Proposto nuovo itinerario, le vie del cioccolato
E' partita da Perugia la candidatura per un itinerario
europeo con filo conduttore il cioccolato. "Le vie del cioccolato - The
Routes of Chocolate", questo il nome scelto, è l'itinerario culturale
che attraversa sette Paesi dell'Unione europea, proposto al Consiglio
d'Europa (Istituto degli Itinerari culturali) di Strasburgo e che è
stato presentato in occasione di Eurochocolate.
ansa
Ricordati di salvare l'Italia: una campagna a sostegno del nostro patrimonio, un "tesoro di famiglia" che può dare ricchezza
Ricordati di salvare l'Italia
È lo slogan con cui il Fai lancia una campagna a sostegno del nostro patrimonio, un "tesoro di famiglia" che può dare ricchezza. Gran finale con una maratona il 21 ottobre.
08/10/2012
Undicesimo comandamento: ricordati di salvaguardare e sviluppare con intelligenza il territorio in cui vivi.
È partita la campagna del Fai (Fondo ambiente italiano) a sostegno del
nostro patrimonio culturale e paesaggistico, con l'obiettivo di
raccogliere fondi per preservarlo, custodirlo, ma anche svilupparlo per
farne diventare un'importante fonte di sviluppo economico. Chiunque può
contribuire mandando un semplice sms con il suo telefonino al numero 45503: due euro che possono significare molto.
Testimonail della campagna del Fai " Ricordati di salvare l'Italia" è Pierfrancesco Favino, volto noto e amato del cinema e delle televisione italiana
Testimonail della campagna del Fai " Ricordati di salvare l'Italia" è Pierfrancesco Favino, volto noto e amato del cinema e delle televisione italiana
Dietro questo gesto, dietro questo versamento, l'iniziativa mira a sensibilizzare gli italiani su quell'incredibile "tesoro di famiglia" che la storia ci ha regalato.
Monumenti, palazzi, opere d'arte, ma anche ambienti e paesaggi che
fanno del nostro Paese uno scrigno impareggiabile di meraviglie. Che
però sono fragili, e hanno bisogno della cura dell'uomo, non solo per
non soccombere sotto i colpi del tempo, ma anche per diventare uno
straordinario motore per creare turismo e, di conseguenza, occupazione.
Il Bosco di san Francesco ad Assisi, uno dei beni conservati e riaperti dal Fai.
L'attore invita tutti i cittadini anche alla prima edizione di Faimarathon,
che si terrà in oltre 70 città italiane il 21 ottobre. Una corsa non
competitiva (si può affrontare anche camminando), «l'unica maratona che
si corre con gli occhi», pensata per far scoprire o riscoprire paesaggi
urbani o extraurbani che, magari, siamo abituati a incontrare
quotidianamente, ma di cui cui abbiamo scordato la bellezza, il valore e
la storia. Qualche esempio: i siti ipogei urbani di Ascoli Piceno, le
vie percorse e descritte da Umberto Saba nel Rione Cavanna a Trieste,
l'ultima casa di tolleranza chiusa a Como nel 1958, una piccola
farmacia degli anni Trenta di gusto decò a Lanciano (Chieti), le
secolari "fosse granaie" (dove venivano conservate le mandorle) a
Cerignola (Foggia), le più belle fra le 2.500 "vere da pozzo"
(costruzioni lapidee a protezione dei serbatoi d'acqua dei pozzi che,
nel tempo, divennero anche pittoreschi ornamenti) di Venezia... Nelle
dieci città della ruota del Gioco del Lotto (sponsor dell'evento), la
maratona vivrà anche l'iniziativa "Io Lotto per un'Italia più bella. Tu
che Fai?".
Alla Faimarathon del 21 ottobre è possibile iscriversi sul sito www.fondoambiente.it (dove è possibile anche prendere visione dei luoghi coinvolti), presso le delegazioni Fai di tutt'Italia o il giorno stesso alla partenza. La quota di partecipazione è di 6 euro.
Alla Faimarathon del 21 ottobre è possibile iscriversi sul sito www.fondoambiente.it (dove è possibile anche prendere visione dei luoghi coinvolti), presso le delegazioni Fai di tutt'Italia o il giorno stesso alla partenza. La quota di partecipazione è di 6 euro.
Paolo Perazzolo / famigliacristiana.it
Repubblica Dominicana: adesso conviene
la meravigliosa spiaggia di La Romana-Bayahibe sulla costa meridionale |
(di Ida Bini)
Piace agli innamorati in luna di miele e alle famiglie con bambini;
piace agli sportivi per le mille avventure tra le onde e a chi ama il
caldo: la Repubblica Dominicana piace a tutti coloro che cercano una
vacanza esotica, esclusiva, divertente e a prezzi contenuti. Nel mese di
ottobre sono tanti gli appuntamenti nella capitale e molte sono le
opportunità da Punta Cana a Samaná per alloggiare in nuovissime
strutture alberghiere - boutique hotel e resort paradisiaci – con Spa e
ristoranti di grande qualità.
