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La montagna un amore infinito

4) Ivo Rabanser: un amore infinito. Storia di un amore infinito: Intervista da Verbania LetterAltura 2011 a cura di Giuseppe Serrone. L'alpinista si racconta come"privilegiato che puo' vivere all'infinito gli attimi di felicita' perche' infinite sono le montagna da scalare".

Monteverdi Festival Madonna nera di Montserrat riscoperta in musica a Cremona

da Avvenire
Siede su un trono ligneo ornato d’oro, così come d’oro luccica il suo manto. Con la mano destra sorregge una sfera, simbolo imperiale, e con la sinistra protegge ilBambino benedicente che tiene in braccio. E’ la "Moreneta", la Vergine nera di Montserrat, la patrona della Catalogna.
01.jpgNostra Signora di Montserrat
“Questa statuetta lignea – spiega padre Josep Maria Soler, abate del monastero benedettino che custodisce l’effigie – è stata intagliata attorno al 1170. Ma, nella montagna di Montserrat, la presenza di una cappella dedicata alla Madonna è documentata fin dall’888 dopo Cristo”. Lì, la fede s’intreccia con oltre mille anni di storia. E impregna migliaia di voci, volti, cuori spezzati, anime in cerca di pace.

“Ancor oggi i pellegrini partecipano alle celebrazioni liturgiche della nostra comunità, e omaggiano la Vergine con un bacio o una soave carezza sulla mano”. Ma “un’altra espressione forte della fede popolare – aggiunge il "padre" dei monaci catalani – è il canto del "Virolai", l’inno della Madonna di Montserrat”. Pure quelle note risuonano da un millennio, e non solo loro.
02.jpgL’abbazia benedettina sublacense di Montserrat
Già. Perché davanti alla "Moreneta", nel Medio Evo la preghiera diventava esperienza totalizzante. La sola mente non bastava più, e nemmeno la parola: l’incontro con la Madre si abbandonava al canto, alla musica suonata, perfino alla danza. Nasceva ai piedi della Vergine uno straordinario repertorio: divenutomanoscritto nel XIV secolo, rilegato in copertina rossa cinque secoli più tardi.
03.jpgIl “Llibre Vermell de Montserrat”
Oggi il “Llibre Vermell de Montserrat” sopravvive in 137 delle sue originali 172 pagine, e accanto a preziose “istruzioni per l’uso” (tra le tante, parafrasando dal latino: è permesso cantare e danzare in chiesa, anche di notte, ma senza disturbare chi si attarda in preghiera o in devote contemplazioni) tramanda tre canoni, due composizioni polifoniche e cinque danze in latino, catalano e occitano. Quegli stessi brani che rivivranno sabato 21 maggio a Cremona (ore 21, chiesa di San Marcellino), incastonati nel Monteverdi Festival dalla Capella Reial de Catalunya. Sì, l’intuizione di Giordi Savall: uno tra i maggiori violisti viventi, il "padre" dell’ensemble.
04.jpgLa Capella Reial de Catalunya
“Quando ho scoperto il Llibre Vermell? Attorno al 1975”, racconta ad Avvenire. Un incontro casuale ma non più di tanto. “Ogni estate, trascorrevo con la mia famiglia quindici giorni andavo al monastero: ricordo la frescura del luogo e delle bellissime passeggiate”. Immaginiamoci il talentuoso musicista in formazione, allora poco più che trentenne: poteva forse rimanere insensibile a quelle melodie, interpretate da circa un millennio? E’ vero: allora ne aveva sentite poche, perchè la maggior parte “non viene più eseguita in santuario”.

Ma, ora che l’intero "Llibre" rivive nel mondo grazie a lui, il fondatore della "Capella Reial" non ha dubbi: “Per quel tempo, si tratta di una raccolta straordinaria. I brani manifestano un’emozionante purezza e una calorosissima spiritualità, quasi sembrano una ninna nanna...”. E poi, il loro significato: “Insegnavano a coltivare la gioia spirituale, la gioia dei pellegrini, la gioia provata da chi sapeva di camminare verso Dio”.
05.jpgGiordi Savall
Così, anche a Cremona, i cantori entreranno e usciranno di scena in processione, al respiro di una monodia gregoriana che poi diventerà canone. Una particolarità pressochè unica. Non solo. “Tutto il concerto - avverte il direttore - sarà come una celebrazione liturgica”: la preghiera in musica fluirà senza interruzioni, spesso cadenzata pure dal suono di piccole campane.
Video. La “Capella Reial de Catalunya” interpreta il “Llibre Vermell di Montserrat”

