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Angkor, la città che dorme nella jungla. Da genio dei Kmer, più di 3 mila templi in sito simbolo Cambogia

di Daniela Giammusso

Ci sono luoghi che, banalmente, vanno visti, almeno una volta nella vita. Perché raccontano di quanto l'uomo possa superare se' stesso, senza però mai sciogliere davvero i loro misteri. E' la sensazione che si ha davanti alla selvaggia imponenza di Angkor, il sito archeologico più famoso della Cambogia, Patrimonio Unesco dal 1992 e non a caso in cima alle wish-list dei viaggiatori di tutto il mondo.

    Per oltre sei secoli, dall'802 al 1432, ovvero dal Dio Re Jayavarman II al potente Jayavarman VII, Angkor è stata il fulcro dell'impero Khmer cambogiano. Una metropoli fino a un milione di abitanti della quale però sono arrivati sino a noi solo gli edifici religiosi, gli unici al tempo costruiti in pietra e non in legno: più di tremila templi, disseminati per 400 chilometri quadrati di jungla, popolati da una miriade di personaggi, divinità, miti e leggende di Buddismo e Induismo.

    ''Riscoperta'' dall'esploratore francese Henri Mouhot durante una spedizione della Royal Geographic Society intorno al 1860, l'Angkor Word Heritage oggi è meta di milioni di turisti (pass da 1-3-7 giorni a 20-40-60 dollari). Con base d'appoggio nel vicino villaggio di Siem Reap, si può visitare in tuk tuk o in auto con driver. Qualche coraggioso sfida le alte temperature anche in bici, mentre i più fortunati si concedono un volo in mongolfiera. Per scoprire tutte le sue meraviglie non basterebbe una settimana. L'ideale è avere tre giorni: due per Piccolo e Grande Circuito e uno per spingersi fino alle rovine più lontane. Ecco una selezione dei 10 templi da non perdere.

    ANGKOR WAT - Non abbiate paura del grande Naga a sette teste.
    Il suo lungo corpo squamato è il ponte per Angkor Wat, la dimora degli dei, massima espressione del genio khmer. Considerato il più vasto edificio religioso al mondo (campeggia anche sulla bandiera nazionale cambigiana), fu costruito nel XII secolo come mausoleo di Suryavarman e protetto da un vasto fossato d'acqua.
    Le incisioni raccontano che non bastarono 30 mila operai e 6 mila elefanti. Divenuto monastero buddista nel XIV-XV secolo e mai realmente abbandonato, è una riproduzione in miniatura dell'Universo, con la torre centrale a simboleggiare il Monte Meru, l'Olimpo degli Hindu. Sulle pareti, centinaia di metri di bassorilievi, dalla Battaglia di Kurukshetra al Paradiso e Inferno, con oltre 3 mila Devata e Apsara, le ninfe celesti, tutte riccamente agghindate.

    ANGKOR THOM - Un esercito di temibili guerrieri vi accoglie all'entrata di Angkor Thom, la Grande città fortificata che Jayavaraman VII costruì dopo il saccheggio dei Cham per rendere inattaccabile il suo impero. Protetta da un muro di cinta a pianta quadrata e dal fossato del fiume Siem Reap (ancora come il Monte Meru circondato dagli Oceani), alla città si accede da quattro porte sormontate da demoni, divinità e torri. A Sud, quella più restaurata.

    BAYON - I 216 giganteschi volti di Avalokiteshvara, il Buddha della Compassione, con grandi occhi e un gelido sorriso, scrutano dall'alto del tempio che il leggendario Jayavarman VII volle proprio al centro di Angkor Thom. In qualunque punto vi poniate, potrete scorgerne almeno dieci, scolpiti nella roccia a immagine e somiglianza dello stesso re. Le pareti di scale e labirinti raccontano in bassorilievo battaglie, mercati e vita quotidiana con più di 11 mila personaggi.

    TA PROHM - Un tempo monastero buddista e università, set del film ''Tomb Raider'' con Angelina Jolie, è forse il luogo più incredibile di Angkor. Di certo quello dove la jungla dimostra tutta la sua forza, con gigantesche radici che circondano, stritolano e penetrano la pietra dei suoi secolari cortili e sculture. Se non vi basta, spingetevi fino a Ta Som per ammirare il colossale ficus che sovrasta il gopura della porta orientale.