Non è un caso che quest’anno la Repubblica Dominicana abbia ricevuto
dei riconoscimenti internazionali turistici (da Expedia a Tripadvisor)
per alcune strutture, considerate tra le migliori al mondo: Iberostar
Hacienda Dominicus, Catalonia Royal Bávaro e Iberostar Grand Hotel
Bávaro. Quest’ultimo, nella zona di Punta Cana, e Bahía Príncipe,
situato nella penisola di Samaná, sono entrate nella classifica dei
“migliori hotel all inclusive dei Caraibi”. C’è anche il Barceló Bávaro
Beach Resort, rifugio esclusivo situato su una delle spiagge più belle e
amate del Paese, 37 chilometri di sabbia bianchissima e di palme da
cocco.
Tra i nuovissimi alberghi, inaugurati da poco, c’è anche l’NH Punta
Cana che non ha formule all inclusive ed è perfetto per chi ama giocare a
golf ma anche per chi cerca un luogo tranquillo dove rilassarsi, con
piscine e servizio di spiaggia. L’hotel dista appena 20 chilometri
dall’aeroporto di Punta Cana e 5 minuti dal centro commerciale di Palma
Real. In questo periodo nella capitale Santo Domingo si svolgono
appuntamenti e manifestazioni di grande richiamo turistico: dal 12 al 14 ottobre si celebra il Santo Domingo Colonial Fest, attesissimo
evento di musica, arte, cultura, gastronomia e teatro. Il festival è
anche un’occasione ideale per scoprire la zona coloniale della città
attraverso visite ai musei, passeggiate storiche e culturali, tour
eno-gastronomici e mostre dedicate ad artisti e artigiani locali. Taste
Santo Domingo è un evento gastronomico che si svolge dal 18 al 24
ottobre per celebrare i prodotti, le nuove tendenze dell’industria
alimentare ed enologica dell’isola e il talento degli chef locali.
Amanti del buon cibo, cuochi e appassionati di gastronomia potranno
così ammirare e degustare i piatti preparati da chef provenienti da
tutto il mondo presso i ristoranti degli hotel Renaissance Jaragua e del
Meliá Santo Domingo. Qui si terranno anche conferenze, degustazioni ed
esibizioni di prodotti. Un altro appuntamento mondano molto atteso è la
settimana della moda dominicana Domenicana Moda, giunta alla settima
edizione, che si svolge dal 22 al 27 ottobre presso l’hotel Occidental
El Embajador con feste e sfilate. Oltre 50 collezioni di stilisti
dominicani e internazionali saranno presenti all’evento, che verrà
aperto dal venezuelano Angel Sánchez. L’evento è un’occasione anche per
vivere la città di Santo Domingo in modo inconsueto: durante la
manifestazione, infatti, ci saranno feste, convegni, concerti
coinvolgenti un po’ ovunque. Ma la vera ragione che spinge a cercare
una vacanza nella Repubblica Dominicana è nei 500 chilometri di spiagge
caraibiche di sabbia candida, a tratti quasi impalpabile, lambita da un
mare che ha le più belle sfumature del verde e dell’azzurro. La spiaggia
più vicina alla capitale Santo Domingo è Boca Chica, molto frequentata
anche dai dominicani e animatissima giorno e notte, per la presenza di
numerosi ristoranti, locali e discoteche. Lungo la costa meridionale si
trovano le meravigliose spiagge di La Romana-Bayahibe e Dominicus, dove
si concentrano alcuni tra i più esclusivi villaggi turistici come il
grande resort Dominicus Viva Wyndham, che quest’anno festeggia i 25 anni
di attività con molti programmi e offerte speciali. Da qui e dal
villaggio coloniale di La Romana si possono fare escursioni in
catamarano o indimenticabili immersioni subacquee nelle isole di
Catalina e Saona. Chi ama il surf deve recarsi a 20 minuti da Puerto
Plata, a nord dell’isola, nella località di Cabarete, dove ci sono da
cavalcare le migliori onde dell’isola. Fin dai primi anni Ottanta
Cabarete era frequentata da surfisti di tutto il mondo e adesso, grazie a
una condizione perfetta del vento che può arrivare anche oltre i 25
nodi, è anche una delle capitali mondiali del kitesurf, lo sport che
unisce tavola e vela da paracadute. Molte sono le scuole che insegnano
come volare sulle onde: Kitexcite, Kite Club Cabarete, Laurel Eastman
che offrono lezioni personalizzate. Tantissimi altri sono gli sport che
si possono praticare sulle acque di Cabarete e nell’entroterra:
canyoning, immersioni, esplorazione di grotte e wakeboarding, sci
d’acqua praticato nel fiume Yasica, a soli 7 chilometri da Cabarete,
circondati da una natura tropicale mozzafiato. A sud di Puerto Plata è
d’obbligo una tappa a Sosua, splendida baia dove è possibile fare
immersioni tra i coralli, le spugne e i pesci più colorati. Il punto
migliore dove immergersi è El Canal, famoso anche tra chi fa snorkeling.
