella versione “bianca”, senza pomodoro.
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Rio de Janeiro, la mappa delle Olimpiadi Tutti i luoghi che vedono protagonista la città carioca per i Giochi Olimpici fino al 21 agosto

PERCHE' SE NE PARLA Tutto pronto per la grande cerimonia iniziale dei Giochi della XXXI Olimpiade, che si terranno a Rio de Janeiro, in Brasile, sino al 21 agosto. La città brasiliana diventa così la prima di tutto il Sud America ad ospitare un'edizione dei Giochi olimpici estivi. In queste due settimane saranno aggiudicate 306 medaglie d’oro in 28 sport, divisi in 42 discipline e tantissime categorie diverse. La prima medaglia assegnata sarà quella della prova su strada di ciclismo maschile, il 6 agosto dalle 14.30. Ultima – come di consueto – la pallavolo, la sera del 21 agosto. Quasi 11mila gli atleti iscritti, da 206 Paesi: 555 gli iscritti statunitensi, mentre Tuvalu, Afghanistan, Kiribati e il sultanato del Brunei si presentano con uno solo. Quasi 300, invece, gli atleti italiani.

 
PERCHE’ ANDARCI Parlare di Rio de Janeiro vuol dire innanzitutto ricordare il suo famoso e ammaliante Carnevale, conosciuto in tutto il mondo, ma anche menzionare la seconda attrazione ritenuta il simbolo della città. Si tratta della Statua del Cristo Redentore, installata sul Corcovado, all’altezza di 700 metri. E’ un picco raggiungibile con il Trem do Cordovado ed offre un incantevole panorama di Rio, senza eguali. Una visuale che abbraccia tutta Rio. Si individua da un lato la baia, confine naturale tra Rio e Niterói, fino a raggiungere la foresta del parco Nazionale di Tijuca, sull’altro lato la spiaggia di Botafogo fino alla sagoma del Pan di Zucchero.
 
DA NON PERDERE  Per quanto riguarda le location di queste gare, c'è da sottolineare che per la prima volta tutte le competizioni si terranno nella stessa città. Unica eccezione per il calcio, che coinvolgerà anche i centri di Belo Horizonte, San Paolo, Manaus, Salvador e Brasilia. A Rio de Janeiro gli impianti sono stati concentrati in quattro zone, alcune piuttosto centrali come Maracanã e Copacabana, altri più distanti, come Barra da Tijuca, ad ovest, dove sul terreno che ospitava l’autodromo cittadino è stato costruito anche il villaggio olimpico e il parco Olimpico. A nord, infine, la zona di Deodoro, dove sono stati predisposti alcuni impianti temporanei.
 
PERCHE' NON ANDARCI Anche se gran parte della città è ricca e molto turistica, 13 milioni di abitanti di Rio vivono in zone estremamente povere. Come accade nelle baraccopoli note come favelas che, purtroppo, è meglio non visitare. Ricordate che qui la criminalità è molto alta, soprattutto nelle zone periferiche. E che persiste la paura per il virus Zika, seppur gli specialisti della SIMIT hanno parlato di rischio quasi inesistente. 
 
COSA NON COMPRARE In giro per negozi troverete anche quei bellissimi e coloratissimi cappelli femminili altissimi, pieni di colori, fiori e frutti. Belli sì, ma per poi che farsene.

Tra i palazzi più belli d'Italia 5 itinerari alla scoperta di edifici architettonici di grande valore storico artistico


FERRARA, PALAZZO SCHIFANOJA Il celebre edificio ferrarese ospita il più grande ciclo rinascimentale di affreschi pagani.

SASSARI, PALAZZO DELLA PROVINCIA Il maestoso palazzo di Piazza d’Italia si impone con la sua suggestiva cornice scenografica.


PAVIA, PALAZZO BROLETTO A pochi minuti da Piazza della Vittoria Palazzo Broletto era la sede storica delle riunioni municipali.



VITERBO, PALAZZO DEI PRIORI Il Palazzo del Comune di Viterbo ospita diverse e splendide sale tutte da scoprire.




NAPOLI, PALAZZO DONN’ANNA L’affascinante edificio seicentesco sul lungomare di Posillipo deve la sua costruzione ad Anna Carafa, una delle nobildonne più ricche della storia del Regno di Napoli. Vai all’itinerario
fonte: turismo.it

Troubetzkoy al Museo del Paesaggio di Verbania

In occasione della riapertura al pubblico dopo un importante intervento di restauro, il Museo Del Paesaggio Di Verbania, che ha sede a Palazzo Viani Dugnani, presenta fino al 30 ottobre la mostra 150 Troubetzkoy 1866-2016. Si tratta di una spettacolare rassegna, curata da Federica Rabai, dedicata al grande scultore Paolo Troubetzkoy, che presenta una eccellente selezione dell’opera di quello che fu considerato uno dei maggiori scultori del Novecento, paragonato a Rodin. 

Perchè andare 
Il percorso espositivo presenta 150 sculture in gesso, parte del patrimonio di opere donate al museo dagli eredi dell’artista per sua stessa volontà. Il Museo conserva infatti 306 tra bozzetti e modelli in gesso, 1 in terra cruda, 9 in plastilina, 6 cere per fusione, 6 bronzi e 12 marmi per un totale di 340 opere del grande artista. Le opere esposte, fondamentali nella formazione di uno scultore definito “impressionista” dalla critica internazionale, sono tutte straordinarie per qualità tecnica e intensità emotiva. La mostra presenta i materiali e i soggetti da lui prediletti come eleganti figure femminili, delicati nudi, animali, ballerine e ritratti dal vivo, sculture leggere e quasi parlanti che raccontano gli anni di Troubetzkoy trascorsi a Brera.
Da non perdere
Ricordiamo che il segreto della leggerezza delle sculture di Troubetzkoy sta nel lavorare materiali teneri come l’argilla, la cera modellata, il mastice con la stecca e utilizzare le sue dita insolitamente sottili e affusolate, lasciando nella materia malleabile delle pennellate colorite e piene di temperamento, che trasmettono l’essenza della sua natura psico-fisica e reagiscono in modo diverso alla luce. Famose sono le patinature dei suoi gessi - bronzo, giallo ocra, verde oliva – e la esclusiva tecnica di fusione a cera persa, unica, a suo parere, che riuscisse a mantenere tutti i particolari del manufatto originale.
150 Trobetzkoy
Fino al 30 ottobre 2016
Luogo: Museo del paesaggio Verbania-Palazzo Viani Dugnani 
Info: 39 0323 556621
Sito: www.museodelpaesaggio.it

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