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Esposti a Tirana capolavori arte italiana del '900 Premier albanese Rama a inaugurazione, 'opportunità unica'


Oltre 100 capolavori dell'arte italiana del '900, provenienti dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma, saranno esposti per il pubblico albanese alla Galleria Nazionale d'Arte di Tirana, fino al prossimo mese di aprile. "Questa e' un'opportunita' unica", ha ribadito alla cerimonia di apertura questa sera a Tirana il premier albanese Edi Rama, sottolineando il fatto che "si tratta della prima collezione di opere originali mai giunte in Albania". Di "un evento di particolare rilievo" ed "un importante passo nella copperazione cultural fra Albania ed Italia" ha parlato anche il ministro albanese della Cultura Mirela Kumbaro che ha parlato di "un gigantesco progetto non soltanto per dimensioni e valore, ma anche per il numero delle istituzioni coinvolte". Fortemente voluta dalle istituzioni pubbliche albanesi, la mostra è stata realizzata grazie a una partnership tra pubblico e privato, che vede promotori per la parte albanese l'Ufficio del primo ministro albanese, Edi Rama, l'ambasciata d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura a Tirana, il ministero della Cultura albanese, il Comune e la Galleria Nazionale d'Arte di Tirana; per la parte italiana Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina e la Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo. Inoltre, l'ambasciata d'Italia, in partenariato con il ministero albanese dell'Istruzione e con la societa' organizzatrice Arthemisia ha realizzato percorsi disegnati specificatamente per gli alunni delle scuole albanesi. "Grazie a questo impegno congiunto , tutte le scuole albanesi hanno ricevuto materiale informativo e didattico sulla mostra, e diverse migliaia di studenti potranno visitarla, gia' a partire da domani", ha spiegato nel suo intervento l'ambasciatore italiano Alberto Cutillo.
    L'esposizione che comprende dipinti, sculture, acquerelli e disegni si articola in sei sezioni (Tardo Naturalismo e Simbolismo, Secessione Romana, Futurismo e Aeropittura, Tradizione italiana e dialogo con l'antico, Scuola Romana, Figurazione e Astrazione). Curato da Arianna Angelelli, Maria Catalano e Federica Pirani, il percorso espositivo indaga la cultura artistica che trova le sue radici a Roma e in Italia nella prima meta' del XX secolo: magnifiche figure femminili, ritratti di celebri personaggi, nature morte, vedute della Citta' Eterna e della campagna romana: sono questi i temi e i soggetti che hanno contribuito all'affermazione di grandi artisti come Giacomo Balla (Ritratto di Nathan, 1910), Carlo Carra' (Partita di calcio, 1934), Giorgio de Chirico (Combattimento di gladiatori, 1933-1934), Filippo de Pisis (Natura morta - Pesci e bottiglia, 1925), Giuseppe Capogrossi (Giuochi, 1935), Renato Guttuso (Tetti di Roma, 1957-59) e Adolfo De Carolis (Donna con fiori - Nudo di donna con rose, 1910). In mostra anche opere di Antonio Donghi, Afro, Duilio Cambellotti, Franco Gentilini, Felice Casorati, Enrico Coleman, Fortunato Depero, Vittorio Grassi, Achille Funi, Carlo Levi, Giacomo Manzu', Alberto Savinio, Tato e Giulio Turcato, solo per citare alcuni tra gli oltre 60 artisti i cui capolavori sono in mostra. (ANSA).

Natività, quasi pronto il restauro made in Italy A Betlemme coperto il 60% del programma. Si punta a 2019

