Turismo: 3 italiani su 5 dimenticano un oggetto in hotel

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Italiani, popolo di viaggiatori smemorati: emerge da un'indagine di HotelTonight secondo cui al 63% dei nostri connazionali è capitato di dimenticare qualche effetto personale nella stanza d'hotel. Alla metà degli intervistati (49%) è successo solo una o due volte, ma il 13% può davvero essere considerato uno smemorato seriale, visto che ha dichiarato di aver dimenticato qualcosa non meno di 3 o 4 volte.
    In testa alla top ten dei più dimenticati svetta il caricabatterie del telefono. Seguono i prodotti cosmetici e il pigiama o camicia da notte. Al quarto e quinto posto occhiali da sole e libri poi ciabatte, gioielli e beauty case. Chiudono la classifica auricolari e cuffie per la musica e orologio.
   
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Bit2015 business del turismo senza confini sul web

La Bit2015 si fa in due e diventa un brand digitale attivo 365 giorni all'anno, riproducendo online la formula della manifestazione che si terrà nei padiglioni di Fiera Milano da giovedì 12 a sabato 14 febbraio 2015.
Luogo d'incontro e di scambiowul web che ha come protagonisti tutti gli attori del mondo del turismo che ruota attorno all'innovativo concept organizzato per segmenti di business.
E' l’obiettivo del nuovo sito www.bit.fieramilano.it online con un approccio nuovo al digitale, come strumento strategico, che riflette l’ambizione della prossima Bit di essere sempre più una piattaforma che aiuta gli operatori a fare sistema. Lo conferma anche la leadership di Bit nel mondo social: la pagina Facebook ha 32.000 fan, la più cliccata tra quelle delle maggiori fiere del turismo mondiali, mentre i follower su Twitter sono 6.300. Nel solo periodo agosto-settembre, l’account @bitmilano ha raggiunto più di 35 mila account (cinque volte il numero di follower, generando oltre 87 mila impression). Nello stesso periodo, la pagina Facebook ha generato più di 25.200 impression e più di 2.100 interazioni all’interno della pagina. Ora il sito si aggiunge alla strategia digitale che sta portando il brand Bit a dialogare con tutti i suoi stakeholder sui principali social network internazionali – Facebook,Twitter, Youtube, Instagram e Linkedin – e presto anche su Weibo, il social network più usato in Cina.
"Il nuovo sito – spiega il direttore di Bit di Fiera Milano, Cristina Tasselli – sviluppato in ottica responsive è un canale che, in sinergia con i social network, non solo parla delle novità della nuova Bit edizione 2015 ma soprattutto accende i riflettori sui player, a partire da tutti gli espositori presenti. Prima grande novità è infatti lo spazio digitale a disposizione per i seller, attraverso citazioni e interviste mirate che partono dal sito e vengono diffuse nei social network di Bit".
Tra le principali novità, la sezione BitNow, blog che racconta in tempo reale le novità della manifestazione, con approfondimenti e ricerche di mercato, "dietro le quinte", interviste agli espositori, coinvolgimento del pubblico e del mondo dei viaggi attraverso l’hashtag #yourBit. Realizzato da Inventa CPM, secondo la strategia di marketing di Bit, il sito è progettato seguendo il principio content & mobile first, cioè con i contenuti comedriver strategico e come principio guida la responsiveness, ovvero la capacità di offrire un’esperienza di navigazione ottimale da qualsiasi dispositivo. Otto le sezioni in cui è organizzato il sito.
Sezioni istituzionali - Tutto su Bit raccoglie le novità principali sui mondi di Bit – Leisure, Mice, Luxury, Digital – le ricerche dell’Osservatorio Think with Bit, le informazioni sui servizi e i contatti e le novità di Destination Sport, il nuovo spazio dedicato al turismo sportivo in collaborazione con Decathlon. Le altre due sezioni sono dedicate alCongresso Internazionale del Turismo con un aggiornamento costante dell’agenda pubblica e a Bit.China, il programma che per la prima volta permette agli espositori di raggiungere il mercato in più rapida espansione attraverso la partecipazione a Gift, una delle fiere del turismo leader in Cina che ha tra i suoi organizzatori Fiera Milano.
Sezioni dedicate ai target - Press&Social è rivolta ai media, con media kit, release e review. Le sezioni EspositoriBuyers e Visitatori dialogano con i  macrotarget di Bit2015 attraverso infografiche e call to action mirate come ad esempio l’invito a iscriversi al Buyers’ Club per i buyer, quello a acquistare i pacchetti, tutti pubblici e arricchiti di foto, per gli espositori, e quello a pre-registrarsi a seconda della tipologia di visita: viaggiatori, operatori professionali, istituzioni e scuole.
Tutte le informazioni su www.bit.fieramilano.it, @bit2015, #bit2015.

ilgiornale.it

Hotel a ritmo di musica

di Paola Mentuccia


La musica fa parte della vita di molte persone tanto quanto lo spazzolino da denti e non possono certo rinunciarvi quando sono in vacanza. È proprio per questo genere di viaggiatore che alcuni operatori turistici hanno dato vita a strutture ricettive pensate per il soggiorno di chi non vive la musica come semplice svago ma come autentica passione. Strumenti musicali appesi alle pareti, studi di registrazione convertiti in camere da letto, cimeli e poster di grandi star appesi sui muri che danno la benedizione a vecchi e nuovi fan.

Si parte dal Regno Unito, indiscusso crogiolo di creatività. Il Clink 78 Hostel di Londra è nello stesso antico edificio del Palazzo di Giustizia dove nel ’78 si svolse il processo a Paul Simonon e a Nick “Topper” Headon, componenti della storica band dei Clash, per aver sparato a dei costosissimi piccioni viaggiatori con dei fucili ad aria compressa. Episodio che ispirò la canzone “Guns On the Roof”. Non a caso, il bar dell’ostello è intitolato alla band britannica ed è lo spazio in cui ogni sera si esibiscono musicisti o sono in programma eventi particolari. L’aula di tribunale in King’s Cross Road, a due passi da Camden Town, è ora una sala computer con connessione wi-fi e le vecchie celle sono stanze arredate con uno stile a dir poco stravagante, dal vittoriano al design d’avanguardia.

Musica live anche all’ostello Let’s rock di Cracovia e al Kex Hostel di Reykjavik che, oltre a piccoli concerti, quiz, karaoke e serate di open mic, ospita eventi del Reykjavik Jazz Fest e del Reykjavik International Film Fest. Gestito, tra gli altri, da un percussionista, un chitarrista e un produttore di musica elettronica, l’Hostel Ruthensteiner di Vienna invita musicisti e band da tutto il mondo ad esibirsi dal vivo: nelle aree comuni si possono suonare gratuitamente il pianoforte, la fisarmonica, l’ukulele, la chitarra e le percussioni.

Per i musicisti che provano il brivido di esibirsi nella sala dello Sky Backpackers Hostel, a Dublino, l’emozione deve essere davvero forte se solo per un instante, mentre intonano una canzone e fanno vibrare le loro chitarre, si soffermano a pensare che, proprio in quell’edificio, artisti come David Bowie e Bono Vox hanno fissato per sempre su nastro i loro grandi pezzi: l’ostello sorge, infatti, dalle ceneri dello studio di registrazione “Little Lane”, dove un tempo passavano e soggiornavano le star mondiali della musica.

