Meeting Nazionale del Turismo. Il Paese che vogliamo. Un turismo per tutti 13 e 14 settembre 2019 a Ferrara


Un evento rivolto ad enti, istituzioni, associazioni, aziende, università ed ai principali stakeholder dell'industria turistica nazionale. Conferenze, talk show, workshop, per un confronto tra esperti del settore. Obiettivo: sviluppare l'attrattività dell'Italia come meta turistica nel panorama mondiale Un confronto tra istituzioni e privati, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, con la collaborazione di #ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo.

Una due giorni di dibattiti, tavole rotonde e sessioni tematiche, per dare spazio a tutte le idee innovative dei protagonisti del settore.

Inoltre, saranno presenti giornalisti, testimonial e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, per dare un apporto innovativo ed una visione d'insieme del mondo del turismo oggi e dell'Italia come destinazione turistica completa.
Programma
Il Paese che vogliamo. Un turismo per tutti 13 e 14 settembre 2019 Teatro Comunale – Ferrara
Corso Martiri della Libertà, 5 13 settembre

Programma Evento in pdf >>> scarica da qui

fonte: www.turismo.politicheagricole.it/
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

A Vetulonia Goya in Italia

Francisco Goya 

Due opere inedite di Goya sono protagoniste di un importante evento culturale al Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia. Si tratta di Goya in Italia. Due capolavori tra luce ed ombra che consente al pubblico di ammirare per la prima volta due opere recentemente attribuite al pittore. Ricordiamo infatti che tra il 1770 e il 1771 Francisco Goya soggiornò in Italia per circa 14 mesi: fu un’esperienza molto feconda, che lo portò a contatto con il vivace ambiente artistico di Roma, dove conobbe Giovan Battista Piranesi, Johann Heinrich Fussli e i numerosi pittori spagnoli di stanza nell’Urbe e si lasciò ispirare da maestri del passato come Raffaello, Bernini, Veronese, Reni, Guercino, Rubens. L’avventura terminò in modo rocambolesco con un improvviso ritorno in Spagna e con il pittore braccato dalla polizia pontificia per aver rapito una ragazza di Trastevere destinata al convento. 

PERCHE' ANDARE

Curata dallo storico dell’arte ed esperto di Goya Daniel José Carrasco de Jaime e da Lorenza Mochi Onori, ex direttrice della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini la mostra mette in scena l'opera “Iam tandem Italiae fugentes prendimus oras” una grande tela con cui Goya partecipò al concorso indetto per il 1771 dall’Accademia di Belle Arti di Parma. Del dipinto sembrava non essere rimasta traccia, fino alla recentissima attribuzione arrivata grazie allo studio approfondito del Cuaderno italiano dell’artista. A quest’opera che all'epoca riscosse giudizi lusinghieri, grazie ai quali al rientro in patria l’artista ottenne prestigiose committenze, viene affiancato un altro inedito fresco di attribuzione. Si tratta del “Ritratto di Don Miguel Cayetano Soler”, che testimonia la straordinaria capacità dell’artista di trasferire sulla tela non solo l’aspetto esteriore dei suoi modelli con guizzi di luce e dettagli carichi di significato, ma anche e soprattutto la loro psicologia.

DA NON PERDERE

Ricordiamo che le opere saranno poi esposte dall’8 al 30 settembre al Polo Espositivo Clarisse Arte di Grosseto, gestito dalla Fondazione Grosseto Cultura. La mostra è resa possibile da Viveterna s.r.l.s., brand impegnato attraverso la progettazione di residenze di lusso nella valorizzazione del paesaggio toscano, in particolare del panoramico promontorio di Castiglione della Pescaia. Viveterna crede nella cultura e nel sociale, e proprio da questi valori è nata l’idea di mettere a disposizione del pubblico due inediti capolavori di Goya, e di destinare il denaro raccolto in occasione degli eventi privati e pubblici collegati alla mostra alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer. L’occasione di sostegno è rappresentata da un progetto di eccellenza del Meyer, nato per sviluppare cure innovative sul fronte della neuro-oncologia.

