FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

Telefonino spento? Il ristorante ti fa lo sconto

L'imperativo dell'always on, del "sempre connesso" indipendentemente da dove ci si trova, ha ormai colonizzato ogni luogo della vita sociale, ristoranti compresi, con i commensali intenti a telefonare o a mandare mail tra una portata e l'altra e, ultima tendenza, a fotografare i piatti per condividerli virtualmente, in tempo reale, sui social network. Convincere il fronte sempre più cospicuo degli smartphone-dipendenti a staccare la spina per riportare l'attenzione sull'esperienza culinaria, e magari su una buona conversazione vis-à-vis, è un'impresa ardua, ma un ristoratore californiano sembra esserci riuscito. Come? Offrendo uno sconto a chi lascia il telefonino all'entrata.

Al ristorante "Eva" di Los Angeles
la rinuncia al cellulare viene ricompensata con un ribasso del 5% sul conto. Un'idea semplice che, in tempi di crisi, ha da subito mostrato la sua bontà. Circa la metà dei clienti ha infatti acconsentito a fare a meno del telefonino e Mark Gold - proprietario e chef del locale – è balzato agli onori delle cronache. La notizia della sua trovata anti-smartphone è rimbalzata sui media statunitensi e internazionali, e i tweet sul ristorante che offre sconti a chi, insieme al soprabito, posa anche il cellulare, non si contano più.

Il ritorno in termini pubblicitari è stato quindi elevatissimo, eppure il ristoratore assicura che non era quello il suo scopo. "Non avevo aspettative di questo tipo, sono scioccato", ha detto Gold. '"Eva è come una casa, noi vogliamo ricreare l'ambiente domestico. Vogliamo che due persone si siedano al tavolo e stabiliscano un contatto, senza la distrazione del telefono. Stiamo cercando di creare
un locale in cui si possa godere appieno del cibo e della compagnia”.

La risposta "apocalittica" di Gold alla pervasività del telefonino ha il suo contraltare nei
ristoranti che hanno fatto dell'integrazione hi-tech un punto di forza. I palmari per prendere le ordinazioni sono stati solo l'inizio. Adesso non è così raro trovare un QR code accanto al menu che consente di conoscere tutti gli ingredienti di un piatto semplicemente scattando una foto col cellulare, mentre nei ristoranti più in, soprattutto negli States, prende piede la moda di inserire un tablet nel tavolo. Le funzioni sono molteplici: scorrere il menu e la carta dei vini, guardare le foto dei piatti e ottenere una descrizione dettagliata di ogni etichetta, ordinare, pagare il conto e chiedere al parcheggiatore di preparare l'auto.

L'utilità dell'operazione è chiara: fornisce un servizio al cliente e consente di risparmiare sul tempo e sul numero dei camerieri. Meno utile, ma di sicuro impatto, è invece la scelta di una pizzeria gourmet di Atlanta, "Do at the View", che ha deciso di installare
gli iPad anche in bagno al posto degli specchi: per riavviare la chioma e ritoccare il make up si usano lo schermo e la telecamera integrata del tablet.
ansa

C’è un villaggio in cima al monte

A Ligonchio una nuova struttura turistica ha registrato questa estate più di quattromila presenze. Albergo, piscina, ristorante e bungalow sono gestiti da un imprenditore del posto che intende così rilanciare il turismo appenninico.
La vista sulla parete degli Schiocchi toglie il fiato. Siamo a Ligonchio (foto) sulla terrazza del villaggio turistico ‘Il rifugio dell’aquila’, a una cinquantina di metri dal centro del paese. Una struttura nuovissima realizzata e gestita dalla famiglia Sacchini. Enzo Sacchini, imprenditore con la passione per il turismo, nato nella frazione di Casalino, ha deciso di dare il proprio contributo alla promozione del suo paese d’origine e ha messo un piedi un albergo con tanto di piscina coperta riscaldata e la gelateria con il gelato artigianale più alta d’appennino.
‘Presto apriremo anche il centro benessere – dice la figlia di Sacchini, Silvia -, il ristorante ha quasi 200 posti, all’esterno possiamo ospitare grandi gruppi, l’albergo ha 31 camere’. Poi ci sono le trenta casette separate, da affittare o da comprare. Il prezzo, in questo caso, parte da 75mila euro e finora tre acquirenti, appassionati della montagna, hanno deciso di sostenere la spesa. I primi clienti che hanno soggiornato nel villaggio sono stati a giugno i partecipanti alla summer school di Reggio Children.
In luglio ed agosto si sono contate più di quattromila presenze: escursionisti che si fermano per una notte o per una settimana intera, visitatori che arrivano dalla città, ma anche dalle province e regioni vicine, discendenti di ligonchiesi emigrati negli anni passati curiosi di conoscere il nostro territorio. E poi c’è chi si ferma a godere del panorama sperando di vedere volare le aquile sulla val d’Ozola.
viaemilianet

