Enit, turismo italiano concorre al pil più di Francia-Spagna
Enit, britannici scelgono Italia per cultura, tedeschi mare
Vacanze italiani in Italia. Dati Enit
- Estate senza fine. Il desiderio di vacanza si prolunga fino all'autunno e le previsioni lasciano sperare: il 58% di italiani ha in programma almeno un soggiorno in quel periodo stando ai dati Enit- Agenzia Nazionale del Turismo. Saranno ancora vacanze al mare (57%) o in montagna (48%), ma si prevede anche un ritorno alle città d'arte (42%). Tra gli altri tipi di soggiorni ci sono quelli enogastronomici (29%), al lago (29%) e alle terme (28%). Il 33% poi già pensa alle vacanze di Natale, per il 92% in Italia, in particolare in Lombardia, Sicilia, Piemonte e Campania. All’estero, on the top il Nord Europa. Enit ha intervistato oltre 4mila persone nell'ultima settima di agosto (dal 24 al 30) per fare il punto sull'estate. E dal bilancio emerge che il 41% degli italiani non ha potuto fare vacanza, mentre il 59% della popolazione ha effettuato almeno 1 periodo fuori casa: il 42% ha trascorso un periodo di vacanza mentre il 17% ha passato due o più periodi fuori dalla propria residenza. In media le ferie sono durate 7 notti (il 34% soggiorni tra le 3 e le 6 notti, il 24% 1 o 2 notti, il 22% tra le 7 e le 10 notti ed il 20% oltre 10 notti). La maggior parte degli italiani è rimasto in patria nel 97% dei casi, preferendo destinazioni quali l'Emilia Romagna, la Puglia e la Sicilia, tutte sul podio del periodo scelte dal 9% dei vacanzieri italiani. Buone performance anche quelle della montagna con il Trentino Alto Adige (8%), ma anche la Toscana (8%), il Piemonte (7%) e la Lombardia (7%). All’estero (3%), gli italiani sono rimasti in Europa mediterranea (35%), in Nord Europa (24%) o nell’Est europeo (14%). In media una famiglia ha speso 850 euro per una vacanza e tre su dieci arrivano a spendere mille euro. La maggior parte degli italiani è andato infatti in vacanza in coppia (46%) o in famiglia con i figli (40%), mentre solo il 17% si è spostato con amici. Il 7% ha scelto la vacanza da solo.
Chagall e la "sua" Russia mai dimenticata. A Rovigo personale sul maestro, anche con le tavole di Ma vie
ROVIGO - "Anche la mia Russia mi amerà". E' con queste parole, già piene di nostalgia, che Marc Chagall nel 1921 conclude a Berlino "Ma Vie", la sua autobiografia illustrata. Ha soli 34 anni, ma è consapevole che quell'esilio, seppur solo all'inizio, non sarà temporaneo. Questa volta, la separazione dalla "sua" Russia, con la quale pure ha avuto non pochi scontri, sarà definitiva. Proprio quelle parole danno ora il titolo alla grande mostra curata da Claudia Zevi e nata dalla collaborazione tra Fondazione Culture Musei e il Museo delle Culture di Lugano, che quest'autunno porterà il maestro della pittura della felicità, dei sogni e delle fiabe, nelle sale di Palazzo Roverella a Rovigo.
