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Il Festival del camminare in Toscana propone itinerari a piedi, guidati, per scoprire la natura protetta dei parchi. Ecco alcuni appuntamenti

Capo Sant'Andrea, nell'Isola d'ElbaIn primavera si va al parco! Camminare fa bene, a mente e corpo. La meta giusta? La sempre bella Toscana, che quest’anno, per la quarta edizione del Festival del camminare, propone itinerari nell’Isola d’Elba.
In programma, dal 6 aprile a fine maggio, ci sono splendide passeggiate, anche notturne, percorsi nell’archeologia mineraria, caprili e vie del granito, laboratori per bambini, scuola di erboristeria e molto altro.

Per l’occasione il Parco ha preparato pubblicazioni inedite: una piccola guida dei sentieri più caratteristici, stampata in tre lingue straniere; un opuscolo sull’affascinante storia della Tonnara dell’Enfola; una breve guida per le ippovie e i sentieri ciclabili.

Le escursioni durano poche ore o l’intera giornata, sono accompagnate da una guida ambientale e sono gratuite. Tra gli appuntamenti, c’è quello del 9 aprile, con la “via dei rosmarini”: si parte dal margine orientale della spiaggia di Marina di Campo e si prosegue lungo la costa fino alla deliziosa Cala dell’Ischia. Alle 12 si arriva alla spiaggia di Fonza e poi si rientra in barca, a cura dell’organizzazione. È un percorso facile.

Panorama dell'Isola d'Elba.Dal 14 al 21 aprile si può partecipare al viaggio a piedi itinerante di una settimana, lungo i più bei sentieri dell’Elba. Il percorso, disegnato per incontrare gli scenari più spettacolari dell’Isola, alterna tratti costieri e interni e raggiunge le principali vette toccando luoghi di grande interesse naturalistico e storico. Ogni tappa termina in un paese diverso, per incontrare la storia e la vita dei borghi.

Interessante l’escursione “Le miniere dell’Innamorata”, che si fa con un fotografo professionista, il 20 aprile. Si parte dalla spiaggia dell’Innamorata alle 8,00 e si segue il sentiero della vecchia ferrovia della miniera, fino ad arrivare agli antichi cantieri, tra i profumi della macchia mediterranea e i colori vivaci del ferro. Occorre portare il pranzo al sacco. Ai partecipanti verrà offerta la Guida fotografica Elba e Capraia, gadget Nikon e attestato di partecipazione Nikon School. L'escursione è gratuita, ma bisogna prenotare per tempo.

Per le informazioni: http://www.tuscanywalkingfestival.it

Rosanna Precchia - famigliacriana.it

pubblicato il 9 Aprile 2012 ore 12:04

Pasqua: le mostre da non perdere

(di Nicoletta Castagni)

Da Roma a Genova a Firenze, tutte aperte per Pasqua le mostre di maggior richiamo della nuova stagione espositiva e anzi proprio in questo week end ne aprono di nuove: a Urbino un'importante esposizione incentrata sull'enigmatico dipinto della Città Ideale e le meraviglie della civiltà '400 nel Montefeltro; a Viareggio, nelle opere di una collezione privata, il primo '900 toscano.

URBINO - Uno degli enigmi più affascinati dell'arte rinascimentale, La Città Ideale, meravigliosa tavola quattrocentesca di autore ignoto, è al centro di una grande mostra allestita da domani a Palazzo Ducale. Esposti capolavori di Raffaello, Fra Carnevale, Perugino, Luca Signorelli e di molti altri maestri del XV secolo, disegni, sculture, preziose tarsie, codici miniati per raccontare gli splendori della civiltà del Montefeltro fiorita nella seconda metà del '400 ad opera di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, il piu' dotto ed illuminato fra i signori del suo tempo. Intitolata 'La Citta' Ideale. L'utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaellò, si propone di dimostrare come il capolavoro conservato nella Galleria Nazionale delle Marche rappresenti, insieme con i dipinti gemelli (col medesimo soggetto) di Berlino e Baltimora, il compendio di quella straordinaria cultura.

