Le più belle passeggiate autunnali nel foliage

 

 I mesi di ottobre e di novembre sono perfetti per passeggiare e ammirare il foliage di boschi, foreste e giardini dove gli alberi si tingono di mille colori e infinite sfumature di giallo, rosso e viola. Mappe, guide e persino app ci aiutano a scoprire i luoghi e i tempi giusti dove lasciarsi coinvolgere dalla bellezza di larici, faggi, castagni e betulle che cambiano colore, diventando autentiche opere d'arte. Ecco alcune tra le più belle passeggiate nella natura, da Nord a Sud del Paese che in queste settimane d'autunno si trasforma in un quadro suggestivo e pieno di bellezza, uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito.
    Courmayeur, la famosa località valdostana ai piedi del Monte Bianco, è la cornice ideale per fare escursioni lungo i sentieri che si inoltrano nei boschi colorati di rosso, arancione e giallo. A nord della conca di Courmayeur si apre la Val Ferret, che regala passeggiate emozionanti come quella che si lascia alle spalle Lavachey e prosegue fino al rifugio Bonatti, passando per un bosco di larici. A ovest si trova la Val Veny, anch'essa ricca di sentieri per chi vuole immergersi nel foliage, da Entrèves fino al Col de La Seigne al confine con la Francia. Sempre dal centro di Courmayeur si raggiunge a piedi la Val Sapin, luogo perfetto per passeggiate accessibili a tutti.
    Info: courmayeurmontblanc.it Nel vicino Piemonte merita di essere scoperta l'Alpe Veglia, nell'area dell'Ossola. Si parte da san Domenico, frazione di Varzo, e si segue la strada fino a Ponte Campo; si attraversa il torrente Cairasca e si imbocca il sentiero per l'Alpe Veglia tra fitti boschi che si incendiano di mille colori. Lungo la strada si incrocia la Cappella del Groppallo, a 1723 metri d'altezza, edificio religioso realizzato nel XVI secolo. Da qui il percorso prosegue in falsopiano fino a un pianoro circondato da boschi.
    Info: valdivedro.it In Liguria, tra Genova e Savona, è il parco regionale del Monte Beigua, sito Unesco dal 2015, a regalare incantevoli passeggiate; tra le più belle ci sono la foresta della Deiva a Sassello, anello circolare di 4 ore di trekking lungo una facile strada sterrata; il sentiero archeologico che parte sempre da Sassello e la foresta regionale Tiglieto che si estende tra Tiglieto, Campo Ligure e Masone. Info: parcobeigua.it Nella Lombardia settentrionale, a ridosso delle Alpi di Sondrio, si estende la Val Masino, che si raggiunge imboccando la strada da Ardenno, in Valtellina. Prima di arrivare a Bagni di Masino c'è una faggeta di 23 ettari che in alcuni tratti ospita alberi monumentali di oltre 200 anni, un luogo affascinante soprattutto in autunno quando i rami sono multicolori.
    Info: valmasino.info A Cortina, nel parco naturale delle Dolomiti, si possono fare escursioni bellissime come quelle al lago di Federa e al bosco di larici di Larieto, arrivando fino al rifugio Mietres. Dal parcheggio di Rio Gere si imbocca il sentiero 211 che in pochi minuti arriva alla tradizionale malga El Brite de Larieto; da qui il sentiero si immerge nel lariceto più grande d'Europa, e uno dei più belli delle Dolomiti, con scorci sul monte Faloria.
    Al bivio si prende il sentiero di sinistra e in pochi minuti la foresta di larici si apre su una vallata circondata dal bosco e dalle cime dolomitiche.
    Info: dolomiti.org Sui colli dell'Appennino emiliano, la Val Nure è la più boschiva tra le alture piacentine, incastonata tra Val d'Arda e Val Trebbia. Ospita numerosi boschi di faggi, castagni, frassini, noccioli, abeti e, tra Albarola e Vigolzone, anche di vigneti che si colorano di rosso e giallo. Durante le escursioni sono tanti i luoghi da visitare, come i borghi di Grazzano Visconti, il castello di Paderna e il santuario gotico della Madonna della Quercia a Bettola. Info: valnure.info Più a sud, sulle pendici dell'Appennino tosco-romagnolo, il Parco nazionale delle foreste casentinesi è considerato il più variopinto d'Italia: ospita, infatti, più di 40 specie di alberi che, in autunno, regalano una vera esplosione di colori e di sfumature giallo-rosse, trasformando il paesaggio in uno spettacolo. Numerose sono le passeggiate nella natura che si possono fare alla scoperta di piccoli gioielli medievali - chiese, eremi, pievi e casolari - che ricoprono il territorio in provincia di Arezzo. Due sono i percorsi più famosi, il Cammino di Francesco e la Via Romea, che si addentrano nei boschi e che consentono di visitare l'eremo di Camaldoli e la valle del Casentino con le sue testimonianze spirituali e culturali. Info: parcoforestecasentinesi.it Canfaito, nelle Marche, è un altopiano protetto a mille metri d'altezza sulle pendici del monte San Vicino, nell'omonima riserva naturale regionale, dove si passeggia tra faggi secolari. Il nome stesso, Canfaito, significa "campo di faggi" e ospita l'esemplare più antico delle Marche, inserito tra i 300 alberi monumentali d'Italia. Si raggiunge da San Severino Marche, in provincia di Macerata, passando per la strada che porta al castello di Elcito e a un bosco di faggi. All'uscita il sentiero prosegue lungo il Viale dei Giganti, un cammino delimitato da faggi secolari. La passeggiata sull'altopiano prosegue verso il belvedere roccioso sulla valle di Matelica da dove lo sguardo spazia fino ai monti Sibillini.
    Info: riservamontesanvicino.it Uno dei punti migliore dove ammirare il foliage nel parco nazionale della Majella, in Abruzzo, è il fitto bosco di faggi della riserva naturale Lama Bianca, a pochi chilometri da Sant'Eufemia in provincia di Pescara. Si può percorrere il facile sentiero in terra battuta da Fonte Lama Bianca a Fonte della Fratta oppure avventurarsi su un anello un po' più impegnativo da Grotta Zappano a Fonte della Chiesa che raggiunge un affaccio panoramico proprio sotto la Majella con la vista che spazia fino al Gran Sasso e al mare. Altrettanto magico in questo periodo è il bosco di sant'Antonio nei pressi di Pescocostanzo con i faggi secolari a forma a candelabro. Info: parcomajella.it In autunno nel parco nazionale della Sila, in Calabria, aceri, pioppi, faggi e castagni si colorano come la tavolozza di un pittore e offrono infinte passeggiate suggestive nella natura.
    Tra i tanti itinerari del più grande altopiano d'Europa c'è un percorso ad anello nella Sila Piccola che parte da Tirivolo, vicino a Zagarise in provincia di Catanzaro, e attraversa sentieri costeggiati da boschi di faggi secolari. Info: parcosila.it (ANSA).

Tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude

 

ansa

TORINO - Nell'anno delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello, una piccola mostra legata ad alcuni episodi significativi della corte sabauda, al via a Torino, racconta l'importanza di questo protagonista del Rinascimento e la sua influenza sugli artisti a lui contemporanei o successivi in tutta Europa. L'esposizione, visitabile alla Galleria Sabauda fino al 14 marzo del prossimo anno, è stata illustrata alla stampa oggi in modalità da remoto.
    Sostenuta dal Comitato nazionale per le celebrazioni del cinquecentenario del Mibact, è stata realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo e in collaborazione con il Centro di Restauro La Venaria Reale. Presenta 33 opere, lavori che derivano direttamente dai modelli del maestro nella forma di copie o di reinterpretazioni.
    In mostra fra le altre opere, anche alcune copie antiche della Madonna d'Orléans, opera giovanile di Raffaello forse appartenuta al duca Carlo II di Savoia, oggi conservata presso il Museo Condé di Chantilly e replicata già nella prima metà del Cinquecento da alcuni dei principali artisti attivi in area piemontese. L'originale, testimonia una lettera, fu a Torino, ma probabilmente in seguito a un furto denunciato da Cristina di Francia se ne persero le tracce fino al '700, quando riapparve nelle collezioni del reggente di Francia Filippo d'Orleans.

Torino, in mostra gli antichi busti reliquiario dell'area alpina

 Dal 4 dicembre al 12 aprile 2021 saranno esposti a Palazzo Madama nel capoluogo piemontese, nell’ambito della mostra Ritratti d’oro e d’argento. Ci guida in anteprima alla scoperta di questi antichi tesori la curatrice dell'esposizione Simonetta Castronovo


Oggetti di fede vissuta, testimonianze storico artistiche di indubbio valore. Sono i circa trenta busti reliquiario che dal prossimo 4 dicembre al 12 aprile 2021 saranno esposti a Palazzo Madama di Torino nell’ambito della mostra Ritratti d’oro e d’argento. Manufatti realizzati dal Duecento al primo Cinquecento, provenienti dagli armadi delle sagrestie o dai tesori delle chiese delle diocesi del Piemonte e d'oltralpe, lontani dai circuiti turistici, e raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio.

