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Sicilia 80 progetti in corsa per rilanciare turismo religioso

"Grande risposta al bando sul turismo religioso-naturalistico lanciato a marzo e di cui sono scaduti i termini qualche giorno fa". E' quanto scrive l'assessore regioale al Turismo, Cleo Li Calzi sulla propria pagina facebook in cui annuncia che sono arrivate circa 80 candidature di progetto.
"Questo ci dà risposta di qualche sia la valenza della proposta e quale sia la potenzialità di questo segmento di turismo in Sicilia. Stiamo adesso mettendo a punto alcune azioni di sistema a corredo di questa progettualità e per creare le condizioni per valorizzare la proposta del territorio. Puntiamo ad organizzare in Sicilia nell'anno del Giubileo la Borsa del turismo religioso e altre iniziative correlate. Tra qualche settimana sarò in grado di fornire maggiori informazioni. Siamo al lavoro per una Sicilia meta di riferimento del turismo religioso-naturalistico".
http://www.travelnostop.com/

Questo matrimonio s’ha da fare…in spiaggia

Sebbene le statistiche certifichino un costante calo dei matrimoni in Italia – negli ultimi cinque anni ce ne sono stati ben 53mila in meno, e la quota annua è stabilmente sotto i 200mila – c’è ancora chi crede nel sacro vincolo.
E che, anzi, fa di tutto per conferire al suo ‘giorno più bello’ un sapore speciale con la scelta di sposarsi in luoghi inconsueti. Non nella solita chiesa o in una spoglia sala comunale, ma magari sulla cima di una montagna o in una spiaggia. Una soluzione un tempo a disposizione solo degli sposi stranieri o dei protagonisti delle soap opera d’oltreoceano, ma oggi divenuta una possibilità consentita dalla legge italiana, dal 2014, sia per i matrimoni religiosi (basta convincere il proprio parroco, che dovrà inviare una lettera formale al vescovo con una richiesta motivata degli sposi) quanto per quelli civili.
Da Nord a Sud sono tante le amministrazioni che, per fare cassa, hanno promosso specifici bandi comunali per selezionare gli stabilimenti dove si può celebrare la cerimonia in spiaggia, con tariffe differenziate fra residenti e non residenti.
Una lista che comprende varie regioni, a cominciare dalla Liguria, con Albisola Superiore (Savona), dove ad aggiudicarsi l’appalto è stata la Borghi Catering che propone tre tipi di allestimento, a scelta degli sposi, con prezzi variabili fra i 300 e i 600 euro. In Toscana, la Versilia offre una vasta gamma di stabilimenti balneari, quasi tutti dotati di ristoranti, mentre nel Lazio, la scelta spazia fra Fiumicino, Fregene e Ostia, che a dire il vero ha cominciato a celebrare matrimoni vista mare già dal 2003. Scendendo un po’ più a sud, ci si può sposare a Maratea, unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, dove il Grand Hotel offre un pacchetto completo di wedding planner e assistenza per il disbrigo delle pratiche burocratiche, oppure in Costiera amalfitana.
Sul mar Adriatico, il litorale di Rimini ha visto addirittura l’allestimento di una ‘Casa dei matrimoni’ in legno voluta dal Comune, che ha destato non poche polemiche da parte dei consiglieri di opposizione, oppure si può scegliere fra le sabbie di Marina di Ravenna e Misano Adriatico, o Grottammare, nelle Marche, e Lignano Sabbiadoro, in Friuli.
In Sardegna non c’è che l’imbarazzo della scelta: da Porto Pino, nella costa meridionale, a Cala Luna (sul golfo di Orosei), passando per Capo Comino (Siniscola) e Bari Sardo, in Ogliastra. Per provare l’ebbrezza di sposarsi in un’isola dell’isola poi ci sono l’Asinara e Carloforte, a San Pietro.
Non è da meno la Sicilia, con le sue Sampieri e Mondello, o la baia di Brucoli, tra Siracusa e Catania, con vista sull’Etna.
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Piero della Francesca a Palazzo Magnani: due settimane in più per ammirarlo


