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Ecco 10 alberghi bellissimi, dove l’arte è di casa

Sono sempre più numerose le strutture alberghiere che ospitano gallerie d’arte e collezioni di artisti emergenti. Nel mondo dell’ospitalità sono nati alberghi per chi ama l’arte moderna e contemporanea dove le hall ospitano tele, sculture e installazioni e le stanze vengono arredate con oggetti d’arte; in alcuni hotel è persino possibile acquistarli. Ecco i migliori indirizzi dove farsi sedurre dalla creatività.
Gallery Hotel Art 
Si trova in Vicolo dell’Oro, a due passi da Ponte Vecchio a Firenze, e fa parte della gruppo Lungarno Collection della famiglia Ferragamo. Il raffinato albergo di design ospita mostre d’arte contemporanea e di fotografia, eventi e installazioni che trasformano ogni anno la facciata in un’opera d’arte “vivente”, dedicata a temi sempre diversi. In queste settimane si può ammirare l’installazione Freedom, dedicata al mito pop della Vespa che si fonde con la mostra temporanea dedicata al grande Andy Warhol con 16 opere iconiche, Andy Warhol Forever. Informazioni:www.lungarnocollection.com

Hotel Victoria
Sono cinquecento le opere esposte in tutti i piani dell’Hotel Victoria, a Roma, accanto alle mura aureliane del terzo secolo; la collezione si intitola Città eterna ed è un omaggio paesaggistico di diversi pittori europei, dal ’600 all’800, alla città che la ospita. Le vedute romantiche del paesaggio urbano e l’atmosfera unica della “città eterna” aleggiano ovunque: nei saloni, nei ristoranti, nei corridoi, sulle scale e in tutte le stanze. Le opere dei paesaggisti francesi, tedeschi, fiamminghi e italiani furono raccolte dal collezionista Rolf Wirth, nipote del fondatore dell’hotel. Informazioni:www.hotelvictoriaroma.com

Alexander Museum Palace Hotel
Sul lungomare di Pesaro l’hotel di design è nato come galleria d’arte dove ogni dettaglio, dall’ingresso all’arredamento, dai corridoi alla piscina, è il risultato dello sforzo creativo di 75 artisti diversi: da Giò Pomodoro a Mimmo Paladino, da Sandro Chia a Gino Marotta. All’entrata si è accolti da una stele alta 16 metri e ognuna delle 65 stanze, disposte su 9 piani, è personalizzata con le opere di artisti noti ed emergenti. L’albergo è considerato un laboratorio di sperimentazione artistica – dalla pittura alle installazioni luminose, dalla scultura alla video arte e alla fotografia – ed è stato dichiarato “opera non trasportabile” alla Biennale di Venezia del 2011. Informazioni: www.alexandermuseum.it

Suite d’Autore Art Design Hotel
Nella centralissima piazza della cattedrale di Piazza Armerina, in provincia di Enna, l’hotel è concepito per ospitare opere d’arte, installazioni, accostamenti di colore, oggetti di design innovativo, dipinti e sculture di artisti emergenti. L’albergo non è solo una vetrina d’arte contemporanea ma offre la possibilità di scoprire l’evoluzione del design e dei trend artistici attuali attraverso le sculture, le fotografie, i dipinti e gli oggetti d’arte esposti. Le suite, dove si possono ammirare le opere pittoriche di Beppe Madaudo o gli oggetti seriali di Philippe Starck, sono eterogenee e presentano ognuna uno stile diverso: avanguardismo, astrattismo, pop art, design geometrico e tradizionale. Informazioni: www.suitedautore.it

Byblos Art hotel Villa Amistà 
Circondato dai vigneti della Valpolicella e immerso in un grande parco poco fuori Verona, il lussuoso boutique hotel è il frutto della passione dei proprietari per l’arte. Sorge in una villa veneta del XVI secolo ed è stato trasformato in un albergo-galleria con esposizioni permanenti d’arte contemporanea. Ospita, infatti, le opere dei maggiori protagonisti, da Murakami a Marina Abramovic, da Mimmo Rotella a Mat Collishaw, da Damien Hirst a Piero Manzoni e a Luigi Ontani, da Vanessa Beercroft a Sandro Chia. Informazioni: www.byblosarthotel.com