Goya in Italia. Due capolavori tra luce e ombra
Fino al 7 settembre 2019 
Luogo: Vetulonia, Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
Info: www.fondazionemeyer.it

fonte: turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Fuga romantica tra giochi di luce

lovere lombardia lago italia lago d'iseo

La scrittrice inglese Lady Wortley Montagulo definì il luogo più romantico che avesse visto. E non c'è certamente da meravigliarsene perchè il magnifico borgo di Lovere, adagiato sulla sponda occidentale del Lago d'Iseo come un magnifico anfiteatro abbracciato dal lago e dalle montagne, è un trionfo di scenari incantevoli che sprigionano fascino ed eleganza. Sede del più grande porto turistico del lago, quello di Cornasola, il suo centro storico si arrampica sui rilievi che si specchiano nelle placide acque del bacino regalando scorci pittoreschi dalle suggestioni medievali e rinascimentali. Passeggiando sullungolagosi ammira la splendida natura delle montagne circostanti e spingendo lo sguardo fino alla sponda opposta si possono ammirare le bellezze della costa bresciana e le cime dell'Adamello.

Sin dal primo momento in cui si giunge allo sbocco della Valle Canonica e Cavallina e si scopre lo splendido colpo d'occhio del borgo di Lovere immerso nella natura, immediatamente ci si rende conto di quanto questa località sia perfetta per una fuga romantica in un luogo da sogno dalla storia lunghissima ed affascinante. Esplorando il centro storico si scoprono splendidi edifici eleganti e raffinati tra i quali il bellissimo Palazzo Tadini, oggi sede di una pinacoteca che custodisce preziose opere tra cui alcuni lavori di Canova. Delle antiche fortificazioni medievali si possono ammirare ancora le vestigia della Torre Soca(del XIII-XIV secolo), della Torre degli Alghisi (del XII-XIII secolo) e la Torricella dell'antica cinta muraria.

Cuore pulsante del borgo è la sua bellissima Piazza 13 Martiri, considerata una delle più belle del Lago d'Iseo e da molti paragonata persino a quella di Portofino partendo dalla quale, dopo aver attraversato il rione delle "beccarie" e ammirato il sorprendente stato di conservazione del nucleo antico del paese, si giunge sino a Piazza Vittorio Emanuele II, dominata dalla massiccia Torre Civica sulla quale campeggia il vecchio orologio.

Dalla piazza si dipanano le strette vie del borgo medievale che permettono di salire ancora sino alla chiesa di San Giorgio, risalente al XIV secolo. Magnifica anche la basilica di Santa Maria in Valvendra che dà il nome al borgo rinascimentale di Santa Maria che si sviluppa lungo un'elegante via fiancheggiata da palazzi quattrecenteschi e cinquecenteschi che conduce sino al borgo medievale. E per una splendida passeggiata a cavallo tra storia e natura, vale la pena concedersi un'escursione alla volta del castelliere, un insediamento gallico nei boschi a nord-ovest di Lovere che custodisce i resti di antichi bastioni e murature risalenti a differenti epoche storiche edificati con le rocce di dolomia caduti con le frane.

Durante l'estate, poi, Lovere si trasforma davvero nella meta più romantica per una fuga di coppia. Fino al 29 settembre, infatti, è possibile assistere ai meravigliosi giochi di luce della 5^ edizione dell'iniziativa "Lovere, il Borgo della Luce" che adornano il centro storico in un trionfo di colori ed immagini evocative. Le proiezioni hanno preso il via il 23 giugno in occasione della Notte Romantica ed illuminano oltre 10.000 metri quadrati di edifici loveresi con alcune delle opere romantiche più famose di tutti i tempi, tra cui il celebre “Bacio” di Hayez ed il capolavoro “Amore e Pische” di Antonio Canova. Tutte le sere fino al 15 settembre e tutti i fine settimana dal 16 al 29 settembre l'anfiteatro di Piazza Tredici Martiri, l’Accademia Tadini, Piazza Garibaldi, Piazza Vittorio Emanuele II e la promenade intitolata a Lady Wortley Montagu si ammanteranno di atmosfere uniche regalando ad ogni coppia una vacanza ad alto tasso di romanticismo.