 

Nella città del Torrazzo illuminerà una sola sera, questa fascinosa lode alla "Moreneta". E un paio di settimane fa era accaduto lo stesso a Milano, nella chiesa di Sant’Antonio Abate. Ora, non sono previste altre repliche. Ma c’è un luogo, in Italia, che pur senza la ricchezza del "Llibre Vermell" si affida a Nostra Signora di Montserrat da almeno seicento anni: è la terra di Alghero, avamposto occidentale in provincia di Sassari.
06.JPGIl campanile della cattedrale di Alghero (Gianni Saiu)
“Nel 1354 - spiega il referente del progetto culturale della Chiesa italiana per la diocesi sarda, Tonino Baldino – la città passò sotto la dominazione del regno di Aragona. E da quel momento rimase spagnola fino al 1720, quando divenne un possesso sabaudo”. Naturale: furono gli aragonesi a importar lì il culto della “loro” Vergine. E come “ancor oggi Alghero è un’isola linguistica catalano–parlante - ricorda il docente di scuola superiore in pensione, ora a capo del locale Centro studi & politica "Giuseppe Toniolo" -, così i suoi abitanti continuano ad affidarsi alla Madonna di Montserrat”. Che poi è anche la "loro" Madonna, intronizzata in una cappella della Cattedrale e nel principale santuario mariano della diocesi,Nostra Signora di Valverde.
07.JPGLa “Moreneta” nella cattedrale di Alghero (Gianni Saiu)
Due statue, due storie (recenti). Ed é ancora Baldino a raccontarle. “Terminata la dominazione spagnola - questa la premessa - i rapporti tra le due terre si erano pressochè dissolti”. Ma negli anni Cinquanta accadde qualcosa d’inaspettato. “Durante la dittatura franchista - ricostruisce il docente in pensione - in Spagna era vietato parlare in catalano”. Fu allora che qualcuno, in quella regione, si ricordó dei "germans de l’Alguer", i fratelli di Alghero, i compagni di lingua. Presto fu organizzata una crociera, e lo sbarco in terra sarda segnò l’inizio di una grande festa. Era il "retrobament", il reincontro. Era l’agosto del 1960.
08.jpgIl “retrobament”: l’accoglienza ai catalani nell’imminenza dello sbarco (cortesia Tonino Baldino)
La statuetta della “Moreneta” arrivó in quell’occasione: i catalani la donarono agli algheresi, e subito fu collocata in Cattedrale. Dinanzi a quella Vergine, i due popoli s’inginocchiarono insieme. E davvero si riconobbero fratelli innanzi all’unica madre. Quarantadue anni dopo, la visita fu ufficialmente restituita.
“Durante un nostro pellegrinaggio a Montserrat - ricorda il presidente del "Toniolo"-, portammo in abbazia l’effige di Nostra Signora di Valverde. Allora i monaci ricambiarono con una seconda copia della Madonna Nera, che al ritorno venne intronizzata nel nostro santuario campestre”.
09.jpgNostra Signora di Montserrat in processione verso la cattedrale di Alghero (cortesiaTonino Baldino)

Altro evento solenne, quello del 2012 ad Alghero: per la traslazione della "Moreneta" - che in cattedrale fu collocata nell’attuale cappella gotica a lei dedicata - a concelebrare con il vescovo Mauro Morfino arrivò l’abate di Montserrat, Josep María Soler. Momenti forti e unici, questi. Eppure, momenti che rivivono ogni giorno nella fraterna preghiera dei due popoli. Dinanzi all’antichissima statua catalana, una delle lampade votive esprime la devozione di Alghero. E la sua comunità, ogni anno, vi offre l’olio per la fiamma quotidiana. Risuonerà anche ad Alghero, prima o poi, il “Llibre Vermell” della Moreneta? Per Baldino, sarebbe “una prospettiva molto interessante”.

Mille sapori di Barbados al Food & Wine and Rum Festival. L’evento eno-gastronomico più cool dei Caraibi ritorna dal 19 al 22 novembre

Delizie culinarie, rum, polo, shopping, feste in spiaggia e party fino a tarda notte attendono i partecipanti della sesta edizione del Barbados Food & Wine and Rum Festival, l’evento gastronomico più glamour dei Caraibi che si terrà dal 19 al 22 novembre 2015 sull’isola di Barbados.