The First Luxury Art Hotel
Vanta più di 150 opere d’arte contemporanea nel cuore di Roma: le suite sono piccole gallerie private, mentre gli spazi comuni ospitano opere di giovani artisti italiani e di grandi maestri del XX secolo. L’albergo sorge in un palazzo dallo stile ottocentesco, ricco di glamour ed eleganti elementi di design. Ovunque spuntano dipinti, sculture e installazioni ma per un vero tuffo nell’arte c’è la galleria Mucciaccia, dove si scoprono nuove e interessanti proposte artistiche contemporanee; qui si organizzano anche mostre di artisti come Giorgio De Chirico, Robert Rauschenberg e Jacques Villeglé. Informazioni: www.thefirsthotel.com

Hotel Altstadt 
Nel cuore di Vienna il raffinato boutique hotel ospita numerose opere d’arte contemporanea, esposte nelle camere e lungo i corridoi. Sorge in una dimora nobile viennese e ogni stanza è arredata con un proprio stile. Tra gli artisti più significativi ci sono: Niki de Saint Phalle, Annie Leibovitz, Andy Warhol, Franz Ringel e Gottfried Helnwein. Informazioni: www.altstadt.at

The Thief
L’hotel di design, con vista mozzafiato sulla città di Oslo, ospita numerose creazioni d’arte contemporanea, installazioni, tele e sculture; tra le più prestigiose ci sono le opere di Andy Warhol, Richard Prince e Antony Gormley. L’hotel è concepito come una galleria permanente, curata da Sune Nordgren, l’ex direttore del Norway’s National Museum of Art. L’albergo, arredato con creazioni di designers internazionali, organizza eventi e mostre di grande richiamo. Informazioni: https://thethief.com

21C Museum Hotel
A Louisville, nel Kentucky, si soggiorna in un boutique hotel che ospita temporanee mostre d’arte contemporanea, soprattutto esposizioni di fotografie e installazioni di artisti emergenti e già affermati. Tra le mostre attuali più interessanti ci sono Pop Stars! Popular Culture and Contemporary Art e Fallen Fruit: the practices of everday life, con le opere di David Burns and Austin Young, entrambe in programmazione fino a marzo 2018. L’albergo di Louisville fa parte di una catena di 8 strutture, tutte con le stesse caratteristiche; presto verrà inaugurato anche un hotel a Miami. Informazioni:www.21cmuseumhotels.com

The Ritz Carlton Millenia
Sono 4.200 le opere esposte nel lussuoso albergo di design di Singapore. Oltre a una vista mozzafiato su Marina Bay, l’hotel è una vera galleria d’arte che sfoggia i lavori di artisti contemporanei da Andy Warhol a Frank Stella, da Dale Chihuly a David Hockney e a Henry Moore. La struttura ha previsto persino visite guidate alla scoperta delle opere d’arte. Informazioni: www.ritzcarlton.com

The Art a hotel
A Denver, in Colorado, c’è un albergo molto particolare, dove tutti gli ambienti sono stati trasformati in gallerie d’arte grazie all’attento lavoro di Dianne Vanderlip, una delle donne più influenti nel mondo artistico. Il lussuoso hotel di design, che sorge nel distretto dei musei, ospita nelle sue 165 camere e nelle sale una ricca collezione internazionale di opere d’arte moderna e contemporanea, molte delle quali commissionate proprio per l’albergo. Informazioni: www.thearthotel.com

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Sette viaggi in cerca d’autore, ma per ragazzi

