Expedia Group, accordo con UNWTO per promuovere la ripresa del turismo

 

Expedia Group ha siglato un accordo di collaborazione con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) per promuovere la ripresa del turismo e condividere insight relativi ai dati di viaggio e ai trend dei consumatori. Tramite ciò, Expedia Group e UNWTO lavoreranno a progetti congiunti che si focalizzeranno sugli insight del turismo rurale, sullo sviluppo delle destinazioni meno conosciute, nonché sulla promozione dell’istruzione e dello sviluppo delle competenze. L’accordo sosterrà opportunità di formazione per i professionisti del turismo nel settore pubblico e privato. Lavorando insieme, le due parti rafforzeranno anche la collaborazione tra pubblico e privato sostenendo l’Expedia Group Recovery Program. L’UNWTO e Expedia Group promuoveranno un maggior numero di discussioni concrete e lo sviluppo di politiche proporzionate per facilitare la ripresa del turismo in tutto il mondo in modo sostenibile.

Travelnostop

Si viaggia ne La Casa di Carta

 

Marzia Parmigiani ed Elina Sindoni sono due psicologhe, esperte e appassionate di viaggi, fondatrici del blog traveltherapists.it dove raccontano di viaggi meravigliosi, di cambiamenti di vita e di crescita personale. Al TTG Travel Experience di Rimini, la fiera internazionale del turismo, presentano dell'ultimo loro libro, autoprodotto con Amazon: La Casa di Carta - La guida di viaggio per scoprire tutte le location. E' un avvincente testo che porta alla scoperta dei posti in cui sono state ambientate e girate le 4 stagioni de "La Casa di Carta", la fortunata e pluripremiata serie Tv creata da µlex Pina e proposta da Netflix; e dà anche e soprattutto anticipazioni sulla quinta stagione.
    Il libro ci fa viaggiare dalla Spagna all'Italia, dalle Filippine a Buenos Aires passando per l'Indonesia e terminando in Danimarca, dove è stata in parte ambientata l'ultima e attesissima stagione della serie. Nella prima parte del libro, invece, sono descritte le simbologie del telefilm collegate agli eventi e ai movimenti della storia mondiale che spiegano, tra l'altro, le motivazioni psicologiche e sociologiche che hanno portato "La Casa de Papel", inizialmente trasmessa dall'emittente Antena 3, a diventare una serie televisiva di successo planetario. I protagonisti, rapinatori vestiti con tute rosse e la maschera di Salvador Dalì che copre il volto, sono degli antieroi, personaggi negativi che tuttavia rappresentano la lotta al sistema dominante. Sono dei ribelli la cui maschera somiglia molto a quella degli attivisti di Anonymous, personaggi che suscitano un'universale empatia ed emulazione di resistenza.
    In fiera le due autrici ci hanno raccontato anche il successo del cineturismo, dell'interesse, cioè, che suscita negli appassionati di cinema il viaggio alla scoperta dei luoghi dove sono stati girati film e serie televisive: è il modo più rapido di identificarsi con i protagonisti e conferisce un grande valore di emozionalità esperienziale. Permette, cioè, di provare l'esperienza in prima persona, di vivere davvero la soggettivazione.
    Il libro, pubblicato ad aprile anche in edizione spagnola e inglese, segue l'uscita di altre due pubblicazioni: "La Psicologia e l'arte di migliorarsi in viaggio" e "Come coltivare la resilienza ai tempi del Coronavirus". In questo momento di emergenza sanitaria in cui viaggiare è molto complicato almeno due sono i consigli che le blogger e travel therapist si sentono di dare: coltivare il ricordo, continuare a essere curiosi leggendo e informandosi, e sognare progettando un viaggio, anche "dietro casa" ma pur sempre esplorando un posto nuovo. (ANSA).

Tamponi e escursioni protette, il "modello" crociere

 

La vera ventata di ottimismo arriva al TTG Travel Experience dal mondo delle crociere, così colpite all'inizio della pandemia dal clamoroso caso della Diamond Princess e oggi, dopo un enorme sforzo organizzativo ed anche economico, capofila nella ripartenza. Tamponi all'arrivo e alla partenza sia ai passeggeri che all'equipaggio, misure di distanziamento, escursioni protette e gestione degli eventuali casi sospetti (come successo ad esempio stamattina sulla Msc Grandiosa a Malta dove un caso sospetto non confermato è stato immediatamente isolato permettendo alla nave di continuare il suo viaggio) secondo un protocollo che sembra finora funzionare.
    E che fa parlare anche gli altri operatori di un vero "modello crociere" - che all'ANSA "raccontano" i vertici di Msc e Costa Crociere - da seguire anche negli altri settori turistici per tentare di uscire dal "pantano" Covid-19 che sta letteralmente massacrando il settore.
    "Sto andando sulle nostre navi ogni settimana e mi stanno facendo più tamponi che ai calciatori...". Comincia così con un grande sorriso sotto la mascherina il racconto di Leonardo Massa. "Più che un modello crociera - dice Massa - mi permetto di dire c'è un modello Msc. Abbiamo 17 navi, siamo stati stati la prima compagnia al mondo a ripartire il 16 agosto con la Msc Grandiosa e domani parte anche la Magnifica, quindi ne avremo due operative. Abbiamo adottato un protocollo di 190 pagine molto rigido sottoposto prima all'attenzione del Cts, poi di tutti gli autorità nazionali ed europei e dopo 11 settimane di utilizzo mi consenta di dire che funziona. Un protocollo che prevede il tampone a tutti i passeggeri e ovviamente all'equipaggio prima di partire, migliaia di tamponi con risposta in 40-50 minuti che rendono la nave un ambiente sterile. E' una situazione davvero unica al mondo, una comunità di tremila persone che vivono assieme e sono tutte controllate per il Covid. Poi abbiamo livelli di igienizzazione molto importanti, nuove tecnologie avanzate per il riciclo dell'aria, oltre 500 colonnine per il gel in tutta la nave". Sicurezza anche per quanto riguarda le escursioni sicure: la gente può scendere dalla nave ma solo con l'organizzazione della compagnia, gli autobus sono completamente igienizzati, autista e guida sono sottoposti a loro volta a tampone, gli itinerari sono in linea con questo livello di sicurezza. "E' previsto un protocollo anche in caso anche di gestione di eventuali casi a bordo, con aeree sterili della nave, con corridoi separati e già in collegamento con le Asl dei porti che tocchiamo".
    "Ci siamo resi conto che le esigenze e i bisogni dei nostri clienti erano cambiati. Al bisogno di evasione si è aggiunta l'esigenza della vacanza di prossimità in un clima rilassato con pochi problemi e un elevato standard di sicurezza" spiega Beniamino Maltese, Executive Vice President e CFO del Gruppo Costa Crociere. "Abbiamo lavorato con tutte le autorità italiane e la filiera di controllo e abbiamo approvato un protocollo che è il primo nel mondo occidentale, siamo partititi il 6 settembre, abbiamo preso i nostri tempi, sappiamo che non andiamo incontro a una stagione di punta ma c'è comunque una domanda di crociere con un'elevato standard id sicurezza.
    Abbiamo 3 navi operative (da domani ne parte un'altra) sulle 27 della flotta del nostro gruppo e abbiamo avuto commenti molto molto positivi perché con il social distancing offriamo un prodotto a più alto contenuto non solo dal punto di vista di salute ma che perché abbiamo sostanzialmente raddoppiato il servizio per passeggero". E chiarisce: "L'obiettivo strategico è riattivare l'ecosistema crocieristico, aiutare i nostri ottomila agenti di viaggio, che hanno molto sofferto, a trovarsi nel portafoglio un prodotto che possono genuinamente e sinceramente suggerire ai propri clienti con la garanzia di non trovarli contrariati al ritorno". Maltese è fiducioso sul futuro: "Siamo sicuri che il mercato avrà un grosso rimbalzo a inizio anno, quando la gente andrà a prenotare le vacanze per il 2021". E aggiunge: "Domani parte la nave dei nostri consociati Aida con a bordo oltre mille passeggeri che vengono dalla Germania.
    Navigherà solo in porti italiani, quindi cominciamo a riattivare le nostre bellissime città d'arte e l'ambiente. Riteniamo che questo apra la strada a un secondo modello combinato tra aereo e crociera. Quando anche questo sarà riattivato e sarà ripartito il traffico aeroportuale, credo che potremo dire di aver "scollinato" le più grosse difficoltà che questa pandemia ci ha portato". (ANSA).

