Meno 30%. Fermo anche il turismo d'elite
(di Valentina Roncati) E' un'estate nera quella in corso per gli operatori del turismo italiano. Forse la prima, così buia, dopo tanti anni. A sostenerlo è Fortunato Giovannoni, presidente della Fiavet, la Federazione che riunisce le agenzie di viaggio e i tour operator e che aderisce a Confcommercio, che parla di "crisi maledetta". "Il calo delle presenze va da un minimo del 15% fino a punte del 30% in molte località - dice Giovannoni - del resto, basta guardare il traffico: a parte qualche rallentamento, persino nei cosiddetti giorni da 'bollino neo', come oggi, non c'é alcun ingorgo serio. Questo perché gli italiani, semplicemente, sono rimasti a casa o, quando sono partiti, lo hanno fatto per una sola settimana". Gli arrivi degli stranieri sono in in linea con gli anni passati ma a mancare, dunque, è il turismo 'interno'. "Persino il turismo d'elite si é fermato - lamenta Giovannoni - tra tasse di sbarco, controlli fiscali, che sono giusti ma spesso sono stati troppo sbandierati e messi sotto i riflettori dal Governo, e tasse sulle barche di lusso, chi aveva una barca nei porti italiani li ha lasciati e ha preferito le coste della Croazia, della Grecia o della Spagna. Trovandosi lì poi, anche gli itinerari di viaggio non toccano più l'Italia e finiscono per impoverirsi albergatori, bar, ristoratori e titolari di stabilimenti balneari". A soffrire più di tutti, quest'anno, è la Sardegna. "Una famiglia di 4 persone, che fino a due estati fa pagava 180-200 euro per arrivare in quell'isola con il traghetto, portando a bordo un'auto, oggi, con la stessa automobile, finisce per pagare tra i mille e i 1200 euro: una cifra impossibile che fa sì che quest'estate la Sardegna sia stata abbandonata da moltissimi", dice il leader di Fiavet. Meglio è andata in alcune regioni, come la Puglia, ma in crisi forte sono anche la Toscana, l'Umbria e molte zone dell'Emilia Romagna. "Qui c'é stato un calo delle prenotazioni subito dopo il terremoto - spiega Giovannoni - ma poi, anche grazie alle capacità degli emiliani, sempre attivi anche sul fronte del turismo, le perdite sono state fisiologiche e dovute più al calo delle partenze degli italiani, che agli effetti del post-terremoto. Va meglio in alcune località della costa veneta, come a Jesolo, dove austriaci e tedeschi non mancano, ma gli italiani purtroppo sì. Insomma, conclude il presidente di Fiavet, "meglio sarebbe stato, per il turismo italiano, una patrimoniale: a chi ha grossi redditi non sarebbe pesata. Invece l'italiano medio è stato bastonato da Imu e tasse di tutti i tipi e quello benestante da una caccia che ha il sapore dell'inquisizione: così non si va da nessuna parte". Anche Coldiretti lamenta la crisi e punta il dito contro il caro benzina: da una indagine condotta con Swg emerge che quasi un italiano su quattro (22 per cento) quest'anno rispetto al passato ha accorciato la meta delle vacanze scegliendo di andare in luoghi abbastanza vicini. Un pieno di benzina per una automobile di media cilindrata con 50 litri di serbatoio sfiora - sottolinea la Coldiretti - i cento euro ed ha addirittura superato la spesa preventivata in media dalle famiglie italiane per il giorno di ferragosto. La scelta di evitare lunghi tragitti e di scegliere una vacanza a "chilometri zero" è quindi dettata dalla necessità di risparmiare sui costi dei trasporti per effetto del caro benzina ma anche - conclude la Coldiretti - di ottimizzare il minor tempo a disposizione. (ANSA)
La formula della pizza perfetta
Per il popolo partenopeo non c'è pace! Dopo il tentativo Arabo di appropriarsi della paternità della pizza, la pietanza più famosa del mondo, è il turno della Scozia! Un nutrizionista scozzese, infatti, in collaborazione con un imprenditore alimentare, avrebbe miscelato una nuova versione nutrizionalmente perfetta del gustoso piatto napoletano. La versione classica della pizza, quella di cui l'intero globo ne fa scorpacciata quotidiana, secondo il dottor Mike Lean dell'Università di Glasgow molto spesso viene composta da ingredienti non del tutto bilanciati, creando così potenziali problemi di linea, salute e digestione.
Questo il motivo principale che avrebbe spinto il nutrizionista scozzese e l'imprenditore alimentare Donnie Maclean a manomettere la leggendaria ricetta napoletana creando, così un piatto, unico, proporzionato e salutare, a prova di linea e colesterolo! E, a detta loro, pare ci siano riusciti, o almeno stando a quanto riportato dalla BBC. Una pizza, di per sé, soddisfa circa il 30% del fabbisogno giornaliero di un adulto per quanto riguarda vitamine, minerali, proteine, calorie e carboidrati. Secondo la BBC, il duo scozzese è riuscito nell'impresa di bilanciare al meglio gli ingredienti, creando di fatto un alimento nutrizionalmente impeccabile da mettere in commercio, dato che quelli esistenti non lo erano affatto.
Lean, difronte alle telecamere, ha infatti dichiarato: "Abbiamo recentemente studiato dei piatti pronti prodotti dai primi cinque supermercati in Scozia, alimenti comuni consumati in grandi quantità, e sono irrimediabilmente sbilanciati. Essi contengono sale, tanto quanto si dovrebbe assumerne in un intero giorno o più". Lean aggiunge anche che, paradossalmente, molti grassi saturi e altre sostanze nutritive sono completamente assenti; un aspetto molto negativo per un pietanza che rappresenta un terzo della nostra alimentazione quotidiana.
La nuova versione della pizza "light" metterà in panchina il sale compensandolo con le alghe, ricche di iodio, vitamina B12 e altri componenti nutritivi. Il peperone rosso e il peperone, alimenti che insieme aumentano il contenuto di Vitamina C, A, potassio e folati, saranno i protagonisti indiscussi della nuova pizza che presto troveremo in commercio in forma surgelata. Ne siamo certi, nella mente di ogni lettore si è insidiato un amletico quesito: buona o non buona?