Alpi: Il turismo è il nostro futuro

Cento giorni per iniziare a cambiare volto alla città. Il 22 maggio Jacopo Massaro ha varcato per la prima volta i portoni di Palazzo rosso con la fascia tricolore attorno alle spalle, e cento giorni dopo traccia un bilancio della sua amministrazione. Impegnata, per tutto il primo mese, a redigere il bilancio e ad affrontare lo scottante caso della Nis: «Abbiamo potuto iniziare realmente il nostro progetto il 7 luglio», ha spiegato Massaro incontrando la stampa nel suo ufficio. «E lo abbiamo fatto con un bilancio povero, perché quest’anno i tagli dello Stato e la spending review ci hanno sottratto quasi tre milioni e mezzo di euro».
Non sono solo le risorse (sempre meno) a preoccupare il sindaco. «Mi preoccupa non avere gli strumenti efficaci per dare risposte a chi viene nel mio ufficio e non ha un lavoro, o non ha una casa. Sono sempre di più le persone in questa situazione». Per tentare di dare una risposta, Massaro ha avviato una modifica ai regolamenti che permettono di avere accesso a forme di sostegno: «Così verranno riconosciute anche le nuove povertà, come i precari e i padri separati che pagano gli alimenti e vivono con 300 euro al mese».
La prima soddisfazione: il progetto turistico. Se le preoccupazioni sono molte, non mancano però le soddisfazioni. «Sono contento perché siamo riusciti a mettere in piedi un vero progetto turistico. Un elemento importante sul piano economico, perché significa creare posti di lavoro, quindi provare a rilanciare l’economia. In questa particolare fase storica è importante, perché ridà speranze, prospettive ai bellunesi». E così Massaro risponde anche alle critiche di chi afferma che la sua amministrazione, finora, si sia occupata di inezie: «Se si guardano le cose con la lente di ingrandimento possono sembrare piccole, ma se le si guarda dall’alto si vede che stiamo lavorando per un progetto ad ampio respiro, che coinvolgerà tutta la città. Un progetto da fare per gradi, e il rilancio del turismo è uno dei tasselli».
Un nuovo metodo. «Fin dall’inizio abbiamo impostato un metodo in discontinuità con il passato, fondato sul dialogo», ha spiegato Massaro. «Con i dipendenti, con i cittadini, che ascoltiamo anche attraverso canali non tradizionali, come i social network». Importante anche il lavoro in team: «Ogni assessore ha le sue deleghe, ma molto spesso si lavora in squadra, collaborando». Con questo metodo, «abbiamo dato continuità amministrativa, perché non siamo dei distruttori, ma abbiamo anche dato un importante segnale di discontinuità politica».
La città, per Massaro, «va considerata come un “unicum”, e quindi l’approccio a ogni problematica dev’essere sistemico».
Rifiuti. È vicino l'arrivo della tariffa puntuale. «Trovo intollerabile che le famiglie abbiano ricevuto la chiavetta magnetica quattro anni fa, e che ancora non siamo giunti alla tariffa puntuale», ha detto Massaro. «Abbiamo già dato mandato alla Bellunum di effetuare delle simulazioni con famiglie a campione per vedere come strutturare le tariffe, che saranno composte di una parte fissa e del costo di ogni conferimento». L'introduzione della tariffa puntuale, però, arriverà solo per le utenze domestiche. Per le altre «bisogna fare valutazioni molto attente, perché le attività producono rifiuti in maniera diversa a seconda del settore».
Si creeranno tariffe per le attività commerciali situate sopra i mille metri che fanno attività stagionale, e si valuterà come diminuire il costo della bolletta per gli esercizi commerciali che hanno subito forti aumenti negli ultimi anni.
Nis e Nevegal. Continuano le trattative con potenziali acquirenti della società che gestisce gli impianti sul Nevegal. «Sono moderatamente ottimista nei confronti della stagione invernale», ha detto Massaro. «Noi vogliamo farla, e ci stiamo muovendo in questa direzione. Anzi, spero mostrino un po' di ottimismo in più anche gli operatori. Capisco i loro timori, ma in questa fase bisogna remare tutti dalla stessa parte».
Nei giorni scorsi l'ex sindaco Prade aveva attaccato Massaro sulla troppa fretta mostrata nel mettere in liquidazione la Nis, ma l'attuale primo cittadino difende la sua scelta: «Prade dice che se avessimo fatto partire il progetto “Abitare il Nevegal” avremmo salvato la Nis. Bene, però non dice che così facendo avremmo chiuso gli impianti per la stagione invernale, e anche per la prossima stagione estiva». Il perché è presto detto: «“Abitare il Nevegal” è un progetto che guarda da qui a 5-10 anni. La Nis aveva vita breve, un mese. Non mettere in liquidazione la società avrebbe voluto dire chiudere il Nevegal fino almeno al 2014. I potenziali investitori non sono interessati agli impianti».
Ma questo progetto, a Massaro, interessa o no? «Io ho sempre detto che non voglio fare speculazione edilizia. Quindi dico sì alla scuola, sì al centro Parkinson. No fermo alla costruzione di 220 villette bifamiliari. Non ce n'è proprio bisogno, sul Nevegal».
di Alessia Forsin - corriere alpi