La nuova edizione sarà ancora più ricca di eventi, come annunciato da William Griffith, CEO di Barbados Tourism Marketing Inc. (BTMI), ente del turismo di Barbados: “Giunto al sesto anno, il Food & Wine and Rum Festival si conferma un evento di punta per gli amanti della buona cucina nell’area caraibica. Quest’anno il festival si arricchisce e rinnova, ospitando importanti nomi della ristorazione internazionale, i migliori chef locali e ancora più eventi in tutta l’isola”.

Superstar dell’edizione 2015 l’acclamato chef Marcus Samuelsson, già ospite delle precendenti edizioni: autore di libri di successo, vincitore del premio James Beard Award e campione di Top Chef Master, Samuelsson ospiterà un evento speciale dedicato a Barbados, Bajan Invasion launch party, nel suo iconico ristorante newyorkese Red Rooster Harlem il 17 settembre.

Saranno inoltre presenti, per la prima volta quest’anno, numerosi chef di fama internazionale: Chris Cosentino, ristoratore di successo di San Francisco, Carla Hall, presentatrice del programma televisivo di cucina The Chew trasmesso da ABC, Craig Harding, chef e proprietario del ristorante Campagnolo di Toronto e presentatore della serie web The Chef’s Bar, e Andrew Pern, chef del ristorante stellato Starr Inn di Harome, in Inghilterra.

Tra i talenti locali, Duayne Holligan, executive chef di Crane Resort, Handerson Butcher, executive chef del Pureocean Beachside Dining Restaurant presso il Divi Southwinds hotel, Dane Saddler, proprietario e chef di Caribbean Villa Chefs. Sarà presente, inoltre, il miscelatore e bartender barbadiano Philip Antoine, vincitore della scorsa edizione del festival con “Rum Passion”, selezionato come cocktail ufficiale dell’edizione 2015.

I visitatori si devono aspettare un ricco menu di appuntamenti a partire dall’evento di apertura Coastal Blend con Marcus Samuelsson, che si terrà a Oistins il 19 novembre. Pesce fresco, dimostrazioni di cucina, un’esibizione di miscelazione e tanta musica locale sono gli ingredienti per una serata di divertimento, buon cibo e danze.

Il 20 novembre, il nuovo Fusion Rooftop Restaurant all’interno dell’esclusivo Limegrove Lifestyle Centre ospiterà la serata Evening Reserve, un aperitivo chic con gustosi hors d’oeuvres preparati secondo le ricette dei celebrity-chef partecipanti al festival, degustazione di vino e musica.

Il pomeriggio del 21 novembre, l’appuntamento è all’Holder’s Polo Club per il Taste the Spirits of Polo: gli appassionati potranno assistere a una partita di polo gustando deliziosi cocktail e canapé. Alla sera, sarà invece possibile seguire il proprio chef preferito per una cena indimenticabile, partecipando ad una delle quattro serate speciali Gourmet Safari al Cobbler’s Cove, The Crane, Fairmont Royal Pavilion e The Cliff Beach Club. La notte proseguirà con l’after party nella Second Street di Holetown.

Il festival si concluderà il 22 novembre sulla spiaggia di Needham’s Point presso l’Hilton Barbados con il beach party Fiesta in the Sand, dalle 11 alle 15. I partecipanti potranno rilassarsi sulla spiaggia sorseggiando un cocktail, assistere agli showcooking dello Chef Chris Cosentino e gustare un autentico BBQ.

Per maggiori informazioni su Barbados Food Wine and Rum Festival: www.foodwinerum.com

Per informazioni su Barbados: www.visitbarbados.co/it/

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Viaggio al Festival del Medioevo

di Marzia Apice


Le dame e i cavalieri, i castelli e l'amor cortese, i roghi, l'Inquisizione e i templari tanto cari a Dan Brown: l'epoca spesso erroneamente definita dei "secoli bui", con il fascino dei suoi misteri immortali che ancora oggi accendono la fantasia di tanta gente in tutto il mondo, sarà al centro del Festival del Medioevo, la cui prima edizione si svolgerà a Gubbio dal 30 settembre al 4 ottobre. Un'occasione più unica che rara per conoscere da vicino, smontando pregiudizi e false credenze, una storia lunga 1000 anni, scoprendo le analogie e le differenze con l'attualità.

