avvenire
YEMEN LE CELEBRI TORRI SONO PATRIMONIO UNESCO Piogge torrenziali sgretolano gli edifici storici di Sana'a
Un uomo ispeziona un edificio protetto dall’Unesco nel centro storico di Sana’a (nella foto Ansa). Piogge torrenziali hanno colpito lo Yemen nelle ultime due settimane, causando danni a dozzine di edifici e strade. Almeno cinque edifici storici a torre a più piani nel centro di Sana’a sono crollati.
Dolomiti. Messner: «Le montagne sgretolate dal caldo, ma non possiamo abbandonarle»
Ieri un nuovo crollo, si è staccata una parete del Monte Pelmo. L’alpinista: «La sofferenza delle Alpi non è una sorpresa: è il permafrost che non tiene più. Chiuderle non è la soluzione»
Reinhold Messner, il primo alpinista al mondo a conquistare tutti gli “8mila”, ben 14, in un'immagine d'archivio - Boato
Un mese fa il distacco di una calotta di ghiaccio sulla Marmolada che ha causato 11 morti, negli stessi giorni il crollo di uno spigolo roccioso della Moiazza, sopra Agordo e poi in Val Fiscalina, laterale dell’alta Val Pusteria. Ieri mattina è toccato al Monte Pelmo, denominato per la sua forma "El caregon del Padre eterno": una frana di rocce e sassi da quella stessa pareti in cui, il 31 agosto 2011, un analogo crollo investì due soccorritori che si stavano calando per aiutare due alpinisti incrodati. Nessun danno, per fortuna, né a persone né a cose. «Abbiamo sentito un forte boato, mentre in rifugio si faceva colazione – testimonia il gestore del rifugio Mario Fiorentini –, siamo usciti ed abbiamo visto una immensa nuvola di polvere. Là sotto, per fortuna, non transita alcun sentiero». Sono intervenuti il Soccorso alpino, i vigili del fuoco. Un altro incubo è passato. «Sabato, passando di là, avevo notato due distacchi recentissimi». Chi parla è Reinhold Messner, il primo alpinista al mondo a conquistare tutti gli “8mila”, ben 14.
Prima il ghiacciaio della Marmolada, adesso il Pelmo. Le Dolomiti stanno andando in pezzi?
Nessuna sorpresa. Questa è la storia delle montagne e delle Dolomiti in particolare. Cinquant’anni fa avevo visto la possibilità di fare una via nuova, sul Pelmo: ho rinunciato a seguito di distacchi, anche quella volta.
Il 31 agosto del 2011 c’erano già stati due morti...
È una parete molto esposta al cambiamento ghiaccio-non ghiaccio, caldo-non caldo. È tutto conseguenza del permafrost, quella specie di collante che tiene unità la roccia. Con le temperature che ci sono state, anche ai 3mila metri, il permafrost si scioglie, si abbassa di quota, non riesce a tenere insieme questi materiali. Cadono pezzi grandi come case, alti anche come un grattacielo. È di nuovo la dimostrazione che il caldo globale fa crollare le nostre montagne.
Secondo le rilevazioni di questi giorni dell’Arpa veneto il permafrost si è abbassato di un metro.
Il permafrost sulle Dolomiti, per la verità, è da anni che sta cedendo. Solo facendo un giro lungo le strade e osservando le pareti ho riscontrato in almeno un centinaio di queste ultime un distacco o un cedimento. Dieci giorni fa dalla parete nord del Civetta è sceso un pezzo, alto 400 metri, largo 50 metri e profondo altri 50. Una torre enorme. La polvere giù in valle, ad Alleghe, l’hanno vista per una settimana. E non sono certo gli alpinisti a distruggere le montagne.
Perché qualcuno lo sostiene?
Qualcuno sì. La distruzione invece arriva dalle grandi città, dal traffico, dalle emissioni in atmosfera provocate dalle grandi città. Non facciamo del male alla montagna, anche se mettiamo un po’ di chiodi per salire.
Dopo la tragedia della Marmolada c’è chi ha subito proposto di chiuderla, la montagna. Bandierine rosse, semafori… Lei che ne pensa?
Sciocchezze. Le montagne devono restare libere e chi le frequenta deve essere consapevole dei rischi a cui va incontro. Ci sono fior fiore di bollettini che informano quotidianamente. Non mancano le guide che segnalano anche le fragilità.
I cambiamenti climatici lei li ha visti coi suoi occhi, non solo in Italia.
Sono una realtà sotto gli occhi di tutti. Usiamo da 150 anni l’energia fossile ad un prezzo troppo basso, siamo diventati abbastanza ricchi con questa economia e adesso ne subiamo le conseguenze. Il caldo globale è fatto più o meno da noi. Però bisogna anche vivere, bisogna andare avanti. Non si può dire: adesso il mondo crolla e abbandoniamo la montagna. Dobbiamo fare in modo di sopravvivere, riscoprendo la sostenibilità. Non è saggio fare una casa e dopo vent’anni buttarla giù e farla di nuovo perché costa troppa energia. Ecco perché sul Monte Elmo sto realizzando un museo in un edificio dove quarant’anni fa c’è stato un grande investimento. Perché abbatterlo e ricostruire? No, risparmiamo cemento armato, acciaio, energia. Sul monte Rite, sopra Cibiana, in Cadore, abbiamo recuperato, sasso dopo sasso, un forte della Prima guerra mondiale e l’abbiamo trasformato in un altro museo. Ai piedi delle Dolomiti ci sono decine di migliaia di case vuote. Perché non riattarle e metterle sul mercato dell’ospitalità, magari come albergo diffuso?
