Scoprire i tesori millenari e gli splendidi panorami peruviani in sella ad un raffinato cavallo, ecco dove

Spettacolo di cavalli peruviani

IL CAVALLO PERUVIANO
E’ dal 1992 che il Cavallo Peruviano de Paso è stato dichiarato Patrimonio Culturale dall’Istituto Nazionale di Cultura, essendo una parte unica e molto importante della società. Al prezioso amico a quattro zampe viene anche dedicato un vivace festeggiamento ogni anno durante la terza domenica di aprile. Si tratta di una delle razze più pure al mondo, discende dai cavalli spagnoli introdotti dai conquistadores e si distingue grazie alla sua specifica andatura naturale e particolarmente aggraziata, chiamata paso llano. A differenza degli altri equini, procedono in quattro tempi dando vita ad una cavalcata stabile e fluida. Questa sua ultima caratteristica è in grado di soddisfare sia chi si approccia per la prima volta sia ai cavalieri più esperti. Inoltre, dal 1945 l'Associazione Nazionale degli Allevatori e Proprietari di Cavalli Peruviani de Paso, che ha sede a Lurín, organizza in suo onore il concorso ufficiale di questa particolare specie. La raffinata andatura del Cavallo Peruviano de Paso accompagna i passi della Marinera, la danza tipica espressione del corteggiamento tra uomo e donna. E’ dunque l’unico esemplare a potersi esibire sulle note del ballo nazionale, Patrimonio Culturale della Nazione dal 1986.

REGIONE DI LIMA
Nella Regione di Lima Lurin è un distretto collocato a sud della capitale peruviana, celebre per le sue valli, il ricco passato storico, la gastronomia, l’artigianato locale e il sito archeologico di Pachacamac. Nel concorso ufficiale dedicato ai Cavalli Peruviani de Paso sfilano circa 200 esemplari e vengono proposti spettacoli di marinera e altre danze tipiche. A Lurin sorge l’Hacienda Los Ficus che attualmente ospita più di trenta esemplari di Cavalli Peruviani de Paso, e non distante da Pachacámac si trova l’Hacienda Mamacona, piacevole meta che offre ai propri visitatori molteplici attività. Qui, a stretto contatto con i cavalli, è possibile partecipare a balli, eventi culturali e momenti di condivisione nell'orto biologico.

REGIONE DE LA LIBERTAD
Trujillo, nella Regione settentrionale de La Libertad, è sede del Concorso Nazionale di Marinera, e risulta essere il luogo perfetto per assistere ad uno show di marinera norteña e Cavallo Peruviano de Paso in qualsiasi periodo dell’anno. Casa Campo Alcor è uno dei posti ideali per ammirare uno spettacolo di Marinera Norteña e Cavalli Peruviani de Paso. Nella Regione de La Libertad, si trova anche la valle di Jequetepeque, un'area di grande valore culturale e archeologico che ospita l’allevamento BSP: la tenuta offre la possibilità di andare alla scoperta degli spettacolari siti archeologici a cavallo.

REGIONE DI LAMBAYEQUE
Neanche la costa nord del Paese manca di meraviglie culturali, storiche e naturali. A circa 20 minuti da Chiclayo, si trova Casa Sipán, una tenuta di circa sette ettari che, oltre ad ospitare un prelibato ristorante, presenta spettacoli di marinera con il Cavallo Peruviano de Paso.
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Lione, mangiare al museo della gastronomia

Cupola con i cucchiai

Guardare e non toccare: solitamente è la regola nella maggior parte dei musei. Ma non alla Cité Internationale de la Gastronomie (Città Internazionale di Gastronomia) di recente apertura a Lione, in Francia, 4 piani per 4000 mq che mirano ad immergere i visitatori nel mondo della gastronomia francese e globale utilizzando tutti e cinque i sensi. Ospitata all’interno del restaurato Grand Hotel Dieu che una volta aveva la funzione di ospedale, i visitatori hanno la possibilità di conoscere ogni tipo di informazione sul mondo del cibo e sulla sua evoluzione. Si inizia da un attraente tavolo da pranzo per finire con le eredità culinarie dei migliori chef della città fino agli utensili utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. 

Il progetto ha preso forma dal restauro di una delle porzioni più antiche del complesso, il Dome des Quatre Rangs, risalente al XVII secolo. L’installazione più scenografica è stata allestita sotto la cupola che dava il nome al luogo, con la sospensione di 13 grandi cucchiai a riprodurre una sorta di insolito lampadario monumentale. Tra gli ambienti storici ripristinati spicca l’antica farmacia con erboristeria, che fa parte del percorso di visita. Il tema sul quale è stata modulata l’idea che accomuna tutti gli spazi è quello dell’educazione alimentare e della cucina sana. Le mostre permanenti includono menu, ricette, film e fotografie. Oltre che una serie di mostre interattive come l'Atlante di Gastromonie, una mappa touch-screen, alta da parete, dove i visitatori possono conoscere le cucine di tutto il mondo. 