L'iPhone capira' se il cibo e' biologico. Arriva kit di mini periferiche per un 'monitor ambientale personale'

Un sensore sempre a portata di mano per testare se il cibo che stiamo ingerendo è davvero biologico o meno. E' una delle funzioni di un kit di periferiche di nuova concezione per l'iPhone che potrebbe vedere la luce entro quest'anno. Al momento in fase di prototipo, la suite 'Lapka' comprende quattro mini periferiche di design, di legno e plastica bianca, che si collegano al 'melafonino' con un cavetto simile a quello delle cuffie e che assomigliano a versioni stilizzate degli iPod Shuffle di prima generazione.
Quattro sensori per quattro funzioni, spiega il direttore creativo del progetto Vadik Marmeladov al sito 'Fastcodesign.com', per avere un vero e proprio "monitor ambientale personale". Uno dei quattro sensori consiste in particolare in una sonda d'acciaio in grado di verificare nei cibi la concentrazione di nitrati, sostanze frequentemente utilizzate nei fertilizzanti chimici. L'applicazione ad hoc che lavora in simbiosi con la periferica sarebbe poi in grado di dire all'utente se la concentrazione riscontrata è "accettabile" o meno. Gli altri tre sensori misurano invece temperatura e umidità ambientale, radiazioni e frequenze elettromagnetiche. Il kit, si legge sul sito web, dovrebbe essere disponibile a dicembre per un poco più di 200 dollari.
ansa

Spagna, record di turisti per la 'Tomatina'

Oltre 50mila persone si sono lanciate 120 tonnellate di pomodori alla tradizionale festa della 'Tomatina', che si celebra ogni anno a Bunol, vicino a Valencia.
C'é stato un record di presenze, con oltre 10.000 persone in rispetto alle scorse edizioni e nessun incidente, se si escludono gli 8 contusi lievi medicati dai servizi sanitari, secondo il bilancio del portavoce del municipio, Rafael Perez.
La festa è cominciata intorno alle 11,30, con mezz'ora di ritardo sul previsto, quanto è arrivato il primo camion carico di pomodori.
Turisti provenienti da Giappone, Corea del Sud, Canada o Nuova Zelanda, assieme ai tanti europei, alcuni mascherati da chef o da conigliette di Playboy, molti con occhiali da sub per proteggere gli occhi dal succo di pomodoro, hanno cominciato la battaglia con l' 'oro rosso' di Bunol.
ansa