A Bundoran, indiscussa capitale del surf in Irlanda, c’è, invece, l’Homefield Rock Hostel, un vecchio edificio ristrutturato cinque anni fa il cui tema centrale è la musica: ogni camera è dedicata a una band o a un artista – come i Beatles, Rory Gallagher - o anche a un’epoca musicale. Nelle stanze del Backstage Hotel, ad Amsterdam, l’esperienza è ancora più intensa. Oltre a una docking station per ascoltare la musica in cuffia, all’ipod e al wifi gratuito ci sono veri e propri elementi da palco, come strumenti musicali appesi alle pareti e rullanti da utilizzare come sgabelli. Non è da meno la stanza dedicata alla musica al Fusion Hotel di Praga: divani a forma di labbra rosse sgargianti, manifesti di grandi gruppi musicali degli anni d’oro del rock, specchiere da camerino, chitarre appese e addirittura amplificatori usati come comodini.

I viaggiatori rock di tutto il mondo non saranno delusi da un soggiorno in Italia. L’Ostello bello di Milano, a due passi dal Duomo, oltre alla tipica cucina della nonna con orto e aromi a disposizione degli ospiti, organizza eventi culturali gratuiti durante la settimana e non può mancare la musica dal vivo, anche perché lo stesso ostello mette a disposizione pianoforte, chitarra, basso, tastiera e altri strumenti musicali.


Ma il più cool di tutti non poteva che essere nel cuore di Berlino, la città che sembra essere al top del dinamismo culturale. L’hotel Nhow Berlin è infatti l’unico in Europa ad offrire, negli spazi accuratamente arredati con elementi di design, due studi di registrazione professionali. Situato sulle rive del fiume Sprea, in un’area che è l'epicentro della musica, della moda e della scena creativa, il Nhow è il massimo dell’avanguardia in tema di ospitalità nel segno della musica. Qui la colazione in camera è servizio ormai superato: perché, invece, non farsi portare una chitarra per suonare la canzone più adatta al momento?
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Coppia 'multata' da hotel per recensione su Tripadvisor

Ormai Tripadvisor è diventato anche motivo di tensione e scontro tra albergatori e clienti. Una coppia di pensionati inglesi ha pagato cara una recensione negativa sul noto sito turistico a un hotel dove aveva trascorso una sola notte. Secondo la Bbc, Tony e Jan Jenkinson si sono visti addebitare 100 sterline sulla loro carta di credito da un albergo di Blackpool, a nord di Liverpool, che non ha gradito i loro commenti, fra cui quello di ''tugurio fatiscente''. Il Broadway hotel si è difeso in un primo momento affermando che il regolamento interno - e questo sarebbe scritto nero su bianco sulle clausole di prenotazione - prevede un addebito da 100 sterline per gli ospiti che lasciano una cattiva 'review'. C'è da dire che i Jenkinson ci erano andati giù pesante: nel loro commento avevano parlato di ''tugurio fatiscente e maleodorante''. Un colpo durissimo per i proprietari che hanno così deciso di applicare la controversa e punitiva 'policy'. ''Che cosa è accaduto alla libertà di espressione? - si è chiesto Tony Jenkinson - Tutti quelli a cui abbiamo chiesto un parere ci hanno detto che un hotel non si può comportare così''. I due pensionati si sono rivolti un po' a tutti per ottenere giustizia.
Ai media e anche all'autorità locale per gli esercizi commerciali che ha avviato una indagine sul caso per capire se ci sia stato o meno una violazione della legge nell'imporre la 'multa'. Alla fine è dovuto intervenire perfino il municipio di Blackpool che, temendo una cattiva pubblicità al suo settore turistico, ha fatto forti pressioni sugli albergatori. Il Broadway hotel si è quindi deciso a restituire le cento sterline alla coppia di pensionati e a rinunciare al suo regolamento anti-recensione. Nei mesi scorsi è emerso come gli albergatori britannici abbiano sempre più paura di finire 'ostaggio' degli utenti di Tripadvisor. Ci sono infatti molte persone che tentano di ricattare i gestori chiedendo loro notti o pranzi omaggio, minacciandoli con giudizi negativi che danneggerebbero l'immagine del locale ma anche il suo punteggio sulla guida online. In certi casi l''arma' di Tripadvisor e' usata per ottenere anche solo una bottiglia, un dolce o un piccolo sconto.

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Un tour da brividi nei castelli più tenebrosi d'Italia

di Ida Bini

Una valida alternativa alle feste dark, alle sfilate e alle parate tenebrose e spettacolari di Halloween, l’antico rito pagano che celebra il Capodanno celtico la notte del 31 ottobre, è fare un viaggio alla scoperta dei castelli, dei monasteri e dei casolari storici d’Italia - dal Piemonte all’Emilia, dalla Toscana al Lazio - dove sono avvenuti tragici eventi che hanno lasciato un alone di mistero e di segretezza. Il viaggio tra spettri e fantasmi comincia in Piemonte, nel castello della Rotta, a 10 chilometri da Moncalieri. Lo spettrale maniero, che risale al IV secolo e che oggi è abbandonato, cambiò spesso di proprietario: dai Longobardi ai Templari e dai Cavalieri di Malta alla famiglia dei Savoia, quest’ultima dal Cinquecento.

Il castello, testimone di molte battaglie, di prigionie e di un amore infelice e tragico di una donna uccisa barbaramente, ha la fama di “luogo più infestato d’Italia” per la presenza di inquietanti rumori e di un elenco infinito di presenze strane e angoscianti: una nobile suicida, un monaco morto durante una battaglia, un’anziana donna rea di aver ucciso un bambino, e un cavaliere armato, assetato di vendetta, sul suo destriero, di cui ogni notte si sente il rumore degli zoccoli sul selciato. Nelle vicinanze, inoltre, sono stati rinvenuti i resti di un cavaliere con una croce di ferro al collo, rafforzando così l’atmosfera già tetra del maniero. Sempre in Piemonte c’è il castello di Rivarolo Canavese, detto di “Malgrà”, la cui storia è legata a numerose e inquietanti leggende. Si narra che all’interno del maniero vaghi senza pace il fantasma di una giovane donna, fatta uccidere dal marito, che disperato per il rimorso e braccato dal fantasma della donna alla fine si suicidò. Qui, di notte, si odono urla, rumori, cigolii e passi furtivi; di giorno, invece, si può visitare una tranquillissima e ricca biblioteca.

