FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

La salvaguardia dei cetacei parte dalle Cinque Terre


Genova - Dalle Cinque Terre a Portofino, dall’Isola di Bergeggi all‘Arcipelago Toscano. E poi ancora l‘Isola dell’Asinara, le Bocche di Bonifacio e l‘Arcipelgo della Maddalena, passando per l’Acquario di Genova e quello di Milano. A tracciare una linea immaginaria che unirà le suggestive località costiere sotto la bandiera della tutela dei mammiferi marini sarà la scia della Goletta Verde di Legambiente che ha levato le ancore fino al 17 aprile 2014, alla scoperta del Santuario dei Cetacei con un messaggio forte e chiaro: io sto con le balene, e non solo, con delfni, tursiopi e tutti gli altri straordinari abitanti che lo popolano.
Questo grazie al progetto ideato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, con il contributo e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare e in collaborazione con la Legambiente, Goletta Verde e Federparchi, allo scopo di scaturire un efetto moltiplicatore sul tema della conoscenza e della tutela della straordinaria ricchezza di cetacei presenti in questo tratto di mare tra Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica.

Il progetto è stato presentato ieri nella sala consigliare del Comune di Monterosso alla presenza dell'assessore al Turismo del Comune di Monterosso, Elisabetta Del Bene, del presidente del Parco Cinque Terre, Vittorio Alessandro, del responsabile Legambiente Liguria, Santo Grammatico, Simone Bava e Giorgio Fanciulli, direttori delle Aree Marine Protette Isola di Bergeggi e Portofino.
Un'idea che coinvolge i Parchi Nazionali di Asinara, Arcipelago Toscano, Cinque Terre e Maddalena; le Aree Marine Protette di Bergeggi e Portofno, gli Acquari di Genova e quello Civico di Milano, (Istituto per gli Studi sul Mare e Verdeacqua ONLUS), con l’obiettivo di realizzare una campagna integrata di sensibilizzazione sui temi della conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio naturale custodito nel Santuario dei Cetacei.
La prima parte dell’iniziativa vedrà come protagonisti gli istituti scolastici partner del progetto, che saranno coinvolti in moduli didattici a cura dei Centri di Educazione Ambientale dei Parchi e delle Aree Marine Protette, coordinati dal CEA del Parco Cinque Terre.
A rendere ancora più incisivo il messaggio “io sto con le balene” saranno gli incontri, le attività e le visite a bordo, che animeranno la permanenza della Goletta Verde di Legambiente nei porti dove attraccheà: l’invito è rivolto a tutti i cittadini desidori di scoprire le opportunità di sviluppo oferte dal Santuario dei Cetacei. 

cittadigenova.com

Nuovo percorso scopre i tesori dell'Aventino

(di Nicoletta Castagni)

A Santa Sabina la meraviglia della porta lignea, rarissimo e splendido manufatto del V secolo, la cella di San Domenico trasformata dal Bernini in una sontuosa cappella barocca e il Museo Domenicano, nella vicina basilica di Sant'Alessio invece la cripta romanica con gli affreschi medievali e le colonne pagane, il giardino che affaccia su Roma, disseminato di reperti di epoca paleocristiana: questi e molti altri i tesori d'arte e devozione che si possono scoprire da oggi grazie a un nuovo itinerario di visite (su prenotazione) che copre l'intero complesso edificato sull'Aventino.

    ''Qua vengono molti turisti, ma non trovano né una bottiglia d'acqua né indicazioni per i percorsi d'arte, vanno tutti a vedere il buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta che offre la più famosa vista di San Pietro. Ora poi ancor di più dopo il film di Sorrentino''. A parlare è Manuela Annibale, storica dell'arte che con altre colleghe ha dato vita a Spazio Arte Roma, l'Associazione culturale che, oltre a organizzare corsi e incontri, ha ora messo a punto il nuovo itinerario tra le bellezze ancora sconosciute del colle più meridionale di Roma, che dall'antichità ospita il maggior numero di congregazioni religiose.