VIAREGGIO - Dal 7 aprile il Centro Matteucci per l'Arte Moderna ospita la mostra dal titolo 'In Toscana all'alba del XX secolo. Una collezione privatà, una preziosa selezione di circa 40 dipinti toscani tra XIX XX secolo, provenienti da una nota raccolta costituitasi nel secondo dopoguerra. La rassegna illustra le tappe fondamentali dell'evoluzione pittorica tra '800 e '900: dalla dirompente lezione fattoriana, magnificamente riassunta nella Strada bianca, al divisionismo di Nomellini e all'ardita sperimentazione di Ghiglia, fino all'Avanguardia futurista di Rosai e al 'richiamo all'ordiné di Soffici, per giungere, infine, all'espressionismo di Viani e alla moderna ed eclettica classicità di Ram. A metà strada tra l'eredità della 'macchia' e la progressiva evoluzione in soluzioni sperimentali delle avanguardie, destinate a divenire emblematiche.

ROMA - Inaugura il nuovo spazio espositivo dell'Ara Pacis e il riallestimento museale dei reperti archeologici con la grande mostra dal titolo 'Avanguardie russe: Malevic, Kandinskij, Chagall, Rodcenko, Tatlin e gli altri'. L'importante esposizione ripercorre le principali correnti dell'arte russa di inizio '900: il cubofuturismo con la sua singolare sintesi delle tendenze europee dell'epoca, l'originale astrattismo, il costruttivismo con le sue composizioni architettoniche e il suprematismo con la sua purezza geometrica. Il monumento, come tutti i musei civici, rispetterà l'apertura straordinaria per Pasqua e Pasquetta e quindi si potrà visitare la mostra. Nella capitale, aperte anche le mostre di Palazzo delle Esposizioni, dove sono allestite le Avanguardie americane dalle collezioni Guggenheim e la rassegna delle immagini fotografiche di Arturo Ghergo, stelle del cinema e protagonisti dell'alta società tra gli anni '30 e '50 ritratte in tutto il loro glamour. Si potranno ammirare anche i capolavori di Tintoretto alle Scuderie del Quirinale e riscoprire il genio di Dalì al Complesso del Vittoriano.

FIRENZE - Porte aperte agli Uffizi, dove oltre ai capolavori dell'arte antica si potrà visitare la rassegna 'La Galleria degli arazzi. Epifanie di tessuti preziosi' dedicata ai manufatti che forse meglio di ogni altra tipologia rappresentano la magnificenza delle corti europee del Rinascimento maturo. Tra le collezioni della Galleria, quella degli arazzi che per decenni sono stati esposti nei corridoi, nel Corridoio Vasariano, in alcune sale, nei vestiboli e in Tribuna, che fu rimossa nel 1987 e oggi è quindi pressoché sconosciuta. Degli arazzi di produzione fiorentina esposti in mostra, si possono ammirare l'Ecce Homo su disegno del Salviati, tessuto per Cosimo I e la sua corte, due panni dei 36 dalla Serie delle Cacce progettata da Giorgio Vasari, su richiesta dello stesso Cosimo, per l'arredamento di venti stanze della Villa di Poggio a Caiano, due di soggetto mitologico con scene dalla storia di Fetonte; tre dalla serie della Passione di Cristo, progettata, su disegno di Alessandro Allori, per Ferdinando I nel 1587 dopo i suoi anni romani di carriera cardinalizia.

GENOVA - Una sequenza mozzafiato di capolavori quella che aspetta i visitatori di Palazzo Ducale, dove è allestita la grande mostra 'Van Gogh e il viaggio di Gauguin', la più vista della stagione. Il tema è appunto il viaggio, inteso come esplorazione geografica, negli spazi e nelle culture, ma anche, e quasi soprattutto, dentro di sé. Il percorso espositivo prende le mosse dal capolavoro 'Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?' che Gauguin volle come suo testamento nel 1897, prima di un tentato suicidio. L'opera è un prestito eccezionale del Museo di Boston, mai visto in Italia. Di Vincent Van Gogh invece ci sono una quarantina di opere (tra cui 10 disegni) come il Seminatore, Autoritratto con cavalletto, Campo di grano sotto il cielo nuvoloso. Non manca il '900 con capolavori di Rothko, Hopper, Kandinsky e molti altri.

ansa

8 Aprile 2012 ore 05:46

Speciale Pasqua: viaggio nelle tradizioni, nei riti e nelle sagre. Gli eventi in Italia

PASQUA IN ITALIA


(di Ida Bini)

L’8 e il 9 aprile in tutto il mondo cristiano si celebra la Pasqua, festa religiosa che ricorda la crocefissione e la resurrezione di Gesù Cristo. I festeggiamenti cominciano in realtà la domenica precedente, che quest’anno cade il primo aprile e che ricorda l’entrata trionfante di Gesù a Gerusalemme, accolto con lo sventolio delle foglie di palma da parte della gente - da qui il nome di domenica delle Palme.