Nella vicina regione Valle d’Aosta si trova uno dei castelli medievali più belli d’Italia, il castello di Fenis, famoso per la sua architettura scenografica con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l’edificio principale e numerosi torri. Il maniero è aperto al pubblico che può visitare la cappella, mirabilmente affrescata, e le eleganti stanze del primo piano. Non è accessibile ai visitatori, invece, il secondo piano, un tempo destinato agli alloggi della servitù e dei soldati, da dove, oggi, arrivano strani rumori, schiamazzi e passi sinistri. Per l’atmosfera inquietante il maniero è stato spesso usato come set cinematografico. A tormentare con rumori e visioni paurose il castello rinascimentale di Issogne, sempre in provincia di Aosta, è il fantasma della contessa Bianca Maria Gaspardone, moglie di Renato di Challant, decapitata davanti al castello sforzesco di Milano per aver tradito il marito e ordinato l’omicidio di uno dei suoi amanti. Nel castello, che oggi fa parte di un affascinante itinerario tra i manieri della regione, si visitano le sale decorate di affreschi e arredi, gli eleganti camini e i soffitti in travi di legno, sempre con l’attenzione tesa a cogliere la presenza del fantasma della contessa, che solo verso sera non tradisce l’attesa. La Liguria regala molti casali e castelli legati a storie tragiche e leggende da brividi. A Voltri, nel golfo di Genova, c’è Ca’ delle Anime, antica locanda che sorgeva su una strada molto frequentata da commercianti e pellegrini e che oggi concede brividi e sussulti: si narra che i gestori di questa casa, una famiglia con gravi problemi mentali, uccidessero tutti coloro che si fermavano a rifocillarsi e seppellissero i corpi delle vittime nel bosco, dove negli anni Cinquanta ne è stato trovato uno chiuso in un sacco di juta. Oggi pare si sentano ancora le loro urla strazianti. A Scogna Sottana, un piccolo paesino in provincia di La Spezia, c’è la Casa del violino, abitata da un musicista famoso; dopo la sua morte a causa di una lunga e grave malattia, la casa restò disabitata per molto tempo e poi aperta per brevi soggiorni, durante i quali gli ospiti spesso sentivano lamenti e il melodioso suono del violino dell’antico proprietario. Oggi restano il mistero e l’inquietante sagoma della casa, disabitata e abbandonata, avvolta dalla nebbia. Nel castello Malaspina di Fosdinovo, nei pressi di Massa Carrara, è possibile imbattersi nel fantasma di Maria Bianca Malaspina, una giovane dama dai capelli biondi che, si dice, vaghi tra le mura del maniero stregato. Alcune leggende narrano che venne murata viva nelle segrete del castello medievale perché, essendo nata albina, era considerata indemoniata e quindi nascosta e lasciata morire di stenti. Altre leggende, invece, raccontano di un amore scandaloso con un giovane stalliere che il padre interruppe, facendola segregare in una stanza del castello senza porte né finestre ma solo con un cane e un cinghiale, simboli di fedeltà e di ribellione. Oggi in una sala del castello, aperto al pubblico, da un restauro è apparsa una curiosa macchia bianca, che sembra rappresentare proprio una figura femminile insieme a un cane e a un cinghiale. Il maniero ospita anche un museo, un centro culturale, una residenza per artisti e scrittori e un piccolo bed and breakfast dove godersi la paurosa ricerca dei fantasmi. In Lombardia misteriose leggende avvolgono il monastero di Torba, a Gornate Olona, in provincia di Varese, situato ai piedi del suggestivo parco archeologico di Castelserpio, sito romano patrimonio dell’Umanità. Nel monastero, oggi protetto dal Fai, le anime disperate di tre monache si aggirano con urla e lamenti nelle campagne intorno al monastero, dove al secondo piano un affresco raffigura otto monache di cui 3 senza volto. C’è anche un’altra storia curiosa legata al monastero: si narra che nel 1340 una tempesta sradicò un grande albero da cui riemerse la scultura marmorea del re longobardo Galdano da Torba con in mano la spada con cui Tristano uccise Moroldo d’Irlanda. A Bergamo, nel bellissimo castello di Malpaga, dimora del condottiero Bartolomeo Colleoni, si aggira dal Cinquecento un silenzioso spettro; pare si tratti del fantasma di un nobile innamorato di una castellana sposata, fatto uccidere e gettare nel pozzo dal marito geloso. Da allora, la sua anima inquieta continua a ripercorrere malinconicamente quei luoghi, alla ricerca dell’amata. Per i fan delle storie da brivido l’appuntamento è proprio per la sera di Halloween, quando nella fortezza sono previsti una cena e una caccia al fantasma. Numerose presenze di spettri e di strani eventi sono stati avvistati anche nel Veneto: nei pressi del Canal Grande, a Venezia, si aggira il fantasma di Fosco Loredan, nobile veneziano geloso della moglie che fece decapitare. Ma non è l’unico: a villa Foscari di Mira, vicino al capoluogo veneto, si sentono i lamenti e le inquietudini del fantasma malinconico di Elisabetta Dolfin, bellissima aristocratica veneziana dai capelli rossi, che il marito geloso fece rinchiudere negli eleganti saloni per allontanarla da possibili tradimenti. Oggi si può tentare un avvistamento della “Malcontenta”, come veniva chiamata la nobile donna, che appare in un abito nero molto scollato, visitando la Villa, progettata dal Palladio e circondata da un grande giardino: Villa Foscari di Mira, infatti, fa parte delle residenze del Brenta ed è iscritta alla lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In Emilia la storia più famosa e terrificante è quella di Azzurrina e del castello di Montebello, vicino a Rimini. Secondo la leggenda Azzurrina era la figlia nata albina, quindi ritenuta impossessata dal demonio, di Costanza e di Ugolinuccio Malatesta, scomparsa in circostanze misteriose nel 1375 mentre giocava nel giardino del maniero. Lo spirito inquieto della bimba vaga ancora con pianti e lamenti, che in più di un’occasione sono stati registrati, ma l’aspetto più inquietante è stato il ritrovamento alcuni anni fa di alcune impronte di bambino sul soffitto di un salone. Oggi, i più temerari possono partecipare alle visite notturne del castello. Organizza terrificanti tour notturni non solo per Halloween anche il castello di Gropparello, costruito su uno sperone roccioso nella Val Vezzeno, una delle più antiche e suggestive rocche di Piacenza. Dimora di nobili famiglie tra cui i Pallavicini, i Visconti, gli Sforza e i Gibelli, tutt’ora proprietari del maniero, la fortezza ha un’atmosfera misteriosa: le travi del soffitto scricchiolano, le luci si spengono, mentre strani rumori e soffi di vento rendono ancor più pauroso il castello. Il maniero fu da sempre teatro di tragedie, ma anche di una triste storia avvenuta nel 1200, quando Pietrone da Cagnano fece murare viva in una cella sotterranea la moglie Rosaria Fulgosio, accusata di essere l’amante di Lancillotto Anguissola. Nelle serate di vento è possibile udire grida femminili provenire dalla torre. La Toscana è un’altra regione che regala molte storie da brivido: il castello di Strozzavolpe a Poggibonsi, in provincia di Siena, costruito nel 1154, è popolato di leggende; molti, infatti, giurano di aver incontrato nel fossato del maniero una volpe, uccisa dal duca Bonifazio perché spaventava i cacciatori e, si diceva, sputasse fuoco e fiamme. Il corpo dell’animale venne nascosto nel castello, riempito d’oro e custodito da 3 cavalieri. Pare anche che dalla torre merlata e nei giardini si sentano gli spiriti di Cassandra Franceschi e del suo amante, murati vivi nella “camera rossa” del castello. La villa medicea di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, costruita dalla famiglia de’ Medici come residenza di caccia, ospita dal 2002 il museo storico della caccia e del territorio con una raccolta di armi dal XVII al XIX secolo. Qui, si aggira irrequieto il fantasma di Isabella de’ Medici uccisa nel 1576 dal marito Paolo Giordano Orsini per averlo tradito. Incredibile e stregata è la storia dell’orto botanico di Lucca, realizzato per volere dei Borboni nel 1820, dove in certe notti sprofonda, dopo tre giri delle mura, un carro infuocato condotto dallo spettro della bellissima Lucida Mansi, che per rimanere giovane in eterno vendette la sua anima al diavolo. Nel Lazio le storie di fantasmi abbondano, ma la più terrificante è quella del castello di Bolsena, a Viterbo, che ospitò il cardinale Tiberio Crispo, figlio naturale del principe Alessandro Farnese che divenne poi papa Paolo III. All’interno del castello furono ritrovate ossa umane e si pensò appartenessero a Tiberio, misteriosamente scomparso. Poco si sa della sua fine e tutto è avvolto dal mistero, ma quel che è certo è che nel salone affrescato detto “del fantasma” è davvero un’impresa fermarsi a osservare mobili e dipinti perché si ha l’inquietante sensazione di essere fissati da uno sguardo maligno. Infine in Campania, a Napoli, dove al tramonto è possibile udire agghiaccianti lamenti provenire dai sotterranei della bellissima certosa di san Martino che, oltre a essere un prezioso gioiello architettonico barocco e polo museale, è anche famosa per le continue apparizioni di fantasmi. La leggenda racconta, infatti, che tutti coloro che tentarono di assalire la certosa furono uccisi dalle guardie reali; i corpi delle vittime, tuttavia, non furono mai trovati perché si ritiene che le guardie buttassero nei sotterranei i nemici, alcuni dei quali ancora vivi.
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Pace: In Egitto sulle orme della Sacra Famiglia Portavoce cattolici, cristiani uniti per promuovere itinerario