Chiude TTG: Enit guarda futuro, Italia la più amata Appuntamento dal 13 al 15 ottobre 2021 alla fiera di Rimini

 

Nell'anno più nero del turismo, messo in ginocchio dalla pandemia come nemmeno la crisi del 2009 e l'11 settembre avevano saputo fare, il mondo del turismo non ha perso il suo coraggio e la sua resilienza. Al TTG Travel Experience che si è appena concluso nei 15 enormi padiglioni della fiera di Rimini si sono riuniti oltre mille espositori, tutte le associazioni, tantissimi imprenditori e operatori, tutte le regioni, le maggiori compagnie aeree e crocieristiche.
    A portare la voce del Governo che ha promesso di non abbandonare il settore fino a che non sarà uscito dal deserto della crisi è venuta il sottogretario del Mibact Lorenza Bonaccorsi.
    Il presidente dell'Enit Giorgio Palmucci in un'intervista all'ANSA ha lanciato parole di speranza: "L'Italia ha visto una riduzione delle presenze che impatteranno sulla percentuale che il turismo rappresenta sul pil nazionale ma in misura minore rispetto alla Francia e alla Spagna che sono i nostri principali competitor. Alla fine di questo 2020 - spiega - si potrà prevedere un calo di 4-5 punti del Pil rispetto al 13% del 2018 e 2019. Siamo però speranzosi su un recupero anche per i sondaggi fatti su quasi 4 mila turisti italiani e stranieri: il sentiment verso il nostro paese è ottimo e circa l'85% degli intervistati ha considerato l'Italia come un paese sicuro, un paese nel quale le misure adottate permettono di passare una vacanza tranquilla e godere delle bellezze. Anche la consigliera Angela Merkel ha consigliato ai tedeschi di venire in vacanza in Italia in quanto è il paese che ha adottato le misure più adeguate per combattere la diffusione della pandemia".
    Negli intensissimi tre giorni il direttore Europa dell'Unwto Alessandra Priante parla anche degli sforzi fatti dall'agenzia del turismo delle Nazioni Unite: "La situazione è peggiorata e migliorata allo stesso tempo. Da una parte vediamo con l'alzarsi dei contagi l'inasprimento di alcune misure di contenimento ma dall'altra in questo momento è altissima l'attenzione sul turismo e sui problemi del settore. Con il segretario generale Zurab Pololikashvili abbiamo incontrato a Bruxelles i vertici europei (da Breton a Sassoli, da Schinas a Michel) e abbiamo avuto una grande risposta per far ripartire in maniera coordinata i viaggi con regole comuni per lo meno nel territorio Schengen ma anche a livello globale".
    A chiarire la grave situazione del settore nei vari convegni e conferenze si sono alternati il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (che ha tenuto a Rimini la 70/a assemblea annuale e ha parlato del turismo come di "un animale ferito con un calo di 245 milioni di presenze") e il presidente di Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya (che ha lanciato il grido di dolore dei tour operator: "Siamo in lockdown da marzo, almeno distribuissero i pochi soldi stanziati"). "Bisogna far tornare a viaggiare gli aerei, bisogna agire sui corridoi sanitari" ha detto Luca Patanè, presidente di Confturismo Commercio e di Fto.
    Dopo l'appuntamento fieristico in presenza, TTG Travel Experience continua in digitale, dal 19 al 23 ottobre, con lïattivazione della piattaforma virtuale che consente alle aziende espositrici di potenziare e agevolare il matching con i buyers internazionali. In contemporanea, nei tre giorni, la fiera di Rimini ha ospitato anche IBE, International Bus Expo, aperto da un messaggio del sottosegretario Salvatore Margiotta.
    L'appuntamento dal 13 al 15 ottobre 2021 per la prossima edizione di TTG Travel Experience, SIA Hospitality Design e SUN Beach&Outdoor Style. (ANSA).

Monasteri aperti lungo la via Emilia Concerti, laboratori e visite guidate in oltre 30 luoghi sacri

 