    Perché l'obiettivo del festival è proprio la condivisione di un imponente e complesso patrimonio di saperi storici, artistici, religiosi e culturali che spesso è riservato solo a una ristretta élite di esperti.
    A questo servono infatti gli incontri con scrittori qualificati e autorevoli studiosi (tra cui Franco Cardini, Chiara Frugoni, Tullio Gregory, Massimo Montanari e Jacques Dalarun), le mostre, i concerti, gli spettacoli, i mercati (come la Fiera del libro medievale e L'Erbario, con piante officinali, bevande e medicamenti naturali) e tutti gli appuntamenti culturali che affolleranno il calendario dei cinque giorni della manifestazione. Anche la Rai avrà un ruolo decisivo nell'evento, come main sponsor, proiettando per gli spettatori del festival film, sceneggiati televisivi e documentari tratti dalle teche Rai e da Rai Storia.

"Ci sono tante belle rievocazioni in Italia ma questo festival è diverso. Noi vogliamo divulgare il Medioevo e chiarire i tanti equivoci che ci sono sui suoi dieci secoli di storia", ha detto oggi Federico Fioravanti, ideatore della manifestazione, durante la conferenza stampa presso la sede Rai di viale Mazzini, sottolineando che anche la scelta della cittadina umbra non è casuale perché "a Gubbio il Medioevo si respira camminando".

Proprio per ricercare le radici medievali dell'Europa e riflettere sui destini e sulle sfide multiculturali che attendono al varco il Vecchio Continente, il festival nelle intenzioni degli organizzatori vuole avere una spiccata vocazione internazionale, proponendosi come centro in cui far confluire personaggi di spicco italiani e stranieri. Senza contare l'ambizione di diventare il principale evento di Gubbio, proiettandosi già nei prossimi anni. "Siamo una piccola grande capitale del Medioevo", ha detto Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio, "rivendichiamo un tessuto urbano medievale che va oltre i luoghi più noti della città e che va riscoperto nella sua interezza. Per questo il festival non vuole avere un approccio elitario né tantomeno kitsch, ma propone una divulgazione seria".
   
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A Capalbio primo festival,naked yoga, arte e Reiki. Dal 16 al 18 maggio; anche conferenza su turismo naturista


Arte, musica, teatro, discipline olistiche, il tutto rigorosamente in veste adamitica. Dal 16 al 18 maggio si svolgerà nel Villaggio Capalbio Resort il primo Festival Naturista italiano, unica occasione di incontro di tutto il mondo nudonaturista: associazioni, gruppi indipendenti e tutti coloro che seguono questo stile di vita. Per l'occasione è convocata anche una grande conferenza dell'associazionismo naturista italiano, alla quale sono invitate a discutere di naturismo e di turismo naturista tutte le associazioni italiane, sindaci, amministratori pubblici e operatori turistici. ''In Italia - spiegano gli organizzatori - il naturismo e lo stile di vita che esso rappresenta è in crescita continua, come dimostra il fiorire di iniziative e di leggi naturiste regionali, mentre crescono le strutture turistiche naturiste. Il Festival Naturista intende pertanto essere occasione di incontro e di dibattito tra tutte le anime del naturismo, nonché un momento di divulgazione e comunicazione con il vasto pubblico, al fine di diffondere una corretta informazione sul naturismo stesso e le sue potenzialità turistiche''. Si terranno stage e seminari di naked yoga, Reiki, Biodanza Naturista ed è previsto uno stage di body painting. (ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Nord America, inverno di Festival. Appuntamenti nati per esorcizzare i rigori dell'inverno, tra sculture di ghiaccio e attività su neve

Attività sulla neve, sculture di ghiaccio, tuffi sotto lo zero o sugli sci trainati da cavalli. Nel Nord America l'inverno ha in serbo decine di eventi per esorcizzare le rigide temperature di stagione e divertirsi in attesa dei rassicuranti colori primaverili. Da fine gennaio agli inizi di marzo i festival invernali di Canada e Usa, i Winter Carnivals della regione, sono un'idea affascinante per un viaggio fuori stagione.