di Cristiana Missori

Da Betlemme verso il Sinai, passando per Gaza e giungendo all'antica città di Farma, considerata la ''Porta dell'Egitto'' perché sulla via carovaniera che collegava l'antica terra dei Faraoni con la Siria e la Palestina. Da Bastah, nei pressi dell'attuale città di Zagazig, a Samanud e Sakha (situata tra Damietta e Rosetta). Da Wadi Natrun a Mataryah, nei sobborghi del Cairo, e a Haret Zuwaila, per poi cercare rifugio nella fortezza di Babilonia (nell'antica Cairo). Infine Maadi, alla periferia meridionale dell'attuale capitale egiziana, per imbarcarsi in direzione all'Alto Egitto e fermarsi a Manf, Bahnasa, Samalut (Gebel El Teir), El Ashrnunain, Deir (monastero) Al Muharraq e Assiut (Deir el Athraé e Deir Dronka).

    E' il lungo viaggio compiuto dalla Sacra Famiglia in Egitto secondo le fonti storiche della Chiesa copta ortodossa. Ora questo lungo percorso, o meglio parte di esso, diventa un itinerario turistico che il ministero del Turismo, insieme al patriarcato copto ortodosso hanno scelto di promuovere insieme.

    Non è la prima volta che le autorità egiziane cercano di promuovere l'Egitto cristiano quale valida opzione fra le mete più classiche da poter scegliere. Già nel 1999, infatti, sotto il regime di Hosni Mubarak, si era tentata una simile operazione, senza però riscuotere il successo atteso. E' però la prima volta che il ministero del Turismo, guidato da Hisham Zaazou, ci mette la faccia e i mezzi. ''Grazie a questa iniziativa - afferma il ministro - contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti classici e di promuovere un turismo più consapevole''.

    Si tratta, avverte, soltanto dell'inizio''. A differenza di quelle cattoliche (il solo Vangelo di Matteo) le fonti copte - in particolare il memoriale in cui il ventitreesimo patriarca di Alessandria, Teofilo (384-412) racconta la rivelazione che la Vergine, apparsagli in sogno, gli avrebbe fatto sulla via percorsa dalla Famiglia in Egitto per sfuggire al massacro di bambini ordinato da Erode allo scopo di uccidere Gesù (la ''strage degli innocenti'') - sono piuttosto chiare in merito alle varie tappe. Da questo nuovo itinerario, legato ai luoghi dove sorsero chiese, santuari e monasteri, il governo Mahlab si attende un numero di arrivi di circa 500 mila visitatori l'anno. Questo almeno l'auspicio. ''Un flusso imponente di visitatori locali già esiste'', commenta all'ANSA padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica in Egitto. Sono migliaia i fedeli copti che ogni anno in particolare durante le festività più importanti visitano questi luoghi. ''La vera sfida - fa notare - è fare arrivare i pellegrini dall'estero. Ed è soltanto con il coinvolgimento dei cattolici in questa iniziativa - sia egiziani che stranieri - che potrà aumentare il flusso di visitatori''.

    Il problema principale resta comunque la sicurezza. Malgrado i continui attacchi terroristici in Sinai e al Cairo come in altre zone del Paese, rassicura il sacerdote, pur senza nascondere la difficoltà del momento, ''la situazione è migliorata rispetto al passato, ''sia sul piano della sicurezza che in merito al clima che si respira''.
   
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Novità in arrivo per le startup innovative nel mondo del turismo

Dall’1 gennaio 2015 i vantaggi offerti alle startup innovative si estendono ad un settore della nostra economia da tutti ritenuto un settore chiave: il turismo.
Sarà infatti possibile costituire una società di capitali (anche in forma semplificata, con le limitazioni che caratterizzano questo tipo di società, dovute allo statuto standard immodificabile) o cooperativa, che abbia ad oggetto:
la promozione dell’offerta turistica nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche. Tali servizi devono riguardare la formazione del titolare e del personale dipendente, la costituzione e l’associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto, in modo tale da aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza nel territorio; l’offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione nonché l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico; l’elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio di intervento, studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione”.
turismo onlineIn questo modo si amplia la possibilità, da un punto di vista oggettivo, per gli startupper.
L’atto costitutivo di una startup innovativa turistica, inoltre, i cui soci siano tutte persone fisiche che non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età, è esente da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa (agevolazioni da cumularsi sia con quelle già previste per le startup innovative per quanto riguarda le imposte dirette e indirette, sia con quelle per le srl semplificate).
Per quanto riguarda i requisiti delle startup innovative in generale, ripercorriamo quali sono i requisiti per poterle iscrivere nel registro speciale tenuto presso il registro imprese competente per sede e quali le principali peculiarità:
  1. si deve trattare di una società di capitali o cooperativa costituita da non più di 48 mesi
  2. non può distribuire utili per il periodo di iscrizione al registro speciale (che non può durare, al momento, più di 4 anni)
  3. l’oggetto sociale, per quelle che non operano nel settore del turismo indicato sopra, deve prevedere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  4. alternativamente, inoltre, la startup dovrà o spendere almeno il 15% in ricerca e sviluppo, o avere almeno 1/3 dei dipendenti in possesso di dottorato di ricerca o 2/3 in possesso di laurea, o essere titolare di almeno una privativa industriale.
Le startup innovative, inoltre, possono accedere ai portali online per la raccolta di investimenti tramite equity crowdfunding (trattate in questo articolo) e possono prevedere nel proprio statuto alcune forme di incentivazione dei lavoratori (work for equity), oltre ad avere una serie di altre possibilità per cui bisognerà, a seguito del colloquio col notaio, individuare quali siano le opzioni giuste da inserire nello statuto, per ricevere un servizio tailor-made.
E’indubbio che, almeno da un punto di vista normativo, c’e’stata grande attenzione al mondo delle startup. Oltre che con la produzione normativa, però, gli startupper vanno supportati sia finanziariamente (sta partendo in questi giorni il nuovo bando per gli incentivi Smart&Start) sia “operativamente” e, in questo, non si può che auspicare la diffusione sul territorio degli incubatori di impresa come H-Farm, Digital Magics  oHub.
in http://www.techeconomy.it/