Proseguono poi il venerdì che, secondo la tradizione cristiana e le sacre Scritture, è il giorno della crocefissione di Gesù, tra commemorazioni luttuose e processioni di espiazione – la via crucis - e la domenica con la resurrezione e l’esultanza dei fedeli. Terminano, infine, il lunedì dell’Angelo, giorno che ricorda l’incontro del messaggero con le donne giunte al sepolcro dove scoprono la resurrezione di Gesù.

In realtà il lunedì o Pasquetta è una ricorrenza aggiunta nel dopoguerra per allungare la festa pasquale che, tradizionalmente, si passa in compagnia della famiglia o degli amici fuori città. In questo periodo, infatti, fioccano le offerte e le occasioni per trascorrere il weekend di Pasqua nelle località di mare e montagna, in campagna, al lago o nelle città d’arte e, per chi può spendere un po’ di più, fuori Italia per un piccola vacanza anticipata.

Chi, invece, vuole scoprire le tradizioni pasquali in Italia ha solo l’imbarazzo della scelta: oltre tremila sono le rappresentazioni in costume della morte e della rinascita di Cristo, sparse per tutta la penisola, da Nord a Sud. Ogni regione, ogni città, ogni borgo, persino ogni quartiere d’Italia celebra la Pasqua seguendo le proprie tradizioni popolari con riti esclusivi, accomunati dalla rappresentazione della morte e della resurrezione di Cristo, dalle scene di dolore collettivo e dal loro superamento catartico.

Citarli tutti è davvero impensabile ma è possibile scoprire almeno i riti più suggestivi, quelli che meritano di essere conosciuti per la partecipazione popolare, la spettacolarità dei costumi, l’originalità e la teatralità della festa. Nel Sud del Paese, in Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e Campania, è davvero un’esperienza indimenticabile ammirare le processioni di uomini incappucciati con croci insanguinate, immagini sacre di cartapesta, stendardi e ritratti dei Santi protettori, che camminano lungo le strade e nelle piazze dei centri urbani incatenati e scalzi mentre la gente, stretta ai lati, urla e piange. Qui le celebrazioni, che risalgono a epoche antiche e hanno assimilato riti e tradizioni popolari, sono vere e proprie rievocazioni storiche della passione di Gesù, dove il copione prevede l’eterna lotta del bene che sconfigge il male, della vita che vince sulla morte. Con la partecipazione commossa della gente si mettono in scena l’ultima cena, il trasferimento simbolico all’orto dei Getsemani, il tradimento di Giuda con la cattura di Gesù, il processo, il calvario, la deposizione, la sepoltura e la resurrezione. La processione pasquale di Trapani (I Misteri) è senz’altro la più conosciuta: i fedeli, incappucciati e con lunghe tuniche sfilano a piedi nudi seguendo un cerimoniale rigoroso che risale al 1765 e alle confraternite - corporazioni di arti e mestieri - d’origine spagnola. Ognuna porta in processione fino alla cattedrale la propria statua in rappresentanza di un mestiere (mistere) assieme all’urna del Cristo morto e dell’Addolorata per la benedizione. E se nei cortei pasquali di Palermo compaiono le maschere della morte e dei demoni, in quelle di Caltanissetta spuntano gigantesche statue di cartapesta che rappresentano gli apostoli mentre a Enna insieme alle croci sfilano i 24 simboli del martirio di Cristo tra cui la croce, la borsa con i trenta denari, la corona, il gallo, i chiodi e gli arnesi per la flagellazione. Altrettanto affascinante è la Pasqua di Sassari, in Sardegna, dove la statua della Vergine, la Madonna dei Sette Dolori addobbata con oro e gioielli, viene portata in processione da tutte le confraternite alla ricerca del figlio morto e si conclude la domenica di Pasqua in piazza Colonna Mariana con il loro suggestivo incontro. Ad Alghero la tradizione ha forti radici spagnole e coinvolge tutta la popolazione: i fedeli pregano davanti a una statua lignea del Cristo e le donne vestite a lutto vi si affollano per chiedergli la grazia. Il venerdì santo si assiste al rito della schiodatura del Cristo dalla croce e alla sua deposizione nella culla, momento in cui parte dalla chiesa della Misericordia la processione al lume di candele ricoperte da cartoncini rossi. I fedeli avanzano con un antico passo di danza che mima l’atto del cullare, mentre le confraternite sfilano indossando cappucci a punta. La domenica di Pasqua il Cristo risorto incontra la Madonna e la gente festeggia con fuochi d’artificio e voli di colombe. Una grande partecipazione popolare caratterizza anche la Settimana Santa di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, quando la domenica di Pasqua si celebra la Confrontata che rappresenta l’incontro del Cristo risorto e della Madonna svelata.