PARMA - Da Parma a Reggio Emilia, da Modena a Ravenna, da Forlì a Rimini il 17 e il 18 ottobre torna l'appuntamento "Monasteri aperti", un'iniziativa della Regione Emilia Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale e l'associazione dei Cammini, alla scoperta di oltre 30 luoghi sacri lungo la via Emilia. Oltre alle visite con esperti d'arte in luoghi che generalmente sono chiusi al pubblico, sono previsti alcuni eventi come il trekking lungo i cammini dei pellegrini, gli incontri con i frati e le suore di clausura, i concerti di organo e i laboratori di scrittura medievale. Per partecipare alla manifestazione è necessario prenotarsi (camminiemiliaromagna.it/monasteri-aperti-2020) e rispettare tutte le norme di sicurezza anticovid. Ecco alcuni dei monasteri da scoprire e le iniziative più interessanti cui partecipare.
    A Parma è possibile visitare il complesso monastico di san Giovanni Evangelista dove i docenti universitari illustreranno la storia e i tesori artistici del luogo sacro, nato attorno all'anno Mille. Per l'occasione si potranno ammirare anche i chiostri, la biblioteca e il restauro di alcuni affreschi. Le visite dureranno 45 minuti e sabato è previsto anche un tour serale. Il 18 ottobre nella cattedrale di San Donnino di Fidenza, nel cuore della via Francigena in provincia di Parma, si potrà assistere a un concerto serale di musica medievale con l'Ensemble Oktoechos. Sarà anche l'occasione per ammirare le facciate scultoree della chiesa e di visitare il ricco museo del Duomo. Sarà aperto al pubblico il Palazzo Vescovile di Reggio Emilia con i suoi tesori artistici, gli archivi storici e i preziosi musei del Palazzo della Chiesa: l'appuntamento è nel cuore della città emiliana e, accompagnati da una guida, ci si sposterà tra Palazzo dei Canonici ed Episcopio, la Cattedrale e il museo diocesano. Sempre nel centro storico si visita la Basilica della Ghiara dove una nuova illuminazione ha reso più visibili gli splendidi interni, gli affreschi delle alte volte e alcuni capolavori di pittura che rendono magnifica la basilica, meta di pellegrinaggio. Sull'Appennino reggiano si potrà entrare nell'abbazia di Marola, dove viveva l'eremita Giovanni, consigliere di Matilde di Canossa: il monastero benedettino si trova a Carpineti, a 33 chilometri da Reggio Emilia, ed è un luogo di pace meraviglioso, tutto da scoprire. A una cinquantina di chilometri da qui verso nord si arriva a Campagnola, sulle rive del Po, dove per l'occasione verrà aperta l'abbazia della Santissima Trinità, una semplice chiesa di campagna ricca però di storia e di atmosfera.
    Nel cuore di Modena tre sono gli eventi speciali in programma nell'abbazia millenaria dei Padri Benedettini di san Pietro: una visita guidata da una storica dell'arte dell'università di Bologna, che racconterà le committenze ordinate dai frati nel Rinascimento; un concerto alle 21 in collaborazione con l'Associazione "Amici dell'Organo Johann Sebastian Bach" con il cinquecentesco strumento a canne; domenica pomeriggio un viaggio nell'arte alla scoperta dello scultore cinquecentesco Antonio Begarelli e delle sue statue lignee presenti nell'abbazia. A Nonantola, in provincia di Modena, durante la visita guidata alla basilica abbaziale di san Silvestro, fondata nel 752 da Sant'Anselmo, e al museo Benedettino e Diocesano è possibile partecipare a un laboratorio di scrittura medievale. Il corso insegna le tecniche di base del codice manoscritto medievale: la produzione della pergamena, la fabbricazione degli inchiostri, la fascicolazione dei fogli, la legatura dei fascicoli per formare il codice, la miniatura e la scrittura con inchiostro e calamo. La visita guidata di tutto il complesso è in programma sabato e domenica e dura tre ore, ma anche sabato sera si potrà partecipare a una visita guidata alle epigrafi dell'abbazia.
    Quest'anno Comacchio, in provincia di Ferrara, festeggia i 400 anni della sua patrona, santa Maria in Aula Regia: il santuario a lei dedicato si trova in una chiesa barocca che si raggiunge passando sotto un porticato di142 arcate. In provincia di Ravenna Brisighella, considerato uno dei borghi più belli d'Italia, custodisce alcuni luoghi ricchi di arte, come la Collegiata san Michele Arcangelo del 1700 e la chiesa di santa Maria degli Angeli con il convento dell'Osservanza. Durante la visita si passerà sulla Via degli Asini, suggestiva strada medievale. La domenica, invece, è in programma la visita alla millenaria e affascinante Pieve del Tho con la cripta e i reperti archeologici. In provincia di Forlì verrà aperto alle visite l'eremo medievale di Montepaolo, la prima residenza di sant'Antonio da Padova quando dal Portogallo, dove nacque, arrivò in Italia nel 1221. E' un luogo sacro in cima a un colle tra i boschi, a sette chilometri da Dovadola.
    Il grande storiografo dell'arte Giorgio Vasari visse in un convento fuori Rimini, nell'abbazia di santa Maria Annunziata Nuova di Scolca, sul panoramico colle di Covignano. Qui dipinse la pala d'altare raffigurante l'Adorazione dei Magi, che si trova nel coro; sabato, dalle 10 alle 12, è possibile ammirarla in compagnia dell'abate. Sempre qui, su un colle che guarda il mare, c'è il santuario di santa Maria delle Grazie, custodito dai frati del convento che guideranno in una duplice visita alle 15.30 e alle 16.30.
    Nel centro di Rimini, invece, si entrerà nel monastero della Natività di Maria dove le Clarisse vivono in clausura, ma per l'occasione guideranno la visita. Nell'entroterra, a Santarcangelo di Romagna, si potrà entrare nel convento delle sante Caterina e Barbara accompagnati dalle suore che racconteranno come si vive in clausura. A una decina di chilometri si arriva a Villa Verucchio dove nel chiostro del convento francescano si potrà vedere il cipresso piantato da san Francesco, quando nel maggio del 1213 si fermò durante il suo cammino verso la Verna. Si potrà visitare anche il convento di santa Croce con i capolavori del Trecento riminese e, infine, a Pennabilli, piccolo borgo in cima alle colline, si potrà trascorrere una giornata tra monasteri, santuari e musei. Le tappe prevedono l'antico monastero di sant'Antonio da Padova delle monache agostiniane a ridosso delle antiche mura di cinta della Rocca dei Billi; il santuario della Madonna delle Grazie e il museo Diocesano del Montefeltro che raccoglie opere d'arte e oggetti di uso liturgico dal 400 a oggi. (ANSA).
   

Dipinto in mostra a Illegio, forse autentico Van Gogh

 

 Sorpresa alla mostra internazionale d'arte di Illegio (Udine), dove gli accertamenti scientifici hanno confermato che un dipinto esposto, 'Le Restaurant de la Sirène à Asnièrs', potrebbe essere riconosciuto come un autentico Vincent Van Gogh. Lo hanno reso noto oggi il curatore scientifico della mostra "Nulla è perduto", don Alessio Geretti, e Claudio Falcucci, responsabile dello studio Metodologie d'Indagine per la diagnostica artistica.
    Si tratta di un dipinto a olio su tela (cm 45x36) vicinissimo al quadro di identico titolo, ma di dimensioni lievemente maggiori, oggi esposto al Museo D'Orsay a Parigi e riconosciuto come opera certa di Van Gogh. Procedendo con le ricerche sul più noto dipinto conservato al Musée D'Orsay, hanno affermato gli esperti, "è legittimo attendersi che queste darebbero conferma di una stesura più ponderata e realizzata in studio del dipinto esposto nel museo francese".
    L'attribuzione certificata spetta al Museo Van Gogh di Amsterdam, cui l'opera ora ad Illegio sarà presentata, con il corredo dei dati emersi da questa campagna di analisi. Il dipinto rimane visibile nella mostra di Illegio fino alla sua conclusione, il 13 dicembre. (ANSA).

Il "pellegrinaggio" di Winki in libro e docufilm

 

"Ho scoperto che l'Italia è un Paese bellissimo" è il commento pieno di entusiasmo di Winki, lo scrittore viaggiatore e surfista e, da quest'estate, pellegrino lungo le strade del nostro Paese. Al TTG Travel Experience di Rimini, la fiera internazionale del turismo, sta presentando il suo ultimo libro - "La via dell'Angelo ai tempi della Corona" - che uscirà entro la fine dell'anno. Prima però lo scrittore ha intenzione di pubblicare sul canale Youtube un docufilm a puntate che illustrerà la sua esperienza a piedi dal Nord al Sud d'Italia. Winki è partito il 5 maggio dal Piemonte per arrivare dopo 3 mesi e 20 giorni nel Gargano percorrendo le tappe più significative della via Micaelica, dedicata all'arcangelo Michele. E' un percorso che anticamente univa l'Irlanda a Gerusalemme, seguendo una linea energetica che attraversava l'Europa passando per l'Italia, precisamente dalla Sacra di San Michele in Val di Susa a Monte Sant'Angelo, nel Gargano.
    "E' stata un'esperienza piena, bella, densa, faticosa e allo stesso momento gratificante e ricca di insegnamenti" è il commento di Winki che sostiene di aver fatto un viaggio spirituale di grande profondità dove ha scoperto persone meravigliose che lo hanno accolto, tanta solidarietà e passione.
    "E' un viaggio fuori e dentro" prosegue Winki "che mi ha visto attraversare l'Italia per raccontarne le bellezze, rilanciare i sentieri italiani e le piccole economie".
    Un viaggio che inizialmente era di mille chilometri che si sono presto raddoppiati per le tante deviazioni, dettate sempre dalla curiosità della scoperta. "Non erano né la meta né le tappe a fare il cammino ma ogni passo, vivendo il presente" ha commentato. Per oltre tre mesi e mezzo Winki ha ricevuto ospitalità e ha dormito nei boschi e ha viaggiato sempre con la sensazione di essere protetto e assistito a ogni passo. E' per questo che ora lo scrittore vuole condividere attraverso il libro e il docufilm questa sua esperienza così profondamente spirituale, convinto che il cambiamento dello stato di coscienza dell'umanità sia ormai dietro l'angolo.
    Crescita, evoluzione, spiritualità, ritorno alla natura, vivere nel presente sono i mantra di Winki, il cui vero nome è Fabrizio, un viaggiatore che ha trasformato l'amore per la natura e per il prossimo in un lavoro. Lo stesso soprannome Winki, che in lingua aborigena significa "pieno di gioia", lo rappresenta appieno: è uno spirito positivo e, come racconta lui stesso, ha saputo trasformare la quarantena in un'opportunità, in un viaggio a piedi tra la bellezza e la storia d'Italia. Dopo tanti anni vissuti in Australia, Indonesia, Nuova Zelanda e isole Cook, Winki ha deciso di tornare a casa e di affrontare una nuova esperienza sulle tracce dell'arcangelo Michele, una figura potente e positiva. (ANSA)