Viaggio nel futuro del Turismo italiano

CAMERA CON VISION
(AGENPARL) – Roma, 18 nov -La Camera dei deputati, su proposta dell’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione, organizza il suo secondo Barcamp che si terrà mercoledì 19 novembre nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, in Via di Campo Marzio 78, dalle 10 alle 17.
Questa volta il tema scelto è quello del futuro del turismo nel Belpaese. Il turismo è importante per l’economia del nostro Paese, vale l’11,6% dell’occupazione nazionale e il 10,3% del pil. Ma si può e si deve fare di più. Siamo quasi assenti, come pubblico e come privati, da un mercato online in forte crescita, diluendo gli investimenti di promozione sui brand regionali. Siamo ancora la meta più desiderata, ma non acquistata.
Un settore che, nonostante le potenzialità, rimane marginale nella percezione dominante e mai considerato come vera industria. Abbiamo perso competitività negli ultimi 20 anni, passando dal 2° al 5° posto nel mondo per gli arrivi internazionali e dal 2° al 6° per gli introiti valutari Negli stessi anni in cui si è sviluppato il web come luogo di informazione e intermediazione turistica, l’Italia è rimasta in una posizione di passività rispetto alle innovazioni che, nel turismo, hanno radicalmente mutato comportamenti e intermediazione e dove player internazionali delocalizzano quotidianamente parte significativa di pil prima commercializzando l’ospitalità tradizionale, poi quella familiare e ora affrontando anche la ristorazione.
Evoluzioni che pongono al legislatore nuove sfide per affrontare anche in termini di garanzia i nuovi diritti e le nuove interazioni sociali della sharing economy.
Il turismo deve diventare centrale nell’agenda economica per il rilancio dell’Italia, strumento di valorizzazione di territori e prodotti. E’ una nostra vocazione, una nostra eccellenza, storicamente.
Qualcosa sta cambiando, esiste una maggiore attenzione su questi temi, ma serve una vision, una stratega unitaria e pluriennale che preveda, tra gli obiettivi, la riorganizzazione della governance, una valorizzazione del brand “Italia” e una innovativa strategia digitale.
E’ necessaria una presenza sui tavoli della programmazione per porre il turismo tra i settori che possono fruire dei fondi destinati all’innovazione, programmi che oggi investono sulla smart city ma che devono guardare alle esigenze peculiari di una smart destination.
Per ragionare in modo concreto e circostanziare questi temi, abbiamo preso a prestito le 5 W del giornalismo:
WHY Perché il turismo è economia, economia vitale per il nostro paese.
WHO Governance (del turismo e dell’innovazione) tra Titolo V e spending review.
WHAT E-commerce, Big & Open Data, Promozione, Social media, Sharing economy, Banda larga, Wifi, Mobile.
WHEN Tante le azioni, importante scegliere le priorità nel breve periodo.
WHERE Proporsi sui mercati esteri con un brand forte e coerente che leghi turismo, cultura, enogastronomia, moda, design.
Scopo del Barcamp sarà discutere del “come”, HOW.
Dopo una prima fase introduttiva, i partecipanti si confronteranno in gruppi di lavoro sulle tematiche legate al futuro del turismo.
Essendo stato raggiunto in anticipo il numero massimo di registrazione di partecipanti (250), le iscrizioni all’evento si sono chiuse nella giornata di oggi, martedì 18 novembre.
L’hashtag dell’evento è #CameraConVision. 

Il 68% hotel ignora le recensioni online dei clienti

di Cinzia Conti

Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori infatti sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione on line. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti on line. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano.

In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarano di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati.

A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.
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Gambero Rosso, Bottura e Beck al top Ristoranti Italia

C'è fermento al vertice della ristorazione italiana nel giudizio del Gambero Rosso, che oggi e per l'ultima volta alla Città del gusto ha presentato la 25/ma edizione della guida Ristoranti d'Italia 2015 e i 24 superchef che hanno guadagnato il massimo riconoscimento, le "Tre forchette". Massimo Bottura e Heinz Beck sono a pari merito sul podio a 95 punti, seguiti (94 punti) dalla famiglia Iaccarino del Don Alfonso e da Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi.
Dal vertice scende invece Gianfranco Vissani (92) che, con i cambiamenti in corso a Casa Vissani a Baschi (Terni), perde tre punti. Mentre Antica Osteria da Cera a Campagna Lupia (Ve) esce dalla lista delle Tre Forchette.
La pubblicazione curata da Clara Barra e Gianfranco Perrotta, due solidi punti di riferimento nella critica enogastronomica, seleziona 2088 indirizzi, con 227 novità recensite e premi speciali assegnati a diverse categorie e ben 4 nuovi Tre Forchette entrati nell'Olimpo. Le nuove Tre Forchette sono concentrate nell'Italia Centrale: Romano a Viareggio con 90/100, La Trota a Rivodutri con 91/100, Enoteca la Torre a Villa Laetitia a Roma con 90/100 e il ritorno nell'Olimpo di Uliassi a Senigallia con 90/100. 
Un Olimpo che, secondo il giudizio del Gambero Rosso, quest'anno si compone dei ristoranti:
Osteria Francescana (Modena);
La Pergola de l'Hotel Rome Cavalieri (Roma);
Don Alfonso 1890 (Napoli);
Villa Crespi - Orta San Giulio (Novara);
Le Calandre - Rubano (Padova);
La Madia - Licata (Agrigento);
La Torre del Saracino - Vico Equense (Napoli);
Laite - Sappada (Belluno);
Lorenzo - Forte dei Marmi (Lucca);
Dal Pescatore - Canneto sull'Oglio (Mantova);
Reale - Castel di Sangro (L'Aquila);
St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina - San Cassiano (Bolzano);
Casa Vissani - Baschi (Terni);
Devero Ristorante del Devero Hotel Cavenago di Brianza (Mb);
La Madonnina del Pescatore - Senigallia (Ancona);
Piazza Duomo - Alba (Cuneo);
La Trota Rivodutri (Rieti);
Ilario Vinciguerrra Restaurant - Gallarate (Varese);
Da Vittorio - Brusaporto (Bergamo);
Il Povero Diavolo - Torriana (Rn);
Romano - Viareggio (Lucca);
S'Apposentu a Casa Puddu - Siddi (Vs);
Enoteca La Torre a Villa Laetitia (Roma);
Uliassi - Senigallia (Ancona)
La Lombardia è la regione leader con 4 locali che detengono il primato delle Tre Forchette, seguita dal Lazio con 3. La Lombardia è in testa anche nella classifica dei Tre Gamberi, con ben 6 locali che raggiungono il massimo punteggio. Mentre i nuovi Tre Gamberi sono distribuiti lungo la Penisola: Un Posto a Milano a Milano, Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto, Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano e Al Convento a Cetara.   