    PREAH KHAN - Residenza temporanea di Jayavarman VII, il Preah Khan (Sacra Spada) è un labirinto di gallerie rettangolari costruite intorno a un santuario buddista, al quale si sono aggiunti poi decine di piccoli templi induisti, con altari per 500 divinità. All'esterno, una ancora misteriosa struttura a due piani in stile greco. Non perdete anche Banteay Kdei, più piccolo, ma non meno suggestivo.
  
BAPHUON - Dedicato a Shiva e costruito come una piramide simbolo del Monte Meru, ripaga delle ripide scalinate con uno dei più bei panorami del sito. Sul muro di sostegno, un Buddha disteso lungo 60 metri. A pochi minuti, i pochi resti del Palazzo Reale.

BANTEAY SREI - Il Tempio delle donne è tra i pochi eretto non per volere reale, ma da Yajnyavahara, consigliere di Rajendravarman e insegnante di Jayavarman V. Tutto in arenaria rossa, è il miglior esempio del restauro per anastilosi.

KBAL SPÉAN - Occorre mezz'ora di trekking nella jungla sulle colline di Kulen, ma la sorpresa vale la fatica: un intero letto di fiume scolpito, tra lingam simbolo del Dio Shiva, animali sacri e immagini di Vishnu nel lungo sonno che origina la creazione del mondo. E poi Brahma dalle quattro facce, Shiva con la consorte Uma mentre cavalca il toro Nandin. Seguite il corso d'acqua e scendete sotto la cascata per un tuffo ristoratore.

TA KEO - Solenne con le sue quattro torri laterali e una centrale, è il tipico tempio-montagna angkoriano.

PRASAT KRAVAN - Entrate nelle torri e scoprirete Vishnu scolpito sui mattoni, con 8 braccia, mentre salva il mondo da un demone o con la consorte Lakshmi.
ansa

Le donne di Klimt, Schiele e Kokoschka, sensuali e forti. Al Belvedere di Vienna fino a febbraio oltre 100 capolavori tra sesso e amore

di Cinzia Conti

Vienna ti aspetta!

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Sensuali, maliziose o raffinate. Seducenti e coinvolgenti oppure aspre e spigolose. Passive e quasi incoscienti oppure consapevoli degli sguardi e quasi imbarazzate. Amanti felici, madri in attesa, maliziose incantatrici, ritratte nell'intimità dell'autoerotismo o protagoniste di travagliate passioni. Coperte di raffinati tessuti e di opulenti ornamenti, velate solo delle calze oppure completamente esposte nella loro nudità. Sono tanti i volti e i corpi protagonisti dell'intensa mostra Klimt/Schiele/Kokoschka e le donne al Belvedere di Vienna dal 22 ottobre al 28 febbraio. Tre artisti dell'epoca d'oro della creatività viennese e delle nuove teorie psicanalitiche che sono quasi ossessionati dall'amore e dalle donne a cui riconoscono fascino e autonomia sessuale più di chiunque altro fino a quel momento.

Al Belvedere (tra gli edifici barocchi più belli d'Europa e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco con le mostre e le opere ospitate non solo nei due castelli superiore e inferiore ma anche nell'Orangerie, nel Palazzo d'Inverno e nel museo 21er Haus) sono stati riuniti oltre 100 capolavori provenienti da istituzioni e anche da molte collezioni private, divisi nei quattro filoni del ritratto, la coppia, la madre e la maternità e il nudo. In scena i rapporti tra i due sessi agli inizi del XX secolo e le origini dell'odierna identità sessuale.

Klimt, grande favorito dalle donne delle società viennese, ritrae nei suoi dipinti luminosi donne eleganti e raffinate avvolte in tessuti preziosi che quasi sembrano nascondere la loro personalità. Molto più diretti Schiele e Kokoschka che fanno emergere le loro signore e le loro paure esistenziali in un vuoto pittorico dai colori forti e decisi.

Anche il motivo della maternità, uno dei temi pittorici più antichi dell'arte religiosa occidentale, viene rivisitato sotto la spinta della politica sessuale della fin de siècle. Le donne, che finora erano o caste madonne oppure sirene meretrici, nei dipinti di Klimt e Schiele sono nude e al contempo gravide a sottolineare l'esplicito collegamento tra maternità e sessualità. Kokoscha, ossessionato dal desiderio di avere un figlio dalla sua amante Alma Mahler più volte rappresentata come allegoria della Vergine Maria, sembra sostenere l'idea della maternità come riscatto dalla promiscuità sessuale.