Reggio Emilia, 21 maggio 2015 - DUE SETTIMANE in più. E’ stata prorogata fino al 28 giugno la mostra su Piero della Francesca a palazzo Magnani, ulteriore segno del grande interesse creatosi attorno a questa preziosa e originale esposizione aperta il 14 marzo scorso: cento opere che vedono, accanto al Maestro di Sansepolcro, i grandi protagonisti della teoria e della pratica del disegno prospettico e architettonico dei secoli XV-XVI: Lorenzo Ghiberti, Leon Battista Alberti, Ercole de’ Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Francesco di Giorgio, Albrecht Dürer, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Amico Aspertini, Michelangelo, e molti altri ancora.
“PIERO della Francesca. Il disegno tra arte e scienza”, presenta la figura del Maestro nella doppia veste di disegnatore e grande matematico. Per l’occasione è riunito nel Palazzo di corso Garibaldi – fatto straordinario, per la prima volta da mezzo millennio – l’intero corpus grafico e teorico dell’artista toscano: i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi (conservati a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi, Parma, Reggio) i due codici dell’Abaco (Firenze), il Libellus de quinque corporibus regularibus (Città del Vaticano) e Archimede (Firenze).
LA MOSTRA - curata da Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro, Luigi Grasselli - non è ‘solo’ l’occasione, prima e unica, per ammirare tutte insieme le opere grafiche del Maestro di Sansepolcro(evento, di per sé, straordinariamente importante per gli studiosi d’ogni Paese); essa è anche un viaggio straordinario nel Rinascimento, unicità italiana che ha influenzato per secoli l’arte e il sapere dell’Occidente (e non solo) producendo i più grandi capolavori, oggi icone insuperate, della cultura figurativa mondiale e dell’immaginario collettivo.
IL viaggio nelle sale di palazzo Magnani è commentato nell’audioguida da Piergiorgio Odifreddi. Fulcro dell’esposizione è l’esemplare del De Prospectiva Pingendi della Biblioteca “Panizzi” di Reggio, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera prospettica di Piero della Francesca. Il manoscritto, opera di un copista, reca numerose correzioni, note marginali ed estese aggiunte di mano di Piero. Ospita nei suoi 110 fogli numerosi disegni di mano dell’artista.
IL RESTO del Carlino è media partner nella mostra. Per la realizzazione dei supporti la Fondazione Palazzo Magnani si è avvalsa della collaborazione scientifica di Imago rerum team, dell’Università Iuav di Venezia, del dipartimento Culture del Progetto, Ingegneria Civile Edile e Architettura e Ingegneria del’Informazionedell’Università Politecnica delle Marche e di Cr-Forma di Cremona che ha condotto le analisi scientifiche sul codice reggiano del De prospectiva pingendi. È consultabile in mostra la Biblioteca digitale tematica sui Codici del De prospectiva pingendi a cura del Museo Galileo di Firenze.
Il Resto del Carlino

Viaggio in Italia attraverso i suoi ponti: Ponte sul San Leonardo Termini Imerese

Ponte sul San Leonardo Termini Imerese
L'Italia, con le sue meraviglie paesaggistiche e naturalistiche, non finisce mai di stupire. Ecco un breve viaggio attraverso i più bei ponti d'Italia, unione della potenza della natura e dell'ingegno umano, immortalati da nord a sud da tanti amanti della fotografia nel concorso di Dizy.com, una piattaforma 2.0 per la condivisione e la selezione, attraverso il voto, delle foto più belle.

Ogni settimana, infatti, sul sito si tiene un miniconcorso fotografico su un tema specifico, indicato dagli stessi partecipanti attraverso un sondaggio interno. Le foto sono giudicate con un sistema di voto incrociato, che seleziona le prime tre di ogni settimana. Il punteggio accumulato mese per mese permetterà di stabilire a fine anno il miglior autore. E’ possibile iscriversi ai contest gratuitamente. 

ansa

Escursioni slow nel parco del Delta del Po

di Ida Bini

Lunghi sentieri si inoltrano nei boschi interrotti da lagune, oasi d’acqua dove nidificano uccelli rari: là dove il grande fiume Po raggiunge il mare Adriatico le saline si susseguono alle tradizionali case dei pescatori e piccoli isolotti nascondono ville rinascimentali immerse nel verde. E’ il parco del Delta del Po, dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco, che regala paesaggi suggestivi, spettacolari scenari naturali e tante attività per festeggiare la primavera: eventi, manifestazioni, pic-nic, passeggiate a piedi o a cavallo ed emozionanti gite in barca. Tanti sono gli appuntamenti fino al 21 giugno che permettono di seguire i ritmi della natura di questo esclusivo sito naturalistico, “zona di protezione speciale” per la sua ricca fauna.