BETLEMME - Un intervento di restauro, emblema dell'eccellenza italiana e già diventato una mostra e un bel documentario, nonostante manchino ancora almeno due anni alla sua ultimazione: è quello che sta per recuperare interamente la Basilica della Natività a Betlemme, tra i luoghi di maggior importanza spirituale del pianeta, condotto dall'impresa pratese Piacenti SpA. ''Abbiamo ormai coperto il 60 per cento di questo programma di recupero, confidiamo di completare il restauro per il 2019. Non ci dovrebbero essere problemi, se saranno rispettati i tempi dei finanziamenti'', ha detto Giammarco Piacenti intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del progetto svoltasi oggi a Roma.
    Promosso dall'Autorità Palestinese nel 2013, l'intervento ha finora richiesto investimenti per circa otto milioni di euro, uno sforzo a cui partecipano 25 nazioni, dal Vaticano ai paesi europei alla Russia (il maggior finanziatore), dalla Turchia al Marocco, nonché da quattro banche e altrettanti investitori privati palestinesi. "Per portare a termine la totalità degli interventi - ha aggiunto Piacenti - servono altri sei milioni e devo dire che nell'elargizione dei fondi non abbiamo fin qui subito ritardi". Dopo tre anni e mezzo trascorsi a Betlemme, il restauratore sembra aver capito come funzionano le cose. Del resto il progetto prospettato dalla sua azienda è stato selezionato tra molti altri competitor di dimensioni internazionali ("in fondo eravamo rimasti in tre, noi, una grande impresa russa e una americana") per l'esperienza accumulata in anni e anni di attività, per qualità e affidabilità, che avrebbero garantito tra l'altro la trasformazione di quel restauro in una vera e propria occasione di studio.
    Non a caso, l'appalto aggiudicatosi dalla Piacenti ha comportato il trasferimento in loco di 170 addetti, tra maestranze, restauratori, archeologi, ognuno di per sé un'eccellenza, capaci insieme di riproporre la grande scuola italiana del restauro. Come testimonia anche la scelta dei materiali, portati non senza difficoltà a Betlemme su 33 container. Il taglio critico è stato quello (brandiano) di mostrare sempre l'intervento di recupero, usando le materie più adeguate. Ad esempio per l'immenso soffitto ligneo, chiamato significativamente 'il Cielo', sono stati usati diversi tipi di legni pregiati, in corrispondenza alle diverse edificazioni succedutesi nei secoli. Per armonizzare l'intervento, ha spiegato Giammarco Piacenti, occorreva trovare una soluzione nuova, individuata sia nell'impiego di legno antico sia di una resina speciale, messa a punto dal Cnr.
    Dal suo avvio, il restauro ha consentito l'approfondimento delle conoscenze scientifiche sulla Basilica, fondata in epoca costantiniana e poi ricostruita dall'imperatore Giustiniano nel V secolo. Pur resistendo, dalla sua fondazione a oggi, a invasioni, guerre, dominazioni, ma l'incuria, il tempo e le infiltrazioni hanno compromesso gravemente l'edificio, da sempre meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Trasformata in una sorta di cantiere medievale,la Basilica, ha sottolineato Piacenti, è diventata una 'fabbrica del duomo', dove le maggiori competenze e specializzazioni hanno riportato alla luce tesori perduti. Come la magnifica decorazione a mosaico del XII secolo, che comprende la processione angelica, di cui sono oggi sopravvissuti circa 130 mq di tessere musive originali e il ritrovamento di un settimo angelo.
    I passi futuri dell'intervento di restauro (che ora sta ripristinando l'intero impianto elettrico) riguarderanno la pavimentazione a mosaico e le colonne.
    (ANSA).
   
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Via celebrazioni 750 anni nascita Giotto


FIRENZE - Il Consiglio regionale della Toscana apre il programma delle celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Giotto di Bondone con una conferenza a Firenze nella sala del Gonfalone del palazzo del Pegaso con Cristina Acidini, storica dell'arte e presidente dell'Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, e il sindaco di Vicchio Roberto Izzo.
    L'iniziativa è la prima di una serie volta a ricordare l'importante pittore toscano nell'anniversario della sua nascita, avvenuta nel 1267 a Vespignano, vicino a Vicchio. "Tra le iniziative finalizzate a valorizzare questa straordinaria figura - ha annunciato Giani - ci sono un convegno in primavera, una mostra di artisti contemporanei a lui ispirata qui nel palazzo del Pegaso e un premio d'arte a lui intitolato. Con il direttore degli Uffizi siamo in contatto per una mostra con il materiale di proprietà del museo".

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Turismo enogastronomico, è boom. Le mete culinarie che non ti aspetti

Le mete culinarie che non ti aspetti: Perù, Cuba, Vietnam e Madeira. Le nuove tendenze viaggi 2017

A Lima si può vivere la rivoluzione culinaria peruviana, in Vietnam assaporare la cucina alla francese come il cibo di strada, a Cuba gustare la comida criolla e a Madeira assaporare vino, pesce, spiedini di carne e menu stellati
 
 
 
Il cibo è sempre più protagonista delle vacanze degli italiani, che al proverbiale amore per il mangiar bene oggi abbinano anche tanta curiosità per le cucine del resto del mondo. È la tendenza fotografata da CartOrange, la più grande azienda italiana di consulenti di viaggio, specialista in viaggi personalizzati ed esperienziali, che da sempre seleziona in tutto il mondo tante “chicche” per i viaggiatori foodies: «Le esperienze che mettono al centro cibo sono sempre più richieste dai nostri clienti –conferma Silvia Romagnoli, Travel Stylist di CartOrange–. C’è una grande voglia di scoprire i sapori autentici dei luoghi, per esempio assaggiando lo street food, ma non solo. Ai consulenti molto spesso viene chiesto di includere nella vacanza anche una cena in un ristorante che propone alta cucina, magari stellato». Un tempo era un lusso che ci si poteva concedere solo visitando metropoli come Londra, Parigi, Tokyo o New York; oggi invece si possono trovare proposte di altissimo livello anche in luoghi un tempo impensabili. E infatti le proposte CartOrange per le mete culinarie 2017 spaziano fra i quattro angoli della Terra.
 