Spettacolari sono anche i litorali intorno alla penisola di Samaná, a
nordest, immersa in una vegetazione tropicale lussureggiante e uno dei
luoghi più suggestivi dell’isola. E’ un vero paradiso protetto da rigide
regole che vietano di costruire case che superino l’altezza di una
palma a meno di 60 metri dal mare. Non lontano, sul versante
settentrionale, c’è la località Las Terrenas, borgo di pescatori,
espressione dell’autentico spirito dominicano, con i suoi lunghi arenili
e le piccole capanne allineate in riva al mare, che ospitano eccellenti
bistrot. Tra i lidi più belli si consigliano la spiaggia di Punta Popy,
la più frequentata dai dominicani e adatta per lunghe passeggiate; Las
Ballenas, verso ovest, con acque basse e trasparenti protette dalla
barriera corallina; Playa Bonita con un mare cristallino; e Playa Cosón,
una delle spiagge meno frequentate e più incontaminate, sempre
ventilata e quindi perfetta per il surf. E’ proprio qui, tra fiori e
palme a pochi metri dalla spiaggia, che è stato da poco inaugurato un
lussuoso boutique hotel, il Sublime Samaná, con 20 suite, Spa con una
splendida vista sul mare e ville private a prezzi davvero invitanti.
ansa
L’accoglienza in Italia in tempi di crisi si fa con il web
Enit, Easy Italia e Federalberghi collegati in rete per razionalizzare l’offerta turistica italiana.
L’accoglienza in Italia in tempi di crisi si fa con il web [ARCHIVE MATERIAL 20110330 ]
Il dato è certo:
nonostante la sfavorevole congiuntura, il comparto turistico in Italia
continua a rappresentare il 12% del prodotto interno lordo (fonte:
World Economic Forum 2011). Ma l’informazione e l’accoglienza turistica
nel nostro paese sono agli occhi dei tanti turisti piuttosto
dispersive.Tutti questi organismi creano disagio nel turista straniero,
abituato a modalità di promozione più omogenee riferimenti e forme di
ospitalità comuni dal Brennero a Lampedusa.
Da qui la necessità, in epoca di scarsità di fondi e di spending
review, di razionalizzare le attività delle amministrazioni pubbliche
che si occupano di turismo, le sole in grado di assicurare servizi
garantiti, imparziali ed efficaci. Con l 'Assise dell’Ospitalità
Italiana, unico appuntamento nazionale delle istituzioni pubbliche
impegnate nell’accoglienza turistica, promosso dalla Provincia di
Verona con il supporto della Regione Veneto, la Regione Umbria e delle
province di Ferrara e Pesaro-Urbino, lancia la sfida: perché non unire
le forze e mettere in rete questi organismi attraverso un sistema
digitale?
La III edizione dell’Assise dell’Ospitalità Italiana lancia agli enti
nazionali di settore la proposta di dar vita ad un’unica rete degli
uffici turistici italiani 114 miliardi di euro di giro d’affari annuo
(di cui 30 miliardi di euro spesi dagli stranieri), 375 milioni di
pernottamenti, 1 milione e mezzo di persone al lavoro. Nonostante
l’importanza di questo comparto, il nostro paese non è ancora in grado
di fornire servizi integrati di accoglienza e informazione, che
permettano di valorizzare al massimo la propria ineguagliabile offerta
turistica.
Di questo si discute all’Assise dell’Ospitalità Italiana, l’evento
nazionale sulle strategie ed i servizi di informazione ed accoglienza
turistica al via sul Lago di Garda. E del ruolo fondamentale che
un’informazione integrata svolga per lo sviluppo turistico del nostro
paese sono consapevoli i principali enti nazionali del settore, che
parteciperanno all’Assise con dei loro rappresentanti. Per il
presidente dell’ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) Pier Luigi Celli è
importante la missione dell’Assise dell’Ospitalità Italiana, perché “tra
le terapie anti-crisi credo sia fondamentale una politica del turismo
di minor individualismo e di maggiore consapevolezza sulla necessità di
lavorare in un “sistema” integrato Governo Centrale/Regioni/Comuni.