Da non perdere ci sono gli itinerari sull’acqua nelle Vallette di Ostellato, oasi naturalistica di dieci chilometri, tutte le domeniche dalle 9.30 alle 15.30 e, dal 15 al 17 maggio, i Birdwatching Days in varie località del Parco, kermesse dedicata agli appassionati di fotografia naturalistica. Tutti i weekend, ma in alcuni casi anche durante la settimana, si può navigare su una barca a vela tra i canali del Parco, guidati da uno skipper. E’ il consorzio Visit Ferrara a organizzare piacevoli crociere di tre giorni all’interno del Parco: il programma prevede una visita alla città estense e la navigazione di 24 miglia lungo il fiume e la costa.

Si salpa da porto Garibaldi, a Lido degli Estensi, e si raggiungono Comacchio, la suggestiva città dai ponti e canali scenografici, e Scannone, l’isola dell’amore di Goro navigando tra fari, torri, dune, spiaggette, i capanni estivi e le oasi naturali, che ospitano aironi e fenicotteri. Ad ogni porto c’è la possibilità di noleggiare una bicicletta e di costeggiare gli argini verso le antiche saline. L’ultimo giorno di navigazione è dedicato alla scoperta delle valli di Comacchio, dove il grande fiume incontra il mare, dell’abbazia di Pomposa e del castello di Mesola.

La crociera prosegue tra le oasi naturalistiche, i boschi di Mesola e di santa Giustina e a ridosso delle regali ville costruite dalla famiglia d’Este nel Rinascimento. Il prezzo, con pranzi, cene, degustazioni e il soggiorno di 2 notti in hotel, è di 245 euro a persona in camera doppia. Chi, invece, ha un solo giorno a disposizione, ha due possibilità: la prima è di imbarcarsi a Gorino Ferrarese, navigare il Po di Goro tra gli allevamenti di vongole fino al faro di Goro e l’isola dell’amore, seguire canali e canneti e scoprire la Sacca di Scardovari e il magazzino del riso.

La gita dura 4 ore, costa 46 euro e, una volta scesi, può proseguire in bici tra i tesori storico-artistici del Parco. La seconda soluzione, che costa 56 euro a persona, permette di visitare l’Ecomuseo delle Valli di Comacchio, dove si scopre l’antica atmosfera marinara, e i casoni lungo il fiume, che servivano a sorvegliare i pescatori di frodo. C’è anche la possibilità di scoprire la tradizionale pesca e marinatura dell’anguilla, la grande protagonista della tavola di questo territorio. La giornata termina con un pranzo a base di pesce, servito in un tipico casone o in un agriturismo, e una visita a Comacchio, in particolare alla torre dell’orologio, alla loggia del grano e al museo della nave romana. Le proposte per scoprire il rigoglioso territorio del Delta del Po sono molte, e uniscono passeggiate in bici, a cavallo o a piedi.

Un tour interessante è quello di 4 giorni e da 310 euro a persona che combina le escursioni nella natura alle visite di Ravenna e di Ferrara, due città ricche di monumenti e di storia. Si comincia da Ravenna, con le sue preziose basiliche, il mausoleo di Galla Placidia, l’arte bizantina, le botteghe del mosaico, la tomba di Dante Alighieri e la Domus dei tappeti di pietra, prezioso sito archeologico; il giorno successivo si scopre Comacchio, ci si imbarca per navigare tra le sue valli fino all’ecomuseo, alle saline, ai casoni per poi visitare un’azienda agrituristica e degustare vini e prodotti tipici. Il terzo giorno si scoprono Pomposa e la sua Abbazia e si compie un tour del Parco guidato; l’ultimo giorno è dedicato a Ferrara, la città medievale e rinascimentale che si percorre a piedi o in bicicletta lungo le antiche mura. Per informazioni e prenotazioni: www.visitferrara.eu
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Il turismo? Non dimentichi le ragioni dello spirito