Trentino oscar reputazione digitale, Molise Covid Safety


 Il Trentino regione con la migliore reputazione online, il Lazio quella più recensita, la più accogliente la Valle d'Aosta, la più amata dai turisti stranieri la Sicilia, con la miglior offerta enogastronomica l'Umbria. E, grande novità del 2020, il Molise con il più alto Covid Safety Index, che misura la percezione dei viaggiatori relativamente alle misure anti-coronavirus adottate da hotel, ristoranti e attrazioni. Sono stati assegnati anche quest'anno al TTG Travel Experience i premi della quinta edizione di Italia Destinazione Digitale, l'Oscar delle regioni italiane, ideato da The Data Appeal Company per restituire ai territori un risultato concreto del monitoraggio e dell'analisi dei big data raccolti e analizzati dall'intelligenza artificiale di Travel Appeal e dare una lettura inedita del turismo a partire da chi quei territori li visita e li vive.

    Tra i riconoscimenti speciali che hanno tenuto conto dell'emergenza sanitaria che il Paese e il mondo intero stanno attraversando c'è anche la Toscana premiata per la migliore strategia sulle Online Travel Agency in risposta al Covid-19 e il Veneto si è aggiudicato il premio di regione con la reputazione più in crescita.
    Quest'anno il premio è stato assegnato sulla base della più ampia analisi mai realizzata: sono stati presi in considerazione 21,4 milioni di contenuti pubblicati online, su 470 mila punti di interesse nei comparti ricettività, locali e ristorazione, attrazioni e affitti brevi, nel periodo che va da settembre 2019 a agosto 2020. Nei mesi di lockdown si è registrato un calo drastico, con una parziale ripresa estiva: in generale la diminuzione media è del 68% negli ultimi sei mesi. Vista la fortissima correlazione tra contenuti online e i flussi turistici, questo dato racconta quello che molto probabilmente i dati ufficiali del turismo stanno rilevando: nel 2020 sono mancati circa 2 turisti su 3. Inoltre vi è una differenza significativa tra le destinazioni urbane, in grande sofferenza per l'assenza del turismo internazionale di medio-lungo raggio e la mancanza di fiducia del resto della domanda, e le destinazioni balneari, che hanno un riscontro decisamente migliore da parte della domanda e che chiudono una stagione contenendo le perdite. (ANSA).

Guarcino. Quel patto tra generazioni che ripopola la Ciociaria. Ecco come funziona


 «Ci stanno già chiamando da tutta Italia, sia giovani che anziani. Hanno telefonato perfino alla caserma dei carabinieri per avere i nostri contatti. E più di qualcuno è già venuto a vedere il paese, soprattutto da Roma. Come una coppia con un figlio di 24 anni, intenzionata ad aprire un fruttivendolo per il ragazzo».

Mostra evidente soddisfazione Urbano Restante, sindaco di Guarcino, 1.500 abitanti nel cuore della Ciociaria, destinato a diventare il primo borgo d’Italia a misura di anziani e giovani insieme. L’intenzione è di far trasferire qui 200 coppie di pensionati, 80 studenti universitari e 20 tra artigiani e piccoli imprenditori, in un contesto che ha tutte le carte in regola per accogliere un progetto in linea con quanto disposto dalla Commissione Europea e ideato da Alessandro Boccanelli, presidente della Società italiana di cardiologia geriatrica, e dalla onlus 'Salute e società'.

«Lo abbiamo chiamato “Guarcino 2025” perché vogliamo portarlo a compimento da qui a 5 anni, ma in pratica abbiamo già iniziato e l’interesse che ha subito suscitato dimostra che siamo sulla strada giusta», riprende il sindaco, che dà conto di un pool di esperti (medici, architetti, imprenditori, docenti universitari) già al lavoro, dopo un primo incontro tenuto nella sala parrocchiale che il vescovo di Anagni-Alatri, Lorenzo Loppa, ha voluto intitolare al predecessore Luigi Belloli.

A Guarcino gli ospiti troveranno decine di abitazioni del centro storico, ora chiuse o occupate solo in estate dagli emigrati oltre Oceano oramai alla terza generazione. Un patrimonio immobiliare da sistemare con interventi di social housing, accompagnati da mobilità alternativa e turismo sostenibile. D’altro canto questo borgo si trova appollaiato a 625 metri di altezza, lungo la strada che porta alla stazione sciistica di Campo Catino, in una zona ricca di fonti naturali, con acque imbottigliate in loco e tra le preferite dai giapponesi, oltre a dare energia ad una cartiera tecnologicamente avanzata e che le stesse acque le restituisce al territorio depurate e filtrate.

Il paese vanta altri piccoli tesori, come l’Osservatorio astronomico che proprio in questi giorni si è messo in evidenza per la scoperta di una nuova categoria di esopianeti. Per non parlare poi delle testimonianze religiose: Benedetto da Norcia passò da qui mentre raggiungeva Montecassino (e “Il cammino di Benedetto” è un’altra risorsa turistica), mentre l’eremita Agnello, poi santo e patrono del paese, visse per sette anni nelle grotte attorno.

«Oggi possono essere realizzati “borghi ideali” puntando a socialità e sostenibilità – dichiara Alessandro Boccanelli –. E da Guarcino si sperimenta un nuovo percorso di “borgo smart”.

L’idea è quella di creare una sorta di alleanza intergenerazionale, con nuove opportunità di lavoro per i giovani, mentre gli anziani possono vivere in un ambiente salubre con servizi in comune e un’assistenza continua». Passeranno da qui anche l’infermiere di prossimità e percorsi di telemedicina.

Guarcino vuole diventare un esempio anche per i borghi a rischio spopolamento: «Nei prossimi giorni avremo la fibra ottica – riprende il primo cittadino – anche perché almeno il 2021 potremmo così dedicarlo allo smart working dei giovani». E magari a uno di loro verrà consegnata anche l’edicola del paese: la signora Luciana, dopo 60 anni a vendere giornali, nei mesi scorsi ha tirato giù la serranda «ma adesso – conclude il sindaco Restante – faremo un bando per riaprirla anche come infopoint turistico, con un caratteristico chalet in legno. Il biglietto da visita di un paese può essere anche questo».