La promozione è un valore aggiunto nell’attività turistica - prosegue
Celli - e deve essere coesa e coordinata. Se non si valorizza
l’immagine del brand Italia e se non si promuovono le punte di
eccellenza, la destinazione Italia non può avere il posto che le spetta
nell’ambito della classifica turistica mondiale dei viaggi”.
Consapevole della necessità di offrire servizi di accoglienza integrati
anche il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Affinché il turismo
lavori per l'Italia sono necessarie specifiche linee di intervento che
consentano lo sviluppo di politiche di sistema. La creazione di una rete
di Governance e di servizi omogenei per il settore”, precisa il
presidente Bocca, “passa sia dalla creazione di un Ministero forte e con
portafoglio, sia da modifiche legislative, sia dallo sviluppo di
tecnologie per il sistema turistico, a partire dall’e-commerce, per il
quale dovrebbero essere introdotte agevolazioni fiscali”.
Peraltro per migliorare la risposta al turista, soprattutto quello straniero, esiste da pochi anni il servizio di Contact-Center Easy Italia.
Definito da Alberto Maurizio Truffi, Responsabile Servizi al Cittadino -
Easy Italia, “un'esperienza innovativa nell'ambito dei servizi di
informazione e assistenza che contribuisce a migliorare l'ospitalità e
l'accoglienza dei turisti in visita nel nostro Paese”. Esperienza che
potrà essere implementata con l’ausilio degli altri soggetti di
riferimento a livello nazionale e locale. Insomma, una visione comune
sulla necessità di ottimizzare i servizi di ospitalità.
La proposta dell’Assise parte proprio da qui: elaborare una strategia
condivisa fra IAT (uffici di accoglienza turistica) ed enti nazionali
di settore per arrivare a offrire ai visitatori un’ “unica” Italia del
turismo. Orgoglioso del lavoro svolto in questi tre anni dall’Assise è
Ruggero Pozzani, Assessore al Turismo e allo Sport della Provincia di
Verona: "A livello pubblico la situazione delle Province al momento non
è chiara. Il nostro è un buon lavoro, realizzato in collaborazione con
la Regione, che va riconosciuto, anche in termini progettuali:
l'organizzazione dell'Assise dell'Ospitalità a Verona ne è un chiaro
esempio
ansa
Come si scelgono le vacanze?
(di Marzia Giglioli)
Come si scelgono le vacanze? Perchè si preferisce una meta ad un’altra
e come scatta la voglia di intraprendere un viaggio? Ci sono dinamiche
personali, ma sicuramente ci sono anche regole generali e c’è anche uno
stile di scelta. Basta andare a vedere i dati sulle prenotazioni e le
mete più frequenti, si scopre così che gli italiani sono sempre più
green, sanno sempre più viaggiare informati e vogliono scoprire i luoghi
e non solo visitarli.
Gli inglesi sono quelli che seguono di più il ‘viaggio ideale’, e non
si fanno influenzare. I tedeschi sono i più bravi a risparmiare,
mentre i francesi sono i meno attenti ai listini. Il passa parola è
passato di moda, si sceglie in modo più consapevole e il web sta
contribuendo sempre di più al viaggio fai da te. Opodo ha chiesto a un
panel di viaggiatori italiani, francesi, tedeschi ed inglesi come
pianificano una vacanza e quale sia il viaggio perfetto. Il 50% ha
risposto che la scelta nasce da motivi profondamente personali.
Ognuno ha in serbo una lista di destinazioni ideali che determina –
quando è possibile e quando lo consente il budget - la scelta del
viaggio. In ogni viaggio c’è come ‘un motivo di fondo’ che orienta le
scelte. Gli inglesi sono quelli più fedeli a questo principio (70%) e
non cambiano facilmente itinerario, magari rinunciando quando non è
possibile. Come seconda motivazione, dopo quella del proprio
immaginario, ci sono le riviste, i libri e i film, ai quali seguono le
raccomandazioni di amici, che però non sono prese in particolare
considerazione da francesi e inglesi. A sfatare che sia il passaparola
uno dei motivi trainanti di una scelta, c’è anche un altro dato che
emerge dal sondaggio: le foto vacanziere di spiagge caricate dagli amici
su Facebook, non paiono avere un’influenza decisiva per decidere un
viaggio. E’ comunque il mare a far sognare di più: l’idea di una lunga
spiaggia bagnata da acque turchesi fa venire voglia di partire verso
mete esotiche alla metà dei francesi e tedeschi e al 60% degli italiani.