In Puglia i fedeli incappucciati (i perduni) di Taranto sfilano scalzi per la città a chiedere perdono, mentre in provincia di Bari, a Ruvo, durante il corteo si assiste allo scoppio della Quarantana, un fantoccio che ha le sembianze di una vecchia signora vestita di nero, la cui esplosione segna la vittoria della vita sulla morte. Stessa fine la fa la quaremma a Galatina, dove il fantoccio di una vecchia sfila per le strade della cittadina in provincia di Lecce. Curiosa, infine, è la Pasqua a Maglie, non lontano da Galatina, dove i fedeli cantano e indossano smoking e guanti bianchi.

La Settimana Santa di Procida è dal XVI secolo una delle più suggestive della Campania: il giovedì santo, al tramonto, si svolge la processione dei dodici apostoli, incappucciati e con una croce e una corona di spine in spalla, organizzata dall’antica confraternita dei Bianchi. Procedono per le strade dell’isola passando per le tredici chiese fino al luogo dove si svolge l’ultima cena e dove si consuma un pasto a base di legumi, pesce arrostito, agnello, pane azzimo e vino. Infine il venerdì santo alle prime luci dell’alba inizia la processione dei misteri, statue portate a braccia rappresentanti scene della vita e della morte di Gesù, organizzata dalla confraternita dei Turchini fondata nel 1629 dai Padri Gesuiti.

Meritano una citazione anche la Pasqua di Sulmona in Abruzzo con la celebrazione della Madonna che scappa e che si svolge nella scenografica piazza Garibaldi e quella di Firenze con il carro che brucia. La statua, accolta da una folla esultante, viene portata fuori dalla chiesa seicentesca di san Filippo Neri e condotta prima lentamente e poi sempre più rapidamente verso il centro della cittadina dove incontrerà Gesù. Durante la corsa la Madonna perde il manto nero che la avvolge e che libera il prezioso vestito mentre tra le sue mani le spunta una rosa rossa, simbolo di prosperità. A Firenze, invece, la domenica di Pasqua si fa scoppiare il carro, che, trainato da buoi inghirlandati e scortato dagli sbandieratori, procede per le vie della città fino al Duomo, tra musica e grida. Il rito rappresenta la benedizione del fuoco e racconta una storia che risale alla prima crociata.

ansa

8 Aprile 2012 ore 05:39

Il lato dolce e saporito della Pasqua

(Rubrica enogastronomica di Alessandra Moneti)

Il Centro Studi Federalimentare stima che per la Pasqua gli italiani spenderanno circa 3 miliardi di euro per i prodotti alimentari da portare in tavola. Una cifra che, depurata dall'inflazione, corrisponde a un calo reale di oltre due punti percentuale in quantita. Pasqua piu' povera dunque, ma non meno golosa a giudicare dalle proposte lungo la penisola per chi abbandona per qualche ora le mura domestiche.

E' tutto un gioco di lieviti la Pasqua di Massimiliano Alajmo (www.alajmo.it), il patron de Il Calandro e Il Calandrino. Lo chef di Sarmeola di Rubano (Padova), con lo chef patissier Ascanio Brozzetti, hanno lavorato questa settimana giorno e notte per chiudere in dolcezza la quaresima e portare in tavola la classica colomba con le scorze d'arancia candita. Ma anche novita' come la focaccia con la scorza di limone di Sorrento candito, quella con il cioccolato e amarene e per finire quella integrale all'albicocca, ispirata a una delle brioche più apprezzate a colazione al Calandrino. ''Tutti i nostri lievitati sono realizzati con olio extravergine di oliva, che oltre a conferire leggerezza all'impasto, amplifica i profumi degli agrumi e della frutta'' sottolinea Alajmo. La collezione 2012 di uova di cioccolato, in vetrina al Calandrino e al Caffe Quadri di Venezia, è decorata con frutta secca, scaglie di cioccolato e piccoli macaron colorati, che trasmettono allegria e buonumore.