   Il percorso inizia dalla Basilica di Santa Sabina, costruita nel V secolo per volere di papa Celestino I sulla tomba della martire e divenuta sede dal 1222 dell'ordine domenicano, dove ancora oggi risiede la curia generalizia. Antichissima, è una delle chiese paleocristiane meglio conservate della città eterna, tanto che proprio all'ingresso principale si può ammirare la porta lignea (V secolo), che costituisce il più antico esempio di scultura su legno altomedioevale. ''E' fatta in cipresso, un legno resistente, scelto probabilmente anche per il forte profumo resinoso'', spiega Manuela Annibale indicando sul lato del portale il bellissimo affresco con Madonna col Bambino e Santa Sabina, rinvenuto solo nel 2010 per alcuni interventi di restauro. 'E'una delle rarissime testimonianze di pittura di quell'epoca, sopravvissuta alla furia iconoclasta''.
    E' però il percorso interno la vera novità per i visitatori. Mentre la basilica è aperta a tutti, previa prenotazione si può varcare la porta del convento per accedere al chiostro (restaurato circa 15 anni fa), il più grande di Roma con le sue 304 colonne realizzate con i marmi antichi. Si sale quindi nella cella di San Domenico, trasformata nel 1669, su commessa di Clemente IX, in una sontuosa cappella barocca dal genio di Gian Lorenzo Bernini, che scelse marmi policromi purpurei, fece affrescare la piccola volta e aprì una finestra per inondare di luce quello spazio di devozione. Si accede poi al Museo Domenicano, allestito in quello che era il dormitorio del convento, diventato con il tempo un deposito.

''Nel 2009 cercavo un dipinto e sono entrata qui per la prima volta - racconta la storica dell'arte - ho proposto quindi ai frati di catalogare tutte le opere accatastate e dimenticate e alla fine siamo riusciti ad allestite un percorso museale''. Dove non mancano i tesori, come la scultura attribuita ad Arnolfo di Cambio, la tavola con San Vincenzo Ferrer di Antoniazzo Romano, la Madonna del Rosario del Sassoferrato e alcuni inediti seicenteschi. Uscendo, dopo il famoso Giardino degli aranci, ecco la Basilica di Sant'Alessio, dove i Chierici Regolari Somaschi aprono tutti i giorni la loro mensa ai poveri (i proventi delle visita andranno a sovvenzionare proprio questa attività). Dietro la facciata seicentesca (è sede ambita di matrimoni), ecco i meravigliosi pavimenti comateschi e la discesa nella Cripta romanica del 1200, in cui la tradizione vuole siano conservate le reliquie di Tommaso Becket, mentre uscendo ci si arriva nel Giardino del Belvedere, disseminato di reperti, affaccio inedito sulla grande bellezza di Roma.
   
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Cultural Bridge, il Festival delle radici

(Di Eugenia Romanelli)
Ancora sei date. Da non perdere. Si tratta della prima edizione di Cultural Bridge – La musica delle radici, il festival del Centro Policulturale Baobab di Roma patrocinato dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e ideato dall'Associazione Culturale Milagro Acustico “Volevamo realizzare un ponte tra le diverse espressioni culturali – spiega il direttore artistico Bob Salmieri - e favorire l'interazione fra le realtà artistiche del territorio in coerenza con la Convenzione UNESCO sulla Protezione e la Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali, consapevoli che la diversità culturale rappresenta un patrimonio comune dell’umanità e che dovrebbe essere valorizzata e salvaguardata a beneficio di tutti”.
Quale la novità? Soprattutto la location. Ad ospitare musicisti del calibro di Nicola Alesini, Gabriele Coen Quartet, Fleurs do mar, Neilos, solo per citarne alcuni, è infatti un centro di accoglienza del Comune di Roma: “L’ex vetreria industriale fra Piazza delle Province e la Tiburtina – racconta Daniel Zagghay coordinatore del centro - è spazio poliedrico di 1000 mq con ambienti accoglienti ristrutturati dagli ospiti stessi dove vengono proposte una pluralità di iniziative musicali, cinematografiche, artistiche e culinarie, all’insegna dell’incontro tra le culture delle diverse parti del mondo”.
Si può infatti fare corsi di danza, di percussioni, di montaggio, oppure usare la sala di registrazione professionale e la sala prove (dove suonano giovani artisti immigrati, che, grazie a questo spazio, danno vita alle proprie produzioni musicali), o cenare al ristorante con soli dieci euro: i residenti, in gran parte provenienti da diversi paesi dell’Africa, cucinano ottimi piatti tipici. A valere una visita insomma è anche il centro stesso: dai muri colorati (che poi si scopre che il blu è quello del mare ma il rosso è quello del sangue versato per arrivare in Italia) ai salotti, dalla palestra alla sala conferenze, fino alla biblioteca (con testi di letteratura e saggistica africana divisi per aree, e libri di multiculturalità, immigrazione e integrazione sociale) e ai dormitori, tutto è pensato per creare un ambiente familiare, accogliente e per la socializzazione, anche con i cittadini romani.
“Questo per noi è il punto più importante – spiega Silvio di Francia, responsabile dell'ufficio diritti fondamentali e di cittadinanza di Roma Capitale. Baobab è soprattutto un centro di accoglienza del Comune, a cui formalmente appartiene: una casa di accoglienza dove vivono oltre 200 persone, rifugiati e richiedenti asilo. Senza un interscambio creativo con la cittadinanza rischia di diventare un luogo asfittico”. Anche per questo la nascita del Festival, per creare un punto d’incontro e di riferimento stabile per la cosiddetta “world music” nella capitale e per rendere questo spazio un luogo di scambio culturale attivo e permanente. “Il Cultural Bridge intende promuovere il panorama delle espressioni culturali – conclude Zagghay - frutto del genio e della creatività delle comunità locali, per salvaguardare il patrimonio culturale immateriale dal preoccupante rischio di estinzione a cui è costantemente sottoposto”.
Sul palco alcuni tra gli artisti maggiormente attivi in Italia nella world music: 11 aprile Fleur do mar, 18 aprile Tiberi-Alesini-Vantini-Muela-Cod, 9 maggio Neilos, 16 maggio Gabriele Coen Quartet, 23 maggio Mediterranti, 30 maggio Entropia&Bob Calmieri.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Viaggiare sicuri con consulenza medica gratuita. Dal 7 aprile grazie al Centro Diagnostico italiano