Gli inglesi sono quelli che tra gli europei sono invece più attratti
da parchi naturali e paesaggi incontaminati e selvaggi. Secondo il
sondaggio di Opodo,le metropoli con grattacieli scintillanti sono invece
destinazioni poco popolari per francesi, italiani e tedeschi. Per
quanto riguarda l’organizzazione del viaggio vince ormai il ‘fai da te’
che è ormai un must, soprattutto per gli inglesi (73%), seguiti dagli
italiani (62%) e dai tedeschi (58%) che preferiscono di gran lunga
arrangiarsi da soli nell’organizzazione del proprio viaggio. Solo i
francesi si distaccano un po', con una percentuale del 44%. A causa
della crisi o per una maggiore conoscenza delle dinamiche, i turisti
ormai sono sempre più attenti alle spese e sanno bene anche come
muoversi nella giungla delle offerte. E sanno anche aspettare per
trovare quello che è più conveniente.I più bravi comunque sono i
tedeschi i meno attenti sono invece francesi. Il 70% dei tedeschi e
il 60% circa di inglesi e italiani aspettano di trovare le migliori
offerte per partire, mentre Solo il 40% dei francesi aspetta le offerte
per pianificare la propria vacanza. Il sondaggio esplora anche le
aspettative e sono gli italiani a sembrare i più curiosi, comunque
quello che emerge è che per l’86% degli intervistati, la priorità è
quella di esplorare la cultura del paese che si sceglie. Non si viaggia
solo per guardare i luoghi ma per conoscerne anche ciò che c’è dietro.
Comunque quello che si afferma è un turismo sempre più green, il viaggio
è visto dalla maggior parte di persone come scoperta della natura, al
secondo posto c’è il desiderio di relax e al terzo posto il desiderio di
fuggire dalla routine.
ansa Il Salone del gusto di Torino (25-29 ottobre al Lingotto Oval, abbinato a Terra Madre)
- L'obiettivo e' di ridurre del 70%
l'impatto ambientale rispetto all'edizione del 2006, arrivando a
non superare la soglia delle 130 tonnellate di rifiuti (58 in
meno) e di limitare le emissioni inquinanti a 570 tonnellate di
C02 (contro le 1.600 del 2006). Il Salone del gusto di Torino
(25-29 ottobre al Lingotto Oval, abbinato a Terra Madre) vuole
ridurre ancora di piu' l'impronta ecologica di una
manifestazione che, in cinque giorni di apertura, richiama, tra
visitatori ed addetti ai lavori, 200 mila persone.
Il traguardo e' quello di arrivare ad una quota del 70% di rifiuti differenziati, destinati al riuso. Due anni fa, nell'ultima edizione, la raccolta differenziata aveva preso una porzione del 58,5%, nel 2006, anno di riferimento per il progetto di un Salone 'eco-sostenibile' messo in campo dagli organizzatori di Slow Food, la quota dei rifiuti divisi per categoria era stata appena del 16,2%.
''Ma non ci accontentiamo di separare i rifiuti - spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - ne seguiremo e garantiremo il processo di riciclaggio''. Per tutti gli scarti sono gia' definiti destinazione e riuso: l'organico finira' ad un impianto di Santhia' (Vercelli) e sara' riciclato in compost di qualita' per uso agricolo; la plastica andra' a Piobesi (Torino) dove verranno realizzati oggetti in Pet riciclato.
Vetro e lattine saranno portate a Lonigo (Vicenza), carta e cartone diventeranno carta per le pubblicazioni di Slow Food Editore. Il legno verra' usato per farne altri oggetti ed, infine, lo stesso indifferenziato verra' utilizzato, almeno in parte, per produrre energia da combustione. (ANSA).
Il traguardo e' quello di arrivare ad una quota del 70% di rifiuti differenziati, destinati al riuso. Due anni fa, nell'ultima edizione, la raccolta differenziata aveva preso una porzione del 58,5%, nel 2006, anno di riferimento per il progetto di un Salone 'eco-sostenibile' messo in campo dagli organizzatori di Slow Food, la quota dei rifiuti divisi per categoria era stata appena del 16,2%.
''Ma non ci accontentiamo di separare i rifiuti - spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - ne seguiremo e garantiremo il processo di riciclaggio''. Per tutti gli scarti sono gia' definiti destinazione e riuso: l'organico finira' ad un impianto di Santhia' (Vercelli) e sara' riciclato in compost di qualita' per uso agricolo; la plastica andra' a Piobesi (Torino) dove verranno realizzati oggetti in Pet riciclato.
Vetro e lattine saranno portate a Lonigo (Vicenza), carta e cartone diventeranno carta per le pubblicazioni di Slow Food Editore. Il legno verra' usato per farne altri oggetti ed, infine, lo stesso indifferenziato verra' utilizzato, almeno in parte, per produrre energia da combustione. (ANSA).