Avvenire

Cammini e mete 'bike friendly', l'Abruzzo al TTG di Rimini

 

PESCARA - L'Abruzzo dei 'Cammini', gli itinerari 'bike friendly' e 'trekking friendly', il turismo attivo: saranno i temi al centro degli incontri che il Dipartimento Sviluppo Economico - Turismo della Regione avrà al TTG Travel Experience, il marketplace del turismo in Italia, a Rimini dal 14 al 16 ottobre 2020. E le trattative non si limiteranno ai tre giorni in presenza: per i successivi dieci giorni sono già in agenda, organizzati dalla Pmc (product management company), 40 incontri in videoconferenza che le Dmc (destination management company) gestiranno con i tour operator.
    "Dopo un'estate che ha visto una crescita del 15% delle presenze, un dato ancora provvisorio, ma decisamente soddisfacente - osserva Germano De Sanctis, direttore del Dipartimento - dobbiamo pensare ai prodotti da offrire rimodulandoli sui concetti di vacanza attiva e sostenibile, che d'altra parte è un punto di forza dell"Abruzzo, proprio perché in linea con le tendenze del turismo in epoca Covid". Per sostenere la rete di strutture 'bike friendly' - che hanno aderito al progetto presentato dalla Regione alla BIT di Milano - si stanno promuovendo le ciclovie percorribili con le 'gravel', a metà tra mountain bike e bici da strada. "Stiamo realizzando una App - spiega De Sanctis - che consentirà al turista di viaggiare in bici conoscendo nei dettagli l'itinerario, comprese le bellezze monumentali e naturali che si incontrano e i servizi a disposizione. Poi ci sono i 'Cammini', che uniscono religione e trekking; il nostro Ufficio Politiche Turistiche sta provvedendo a mappare meglio quello della Pace, quello di San Tommaso, quello del Morrone legato alla Perdonanza, che con l'edizione di quest'anno, durante il Covid, è stato un prototipo. Gli eventi legati alla prossima Settimana Santa, ad esempio, non potranno essere come quelli ante Covid.
    In questo senso abbiamo tante associazioni che già promuovono giri a piedi; lungo gli itinerari si incontrano tanti paesini di montagna che nell'estate 2020 sono stati riscoperti e che ci hanno consentito anche di puntare, per le prossime stagioni, su pacchetti che propongono il weekend lungo, ideale per chi arriva da Roma e da Napoli. Proprio per sostenere le imprese dell'entroterra, sulla base del Recovery Fund stiamo lavorando a un bando da 20 milioni". E per l'entroterra le aree sosta camper sono state individuate come soluzione ideale per compensare la ridotta ricettività alberghiera.
    "Andiamo al TTG con dati fortemente positivi, i primi numeri arrivati da Unioncamere parlano di un +15% per la stagione estiva appena trascorsa, ma sicuramente lo abbiamo superato. E' un dato da spalmare su costa, colline, montagne e borghi - commenta l'assessore regionale al Turismo Mauro Febbo - Unico dato leggermente negativo è quello della costa teramana, perché normalmente frequentata da turismo estero e dal nord Italia, fermato dall'emergenza sanitaria. Al TTG - prosegue - proponiamo tutto ciò su cui abbiamo puntato negli ultimi due anni: turismo lento, regione dei parchi, percorsi cicloturistici, i 'cammini', il tutto accompagnato dall'enogastronomia" (www.abruzzoturismo.it/it/vacanza-attiva).

    Al TTG la Regione Abruzzo sarà presente anche nello stand di Legambiente con i progetti 'Art Bike & Run' e 'TrabocchiMob': si potrà simulare una pedalata nella natura d'Abruzzo grazie a due bike installate davanti a monitor che proietteranno immagini, realizzate per l'occasione, del percorso su alcuni tratti della Via Verde e del territorio ciclabile adiacente. Nello stand della Regione Abruzzo, insieme con Pmc e Dmc, domineranno i due marchi che riassumono le linee di indirizzo, "Active&sustainable Tourism" e "Abruzzo Bike Friendly". 

ansa

Ville e castelli, nasce l'Osservatorio dimore storiche

 

Ville, masserie, castelli, palazzi nobiliari: sono oltre 9.400 in Italia le dimore storiche, un patrimonio privato che ogni anno accoglie 45 milioni di visitatori contro i 49 dei musei pubblici. A tracciare la fotografia del settore è uno studio condotto dall'Osservatorio del Patrimonio culturale privato, nato dalla collaborazione fra l'Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) e la Fondazione Bruno Visentini, con il coinvolgimento di Confagricoltura e Confedilizia, e grazie al supporto di Banca Consulia, presentato oggi al ministero dei beni culturali e turismo .

Dal ministro Franceschini un videomessaggio: "È doveroso superare ogni distinzione tra patrimonio culturale pubblico e privato" , ha detto , " insieme costituiscono la nostra identità e contribuiscono all'attrattività del Paese" .Il settore delle dimore storiche, sottolineano dall'Osservatorio, "è da sempre anche un volano per l'economia dei territori, in particolare al di fuori dei grandi centri abitati". Il 54 per cento di questi immobili, si precisa infatti nel rapporto, si trova in Comuni con meno di 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti. "Secondo le stime più prudenziali, ogni euro investito nelle dimore storiche determina benefici almeno doppi per l'economia dei luoghi nei quali sorgono", fa notare il presidente dell'Adsi Giacomo di Thiene. Anche qui però la pandemia ha avuto risvolti pesanti : per quelle dimore che contano almeno una attività produttiva al loro interno, stimano i ricercatori, "la perdita economica si aggira intorno agli 1,8 miliardi di euro, con circa 30.000 posti di lavoro a rischio".

Il settore più colpito è quello vitivinicolo (con perdite di circa un miliardo di euro), seguito da quello degli eventi (meno 278 milioni di euro) e dalle visite guidate (meno 268 milioni di euro). Dati, viene sottolineato, che non comprendono le perdite dell'indotto. Il neonato Osservatorio punta quindi ad "aiutare le istituzioni a comprendere cosa potrebbe significare dal punto di vista culturale, sociale ed anche economico una concreta politica su questo patrimonio".

Una sezione dello studio è dedicata alle proposte di misure normative e fiscali a sostegno di questo patrimonio. Franceschini è solidale: "gli stranieri che vengono in Italia vogliono vivere un'autentica esperienza di vita, immergersi nelle nostre abitudini e consuetudini. Per questo è importante conservare al meglio le dimore storiche e custodirne la vitalità. Il ministero sarà con voi".

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Il circo di Dubuffet debutta alla galleria Pace di New York scultura-piazza apre l'universo del padre dell'Art Brut

 

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NEW YORK - Una monumentale scultura, ma anche una piazza, e dalle strade di Chelsea a Manhattan il visitatore entra nell'universo alternativo dell'artista. "Le Cirque" di Jean Dubuffet occupa fino al 24 ottobre l'intero primo piano della nuova sede della galleria Pace: un ambiente abitabile che suggerisce uno spazio urbano, parte di una serie che il padre dell'Art Brut creò tra fine anni '60 e inizi anni '70 come modelli per essere ulteriormente trasformati in spazi architettonici.

"Le Cirque" del 1970 è uno degli ultimi esempi realizzato in scala eroica e viene esposto da Pace per la prima volta in vista di una grande mostra in febbraio al Barbican di Londra: la prima in 50 anni nel Regno Unito su 40 anni di carriera dell'artista. L'opera segna un momento cruciale nella produzione di Debuffet, arrivando verso la fine del ciclo Hourloupe, il più lungo e prolifico nella vita dell'artista, cominciato con disegni e dipinti a cui poi Debuffet "diede vita" espandendone la presenza spaziale e concluso con la performance "Coucou Bazar" di ispirazione surrealista realizzata nel 1973 per la retrospettiva al Guggenheim.

Il modello originale di "Le Cirque" fu creato poco dopo la seconda personale di Dubuffet da Pace nel 1970 che segnò anche il debutto di una serie di nuove sculture in bianco e nero intitolate "Simulacri". La prima mostra Dubuffet da Pace era stata due anni prima, dopo che il fondatore della galleria allora agli esordi Arne Glimcher aveva incontrato l'artista in un caffè parigino e aveva cominciato a collaborare con lui.