Sulla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forli' e Cesena (www.stradavinisaporifc.it), nella terra che ispiro' Pellegrino Artusi a 'L'arte di mangiare bene', le festivita' pasquali sono tutte da gustare nelle cene contadine con tagliere di affettati e formaggi e piadina proposte in occasione della mostra "Wildt. l'anima e le forme da Michelangelo a Klimt" a Forli' - Musei San Domenico (fino al 26 giugno 2012), oppure nelle tappe a Predappio, Bertinoro, Portico di Romagna, Dovadola e Modigliana.

Per chi rimane e per chi arriva a Roma durante il lungo weekend pasquale, la capitale offre tantissime alternative per tutti. Gli amanti della cultura e dell'arte potranno scegliere tra i vari itinerari che la capitale offre: tra mostre e monumenti, c'è solo l'imbarazzo della scelta. E per coloro che impegnati in una passeggiata in Via dei Condotti o in una visita al Pantheon non volessero rinunciare ai piacere della buona cucina, il Grand Hotel de Minerve (www.grandhoteldelaminerve.com) propone un menu a firma Antonio Falco nell'esclusivo roof garden. Una terrazza meravigliosa, scelta per le vacanze romane da Stendhal e George Sand a Pio IX, da Renato Dulbecco ai tre tenori Placido Domingo, Luciano Pavarotti e Josè Carreras. Qui a Pasqua si potra' degustare tartare di bufala e tartufo, nero di Norcia ai gamberi rossi su tegolino di pane mimosa, dai panzotti di pasta fresca con ragout di gallinella allo stinchetto d'agnello affumicato con salsa di mirto, per concludere con un semifreddo di ricotta e pere.
Chi fa rotta verso Sud, puo' fermarsi ad Atina, nel cuore della Ciociaria (basso Lazio). Per il pranzo di Pasqua l'associazione 'Le cannardizie' (www.lecannardizie.it) propone, alla storica e panoramica Cantina Visocchi, un menu tradizionale con il gustoso capretto cacioeova, la Ciammella di Sora e gli spaghettini con asparagi selvatici, tris di formaggi tipici della Valcomino, insalata con puntarelle e alici. Per il pranzo di Pasquetta, non un picnic sul prato, ma molti piatti per ricordare la scampagnata di rito: dalle frittate alla carne alla brace, dai Canescioni al pecorino di Picinisco, dai cannellini di Atina ai vini locali Cabernet Doc.

In occasione del Lunedì dell'Angelo, la Pasquetta unisce cultura, natura e buona tavola col Fai (www.fondoambiente.it) che propone tante iniziative per la tradizionale "Festa di Pasquetta", che andranno in scena al Monastero di Torba a Gornate Olona (VA), a Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), al Giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi di Agrigento, al Castello della Manta a Manta (CN) , al Castello di Masino a Caravino (TO), a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD), al Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM) e al Bosco di San Francesco ad Assisi (PG).

ansa
8 Aprile 2012 ore 05:35

Andy Warhol: THE LAST SUPPER / L’ultima Cena - Da sabato 31 marzo e fino al 15 aprile 2012, Palazzo Magnani di Reggio Emilia

Andy Warhol, L'Ultima Cena The Last Supper, acrilico su tela, 100 x 100 cm, Gruppo Credito Valtellinese, a Reggio Emilia, Palazzo Magnani, dal 31 marzo 2012
(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)
Andy Warhol: THE LAST SUPPER / L’ultima Cena - Da sabato 31 marzo  e fino al 15 aprile 2012, Palazzo Magnani di Reggio Emilia ospita The Last Supper, una delle opere più significative nella produzione di Andy WarholThe Last Supper è una interpretazione straordinaria del Cenacolo di Leonardo da Vinci, realizzata da Andy Warhol nel 1986. L’evento, che cade nel 25° anniversario della morte di Warhol, è parte del progetto Arte in Agenda. A tu per tu con… ideato e promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani.

