Enit Turismo, crescita e scenari futuri dell'Italia all'IBTM World Virtual

Dall'8 al 10 dicembre l'Agenzia Nazionale del Turismo parteciperà alla kermesse internazionale presentando "ventate visual d'Italia". In programma iniziative, attività di networking e la presentazione dei trend di viaggio del 2021

La ricetta per ripartire dopo la crisi innescata dalla pandemia di coronavirus passa anche attraverso l'IBTM World, l'evento globale dedicato al settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions). Per il 2020 la convention internazionale su eventi e turismo sarà digitale e cambierà il suo nome in IBTM World Virtual. Durerà dall'8 al 10 dicembre e vedrà tra i protagonisti Enit, l'Agenzia Nazionale del Turismo italiano, che presenterà nei suoi incontri "ventate visual d'Italia", con l'obiettivo di motivare il settore degli eventi a concepire e offrire ai clienti esperienze di valore e adatte al momento.
Il programma di Enit per IBTM World Virtual

Enit organizzerà appuntamenti di confronto virtuale tra numerose realtà italiane e i migliori buyers internazionali, per una full immersion nel modo di vivere italiano. Sono 23 le aziende coinvolte direttamente e sette le Regioni presenti come partner: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Alto Adige, Veneto e Puglia. Lo scopo è quello di promuovere l'Italia: ogni singolo operatore potrà mettere in agenda fino a 30 appuntamenti, partecipando a incontri individuali pensati su misura.
Buyer internazionali

Anche nella sua versione virtuale IBTM World continua a lavorare per mettere in contatto i suoi partecipanti con i top player del settore. I buyer sono sparsi in tutto il mondo: il 60% in Europa, il 17% dal Nord America, il 13% dal Sudamerica, l'8% dall'Asia e il 2% dal Medio Oriente.
Si punta sull'innovazione

I forum in programma per l'evento toccheranno alcune questioni urgenti per l'industria turistica: dalla tecnologia alla gestione delle crisi, passando per sostenibilità e trend futuri. "In termini di entrate, la spesa complessiva dei viaggiatori dall’estero in Italia per motivi di lavoro è stata di 5,8 miliardi di euro nel 2019, in crescita del 5% rispetto al 2018 - spiega Giorgio Palmucci, presidente di Enit -. Scienze mediche (17%), tecnologia (15%) e scienze (13%) sono i tre temi di incontro internazionale più apprezzati che ci portano a concentrarci sull’innovazione nel settore MICE per il 2021".
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Venezia, arte sul Ponte di Rialto per il ‘Natale di Luce 2020’

 

Il Ponte di Rialto si tinge d’arte per il ‘Natale di Luce 2020’, verso le celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. Con un gioco di proiezioni e dissolvenze, il ponte si trasforma in un libro su cui scorrono alcune delle pagine più significative della storia della città. Come riporta HotelMag, la struttura in pietra d’Istria del ponte si accende di immagini che, in rapida sequenza, ricordano alcuni dei momenti e dei protagonisti della storia, dell’arte e dell’architettura veneziane.

La videoproiezione, promossa dal Comune di Venezia e Vela, con la partnership del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, nell’ambito del progetto ‘Natale di Luce 2020’, prende avvio il 5 dicembre per essere ripetuta sino al 31 dicembre 2021. Una rassegna artistica luminosa, da Vittore Carpaccio a Jacopo de’ Barbari, da Antonio da Ponte a Vincenzo Scamozzi, al Canaletto, per raccontare questo punto nevralgico che unisce le due sponde del Canal Grande.

La narrazione, a cura di Etra Comunicazione, che si chiude con un brindisi simbolico al nuovo anno, vuole anche introdurre le celebrazioni per il 1600esimo anniversario della fondazione di Venezia, che ricorrerà il 25 marzo 2021.

ttgitalia

Convention Bureau Italia, rinnovato il Protocollo d’Intesa con Enit

Convention Bureau Italia ha rinnovato la firma del Protocollo d’Intesa con Enit. Viene confermata così la collaborazione strategica tra le due realtà di promozione turistica nazionale.