La città del vino. Tour tra i vigneti e le storiche cantine di Vienna
(di Ida Bini)
Lunghi filari di vigne ricoprono le verdi colline dei sobborghi che
circondano Vienna: i generosi vigneti della capitale austriaca occupano
un enorme territorio (circa 700 ettari), tutelato con rigide leggi
ambientaliste sull’edificabilità, dove più di 300 viticoltori producono
in 12 storiche cantine ottimi e prestigiosi vini bianchi e rossi. Sono
numeri importanti per l’economia austriaca e per Vienna, l’unica città
al mondo che vanta all’interno di un centro urbano un’eccellente
produzione di vino Riesling, Sauvignon Blanc, Grüner Veltliner,
Weißburgunder, Gelber Muskateller e del rosso Zweigelt. I primi a
introdurre a Vienna sistemi innovativi per la coltivazione della vite
furono i Romani; nel tardo Medioevo gran parte degli attuali distretti
erano già ricoperti di vigne, aumentandone il numero verso i sobborghi
periferici.
Quest’aspetto insolito della capitale austriaca si scopre
passeggiando a piedi o in bicicletta tra i vigneti appena vendemmiati
con vista sul Danubio dei distretti di Kahlenberg, Nussberg, Grinzing e
Bisamberg e nel sobborgo di Mauer, dove il fiume e il bosco viennese
creano un microclima ideale.Oppure visitando le cantine – storiche e
moderne - sparse per la città ed entrando nelle tante taverne (Heuriger)
a bere il vino nuovo (entro l’11 novembre) e a gustare le prelibatezze
gastronomiche locali. Ogni produttore di vino, infatti, oltre alle
cantine ha almeno un Heuriger dove viene servito il proprio vino novello
e le migliori etichette accompagnate da zuppe di funghi, Schnitzel
(cotoletta di vitello impanata) e crauti. L’Heuriger è un’allegra
taverna, un locale informale e piacevole con intimi giardini, verande o
accoglienti salette, riconosciuto ufficialmente nel 1784 dall’imperatore
Giuseppe II; oggi sono irresistibili tappe dove bere una grande varietà
di vini, ottenuti anche da coltivazioni biodinamiche, e mangiare cibo
viennese in compagnia e al suono di valzer. L’autentico Heuriger
viennese si riconosce dalla scritta Ausg’steckt e da una frasca di pino
appesa all’entrata che indica che il locale è aperto ma alcune di queste
taverne si trovano in palazzi storici, come quello sorto in un ex
convento restaurato e di proprietà dei fratelli Wieninger (www.wieninger.at) nell’area di Stammersdorf dove si fa coltivazione biodinamica.
Oppure l’Heuriger e le cantine a volta con le pareti in mattoni tra
le vigne di Grinzing del celebre produttore di vini biologici Stefan
Hajszan Neumann (www.hajszanneumann.com) dove anche il cibo è bio. C’è
anche il locale dei produttori Weingut-Langes (www.weingut-langes.at) di
Bisamberg che hanno trasformato le ex stalle del castello di
Abensperg-Traun in una grande e accogliente taverna. Storica e
imperdibile è la taverna del produttore Mayer am Pfarrplatz
(www.pfarrplatz.at), che si trova in una casa dove visse Ludwig van
Beethoven accanto alla cantina Altwein-Keller; i vini che qui vengono
serviti hanno avuto la fortuna di essere stati fermentati a suon di
valzer e delle note di Bach, Haydn e Mozart. L’elenco è lungo ma si
consiglia una sosta anche da Fuhrgassl-Huber (www.fuhrgassl-huber.at), dove si beve un ottimo Riesling del colle Nussberg; nel tradizionale Kierlinger (www.kierlinger.at), in
un ambiente storico, dove si degusta il miglior formaggio spalmabile di
Vienna; da Winzerhof Leopold (www.winzerhof-leopold.at) con un ottimo
buffet e una cantina di vini pluripremiati. Tante e tutte da visitare
per gli acquisti o le degustazioni sono le cantine, prestigiose e
interessanti anche dal punto di vista architettonico, come Cobenzl (www.weingutcobenzl.at),
di proprietà del Municipio, con etichette di grande prestigio, e, nel
cuore della città, le 6 cantine con 60mila pregiate bottiglie del Palais
Coburg (www.coburg.at), uno degli alberghi più eleganti di Vienna, con
una ricca biblioteca, uno spazio per degustazioni e una sala delle
cantine interamente dedicata allo champagne viennnese. La sua collezione
di vini rari è una delle migliori del mondo e ha ricevuto numerosi
riconoscimenti. Molto interessanti sono l’azienda vitivinicola e
l’Heuriger di Rainer Christ (www.weingut-christ.at) nel
sobborgo di Wien-Jedlersdorf, dove la modernissima cantina è stata
realizzata usando semplici materiali come la pietra, il vetro e il
legno. La cantina Villon (www.villon.at) è
una delle più antiche di Vienna, nata 500 anni fa nel cuore della
città: qui si possono fare visite guidate ai quattri piani e fare
degustazioni a lume di candela. Da non perdere, infine, c’è la
spumanteria Schlumberger (www.schlumberger.at),
la più antica d’Austria, la cui cantina risale a 300 anni fa: è un vero
labirinto lungo diversi chilometri, dove durante le visite si possono
osservare le diverse fasi della produzione dello spumante.