Una produzione tipicamente medievale, particolarmente fiorente nel territorio della Savoia, una zona di frontiera, divisa oggi tra Italia, Francia e Svizzera. Lo documentano gli inventari dei monasteri e dei castelli o i necrologi delle cattedrali: attestano una produzione di ritratti in argento dorato e rame, ideati fin dall’XI secolo per conservare le reliquie del cranio degli "eroi della fede". Dall’esigenza di censire questi capolavori di oreficeria sopravvissuti ai secoli, nasce l’idea dell’esposizione torinese. Oggetti spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti, in cui convivono il gusto per il ritratto di tradizione classica, il culto e le pratiche devozionali.

Ma perché in questa regione, più che altrove, i busti reliquiario risalenti al 12mo - 14mo secolo sono tanto diffusi? “In Piemonte e nell’area alpina”, spiega in anteprima a Vatican News la curatrice Simonetta Castronovo, “ci sono molte miniere. La zona montuosa della Savoia e della Valle d’Aosta è un’area ricca di materia prima: l’argento, utilizzato per i volti, e il rame, impiegato per i busti”. Ma non solo. “È di grande importanza la presenza fin dal 9° secolo di un prototipo molto importante. Si trova nella Cattedrale di Vienne, vicino Grenoble, ai confini tra la Savoia e il Delfinato. E' la testa reliquiario di San Maurizio, la più antica dell’Europa medievale, andata perduta nell’epoca tra le guerre di religione e la rivoluzione francese, ma attestata da disegni e antiche descrizioni”. Inoltre  “tali opere sono sopravvissute al tempo in questa regione a causa della sua collocazione geografica periferica", una zona che meno ha risentito delle mode e dei mutamenti culturali. "Altrove infatti i busti reliquiari sono stati fusi in epoca rinascimentale o barocca per impiegare il metallo in opere più moderne”.

I santi e le figure dell'esposizione

In rassegna sono esposti i santi più amati dalla tradizione locale: san Giovenale di Fossano, san Bernardo di Aosta, san Teobaldo di Alba, tutte figure a cui le comunità sono legatissime da secoli: “si tratta di oggetti che ancora oggi sono portati in processione. Molti di questi giungono in mostra con le reliquie all’interno”. Un aspetto che le rende straordinarie. “Il fedele che si rivolgeva a queste immagini – continua Simonetta Castronovo - era consapevole di non rivolgersi solo a busti ritratti. La presenza delle reliquie infatti ha da sempre reso tali oggetti unici, favorendo l’elevazione spirituale di chi le contemplava”.

La mostra di Torino offre al visitatore vari esempi di questa produzione artistica. La più antica è la gotica e sorridente santa Felicola dell’abbazia di Sainte-Marie d’Aulps,  evocante la statuaria delle cattedrali della Francia settentrionale ai tempi di Filippo il Bello. Marcato il linearismo di derivazione fiamminga nel busto ligneo cinquecentesco della santa Margherita del Musée d’art et d’histoire di Ginevra. Volti cesellati da artisti di varia estrazione culturale si avvicendano lungo il percorso: dalle forme idealizzate del gotico e tardogotico al naturalismo quattrocentesco. Fonte di ispirazione per molti orafi furono i busti di età romana.  A Palazzo Madama sarà esposto quello argenteo di Giove, riconducibile al II-III secolo dopo Cristo, proveniente dal Museo Archeologico Regionale di Aosta.

L’esposizione nasce da un’iniziativa condivisa con i musei facenti parte della rete internazionale Art Médiéval dans les Alpes, che dal 2001 lavora alla promozione del patrimonio artistico alpino con il coinvolgimento di musei italiani, francesi e svizzeri. “Ritratti d’oro e d’argento” è infatti solo una tappa della serie di mostre che contemporaneamente avranno luogo sui due versanti delle Alpi. 

Vatican News

TOP Dolomites Experience, 6 esperienze uniche in Val Gardena


 Inverno sono 6 attività particolari e ricche di fascino da compiere durante la stagione ormai alle porte. Si tratta di esperienze uniche appositamente selezionate da DOLOMITES Val Gardena prevalentemente sulla neve ma non solo.

La prima esperienza è ‘Here comes the sun!’. Ancor prima della consueta apertura degli impianti, la funivia porta gli sciatori ogni martedì sulla Dantercepies e ogni giovedì sul Seceda, dove i primi raggi di sole illuminano il Gruppo del Sassolungo di una luce magica. Con una ricca e completa colazione, questo momento diventa unico e irripetibile. Per maggiori informazioni: https://www.valgardena-active.com/it/attivita/sunrise-dantercepies-colazione-vitale-e-divertimento-mattutino-sugli-sci-4343

La seconda esperienza proposta sono ‘The Legendary 8’. Il comprensorio sciistico della Val Gardena è sinonimo di sci eccellente ed è, allo stesso tempo, la più tradizionale valle dell’Alto Adige, con un’offerta estremamente varia di piste, per tutti i livelli di difficoltà. Ogni pista ha una sua storia e alcune ne hanno una molto speciale. ‘The Legendary 8’ sono le piste più belle e ricche di significato della Val Gardena e si sviluppano per un totale di 36 chilometri. Ciò che hanno tutte in comune è che sono perfettamente curate e offrono una vista impressionante sul leggendario mondo alpino delle Dolomiti.