Londra e le Highland scozzesi fanno da sfondo alla fortunata saga del maghetto Harry Potter; la penisola islandese di Snaefellness è il luogo dove Jules Verne ambientò tanti suoi romanzi, primo tra tutti Viaggio al centro della terra. L’isola svedese di Gotland è la terra di Pippi Calzelunghe mentre tra Nottingham e la foresta di Sherwood, in Inghilterra, si svolsero le avventurose ruberie di Robin Hood. Ecco un viaggio nei luoghi che diedero vita agli eroi e alle avventure di tanti romanzi della letteratura per ragazzi e che hanno divertito ed emozionato generazioni di lettori.
Harry Potter
Per ripercorrere le più strabilianti avventure di Harry Potter, il maghetto creato dalla penna di Joanne Kathleen Rowling, sono nati itinerari, tour e parchi tematici, siti e guide turistiche. E’ impossibile non farsi coinvolgere dalla scoperta di quei luoghi che sono diventati di culto per milioni di lettori: la scuola di magia di Hogwarts, il binario 9 ¾, le case e le strade della Londra più cupa sono tutte destinazioni che qualsiasi “babbano” oggi può visitare. Tutti gli episodi del romanzo sono ambientati a Londra con la centralissima Trafalgar Square, Piccadilly Circius, il ponte di Blackfriars, il Millennium Bridge, lo zoo, Leadenhall Market, il mercato coperto in stile vittoriano, e Borough Market; persino il vero binario 9 ¾, con il carrello mezzo dentro e mezzo fuori dal muro, si trova alla stazione di King’s Cross. La scuola di Hogwarts è in realtà il castello di Alnwick, a Oxford, il più grande maniero abitato dopo quello di Windsor, mentre le verdi colline che circondano il lago di Hogwarts si trovano in realtà sulle rive di Loch Shiel, nella zona di Lochaber, nelle Highlands scozzesi. La banca magica, che nella saga custodisce la pietra filosofale, è la sede dell’Australian High Commission di Londra, dalla maestosa facciata esterna. Il 12 di Grimmauld Place è l’indirizzo della casa spettrale e polverosa dell’ordine della Fenice: la si ritrova tra le casette a schiera di Claremont Square, nel quartiere Islington, a nord di Londra. I tour organizzati per seguire i luoghi di Harry Potter sono facilmente rintracciabili sul web, anche sul sito ufficiale della Gran Bretagna: britishtours.com
Gli itinerari non possono che terminare a 20 minuti da Londra, negli studi della Warner Bros di Leavesden, sobborgo vicino a Watford: qui è stato creato un parco interamente dedicato a Harry Potter, nato sulla scia di quello americano in Florida del 2010. Il parco The Making of Harry Potter ospita tutti i set originali usati negli otto film della saga del maghetto e una riproduzione del celebre castello di Hogwarts, dove Potter e gli amici studiavano le arti magiche. La visita al parco dura circa tre ore e permette di rivedere i luoghi magici del mondo di Potter: lo studio di Albus Silente con i ritratti animati degli ex presidi della scuola, il dormitorio dei Grifondoro con i letti di Harry, Hermione e Ron, la capanna di Hagrid, l’autobus a due piani “per tutte le destinazioni”, la casa degli zii di Harry Potter al 4 di Privet Drive e la mitica Diagon Alley, la strada dove i maghi acquistano pozioni e bacchette. Il tour permette anche di scoprire i segreti delle magie di Potter: alcuni video, infatti, spiegano come è stato rimosso il naso di Voldemort, come sono state girate le partite di Quidditch e come il mago si rendesse invisibile grazie a speciali telecamere. Tra gli effetti speciali del Parco è previsto un volo con la scopa sopra Londra. Info: www.wbstudiotour.co.uk

Viaggio al centro della terra
Fu la spettacolare penisola di Snaefellsnes, a nordovest dell’Islanda, a ispirare Jules Verne che vi ambientò il suo celebre romanzo Viaggio al centro della terra. Lo scrittore rimase particolarmentecolpito dalle selvagge spiagge nere, dai campi ricoperti di lava e dal maestoso vulcano e ghiacciaio Snaefellsjokull, dove il protagonista del romanzo trova il passaggio che conduce al centro del mondo. Con una guida locale è possibile arrivare fino al cratere, oggi completamente ricoperto di neve e ghiaccio, e visitare il parco nazionale che lo ospita, dove si ammirano paesaggi davvero emozionanti e villaggi di pescatori pittoreschi e colorati. Altrettanto affascinante è la zona costiera, da Borgarnes a Hellnar, con le spiagge laviche fino a Stykkisolmur. Info: www.snaefellsjokull.com

Pippi Calzelunghe
E’ sull’isola di Gotland, la più grande a sudest della Svezia, che si svolgono le bizzarre e divertenti avventure di Pippi Calzelunghe, l’eroina di Astrid Lindgren. L’eccentrica ragazzina dai capelli rossi abita con un cavallo bianco e una scimmietta in una vecchia casa con un giardino a Villa Villacolle, dove affronta mille peripezie assieme agli amichetti Tommy e Annika. Sullo sfondo ci sono la natura e i villaggi tipici dell’isola svedese con i suoi castelli, le spiagge e le case color pastello. Gotland è anche la terra natia di Astrid Lindgren, l’autrice del fortunato romanzo, e del primo parco tematico dedicato a Pippi (astridlindgrensvarld.se/en), che si trova a Kneippbyn. Qui attrici travestite da Pippi Calzelunghe cantano e ballano nei luoghi che appaiono nel romanzo mentre, non lontano, si visita la vecchia fattoria della scrittrice, oggi trasformata in un centro culturale e in un museo. Lo spirito della pestifera ragazzina rivive nei luoghi dell’isola, selvaggia e autentica, che invita a vivere una vacanza in totale libertà alla ricerca dei tanti borghi medievali protetti dall’Unesco, delle spiagge e delle dune bianche, dei boschi popolati di alci e di città accoglienti come Visby, effervescente meta creativa, e dei luoghi magici come Gnisvard, sito con gigantesche pietre runiche d’epoca vichinga.