Punto chiave del Protocollo d’Intesa - rinnovato nel corso di un incontro live straming tra i soci Cbi - è quello di ricostituire il Tavolo di Coordinamento delle Azioni per lo Sviluppo dell’Offerta Congressuale, un organo fondamentale, fa sapere in una nota Cbi, per puntare a un rilancio concreto e operativo del settore Mice italiano.

Tavolo di Coordinamento che ha aumentato il suo peso specifico istituzionale grazie all’adesione in diretta, di Andrea Corsini, assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio dell’Emilia-Romagna.

Un’adesione che di fatto implica un trait d’union fondamentale tra il Tavolo di Coordinamento e le istituzioni, tramite la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, presieduta proprio dall’Emilia Romagna.

“Siamo molto soddisfatti del rinnovo del protocollo d’intesa con Enit – ha annunciato la presidente Cbi Carlotta Ferrari -, oltre a gettare le basi per una serie di attività promozionali che si terranno congiuntamente nel 2021, si tratta di un passaggio fondamentale che, per quanto formale, ci consente, soprattutto grazie alla riapertura del Tavolo di Coordinamento, di strutturare in modo rinnovato e concreto anche il rapporto con le Regioni e con le istituzioni in generale”.

“Ci sarà sicuramente un’attenzione maggiore da parte di Enit riguardo al piano 2020/2021 per supportare il Mice, indubbiamente uno dei settori che sta soffrendo di più in questo difficile periodo che sta vivendo tutto il settore turistico - ha aggiunto il presidente Enit, Giorgio Palmucci, collegato da remoto -. Grazie al rinnovo del Protocollo d’Intesa con CBItalia, ma soprattutto anche attraverso il lavoro che effettueremo al Tavolo di Coordinamento, faremo in modo che il segmento del Mice possa finalmente tornare a pieno regime”.

ttgitalia

Cultura: 10 poeti italiani del Novecento da leggere assolutamente

Proprio per soddisfare la curiosità di chi legge e ama le poesie, abbiamo preparato una lista di 10 poeti italiani del Novecento, alcuni più noti (perché spesso studiati a scuola), e altri meno conosciuti (ma non per questo meno importanti). Certo, questa nostra breve selezione non ha la pretesa di essere esaustiva (ci sarebbero moltissimi altri nomi da citare e ricordare), ma ha la speranza di diffondere un po’ di bellezza e di meraviglia, se è vero che, come diceva Walt Whitmanla poesia salverà il mondo.

E se poi a qualcuno venisse voglia di approfondire altre figure di questo periodo storico, rimandiamo alla lettura di una nuova raccolta, Il verso giusto. 100 poesie italiane (collana i Robinson/Letture, Laterza), scritta dal grande linguista e filologo Luca Serianni, che ha scelto cento poesie del Novecento per valore assoluto, rappresentatività e, naturalmente, gusto personale.

eugenio montale Getty novembre 2020

Satura, Eugenio Montale

  Nato a Genova nel 1896 da una famiglia di commercianti, Eugenio Montale (Premio Nobel nel 1975) inizia a frequentare fin da giovanissimo gli ambienti culturali e letterari. La sua prima raccolta di liriche, Ossi di seppia, risale al 1925, e subito si fa notare per l’originalità del linguaggio e dei temi trattati. A questa pubblicazione seguono poi Le occasioni, in cui è evidente l’adesione alla poetica dell’ermetismo, La bufera e altroLa farfalla di Dinard e Auto da fé. È nel 1971 che esce Satura, che contiene gli Xenia, un gruppo di liriche dedicate al ricordo della moglie, Drusilla Tanzi, deceduta nel 1963, e chiamata con l’appellativo affettuoso di “mosca”. Tra queste compare la celebre Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale, una poesia dal sapore diarisitico e prosaico, che esprime tutto il dolore della perdita e della mancanza attraverso un linguaggio scorrevole e diretto. Giorgio Caproni