fonte: turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Roma, soggiorno nella storia in Via delle Coppelle



La famosa Via delle Coppelle, nel cuore di Roma, prende il nome dai venditori di coppelle, ossia il barile o il piccolo recipiente di legno che contenevano circa 5 litri di vino, dal latino “cupa”. E’ qui, a pochi passi da Piazza Navona e il Pantheon, nel Quartiere Campo Marzio, che si trova Palazzo delle Pietre, una dimora storica che vanta radici antiche. Via delle Coppelle, infatti, nasce come asse su cui si sviluppava il tessuto storico della Roma Imperiale nella zona del Campo Marzio per collegare questa area al fiume Tevere sul Porto di Ripetta. Ecco perché, nel corso dei decenni, questo spazio ha ricoperto sempre un ruolo fondamentale per la storia della città.

L’attuale Palazzo delle Pietre fu originariamente eretto in epoca anteriore al 1400 e, nel corso delle sua storia, ha cambiato diverse proprietà tra cui la Vaticana Arciconfraternita della SS Annunziata fino ai frazionamenti dei vari immobili. Dal 2012 i proprietari sono diventati la famiglia Mazzi. Palazzo delle Pietre è oggi la scelta ideale per i viaggiatori in cerca di un posto esclusivo dove soggiornare nel centro di Roma, poiché la sua ubicazione consente di raggiungere a piedi tutti i principali luoghi d’interesse della città. A disposizione degli ospiti 24 posti letto distribuiti in 8 comodi appartamenti dotati di tutti i comfort. I dettagli strutturali che si possono ammirare dopo l’attento restauro sono numerosi tra soffitti in travi dipinti a mano, portali in travertino, fregi intarsiati nei muri, marmi pregiati a cui si aggiungono graziosi tendaggi e dettagli d’arredamento che completano ogni singolo appartamento.

La Studio Suite è caratterizzata da tessuti morbidi e vivaci che vestono le accoglienti geometrie degli spazi che risaltano tra arredi moderni ed elementi antichi: sono 45 mq divisi tra camera da letto, cucina con zona living e bagno. L’Executive Suite di 60mq si propone con ambienti sinuosi completati dagli antichi soffitti dipinti a mano e il pavimento in marmo. La Deluxe Suite si distingue per gli originari portali in pietra che adornano l’ingresso nelle camere da letto e le antiche colonne in marmo, mentre laDeluxe Suite Family, di 80 mq, per i colori brillanti delle stoffe, le due camere da letto e i due bagni. La grandiosità dei 130 mq della Royal Suite prevede invece doppio soggiorno, cucina, due camere da letto e tre bagni. 

Palazzo delle Pietre fa parte dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia
fonte: turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Presentata la nuova cartina del “Tour del Monte Rosa”

Sarà presentata la nuova cartina del “Tour del Monte Rosa”

Martedì 20 agosto alle ore 21.00 in Kongresshaus, Renato Boschi in qualità di rappresentante delle Sezioni Cai Est Monte Rosa e membro del direttivo del TMR, ha presentato la nuova cartina dedicata al Tour del Monte Rosa edita da National Geographic.
La cartina “Tour del Monte Rosa. Lungo gli antichi sentieri Walser” presenta, in scala 1:25.000, 206 km di sentieri. Il percorso suddiviso in dieci tappe con tre varianti. I profili altimetrici degli oltre 20.000 metri di dislivello. 
La nuova cartina descrive anche la storia e la geografia del tracciato che compie il periplo del Monte Rosa, passando dalle sue sette vallate.
Nella seconda parte della serata, Elena Giannarelli, dell’Università degli Studi di Firenze, ricercatrice e profonda conoscitrice della storia di Macugnaga e del Monte Rosa, ha presentato: “Macugnaga nei ricordi dei più antichi viaggiatori”.   
ilrosa.info