The Last supper racchiude in sé l’essenza della poetica warholiana tesa a demistificare l’opera d’arte e la sua originalità di “pezzo unico”, per dimostrare che, anche l’Ultima cena di Leonardo, al pari di altri soggetti come la Campbell’s Soup, il fustino Brillo, la Coca Cola, altro non è che “un prodotto”.
Su invito di Alexandre Jolas, la cui galleria sorgeva proprio davanti al Refettorio di Santa Maria delle Grazie di Milano che conserva il capolavoro leonardesco, Warhol realizza tra il 1985 e ’87 un ciclo di opere dedicato al Cenacolo – oltre cento tra dipinti e serigrafie – che si riallacciano a un percorso di reinterpretazione dei classici dell’arte italiana, già sperimentato con la sua Mona Lisa del 1963, rilettura della Gioconda.
Il critico Robert Rosenblum affermava a proposito di questo aspetto della poetica di Warhol: “Le sue gallerie di miti e superstar sembrano un repertorio di Santi venuti dopo la cristianità, tanto che le immagini isolate delle labbra di Marilyn o i singoli barattoli di zuppa possono diventare le icone di una nuova religione, simili a quelle delle reliquie sacre chiuse in uno spazio astratto. Le opere compiute a partire dall’Ultima cena di Leonardo, le ultime di Warhol, appaiono in modo improvviso, impetuoso e incomparabile: sono una strana manifestazione, straordinariamente forte, di un sentimento religioso che alla fine riesce a esprimersi, qui, quasi senza maschera. Liberamente, con un vigore che stupisce e impressiona, Warhol non ha mai come in questa occasione, glorificato  così tanto il culto delle immagini, sua grande, unica e originaria passione“.

Grazie all’opera The Last Supper sarà possibile approfondire un aspetto della personalità e della vita di Warhol poco conosciuto e messo in ombra dagli eccessi del suo modo di essere. Dopo la sua morte, avvenuta nel febbraio del 1987, vennero a galla molti lati nascosti della sua esistenza, tra questi la sua sorprendente fede cattolica.
The Last Supper sarà affiancata da un raro disegno dell’Ultima cena leonardesca eseguito da Francesco Hayez (protagonista, fino al 1 maggio, a Palazzo Magnani della grande mostra INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI E LA PITTURA ITALIANA TRA OTTO E NOVECENTO) che consentirà di sviluppare un confronto tra le modalità di rilettura dei modelli classici operata da due autori così distanti, ma uniti dall’esigenza che hanno avvertito di confrontarsi con il genio del Rinascimento italiano.
L’esposizione è realizzata grazie alla gentile collaborazione del Credito Valtellinese e dei privati, che hanno concesso in prestito le opere, e alla partecipazione della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, con il contributo di Landi Renzo spa, CCPL, Check-up Service, Neacar Mercedes-Benz.
La Fondazione Palazzo Magnani, nell’ottica di un ampio approfondimento dei linguaggi artistici, si fa promotrice di appuntamenti che nel corso dell’anno coglieranno l’occasione di ricorrenze, eventi e date speciali, per presentare la grande Arte. Accanto alle prestigiose mostre, la Fondazione propone un avvincente viaggio nella storia dell’arte attraverso singole opere e personalità tra le più significative di sempre.
In quest’ottica, s’inserisce l’iniziativa Arte in agenda. A tu per tu con… che propone, attraverso un intenso percorso dall’arte antica a quella contemporanea, un’opera di straordinario valore, proveniente da prestigiosi Musei e Collezioni Private nazionali e internazionali.
Arte in agenda, attraverso la lettura e la comprensione dell’opera che di volta in volta verrà presentata, condurrà il visitatore a ripercorrere le poetiche degli artisti, l’anima di certe elaborazioni creative e brani di storia dell’arte che possono costituire utili strumenti di riflessione sull’oggi.
Le opere d’arte – antiche, moderne o contemporanee -, infatti, non hanno mai guardato l’uomo dall’alto dei loro processi creativi, bensì hanno sempre svolto il ruolo di fedele specchio della vita e della storia in cui sono nate, all’interno di processi evolutivi costanti, a volte lineari, ma più spesso intrecciati, complessi o addirittura ciclici.
Per questo ogni creazione non è mai figlia unicamente del proprio tempo ma possiede una valenza più ampia; può infatti contenere riferimenti, elementi di contatto o di rottura con quanto elaborato in precedenza e al contempo può offrire importanti spunti che saranno oggetto d’indagine per  i linguaggi futuri.

Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987) è stato pittore, scultore, fotografo, regista, attore, produttore di musica. Ha avuto un ruolo da protagonista in tutto quello che di più innovativo e radicale si è sperimentato negli anni ’60, al tempo della Pop Art e del cinema underground, e anche negli anni ’70 e ’80.
Nella Factory – che riuniva a New York, nel segno della condivisione e del business, geni emergenti, fotomodelle, rock star – dove presero forma la sua pittura e i suoi film, era una fucina di sogni, un luogo straordinario di incontro tra mascalzoni, prostitute, artisti e importanti galleristi.
Artista sempre in bilico tra candore ed esibizionismo, provocazione e reticenza, Warhol fu geniale al tempo dei barattoli di zuppa Campbell, dei ritratti di Marilyn Monroe e Che Guevara, delle Electric Chairs, del disco The Velvet Undergorund & Nico, di pellicole quali The Chelsea Girls e Lonesome Cowboys, ma anche alla fine della sua vita quando dipinse gli straordinari Camouflages e soprattutto le vertiginose variazioni dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci, tra le sue opere più vitali.
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Le opere in mostra
L’ULTIMA CENA/THE LAST SUPPER di Andy Warhol
acrilico su tela, 100 x 100 cm
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE
L’ULTIMA CENA / disegno di FRANCESCO HAYEZ
Matita su carta, 43 x 75 cm
COLLEZIONE PRIVATA


ARTE IN AGENDA
A tu per tu con Andy Warhol: The Last Supper
e con Francesco Hayez: L’Ultima cena
Palazzo  Magnani – Reggio Emilia
31 marzo – 15 aprile 2012
Promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani
Orari: dal martedì al venerdì 10.00 -13.00 / 15.30 – 19.00
Sabato, Domenica e Festivi 10.00 – 19.00
Chiuso lunedì
Ingresso: 5 €
Ingresso ridotto: 3 €
(solo per i possessori del biglietto della mostra “INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI E LA PITTURA ITALIANA TRA OTTO E NOVECENTO” Reggio Emilia, Palazzo Magnani)
Modalità di visita
è necessaria la prenotazione nelle fasce orarie fino ad esaurimento posti
ogni 30 minuti negli orari di apertura della mostra
(la visita comprende un momento di introduzione alle opere e all’autore)
Per informazioni e prenotazioni:
Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 29
Biglietteria Tel. 0522 454437
Email. info@palazzomagnani.it
www.palazzomagnani.it
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Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02 36 755 700 – fax 02 36 755 701 - press@clponline.it

Fondazione Palazzo Magnani
tel. 0522 444408 – fax 0522 444436
f.franceschini@palazzomagnani.it
www.palazzomagnani.it

La montagna punta sul turismo sportivo

Dopo un inverno negativo, gli amministratori della montagna sperano nei tornei di primavera ed estate per riempire alberghi, ristoranti e strutture ricettive.
Lo sport come mezzo per risvegliare il turismo sul nostro appennino. Dopo i magri risultati dell’inverno, con un calo del 20 per cento di presenze rispetto alla stagione delle nevi 2010, la montagna punta su primavera ed estate. Nel corso dei prossimi mesi saranno numerose le manifestazioni sportive organizzate a Castelnovo Monti, Carpineti, Casina. Si parte già questa settimana, con il torneo giovanile di pallavolo che classicamente arriva con la Pasqua: 300 persone tra atleti e accompagnatori soggiorneranno negli alberghi della montagna e utilizzeranno gli impianti.
A giugno partirà il classico torneo della Montagna, che creerà parecchio movimento. Insomma, il tutto sta nel trovare il modo per affascinare atleti e accompagnatori tanto da farli soggiornare e magari tornare.

viaemilia.net

per soggiornare

Albergo Ristorante Aquila Nera
Via Fratelli Kennedy, 32/A
Felina Castelnovo Ne' Monti (RE)

Tel. 0522-619353
www.aquilanerafelina.com - info@aquilanerafelina.com
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Residence Hotel Matilde
Piazza del Tricolore, 2
42033 Carpineti (Reggio Emilia)