Questo il motivo principale che avrebbe spinto il nutrizionista scozzese e l'imprenditore alimentare Donnie Maclean a manomettere la leggendaria ricetta napoletana creando, così un piatto, unico, proporzionato e salutare, a prova di linea e colesterolo! E, a detta loro, pare ci siano riusciti, o almeno stando a quanto riportato dalla BBC. Una pizza, di per sé, soddisfa circa il 30% del fabbisogno giornaliero di un adulto per quanto riguarda vitamine, minerali, proteine, calorie e carboidrati. Secondo la BBC, il duo scozzese è riuscito nell'impresa di bilanciare al meglio gli ingredienti, creando di fatto un alimento nutrizionalmente impeccabile da mettere in commercio, dato che quelli esistenti non lo erano affatto.
Lean, difronte alle telecamere, ha infatti dichiarato: "Abbiamo recentemente studiato dei piatti pronti prodotti dai primi cinque supermercati in Scozia, alimenti comuni consumati in grandi quantità, e sono irrimediabilmente sbilanciati. Essi contengono sale, tanto quanto si dovrebbe assumerne in un intero giorno o più". Lean aggiunge anche che, paradossalmente, molti grassi saturi e altre sostanze nutritive sono completamente assenti; un aspetto molto negativo per un pietanza che rappresenta un terzo della nostra alimentazione quotidiana.
La nuova versione della pizza "light" metterà in panchina il sale compensandolo con le alghe, ricche di iodio, vitamina B12 e altri componenti nutritivi. Il peperone rosso e il peperone, alimenti che insieme aumentano il contenuto di Vitamina C, A, potassio e folati, saranno i protagonisti indiscussi della nuova pizza che presto troveremo in commercio in forma surgelata. Ne siamo certi, nella mente di ogni lettore si è insidiato un amletico quesito: buona o non buona?
A ferragosto pieno sfiora 100 euro
La vacanze di quest'anno saranno "amare" per gli automobilisti, con il pieno che a Ferragosto sfiorerà i 100 euro.
A fare due conti è il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, secondo cui "la crisi non smetterà di farsi sentire nel nostro Paese finché si continuerà a colpire un comparto strategico come quello dell'auto". Secondo Sticchi Damiani, inoltre, "per aumentare le accise sui carburanti non si poteva scegliere momento più inopportuno. Il Governo avrebbe potuto inasprire il prelievo alla pompa in altra data ma non lo ha fatto, colpendo ulteriormente gli automobilisti in un momento delicato come le vacanze estive".
Con i nuovi aumenti, inoltre, va assottigliandosi quel risparmio di 150 euro sul costo annuale del carburante calcolato dall'Aci appena 40 giorni fa alla luce della guerra di ribassi innestata da molte compagnie a giugno. "Siamo disponibili fin da subito a un incontro con l'Esecutivo - conclude Sticchi Damiani - per trovare insieme il modo di coniugare le esigenze di bilancio con lo sviluppo di nuove politiche economiche e sociali a tutela del comparto dell'auto".
ansa
A fare due conti è il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, secondo cui "la crisi non smetterà di farsi sentire nel nostro Paese finché si continuerà a colpire un comparto strategico come quello dell'auto". Secondo Sticchi Damiani, inoltre, "per aumentare le accise sui carburanti non si poteva scegliere momento più inopportuno. Il Governo avrebbe potuto inasprire il prelievo alla pompa in altra data ma non lo ha fatto, colpendo ulteriormente gli automobilisti in un momento delicato come le vacanze estive".
Con i nuovi aumenti, inoltre, va assottigliandosi quel risparmio di 150 euro sul costo annuale del carburante calcolato dall'Aci appena 40 giorni fa alla luce della guerra di ribassi innestata da molte compagnie a giugno. "Siamo disponibili fin da subito a un incontro con l'Esecutivo - conclude Sticchi Damiani - per trovare insieme il modo di coniugare le esigenze di bilancio con lo sviluppo di nuove politiche economiche e sociali a tutela del comparto dell'auto".
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C'è un turismo che galoppa
Cavalcare a contatto con la natura è un modo eccellente per rilassarsi, tonificare i muscoli e scoprire panorami insoliti.
Estate in sella03/07/2012
L'uso del casco da equitazione (cap) è obbligatorio nei centri ippici italiani.Andare a cavallo non è più, da tempo, una faccenda per pochi. Grazie al moltiplicarsi di centri di addestramento e maneggi, si può sia cimentarsi con la classica pratica dell’equitazione sportiva, sia provare esperienze alternative, come il turismo equestre o ippotrekking, più a contatto con la natura. In tutti i casi, con indubbi vantaggi per il benessere personale.
Salute a tutto tondo
• «L’impegno richiesto e il rapporto che si instaura con il cavallo», sottolinea il medico dello sport Stefano Respizzi dell’Istituto clinico Humanitas di Milano, «aiutano innanzitutto ad allentare lo stress e a rafforzare l’autocontrollo. Cavalcare permette inoltre di migliorare la funzionalità di cuore e polmoni, tonificare la muscolatura, mantenere elastiche le articolazioni, affinare equilibrio posturale, coordinazione e agilità, stimolare concentrazione e riflessi. Non a caso, l’equitazione è un valido supporto terapeutico per le disabilità psicomotorie. In più, serve a bruciare calorie: al passo se ne consumano circa 3 l’ora per chilo di peso, al trotto 4, al galoppo oltre 6».
• Si può cominciare da piccoli, con i pony: anzi, per bimbi e ragazzi è un’attività assai educativa, oltre che divertente. E si prosegue fino a quando ci si regge in sella. Le controindicazioni riguardano chi soffre di gravi malattie della colonna vertebrale e del cuore, e le donne in stato di gravidanza.
Tirocinio obbligatorio
• Se non si è mai montati a cavallo, bisogna frequentare un corso in un maneggio, con un istruttore patentato. Completato il tirocinio, ci si può spingere oltre il recinto del campo scuola, scortati da accompagnatori esperti, per brevi escursioni al passo sui percorsi cosiddetti “a margherita”, ossia con partenza e arrivo nello stesso punto.
• Si passa poi a trekking di uno o più giorni, lungo itinerari segnalati, al seguito di una guida e preferibilmente in gruppo. Grazie alla rete dei centri ippici e degli agriturismi con strutture equestri, è possibile caracollare da un capo all’altro dell’Italia con la certezza di avere, al termine di ogni tappa, ristoro per sé e assistenza per il quadrupede.
Cosa indossare
• Il corredo essenziale comprende un paio di robusti pantaloni da equitazione, stivali, cap (il berretto rigido con visiera) che protegge la testa in caso di caduta.
* Massima libertà per il resto dell’abbigliamento, tenendo presente che ciò che si indossa deve essere comodo per non intralciare i movimenti e che, quando fa freddo, è necessario coprirsi bene per non intirizzirsi.