La terza attività proposta è la Ciaspolata accompagnati da Guide Alpine locali. Per sentire la natura incontaminata nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e viaggiare attraverso il paesaggio ricco di cultura ladina. Accompagnati da un’esperta Guida Alpina si esplorereranno i luoghi più belli della Val Gardena. Particolarmente magica è l’escursione serale con le ciaspole sotto il cielo stellato, con conclusione della serata in un accogliente in un rifugio.

Altra passeggiata proposta è quella con le fiaccole. La cultura della Val Gardena, lo splendido scenario naturale e un tocco di romanticismo sono le caratteristiche principali di questa esperienza. Sia durante la fiaccolata serale nel bosco sul sentiero tematico “Troi UNIKA”, sia durante la fiaccolata attraverso il centro di Ortisei, ci si ritroverà immersi nelle incantevoli storie dell’artigianato gardenese. Per maggiori informazioni: https://www.valgardena-active.com/it/attivita/passeggiata-con-le-fiaccole-al-monte-pana-art-meets-nature-4543

https://www.valgardena-active.com/it/attivita/passeggiata-con-le-fiaccole-e-visita-una-bottega-artigianale-4412

Poi ci sono le Special nights, le notti speciali che si possono vivere solo in montagna. In tour con la Fat e-bike, con lo slittino, con ciaspole, praticando sci di fondo al chiaro di luna: l’aria di montagna cristallina, la neve crepitante e la figura delle imponenti cime Dolomitiche, regalano momenti indimenticabili nel magico mondo delle Dolomiti.

Infine, da provare l’adrenalina pura di una velocissima discesa sulla nuova “ZIPLine Monte Pana”, toccando quasi i 100 km/h. Dalla stazione a monte della seggiovia Mont de Sëura si raggiunge il punto di partenza della nuovissima ZIPline.  Attrezzati con imbragatura di sicurezza, si “parte” a tutta velocità con un volo di 1.500 metri. L’emozionante esperienza, con un’altezza massima di 100 metri dal suolo, permette di raggiungere una velocità di quasi 100 km/h grazie a un sistema unico e innovativo.

travelnostop

Turismo: nuovo lockdown brucerebbe 440 mila posti

È arrivata IperFibra VODAFONE


Anche se tutto il mondo del turismo vive una situazione davvero dura ormai da 8 mesi a causa della scomparsa di tutti i turisti extraeuropei e del calo a picco di quelli europei un secondo lockdown potrebbe davvero essere un colpo fatale. A fare i calcoli è l'Istituto Demoskopika sulla base di dati rilevati da alcune fonti quali Siope, Banca d'Italia, Istat, UnionCamere e Cerve. Se si decidesse, nell'immediato, per un secondo blocco totale delle attività, il turismo potrebbe perdere, nei soli due mesi finali dell'anno in corso, 13 milioni di arrivi e 35 milioni di presenze con una contrazione della spesa per 4 miliardi di euro. Quasi 100 mila imprese del comparto turistico italiano, inoltre, rischierebbero il fallimento a causa di una ulteriore perdita di solidità finanziaria con una contrazione del fatturato pari a circa 23 miliardi di euro. Una mortalità imprenditoriale che si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato del lavoro con una perdita di ben 440 mila posti. Segno negativo anche per le casse comunali, con mancati incassi, in soli 60 giorni, di oltre 84 milioni di euro. "Non è più tempo di soluzioni giornaliere: il Governo - spiega il presidente di Demoskopika Raffaele Rio - riconosca "lo stato di calamità turistica", lo stato di crisi e programmi finalmente un Piano di rilancio integrato del comparto turistico includendo anche proposte e risorse delle istituzioni ai vari livelli, a partire dalle Regioni. Un unico pacchetto di provvedimenti che, nell'immediato, contenga misure di azioni di tutela a imprese e lavoratori autonomi della filiera quali, ad esempio, il credito d'imposta, il rafforzamento degli ammortizzatori sociali o l'istituzione di fondo per la copertura delle insolvenze o dei fallimenti". (ANSA).


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Annullata 122^ Fieracavalli, la manifestazione si sposta online

 

A seguito dell’ultimo Dpcm della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Veronafiere comunica l’annullamento anche della 122^ edizione di Fieracavalli, prevista a Verona dal 5 all’8 e dal 13 al 15 novembre. L’appuntamento di riferimento in Italia con il mondo equestre, quindi, si trasforma: il sito web e i canali social ufficiali diventano il luogo dove la community di Fieracavalli potrà vivere ancora le emozioni della manifestazione. Una parte dei contenuti della fiera fisica saranno così svelati in diretta web e condensati nelle giornate tra il 5 e l’8 novembre.