Fra gli appuntamenti segnalati da
National Geographic Traveler c'è quello che da settantasette anni si organizza ad Anchorage, città che si trova sull'insenatura di Cook in Alaska (mappa) e che per anni è stata nominata fra le città più vivibili degli Usa: l'evento, quest'anno dal 24 febbraio al 4 marzo, si chiama Fur Rendezvous o Rondy ed è oggi l'occasione per una dieci giorni di divertimento e sport sulla neve. Le sue origini risalgono agli anni Trenta, quando la città non contava che tremila abitanti e non aveva a disposizione gli oggetti e i luoghi di svago e raccoglimento di oggi, non c'erano i televisori, computer, cinema, centri commerciali o simili e i lunghi inverni erano un macigno per cui l'unica preoccupazione era sopravvivere agli elementi della natura. Fu allora che un cittadino di nome Vern Johnson, padre del Fur Rendezvous, pensò con alcuni compagni di organizzare un festival di tre giorni, con sport e attività sulla neve, in occasione del ritorno in città di minatori e cacciatori. La popolazione accolse l'iniziativa con entusiasmo e l'appuntamento crebbe negli anni fino a richiamare l'attenzione del turismo non solo nazionale (www.furrondy.net).

Nasce per le stesse ragioni il Winter Carnival di
Saranac Lake, nello Stato di New York (mappa), dal 3 al 12 febbraio, tra competizioni sportive come il curling e lo sci nordico e concerti, fuochi d'artificio e una parata a tema. Quest'anno l'evento è intitolato agli alieni. Pezzo forte il palazzo di ghiaccio realizzato da volontari con migliaia di blocchi di ghiaccio presi dal Lake Flower (www.saranaclakewintercarnival.com).

Sua maestà l'inverno protagonista anche a Sault Sainte Marie, nell'
Ontario (mappa), con il Bon Soo Winter Carnival (3-12 febbraio). L'appuntamento clou è il tuffo nelle acque gelide del Lake Superior (www.bonsoo.on.ca). Ottawa, la capitale canadese, si trasforma nello stesso periodo con Winterlude e le meraviglie delle sculture di ghiaccio e dei chioschi in cui rifocillarsi con cioccolata calda (www.canadascapital.gc.ca/celebrate/winterlude). Quest'anno ricorre il bicentenario della festa. In Canada da non tralasciare il maggior festival del genere, il Quebec Winter Carnival, dal 27 gennaio al 12 febbraio, richiamo per artisti e visitatori provenienti da tutto il mondo (www.carnaval.qc.ca/en).

A St. Paul, in
Minnesota, dal 26 gennaio al 5 febbraio il Winter Carnival è una due settimane all'insegna di attività su neve, maratone, parate e sculture di ghiaccio (www.winter-carnival.com). Un must del New England è invece la partecipazione al Dartmouth Winter Carnival nel New Hampshire, nato all'inizio del Novecento (www.dartmouth.edu/~sao/events/carnival/index.html). Altre due segnalazioni sono lo Steamboat Springs Winter Carnival in Colorado (8-12 febbraio - www.steamboat-chamber.com/index.asp) e il Whitefish Winter Carnival nel Montana, dal 3 al 5 febbraio, anche conosciuto come la Fiesta Pescado Blanco (www.whitefishwintercarnival.com).

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Roma, Festival sulla letteratura di viaggio

Si terrà a Roma, da oggi al 3 ottobre, la terza edizione del Festival della Letteratura di Viaggio. Quattro giorni dedicati alle diverse forme di narrazione del viaggio, di luoghi e culture. Quattro giorni di eventi che per la prima volta ruotano - in gran parte - attorno a un tema: «Verso Oriente, il Levante». Il Levante, e cioè il Mediterraneo orientale e le terre attorno, a partire dall’Italia fino al Vicino e Medio Oriente. Organizzato dalla Società Geografica Italiana e da Federculture, il festival prevede una ventina di incontri da Predrag Matvejevic a Melania Mazzucco a Tony Wheeler, da Paolo Matthiae a Bernardo Valli ai Radiodervish, da Lucio Caracciolo ad Alessandro Barbero, da Enrico Brizzi a Giuseppe Cederna. Gli incontri saranno coordinati da Giovanna Zucconi, a Villa Celimontana e Palazzo delle Esposizioni, e da Corrado Ruggeri al Tempio di Adriano.

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