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Ecco le 10 piste da sci più belle d’Italia

di Ida Bini

Più 3 percento: è questo l’incremento rispetto allo scorso anno degli arrivi secondo i dati dell’Osservatorio turistico della montagna italiana per la stagione invernale che sta per cominciare. E’ positivo il bilancio del comparto del turismo invernale in montagna, che nel nostro Paese rappresenta l’11,3 percento del sistema turistico complessivo. Le mete per gli appassionati di sci e di passeggiate tra i boschi sono tantissime e ognuna risponde alle diverse esigenze: su tutto l’arco alpino, da est a ovest, le stazioni sciistiche, in apertura da fine novembre ai primi di dicembre, sono sempre più innovate, accoglienti, sicure e comode, condizioni fortemente richieste da tutti gli appassionati di montagna. Nei migliori comprensori italiani ai bellissimi paesaggi si affiancano impianti di risalita, strutture ricettive e servizi all’avanguardia e di alta qualità, oltre all’offerta di appuntamenti allettanti e di tradizioni da riscoprire. A pochi giorni dall’inaugurazione della stagione, ecco una personale classifica delle dieci piste più belle e invitanti d’Italia.

1) Olimpia delle Tofane è la spettacolare pista di Cortina d’Ampezzo, mondana ed elegante cittadina delle Dolomiti bellunesi. Il tracciato, sede dal 1993 delle gare di Coppa del mondo di sci femminile, si trova sul versante nordovest della conca d’Ampezzo, ai piedi del monte Tofane: parte a 2.300 metri dal rifugio Pomedes, compie un tratto abbastanza tranquillo per poi piombare in mezzo ai due roccioni con una pendenza mozzafiato. La pista alterna rettilinei a grandi curve, canaloni a muri impegnativi e finisce nel bosco con muretti sempre più ripidi che si affrontano a velocità piuttosto elevate. Le montagne che circondano Cortina - le cime del monte Cristallo e delle Tofane - offrono 140 chilometri di piste per lo sci alpino e avveniristici trampolini per il freeride e lo snowbord, piste da bob, snow rafting e slittino ad alta velocità, oltre a splendidi anelli dove praticare lo sci di fondo tra boschi e laghetti alpini. La stagione sciistica inizia il 29 novembre. Info:www.dolomitisuperski.com

2) Saslong è la mitica pista nera di 3 chilometri e mezzo che corre lungo i pendii del Ciampinoi a Santa Cristina, cuore della Val Gardena. Da decenni, su questo adrenalinico tracciato del comprensorio Sella Ronda, si sfidano i campioni del mondo della discesa libera e del superG: si parte da 2.254 metri d’altezza e si scende velocemente attraverso muri di neve fino agli impianti di risalita di Santa Cristina. E’ un tracciato pensato per gli sciatori più esperti perché presenta molti muri e zona ghiacciate che aumentano le difficoltà e la velocità. Saslong, che prende il nome dall’imperante vetta Sassolungo, è stata premiata da riviste specializzate del settore come la pista più bella d’Italia per le caratteristiche tecniche e per la presenza di paesaggi mozzafiato sulle vette dolomitiche del Sassolungo, del Puez e del gruppo del Sella. Nei dintorni si aprono chilometri e chilometri di piste di diverse difficoltà e per ogni sport invernale: dallo sci alpino alle scalate su cascate di ghiaccio e alle ciaspolate, anche notturne. La stagione sciistica inizia il 5 dicembre. Info:www.valgardena.it

3) Ventina, 11 chilometri di divertimento e adrenalina, è la pista più famosa e sfavillante del comprensorio Breuil-Cervinia Valtournenche, in Valle d’Aosta. Il percorso, dominato dal Cervino (Matterhorn) con i suoi 4.478 metri di altezza, parte dai 3.500 metri del Plateau Rosa, all’uscita della grande funivia, con vista sul monte Bianco, sul Gran Paradiso e sulle cime della Svizzera e scende fino ai 2.000 metri di Cervinia. La pista ha caratteristiche da rossa con gobbe e serpentine ma è accessibile anche per gli sciatori meno esperti perché è larga e panoramica. Il comprensorio Breuil-Cervinia, tra Italia e Svizzera, offre più di 200 chilometri di piste per lo sci alpino, adatte a ogni livello di difficoltà; 13 chilometri per lo sci di fondo; 2 snowpark (uno è il più alto d’Italia) e 3 aree dedicate ai bambini. La stagione sciistica è già partita. Info: www.cervinia.it

4) Kandahar Banchetta Giovanni Nasi è il tracciato da discesa libera più famoso della Via Lattea, uno dei caroselli sciistici più grandi al mondo che offre più di 400 chilometri di piste e riunisce i comprensori di Sestriere, San Sicario, Sauze d’Oulx in Piemonte e Montgenègre in Francia. Il tracciato, che scende dai 2.807 metri del monte Motta fino a Sestriere, è sinuoso ed è pensato per gli sciatori esperti che vogliono cimentarsi in curve mozzafiato e in veri muri adrenalinici, come quello che corre parallelo allo skilift. Lungo il percorso la pista diventa più tranquilla e larga, quindi più affollata di sciatori, fino all’arrivo nel bosco, dove ricominciano i muri impegnativi e i curvoni veloci. Il tracciato è dedicato all’imprenditore Nasi, imparentato con la famiglia Agnelli, che contribuì a fondare la località di Sestriere da semplice colle innevato a grande stazione sciistica. Le piste del comprensorio ospitano da sempre grandi campioni dello sci, dal mitico Zeno Colò ad Alberto Tomba, e importanti appuntamenti sportivi: qui si è svolta per la prima volta nel 1967 la Coppa del Mondo, nel 1997 i Mondiali di sci e le Olimpiadi nel 2006. La stagione sciistica inizia il 6 dicembre. Info:www.consestriere.it
5) Swatch Mottolino Snowpark è la mecca del freestyle di Livigno, località valtellinese disposta su un altopiano a 1.800 metri di quota, quasi al confine con la Svizzera. Il divertente e adrenalinico parco del Mottolino è il luogo ideale per chi ama praticare lo snowbord e fare salti acrobatici sulla neve: suddiviso in 5 linee – dalla XS pensata per i livelli più bassi alla XL – è tra i migliori palcoscenici d’Italia per esibizioni internazionali e terreno d’allenamento per i più forti freeskier e snowboarder d’Europa. Sorge a 2.400 metri d’altezza nei pressi del rifugio M’eating Point, lo snowpark è servito da una seggiovia 4 posti ad agganciamento automatico ed è lungo 700 metri. Il comprensorio di Livigno, da Carosello 3.000 al Mottolino, offre anche 12 piste nere, 37 rosse e 29 blu per principianti o per chi scia con i bambini; 30 chilometri di piste per lo sci di fondo e l’attrezzatissimo snowpark Amerikan con 12 rail e 2 jump, ideale per chi ama fare acrobazie. La stagione sciistica inizia il 19 dicembre ma il parco e molte piste aprono il 29 novembre. Info: www.livigno.eu/it