Non un excursus a volo d'uccello sulla sua opera omnia. Al contrario, "Marc Chagall anche la mia Russia mi amerà", inizialmente prevista nei primi mesi del 2020 e, causa coronavirus, ora in programma dal 19 settembre al 17 gennaio, sceglie un tema preciso: l'influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta la sua produzione, nei primi venti anni del Novecento trascorsi in patria e, altrettanto prepotentemente, nei dipinti degli anni successivi a Parigi, in America e nel sud della Francia. Nato a Vitebsk, nell'attuale Bielorussia, il 7 luglio 1887 in una famiglia ebraica di modeste condizioni, il giovane Chagall, arrivato a San Pietroburgo a 20 anni per studiare all'Accademia Russa di Belle Arti, avrà infatti una lunghissima carriera, ma tutta la sua vita sarà segnata dagli accadimenti storici e politici di inizio Novecento. Commissario del popolo per le Belle Arti per il governo sovietico, sarà spinto ad andare a Mosca per dissapori con gli artisti del Suprematismo e poi, nel 1923, a tornare a Parigi dove era già stato due anni prima. Ma da lì dovrà fuggire ancora, dai nazisti e dalle leggi razziali, fino negli Stati Uniti, che lascerà solo nel 1950, quando si trasferirà definitivamente nelle campagne della Provenza, che tanto lo avevano colpito per la luce e i fiori. E dove morirà, a 97 anni, a Saint-Paul de Vence.
La Russia rimane però sempre il luogo delle radici, della memoria di un amore che avverte deluso e che sogna potersi realizzare. Un legame, forte e appassionato, scandagliato oggi nella mostra di Palazzo Roverella, attraverso una selezione di oltre cento opere, con circa 70 dipinti su tela e su carta. Tutte opere in arrivo, oltre che dagli eredi dell'artista, anche dalla Galleria Tretyakov di Mosca, dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, dal Pompidou di Parigi, dalla Thyssen Bornemisza di Madrid, dal Kunstmuseum di Zurigo e da importanti e storiche collezioni private. Si potranno così ammirare alcuni dei suoi più grandi capolavori, dalla Passeggiata all'Ebreo in rosa a Il matrimonio, Il Gallo e il Guanto nero. Una galleria di titoli che diventa un viaggio nella tradizione della Russia più profonda, attraverso un'iconografia fatta di religiosità, icone e vignette popolari dei lubki, in cui personaggi come il gallo, le capre e le vacche dalla quotidianità dei villaggi russi tornano anche nelle opere più tarde. Una sorta di realismo poetico, che attinge alla tradizione della favola russa la propria sintassi espressiva, mentre dal mondo ebraico e cristiano ortodosso prende la propria cifra intellettuale e spirituale. Con i ricordi personali che diventano "presenze" anche dove non te li aspetti, come le capre o le isbe inserite nella rappresentazione di un bouquet, a sua volta composto da fiori e visioni.
Ma la mostra di Rovigo vuole provare a mettere in discussione anche il tema della posizione singolare di Chagall nella storia dell'arte del XX secolo. Maestro che pur scegliendo di vivere, come egli stesso diceva, "voltando le spalle al futuro", si trova a codificare un linguaggio e una sintassi espressiva che sopravvivranno, ben più delle avanguardie tradizionali, al tempo e agli sconvolgimenti del suo tempo.
ansa
Parigi, una fattoria metropolitana con vista Eiffel. Per scoprire la città dall'alto. E viverla lentamente
Repubblica Viaggi
Quattordicimila metri quadrati di orti, frutteti, piante e fiori. Il tutto, sui tetti di Parigi. Si chiama Nature Urbaine la fattoria metropolitana più grande del mondo, che si trova nel XV Arrondissement, sui tetti dei padiglioni dell’area fieristica Expo Porte di Versailles.
Parliamo di uno spazio verde immenso, in grado di produrre ben mille chilogrammi di frutta e verdura al giorno, per rifornire sia le realtà commerciali locali che i cittadini. Non solo, come in tutti gli spazi ricchi di natura, in questa fattoria urbana si può andare anche a fare una gita per staccare la spina, per passeggiare, rilassarsi, ammirare i fiori profumati e la vista della Villa Lumiere dall’alto, fare un pic nic con la Torre Eiffel sullo sfondo.
L’idea alla base era dare vita a un posto che migliorasse la vita quotidiana dei francesi, dandogli un’ampia area fresca, silenziosa, lontana dal traffico, con il panorama sulla città e tanta aria pulita da respirare. Il progetto nasce infatti per regalare a cittadini e turisti più verde, con piante di ogni tipo, favorendo la biodiversità e portando un’oasi di pace nella Capitale. Parigi, infatti, non è esattamente un paradiso naturale: ha la più alta densità di popolazione ma al contempo la più bassa percentuale di parchi e giardini di qualsiasi Capitale europea.