„Nonostante la nostra determinazione a portare avanti la manifestazione, proprio perché punto di riferimento di un intero settore che aveva bisogno di risollevarsi, ci siamo trovati di fronte al nuovo Dpcm del Governo che invece ci ha costretti a prendere questa difficile decisione. L’annullamento non riguarda solo la manifestazione fieristica, ma anche tutte le gare in calendario, a partire da Jumping Verona, unica tappa italiana della Longines FEI Jumping World CupTM, in programma per domenica 8, e tutte le competizioni FISE. Noi ce l’abbiamo messa tutta e siamo ancora convinti che partecipare oggi a fiere fisiche e sicure sia possibile, grazie ai protocolli sanitari di prevenzione che avevamo attivato e che erano già stati validati dalle autorità. Si tratta di un altro duro colpo, per noi, i settori rappresentati e tutto l’indotto. Ma abbiamo scelto con responsabilità di non mollare perché la nostra attività prosegue, per quanto possibile, con iniziative online. Grazie a tutti i partner, gli espositori, gli allevatori, i cavalieri e gli appassionati che ci hanno dato e ci stanno dando ancora fiducia“, dice Giovanni Mantovani, DG di Veronafiere.

Il cuore della fiera però continua a battere e lo fa attraverso il proprio sito fieracavalli.it che, dal 5 all’8 novembre, si trasforma in un vero e proprio equestrian hub con contenuti streaming e ‚on demand‘ in costante aggiornamento per gli oltre 200mila utenti della community social, appassionati e addetti ai lavori.

Durante la 4 giorni digitale a tema equestre sono in programma sette appuntamenti in live streaming dedicati all’approfondimento di tematiche da sempre centrali per la manifestazione come il turismo slow, attraverso un dibattito aperto con istituzioni, responsabili dei cammini e direttori dei parchi nazionali, il benessere del cavallo con testimonianze dirette di addestratori etologici e il sociale, grazie ai progetti per il reinserimento dei detenuti, l’arte terapia e gli interventi assistiti con il cavallo per il trattamento del disturbo dello spettro autistico nei bambini.

Nella sezione Horse Friendly Arena è inoltre possibile consultare video dimostrativi dove le migliori scuole di addestramento alternano il racconto di segreti, consigli e aneddoti a dimostrazioni pratiche, promuovendo i principi di un addestramento nel segno di una comunicazione con il cavallo “naturale” e non coercitiva.

Sempre on demand, 3 video-racconti a cura dell’architetto Federica Crestani per dare voce agli artisti – anche di fama internazionale – protagonisti della mostra di arte contemporanea Art&Cavallo e presentare le opere dove hanno saputo valorizzare la figura del cavallo, eletto a vero e proprio “capolavoro della natura”.

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L'arte russa al femminile

 

PALAZZO REALE (MILANO) - L'invisibilità delle donne nel mondo dell'arte è un assioma che difficilmente si può mettere in dubbio. Da oriente a occidente le condizioni sociali ne hanno reso difficile la formazione e tante volte l'oblio ha fatto il resto, come dimostra la riscoperta tutto sommato recente di grandi personalità come Artemisia Gentileschi - proprio in questi giorni in mostra a Londra - o Frida Kahlo. Un divario enorme, inversamente proporzionale alla visibilità del corpo femminile nella pittura e nella scultura di tutti i tempi e di tutti paesi. "Una conseguenza della situazione sociale", ragionava alla fine degli anni '70 Linda Nochlin, tra le curatrici di "Donne artiste: 1550-1950", storica rassegna allestita a Los Angeles.

Una realtà alla quale ha fatto in parte eccezione la Russia, nel particolarissimo periodo di tempo che precedette la Rivoluzione d'Ottobre. In quei decenni, nei quali hanno visto la luce le avanguardie artistiche, le donne ebbero spazio, risonanza e anche ruoli di responsabilità in qualche modo alla pari degli uomini, come non succedeva all'epoca né negli Usa né in Europa. Donne colte, che in molti casi potevano vantare anche esperienze all'estero, il più delle volte nella Parigi di Picasso e Braque.
    A questa pattuglia di coraggiose artiste e intellettuali, "le Amazzoni dell'Avanguardia" - secondo una definizione ancora una volta coniata dal mondo maschile e che non a caso ne delimita la portata circoscrivendola in termini di eccezionalità - è in parte dedicata la grande mostra che si apre il 27 ottobre a Milano negli spazi di Palazzo Reale, con oltre 100 capolavori, molti dei quali mai visti in Italia, che arrivano dal Museo Russo di San Pietroburgo.