6) Si chiama Paradiso la mitica pista del passo del Tonale, anfiteatro naturale che delimita la Val di Sole dalla Vallecamonica, tra Lombardia e Trentino, adagiata all’ombra del ghiacciaio del Presena. Il tracciato, aperto dal 1963, ha fatto la storia dello sci alpino: è una pista nera, lunga 3 chilometri, che parte da passo Paradiso a 2.585 metri d’altezza con un dislivello di 734 metri, caratterizzata da continue serpentine e da muri che arrivano fino al Tonale, dove si giunge in piena velocità. È una pista molto tecnica, esposta a nord, quindi con molti tratti ghiacciati. Dal ghiacciaio a fondo valle c’è anche la sorprendente pista Tonalina, che scende fino a Ponte di Legno per undici chilometri. Gli impianti di risalita per le piste del ghiacciaio sono già in funzione. Info: www.passotonale.it

7) La pista Gran Risa, nel cuore del comprensorio altoatesino dell’Alta Badia e sede delle gare della Coppa del mondo maschile di slalom gigante, è la storica pista dove il grande campione di sci alpino Alberto Tomba ha gareggiato più volte. Si parte dai 2.077 metri di Piz La Ila, all’uscita della funivia, e si arriva dopo 650 metri di dislivello al paese di La Villa. Dal muro iniziale del tracciato, un cartello indica due percorsi: a destra c’è la variante più facile mentre a sinistra parte quella più difficile e famosa, consigliata solo agli sciatori più esperti, cioè la pista nera numero 17 dedicata a “Tomba la bomba”. Il percorso, lungo oltre un chilometro con un dislivello di ben 448 metri, attraversa un bellissimo bosco di conifere. La stagione sciistica inizia il 5 dicembre. Info: www.altabadia.org

8) Trametsch è la pista più lunga dell’Alto Adige a Bressanone e una delle più impegnative con pendenza del 65 percento. Il leggendario tracciato misura 9 chilometri ed è classificato come pista nera più per la durata che per le caratteristiche tecniche, comunque assai impegnative. Il tracciato parte dal rifugio Plose a 2.446 metri d’altezza e scende seguendo le curve morbide e i larghi pendii della cima, da cui si gode un paesaggio mozzafiato sul gruppo delle Odle. Poi, a Valcroce, la pista si infila nel bosco con curve improvvise e bruschi cambi di pendenza con una magnifica veduta sulla Valle Isarco; dopo la stazione intermedia la pista si restringe e aumentano curve e dossi. Nel comprensorio si possono effettuare ogni genere di sport invernale su più di 40 chilometri di piste e, in particolare, lo slittino su RudiRun, la pista naturale più lunga dell’Alto Adige. La stagione sciistica inizia il 6 dicembre. Info: www.plose.org

9) La pista della Marcialonga della Val di Fiemme e Fassa è tra i tracciati “top” per chi pratica il fondo. Qui da 40 anni, a fine gennaio, si svolge la storica competizione di sci di fondo, che attraversa boschi di abeti rossi, distese di neve bianca e stretti passi in un tracciato spettacolare, lungo 70 chilometri. La pista, che si percorre con gli sci ma anche con le ciaspole e le racchette da neve, si snoda tra le vallate e i borghi delle Val di Fassa e di Fiemme, da Moena a Predazzo. Tra le curiosità del tracciato c’è il più esteso bosco dell’arco alpino, dove tra più di sessanta milioni di alberi sorge l’evocativa “foresta dei violini”, i rarissimi abeti rossi il cui legno veniva utilizzato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del Seicento e del Settecento. Va anche ricordato che lo sci di fondo nacque proprio nelle valli di Fiemme e Fassa come mezzo di spostamento; oggi si pratica nel SuperNordicSkipass, il primo e più grande circuito italiano per lo sci di fondo che comprende 150 chilometri di piste di Passo Lavazé e di lago di Tesero e degli anelli di Bellamonte e dei paesi del fondovalle uniti alla pista della Marcialonga. La stagione sciistica inizia il 29 novembre. Info:www.valdifiemme.it

10) La pista Franco Berthod, a La Thuile in Valle d’Aosta, è considerata una delle più difficili e spettacolari dell’arco alpino per la presenza di neve ghiacciata e di muri con fortissimi dislivelli. Omologata per le gare di Coppa del mondo di sci alpino, è introdotta dall’inquietante cartello “pista per sciatori esperti”. E c’è da crederci perché dossi e muri richiedono una buona preparazione tecnica. Il comprensorio offre oltre 160 chilometri di piste, anelli e tracciati per ogni tipo di sport invernale. La stagione sciistica inizia il 20 novembre. Info: www.lathuile.it

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Camelie a Verbania, il Lago Maggiore fiorisce d'inverno

Il Lago Maggiore fiorisce anche d'inverno. Dal 6 all'8 dicembre a Verbania, in occasione della XI mostra nazionale della camelia invernale Villa Giulia - splendida dimora costruita nel 1847 da Bernardino Branca inventore del Fernet - e il suo parco si coloreranno di migliaia di petali di camelie. Faranno a gara per presentare le più belle varietà i floricoltori del Consorzio Fiori Tipici del Lago Maggiore (primo in Europa nella coltivazione della "regina d'inverno"), collezionisti e privati.
    Accanto all'esposizione di una sessantina di varietà di camelie nomenclate, mostra mercato di piante, punto informativo sulla coltivazione, libri a tema floreale, profumi alla camelia, degustazione del tè che si ricava dai germogli essiccati della Camellia Sinensis, apericena con specialità a base di fiori. In programma incontri con esperti riguardanti "Le patologie della camelia" con Fabrizio Buttè, agronomo, "Il cromatismo delle piante nel cuore dell'inverno" con Umberto Cammarano, presidente Garden Club Borgomanero, "Esperienze di giardini" con Antonio Perazzi, architetto paesaggista, "Erbe officinali per tisane invernali" con Vittorina Prina del Consorzio Erba Böna. Anche i bambini (6-10 anni) avranno un appuntamento a loro dedicato: "L'inverno si colora di storie" con Alfredo Stoppa, scrittore e libraio. Paolo Pejrone, noto architetto paesaggista, sarà presente sabato 7 dicembre alle ore 15 per parlare di "Autunno e inverno: una grande occasione per il giardino".
Il filo conduttore dell'XI mostra della camelia (www.camelieinmostra.it) è "Giardini in inverno". Per l'occasione visite guidate gratuite su prenotazione ai più bei giardini di Verbania.
Dopo i successi della camelia del Lago Maggiore, fiore delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, della Marcialonga e Mondiali di sci nordico Fiemme 2013, quest'anno viene portata all'attenzione la Camellia Vernalis "Yuletide" che con il colore rosso acceso costituisce un'originale proposta di regalo di Natale… in fiore tutto l'inverno.
In omaggio agli alberi di nocciolo, ai salici e castagni sarà presentata un'esposizione di manufatti realizzati secondo l'antica arte dell'intreccio dall'associazione Ul Cavagn che opera per preservare e diffondere questa affascinante tecnica. I bambini saranno coinvolti, al pomeriggio, in laboratori per realizzare decorazioni per l'albero di Natale con l'intreccio. Sempre dalla natura arriva la proposta di BenettiMoss che "vestirà" alcune pareti di Villa Giulia con quadri di licheni 100% naturali. Anche i visitatori diventeranno protagonisti di ritratti d'autore… nel verde. All'interno di Villa Giulia sarà allestito un vero e proprio set tra i fiori dove farsi ritrarre dall'obiettivo di Marco Albizzati.
   