Costa Crociere annuncia itinerari invernali e il debutto di Costa Firenze
travelnostop
Costa Crociere è pronta a salpare per una stagione invernale 2020/21 ricca di novità. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi la ripartenza delle sue crociere a settembre con Costa Deliziosa e Costa Diadema, la compagnia italiana ha ridisegnato i suoi itinerari da ottobre 2020 a marzo 2021, che vedranno il ritorno graduale di un numero crescente di navi, sempre all’insegna della massima sicurezza grazie alle nuove procedure sanitarie introdotte a bordo della flotta.
Le crociere Costa della stagione invernale 2020/21 saranno aperte anche ai cittadini europei residenti nei paesi indicati nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri, mentre la limitazione ai soli italiani rimarrà per le prime tre partenze di settembre di Costa Deliziosa (6, 13 e 20 settembre) e per la prima di Costa Diadema (19 settembre). I dettagli sui nuovi itinerari, con la possibilità di acquistarli, saranno disponibili prossimamente sul sito www.costacrociere.it e nelle adv. Costa sta lavorando con le autorità nazionali e locali dei Paesi inclusi negli itinerari, con l’obiettivo di offrire ai suoi ospiti un’esperienza di vacanza sicura e piacevole, attraverso l’implementazione del Costa Safety Protocol in tutte le destinazioni previste nel nuovo programma.
La grande novità sarà il debutto della nuova nave Costa Firenze, in costruzione presso lo stabilimento Fincantieri di Marghera, il cui design trae ispirazione dal Rinascimento fiorentino nel suo massimo splendore. A partire dal 27 dicembre 2020, gli ospiti potranno scoprire questa nave di ultima generazione con una vacanza di sette giorni nel Mediterraneo occidentale piena di stile e raffinatezza, che permetterà di visitare Savona, La Spezia, Napoli, Valencia, Barcellona e Marsiglia.
L’itinerario di 7 giorni di Costa Deliziosa da Trieste, alla riscoperta del meglio dell’Italia, proseguirà sino al 4 ottobre. Dal 10 ottobre la nave offrirà invece crociere di una settimana, sempre da Trieste, dirette in Grecia.
L’offerta nel Mediterraneo si arricchirà con l’ammiraglia Costa Smeralda, la prima nave della flotta alimentata a LNG, che dal 10 ottobre effettuerà crociere da Savona nel Mediterraneo occidentale. Da novembre Costa Diadema proporrà un fantastico itinerario di 12 giorni alle Isole Canarie, a cui si aggiungerà da dicembre un altrettanto affascinante itinerario di 14 giorni diretto in Egitto e Grecia. Non mancherà il Giro del Mondo, che partirà come previsto per la sua tredicesima edizione il 3 gennaio 2021, con Costa Deliziosa.
A parte questi itinerari, le altre crociere previste da ottobre 2020 a marzo 2021 saranno cancellate. Costa sta provvedendo ad informare gli agenti di viaggio e i clienti interessati dai cambiamenti, ai quali verrà garantita una riprotezione secondo quanto stabilito dalla normativa applicabile. Sono escluse dalle cancellazioni anche le crociere di Costa Favolosa ai Caraibi, per le quali la compagnia darà indicazioni appena possibile.
Con l’obiettivo di offrire vacanze da vivere in serenità e sicurezza per ospiti, equipaggio e comunità locali, anche per le crociere della stagione invernale 2020/21 è prevista l’applicazione del Costa Safety Protocol, un protocollo che contiene nuove procedure operative adeguate alle esigenze di risposta alla situazione COVID-19, relative a ogni aspetto dell’esperienza in crociera, sia a bordo sia a terra. Tra le misure previste ci sono anche i test antigenici per tutti gli ospiti che imbarcheranno e visite delle destinazioni solo con escursioni protette. Le procedure, studiate con il supporto scientifico di esperti indipendenti in sanità pubblica, sono conformi ai protocolli sanitari definiti dalle autorità italiane ed europee, e in alcuni casi sono ancora più restrittive. Saranno aggiornate costantemente sulla base dell’evoluzione dello scenario e delle conoscenze mediche.