Nei ritratti d'amore emerge la concezione dell'uomo e la donna come opposti che non si uniscono mai perfettamente. Ecco allora le allegoriche unioni di Klimt e le travagliate vicende personali rappresentate dai due espressionisti.

Infine i nudi: seducenti, passivi e quasi in stato di incoscienza di Klimt, aspri, spigolosi e angosciosi quelli di Schiele e Kokoschka.

E proprio in questi giorni la grande arte di Klimt è anche al cinema con Woman in Gold dove il premio Oscar Helen Mirren interpreta la storia vera di Maria Altmann che ritorna in Austria per rientrare in possesso dei beni sottratti alla sua famiglia dai nazisti, tra cui il famoso "Ritratto di Adele Bloch-Bauer" (la "Donna in Oro" del titolo).

Cresce la stagionalità turistica per gli italiani in Norvegia


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Auspica di chiudere il 2015 con un aumento di italiani del 5 per cento l'ufficio norvegese per il turismo. 


Secondo le parole del marketing & communication di Innovation Norway, Marco Bertolini, "sono numeri che ci fanno piacere perché arriviamo da un 2014 in crescita e riconfermarci non è così automatico". Il manager segnala un aumento dei turisti italiani nei mesi di spalla, non solo verso la capitale Oslo ma anche su diverse aree del paese come i fiordi.

"Stiamo notando da parte dei tour operator una volontà di programmare itinerari non standardizzati alla scoperta della morfologia della Norvegia", spiega Bertolini. Intanto prosegue il programma di e-learning per agenzie Norway Express: sul portale italy.visitnorwayexpert.com sarà possibile visualizzare dieci filmati di 90 secondi che forniranno numerose informazioni sulla destinazione e la possibilità di vincere due viaggi.
ttgitalia.com

Natale a Stoccolma in Svezia

Stoccolma ti aspetta!

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Natale a Stoccolma

Passeggiando nei vicoli medievali della Città vecchia (Gamla Stan), quartiere storico di Stoccolma, con il rumore della neve che scricchiola a ogni passo, ti sembrerà di vivere nel libro di Charles Dickens “Canto di Natale”. Le campane suonano a festa e i vicoli e le stradine si aprono sulle piazze in cui vengono allestiti i secolari mercatini di Natale. Nell’aria si respirano i profumi inebrianti di caldarroste, biscotti allo zenzero e vino speziato caldo e i banchi dei mercatini sono zeppi di decorazioni natalizie tradizionali, giocattoli realizzati a mano e artigianato locale. Lo shopping natalizio a Stoccolma è come quello delle favole.
  • View over Skeppsbron, Stockholm
  • Christmas time in Gamla Stan (Old Town), Stockholm
  • Christmas time in Gamla Stan (Old Town), Stockholm
  • Christmas at Skansen in Stockholm
  • Christmas market in Gamla Stan/Old Town, Stockholm
  • Christmas market in Gamla Stan/Old Town, Stockholm
  • Lucia at Gustav Vasa church in Stockholm
  • Swedish Christmas Buffé at Grand Hôtel, Stockholm
  • Riddarfjärden in Stockholm
View over Skeppsbron, Stockholm

Mercatini di Natale

Storicamente, Skansen è la meta ideale per gli amanti dei tradizionali mercatini di Natale, un museo all’aperto dove puoi creare candele uniche, cuocere il pane e osservare i maestri artigiani al lavoro. Se preferisci aggiungere un tocco reale, visita i mercatini della Città vecchia (Gamla Stan), dove si trova il Palazzo Reale(Kungliga Slottet).

Tante cose da fare

A Stureplan puoi acquistare regali di lusso e vedere le bellissime luminarie. Non lasciarti sfuggire le decorazioni natalizie delle vetrine del grande magazzino più glamour di Stoccolma, NK (Nordiska Kompaniet) in Hamngatan. Se sei in città il 13 dicembre, partecipa a uno dei concerti di S. Lucia organizzati nella maggior parte delle chiese. Fai una pausa nel mercatino di Natale di Kungsträdgården, nel cuore del quartiere dello shopping, oppure vai a pattinare sul ghiaccio. Assaggia i pepparkakor (biscotti allo zenzero) imbevuti nel glögg caldo (vino speziato) oppure concediti un lussekatt (brioche allo zafferano), dolce tradizionale del Natale, durante una pausa caffè (fika), l’istituzione svedese per eccellenza.