Quadrupede in proprio
• Nei centri di equitazione si trovano di solito cavalli bene addestrati e pazienti, abituati a sentirsi portare da mani diverse. Con un po’ di pratica alle spalle, può però venire voglia di possederne uno proprio: in omaggio al detto “cavaliere giovane, cavallo anziano”, occorre orientarsi su un animale con esperienza di campagna, pronto a perdonare un padrone non ancora provetto.
• Prima di intraprendere questa strada che, oltre al costo di acquisto, comporta una spesa mensile per il mantenimento, si può optare per un cavallo cosiddetto a fida, ossia in comproprietà con un maneggio o un’azienda agrituristica che provvede alle cure quotidiane, potendo in cambio disporre del quadrupede quando il contitolare non lo monta.
Per saperne di più
http://www.fise.it
www.fitetrec-ante.it
www.legaitalianasportequestri.it
www.turismoequestre.com
www.turismoequestre.it
www.cavalli.it
www.equitazione.net
Cosi' si festeggia la notte delle stelle cadenti
Si rinnova come ogni anno l'appuntamento con la pioggia di stelle cadenti per la notte di San Lorenzo, e si moltiplicano in tutta Italia gli eventi e le iniziative in programma nel weekend per osservare lo spettacolo celeste.
Si parte con le 'Notti delle Stelle', il più atteso appuntamento dell'estate astronomica durante il quale le associazioni astrofile di tutta Italia proporranno una o più serate (10-12 agosto) dedicate all'osservazione della volta celeste in attesa del massimo di attività dello sciame meteorico delle Perseidi. L'iniziativa, promossa dall'Unione Astrofili Italiani (Uai), sarà abbinata in molte località a 'Calici di Stelle', la manifestazione enogastronomica dell'Associazione Nazionale Città del Vino giunta ormai alla sua quindicesima edizione.
Serate speciali a tema saranno organizzate anche da numerosi osservatori astronomici e planetari da Nord a Sud. Tra questi, l'Osservatorio astronomico Schiaparelli di Campo dei Fiori, Varese, propone per domenica la serata osservativa 'Sotto il cielo di mezz'estate: costellazioni e stelle cadentì, che sarà ospitata nel parco di una delle più belle ville di Varese, Villa Toepl. Al Planetario di Padova sarà possibile vivere la magia delle stelle cadenti nella notte del 10 agosto, e in replica sabato e domenica: per il pubblico la possibilità di 'salire' a cavallo di una meteora per cadere con lei sulla Terra a 200mila chilometri all'ora. All'Osservatorio astronomico di Campo Catino, vicino a Frosinone, sarà invece possibile trascorrere la notte di San Lorenzo tra meteore, cibo e buona musica grazie al concerto sotto le stelle del Sad's Brasset Quintet.
ansa
Formaggi protagonisti dell'estate, arrivano idee e abbinamenti: una app e cento ricette
ansa
Freschi, stuzzicanti, sorprendenti ma soprattutto sani: sono i nuovi 'stuzzichini' a base di formaggio che Assolatte propone in piu' di cento ricette differenti.
Dalle boules di robiola con pistacchi e nocciole servite in abbinamento ad un gazpacho ai bocconcini di mozzarella con spezie e pate', sono solo alcune delle ricette di facile realizzazione proposte per l'estate e reperibili grazie a ''Formaggi-per sapere e per sapore'', una applicazione gratuita che l'Associazione ha realizzato sia per i-Phone (http://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8), che per Android (https://play.google.com/store).
Per meglio conoscere ed apprezzare le offerte del settore lattiero caseario, l'applicazione fornisce anche abbinamenti con il vasto mondo delle birre, due prodotti che ben si addicono alla stagione estiva. Pensati quindi per chi, troppo preso dalle Olimpiadi 2012, cerca un pasto semplice, piacevole ed equilibrato, gli abbinamenti proposti posso anche stupire. Secondo Assolatte l'abbinamento migliore per un Parmigiano Reggiano Dop e' da individuare in una rossa Bock. Con i formaggi freschi dal sapore deciso, come i caprini, e' preferibile una birra leggera e dalle note di agrumi, come una Blanche, mentre le tartine di ricotta e la burrata si sposano perfettamente con una Weizen, la birra di frumento ad alta fermentazione. I formaggi erborinati e quelli a lunga stagionatura si accompagnano, secondo l'Associazione, con le birre d'abbazia chiare e le doppio malto, le uniche che sanno tenere testa a sapori altrettanto complessi, intensi e pungenti come quelli di Gorgonzola Dop o dei pecorini.
Freschi, stuzzicanti, sorprendenti ma soprattutto sani: sono i nuovi 'stuzzichini' a base di formaggio che Assolatte propone in piu' di cento ricette differenti.
Dalle boules di robiola con pistacchi e nocciole servite in abbinamento ad un gazpacho ai bocconcini di mozzarella con spezie e pate', sono solo alcune delle ricette di facile realizzazione proposte per l'estate e reperibili grazie a ''Formaggi-per sapere e per sapore'', una applicazione gratuita che l'Associazione ha realizzato sia per i-Phone (http://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8), che per Android (https://play.google.com/store).
Per meglio conoscere ed apprezzare le offerte del settore lattiero caseario, l'applicazione fornisce anche abbinamenti con il vasto mondo delle birre, due prodotti che ben si addicono alla stagione estiva. Pensati quindi per chi, troppo preso dalle Olimpiadi 2012, cerca un pasto semplice, piacevole ed equilibrato, gli abbinamenti proposti posso anche stupire. Secondo Assolatte l'abbinamento migliore per un Parmigiano Reggiano Dop e' da individuare in una rossa Bock. Con i formaggi freschi dal sapore deciso, come i caprini, e' preferibile una birra leggera e dalle note di agrumi, come una Blanche, mentre le tartine di ricotta e la burrata si sposano perfettamente con una Weizen, la birra di frumento ad alta fermentazione. I formaggi erborinati e quelli a lunga stagionatura si accompagnano, secondo l'Associazione, con le birre d'abbazia chiare e le doppio malto, le uniche che sanno tenere testa a sapori altrettanto complessi, intensi e pungenti come quelli di Gorgonzola Dop o dei pecorini.