Robin Hood
L’eroe di Alexandre Dumas, Robin Hood, è un fuorilegge gentiluomo, un uomo romantico che ruba ai ricchi per dare ai poveri; il suo quartiere generale è la foresta di Sherwood, nella contea inglese di Nottinghamshire, dove sfugge alle guardie reali e, con una banda di fedeli, si batte contro le ingiustizie. Oggi la foresta reale di caccia di Robin Hood è una riserva protetta di 423 chilometri quadrati lungo la strada che va da Londra a York, ed è visitata da centinaia di migliaia di turisti alla ricerca dei luoghi di Robin e della sua banda. E’ molto frequentata soprattutto d’estate quando si svolge l’annuale Robin Hood Festival (31 luglio - 6 agosto), una settimana di eventi che ricostruiscono l’ambiente medievale con i personaggi principali della leggenda di Robin, tra cui lady Marian e Riccardo Cuor di Leone. Il festival ospita giostre, esibizioni di attori e mangiatori di fuoco, concerti, balli e duelli; l’attrazione principale è Major Oak, una vecchia ed enorme quercia che pare fosse il covo di Robin Hood. Anche la città fortificata di Nottingham, a 4 chilometri da Sherwood, è meta di visitatori che amano farsi fotografare davanti alla statua di Robin Hood con arco e frecce. Alcuni studiosi, però, ambientano la leggenda nella foresta di Barnsdale, nella contea dello Yorkshire, 80 chilometri più a nord. Tra i boschi, peraltro, sono stati rinvenuti un antico sepolcro, che potrebbe ospitare le spoglie dell’eroe inglese, e il pozzo e il ruscello di Robin Hood. Info: www.nottinghamshire.gov.uk

Il libro della giungla
Le avventure di Mowgli, il bambino allevato da un branco di lupi nella giungla in compagnia dell’orso Baloo e della tigre Bagheera, hanno emozionato e affascinato generazioni di giovani lettori sin dall’uscita del romanzo di Rudyard Kipling nel 1894. La giungla, protagonista assoluta, è una delle riserve naturali della provincia centrale dell’India; la regione è Madhya Pradesh e i parchi che ispirarono profondamente l’autore sono Pench e Kanha. La Pench Tiger Reserve è una riserva nata per la reintroduzione della tigre, mentre il Kanha National Park fu costituito nel 1955 per salvare dall’estinzione il raro cervo di Duvacel e per proteggere molti altri animali, tra cui tigri, leopardi, orsi, scimmie e alcuni esemplari del lupo indiano. Per preservare questo patrimonio faunistico e promuovere un turismo sostenibile, Taj Safaris e la Born Free Foundation organizzano viaggi alla scoperta delle location che hanno ispirato lo scrittore e vivere le avventure di Mowgli (Mowgli’s Trails xperience); il pacchetto offre l’opportunità di soggiornare nei lussuosi lodge Taj Safaris Baghvan e Banjaar Tola. Info: www.tajsafaris.com

Mary Poppins
E’ Londra la città dove si svolgono le vicende di Mary Poppins, la tata che generazioni di bimbi hanno sognato di conoscere, creata dalla penna di Pamela Lyndon Travers. L’abitazione della famiglia Banks, che cerca disperatamente una bambinaia per i propri vivaci bambini, la banca dove lavora il capofamiglia, le strade e i parchi richiamano tutti una riconoscibile capitale britannica. 17 Cherry Tree Lane è l’indirizzo dell’abitazione dei Banks, un nome inventato dall’autrice che probabilmente pensava alle belle case del quartiere vicino a Regent’s Park, a nord della capitale e dove Bert, l’altro protagonista della storia, si diletta a dipingere. Sempre a nord, a Hampsted village, c’è la casa dell’ammiraglio Boom, stravagante personaggio che segna l’ora con colpi di cannone. L’edificio non è riconoscibile ma sicuramente il quartiere merita una passeggiata per i bellissimi palazzi e gli angoli verdi che regala. Molti, poi, sono i luoghi simbolo di Londra: il Big Ben, St Paul’s Cathedral e i Kensington Roof Gardens, dove è ambientata la celebre scena degli spazzacamini. Infine c’è la banca d’Inghilterra, antico istituto dove lavora il capofamiglia: sorge in Threadneedle street, in pieno centro cittadino.