 
Il grande momento della cucina peruviana. Ferran Adrià ha indicato il Perù come la culla della prossima rivoluzione gastronomica e sul paese sudamericano, da qualche anno, sono puntate le attenzioni dei gourmet di tutto il mondo. «Tra ceviche e i piatti a base di quinoa e amaranto, la cucina peruviana è gustosa, sana, sorprendente. E nasce fusion, perché è da sempre un mix di tradizioni diversissime» commenta Romagnoli. Negli ultimi anni gli chef peruviani sono arrivati ai vertici della cucina mondiale: il ristorante Central di Lima è al quarto posto della classifica World’s Best Restaurant 2016. Sempre a Lima ci sono il Maido, tredicesimo, e Astrid y Gaston, trentesimo. Nei viaggi CartOrange si possono sperimentare anche il Huaca Pucllana a Miraflores, all’interno del più importante sito archeologico di Lima e, sempre a Miraflores, il ristorante Brujas de Cachiche. Sempre Silvia Romagnoli spiega perché è un must: «Offre piatti tipici della cucina Inca e le proposte culinarie spaziano fra tutte le regioni peruviane. E il suo pisco sour, il drink nazionale peruviano che si può gustare al bancone mentre si attende il proprio tavolo, è semplicemente eccezionale». Nei viaggi CartOrange si possono includere anche corsi di cucina, visite alla “Casa de la Gastronomia” a Lima –museo dedicato alla tradizione gastronomica del paese– e degustazioni di pisco sour nella valle di Ica.
 
mete culinarie (4)
 
 
Il Vietnam, la “cucina del mondo”. È una meta poco conosciuta dagli italiani dal punto di vista culinario, ma chi la visita torna sempre sorpreso ed entusiasta perché il Vietnam è un crocevia di sapori: si ritrovano echi delle cucine di tutta l’Asia, «e poi c’è l’influenza francese –ricorda Silvia Romagnoli– alla quale si ispirano ristoranti stellati come La Maison 1888, a Danang, meta gastronomica numero uno del Paese secondo la BBC». Ma un viaggio in Vietnam è anche e soprattutto un viaggio nei mercati, nei villaggi, nei ristorantini locali. In Vietnam CartOrange propone come esperienza la visita in uno dei tanti villaggi di pescatori in cui poi si gusta il pescato del giorno. Oppure un corso di cucina vietnamita in cui si parte dalla spesa fatta al mercato, assieme a un cuoco, poi si impara a preparare una pietanza tradizionale e infine si pranza. E infine la degustazione della Bia Hoi, la birra vietnamita, nei vari locali tipici.
 
 
Una Cuba dal sapore autentico. Cuba è una delle mete calde del 2017 perché sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti, aprendosi sempre di più e allo stesso tempo cercando di mantenere il suo carattere unico. «I quartieri storici dell’Avana vivono un momento di rinnovamento, anche gastronomico –spiega sempre la Travel Stylist di CartOrange–. Gli esperti indicano quello che potrebbe essere in futuro il primo ristorante stellato di Cuba: il Paladar Los Mercaderes, in un antico edificio ricco di atmosfera, che combina proposte di livello internazionale con i sapori tipici della comida criolla, la cucina creola». La migliore cucina cubana, però, è forse quella che si può gustare in famiglia: CartOrange offre la possibilità di soggiornare in una casa particular, un alloggio a conduzione familiare, simile ai nostri bed and breakfast, in cui venire a contatto con le tradizioni più autentiche e assaporare i piatti cucinati dalle padrone di casa.
 