Non manca, ovviamente, l’opportunità di prendere parte ad una serie di sessioni di degustazione e workshop culinari in cui viene incoraggiata la partecipazione del pubblico, prerogativa del terzo piano. I piatti che i visitatori possono gustare di rado vengono ripetuti. Ci sono ogni giorno temi diversi che vanno dal cibo di un determinato paese internazionale ai piatti speciali di alcuni chef locali. La posizione del museo non è una coincidenza. Lione è stata a lungo considerata il cuore pulsante per quel che riguarda la cultura del cibo francese. La città e i suoi dintorni ospitano 39.000 fattorie e nella regione vengono prodotti 80 vini. La gastronomia di Lione è riconosciuta come Patrimonio mondiale dell’Unesco ed è parte integrante dell'identità della città. La Cité Internationale de la Gastronomie è quindi il suo emblema, una vetrina per il mondo intero in cui divertisti scoprendo tutto sul cibo, con l’obiettivo dichiarato di rappresentare l’eccellenza gastronomica a livello internazionale.

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19, dalla domenica al venerdì, e dalle 10 alle 22 il sabato.
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La casa museo di Giorgio De Chirico a Roma





LA CASA ROMANA DI GIORGIO DE CHIRICO

La meravigliosa cornice di Piazza di Spagna a Roma ospita una delle residenze famose più interessanti dal punto di vista artistico della città. Al n. 31 è sita infatti la casa di Giorgio de Chirico, dimora in cui l’artista si stabilì all’età di sessant’anni, nel 1948. In questo appartamento-studio a tre piani, oggi visitabile come Casa-museo, l’artista ha vissuto e lavorato per gli ultimi trent’anni della sua vita.

DE CHIRICO A ROMA

De Chirico si traferì a Roma dopo una vita di spostamenti con soggiorni in diverse città Europee e una permanenza significativa a New York dal 1936-1938. In Memorie della mia vita, nel 1945, l’artista spiega così la sua decisione: “Dicono che Roma sia il centro del mondo e che piazza di Spagna sia il centro di Roma, io e mia moglie, quindi si abiterebbe nel centro del centro del mondo, quello che sarebbe il colmo in fatto di centrabilità ed il colmo in fatto di antieccentricità.”


LA CASA MUSEO

L’appartamento è costituito dalla parte abitativa, lo studio del Maestro e un’ampia terrazza all’ultimo dei tre piani superiori del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni nel centro di Roma. Divenuta Casa Museo, dopo l’inaugurazione del 20 novembre 1998, anniversario ventennale della scomparsa dell’artista, è accessibile al pubblico. Essa offre un’occasione unica di avvicinarsi al mondo privato e quotidiano di de Chirico, nonché di accedere al suo originale immaginario artistico, in un sorprendente e suggestivo intreccio tra arte e vita.

I sontuosi ambienti del piano principale immergono il visitatore in una visione rubensiana di grandi saloni di stile seicentesco, con un cospicuo numero di opere, alcune in preziose cornici dorate, tende damascate color rosso (rifatte in base a quelle originali), argenti, putti in legno, tavolini di marmo e poltroncine stile Luigi XVI. Salendo le scale che conducono al secondo piano, ci sono gli ambienti più intimi della casa, le stanze da letto e lo studio dell’artista, senza dubbio il luogo più suggestivo.

L’ampia terrazza è il luogo dove de Chirico amava sostare a diversi momenti del giorno per ammirare lo spettacolo di Roma e della natura, tuttavia l’accesso al pubblico qui è limitato.
In quella che un tempo era la cucina di casa de Chirico ci sono, infine, gli uffici della Fondazione con la Biblioteca costituita da numerose edizioni degli scritti dell’artista, cataloghi di mostre monografiche e collettive, saggi e monografie.


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'What a wonderful world' e la storia dell'Ornamento A Reggio Emilia un viaggio tra arte e natura attraverso i secoli

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REGGIO EMILIA - La storia dell'Ornamento tra arte e natura è protagonista di 'What a wonderful world', un percorso dall'età antica ai grandi protagonisti della storia dell'arte, con oltre 200 opere di autori come Durer, Leonardo, Piranesi, Escher, Picasso, Matisse, Warhol e Haring. La mostra è in programma a Reggio Emilia, a Palazzo Magnani e ai Chiostri di San Pietro, dal 16 novembre all'8 marzo. L'esposizione rivela i significati profondi dell'ornamento, visto non più come semplice e superficiale abbellimento, ma fenomeno che investe la quotidianità e il rapporto con la dimensione estetica, "attraversando processi storici sottesi, intrecci tra culture, prestiti di natura filosofica, sociologica e antropologica".
    La rassegna propone diverse sezioni, dal mondo naturale di piante e animali alla pratica, da sempre usata dall'uomo, di adornare il proprio corpo, dall'evoluzione del motivo ornamentale vegetale nei secoli e nelle culture all'attuale visione dell'ornamento perfezionata tra Ottocento e Novecento.
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