Luigi Magnani, il signore della Villa dei Capolavori 'L'ultimo romantico', dimora trasformata in casa meraviglie
PARMA - La Fondazione Magnani Rocca presenta dal 12 settembre al 13 dicembre la mostra 'L'ultimo romantico', un ricco omaggio espositivo al suo fondatore, nella dimora che Luigi Magnani trasformò in una casa-museo sontuosa, la 'Villa dei Capolavori', a Mamiano di Traversetolo (Parma).
Magnani (1906-1984) realizzò nella sua 'casa delle meraviglie' un vero pantheon di grandi artisti di ogni epoca, un tempio che si andò animando lentamente con l'acquisizione di dipinti e arredi unici, da Morandi e dai fondi oro degli inizi, poi Tiziano, Goya, fino a Monet, Renoir e Canova degli ultimi anni della sua vita. La mostra, sotto l'egida di 'Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21', presenta circa cento opere provenienti da musei e collezioni e intende raccontare la figura di Magnani, che amava il dialogo tra pittura, musica, letteratura, attraverso i suoi interessi e le personalità che frequentò o alle quali si appassionò. Intellettuale di primo piano nella cultura italiana del Novecento, frequentatore dei più esclusivi salotti del suo tempo, fu tra i fondatori di Italia Nostra.
L'esposizione - a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera - presenta dipinti, ritratti, autoritratti e documenti autografi dei celeberrimi artisti, critici, musicisti, letterati, registi, aristocratici, capitani d'industria frequentati da Magnani, da Bernard Berenson a Margaret, sorella della regina d'Inghilterra, da Eugenio Montale allo stesso Giorgio Morandi; inoltre omaggi pittorici alla passione per la musica di Magnani, resi da grandi artisti italiani del Novecento, da Severini a de Chirico, da Guttuso a Pistoletto; importanti strumenti musicali antichi; i segreti della Villa, svelati al pubblico. Infine, il sogno di altri 'capolavori assoluti' inseguiti da Magnani ma non conquistati, che in occasione della mostra raggiungeranno la Villa dei Capolavori e verranno svelati: il primo grande sogno realizzato è il dipinto 'Il cavaliere in rosa' di Giovan Battista Moroni, capolavoro cinquecentesco, gemma di Palazzo Moroni a Bergamo, che, dopo la Frick Collection di New York, sarà esposto alla Fondazione Magnani-Rocca per la durata della mostra.
ansa
A Gubbio "Raffaello e la nuova maiolica". Proposte 140 opere in quattro sezioni e 'Gabinetto curiosità'
GUBBIO - Sono 140 le opere che propone "Dal lustro all'istoriato: Raffaello e la nuova maiolica", mostra inaugurata a Gubbio, presso le logge dei Tiratori della lana, che sarà aperta fino al 6 gennaio del 2021. L'esposizione è stata allestita in occasione delle celebrazioni raffaellesche per i 500 anni dalla morte dell'artista, per iniziativa della Fondazione CariPerugia Arte. E' curata da quelli che sono considerati due fra i massimi esperti della materia a livello internazionale, Giulio Busti e Franco Cocchi, con la collaborazione di Luca Pesante ed Ettore Sannipoli.
La mostra - spiegano gli organizzatori - documenta attraverso le opere, altri materiali e supporti multimediali le caratteristiche e il rapido passaggio dalla produzione a lustro a quella istoriata, con particolare riferimento alla riproduzione dalle incisioni e stampe delle opere di Raffaelo e altri pittori dell'epoca, nonché l'evoluzione del gusto nel collezionismo e alle riproduzioni di marca storicista tra Otto e Novecento.