In una lettera a Glimcher, Dubuffet collegò direttamente la "linea meandrica, ininterrotta e risolutamente uniforme" delle sculture ai dipinti Hourloupe degli anni precedenti. Usando lo stesso linguaggio di forme lineari in bianco e nero, il modello per "Le Cirque" immagina un ambiente monumentale che immerge il visitatore in quello che l'artista definì "un universo continuo e indifferenziato".

Influenzato profondamente dal panorama urbano della Parigi del dopo-guerra, "Le Cirque" registra il frenetico movimento del traffico e dei corpi come stabilito nel periodo "Paris Circus" (1961-1962). Lavorando nel suo studio di Périgny-sur-Yerres, Dubuffet determinò la forma finale di "Le Cirque" manipolando cinque distinte unita' usate per la scultura su grande scala "Eléments d'architecture contorsionniste". Ricombinando questi elementi, "si forma un ambiente", spiega l'artista, "che consiste in elaborazioni mentali e conseguentemente un nuovo tipo di architettura fatta di allusioni e evocazioni che appartengono alla spera mentale più che a quella fisica" in cui lo spettatore diventa un surrogato per le irrequiete figure dell'artista.

Al TTG i turisti post Covid, da randagi a trepidi

 

Dai viaggiatori "randagi" fortemente attratti dalle destinazioni che garantiscono comunque "divertimento" e "socializzazione" agli "opportunisti" sempre alla ricerca di continue promozioni e spesso in vacanza da amici e parenti. Dagli "irriverenti" che non temono né treni, né aerei, né altri mezzi di trasporto collettivi ai "trepidi" che sono disposti a spendere di più pur di avere maggiori rassicurazioni sanitarie. Al TTG Travel Experience che si apre domani a Rimini si parlerà dei 16 profili dei turisti post Covid grazie a una ricerca di Jfc.

La pandemia ha trovato il turismo italiano in un momento di grande espansione ma lo ha colpito duramente e inevitabilmente ha cambiato e cambierà il modo di viaggiare. E si è passati dalla gestione dell'overtourism all'instabilità e all'incertezza con molte strutture ricettive in "stand by", instabilità e incertezza, cancellazioni e annullamenti. E quando la ripresa arriverà "Quasi un italiano su due - spiega all'ANSA Massimo Feruzzi amministratore unico di Jfc che presenta a Rimini un corposo studio sull'argomento (domani alle 10.30 all'Italy Arena, padiglione C5) - manifesta la volontà di cambiare la propria propensione a soggiornare fuori casa prossimamente e di questi, il 46,3% è condizionato dalla presenza del Covid-19. L'altro dato molto interessante, emerso dalle nostre rilevazioni degli ultimissimi giorni, è che il 47,3% dei connazionali desidera viaggiare ma attende l'ultimo momento in base a come si evolve la situazione".

In generale il coronavirus ha accentuato e fatto esplodere tendenze specifiche come il turismo Open Air e green, quello che prevede spazi individuali e "lontani dalla pazza folla" anche con servizi servizi personalizzati e tailor made. E ha fatto scendere a picco nel gradimento tutto ciò che è gestito con approssimazione e genericità, servizi standard e uguali per tutti e soprattutto con messaggi non chiari sulla sicurezza sanitaria. Inoltre, secondo l'indagine, ha ridotto i sistemi di mobilità collettiva (aereo, treno, pullman) e fatto affermare i fenomeni di turismo di prossimità e infra-regionali.

Tornando ai profili dei nuovi viaggiatori, tracciati con 5.615 questionari in 4 diverse indagini qualitative, Jfc individua due maxicategorie quelli più liberisti (rispetto al Covid) e quelli più protezionisti. Tra i primi, disposti a spendere di più, troviamo i viaggiatori "irriverenti", "lussureggianti", "libertini" e "naturisti" e, tra quelli disposti a spendere di meno, i turisti "selezionatori", "scalatori", "randagi" e "fluttuanti". Poi ci sono i viaggiatori per cui il Covid e la sicurezza pesano di più: anche tra di loro ci sono quelli i big spender ("ricercatori", "trepidi", "rispettosi" e "garantisti") e i low spender ("tradizionalisti", "titubanti", "garantisti", "opportunisti").

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Michelangelo il divino, genio che intimoriva i Papi

 

Accolto in casa da Lorenzo il Magnifico, conteso da principi e papi. Ma anche costretto a fuggire dalla sua Firenze dopo la cacciata dei Medici e poi dalla capitale saccheggiata dai barbari, obbligato a destreggiarsi nelle lotte per il potere e nei rivolgimenti politici della sua città, intimorito dai sermoni apocalittici del Savonarola. Michelangelo "il divino" come già lo definiva in vita Giorgio Vasari, artista unico e universale, è stato testimone e spesso protagonista, suo malgrado, di un secolo glorioso e travagliato. E a dispetto di un carattere estremamente schivo e di un'etica del rigore quasi ossessiva, la sua lunga vita, così prodiga di capolavori, dalla Pietà al David, dagli affreschi della Sistina alla cupola della basilica di San Pietro, è stata anche puntellata di incontri e di rapporti straordinari, in un dialogo continuo con i potenti di allora, con i quali riuscì a mantenere relazioni che pure non furono mai di sudditanza. Tanto che il veneziano Sebastiano del Piombo, per anni suo amico e sodale, glielo sottolineava scherzoso: "Michelangelo, tu fai paura anche ai papi" . Tant'è , tra i suoi committenti ci sono stati ben cinque pontefici e diversi capi di stato e a lusingarlo arrivò persino la proposta del sultano turco Bayezid II, che voleva affidargli il progetto di un ponte sul Corno d'Oro da Costantinopoli a Galata. Ed è proprio su questi incontri d'eccezione e sull'incredibile combinazione di talento, determinazione e circostanze fortunate che rese la vita di quest'uomo geniale assolutamente unica, che si incentra "Michelangelo. divino artista", dal 21 ottobre al 14 febbraio a Palazzo Ducale con oltre 120 opere tra disegni, bozzetti, lettere autografe e documenti. Una mostra particolare che "deve fare i conti con l'inamovibilità della grande maggioranza delle opere autografe dell'artista", premette all'ANSA Cristina Acidini, la studiosa che nel 2014 ha firmato la grande rassegna romana allestita ai Musei capitolini per i 450 anni dalla morte, oggi curatrice del progetto genovese sempre con Alessandro Cecchi ed Elena Capretti . Ma che può egualmente contare sulla presenza di opere molto interessanti: in particolare due sculture, la giovanile e già straordinaria Madonna della Scala, bassorilievo realizzato intorno al 1490 da un Michelangelo poco più che quindicenne, e il Cristo Redentore (1514-1516) oggi conservato nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano Romano, un' opera monumentale identificata solo venti anni fa con la prima versione del Cristo di Santa Maria sopra Minerva a Roma. E ancora su una testa di Bruto prestata dalla Galleria Colonna di Roma "particolarmente interessante per il soggetto", spiega Acidini, che sembra essere un rimando alle lotte di potere fiorentine, e un crocifisso ligneo abbozzato in tarda età per il nipote Lionardo, che ne sarà l'erede. Accanto alle sculture i disegni autografi - che da soli varrebbero il viaggio - e in particolare la preziosa Cleopatra disegnata per l'amato Tommaso de Cavalieri (con la scoperta recente di un retro nel quale la bellissima sovrana appare stravolta dall'angoscia). E poi gli scritti, le lettere e le rime, tanti documenti che ricostruiscono il racconto di una avventura senza uguali. Un percorso completato dalle opere dei collaboratori, in molti casi dirette e ispirate dallo stesso Michelangelo, che generosamente regalava cartoni agli artisti meno dotati e offriva spunti creativi (lo fece persino con Sebastiano dal Piombo che riteneva 'debole' nel disegno). E dai ritratti, quelli fatti all'artista e quelli dei personaggi storici che ha incontrato, oltre a medaglie, rime, lettere di autori vari.
    Prima assoluta per la Liguria, la rassegna - prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e dall'Associazione Culturale MetaMorfosi- vuole essere anche l'occasione per sottolineare i rapporti di Michelangelo con la regione, attraverso Giulio II per esempio, che come già Sisto IV apparteneva ai Della Rovere, originari di Savona. Sarà un'occasione, quindi, anche per la riscoperta di tesori nascosti, monumenti, palazzi e opere d'arte sparsi nella regione. E perché no per incroci virtuosi con la Pinacoteca di Savona, dove una rassegna parallela ("Intorno a Michelangelo") approfondisce il rapporto tra l'arte contemporanea e l'eredità culturale e artistica dei due papi mecenati. (ANSA).