I tre moschettieri
Le vicende dei tre moschettieri - Porthos, Athos e Aramis - e del guascone D’Artagnan, protagonisti del romanzo di Alexander Dumas, si svolgono in Guascogna, antico territorio del sud-ovest della Francia. La zona delle loro avventure e dei loro duelli è geograficamente un triangolo, le cui estremità sono le tre città di Auch, la capitale storica, Tarbes e Pau; a sud è protetto dai Pirenei, a ovest è lambito dall’Atlantico e a nord è ingentilito dai vigneti bordolesi. E’ un alternarsi di filari e fattorie, torri medievali e castelli in rovina, vallate immense e piccoli villaggi con statue e ricordi di D’Artagnan e vicoli dove perdersi. La città natale di D’Artagnan era Lupiac, piccolo borgo del Midi-Pirenei: qui visse nella dimora di Castelmore, che oggi è un vecchio castello decaduto tra colline silenziose e ondulate. Va inoltre segnalato il nuovo percorso equestre sulle tracce di D’Artagnan, che ripercorre a cavallo i luoghi del famoso moschettiere. Si tratta di un itinerario culturale europeo di 4mila chilometri, da Lupiac a Maastricht, città dove il cavaliere morì nel 1673. Per scoprire la route D’Artagnan cliccare sul sito: www.route-dartagnan.eu. In Aquitania, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici, invece, ci sono Laruns, il borgo natio di Aramis, e lo Château d’Espalungue, oggi trasformato in albergo, luogo dove, secondo la leggenda, morì il moschettiere. La vallata che circonda il villaggio è ricoperta di campi che arrivano fino alla montagna, vicino al confine con i Paesi Baschi. Il paese di Athos, che porta il nome del celebre moschettiere, è un borgo tranquillo e semi-abbandonato; persino della casa dell’eroe non restano che un muro e un cartello che ne dà testimonianza. Infine, sempre nei Pirenei Atlantici, c’è Lanne, nel cui castello dimorò Porthos: nel suo villaggio si respira ancora il passato di locande e botteghe artigiane.
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Lars Mytting, i luoghi di Sedici Alberi