Ogni anno nel mondo vengono stimati 500 milioni di casi di malaria, con oltre 1 milione di morti. Sono circa 50 milioni invece le persone che contraggono la dengue: "si tratta solo di due esempi delle gravi patologie che piccoli insetti possono trasmettere all'uomo e in particolare a chi in viaggia e non è abituato a seguire le giuste precauzioni " si legge in una nota de Centro Diagnostico Italiano. Per aiutare chi è in partenza per i paesi a rischio, il Centro Diagnostico Italiano attiva dal 7 aprile un servizio telefonico di consulenza medica gratuita in Medicina dei viaggi, rivolto a tutti i viaggiatori e messo a disposizione del pubblico per l'ottavo anno consecutivo.
 La consulenza è attivata in occasione della Giornata mondiale della salute promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dedicata quest'anno alle malattie provocate da puntura d'insetto, come zanzare, pidocchi, acari e zecche. "Al solo costo della telefonata, sette giorni su sette, - si legge in una nota- dalle 17 alle 21, sino al 1 ottobre, chiamando lo 02 48317304 sarà possibile confrontarsi con uno specialista del CDI per avere tutte le informazioni necessarie per viaggiare sicuri: dall'indicazione dei documenti sanitari da portare con sé alla lista di quali alimenti consumare e quali evitare, dalla piccola farmacia da tenere in valigia alle vaccinazioni necessarie per le mete più esotiche".
"I cardini fondamentali della prevenzione personale sono: corretta profilassi comportamentale, vaccinale e farmacologica. Una corretta profilassi comportamentale riduce il rischio di esseri punti. Essa può rappresentare, come nel caso della dengue, l'unica protezione possibile. In altri casi affianca efficacemente e completa la prevenzione vaccinale come nel caso della febbre gialla o quella farmacologica come nel caso della malaria", spiega Claudio Droghetti, esperto che risponde alla linea diretta e responsabile dell'Ambulatorio di medicina dei viaggi del Centro Diagnostico Italiano.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

WEDDING DAY BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel domenica 13 aprile 10.00 - 18.30 INGRESSO LIBERO

DiVino Osteria Trevigiana, in collaborazione con Cà Marcello, organizza il 1° Wedding Day al BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel domenica 13 aprile 2014 dalle 10.00 alle 18.30 con molte novità, idee e professionisti per rendere unico il vostro ricevimento nuziale.

http://www.bhrtrevisohotel.com/it/divino-osteria-trevigiana/home


A soli 5 minuti in auto dall'aeroporto Canova di Treviso, il Best Western Premier BHR Hotel di Treviso si trova a 5 km dal centro città. Vanta un centro benessere dotato di sauna, vasca idromassaggio e bagno turco.
Le camere climatizzate del Best Western Hotel di Treviso includono un letto extra-large e una TV LCD con canali satellitari e pay-per-view. Alcune sistemazioni offrono un servizio navetta gratuito per l'aeroporto di Treviso.
L'hotel vanta esterni suggestivi e interni eleganti dal design ispirato all'arte veneziana. Come ospiti della struttura, potrete sorseggiare i raffinati vini proposti dal lounge-bar Goija e gustare i piatti della cucina locale e internazionale presso il ristorante. Al mattino vi attende una colazione americana completa a buffet.