IN ANTEPRIMA A HOMI OUTDOOR_HOME&DEHORS IL DESIGN ITALIANO PROTAGONISTA A EXPO DUBAI 2020

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   All’interno della manifestazione dedicata alla decorazione della casa,  spazio per i  progetti realizzati da designer under 35 vincitori della Design Competition   I progetti saranno tra le proposte dell’Expo universale del prossimo anno    A HOMI Outdoor_HOME&DEHORS, dal 13 al 16 settembre a Fiera Milano, saranno presentati in anteprima assoluta i progetti della Design Competition Expo Dubai 2020, la call for ideas riservata a giovani designer e imprese lombarde promossa da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che traguarda all’Esposizione universale in programma il prossimo anno a Dubai. Ai giovani designer,  in coerenza con il tema di Expo 2020 “Connecting minds, Creating the future”,   è stato domandato di sviluppare idee progettuali sul tema del “Connecting Spaces” inteso sia come oggetti di design per connettere gli spazi che richiamano la tradizione italiana dell'artigianato interpretato in maniera innovativa (Innovative Crafting), sia come spazi connessi attraverso il digitale, IoT, nuove tecnologie di domotica applicate al design e information design (Digital Connecting Spaces), oppure ancora come strutture temporanee per connettere le persone   (Design for Human Connection). I progetti vincitori saranno esposti ad Expo 2020 Dubai, in programma dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021, a rappresentare l’eccellenza lombarda nel settori del design e della creatività Ma prima di volare negli Emirati Arabi, i progetti selezionati saranno racconti a HOMI Outdoor_HOME&DEHORS seguendo una “tradizione” che ha già visto HOMI promotore dell’iniziativa negli anni precedenti, nell’ottica della valorizzazione delle aziende del territorio lombardo e dello scouting rivolto ai giovani designer.    Così, gli operatori in visita alla mostra avranno l’opportunità esclusiva di scoprire i progetti scelti per  offrire una dimostrazione unica delle nuove frontiere della creatività italiana nel design. Sostenibilità dei materiali e delle tecniche produttive, un uso sorprendente della tecnologia, una grande libertà nella creazione di nuovi ambienti in cui contestualizzare le loro proposte di design e una ricca varietà di ambiti di utilizzo, fanno dei prototipi di Design Competition un compendio unico sulla concezione odierna di oggetti e accessori e una incredibile opportunità per scoprire come cambieranno le nostre abitudini nel prossimo futuro.   L’appuntamento per gli operatori con l’anteprima assoluta dei progetti di Design Competition è a HOMI Outdoor_HOME&DEHORS, a Fiera Milano dal 13 al 16 settembre 2019.  