Intitolata "Divine e Avanguardie" e promossa dal comune di Milano che l'ha inserita nel palinsesto culturale cittadino I talenti delle donne, la rassegna ripercorre in 8 ampie sezioni l'evoluzione dell'immagine femminile in Russia, dalle madonne dorate delle icone alle zarine ammantate di broccati, dai sorrisi austeri delle imperatrici agli interni borghesi, fino ai volti segnati delle contadine che per la prima volta approdano sulle tele a metà Ottocento, negli sguardi illuminati di Aleksej Venetsianov. E poi ancora nei racconti su tela di Kazimir Malevic che negli anni Venti del Novecento si appassiona al dramma dei contadini schiacciati dalla rivoluzione proletaria. O negli interni cupi di Abram Archipov, con le sue lavandaie lacere che invece fanno tornare alla mente la Parigi disperata di Zola. Per arrivare alle donne pittrici, scultrici, galleriste, disegnatrici di moda, scenografe, animatrici della scena culturale allora in grande fermento, almeno fino al silenziatore imposto dal Stalin, che nel 1932 volle il realismo socialista come unica forma d'arte.
    L'idea, come si evince dal bel saggio firmato nel catalogo dalla curatrice Eugenia Petrova, è in qualche modo quella di una rilettura della storia russa seguendo il fil rouge del volto femminile per arrivare anche ad una riflessione sulla evoluzione dei ruoli. Ecco quindi che a testimonianza del momento di particolare apertura che vive il Paese tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, arrivano, insieme ai ritratti delle mogli e delle figlie degli artisti, anche quelli delle donne che dell'arte avevano fatto una professione, dalla poetessa Anna Achmatova alla gallerista Nadezda Evseevna Dobicina. Una sezione dedicata alla famiglia, con i ritratti di giovani date in sposa per interesse o quelli di vedove rimaste senza mezzi, sembra illustrare invece le tante storie narrate dai capolavori letterari, da Tolstoj a Dostoevskij. Non mancano poi le madri, oltre ad una sezione tutta dedicata al corpo femminile.

L'ultima parte, forse la più intrigante, è proprio quella che accende un faro sulle artiste, non solo Tamara de Lempicka ("oggi di moda in Europa" come sottolinea la curatrice) ma tante altre, da Natalija Goncharova a Olga Rozanova, da Ljubov Popova ad Alexandra Exster e Vera Muchina. Menti raffinate, intellettuali, audaci. Personalità forti come quella della Goncharova, capace di trascinare e influenzare il suo pubblico, amata al punto che una sua mostra allestita nel 1913 a Mosca riuscì a richiamare oltre 12 mila visitatori, con gli organizzatori costretti a ristamparne per tre volte il catalogo. Eppure, nonostante la fama raggiunta tra i contemporanei, "non furono loro a determinare la gloria mondiale dell'arte russa", sottolinea Populova.

Nel mercato contemporaneo dell'arte molte di loro sono ancora sottovalutate. Solo a considerare la selezione, per forza di cose ristretta, delle opere in mostra, viene da chiedersi perché. Di certo, a giudicare dai colori e dalla forza delle nature morte della Ekster o dalle composizioni di Rozanova , lo splendido ritratto di Gorkij firmato da Valentina Chodasevic o le morbide sculturine di Maryla Lednica, non mancano il talento, l'inventiva, la forza espressiva, l'originalità. E uno sguardo femminile sul mondo che fa la differenza. (ANSA).

I capolavori di Tiepolo per la prima volta a Milano

 