Sarà il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, a concludere il Meeting promosso dall’Ufficio nazionale del tempo libero, turismo e sport. Dopo la celebrazione delle Lodi, presieduta dal vescovo di Pordenone-Concordia, Giuseppe Pellegrini, nell’ultima giornata di lavoro Giovanni Gazzaneo, coordinatore di «Luoghi dell’Infinito», intervista Marco Tarquinio, direttore di «Avvenire»; Andrea Babbi, direttore nazionale dell’Enit e rappresentante della Regione Veneto; Giovanni Mazzarotto, presidente del Consorzio turistico di Bibione, la cui parrocchia – in sintonia con il Comune di San Michele al Tagliamento e con il Consorzio – organizza ogni estate la festa di «Avvenire» e sostiene il quotidiano per tutto l’anno; e Giovanni Bomprezzi, presidente della cooperativa «Undicesima ora». Al centro della mattinata è il «turismo dal volto umano», capace di comprendere in sé le ragioni profonde del viaggio e della festa e di non dimenticare le esigenze dello spirito


Ogni cattedrale, e ogni chiesa baciata dall’arte, è meta di turisti credenti, non credenti, indifferenti. Impossibile ignorare l’orizzonte di fede che ha generato l’opera d’arte, che ha eretto quelle mura. Eppure questo orizzonte viene spesso ignorato, impedendo al turista di comprenderne ciò che sta visitando. Per questo dal 2008 in Italia esiste «Pietre vive», venti gruppi che in venti diverse città si offrono gratuitamente come guide turistiche. A pensare e organizzare questa opera di volontariato è il gesuita padre Jean-Paul Hernandez, nato in Svizzera, un po’ spagnolo e un po’ italiano, che a Bologna segue la pastorale universitaria, oltre a insegnare antropologia teologica. Ieri ha presentato a Bibione le sue «Pietre vive» al Meeting nazionale «Viaggiatori dello spirito, lo spirito del viaggio» promosso dall’Ufficio 
nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, con 
Avvenire (Luoghi dell’Infinito) e la diocesi di Concordia-Pordenonea. 
«Vogliamo demuseizzare le chiese», è la salutare provocazione di padre Hernandez. 

Ma non si tratta solo di ricordare l’orizzonte di fede, necessario per comprendere le opere d’arte custodite nelle cattedrali, e le cattedrali stesse. L’attenzione al turista è tutta speciale. I volontari lo attendono pregando. E il turista, ne sia consapevole o no, per il fatto stesso di essere in viaggio («in cerca di riposo, in fuga, in cerca di salvezza…») sta cercando Dio. Hernandez ricorda l’episodio biblico del roveto ardente, con un Mosé «rassegnato, quasi come… un turista. Varca una soglia e nel roveto vede la propria immagine, scoprendo una fiamma e la gratuità dell’accoglienza. Mosé si avvicina perché vuole capire, spiazzato proprio dalla gratuità». A volte i volontari fanno fatica a non farsi pagare ma il loro introdurre il turista alla comprensione dell’opera d’arte deve essere gratuita, affinché le pietre della cattedrale ridiventino vive, e parlino. 

I turisti, i viaggiatori, la loro accoglienza da parte delle comunità, il senso della festa. Sono i temi che hanno attraversato la giornata di ieri. «Ospitalità per arrivare al cuore della gente», ricorda il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D’Ercole, segretario della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali. E menziona il fenomeno, diffuso in molte zone d’Italia, delle città che d’estate si spopolano e dei paesini d’origine che si riempiono. «Tutto deve poter diventare occasione di crescita umana e spirituale». È il turismo che chiede e fa festa? Nessun problema, anzi. La festa, spiega il liturgista don Paolo Tomatis, è «al cuore del Vangelo, non al lato della vita o al termine del cammino». 

Ma quale senso dare a una festa che coinvolge i sensi, tutti? Il rischio è che la festa appaghi i sensi – vista, udito, gusto… – dimenticandosi del proprio senso. Ma «se la festa è senza sensi si ritrova vuota, se rimane priva del senso è vuota». Tomatis conclude:«Il senso della festa, che dev’essere piena, è la comunione. Se è una festa cristiana, ha al centro l’Eucaristia, con la Messa in cui tutti i sensi sono coinvolti per dire una cosa sola: Dio ha tanto amato gli uomini da dare il suo unico Figlio». 

Si ritorna alla gratuità e al dono, alla base dell’accoglienza, del turismo che non dimentica le ragioni dello spirito, della stessa visita a quello scrigno di senso, arte, tradizione e fede che è una cattedrale. Si ritorna alla responsabilità di comunità che non possono guardare al viaggiatore, al pellegrino, al turista con indifferenza. L’accoglienza è evangelizzazione, e nessuno può chiamarsi fuori. 
avvenire