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale

SALONE DEL CAMPER 2019: SETTORE IN FORMA TRAINA LA MANIFESTAZIONE, CONFERMATI TUTTI I MAGGIORI PRODUTTORI


Appuntamento a Fiere di Parma dal 14 al 22 settembre: secondo APC, nel 2018 +20,3% nel mercato del nuovo; 8,7 milioni i camperisti in Italia ogni anno Parma, giugno 2019 – “Vento d’estate… io vado in camper, voi che fate?”: si potrebbe riadattare così il ritornello della famosa canzone “Vento d’estate” di Max Gazzè. Sì, perché l’estate è in arrivo e, con essa, la voglia di andare in vacanza, puntando però sulla vacanza all’aria aperta. Questa tipologia di turismo è infatti sempre più gettonata dai tantissimi turisti che durante questa stagione vacanziera invadono l’Italia. L’anno scorso, secondo i dati di CNA Turismo e Commercio, tra giugno e agosto i turisti nel nostro Paese sono stati la bellezza di 30 milioni (un milione in più rispetto al 2017, 16 mln italiani e 14 mln stranieri) e per il 2019 le previsioni sono comunque rosee. Di questi 30 milioni, secondo i dati diffusi dall’APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, oltre 1,5 milioni sono stati coloro che hanno visitato l’Italia a bordo di un camper, il mezzo più adatto per una vacanza all’aria aperta e all’insegna della scoperta dei bellissimi tesori nascosti della nostra Penisola. Sempre secondo APC, negli ultimi ponti primaverili, tra Pasqua e il 1° maggio, sono stati almeno un milione i camperisti che hanno invaso lo Stivale, sempre puntando sui nostri tesori enogastronomici. In questo scenario assolutamente positivo si inserisce il Salone del Camper, la più importante manifestazione italiana del Caravanning e del Turismo in Libertà che quest’anno festeggia la sua decima edizione. Si svolgerà dal 14 al 22 settembre, come sempre, dal 2010 a oggi, presso le Fiere di Parma, quartiere fieristico di 400mila metri quadrati al centro dei poli della grande attività produttiva del Nord e del Centro Italia. Questa la carta d’identità di Fiere di Parma, una realtà che all’interno del panorama fieristico italiano si propone come partner per le aziende che intendano vedere realizzate le proprie aspirazioni coniugando tradizione ed innovazione. Il polo parmense è protagonista da diversi anni di manifestazioni leader come Cibus, Cibus Tech e Mercante in Fiera, testimonianze del felice connubio tra competenze fieristiche e brillanti idee imprenditoriali. La kermesse potrà contare come sempre sulla partnership consolidata e ormai storica di APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, che rappresenta un comparto in salute che ha saputo reagire benissimo agli anni di crisi, tanto da piazzarsi stabilmente tra i primi tre grandi produttori europei. Secondo i dati dell’APC, infatti, nel 2018 si è registrato un +20,3% nel mercato del nuovo rispetto al 2017, confermando che la ripresa è in continua ascesa. Un’ulteriore prova di questo trend positivo è il fatto che ogni anno sono circa 8,7 milioni i camperisti italiani e stranieri che visitano il nostro Paese (+4,5% sul 2016), generando un fatturato complessivo di 2,6 miliardi di euro. A ulteriore conferma di questa tendenza, la manifestazione accoglierà la totalità dei produttori europei di veicoli ricreazionali, i più importanti marchi della componentistica e dell’accessoristica nonché una significativa selezione di carrelli tenda, tende, verande e altre attrezzature per il campeggio. I padiglioni 6, 5 , 3 e parte del 2 sono dedicati specificatamente alle aziende produttrici di Camper e Caravan: grandi gruppi come Adria, Arca, Autostar, Benimar, Blue Camp ,Buerstner, Carado, Carthago, Challenger, Chausson, CI, Dethleffs, Elnagh, Etrusco, Eura Mobil, Fendt, Fleurette, Font Vendome, Frankia, Hymer, Hobby, Knaus Tabbert, Laika, Malibu, McLouis, Mobilvetta, Niesmann- Bischoff, PLA, Rapido, Rimor, Roller Team, Sunlight, Trigano, XGo e importanti case motoristiche quali Citroen, FCA-Fiat Professional, Mercedes Benz, Peugeot e Volkswagen, presenteranno le loro novità per il comparto dei veicoli ricreazionali. Il padiglione 2, oltre a produttori ed allestitori di veicoli, ospiterà componentisti, accessori e tutte le soluzioni tecniche e i complementi per rendere confortevole e sicura la vacanza in libertà. Il Salone ospita infatti una sezione "Percorsi e Mete" dedicata alle destinazioni, al turismo e a tutto ciò che occorre per una vacanza esperienziale, dedicata alla pratica di sport outdoor quali bici e trekking per poter soddisfare la domanda crescente di vacanza attiva, turismo esperienziale e sostenibile. L'offerta del Salone del Camper 2019, rinnovato nel layout e arricchito nella proposta espositiva, consente di fruire di spunti e suggestioni preziose per organizzare le vacanze ed è completata dalla presenza di editoria specifica, guide, mappe e tutti gli strumenti utili per indirizzare e consigliare i viaggiatori più esperti ma anche guidare anche i neofiti dell'abitar viaggiando. “Le strade dei sapori” sarà il segmento dedicato agli itinerari enogastronomici con una selezione di produttori d'eccellenza provenienti da tutta Italia. A conferma dell’unicità del Salone del Camper, la seconda fiera di settore più importante del mondo, si segnalano anche aree tematiche di approfondimento e networking: ad esempio, l’area “Viaggi, Incontri e Racconti” che propone l'incontro dal vivo con scrittori e testimoni di viaggi straordinari. In area esterna ai padiglioni espositivi, sarà inoltre possibile visitare la “Camper Arena” con l'ormai tradizionale “Area Amici a 4 zampe”, spazio dedicato ad attività ludiche e sportive da svolgere insieme ai fedeli amici dell’uomo, giochi, prove guidate e consigli di istruttori esperti. Ci sarà anche una Food court dedicata all’”Academy Street Food”, che ospiterà le migliori proposte di Food Truck con le eccellenze gastronomiche della tradizione emiliana rivisitate. Sono solo alcune delle proposte che il Salone del camper 2019 ha in serbo per i suoi visitatori.