ansa

Un viaggio nell'universo pittorico del Tiepolo dagli anni della sua formazione a Venezia alla sua consacrazione internazionale, passando per Milano, città da lui considerata una seconda patria. L'azzurro luminoso dei capolavori del maestro veneziano arriva alle Gallerie d'Italia - Piazza Scala, sede museale meneghina di Intesa Sanpaolo, con la prima mostra milanese interamente a lui dedicata, dal titolo 'Tiepolo. Venezia, Milano, l'Europa'. L'esposizione, presentata in streaming a causa dell'epidemia Covid, sarà aperta al pubblico ‪da venerdì 30 ottobre fino al 21 marzo 2021. La sicurezza della visita sarà garantita dagli ingressi contingentati e dall'adozione delle necessarie misure per ridurre al minimo i rischi. "Mi risulta che questa sia una delle poche grandi mostre che si riescono ad allestire in Italia. Voglio quindi ribadire che Intesa Sanpaolo - ha spiegato il presidente emerito del gruppo Giovanni Bazoli -intende con questa iniziativa contribuire ad alleviare tutte le sofferenze, le privazione e il venir meno delle occasioni di socialità che questa crisi comporta" Un impegno riconosciuto dall'assessore milanese alla Cultura Filippo Del Corno. "In un momento di grande sconvolgimento dei cicli economici e delle relazioni sociali le Gallerie d'Italia - ha sottolineato - si confermano centro culturale della città e polo della ricerca scientifica". Fanno parte del percorso espositivo- a cura di Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli - una settantina di opere di Tiepolo e di suoi contemporanei, alcune provenienti da importanti musei internazionali come il Museo del Prado di Madrid e la National Gallery di Londra. Un racconto inedito con opere straordinarie, dalle giovanili mitologie delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, al Martirio di San Bartolomeo realizzato nel 1722 per la chiesa di San Stae a Venezia. Viene approfondito l'operato dell'artista a Milano nei palazzi Archinto, Casati Dugnani e Clerici, e per la prima volta, grazie a sensazionali restauri, il pubblico avrà l'occasione di ammirare opere normalmente poco o per nulla accessibili al pubblico, tra le quali gli affreschi della basilica di Sant'Ambrogio e quello eseguito per Palazzo Gallarati Scotti. Grazie a un sofisticato sistema di proiezioni, inoltre, i visitatori potranno immergersi in un viaggio visivo attraverso le volte del Palazzo di Wurzburg e del Palazzo Reale di Madrid. L'esposizione mette anche in luce la stretta collaborazione tra Tiepolo e i figli, particolarmente con Giandomenico e si chiude emblematicamente su un confronto tra i due: da una parte 'San Francesco d'Assisi riceve le stimmate' di Tiepolo senior del Museo del Prado, e dall'altra 'Abramo e i tre angeli' delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, di Giandomenico. Un invito al pubblico a scoprire Tiepolo fuori della mostra, viene infine rappresentato dalle proiezioni di opere da lui realizzate nel resto della Lombardia, tra cui il ciclo decorativo della Cappella Colleoni di Bergamo.

Le Mostre del weekend da Raffaello a Isgrò e Mendini

 

di Marzia Apice (ANSA) - FIRENZE, 28 OTT - Dopo l'ultimo DPCM, che ha lasciato ai musei la possibilità di rimanere aperti pur con il necessario obbligo di ingressi contingentati e il rispetto di ogni misura di sicurezza per il contenimento del virus, le mostre restano una delle poche opportunità di vivere la cultura.
    E nel prossimo weekend, a meno di ulteriori chiusure, ci sarà davvero l'imbarazzo della scelta: da Firenze, con lo splendore di uno dei capolavori di Raffaello e con l'eco di Dante negli scatti spettacolari di Massimo Sestini, a Brescia con la monumentale installazione di Emilio Isgrò, e poi Napoli con la prima mostra dedicata ad Alessandro Mendini e Roma che accoglie la Quadriennale d'Arte.
    FIRENZE - Dal 27 ottobre al 31 gennaio nella sala delle Nicchie di Palazzo Pitti la mostra "Raffaello e il ritorno del Papa Medici: restauri e scoperte", a cura di Marco Ciatti ed Eike Schmidt: l'esposizione nasce per celebrare il ritorno "a casa" del capolavoro "Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi", spiegando e documentando il complesso restauro realizzato dall'Opificio delle Pietre Dure e le numerose analisi scientifiche effettuate sull'opera. Dopo il Quirinale, arriva al Complesso Monumentale di Santa Maria Novella il reportage fotografico di Massimo Sestini "Dante 700", dedicato al Sommo Poeta in occasione del settimo centenario della morte. In 23 scatti, esposti dal 29 ottobre al 6 gennaio, tutti realizzati con innovative tecniche fotografiche, Sestini svela come la presenza di Dante (con il suo volto e le sue parole) continui a far parte delle nostre vite.
    PIACENZA - Circa 120 opere, tra quadri e sculture in gran parte inedite, compongono la personale di Giorgio Milani, dal titolo "La scrittura come enigma", a cura di Elena Pontiggia e in programma negli ampi spazi di Volumnia dal 25 ottobre al 6 gennaio. Il percorso si divide in 10 sezioni che documentano i cicli più importanti dell'artista piacentino, dalle Torri di Gutenberg alle Babeli e ai Poetari Oriente Occidente, dalle Sublimazioni alle Sindoni di Gutenberg e ai Canti ad Ombre Rare.
    BRESCIA - Sarà inaugurata il 27 ottobre la nuova installazione di Emilio Isgrò, dal titolo "Incancellabile Vittoria", pensata per la parete nord della fermata 'Stazione FS' della Metropolitana di Brescia. L'artista siciliano ha ideato la monumentale installazione (200mq, con 205 pannelli di fibrocemento fresati) per rendere omaggio al ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana, dopo due anni di restauro.
    NAPOLI - Il Madre-Museo d'arte contemporanea Donnaregina accoglie dal 29 ottobre "Alessandro Mendini: piccole fantasie quotidiane", la prima mostra in un museo pubblico italiano dopo la scomparsa del celebre architetto e disegner, avvenuta il 18 febbraio 2019. Curata da Gianluca Riccio e Arianna Rosica e allestita fino al 1 febbraio, la mostra documenta la carriera di Mendini, evidenziando il legame tra la sua poetica e la cultura artistica d'avanguardia, con un focus dedicato al suo rapporto con Napoli. "Luce 1" è la mostra d'arte fotografica di Assunta Saulle ospitata alla Cappella Palatina del Maschio Angioino di Napoli dal 26 ottobre al 1 dicembre. Nelle 40 opere esposte (di diversa dimensione e formato tra fotografie, light box, stampe su plexiglass e fotoceramiche) l'artista esplora attraverso immagini che sembrano dinamiche la possibilità per l'individuo di esprimersi diventando luce.
    ROMA - Apre a Palazzo delle Esposizioni il 29 ottobre la Quadriennale d'arte, dal titolo "Fuori", a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol. Allestita fino al 17 gennaio, la mostra offre una nuova lettura dell'arte italiana dagli anni '60 a oggi: 43 gli artisti selezionati, presentati attraverso sale monografiche e nuovi lavori. Il principale evento collaterale della Quadriennale è la mostra "Domani Qui Oggi" curata da Ilaria Gianni e dedicata al Premio AccadeMibact, che presenta il lavoro creativo dei 10 talenti vincitori di questa edizione, selezionati tra 89 candidati proposti da 33 Accademie di Belle Arti di tutta Italia. Si intitola "Separatrix", la prima personale a Roma di Katharina Grosse, allestita dal 31 ottobre al 12 dicembre alla Gagosian Gallery.
    Nella mostra una selezione di nuovi dipinti e opere su carta in cui si evidenzia l'approccio scientifico oltre che pittorico dell'artista, che analizza in anticipo le proprietà tecniche della pittura, dell'acqua e della tela, utilizzando le loro interazioni alchemiche per realizzare specifici effetti ottici.