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Alla scoperta di 5 nuovi itinerari per chi ama natura e prelibatezze

di Ida Bini

E’ lunga tremila chilometri Explorer’s Way, la più antica strada australiana: collega la città di Darwin, a nord, alla capitale Adelaide e permette di compiere un viaggio indimenticabile attraverso i panorami incontaminati dell’Outback dell’Australia meridionale, tra villaggi e paesaggi mozzafiato. La spettacolare strada è uno dei cinque nuovi percorsi studiati dal governo del South Australia per i visitatori che amano la natura e che desiderano vivere memorabili esperenze gastronomiche.

Una comoda mappa interattiva e il sito web www.roadtrips.southasutralia.com, dedicato interamente ai nuovi itinerari, sono utili strumenti per chi esplora il Paese che, con le sue lunghe estati, le spiagge da sogno, i vini rinomati, i parchi, le città e i suoi festival, attira ogni anno un numero sempre più alto di giovani studenti, di appassionati di surf, di amanti della natura e di coppie in luna di miele. Explorer’s Way si percorre in sette giorni, facendo diverse tappe quotidiane che toccano le aree più suggestive della regione: Clare Valley, zona desertica a 120 chilometri a nord di Adelaide, chiamata la “culla del Riesling australiano”, per visitare le più rinomate e prestigiose cantine della fiorente regione dei vini; le montagne Flinders Ranges, che si raggiungono attraverso parchi nazionali e riserve naturali; Coober Pedy, la città sotterranea, conosciuta anche come “capitale degli opali”, che sorge in una landa desolata a 800 chilometri a nord di Adelaide, dove gli abitanti per proteggersi dal caldo costruirono i propri alloggi sottoterra, creando lunghe gallerie che oggi si visitano accompagnati da una guida.


Il secondo itinerario, Southern Ocean Drive, permette di conoscere la soprendente costa asurtraliana, lambita dall’oceano Indiano. Durante il percorso si viaggia alla ricerca delle spiagge più belle e sconosciute; si degustano i vini rossi della regione del Coonawarra e, i più sportivi, fanno traversate in kayak fino alle cascate del Coorong National Park. L’itinerario, infine, si addentra nella natura selvaggia e incontaminata di Kangaroo Island. Tante sono le località che si visitano durante il viaggio, che dura sei giorni: si parte da Mount Gambier, a sudest di Adelaide; si viaggia verso Coonawarra fino alle antiche grotte del Naracoorte Caves National Park e alla bella città di Robe; si raggiugono la zona vinicola di McLaren Vale e la città di Victor Harbor e, gli ultimi due giorni, si visita Kangaroo Island, angolo incontaminato e selvaggio dello Stato, ambita meta per il mare e le nuotate con i delfini.

E’ la terza isola australiana per estensione con 4.400 chilometri quadrati di foreste e oasi protette e 480 chilometri di costa con spiagge da sogno, dove vivono indisturbati leoni marini, foche, pinguini e pellicani. Dura otto giorni l’itinerario Seafood Safari, che da Adelaide esplora le coste del Paese, da Marion Bay a Port Lincoln, viaggiando lungo la spettacolare costa del South Australia. Durante il percorso è prevista una sosta per fare pesca d’altura e nuotare con i leoni marini, i tonni e, per i più temerari, con gli squali bianchi. Si chiama Epicurean Way la strada che fa scoprire le prelibatrezze enogastronomiche del paese, viaggiando attraverso le più importanti regioni del vino, dall’altopiano di Barossa Valley, a 50 chilometri da Adelaide, con il centro vinicolo Tanunda, alle Adelaide Hills, dalla zona di McLaren Vale alla florida Clare Valley.


Il viaggio dura quattro giorni all’insegna dell’eccellenza enogastronomica con soste nelle migliori cantine per degustare i vini e nei ristoranti immersi tra i vigneti, dove è possibile anche acquistare i prodotti gourmet. Il fiume Murray, il più lungo dell’Oceania, scorre per più di 2.500 chilometri dalle alte cime innevate delle Snowy Mountains all’oceano Indiano: Mighty Murray è l’itinerario che segue per cinque giorni il corso del fiume attraverso scenari mozzafiato, dal Riverland alla foce di Murray Mouth. Alcuni tratti del fiume si prestano a emozionanti avventure in kayak o in canoa; lungo il fiume, inoltre, sorgono più di 40 parchi nazionali, regalando un’esperienza unica per chi ama la natura incontaminata, i volatili e gli animali selvatici. Dalle città di Renmark e Loxton fino a Goolwa, infine, si viaggia su un percorso che unisce le bellezze naturali e la storia australiana del secolo scorso. Per maggiori informazioni e per organizzare il viaggio: www.southaustralia.it
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Alessandro Magno, l'enigma comincia a svelarsi

L'imponente monumento funebre di recente riportato alla luce nella località di Kastà, presso Amfipolis (Grecia settentrionale), continua a riservare sorprese. Secondo quanto annunciato dal ministero greco della Cultura, infatti, nella terza sala sotterranea da poco scoperta gli archeologi hanno rinvenuto uno scheletro umano del quale non è stato ancora accertato il sesso e che potrebbe portare alla soluzione del principale mistero nella tomba monumentale, ovvero l'identità della persona che vi fu sepolta.
La risposta al mistero potrebbe venire proprio dall'esame del Dna dei resti ossei che ora verranno esaminati dagli esperti per cercare eventuali collegamenti con la famiglia del condottiero greco Alessandro Magno.
"Gli scavi - come ha spiegato Katerina Peristeri, responsabile della squadra di archeologi che lavora al monumento - proseguiranno. Continueremo perché lo spazio circostante ci riserva ancora sorprese". Circa il sesso della persona lì sepolta, l'esperta ha aggiunto che "la tomba era stata preparata per accogliere una grande personalità, magari un generale macedone, insomma qualcuno che all'epoca era tenuto in grande considerazione".
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Idea Sposa a Torino, piace il sì etnico Resiste il sì sulla spiaggia. Tra novità cerimonia stile Disney

(ANSA) - TORINO, 15 NOV - Se il matrimonio sulla spiaggia è da sempre il sogno di molti sposi, nel 2015 a farla da padrone sarà lo stile etnico, influenzato da cultura e colori dell'India. E' una delle tendenza che emergono a Idea Sposa, la fiera-vetrina sul mondo del wedding in programma nel weekend al Lingotto di Torino. Spazio alla fantasia, con le nozze ispirate al mondo del Disney, chi predilige la tradizione può scegliere il matrimonio in stile vecchia Hollywood o ispirato all'epoca del jazz del Grande Gatsby.