Migliori chef stilano 'top 101' ristoranti, 7 italiani
Da Firenze a Bari passando per Cormons (GO). Secondo il settimanale Newsweek sarebbero in tutto sette i ristoranti italiani degni di entrare a far parte della 'Europe 101 Best Place to Eat'. La classifica, redatta da alcuni tra i migliori chef mondiali, e' stata stilata per ogni continente. Per ognuno sono stati individuati 101 'luoghi' migliori per assaporare le delizie locali. Luoghi, non necessariamente canonici ristoranti. E non mancano le singolarita'.
Per quanto riguarda il Belpaese, ad esempio, due dei sette 'best places' sono a Cortona (AR), di cui uno e' un camioncino della porchetta. Uno strano caso di densita' se si considera che Senigallia (in cui i ristoranti di Moreno Cedroni e Mauro Uliassi distano appena una dozzina chilometri) non e' citata. Altra singolarita' riguarda gli autori. Jamie Oliver, alfiere della sana alimentazione, colui che a trent'anni appena compiuti era stato incaricato dall'allora Primo Ministro britannico Tony Blair di combattere la crescente obesita' giovanile riorganizzando i menu delle mense scolastiche del Regno Unito, ha indicato a Bari un banchetto di polenta fritta 'deep-fat-fries'.
E ancora, i migliori spaghetti alla carbonara, secondo Tim Love, chef del Lonesome Dove Western Bistro' a Fort Worth, Texas, si mangiano al Caffe' Duomo di Firenze. Una classifica, questa, che sicuramente non tiene conto degli stereotipi culinari, che rompe le barriere tra qualita' e street food e che rimescola le carte sulla tavola della buona cucina.
ansa
Per quanto riguarda il Belpaese, ad esempio, due dei sette 'best places' sono a Cortona (AR), di cui uno e' un camioncino della porchetta. Uno strano caso di densita' se si considera che Senigallia (in cui i ristoranti di Moreno Cedroni e Mauro Uliassi distano appena una dozzina chilometri) non e' citata. Altra singolarita' riguarda gli autori. Jamie Oliver, alfiere della sana alimentazione, colui che a trent'anni appena compiuti era stato incaricato dall'allora Primo Ministro britannico Tony Blair di combattere la crescente obesita' giovanile riorganizzando i menu delle mense scolastiche del Regno Unito, ha indicato a Bari un banchetto di polenta fritta 'deep-fat-fries'.
E ancora, i migliori spaghetti alla carbonara, secondo Tim Love, chef del Lonesome Dove Western Bistro' a Fort Worth, Texas, si mangiano al Caffe' Duomo di Firenze. Una classifica, questa, che sicuramente non tiene conto degli stereotipi culinari, che rompe le barriere tra qualita' e street food e che rimescola le carte sulla tavola della buona cucina.
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Nella Costa dei Gelsomini per seguire le tartarughe
In Calabria il campo del Wwf che unisce vacanza e volontariato
Una settimana tra le spiagge ioniche e i borghi grecanici dell'entroterra calabrese, in una vacanza che al relax unisce una missione: proteggere i piccoli di tartaruga fino al loro primo tuffo in mare. L'appuntamento è lungo la Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria, dove per tutto il mese di agosto prosegue il campo del Wwf in difesa delle Caretta caretta.
È un viaggio lungo migliaia di chilometri, ma senza mai dimenticare la prima casa, quello delle tartarughe Caretta caretta, che dopo 25 anni di migrazioni nel mare tornano sulla spiaggia natia per deporre le uova. La riproduzione è però messa a rischio dalla pesca, dalla cementificazione e dal degrado delle coste, tutti pericoli contro cui il Wwf e i suoi volontari si battono dagli anni Ottanta monitorando le spiagge per proteggere le future generazioni di tartarughe marine.
In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130mila tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40mila non sopravvivono, mentre in Italia la pesca accidentale colpisce più di 20mila esemplari all'anno. A questi, spiega il Wwf, vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre più urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici usati per la pulizia delle spiagge e da un'attività turistica incontrollata.
Chi prenderà parte al campo, gestito dall'associazione "Costa Reggina Meridionale" del Wwf, sarà chiamato a controllare e difendere fino alla schiusa i nidi di Caretta caretta, che sulle spiagge italiane sono 30-40 all'anno, concentrati in Calabria e Sicilia. Non mancherà però il tempo per godersi la vacanza, tra nuotate, immersioni ed escursioni nell'entroterra.
Nell'estrema fascia ionica meridionale del territorio provinciale di Reggio Calabria si potrà scoprire la presenza di una popolazione che si distingue ancora dal contesto a partire dall'uso di una lingua propria, l'idioma grecanico, parlato soprattutto dagli anziani della comunità etnico-linguistica dei Greci di Calabria. La città più rappresentativa è Chora tu Vua, ovvero Bova: la "capitale", porta del parco nazionale dell'Aspromonte, si eleva a una quota di circa 850 metri sul livello del mare, abbarbicata a un'altura che domina il paesaggio variegato di dolci colline argillose e strapiombi profondissimi, con lo Ionio sullo sfondo e l'Etna che appare maestoso all'orizzonte.
Da vedere c'è anche Pentidattilo, incantevole località situata su una roccia a forma di cinque dita, e la stessa Reggio Calabria con i suoi Bronzi di Riace, Scilla, il castello e il borgo di Chianalea, abitato soprattutto dai pescatori, l'area archeologica di Locri Epizephiri e i siti del parco antropico dello Zeffirio. Per i più sportivi sono a disposizione corsi di immersione, splendidi fondali per lo snorkeling e le tante fiumare che attraversano il territorio ionico, perfette per fare trekking.
Quello sulla Costa dei Gelsomini, tra Punta Stilo e Capo Spartivento, e' uno dei tre campi estivi, insieme ai siciliani di Lampedusa e Torre Salsa, che il Wwf ha organizzato per quest'estate all'interno del più ampio progetto "Turtle Summer". Oltre ai campi di volontariato, ci sono le vacanze in barca a vela nelle oasi dell'associazione ambientalista, diverse iniziative per proteggere i nidi e sensibilizzare i pescatori, una mostra itinerante con modelli di tartarughe in 3D e la possibilità di seguire, sul web, le rotte di cinque Caretta caretta dotate di trasmittenti satellitari, soccorse dal volontari e rilasciate nel mare di Manfredonia. Tutte le informazioni sul sito www.wwf.it.
ansa
Una settimana tra le spiagge ioniche e i borghi grecanici dell'entroterra calabrese, in una vacanza che al relax unisce una missione: proteggere i piccoli di tartaruga fino al loro primo tuffo in mare. L'appuntamento è lungo la Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria, dove per tutto il mese di agosto prosegue il campo del Wwf in difesa delle Caretta caretta.