FAVANG (NORVEGIA) Crea una geografia immaginaria partendo da posti reali, nello stile di William Faulkner, lo scrittore norvegese Lars Mytting che da giovane ha molto amato l'autore Premio Nobel de 'L'urlo e il furore' e di 'Luce d'agosto'. Caso editoriale del 2016 con 'Norwegian Wood', il manuale pratico e spirituale su come accatastare e scaldarsi con la legna, pubblicato in Italia da Utet, che ha venduto oltre 600 mila copie ed è stato tradotto in 16 Paesi, Mytting ci fa conoscere anche la sua anima di narratore con il romanzo epico 'Sedici alberi', che arriva nelle nostre librerie il 29 agosto per Dea Planeta, nella traduzione di Alessandro Storti. L'artigianalità del lavoro del legno è ancora l'elemento più importante della storia che si ispira a ricordi personali legati all'infanzia dell'autore, originario della cittadina di Favang, in Norvegia, dove è nato il 1 marzo del 1968. E proprio partendo da questi luoghi, dalle suggestioni delle foreste di betulle, i boschi, i laghi e i villaggi dove è andato in bicicletta, ha ascoltato le storie di folletti e streghe, lo scrittore ha immaginato la chiesa, la fattoria, le acque in cui pesca il protagonista di 'Sedici alberi' con cui Mytting sarà, il 7 settembre, al Festivaletteratura di Mantova.
Luoghi che mostra all'ANSA in un viaggio fra Ringebu e Favang, a due ore di treno da Oslo, organizzato con il sostegno dell'Istituto del Turismo norvegese. Edvard, il protagonista del romanzo, è scampato da bambino al misterioso incidente in cui hanno perso la vita i suoi genitori e per un po' di tempo non si hanno più avuto notizie di lui. Cresce con il nonno, Einar, un collaborazionista nazista, ai margini della società. E quando il nonno muore decide di andare in Francia per scoprire la verità sul suo passato. Dai boschi della Norvegia, ai campi di battaglia della seconda guerra mondiale, dalle isole Shetland ai lager nazisti, cerca di scoprire la verità su mezzo secolo di contrastate vicende familiari. "Mio nonno era artigiano del legno e usava le betulle, l'oggetto di artigianato della zona. E' morto quando avevo tre anni e ho immaginato che tipo di persona poteva essere toccando i mobili fatti da lui. Non volevo fare un'autobiografia, ma le impressioni iniziali partono da qui" dice Mytting che è cacciatore. Toccando le betulle spiega che "più linee segnano il tronco più l'albero ha avuto una vita difficile ed è più interessante e bello. Le più antiche hanno più venature" racconta Mytting mentre guida e dalla radio arriva la notizia che un branco di caribù sta attraversando la strada e a poca distanza da noi la strada è bloccata.
"I norvegesi non amano parlare del significato delle sculture di legno che fanno perché per loro il legno è una cosa personale" dice lo scrittore che ha raccontato come i norvegesi riescano a sopravvivere in una terra ostile e indica tra i suoi autori preferiti anche Hemingway, Peter Hoeg, Knut Hamsun e Bob Dylan e il suo Mr Tambourine Man citato in 'Sedici alberi'. E anche il Premio Strega 2017 Paolo Cognetti di cui ha appena finito di leggere 'Le otto montagne", al quale lo accomuna il rinnovato interesse per la montagna e la vita nel silenzio e nella natura che sta diventando una moda. "Mi è piaciuto il suo libro e vorrei rivederlo" dice Mytting che ha già incontrato lo scrittore in Italia. Edvard cresce nella parte buia della valle di Gudbrandsalen ma Mytting ci mostra anche la parte luminosa e la linea di demarcazione è netta. "A dieci anni - racconta - io giravo in queste zone in bicicletta da solo, oggi non lo lascerei mai fare a mia figlia, il lago è profondo. Quando pedalavo ero terrorizzato da quello che si nascondeva nei boschi. Per tenere unita la comunità e proteggere i bambini dai pericoli raccontavano leggende sul mostro del lago e una strega alta due metri e mezzo. Quando passavo dal lato oscuro a quello luminoso avevo proprio la sensazione di un cambiamento nell'aria, negli odori per poi capire che il posto dove trovi pace è in te stesso" racconta. Poi saliamo sulla montagna, verso una fattoria abbandonata, quella "dove venivo da ragazzo e dove nell' immaginazione del romanzo vivevo completamente isolato". Tra le cose più interessanti di 'Sedici alberi' il vecchio pastore della chiesa in legno di Ringebu del 1.170, colorata e molto sobria all'esterno, con un cimitero tutt'intorno, e all'interno più barocca con colonne dipinte. "Forse questa è la scena più cinematografica del libro. Immagino i carri armati, la terra che vibra, il Cristo che crolla. Il pastore chiama allora Einar perché ripari i danni nella notte" racconta. La chiesa di Ringebu, ora protestante, rimaneggiata intorno al 1630, si trova lungo la Pilegrimsleden, la strada dei pellegrini che un tempo conduceva da Oslo a Trondheim e nella valle si sente la spiritualità secolare di questo luogo. "I miei personaggi sono bravi ad affrontare le difficoltà della vita ma non le pressioni della società. La social democrazia è una buona cosa per la Norvegia perché offre una rete sociale a tutti ma frustra l'individualismo norvegese" dice Mytting che è autore di altri tre romanzi, il primo del 2006 ha avuto molto successo ed è stato tradotto in 7 lingue e ha nella copertina dell'edizione norvegese una macchina come quella in cui ha perso la vita Camus. "E' un fantasy con un meccanico che lavora in uno sfasciacarrozze e sviluppa una magia che lo rende capace di riparare qualunque automobile" e ora sta lavorando ad un nuovo libro che mette "insieme molte piccole storie" dice prima di salutarci alla stazione di Ringebu. 
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Al Lingotto di Torino torna Artissima La fiera di arte contemporanea