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Tuirsmo Culturale

Dalla web Radio. "I Viaggi" da Radio Uno episodio del 25 Agosto 2019

Strada Facendo... nuova puntata da Radio Vaticana

Musica. Seegers, polvere di stelle. Il “Cenerentolo” country

Da clochard a star internazionale grazie anche a un documentario trasmesso in Svezia Dalla sua viva voce, la storia incredibile del “Cinderella Man” della scena folk Usa
Douglas 'Doug' Seegers, cantautore country, nato nel 1952 a Long Island
Douglas 'Doug' Seegers, cantautore country, nato nel 1952 a Long Island
Avvenire
In buona parte d’Europa nonché nella sua patria, gli Usa, lo chiamano “Cinderella Man”: ossia Cenerentolo. Parliamo di Doug Seegers, nato nel 1952 a Long Island, cresciuto nel Queen’s e negli ultimi cinque anni capace di mettere in fila più canzoni al numero uno di iTunes (su tutte Going down to the river), primi posti in classifica tra Scandinavia e States, dischi d’oro a gogò, collaborazioni con giganti della musica a stelle e strisce come Emmylou Harris e Jackson Browne, critiche che lo paragonano a Johnny Cash, un’autobiografia vendutissima, cinque cd di successo (compreso un tributo ad Hank Williams, icona del rock Usa), ed infine oltre trecento concerti tutti soldout in Europa: dove tuttora è in tour. E voi direte: perché, dunque, Cenerentolo? Perché nel 2014 Seegers, il cui padre scappò di casa quando aveva solo otto anni, lasciandolo aggrappato alla sua chitarra e proprio agli lp di Williams quali primari conforti, dopo aver sperimentato più mestieri e tentato il sogno della musica era ormai, da anni, un clochard. Aveva perso il lavoro d’ebanista, abbandonato moglie e due figli, sofferto di dipendenze estreme da alcol e droga e viveva in strada a Nashville: con la sua chitarra, e tanti blocchi a spirale fitti dei versi di quelle canzoni che in vent’anni di vagabondaggio aveva continuato a scrivere, senza però mai pensare di poterle proporre a un pubblico vero. Poi la svolta, sotto forma d’una star svedese del country di nome Jill Johnson, giunto a Nashville per girare un documentario sui musicisti della città. E quando Johnson va alla mensa dei poveri di West Nashville di cui Seegers è cliente fisso, il gestore Stacy Downey gli consiglia di dare un occhio a quel tipo chiuso che canta cose sue e solo da poco pare uscito dal tunnel. Johnson esegue, e riprende Doug Seegers su un prato mentre canta la già citata Going down to the river. «Sto scendendo al fiume per lavarmi l’anima, ho corso a fianco del diavolo ma ora so che non è un amico». E quando poi il documentario di Johnson Jills Veranda va in onda in Svezia iTunes esplode per giorni: tutti vogliono Doug Seegers e Cenerentolo da barbone si fa superstar. Con un magnifico cd nuovo (il sesto) intitolato A story I got to tell: perché Seegers ce l’ha davvero, una storia da raccontare.
Doug, come sintetizzerebbe la sua vita?Ho avuto una marea di dipendenze per molti anni, ed ero arrivato al punto di pensare che sarei morto presto, a causa della droga e dell’alcol che consumavo. Poi un giorno mi sono alzato e ho sentito dentro ch’era tempo di cambiare: ho pregato a lungo e Dio mi ha guarito l’anima, sono pulito e sobrio ormai da sei anni. La mia vita oggi è totalmente diversa.
Possiamo dire che la musica l’ha aiutata a salvarsi?Solo in parte, credo davvero sia stato il Signore. Però ho anche fede nella forza della musica, sì.