 
Stelle Michelin in pieno oceano: Madeira. L’arcipelago di Madeira è un lembo di Portogallo in pieno Atlantico che offre tantissimi piaceri: clima mite tutto l’anno, panorami di eccezionale bellezza e sorprendenti esperienze gastronomiche. «Il capoluogo Funchal può vantare numerosi ristoranti segnalati dalla Guida Michelin tra cui Il Gallo d’Oro: due stelle per l’originalità dei piatti, la presentazione meticolosa e i sapori decisi» spiega Romagnoli. Se invece si cerca una cucina più tipica e tradizionale, non c’è che l’imbarazzo della scelta: Su richiesta CartOrange include nei propri viaggi visite ai migliori ristoranti di Funchal, dove le superstar sono gli spiedini, espetadas, di carne e aromatizzati con l’alloro. E ogni pasto si conclude, naturalmente, con una degustazione di squisito vino Madeira. L’arcipelago si trova a meno di due ore di volo da Lisbona, dove CartOrange può abbinare soggiorni alla scoperta delle tradizioni culinarie portoghesi, con serate in ristoranti tipici dove assistere a un’esibizione di fado.
affaritaliani.it

Nelle Alpi Piemontesi il turismo goloso del Treno del Gusto

Domodossola, Masera e Santa Maria Maggiore non sono soltanto tre fermate della Vigezzina-Centovalli, la linea ferroviaria che collega la D per antonomasia dell’alfabeto italiano alla città di Locarno, nel Canton Ticino.
Fino al 28 febbraio 2017, con l’acquisto di un biglietto di libera circolazione “Vigezzina no limits”, i viaggiatori meno frettolosi possono esplorare la realtà turistica e gastronomica di ognuna di queste tre tappe: basta presentare il biglietto per usufruire degli sconti speciali.
Si comincia da Domodossola, dalla sua Officina del Cioccolato, che omaggia i visitatori con una tavoletta di cioccolato artigianale, per continuare alle Cantine Garrone, che applicano una riduzione del 50% sui vini ossolani e offrono una degustazione gratuita; sconto del 10% al Birrificio Balabiott e al ristorante Vecchia Biglia, sempre nel capoluogo ossolano, e al Divin Porcello, salumificio e ristorante di Masera.
Birrificio Balabiott
Anche a Santa Maria Maggiore non mancheranno gli sconti, al Miramonti, ristorante dell’omonimo hotel, alle Colonne, alle pasticcerie Poggini e Roba Ducia, e tanti altri.
Le tariffe del biglietto partono dai 10 euro, metà prezzo per i minori sotto i 12 anni, gratis per i piccoli fino a 4 anni.
Un’ottima occasione per scoprire grazie al treno la cultura enogastronomica e la bellezza delle Alpi Piemontesi, senza l’ansia del traffico, del parcheggio e facendo bene non solo all’ambiente, ma, attraverso questa iniziativa, anche al portafoglio dei più golosi.
montagna.tv

"Dubai Food Festival" dal 23 febbraio all'11 marzo Per 17 giorni celebri chef e grandi eventi

Il "Dubai Food Festival" dal 23 febbraio all'11 marzo
Roma, 15 gen. (askanews) - Il Dubai Food Festival (DFF) si terrà dal 23 febbraio all'11 marzo. Il programma, che si snoderà lungo 17 giorni, ospiterà una serie di eventi con celebri chef — che saranno annunciati a breve — e coinvolgerà ristoranti famosi.
L'evento sarà un'occasione per conoscere gli ultimi trend e concept gastronomici, compresi l'apprezzatissima location dell'Etisalat Beach Canteen a Sunset Beach, l'evento nell'evento, ovvero la Miele Dubai Restaurant Week, il Dubai Hidden Gems e la promozione Dine and Win.
Quattro volte più grande dell'anno scorso, l'Etisalat Beach Canteen a Sunset Beach sarà la location ad ingresso gratuito che offrirà ai visitatori concept di ristoranti locali, piatti take-away e superbe esperienze gourmand sulla spiaggia. Ci saranno inoltre corsi di cucina con chef famosi, sport sulla spiaggia e attività per i bambini. Saranno anche organizzate, infine, classi di yoga.
La Miele Dubai Restaurant Week ospiterà 15 esclusivi ristoranti di Dubai, compreso il Gordon Ramsay's Bread Street Kitchen dell'Atlantis, The Palm, il Pier Chic e lo Scape Restaurant and Bar del Burj Al Arab. Il Dubai Hidden Gems presenterà i 10 ristoranti meno noti di Dubai, che verranno valutati dal pubblico.
"Siamo lieti di ospitare di nuovo il Dubai Food Festival, anche quest'anno, ha affermato Issam Kazim, CEO di Dubai Corporation for Tourism and Commerce Marketing (DCTCM). Un evento che coinvolge ogni angolo della città con 17 giorni di incredibili esperienze gourmand, lussuosi concept culinari e un assaggio di piatti locali. Dalla cena nel deserto agli splendidi ristoranti lungo il mare, il Dubai Food Festival è un'opportunità unica per celebrare la ricchezza del melting pot gastronomico di Dubai e posizionare saldamente la nostra città sulla mappa mondiale delle destinazioni da vedere per gli amanti della gastronomia".