Lo julbord di Stoccolma

Nel periodo di Natale, puoi gustare lo julbord (buffet di Natale) nei ristoranti più rinomati, ma due di questi sono famosi per lo stile esclusivo di Stoccolma: lo sfarzoso Operakällaren, al piano terra del Teatro dell’opera di Stoccolma, e ilGrand Hôtel, frequentato da VIP e facoltosi di Stoccolma.

Julbord in riva al mare

Se ami l’avventura, prendi il traghetto per le isole di Fjäderholmarna, molto amate dagli abitanti di Stoccolma, e gusta lo julbord del ristorante Fjäderholmarnas Krogcon vista sull’arcipelago e le luci della città. Pura magia. Se vuoi goderti un’atmosfera unica a bordo, prenota una crociera con buffet nel periodo di Natale.

Quando?

Da fine novembre a Natale.
fonte: http://www.visitsweden.com/

La Biennale sbarca on line con Google Cultural Institute. Grazie a partnership visitabile da oggi e anche dopo la chiusura

di Cinzia Conti

Guardare una delle oltre 4.000 opere esposte alla Biennale, scrutare le aree espositive interne ed esterne dei Giardini e dell'Arsenale, poi discuterne con amici e conoscenti e creare gallerie personalizzate da mostrare agli altri. Tutto questo non dalla Laguna ma sdraiati nella propria poltrona, oppure viaggiando o ancora passeggiando per strada da proprio cellulare. Ed essere assaliti non dall'intenzione di "saltare" la visita a Venezia ma piuttosto di organizzare un bel viaggio per vederla dal vivo, dopo esserne stati folgorati via web. Accade da oggi grazie alla partnership tra la Biennale e il Google Cultural Institute che mette on line che la mostra internazionale e le mostre di 80 Paesi in 70 padiglioni nazionali.

Su g.co/biennalearte2015 e www.labiennale.org/it/arte/esposizione2015-online/ e grazie anche ad un'app per dispositivi mobili scaricabile da Google Play sarà possibile sfogliare le opere esposte, fare tour virtuali attraverso Google Cardboard, visitare le sale grazie a più di 80 immagini Street View.

"E' un'operazione che consente di tenere viva la Biennale - dice il ministro Dario Franceschini alla presentazione del progetto presso il Mibact del progetto - anche quando è finita e questo finora non era mai capitato, se non all'interno delle pagine di un catalogo. La Biennale è un eccellenza non solo nella storia ma anche nell'innovazione". Franceschini aggiunge: "Quest'operazione consente di capire se questo tipo di collaborazioni moltiplicano, come io credo, i visitatori o invece rallentano, come sostiene qualcuno, il numero degli accessi. Ma io sono convinto che l'arte si apprezza e la si vede direttamente e io penso che anche quelle offerte dal web siano tutte occasioni per far venire la voglia di organizzare un viaggio".

"Quest'accordo che realizziamo con Google - dice il presidente Paolo Baratta - è un primo esperimento importante, e credo che possa avere sviluppi futuri per alcuni aspetti ancora imprevedibili. L'intera mostra sarà on line in modo gratuito. Non è l'accordo tra il diavolo e l'acqua santa, perché la minaccia della tecnologia diventa un'opportunità se non si è ospiti ma partner".

"Abbiamo digitalizzato - dice Amit Sood, direttore del Google Cultural Institute - non solo le bellissime storie della Biennale ma anche gli spazi per renderle accessibili a tutti e democratizzarle. Ma questo ovviamente non sostituirà certo il godimento della visita fisica alla mostra. Lavorando con il Google Institute con oltre 60 Paesi posso dirvi che l'Italia non è troppo indietro rispetto alle nuove tecnologie e soprattutto si respira una nuova energia e una spinta a livello di istituzioni culturali negli ultimi 6-8 mesi. C'è voglia di impegnarsi, fare qualcosa e correre rischi e di accogliere quello che è il nuovo ed è per questo che abbiamo deciso di concentrare le nostre risorse".
ansa