La sala del BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel ricreerà l'ambientazione per il vostro ricevimento: dall'aperitivo di benvenuto al rito civile, dalla location al banchetto e intrattenimento grazie a un team di partner altamente qualificati.

Durante la giornata, verranno estratti premi a sorpresa, fra i quali il soggiorno di una notte in Presidential Suite.


Per maggiori informazioni:
Tel. 0422 3730 | Email info@bassohotels.it

E il turismo ora guarda a Oriente

La grande bellezza dello shopping. Con scenografie da Oscar e le più belle vetrine del lusso. Via della Spiga si prepara alla settimana del Design con una serie di iniziative «esperienziali» e punta tutto sui turisti extraeuropei: cresciuta del 2 per cento rispetto allo scorso anno, la strada attira soprattutto russi (39% della spesa tax free nel 2013) e cinesi (13%) con uno scontrino medio di 1.100 e 1.200 euro. Ma gli equilibri stanno cambiando velocemente, e gli analisti lo hanno capito subito: bisogna puntare sull’Estremo Oriente.
Russi in diminuzione, asiatici in crescita. È questo il trend svelato ieri da Global Blue durante la presentazione dell’iniziativa «La Grande bellezza illumina il salotto del Quadrilatero», trenta alberi di luce - gli stessi usati per il film di Paolo Sorrentino - che decoreranno tutta la via della Spiga durante la prossima settimana grazie all’iniziativa dell’associazione «Amici di via della Spiga». Secondo la società, nel mese di febbraio 2014 le presenze di turisti russi nell’area del Quadrilatero sono calate del 6 per cento, mentre quelle in via della Spiga sono scese del 17 per cento. In crescita invece le presenze di clienti asiatici, in particolare cinesi. «Quello di febbraio è il primo dato negativo, probabilmente da ricollegare alla situazione politica russa», commenta Antonella Bertossi, marketing manager di Global Blue. Nessun problema, basta cambiare (non senza qualche difficoltà). Con una consapevolezza: «Il trend della via continua a essere in crescita». Russi ancora in testa, seguiti dai cinesi. Altra buona notizia: nel primo bimestre del 2014, lo scontrino è cresciuto del 10 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, toccando quota 1.160 euro.
Ricapitolando: il Quadrilatero si conferma meta preferita degli stranieri appassionati del lusso, rappresentando il 35 per cento del mercato tax free nazionale; nel 2013 è cresciuto del 4 per cento; in via della Spiga, negli ultimi dodici mesi, lo scontrino più alto è dei turisti dell’Azerbaijan (1.550 euro), seguiti da quelli del Qatar (1.540) e dai sauditi (1.400). Infine il Salone del Mobile. Durante la rassegna del Design, nel 2012 le vendite esenti da Iva sono cresciute a Milano del 69 per cento, rimanendo invariate rispetto all’anno scorso. «Le proiezioni sono buone: siamo certi che anche l’edizione 2014 andrà bene», illustrano gli analisti.
Milano capitale dello shopping. Con un giardino di luce, in via della Spiga, dal 7 al 13 aprile, «che vuole scandire il tempo che ci separa da Expo», dicono gli organizzatori. E con il patrocinio del Comune: «Abbiamo incoraggiato questa iniziativa - spiega l’assessore al Commercio, Franco D’Alfonso - poiché, più che una scultura, è una visione da vivere e condividere. E i designer sono milanesi». Lezione: «Restiamo uniti per valorizzare il meglio della città. Milano sta crescendo come meta turistica con un più 7 per cento di presenze (7 milioni di persone) e più 10 di permanenze (11 milioni) nel 2013. È la direzione giusta». Altra collaborazione virtuosa: dal 9 al 13 aprile torna il «Milano Design Week Festival»: cinque giorni (e notti) di musica, arte, cultura.  corriere.it