È un viaggio lungo migliaia di chilometri, ma senza mai dimenticare la prima casa, quello delle tartarughe Caretta caretta, che dopo 25 anni di migrazioni nel mare tornano sulla spiaggia natia per deporre le uova. La riproduzione è però messa a rischio dalla pesca, dalla cementificazione e dal degrado delle coste, tutti pericoli contro cui il Wwf e i suoi volontari si battono dagli anni Ottanta monitorando le spiagge per proteggere le future generazioni di tartarughe marine.
In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130mila tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40mila non sopravvivono, mentre in Italia la pesca accidentale colpisce più di 20mila esemplari all'anno. A questi, spiega il Wwf, vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre più urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici usati per la pulizia delle spiagge e da un'attività turistica incontrollata.
Chi prenderà parte al campo, gestito dall'associazione "Costa Reggina Meridionale" del Wwf, sarà chiamato a controllare e difendere fino alla schiusa i nidi di Caretta caretta, che sulle spiagge italiane sono 30-40 all'anno, concentrati in Calabria e Sicilia. Non mancherà però il tempo per godersi la vacanza, tra nuotate, immersioni ed escursioni nell'entroterra.
Nell'estrema fascia ionica meridionale del territorio provinciale di Reggio Calabria si potrà scoprire la presenza di una popolazione che si distingue ancora dal contesto a partire dall'uso di una lingua propria, l'idioma grecanico, parlato soprattutto dagli anziani della comunità etnico-linguistica dei Greci di Calabria. La città più rappresentativa è Chora tu Vua, ovvero Bova: la "capitale", porta del parco nazionale dell'Aspromonte, si eleva a una quota di circa 850 metri sul livello del mare, abbarbicata a un'altura che domina il paesaggio variegato di dolci colline argillose e strapiombi profondissimi, con lo Ionio sullo sfondo e l'Etna che appare maestoso all'orizzonte.
Da vedere c'è anche Pentidattilo, incantevole località situata su una roccia a forma di cinque dita, e la stessa Reggio Calabria con i suoi Bronzi di Riace, Scilla, il castello e il borgo di Chianalea, abitato soprattutto dai pescatori, l'area archeologica di Locri Epizephiri e i siti del parco antropico dello Zeffirio. Per i più sportivi sono a disposizione corsi di immersione, splendidi fondali per lo snorkeling e le tante fiumare che attraversano il territorio ionico, perfette per fare trekking.
Quello sulla Costa dei Gelsomini, tra Punta Stilo e Capo Spartivento, e' uno dei tre campi estivi, insieme ai siciliani di Lampedusa e Torre Salsa, che il Wwf ha organizzato per quest'estate all'interno del più ampio progetto "Turtle Summer". Oltre ai campi di volontariato, ci sono le vacanze in barca a vela nelle oasi dell'associazione ambientalista, diverse iniziative per proteggere i nidi e sensibilizzare i pescatori, una mostra itinerante con modelli di tartarughe in 3D e la possibilità di seguire, sul web, le rotte di cinque Caretta caretta dotate di trasmittenti satellitari, soccorse dal volontari e rilasciate nel mare di Manfredonia. Tutte le informazioni sul sito www.wwf.it.
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In vacanza nei due mari del Salento
In vacanza a Santa Maria di Leuca, tra spiagge, cale e grotte e un santuario tutto da scoprire
(di Ida Bini - ansa)
Santa Maria di Leuca, nell’estrema punta meridionale del Salento, ha l'invidiabile primato di esser bagnata da due mari. Per arrivarvi si attraversa una terra color rosso scuro, punteggiata di fichi d’India e bianchi muretti a secco, nascosti tra filari d’ulivi secolari. Il profumo del mare è ovunque, anche se non si vede. Quando si arriva in prossimità della bella cittadina pugliese si ha la sensazione di scendere, di viaggiare verso la fine d’Italia: una luce accecante avvolge la città con il suo porto, la piazza e il santuario, il belvedere e il lungomare che regala nello stesso giorno la possibilità di ammirare alba e tramonto, ma su due mari diversi, lo Ionio e l’Adriatico. Santa Maria di Leuca abbraccia due litorali diversi, due versanti con caratteri opposti: sabbioso e aperto quello ionico; ricco di scogli, insenature e grotte quello adriatico. E’ più facile arrivare in città dall’entroterra che dal mare: Leuca, infatti, si trova all’incrocio di forti correnti e la navigazione qui è spesso burrascosa; la stessa scelta delle spiagge più tranquille e riparate dipende solo dal vento, se spira tramontana oppure scirocco.
Punto di partenza per visitare la città è la grande piazza centrale con il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae: sorge in alto, sopra il porto, e regala una vista mozzafiato sul mare, con punta Meliso e punta Ristola che segnano i confini dell’insenatura. Il santuario, che sorge su un tempio dedicato alla dea Minerva – c’è ancora l’ara dei sacrifici – venne visitato e benedetto da san Pietro, che passò per la città pugliese diretto a Roma nel 43 dopo Cristo. Secondo i racconti dei vecchi pescatori salentini, dunque, quella di Leuca sarebbe la prima chiesa della cristianità. Distrutta e ricostruita cinque volte, è sempre stata meta di pellegrini, che si raggruppano sul piazzale immenso della chiesa, con al centro un gioco d’arcate e un faro alto quasi 50 metri. Il 15 agosto è il giorno in cui si festeggia Santa Maria, la madonna di Leuca, la sua santa protettrice, e lo si fa con una solenne processione a mare da Castrignano del Capo (di cui Santa Maria di Leuca è in realtà la frazione più grande) alla marina di San Gregorio e con appuntamenti in città che si anima di sagre – la più attesa è quella del pesce fritto – e di manifestazioni sul lungomare, con gli immancabili fuochi d’artificio finali sull’acqua.
Per recarsi al porto si scende la lunga scalinata, realizzata in periodo fascista, che affianca la cascata, opera dell’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, attiva con tre balzi soltanto a Pasqua e il 15 agosto per la festa patronale. Ai suoi piedi c’è il lungomare - pieno di localini, ristoranti, di case dei pescatori e delle estrose ville ottocentesche - che arriva al piccolo porto turistico: è da qui che ci si imbarca per arrivare alle cale, alle grotte e alle spiagge più belle dei dintorni e per ammirare i fondali, ricchi di alghe rosse e verdi e popolati da saraghi, aragoste e ricciole.