I dodici laghi più suggestivi del mondo. Dall’Italia alla Cina, dal Canada alla Croazia, tour tra le bellezze

di Ida Bini - ansa
Moraine Lake, Canada
Immerso nella natura e nel silenzio nel Banff National Park, in Canada, il lago Moraine è un luogo da cartolina, uno dei posti più belli del Paese. Circondato da alte montagne e da fitte foreste di abeti, lo specchio del lago, che cambia colore in base alla luce che vi si riflette, è talmente bello da sembrare irreale. Sorge all’interno della Valley of the Ten Peaks della provincia dell’Alberta, e la sua caratteristica è il colore verde lattiginoso delle acque dovuto alla presenza di minuscole particelle di roccia. Il lago invita al tuffo ma la temperatura è bassa, essendo a quasi 2mila metri d’altezza; si può ovviare facendo un giro in barca o in canoa e apprezzare anche da altri punti di vista il panorama mozzafiato che regala. E’ possibile, comunque, visitare il lago percorrendo i sentieri che lo circondano.

Maligne Lake, Canada
E’ un luogo incantato e suggestivo, circondato dalle montagne rocciose dell’Alberta, nel Canada occidentale, con acque limpidissime e turchesi, da scoprire a piedi o in mountain bike con escursioni lungo i sentieri nei boschi e che per 23 chilometri circondano il lago. E’ possibile anche esplorare il Maligne in canoa o con il battello che arriva a Spirit Island. Lungo la strada panoramica che dal vicino Jasper National Park porta al lago è facile imbattersi in orsi, cervi e capre di montagna.

Lago di Como, Italia
Giardini rigogliosi e ville storiche, borghi suggestivi e vedute mozzafiato sono ovunque sul lago lombardo più famoso d’Italia. Elegante e romantico, il lago di Como è perfetto per trascorrervi un weekend alla scoperta di Bellagio, Cernobbio e Como con le loro ville signorili e panoramiche - Olmo, d’Este, Carlotta, Balbianello - e i tanti percorsi del lungolago, oppure per fare una corsa in motoscafo o per fare il bagno nelle acque pulitissime di Bellagio, che anche quest’anno ha ricevuto la bandiera blu di Legambiente.

Milino Jezero, Croazia
Sorge nel parco nazionale dei Laghi di Plitvice, più di 30mila ettari di paesaggi mozzafiato nella Croazia nordorientale, tra meraviglie naturali e un insieme di 16 bellissimi laghi, legati l’uno all’altro da cascate che stupiscono e incantano. Il Parco naturale è uno dei posti più suggestivi del mondo, premiato dall’Unesco che l’ha inserito nel patrimonio dell’Umanità per la presenza di ruscelli, laghi, grotte, cascate e foreste. Milino Jezero fa parte dei dodici laghi superiori del Parco: sono piccoli laghi separati tra di loro soltanto da una barriera di tufo. Otto sono gli itinerari organizzati dal Parco, suggestivi e accessibili a tutti, che permettono di visitare gran parte dei laghi; la durata dei tour varia dalle 2 alle 6 ore.

Lago di Jiuzhaigou, Cina 
Sorge nella riserva naturale di Sichuan, nel cuore della Cina, famosa per le numerose cascate e i laghi dalle acque incontaminate e dagli scorci mozzafiato. Per premiare e conservare la loro bellezza l’intera valle è stata inserita dall’Unesco tra i beni patrimonio dell’Umanità. Il lago, circondato da una vegetazione lussureggiante che regala all’acqua una tonalità turchese, è conosciuto anche come “il lago del panda”: è sulle sue sponde, infatti, che gli animali simbolo del Paese vengono ad abbeverarsi. Il lago sorge a più di 2.500 metri d’altezza ed è famoso anche per la presenza della cascata più alta della Valle, che si ghiaccia durante l’inverno regalando scenari bellissimi e magici.

Thaoe Lake, Usa
Sul confine tra Nevada e California, il lago Thaoe è di una bellezza sconcertante: famoso per la stazione sciistica sulle montagne della Sierra Nevada e per l’acqua cristallina circondata da 116 chilometri di costa, è così bello che i due stati nordamericani ne rivendicano il possesso. Tanti sono i cottage e gli alberghi posizionati intorno al lago che consentono di organizzare piacevoli soggiorni, sia invernali per chi ama lo sci, sia per le passeggiate o gli sport acquatici nelle altre stagioni. C’è una curiosità legata al lago: qui, infatti, vennero girati alcuni film, tra cui molte scene de Il Padrino-Parte II, diretto da Francis Ford Coppola.