Le prossime Olimpiadi come possono trasformarsi in una opportunità?
Si dice che i prossimi saranno i Giochi della sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Si colga questa opportunità, anche sul piano degli investimenti: anziché mettere 20 milioni nel villaggio olimpico, in parte da smantellare, perché non si recupera un pari valore di edifici abbandonati e lo si trasforma in camere per ospiti ed atleti?
Avvenire
Palio dei Normanni torna in scena a Piazza Armerina. Dal 12 al 14 agosto con oltre 600 figuranti
Il Palio dei Normanni, una delle più antiche rievocazioni medievali in costume che dal 1952, anno in cui si è svolta la prima edizione, anima la città barocca delle 100 chiese, si svolgerà dal 12 al 14 agosto a Piazza Armerina (Enna).
"La tradizione, che da 68 anni unisce la storia del passato con il sentimento popolare religioso e civile dei cittadini, non è mai stata interrotta nonostante l'emergenza sanitaria di questi ultimi anni.
Tante importanti manifestazioni storiche sono state annullate, ma non questo Palio che nel 2021 per l'occasione è stato trasformato in videgame di grande successo prendendo spunto da Candy Crush, uno dei giochi mobile più famosi al mondo, e in set cinematografico con la presentazione e proiezione del docufilm Il Palio dei Normanni. La storia e la leggenda a cura della regista Gisella Calì, realizzato con attori e teatranti tra le mura antiche della città"", afferma una nota.
In questo modo i significati storici del palio sono stati trasferiti anche alle nuove generazioni. "Questa estate il Palio riparte alla grande, il corteo tornerà ad essere centrale e sarà costituito da oltre 600 figuranti, cavalli, cavalieri, un'intera comunità rivivrà una delle pagine più interessanti della cultura della Sicilia. Ma il fattore innovativo che rende questa edizione 2022 davvero speciale è quello di favorire lo scambio e l'incontro tra diverse culture dando la possibilità di partecipare alla storica sfilata non solo ai Piazzesi, ma anche ai turisti provenienti da tutto il mondo. Hanno già aderito alcune importanti celebrità americane, professionisti tedeschi e molti imprenditori che hanno investito in diverse attività del territorio", prosegue la nota.
(ansa)
Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale
'Drive in' in mare per ascoltare poesie e musica
Un leudo, tipica imbarcazione ligure, in mezzo al Golfo dei Poeti diventa il palco da cui leggere versi, davanti a un pubblico disposto su barche e gommoni. La cornice sarà l'anfiteatro naturale dell'insenatura della Spezia, con Porto Venere e Lerici ai due capi.
Musica e poesia saranno protagoniste di 'Sail-in', un drive-in sulle acque del mare, il 10 agosto, in occasione della notte di San Lorenzo. Nel golfo amato da Shelley e Byron, ma frequentato anche da Montale, Petrarca, Marinetti, la poesia si riprende uno spazio. 'È ancora un golfo per poeti' lo slogan del gruppo Mitilanti, gioco di parole tra militanza e mitili, il prodotto tipico della Spezia. Gli organizzatori sono cinque giovani appassionati di scrittura che da tempo provano a riportare il discorso poetico al centro di una delle terre, e dei golfi, che ispirò e accolse il talento di grandi letterati. Tanto che Sem Benelli indicò il golfo spezzino come 'Golfo dei Poeti'. "Non vogliamo solo celebrare una tradizione, ma anche rinnovarla - spiega Filippo Lubrano, uno dei Mitilanti -. L'obiettivo è prenderne il testimone e renderla contemporanea. La poesia è una materia viva e ce n'è ancora un grande bisogno". L'evento Sail In era stato giù proposto nell'estate del 2020, in piena pandemia, con l'idea di realizzare uno spettacolo poetico in completa sicurezza. Quest'anno la manifestazione verrà riproposta: sono previste circa 150-200 spettatori che arriveranno con 30-40 imbarcazioni pronte ad avvicinarsi al suggestivo leudo Nuovo Aiuto di Dio, che domani arriverà da Sestri Levante e sarà in rada nei pressi della diga foranea spezzina. La partecipazione è gratuita, e per chi non ha una imbarcazione sono stati messi a disposizione i contatti di una società di noleggio cui rivolgersi che fornirà dei gommoni per raggiungere il leudo, indicato con le coordinate nell'invito. L'appuntamento è alle 19, quando Manuel Picciolo introdurrà la serata con alcuni brani musicali, dopodiché partiranno le letture di poesie dedicate al mare. Saranno presenti le telecamere della tv inglese Channel Four, che "inserirà questo momento in un documentario in stile grand tour dell'Italia che è in corso di realizzazione" spiegano gli organizzatori. Tra le iniziative già realizzate di Mitilanti le poetry slam, cioè gare poetiche, laboratori di scrittura creativa, masterclass con scrittori come Giulio Mozzi e Walter Siti (premio Strega) e le 'Poetry take away & delivery': consegne a domicilio o da asporto di poesie, lette al citofono o consegnate nelle box, pensate per il periodo del lockdown.
ansa
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