Il versante adriatico ha il mare color smeraldo e la costa rocciosa bucherellata di grotte, fiordi e insenature: le alte falesie sprofondano fino a 50 metri vicino alla costa ma ogni tanto la roccia lascia spazio a deliziose calette dove fermarsi a fare il bagno. Bellissime sono la grotta dello Spruzzo, dove le onde si infrangono formando uno zampillo d’acqua; della Vora con la luce che arriva fino in profondità; e del Laghetto, nel fiordo di Ciolo, che sfocia in uno specchio di acqua dolce. Sulla costa sorgono località marine molto belle da visitare, come il delizioso borgo di Tricase, Castro, famosa per la grotta Zinzulusa, e Santa Cesarea Terme, rinomata stazione termale dal 1899. E, ancora, Porto Badisco, insenatura naturale profonda e immersa tra i fichi d’india e la macchia mediterranea, e la bellissima città di Otranto, famosa per il castello aragonese e le sue spiagge sabbiose, attrezzate e comode, come l’incantevole Baia dei Turchi. Il versante ionico, invece, lascia spazio a spiagge sabbiose circondate da dune e dalla macchia mediterranea, dove la sera gli stabilimenti si trasformano in ristorantini e luoghi per le feste sull’arenile: Torre San Gregorio, Torre Vado e la spiaggia libera di Pescoluse, nota come “le Maldive del Salento” per la trasparenza dell’acqua e la presenza di bianchi gigli di mare tra le dune. Anche sul versante ionico ci sono alcune suggestive grotte; le più belle sono la grotta del Fiume, dove il mare diventa color verde-acqua, e la grotta delle Tre Porte, caratterizzata da tre monumentali ingressi.
Più a nord si estende la lunga baia di Gallipoli, che va da Lido Pizzo, frequentato dai nudisti e amato dalle celebrità, a Punta della Suina con due piccole spiagge attrezzate e un bar sulla terrazza panoramica in cui fermarsi a mangiare frise profumate e succose; la baia è un susseguirsi di stabilimenti dove prendere un aperitivo e godersi il tramonto o dove bere qualcosa la sera ascoltando buona musica
(di Ida Bini - ansa)
Santa Maria di Leuca, nell’estrema punta meridionale del Salento, ha l'invidiabile primato di esser bagnata da due mari. Per arrivarvi si attraversa una terra color rosso scuro, punteggiata di fichi d’India e bianchi muretti a secco, nascosti tra filari d’ulivi secolari. Il profumo del mare è ovunque, anche se non si vede. Quando si arriva in prossimità della bella cittadina pugliese si ha la sensazione di scendere, di viaggiare verso la fine d’Italia: una luce accecante avvolge la città con il suo porto, la piazza e il santuario, il belvedere e il lungomare che regala nello stesso giorno la possibilità di ammirare alba e tramonto, ma su due mari diversi, lo Ionio e l’Adriatico. Santa Maria di Leuca abbraccia due litorali diversi, due versanti con caratteri opposti: sabbioso e aperto quello ionico; ricco di scogli, insenature e grotte quello adriatico. E’ più facile arrivare in città dall’entroterra che dal mare: Leuca, infatti, si trova all’incrocio di forti correnti e la navigazione qui è spesso burrascosa; la stessa scelta delle spiagge più tranquille e riparate dipende solo dal vento, se spira tramontana oppure scirocco.
Punto di partenza per visitare la città è la grande piazza centrale con il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae: sorge in alto, sopra il porto, e regala una vista mozzafiato sul mare, con punta Meliso e punta Ristola che segnano i confini dell’insenatura. Il santuario, che sorge su un tempio dedicato alla dea Minerva – c’è ancora l’ara dei sacrifici – venne visitato e benedetto da san Pietro, che passò per la città pugliese diretto a Roma nel 43 dopo Cristo. Secondo i racconti dei vecchi pescatori salentini, dunque, quella di Leuca sarebbe la prima chiesa della cristianità. Distrutta e ricostruita cinque volte, è sempre stata meta di pellegrini, che si raggruppano sul piazzale immenso della chiesa, con al centro un gioco d’arcate e un faro alto quasi 50 metri. Il 15 agosto è il giorno in cui si festeggia Santa Maria, la madonna di Leuca, la sua santa protettrice, e lo si fa con una solenne processione a mare da Castrignano del Capo (di cui Santa Maria di Leuca è in realtà la frazione più grande) alla marina di San Gregorio e con appuntamenti in città che si anima di sagre – la più attesa è quella del pesce fritto – e di manifestazioni sul lungomare, con gli immancabili fuochi d’artificio finali sull’acqua.
Per recarsi al porto si scende la lunga scalinata, realizzata in periodo fascista, che affianca la cascata, opera dell’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, attiva con tre balzi soltanto a Pasqua e il 15 agosto per la festa patronale. Ai suoi piedi c’è il lungomare - pieno di localini, ristoranti, di case dei pescatori e delle estrose ville ottocentesche - che arriva al piccolo porto turistico: è da qui che ci si imbarca per arrivare alle cale, alle grotte e alle spiagge più belle dei dintorni e per ammirare i fondali, ricchi di alghe rosse e verdi e popolati da saraghi, aragoste e ricciole.
Il versante adriatico ha il mare color smeraldo e la costa rocciosa bucherellata di grotte, fiordi e insenature: le alte falesie sprofondano fino a 50 metri vicino alla costa ma ogni tanto la roccia lascia spazio a deliziose calette dove fermarsi a fare il bagno. Bellissime sono la grotta dello Spruzzo, dove le onde si infrangono formando uno zampillo d’acqua; della Vora con la luce che arriva fino in profondità; e del Laghetto, nel fiordo di Ciolo, che sfocia in uno specchio di acqua dolce. Sulla costa sorgono località marine molto belle da visitare, come il delizioso borgo di Tricase, Castro, famosa per la grotta Zinzulusa, e Santa Cesarea Terme, rinomata stazione termale dal 1899. E, ancora, Porto Badisco, insenatura naturale profonda e immersa tra i fichi d’india e la macchia mediterranea, e la bellissima città di Otranto, famosa per il castello aragonese e le sue spiagge sabbiose, attrezzate e comode, come l’incantevole Baia dei Turchi. Il versante ionico, invece, lascia spazio a spiagge sabbiose circondate da dune e dalla macchia mediterranea, dove la sera gli stabilimenti si trasformano in ristorantini e luoghi per le feste sull’arenile: Torre San Gregorio, Torre Vado e la spiaggia libera di Pescoluse, nota come “le Maldive del Salento” per la trasparenza dell’acqua e la presenza di bianchi gigli di mare tra le dune. Anche sul versante ionico ci sono alcune suggestive grotte; le più belle sono la grotta del Fiume, dove il mare diventa color verde-acqua, e la grotta delle Tre Porte, caratterizzata da tre monumentali ingressi.