Il seme del piangere, Giorgio Caproni

È il 1912 quando Giorgio Caproni nasce a Livorno. Ancora bambino si trasferisce a Genova con la famiglia, e qui compie i suoi studi. Diventa maestro elementare e inizia a pubblicare i primi volumi di poesia, tutti rivolti alla ricerca di una musicalità della parola, come tipico della sua scrittura: è il periodo in cui nascono Come un’allegoriaBallo a FontanigordaFinzioni e Cronistoria. Dal 1945 si stabilisce a Roma dove continua a insegnare e a scrivere. Nel 1959 esce Il seme del piangere, centrato sulla costruzione del personaggio della madre defunta, Annina. Sempre caro gli fu infatti il tema del lutto e della comunicazione con essenze invisibili (morti, ricordi, figure fantasmagoriche), uniche possibili interlocutrici con cui affrontare la tranisitorietà e la provvisorietà della vita umana.

Antonia Pozzi

Desiderio di cose leggere, Antonia Pozzi

È sempre del 1912 Antonia Pozzi, poeta di origini milanesi, venuta a mancare all’età di ventisei anni, quando decide di togliersi la vita avvelenandosi con barbiturici. Ipersensibile, dolce e dotata di un’intelligente brillante: l’autrice ha attraversato un’esistenza piena di conflitti, dapprima quello con il padre, che le vieta di proseguire una relazione amorosa con il suo insegnante di italiano, e poi quello religioso. Praticamente sconosciuta al grande pubblico per molto tempo, Antonia Pozzi ha lasciato più di trecento composizioni, mai pubblicate in vita. Tutte le sue poesie sono state raccolte e pubblicate postume in diverse antologie, attraverso le quali possiamo conoscere la voce unica, “leggera, pochissimo bisognosa di appoggi, che tende a bruciare le sillabe nello spazio bianco della pagina“, come scrisse Eugenio Montale.  

Nel magma, Mario Luzi

Mario Luzi nasce a Firenze nel 1914. Si laurea in letteratura francese e inizia a insegnare in varie scuole, medie e superiori, e poi presso l’Università di Firenze. Esordisce con la raccolta di poesie La barca, nel 1935, nel pieno degli anni dell’ermetismo, che condiziona all’inizio molto il suo stile di scrittura. Si sposta però poi verso espressioni più aperte, colloquiali e discorsive, in un raro equilibro fra recitativo e canto. È di molto tempo più tardi una delle sue opere più memorabili, Nel magma, del 1963, da cui emerge tutto il suo tratto malinconico e drammatico: i versi si esprimono in una forma più ampia e immediata, assumendo le forme di un pensiero poetante su istanze essenziali della natura e sugli interrogativi dell’umano.

Pier paolo pasolini

Poesia in forma di rosa, Pier Paolo Pasolini

Nato a Bologna nel 1922, Pier Paolo Pasolini è uno degli intellettuali più splendenti del Novecento. Romanziere, poeta, giornalista, regista, drammaturgo, pubblica all’età di vent’anni la sua prima raccolta, Poesie a Carsara, che confluiranno poi nel volume La meglio gioventù, e poi ancora ne L’usignolo della chiesa cattolica. Nel 1947 si iscrive al Partito comunista ed esercita un’attiva militanza politica, nel frattempo inizia a insegnare, ma quasi subito viene sospeso dal mestiere ed espulso dal PCI perché accusato di corruzione di minori. Si trasferisce quindi a Roma ed entra a contatto con la vita del sottoproletrariato: è questo il momento in cui viene alla luce uno dei suoi romanzi più celebri, Ragazzi di vita, e a seguire, Una vita violenta. Intanto inizia a lavorare come sceneggiatore cinematografico, ma non abbandona la scrittura di versi: escono Le ceneri di GramsciLa religione del mio tempo e Poesia in forma di rosa. Quest’ultima è un vero e proprio romanzo autobiografico in versi che – osservava l’autore in un’intervista – “racconta punto per punto i progressi del mio pensiero e del mio umore” in quegli anni. È in questa antologia che compare l’indimenticabile Supplica a mia madre: “Sei insostituibile. Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data”. Tutte le poesie (>>>Pasolini in offerta su Amazon)   (Giovanni Giudici - Tutte le poesie in offerta su Amazon)