ansa Toscana "slow", sul treno a vapore. Al via il 14 ottobre "TrenoNatura", in val d'Orcia e monte Amiata fra sapori e colori d'autunno
La Val d'Orcia, il monte Amiata, le Crete di Siena: un angolo di
Toscana da scoprire su vecchi tracciati ferroviari fra i colori e i
sapori intensi dell'autunno. Chi ha in mente una giornata all'insegna
della 'lentezza' rigenerante e della buona tavola può cominciare a
segnare le date del TrenoNatura, iniziativa a cura dell'associazione Ferrovie Turistiche Italiane al via il prossimo 14 ottobre.
Un'occasione per coppie, gruppi di amici e famiglie, per ammirare vallate patrimonio Unesco, prati e boschi che dalle mille sfumature di verde ingialliscono e passano gradualmente a quelle dell'ocra e del marrone. Gli itinerari si svolgono nei fine settimana fino a metà dicembre e ogni volta toccano borghi e mete diverse in concomitanza di fiere, mercati o sagre di stagione. Un viaggio in Toscana reso unico anche dal mezzo utilizzato: si tratta di littorine d'epoca e treni storici a vapore che quasi traghettano i visitatori in un'altra dimensione. Tra le destinazioni ci sono il Parco Faunistico del Monte Labro, il Parco dell'Uccellina, il monte Amiata.
Il calendario di quest'autunno-inverno è ghiotto: si parte da Siena, il 14 ottobre, alla volta di Vivo d'Orcia per la sagra del fungo porcino; il 21 ottobre si può partire da Siena per la festa della castagna sul Monte Amiata o da Pistoia e Firenze per la sagra delle Castagne di Marradi. Il 4 novembre si viaggia verso la sagra del crastatone di Piancastagnaio, mentre l'11 e il 18 novembre si raggiunge rispettivamente da Siena e da Grosseto la mostra-mercato del tartufo a San Giovanni d'Asso. Il 2 dicembre il treno a vapore va alla scoperta dei mercatini di Natale dell'Amiata, l'8 dicembre fa tappa a San Quirico d'Orcia per la Festa dell'olio nuovo. Ultimo viaggio per quest'anno il 16 dicembre a Fabro per il 150/mo anniversario della sua stazione.
Oltre al TrenoNatura in Toscana, chi ama i treni storici turistici può prendere in considerazione anche il TrenoBLU che esplora allo stesso modo la Lombardia. Tra le prossime date ci sono l'11 novembre con il treno a vapore da Milano alla scoperta del vino novello in Franciacorta, il 17 novembre verso Cremona e la festa del Torrone, e poi il 25 novembre, il 2 e l'8 dicembre alla volta dei suggestivi mercatini di Natale a Trento. Informazioni: www.ferrovieturistiche.it.
ansa Un'occasione per coppie, gruppi di amici e famiglie, per ammirare vallate patrimonio Unesco, prati e boschi che dalle mille sfumature di verde ingialliscono e passano gradualmente a quelle dell'ocra e del marrone. Gli itinerari si svolgono nei fine settimana fino a metà dicembre e ogni volta toccano borghi e mete diverse in concomitanza di fiere, mercati o sagre di stagione. Un viaggio in Toscana reso unico anche dal mezzo utilizzato: si tratta di littorine d'epoca e treni storici a vapore che quasi traghettano i visitatori in un'altra dimensione. Tra le destinazioni ci sono il Parco Faunistico del Monte Labro, il Parco dell'Uccellina, il monte Amiata.