E come concepisce adesso il suo scrivere canzoni?Unendole alla mia esperienza di uomo che ha trovato la retta via. Sento forte, la responsabilità di scrivere cose che aiutino altri a fare come me: credo che la musica dovrebbe essere sempre, terapeutica.
Le canzoni da lei incise negli ultimi anni vengono tutte dai blocchi compilati in vent’anni per strada?Sono anche di trent’anni fa, ora quando ho la fortuna d’incidere le mischio a quelle che ho appena scritto. Vede, per me scrivere canzoni è stata sempre una forma d’aiuto, è una mia terapia dell’anima.
Di cosa vuol parlare per esempio in Six feet under?In quella canzone dell’album appena uscito volevo osare un gospel per non credenti. Il brano parla della potenza che il demonio può avere e che io ho sperimentata, visto che m’ha gettato in un baratro.
Angel from a broken home invece sembra ispirata a quando suo padre abbandonò la famiglia… È proprio su un padre che abbandona figli ancora piccoli, sì: volevo avvertire tutti delle conseguenze tremende che certe cose hanno sui bambin.
Il suo cd è ricco di episodi molto belli, da Life is a mistery sul mistero della vita a White line, ma forse il vertice è Give it away: regalare che cosa?La canzone dice che dobbiamo imparare ad aprirci agli altri e a mostrare sempre loro pietà, regalando aiuto a chi s’è perso. L’idea del testo m’è venuta a una riunione degli Alcolisti Anonimi: si parlava di come solo un nostro restare sobri potesse consentirci d’aiutare anche altre persone a uscire dall’incubo.
Così ora la paragonano all’icona Cash: che ne pensa?Vorrei, essere ai quei livelli… Ma non è stato un mio modello: e ogni autore penso abbia il suo stile.
Che cosa pensa invece, oggi, del mito “droga sesso e rock’n’roll” che subì pure anche Hank Williams, lui sì invece suo punto di riferimento sin da bambino?Non so risponderle. Perché prima d’incontrare Dio io l’ho vissuto, quel mito, dentro una vita al limite.
Come reagisce la gente ai suoi numerosi concerti?Molti mi dicono che con le canzoni li aiuto a trovar la forza per ripulire le loro vite. Anzi, un uomo a Stoccolma m’ha detto che era appena uscito di galera e solo ascoltando Going down to the river è riuscito a tenersi ben lontano dalla bottiglia.
Lei ha imparato qualcosa, vivendo anni per strada?Solo trucchi per sopravvivere. Molti, purtroppo: perché già a diciott’anni, appena finita la scuola, vivevo in edifici abbandonati suonando e drogandomi.
Dopo quanto ha vissuto, oggi di che cosa ha paura?Sa, tutti a volte ci sentiamo soli, ci deprimiamo, rischiamo di ricadere in tentazione. Ma per ora per fortuna mi sento forte; tengo alla larga i pericoli.
Quali rimpianti ha, invece, magari come padre?Un sacco, ho fatto del male a tanta gente. Solo che non posso tornare indietro: posso solamente provare oggi ad essere migliore di come sono stato ieri.
Senza la Svezia, sarebbe ancora clochardmusicista?In realtà ero pulito già prima d’incontrare Johnson, e qualcosa si muoveva pure a Nashville. E anche ora, ogni volta che posso, suono per strada: solo che sono piuttosto sicuro che non tornerò a viverci.
Senta, mister Doug: e adesso? Non si ferma da cinque anni…E ancora non lo farò. Sono in tour sino a Ferragosto tra Svezia e Norvegia, poi ho dei festival negli States, indi tornerò in Europa per suonare in Olanda, Germania, Inghilterra e da voi. E nel 2020, oltre a fare un ampio tour in patria, vorrei realizzare un sogno cui lavoro da un po’: un mio disco di gospel.