Castello Ruspoli a Vignanello (VT), con un giardino all’italiana da sogno


 A Vignanello, antico borgo in provincia di Viterbo, sorge un castello in cui si estendono dei giardini da sogno

Vignanello è un un bellissimo paesino che si trova nella Tuscia viterbese, splendida zona dell’Alto Lazio e in cui si susseguono borghi e meraviglie che lasciano davvero senza fiato. E proprio nella parte più orientale dell’antica Vignanello sorge un maniero particolarmente elegante e sorprendente.

Il suo nome è castello (o palazzo) Ruspoli il quale, secondo alcuni documenti storici, si erge sulle fondamenta di quella che era una semplice rocca fortificata. Tuttavia, nel corso degli anni questa splendida struttura subì diverse trasformazioni fino a rivelarsi nello splendore di oggi, grazie anche agli incantevoli giardini in stile rinascimentale che sono stati realizzati per volere di Ottavia Orsini, figlia di Vicino Orsini e creatore del suggestivo Parco dei Mostri di Bomarzo. Non a caso, gli straordinari giardini del castello Ruspoli sono uno dei migliori esempi di giardino all’italiana del Rinascimento.

I giardini sono formati da ben 4 magiche aree: il Giardino di Verdura, il Giardinetto Segreto, il Barchetto e il Barco posizionati sul lato sud del castello. Tra questi il Giardino di Verdura è sicuramente la parte più bella e meglio conservata di tutto il maniero.

Questi, inoltre, appaiono al visitatore incredibilmente allineati e squadrati fra loro. Vale a dire che sono un perfetto disegno geometrico al centro del quale sorge una grande vasca con fontana circondata da quattro arcate di balaustre in peperino.

Ma bellissimi non sono solo i giardini, infatti anche lo stesso castello merita una visita approfondita. Per esempio, al piano terra del palazzo Ruspoli è possibile osservare la bellissima cappella di Santa Giacinta Marescotti, il misterioso pozzo dove avvenne il suo primo miracolo e l’importante sala d’armi. Al piano superiore, invece, è consigliato perdersi tra le favolose stanze che ospitano diversi quadri e affreschi in cui sono raffigurati i più illustri personaggi della famiglia. Molto suggestivo, inoltre, è anche l’arredo dei vari ambienti che conservano ancora oggi il fatato e unico fascino dell’epoca.

Insomma, il bellissimo borgo di Vignanello, in provincia di Viterbo, è certamente una felicissima sorpresa e il suo simbolo per eccellenza, ovvero il castello Ruspoli, è uno di quei luoghi che dovrebbe essere visitato almeno una volta nella vita.

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