Il calendario di quest'autunno-inverno è ghiotto: si parte da Siena, il 14 ottobre, alla volta di Vivo d'Orcia per la sagra del fungo porcino; il 21 ottobre si può partire da Siena per la festa della castagna sul Monte Amiata o da Pistoia e Firenze per la sagra delle Castagne di Marradi. Il 4 novembre si viaggia verso la sagra del crastatone di Piancastagnaio, mentre l'11 e il 18 novembre si raggiunge rispettivamente da Siena e da Grosseto la mostra-mercato del tartufo a San Giovanni d'Asso. Il 2 dicembre il treno a vapore va alla scoperta dei mercatini di Natale dell'Amiata, l'8 dicembre fa tappa a San Quirico d'Orcia per la Festa dell'olio nuovo. Ultimo viaggio per quest'anno il 16 dicembre a Fabro per il 150/mo anniversario della sua stazione.
Oltre al TrenoNatura in Toscana, chi ama i treni storici turistici può prendere in considerazione anche il TrenoBLU che esplora allo stesso modo la Lombardia. Tra le prossime date ci sono l'11 novembre con il treno a vapore da Milano alla scoperta del vino novello in Franciacorta, il 17 novembre verso Cremona e la festa del Torrone, e poi il 25 novembre, il 2 e l'8 dicembre alla volta dei suggestivi mercatini di Natale a Trento. Informazioni: www.ferrovieturistiche.it.
Comprensorio del Cervino: pronti, si scia Stagione al via il 13-14 ottobre. Apertura garantita degli impianti su ghiacciaio, versante svizzero
Al via la stagione sciistica sul Cervino per chi non vede l'ora di provare l'ebrezza di una discesa sugli sci. Si comincia nei weekend del 13-14 e del 20-21 ottobre con l'apertura garantita degli impianti su ghiacciaio, lo Zermatt del versante svizzero, mentre dal 27 ottobre gli impianti saranno aperti tutti i giorni fino al 5 maggio 2013. L'apertura di Valtournenche è in programma il primo dicembre.
Il comprensorio di Breuil-Cervinia Valtournenche Zermatt è fra i più estesi delle Alpi e consente di districarsi su impianti e piste lungo tre vallate fra Italia e Svizzera: si va dai 3.883 metri del Piccolo Cervino ai 1.524 di Valtournenche per un totale di 360 chilometri di piste. Al momento, precisano i responsabili del comprensorio, sono in previsione di apertura gli impianti su ghiacciaio e quindi in territorio svizzero (è richiesto skipass internazionale), mentre ulteriori impianti apriranno a seguire in base alle condizioni della neve. Sul ghiacciaio si può praticare sci alpino, in discesa, e ci si potrà divertire allo Snowpark, luogo ideale per snowboarder e freestyle skier.
L'inaugurazione della stagione invernale arriva con un paio di novità per le piste della conca del Breuil. Si tratta di due nuovi tracciati disegnati nella zona del Pancheron e del Cretaz. Il primo è Gran Roc (di media difficoltà, sulla cartina piste indicata con il numero '62') che scende in parallelo al percorso dello 'slow ski' ('9 bis') ed esaurisce la sua discesa nella conca del Cretaz, immettendosi nella '5', il cui tracciato termina in paese (partenza della seggiovia Cretaz). Gran Roc si raggiunge con la seggiovia a sei posti e cupole di protezione "Pancheron". L'altro tracciato è Vallone 5 (sigla '5bis'), ideale per uno sci turistico e per osservare stambecchi e camosci.
Informazioni su www.cervinia.it.
ansa Il comprensorio di Breuil-Cervinia Valtournenche Zermatt è fra i più estesi delle Alpi e consente di districarsi su impianti e piste lungo tre vallate fra Italia e Svizzera: si va dai 3.883 metri del Piccolo Cervino ai 1.524 di Valtournenche per un totale di 360 chilometri di piste. Al momento, precisano i responsabili del comprensorio, sono in previsione di apertura gli impianti su ghiacciaio e quindi in territorio svizzero (è richiesto skipass internazionale), mentre ulteriori impianti apriranno a seguire in base alle condizioni della neve. Sul ghiacciaio si può praticare sci alpino, in discesa, e ci si potrà divertire allo Snowpark, luogo ideale per snowboarder e freestyle skier.
L'inaugurazione della stagione invernale arriva con un paio di novità per le piste della conca del Breuil. Si tratta di due nuovi tracciati disegnati nella zona del Pancheron e del Cretaz. Il primo è Gran Roc (di media difficoltà, sulla cartina piste indicata con il numero '62') che scende in parallelo al percorso dello 'slow ski' ('9 bis') ed esaurisce la sua discesa nella conca del Cretaz, immettendosi nella '5', il cui tracciato termina in paese (partenza della seggiovia Cretaz). Gran Roc si raggiunge con la seggiovia a sei posti e cupole di protezione "Pancheron". L'altro tracciato è Vallone 5 (sigla '5bis'), ideale per uno sci turistico e per osservare stambecchi e camosci.
Informazioni su www.cervinia.it.
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