Più a nord si estende la lunga baia di Gallipoli, che va da Lido Pizzo, frequentato dai nudisti e amato dalle celebrità, a Punta della Suina con due piccole spiagge attrezzate e un bar sulla terrazza panoramica in cui fermarsi a mangiare frise profumate e succose; la baia è un susseguirsi di stabilimenti dove prendere un aperitivo e godersi il tramonto o dove bere qualcosa la sera ascoltando buona musica
Sulle Dolomiti per risvegliare i sensi
Il Progetto Dolomiti SuperSummer, versione estiva del Dolomity Supersky
Passeggiate salutari tra i profumi e i colori della montagna, soste nei rifugi per rifocillarsi con le specialità gastronomiche e serate da trascorrere in compagnia tra concerti di musica classica e folkloristica. Una vacanza per risvegliare i cinque sensi ad attende i turisti sulle Dolomiti, che quest'estate si candidano a meta ideale per chi è in cerca di un break nella natura all'insegna del benessere e del relax con Dolomiti SuperSummer
Il progetto Dolomiti SuperSummer, versione estiva del Dolomiti Supersky, punta sulla sinergia tra comprensori per un'offerta turistica a 360 gradi. Con cento impianti di risalita e cento diverse attrazioni destinate a chi vuol vivere la bella stagione in alta quota, ce n'è per tutti i gusti: walking, trekking, climbing e bici per gli sportivi, parchi avventura per le famiglie, malghe e rifugi per i buongustai, senza dimenticare il cartellone degli spettacoli notturni.
A Cortina d'Ampezzo ci si tiene in forma con un giro del lago di Sorapis. Dal rifugio Faloria si sale fino alla forcella Marcuoira, si prosegue per il Cadin del Laudo e poi si scende fino a raggiungere l'acqua fresca e azzurrina del lago. Per rigenerarsi si può sperimentare la vasca a botte del rifugio Scoiattoli o la sauna a botte del rifugio Croda da Lago, mentre per far divertire i bambini ci sono ponti tibetani, carrucole, cavi e reti dell'Adrenalin Park e un suggestivo itinerario nelle grotte, usando teleferiche e scale a scomparsa, in compagnia di guide professioniste. Ad allietare le serate i concerti del Festival Dino Ciani, che fino all'11 agosto porta nella Regina delle Dolomiti i migliori interpreti internazionali della musica classica contemporanea. Al mattino, però, è bene puntare la sveglia molto presto, per non perdersi lo spettacolo dell'alba a 2.752 metri di altezza mentre si fa colazione con vista sulla Marmolada al rifugio Lagazuoi. (Informazioni su cortina.dolomiti.org)
A Plan de Corones anche i più pigri non vorranno rinunciare al sentiero panoramico che parte dalla Campana Concordia e scopre alla vista le vette circostanti, da immortalare scatto dopo scatto. Chi non conosce pigrizia, invece, potrà cimentarsi con il nordic walking nei molti parchi dedicati. A disposizione ci sono 275 km di itinerari, da Falzes a Rasun, per principianti e professionisti. Tappa imprescindibile per le famiglie è il villaggio indiano Kikeriki, con tre tende tradizionali attorno al fuoco in cui giocare e imparare come vivevano gli indiani tanti anni fa. Dopo una giornata attiva non può mancare un assaggio di cucina tirolese. Al rifugio Corones la specialità sono i canederli, preparati artigianalmente e fedeli alla ricetta tradizionale, da assaporare a 2.275 metri di quota. Chi visiterà Plan De Corones nella seconda settimana di settembre potrà anche vivere la singolare esperienza di Singing Mountains, escursioni guidate al ritmo della musica folkloristica alpina. (Informazioni su www.plandecorones.com)
In Alta Badia si va sulle orme degli animali selvatici lungo il sentiero che parte dalla stazione a monte della seggiovia S. Croce e giunge sino al lago alpino Lech dla Lèe, un percorso scandito da sculture lignee di animali che rendono la passeggiata divertente anche per i bambini. Ai più piccoli è poi dedicato l'Adventure Park di di Colfosco, con sei percorsi, differenziati per difficoltà e impegno, per un totale di 600 metri con 71 piattaforme che raggiungono un'altezza fino a 19 metri. La remise en forme passa delle due aree ad hoc di Piz Sorega e Piz La Villa, un eldorado per gli sportivi, che trovano piattaforme panoramiche con diversi attrezzi fitness, due percorsi kneipp totalmente green e percorsi naturali per riflessologia plantare. Qui la gastronomia è ricercata e raffinata, con otto baite che all'interno del menu propongono un piatto gourmet, ideale per essere gustato dopo una sana camminata in quota. Le ricette dal tema “i sapori puri”, a base dei migliori prodotti tipici altoatesini, sono state ideate dai Dolomitici, i ristoranti stellati dell’Alta Badia, in collaborazione con cuochi provenienti da altre regioni italiane ma anche dalla Germania, dalla Gran Bretagna e dalla Repubblica Ceca. L'appuntamento con la musica è nei rifugi, dove fino al 19 agosto si esibiranno i migliori cori di montagna. (Informazioni su www.altabadia.org)
In Val di Fassa la passeggiata è alla scoperta dei colori e dei profumi della flora alpina lungo il sentiero naturalistico Ciampac e il sentiero botanico Buffaure, due itinerari che immergono in veri giardini d'alta quota. Caratteristico anche il percorso che si snoda per 18 km lungo il torrente Avisio tra il verde dei prati e dei boschi, perfetto per il nordic walking. Per i bambini c'è solo l'imbarazzo della scelta tra il Dolomiti Action Park, l'Adventure Park Piciocaa e il Parco Avventura Sauta Martin, con avvincenti percorsi dal diverso grado di difficoltà per provare il brivido di stare appesi a una corda ad altezza vertiginosa, superare torrenti con superteleferiche e attraversare ponti tibetani che oscillano ad ogni passo. La musica è all'insegna dei Suoni delle Dolomiti, che fino al 31 agosto avvolgeranno la Val di Fassa, la Val di Fiemme e San Martino di Castrozza con le note di artisti di fama internazionale. Per un'esperienza enogastronomica speciale, è bene mettere in programma un viaggio in Val di Fassa il 13 ottobre, quando si svolgerà il Simposio Top Wine, l'evento dedicato al meglio della produzione vitivinicola trentina. Quando si stappa una bottiglia a quasi tremila metri d'altezza la fuoriuscita di profumi è immediata e intensa: una situazione ottimale per carpirne le peculiarità olfattive e per apprezzare il sapore dei pregiati alimenti della terra fassana, dai formaggi allo speck, in abbinamento. (Informazioni su www.fassa.com)
ansa
Passeggiate salutari tra i profumi e i colori della montagna, soste nei rifugi per rifocillarsi con le specialità gastronomiche e serate da trascorrere in compagnia tra concerti di musica classica e folkloristica. Una vacanza per risvegliare i cinque sensi ad attende i turisti sulle Dolomiti, che quest'estate si candidano a meta ideale per chi è in cerca di un break nella natura all'insegna del benessere e del relax con Dolomiti SuperSummer
Il progetto Dolomiti SuperSummer, versione estiva del Dolomiti Supersky, punta sulla sinergia tra comprensori per un'offerta turistica a 360 gradi. Con cento impianti di risalita e cento diverse attrazioni destinate a chi vuol vivere la bella stagione in alta quota, ce n'è per tutti i gusti: walking, trekking, climbing e bici per gli sportivi, parchi avventura per le famiglie, malghe e rifugi per i buongustai, senza dimenticare il cartellone degli spettacoli notturni.