Il progetto espositivo si articola in quattro sezioni: "Deruta, Perugino, Pinturicchio e i vasi che paion dorati", che documenta la produzione derutese dalla seconda metà del Quattrocento e il rapporto con la pittura umbra coeva; "Mastro Giorgio finì de maiolica", incentrata sull'attività di Mastro Giorgio Andreoli, divenuto celebre per l'applicazione dei lustri in oro e rubino sulle maioliche, e della sua bottega fra Quattro e Cinquecento; "Raffaello e l'istoriato", che attraverso una selezione di alcune opere appartenenti alla Collezione di Maioliche Rinascimentali della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia documenta l'influenza di Raffaello sul cambiamento della ceramica e dell'affermarsi dello stile istoriato nella prima metà del Cinquecento.
C'è poi la sezione "Il gabinetto delle curiosità e delle meraviglie" che ricrea idealmente una camera di collezioni d'arte e curiosità ceramiche, tornato in voga fra Ottocento e Novecento come ripresa storicista di quelle che fin dal Rinascimento avevano trovato collocazione nelle dimore reali, nobiliari, di scienziati e uomini illustri e istituzioni. Di "grande impatto scenografico" - assicurano sempre gli organizzatori - questa parte dell'allestimento comprende cinquantacinque opere ispirate alla iconografia raffaellesca.
Il percorso si completa con la proiezione di alcuni video, tra cui quello della mostra "Maiolica - Lustri oro e rubino dal Rinascimento ad oggi" allestita sempre dalla Fondazione CariPerugia Arte ad Assisi nel 2019, con la quale "Dal lustro all'istoriato: Raffaello e la nuova maiolica" si pone in continuità.
L'iniziativa sarà anche occasione di approfondimento attraverso un programma di webinar, collaterale alla mostra, con la presenza di esperti a confronto sul tema dell'influenza di Raffaello sulla ceramica italiana ed europea.
ansa
Portare il lavoro in vacanza: perchè scegliere un camper come ufficio
La scelta degli italiani di privilegiare relax, lentezza e spazi aperti ha portato quest’estate al vero e proprio trionfo della vacanza in camper, soprattutto per viaggi nel Belpaese. A confermarlo Indie Campers, tra le principali realtà nel noleggio camper in Europa. In Italia dal 2017, l’azienda afferma che nel trimestre giugno-agosto le prenotazioni in Italia sono triplicate rispetto al 2019, con viaggiatori in partenza prevalentemente da Milano (35%), Roma (24%) e Olbia (13%).
“Avere la possibilità di viaggiare in modo flessibile nonostante il contesto attuale è, sicuramente, la ragione principale per cui ultimamente abbiamo visto così tante persone partire per il loro primo viaggio in camper”, sostiene Edoardo Barge, Country Manager Italia dell’azienda.
L’estate volge al termine e per alcuni segna il ritorno in ufficio a tempo pieno, mentre per molti la formula del lavoro a distanza sarà ancora la norma. Grazie a una nuova visione dell’organizzazione del lavoro attraverso lo smart working, il proprio pc portatile permette di lavorare ovunque. Basta aggiungere una buona connessione wifi ed il gioco è fatto.
Lavorare dove vogliamo rende più felici, con un’influenza positiva sulla performance. Così come nel lavoro da remoto, il camper rafforza la libertà di tempo e spazio.
Rispetto a un viaggio tradizionale, la necessità di pianificazione si riduce notevolmente. Senza vincoli di check-out o prenotazioni con largo anticipo, sarà possibile risparmiare in spostamenti e budget. Oltre a garantire igiene e sicurezza, non dover ricorrere a più mezzi di trasporto diventa utile per fare tesoro del proprio tempo, gestendolo al meglio tra ore lavorative e interessi.
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Last minute e di prossimità, le tendenze per il turismo dell’autunno