"Underland. Un viaggio nel tempo profondo" di Robert Macfarlane

 

Ci sono voluti quasi dieci anni allo scrittore, critico letterario, insegnante all’Emmanuel College di Cambridge, padre e viaggiatore Robert Macfarlane (Oxford, 1976) per scrivere il suo ultimo "Underland. Un viaggio nel tempo profondo" (Torino, Einaudi 2020, traduzione di Duccio Sacchi). Dieci anni per addentrarsi nel ventre della terra, alla ricerca degli incontri tra natura e passaggio umano. Dieci anni di domande e ricerche per indagare quel che c’è sotto un mondo che preferisce guardare in alto — perché sopra stanno i forti, i vincenti, e sotto gli sconfitti — con una prosa che a tratti si fa poesia; con una luce che a tratti si fa veramente flebile, specie quando il lettore viene fatto scivolare in una presa quasi claustrofobica. Introdotto anche questa volta dal maestro delle copertine Stanley Donwood (e i Radiohead potrebbero esserne la degna colonna sonora), il libro di Macfarlane srotola un viaggio che pone domande radicali. Affidandosi a guide che sono tanto operatori e studiosi, quanto letterati e poeti (così preziosi i libri con gli indici analitici); tra antichi miti e turismo di oggi; tra i fiumi sotterranei scavati nel calcare dell’altopiano del Carso, le viscere di Parigi e i rifiuti nucleari sepolti in Finlandia in un nascondiglio dai troppi significati, il viaggio — tripartito tra vedere, nascondere e infestare— è l’occasione per riflettere sull’instabilità del tempo e dello spazio, sulla relazione tra l’uomo e la natura. Su quel che pare eterno, ma invece è spesso così fragile. Un libro fitto come la pioggerella impalpabile che finisce per bagnarci tutti, quasi invisibile eppure capace di arrivare al profondo di ciò che siamo. Che siamo stati e che potremmo, in futuro, essere.

di Giulia Galeotti

Osservatore Romano

Franceschini, salve le deroghe per cinema e teatri

 

 Non ci saranno restrizioni ulteriori per il cinema e le sale dei teatri e dell'opera. Lo assicura, interpellato dall'ANSA il ministro di Beni culturali e Turismo Dario Franceschini: "Continuo a leggere interviste e dichiarazioni o a ricevere appelli del mondo dello spettacolo sulla presunta volontà del governo di ridurre il limite di 200 persone al chiuso e di 1000 all'aperto per spettacolo dal vivo e cinema. Non esiste questo rischio", dice il ministro, che sottolinea: "Nel dpcm saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare. E le deroghe sino ad oggi concesse con ordinanze regionali verranno fatte salve proprio con il dpcm".
    E l' associazione dello spettacolo che in questi giorni aveva lanciato continui appelli ringrazia: "Dal ministro Franceschini, che vogliamo ringraziare con grande calore, una posizione di grande buon senso, ci siamo sentiti difesi", commenta a caldo CarloFontana, presidente dell'associazione generale dello spettacolo (Agis), che ricorda lo studio presentato qualche giorno fa dall'associazione nel quale si dimostra la bassissima percentuali di contagi avvenuta nelle sale dello spettacolo. E sottolinea: "Adesso bisogna andare avanti, lanciare una grande campagna di comunicazione per spiegare agli italiani che teatri e cinema sono luoghi sicuri". Una campagna, precisa, "che naturalmente vogliamo concordare con il ministero". Intanto "siamo contenti - conclude - perché oggi è stata stabilita la centralità della cultura e dello spettacolo, attività fondamentali per lo spirito e non solo". (ANSA).

I marmi Torlonia, tesoro di storia e bellezza

 

 E' famosa come la "collezione delle collezioni", un patrimonio inestimabile composto da tesori che tolgono il fiato tanto sono preziosi e che riflette il sogno di un uomo visionario appassionato del mondo classico: dopo un percorso complesso non privo di difficoltà, tra cui l'emergenza sanitaria degli ultimi mesi che ne ha bloccato il cammino, arriva finalmente alla fruizione collettiva la mostra "I marmi Torlonia. Collezionare capolavori", allestita nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli dal 14 ottobre al 29 giugno.
    Frutto della collaborazione tra istituzioni pubbliche e private - il Mibact, la Fondazione Torlonia, il Comune di Roma e il contributo di Bulgari per i restauri -, la mostra, curata da Salvatore Settis e Carlo Gasparri, presenta 92 opere, selezionate tra i 620 marmi catalogati e appartenenti alla collezione Torlonia, la più prestigiosa collezione privata di sculture antiche. L'esposizione, dopo Roma, dovrebbe viaggiare anche all'estero in un lungo tour, le cui tappe causa Covid ancora non sono state però definite.
    Il racconto della storia del collezionismo dei marmi antichi, romani e greci, inizia rievocando proprio il Museo Torlonia, sognato e fondato nel 1875 dal principe Alessandro Torlonia, e rimasto aperto fino agli anni '40 del '900. Un museo innovativo e rivoluzionario, di concezione già moderna che presto rinascerà proprio grazie all'intesa firmata nel 2016 tra Mibact e la Fondazione Torlonia. E questa mostra rappresenta il primo step verso la riapertura, come sottolinea il ministro Dario Franceschini, che firmò l'accordo quattro anni fa: "Lo Stato italiano è pronto a mettere risorse e luoghi per creare un museo consono a ospitare la collezione Torlonia. Sono stati individuati alcuni luoghi possibili ma tutto sarà condiviso con istituzioni ed eredi. Intanto alla conferenza Stato Regioni abbiamo già deliberato lo stanziamento di 40 milioni di euro per la ristrutturazione di Palazzo Silvestri-Rivaldi di Roma che potrebbe essere idoneo a ospitare il Museo", dice. (ANSA).