TORINO - Passato e futuro convivono nella 24/a edizione di Artissima, la fiera internazionale di arte contemporanea che il Lingotto di Torino ospiterà dal 3 al 5 novembre. In totale saranno 206 le gallerie, provenienti da 31 Paesi, che presenteranno 700 artisti con oltre 2mila opere in mostra divise nelle sette sezioni dell'esposizione. Il passato sarà rievocato in particolare con una sorta di celebrazione del 50/o anniversario della nascita dell'Arte Povera. Verranno ricordati il "Deposito d'Arte Presente" del '67 di Gian Enzo Sperone e il Piper Club, storica discoteca della Torino degli anni Sessanta. Per il futuro invece Artissima punta sulle sezioni New Entries e "Present Future".
    Il catalogo per la prima volta abbandona la carta per il digitale, una piattaforma permetterà ai visitatori di creare un tour virtuale, vedere in anteprima le gallerie e conoscere gli artisti che partecipano alla fiera. Tra le novità della 24/a edizione la sezione Disegni, con 26 artisti.
    "Vediamo un grande interesse verso l'arte contemporanea, misto a curiosità e perplessità - ha detto la nuova curatrice Ilaria Bonacossa a margine della presentazione della fiera, all'Unicredit Tower di Milano - Ci rendiamo conto che le fiere sono un buon punto di inizio perché l'idea che chiunque possa comprare il capolavoro del futuro è molto democratica nella fruizione della mostra. La scorsa edizione ha visto numeri importanti, 50 mila visitatori in quattro giorni, speriamo di mantenere i numeri ma speriamo anche che la fruizione della mostra rimanga piacevole e non un supermercato". (ANSA)

Il Palio di Asti compie 50 anni

ASTI - Il Palio di Asti celebra la sua 50/a edizione domenica 17 settembre. È trascorso mezzo secolo dalla ripresa della rievocazione che risale al 1275 e che riporta Asti al suo passato medioevale. Al canapo di piazza Alfieri 21 cavalli e fantini di altrettanti borghi, rioni e Comuni che si contendono il drappo, il palio dipinto quest'anno dal maestro torinese Giorgio Ramella.
    "I 50 anni sono l'età dei ricordi, di chi ha vinto e di chi ha perso", osserva l'assessore alla Cultura del Comune di Asti, Gianfranco Imerito, presentando la manifestazione. "Per celebrare la ricorrenza - prosegue - il corteo storico che anticipa la corsa sarà aperto da 50 dame in costume, a rappresentare simbolicamente i 50 palii svolti".
    Tra le altre novità, una app scaricabile su tablet e smartphone per conoscere la corsa. "Quest'anno - ha aggiunto il presidente del collegio dei rettori, Pierpaolo Verri - la commissione veterinaria ha adottato un nuovo protocollo per garantire maggiore sicurezza ai cavalli in pista". (ANSA).