La vita in versi, Giovanni Giudici

Poeta prolifico, poeta del quotidiano: Giovanni Giudici nasce a Le Grazie (La Spezia) nel 1924. Come Pasolini, anche lui si dedica all’attività politica e intanto si guadagna da vivere come giornalista. Lavora per molto tempo nell’ambito pubblicitario della Olivetti e si afferma come autore con L’educazione cattolica e La vita in versi, due raccolte che mostrano la capacità dell’autore di rappresentare il reale, con assoluta grazia, delicatezza e semplicità. Quest’ultimo, in particolare, è un libro che esprime alla perfezione il disagio dell’intellettuale e dell’uomo rispetto ai modi di vita del neocapitalismo nella Milano del boom, e soprattutto l’urgenza di vivere di poesia come unica via per sopravvivere davvero: “Inoltre metti in versi che morire è possibile a tutti più che nascere. E in ogni caso l’essere è più del dire”.  

Gli strumenti umani, Vittorio Sereni

Anche Vittorio Sereni, nato a Luino (Varese) nel 1925, condivide con i colleghi poeti il mestiere dell’insegnante. Durante gli anni della maturità, si trasferisce a Milano e frequenta circoli letterari che fanno capo alla rivista Corrente. Nel 1941 viene pubblicato il suo primo libro, Frontiera, ma è del suo terzo volume che vogliamo parlarvi, Gli strumenti umani, opera che segna in Italia il definitivo superamento della corrente ermetica e l’apertura verso un modo di scrittura sospeso ed errante, continuamente forato dai disvelamenti, epifanie, segreti ed ombre.  Una poesia fatta di bisbiglii, voci e vibrazioni, dove la tradizione viene conservata e rielaborata per aprire la strada alla sperimentazione degli anni successivi.

Laborintus, Edoardo Sanguineti

Tra i più noti nomi del gruppo ’63, Edoardo Sanguineti nasce a Genova nel 1930. Docente di letteratura italiana e studioso di Dante, è un critico e poeta della neoavanguardia. Le sue opere di versi sono il manifesto della sperimentazione poetica di cui parlavamo poc’anzi, mostrando la disgregazione del linguaggio e del senso. Come la prima, Laborintus, del 1956, raccolta audace ed estrema, che rivela già la vocazione profonda di quello che Romano Luperini definisce “l’ultimo intellettuale del Novecento”.  

La Terra Santa, Alda Merini

Nata nel 1931, il 21 marzo, in primavera, come fa notare in una delle sue poesie più celebri: Alda Merini è milanese doc, ed è proprio nel capoluogo lombardo che cresce e studia, appassionandosi fin da subito alla poesia. Esordisce infatti all’età di 15 anni, grazie ad un’insegnante delle medie che ne scova e ne apprezza il talento. La raccolta La Terra Santa (Scheiwiller), del 1979, la rivela come grande autrice e segna l’inizio del suo successo, con un’opera che racconta l’esperienza vissuta in ospedale psichiatrico. In questo volume, la scrittrice utilizza la vicenda dell’esodo del popolo ebraico in Terra Santa come metafora del periodo trascorso in manicomio, tracciandolo con toni esasperati, e ossessivi che restituiscono una sensazione di tormento e claustrofobia. Con La Terra Santa, Alda Merini vince nel 1993 il Premio Librex Montale.   poeti italiani novecento

Cento quartine e altre storie d’amore, Patrizia Valduga

Poetessa e traduttrice, Patrizia Valduga nasce a Castelfranco Veneto nel 1953. Studia medicina, ma cambia percorso per intraprendere gli studi letterari. Vive a Milano e si dedica allo studio di Mallarmé, Valery, Donne, Molière, Céline, Cocteau e Shakespeare. Intanto si afferma come autrice, attratta da una poesia che molto ha a che fare con il teatro: la sua raccolta Cento quartine e altre storie d’amore è del 1997 e ospita cento quartine che raccontano, senza censure, quello che succede fra un uomo e una donna nel “tempo reale” di un incontro d’amore. Nel finale, mille versi per raccontare la metamorfosi di una sopraffazione erotica in un’esperienza o visione iniziatica: due storie diversissime e complementari, racchiuse entrambe nello spazio di una sola notte.