Crater Lake, Usa
Occupa una caldera vulcanica estinta nello stato dell’Oregon ed è il lago più profondo degli Stati Uniti, caratterizzato dal colore blu intenso, quasi elettrico, delle sue acque. Bello e suggestivo, il lago Crater sorge nel cuore dell’omonimo parco nazionale, famoso per i suoi paesaggi lunari e i grandi pinnacoli di roccia. Tanti sono i tour panoramici che si possono fare intorno al lago tra boschi di pini e abeti rossi e le escursioni in barca, anche per chi ama pescare. I punti panoramici per godersi la bellezza del lago sono sulla sponda occidentale, vicino a Watchman, da dove si vedono Wizard Island, la punta del cono vulcanico che emerge dalle acque, e Phantom Ship, un altro picco vulcanico che durante i periodi di nebbia sembra proprio un vascello fantasma.

Wakatipu Lake, Nuova Zelanda 
Frequentato dagli sportivi e da chi fa vacanze “in the wild”, scelto dai registi che vi girano film e amato per i romantici soggiorni che offre sulle sue rive, il Wakatipu è il terzo lago più grande della Nuova Zelanda, un luogo spettacolare e magico nella regione meridionale dell’isola. Queenstown, Kingston, Glenorchy e Kinloch sono le località che lo circondano, ricche di scorci panoramici e di antiche leggende Maori. A queste si appellano gli abitanti del lago per trovare una spiegazione allo strano fenomeno naturale del Wakatipu e al suo insolito innalzamento e abbassamento del livello dell’acqua, quasi come se respirasse. Il lago Wakatipu regala un’affascinante scenario per chi ama fare trekking, escursioni nelle foreste, parapendio, bungee jumping, sci e, ovviamente, sport acquatici.

HallstätterSee, Austria
Nel Salzkammergut, regione dell’Austria nordoccidentale, il lago di Hallstatt è un luogo suggestivo e incantevole, la cui bellezza è amplificata dalle acque cristalline, dall’azzurro del cielo e dalle cime delle montagne che vi si riflettono. In particolare in questa stagione la sua bellezza cresce con la nebbiolina che sale dall’acqua del lago e avvolge i folti boschi e, sulla riva occidentale, il borgo di Hallstatt, patrimonio dell’Umanità, famoso per le miniere di sale, le più antiche del mondo. Il borgo è il punto panoramico migliore per godersi la vista del lago, spesso affollato di turisti, ma perfetto per ammirare le dolci acque.

Pangong Tso, India
E’ il più grande lago della catena montuosa dell’Himalaya, nella regione indiana del Ladakh. Sorge a un’altezza di più di 4mila metri e d’inverno si ghiaccia completamente nonostante l’acqua sia salata; il Pangong, infatti si può visitare soltanto da maggio a settembre. Il suggestivo lago si trova a cinque ore di automobile dalla città di Leh e il viaggio per raggiungerlo non è tra i più comodi, per la presenza di strade di montagna dissestate e tortuose. La fatica, tuttavia, è ripagata dalla bellezza dell’insolito lago, dove non ci sono pesci ma solo piccoli crostacei e numerose specie di uccelli.

Loch Duich, Scozia
E’ il lago di Eilean Donan, il famoso castello del XIV secolo simbolo della Scozia, che sorge sull’isola al centro della confluenza di tre laghi che formano il Duich, nelle Highlands occidentali. Lungo la sua riva meridionale, in direzione Letterfearn, si arriva di fronte al castello da dove si gode un’ottima vista con le montagne sullo sfondo. Il punto panoramico più bello, tuttavia, è sul lato opposto, al Carr Brae Viewpoint, dopo una passeggiata che sale fino al punto in cui si vede il lago dall’alto: il paesaggio è incantevole con tutta la vegetazione che lo circonda. E’ obbligatoria anche una visita al castello, raggiungibile da un ponte in pietra.
Lago Pehoe, Cile
Sorge in uno dei parchi nazionali più belli del Cile, il Torres del Paine, nella regione di Magallanes, a sud del Paese. Raggiungere il lago è complicato: si viaggia su strade sterrate anguste e lente ma la fatica è ripagata dalla bellezza del posto, dove si possono incontrare puma e condor. I colori dell’acqua sono stupefacenti e le montagne innevate e i ghiacciai che incorniciano il lago ne completano la bellezza. E’ possibile attraversare il Pehoe in catamarano e raggiungere sentieri che si inoltrano nelle foreste o in punti panoramici disposti sul lungolago.