Settembre di eventi lungo la strada del vino e dei sapori

TRENTO - Parte la vendemmia nelle valli trentine e le città e i borghi di montagna si preparano a ospitare eventi e feste. Si aprono le cantine e le distillerie per visite guidate e degustazioni in attesa di festeggiare la vendemmia.
A Trento il 15 settembre, a partire dalle ore 17, si svolge una rassegna che quest’anno compie 10 anni: Doc-Denominazione di origine cinematografica (www.tastetrentino.it/DOCcinema), che unisce la passione per il cinema a quella per i vini regionali. Per le vie del centro e tra i palazzi nobili di Trento - città ricca di storia e di arte, crocevia di culture europee - si fanno degustazioni di prodotti enogastronomici, si visitano le cantine e al Teatro Sociale di piazza Cesare Battisti si assiste sotto le stelle alla proiezione di un film dedicato alla storia del cinema, rigorosamente con un calice di grappa trentina da degustare. In ogni piazza e in ogni palazzo del capoluogo viene presentato un vino tipico del Trentino, creando così un viaggio virtuale attraverso le zone enologiche più importanti del territorio: dalla Valle dei Laghi con il Vino Santo alla Piana Rotaliana con il Teroldego, dalla Vallagarina con il Marzemino alla Valle di Cembra con il Müller Thurgau, fino alle colline del capoluogo con il Trentodoc.
Oltre agli ottimi prodotti gastronomici a Palazzo Firmian si degusta il Teroldego Rotaliano, a Palazzo Lodron il Marzemino, a Palazzo Thun e nella Torre Mirana si beve Müller Thurgau, a Palazzo Roccabruna il Trentodoc e al castello del Buonconsiglio viene presentato il Vino Santo. A ogni tappa, inoltre, c’è la possibilità di fare visite guidate per scoprire la storia e le curiosità di ogni palazzo e di assistere a concerti di musica folcloristica.
Punto di riferimento per la storia enologica regionale è Palazzo Roccabruna, prestigiosa sede dell’enoteca provinciale del Trentino e vetrina delle eccellenze enologiche locali. Qui si visitano sale piene di storia delle antiche famiglie nobiliari e si degustano le prelibatezze trentine dello chef Marcello Franceschi del famoso ristorante Al Forte Alto di Nago: dalla spuma di trota al fil di fumo ai ravioli di pasta all’uovo e farina di canapa ripieni di lavarello del Garda. La manifestazione termina nella centralissima piazza Cesare Battisti dove, dopo un brindisi conclusivo a base di grappa trentina, si assisterà alla proiezione del film.
La rassegna è un’ottima occasione per passeggiare tra le strade e le piazze di Trento, fermarsi nei suoi ristoranti storici come la raffinata Osteria Le Due Spade, Ai Tre Garofani e Ristorante al Vò; scoprire le cantine e le distillerie della zona e fare escursioni nei dintorni, sempre all’insegna del buon vino e del cibo regionale.
Tra le visite, assistite e organizzate dalla Strada del vino e dei sapori (www.stradavinotrentino.com), ci sono luoghi incantevoli immersi nella natura come il lago di Toblino, dove si cammina con la brezza del lago di Garda fino alla centrale idroelettrica di Santa Massenza, l’impianto più potente del Trentino, scavato nella roccia a 600 metri di profondità. E’ un edificio considerato storico, realizzato dall’architetto Giovanni Muzio, dove si fanno interessanti visite guidate. Salendo un in alto si arriva nel piccolo paese di Santa Massenza, il comune italiano con la più alta concentrazione di distillerie di grappa; qui si visitano le cantine storiche come Casimiro o Maxentia, dove si degustano grappe di Nosiola e di Vino Santo oltre a un vino passito prodotto nella Valle dei Laghi. Si prosegue, poi, lungo una stradina panoramica che costeggia il lago fino al castello di Toblino, un luogo incantato, circondato dall’acqua dove l’atmosfera è fiabesca: si narra, infatti, che il luogo fosse anticamente abitato da fate, a cui venne dedicato un tempietto. Da 50 anni il castello ospita un ristorante panoramico dove si degustano piatti regionali e si bevono ottime etichette di vino trentino.
Un’altra escursione nei dintorni di Trento è la Piana Rotaliana, che Cesare Battisti nel 1905 definì “il giardino vitato più bello d’Europa”, da scoprire in sella a una bicicletta: si attraversano dolci pendii ricoperti di vigneti e punteggiati da masi dove l’ospitalità è sacra. Maso Poli, nato nel 1700 e gestito da 3 sorelle vignaiole della famiglia Togn, è una cantina ristrutturata e panoramica, un balcone sulla Val d’Adige. C’è anche il Molino dei Lessi, dove si produce uva Johanniter biologica. Pedalando si arriva alla Trattoria Vecchia Sorni, dove lo chef Lorenzo Callegari propone un ottimo sformatino di comede, spinacio selvatico con fiori di Calendula e formaggio della Val di Bresimo. Qui, come nei masi della zona, si può bere un ottimo Teroldego, il vino principe della Piana Rotaliana. Nei primi tre giorni di settembre si terrà il Settembre rotaliano con mostre, passeggiate, menu speciali e degustazioni (www.settembrerotaliano.it).
Dal 2 settembre fino al primo ottobre si svolge la manifestazione VendemmiAmo, con visite guidate alle cantine , picnic tra i vigneti e degustazioni. Infine, poco fuori Trento, assolutamente da non perdere è l’escursione a Mezzocorona dove si visita Palazzo Martini, storico edificio nobiliare risalente alla seconda metà del XVII secolo, e dove si prende la funivia per scoprire un piccolo angolo di paradiso: si sale fino a un luogo incantato dove non esistono auto né moto e dove c’è solo un albergo; qui, a 887 metri d’altezza, si trova il vigneto di Nadia, una giovane trentina che ha scelto di coltivare uve di Pinot nero e bianco e Chardonney e che a novembre produrrà le prime bottiglie di spumante. Vive in una ex riserva di caccia e abita in una casa del 1772 dove offre un ottimo strudel tradizionale. 
Durante le escursioni è possibile alloggiare in accoglienti masi o in agritur che producono ottimi vini da degustare e da comprare: maso Cobelli, a Sorni, e Maso Grener, a Lavis.

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