Turismo cerca ripartenza, operatori a TTG Rimini

 

RIMINI - Nell'anno più buio della sua storia il turismo, fiaccato ma non domato dagli effetti della pandemia, non si arrende e getta il cuore oltre l'ostacolo riunendosi nei padiglioni della fiera di Rimini per il consueto appuntamento con il TTG Travel Experience, che sarà inaugurato dal sottosegretario del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Lorenza Bonaccorsi il 14 ottobre e per tre intensissimi giorni riunirà i maggiori operatori, associazioni, start up e buyer del settore.
    Il maggior marketplace turistico d'Italia sarà affiancato anche quest'anno dai saloni "fratelli" Regeneration! by Sia (dedicato all'hospitality design, tema quanto mai attuale con la nuova ricerca di spazi necessaria negli alberghi), Sun Beach & Outdoor Style (che si concentra sul mondo del campeggio e delle spiagge) e, per la prima volta, International Bus Expo (sul trasporto collettivo di persone).
    Molto particolare e adatto a questi tempi difficili che ci hanno molto cambiato, ma non tolto la voglia di viaggiare e scoprire nuove mete, è il tema portante dell'edizione 2020: "Think Human" che invita a ragionare su come innovazione, tecnologie d'avanguardia, trasformazioni sociali e avvenimenti globali possono impattare direttamente sulle persone, modificando profondamente la domanda e conseguentemente l'offerta di beni e servizi, soprattutto quelli legati al turismo e all'ospitalità.
    Al centro della fiera, quest'anno più che mai, la bellezza e la capacità attrattiva dell'Italia a cui sono dedicati due terzi dell'immensa superficie espositiva alla presenza di tutte le Regioni sotto la bandiera dell'Enit e del Mibact. Otto le arene in cui si farà il bilancio del turismo alla luce di quanto avvenuto in questi difficili mesi. Dai dati dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano fino alla presenza da forte valore simbolico dell'Unwto, l'agenzia del turismo delle Nazioni Unite, che ha scelto l'Italia per iniziare il suo #RestartTourism mondiale e che sarà rappresentata dal direttore Europa dell'agenzia Alessandra Priante.
    Al TTG si svolgerà anche la 70/a Assemblea nazionale di Federalberghi in cui si farà il punto sul sistema dell'hospitality e sul suo peso economico con il presidente Bernabò Bocca. Di come il turismo, con l'impegno congiunto dell'intera filiera e della politica, possa vincere la sua battaglia con il Covid e uscire dalla crisi più grave della sua storia discuteranno Pier Ezhaya, neopresidente di Astoi che riunisce oltre il 90% del tour operating italiano, e Luca Patanè, presidente di Confturismo Commercio e di Fto (Federazione Turismo Organizzato). Il presidente dell'Ente del turismo italiano, Giorgio Palmucci, con Lonely Planet magazine Italia e Fortune Italia, farà il punto sui "nuovi turismi" (e sulle relative narrazioni) che l'orizzonte post-pandemia sta iniziando a delineare. Ci sarà spazio anche per il "potere rosa" e le prospettive dell'occupazione femminile nel settore con un convegno a cui partecipa la presidente Fiavet Ivana Jelinic.
    Torna anche quest'anno il premio Italia Destinazione Digitale, l'Oscar delle Regioni Italiane di The Data Appeal Company-Travel Appeal, che quest'anno premierà anche la regione con le migliori performance da punto di vista della sicurezza sul Covid. (ANSA).

Nella classifica dei quartieri più belli del mondo ce n’è uno italiano

 Ogni città ha almeno un posto speciale, un piccolo (o grande) quartiere dove l’atmosfera si fa diversa, più magica e affascinante. Alcuni di questi sono così belli da meritare una menzione speciale: diventano così i protagonisti di una particolare classifica che quest’anno ci sorprende.

La rivista TimeOut pubblica annualmente un elenco dei quartieri migliori in cui vivere, intervistando migliaia di persone in tutto il mondo e permettendoci così di scoprire quegli angolini ricchi di emozione che non potremo proprio fare a meno di visitare, qualora capitassimo in una particolare città. Nella classifica spiccano luoghi di incredibile bellezza, dove gli abitanti hanno saputo estrarre tutto il potenziale dagli edifici che ci sorgono, che si tratti di abitazioni, piccoli negozi caratteristici o incantevoli opere d’arte. Luoghi in cui, quindi, si respira la vera anima della città.

La prima posizione in classifica, quest’anno, spetta al quartiere Esquerra de l’Eixample di Barcellona, sia per la sua bellezza che per lo sguardo rivolto al futuro che ha saputo mostrare in ambito imprenditoriale. I gradini più bassi del podio vanno invece rispettivamente al centro di Los Angeles, una delle città più vivaci e affascinanti al mondo, e al quartiere Sham Shui Po di Hong Kong, un luogo storico che sta rivivendo una seconda vita proprio in questi anni.

Nell’elenco di TimeOut compaiono tantissime tra le più belle città al mondo, come New York, Parigi e Sydney. Ciascuna di loro possiede almeno un angolino che merita di finire in questa classifica. E, a sorpresa, in 35esima posizione appare una meta italiana. Si tratta di Milano, e ad aggiudicarsi il titolo di quartiere migliore in cui vivere nella città meneghina è la zona di Porta Venezia.

A due passi dal cuore pulsante della città, sul versante nord-orientale che un tempo segnava la cinta più estrema di Milano, il quartiere di Porta Venezia è un luogo storico dove respirare l’atmosfera più vera e autentica. Potrete qui ammirare alcune vere opere d’architettura che vi lasceranno a bocca aperta, a partire dai bastioni che oggi fungono da immobili guardiani del traffico cittadino, dalla loro posizione privilegiata.

Lungo Corso Venezia, che si dipana nel cuore del quartiere, potrete scoprire l’incantevole bellezza di alcuni edifici storici incastonati alla perfezione nell’ambiente cittadino, tra palazzi residenziali e archi suggestivi. Come la splendida Villa Invernizzi, capolavoro in stile liberty nel cui enorme parco dimorano deliziosi esemplari di fenicotteri rosa. O ancora Palazzo Serbelloni, che ospitò tra le sue mura nientemeno che Napoleone.

A poca distanza, potrete immergervi nella storia di Milano ammirando Villa Necchi Campiglio, pittoresca residenza edificata nella prima metà degli anni ’30 dall’architetto Pietro Portaluppi, che oggi è di proprietà del FAI. Nel 2008 è stata riaperta al pubblico dopo una lunga ristrutturazione, ed è diventata una delle case-museo più affascinanti del nord Italia.

Per gli amanti della natura, immancabile una visita ai Giardini Montanelli: questa grande area verde nel centro di Milano è il punto di ritrovo per tutti coloro che vogliono semplicemente rilassarsi un po’, oppure fare attività all’aria aperta. Nei pressi, Il Museo di Storia Naturale e il Planetario Hoepli offrono moltissime attrazioni per grandi e piccini.

fonte: siviaggia.it


Ultima moda di Singapore: crociere e voli senza destinazione

 

Un viaggio all”isola che non c’è per gli amanti delle crociere: è la proposta di Singapore, che dal prossimo novembre proporrà una navigazione senza tappe in porto. L’Ente nazionale per il turismo della città-Stato ha collaborato con due compagnie di crociera per i primi viaggi, con le navi ‘World Dream’ della Genting Cruise Lines e la ‘Quantum of the Seas della Royal Caribbean International. La prima “crociera verso il nulla” della World Dream inizierà il 6 novembre, mentre Quantum of the Seas salperà a dicembre. Al fine di garantire i protocolli igienici, le navi partiranno e torneranno nello stesso punto, senza scali in porto. Opereranno a una capacità non superiore al 50% e sono riservate ai residenti a Singapore. Necessari un test per il Covid-19 negativo prima dell’imbarco, e indossare le mascherine fuori dalle cabine. Una simile iniziativa è stata lanciata dalla Qantas dall’aeroporto Changi di Singapore: i biglietti per alcuni voli di sette ore senza destinazione sono andati esauriti in soli dieci minuti. Singapore Airlines, da parte sua, sta organizzando un jet con ristorante a bordo in partenza, senza destinazione, dall’aeroporto Changi.

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