A Cortina d'Ampezzo ci si tiene in forma con un giro del lago di Sorapis. Dal rifugio Faloria si sale fino alla forcella Marcuoira, si prosegue per il Cadin del Laudo e poi si scende fino a raggiungere l'acqua fresca e azzurrina del lago. Per rigenerarsi si può sperimentare la vasca a botte del rifugio Scoiattoli o la sauna a botte del rifugio Croda da Lago, mentre per far divertire i bambini ci sono ponti tibetani, carrucole, cavi e reti dell'Adrenalin Park e un suggestivo itinerario nelle grotte, usando teleferiche e scale a scomparsa, in compagnia di guide professioniste. Ad allietare le serate i concerti del Festival Dino Ciani, che fino all'11 agosto porta nella Regina delle Dolomiti i migliori interpreti internazionali della musica classica contemporanea. Al mattino, però, è bene puntare la sveglia molto presto, per non perdersi lo spettacolo dell'alba a 2.752 metri di altezza mentre si fa colazione con vista sulla Marmolada al rifugio Lagazuoi. (Informazioni su cortina.dolomiti.org)
A Plan de Corones anche i più pigri non vorranno rinunciare al sentiero panoramico che parte dalla Campana Concordia e scopre alla vista le vette circostanti, da immortalare scatto dopo scatto. Chi non conosce pigrizia, invece, potrà cimentarsi con il nordic walking nei molti parchi dedicati. A disposizione ci sono 275 km di itinerari, da Falzes a Rasun, per principianti e professionisti. Tappa imprescindibile per le famiglie è il villaggio indiano Kikeriki, con tre tende tradizionali attorno al fuoco in cui giocare e imparare come vivevano gli indiani tanti anni fa. Dopo una giornata attiva non può mancare un assaggio di cucina tirolese. Al rifugio Corones la specialità sono i canederli, preparati artigianalmente e fedeli alla ricetta tradizionale, da assaporare a 2.275 metri di quota. Chi visiterà Plan De Corones nella seconda settimana di settembre potrà anche vivere la singolare esperienza di Singing Mountains, escursioni guidate al ritmo della musica folkloristica alpina. (Informazioni su www.plandecorones.com)
In Alta Badia si va sulle orme degli animali selvatici lungo il sentiero che parte dalla stazione a monte della seggiovia S. Croce e giunge sino al lago alpino Lech dla Lèe, un percorso scandito da sculture lignee di animali che rendono la passeggiata divertente anche per i bambini. Ai più piccoli è poi dedicato l'Adventure Park di di Colfosco, con sei percorsi, differenziati per difficoltà e impegno, per un totale di 600 metri con 71 piattaforme che raggiungono un'altezza fino a 19 metri. La remise en forme passa delle due aree ad hoc di Piz Sorega e Piz La Villa, un eldorado per gli sportivi, che trovano piattaforme panoramiche con diversi attrezzi fitness, due percorsi kneipp totalmente green e percorsi naturali per riflessologia plantare. Qui la gastronomia è ricercata e raffinata, con otto baite che all'interno del menu propongono un piatto gourmet, ideale per essere gustato dopo una sana camminata in quota. Le ricette dal tema “i sapori puri”, a base dei migliori prodotti tipici altoatesini, sono state ideate dai Dolomitici, i ristoranti stellati dell’Alta Badia, in collaborazione con cuochi provenienti da altre regioni italiane ma anche dalla Germania, dalla Gran Bretagna e dalla Repubblica Ceca. L'appuntamento con la musica è nei rifugi, dove fino al 19 agosto si esibiranno i migliori cori di montagna. (Informazioni su www.altabadia.org)
In Val di Fassa la passeggiata è alla scoperta dei colori e dei profumi della flora alpina lungo il sentiero naturalistico Ciampac e il sentiero botanico Buffaure, due itinerari che immergono in veri giardini d'alta quota. Caratteristico anche il percorso che si snoda per 18 km lungo il torrente Avisio tra il verde dei prati e dei boschi, perfetto per il nordic walking. Per i bambini c'è solo l'imbarazzo della scelta tra il Dolomiti Action Park, l'Adventure Park Piciocaa e il Parco Avventura Sauta Martin, con avvincenti percorsi dal diverso grado di difficoltà per provare il brivido di stare appesi a una corda ad altezza vertiginosa, superare torrenti con superteleferiche e attraversare ponti tibetani che oscillano ad ogni passo. La musica è all'insegna dei Suoni delle Dolomiti, che fino al 31 agosto avvolgeranno la Val di Fassa, la Val di Fiemme e San Martino di Castrozza con le note di artisti di fama internazionale. Per un'esperienza enogastronomica speciale, è bene mettere in programma un viaggio in Val di Fassa il 13 ottobre, quando si svolgerà il Simposio Top Wine, l'evento dedicato al meglio della produzione vitivinicola trentina. Quando si stappa una bottiglia a quasi tremila metri d'altezza la fuoriuscita di profumi è immediata e intensa: una situazione ottimale per carpirne le peculiarità olfattive e per apprezzare il sapore dei pregiati alimenti della terra fassana, dai formaggi allo speck, in abbinamento. (Informazioni su www.fassa.com)
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