A Roma i migliori campeggi low cost

Roma si conferma la meta ideale per coloro che vogliono approfittare di questo scorcio d'estate puntando su sistemazioni più economiche come, ad esempio, il campeggio. A sostenerlo è il quotidiano spagnolo El Mundo che, in un ampio speciale dedicato al tema, stila una classifica dei migliori camping low cost del mondo, piazzando la capitale italiana al primo posto. A riportare la notizia è l'Osservatorio della stampa estera 'Nathan il saggio' dell'agenzia di Klaus Davi. "Il Plus Camping Roma, a soli quindici minuti dal centro, offre la possibilità di scegliere tra case mobili miste a bungalow privati, senza dimenticare le comode tende che rappresentano l'opzione più richiesta - scrive El Mundo -. L'ambiente conviviale e il paesaggio di questo campeggio sono tra i punti di forza di questo luogo adatto a tutti i gusti. Oltre a organizzare grigliate, feste tematiche e proiezioni cinematografiche all'aria aperta dispone anche di una grande Jacuzzi, di una piscina, una discoteca e un ristorante dove godere delle tante specialità locali. Roma si conferma regina dell'estate, sempre secondo il quotidiano spagnolo, sbaragliando la concorrenza di luoghi come Naoussa (Grecia), Valencia (Spagna), Edimburgo (Scozia), Tomar (Portogallo) e soprattutto mandando al tappeto pesi massimi come lo Yucatan (Messico) e il paradiso naturale del Malaleuca in Australia.
ansa

Eco-vacanze appollaiati su un albero. Dal Canada alla Francia, le soluzioni più sostenibili secondo National Geographic

Il Tree Hotel in Svezia (Foto: Tree Hotel)
Rilassarsi in vacanza sospesi per aria e vivere per un periodo più o meno breve appollaiati su un albero: i tree hotel, gli alberghi sugli alberi, proliferano in tutto il mondo e cercano di differenziarsi l'uno dall'altro per proporsi come soluzione di soggiorno alternativa agli occhi di potenziali ospiti. C'è chi punta sull'originalità o l'esclusività della costruzione e chi su un impatto ambientale ridotto al minimo.

Dal Canada alla Francia, sono diverse le 'tree houses' che fanno dell'eco-sostenibilità il proprio tratto distintivo. Ha individuato
le più "verdi" al mondo National Geographic che ha stilato una sua classifica di "top 5". Si tratta non già di semplici bungalow sospesi fra i rami, ma di vere e proprie abitazioni, spesso opera di designer affermati, realizzate tenendo conto del loro impatto sull'ambiente circostante.

La
Kafrissen Treehouse a Perth, nell'Ontario, è stata costruita con legname riciclato, recuperato da amici e vicini, dai rami degli alberi caduti durante temporali. La casa, disponibile per l'affitto, può ospitare sei persone, ha un bar al chiuso, una doccia esterna, cucina e una stufa a legna per il riscaldamento. La Enchanted Forest, nella campagna inglese di Hertfordshire, ha una porta e una stanza segreta, sogno di tutti i bambini. La compagnia che l'ha realizzata include nel design delle sue opere riscaldamento idrico a energia solare, sistemi di raccolta dell'acqua piovana e servizi igienici di compostaggio. In Francia, la Cabane de Lyon è una casa sull'albero di lusso costruita utilizzando solo materiali riciclati e naturali, come le piume d'anatra per l'isolamento delle pareti. Dotata di sala conferenze con WiFi e aria condizionata, può ospitare fino a 40 persone all'interno e 300 per cocktail all'esterno. Le Free Spirit Spheres a Vancouver Island, British Columbia, sono ispirate al recupero degli spazi delle cabine delle navi: per la loro realizzazione, assicurano i costruttori, non è stata versata nemmeno una goccia di calcestruzzo sugli alberi e nessun ramo è stato tagliato.

Chi punta ancora più in alto può sempre farsi costruire un'eco-casa sugli alberi su misura da uno specialista del settore. Come la
Lantern House di Santa Monica, in California, sospesa in mezzo a tre alberi di eucalipto. A pensarla è stato Roderick Romero, designer specializzato in tree houses che ha disegnato anche quelle di alcune star come Sting e Val Kilmer. Per la casa di Santa Monica ha utilizzato il 99% dei materiali riciclati e per una vetrata ha sfruttato un cimelio recuperato da un vecchio set cinematografico.

Oltre alle segnalazioni del magazine americano si possono trovare anche altre soluzioni di questo tipo, sempre più "verdi". Il
Tree Hotel svedese di Harads è aperto anche d'inverno, nonostante la temperatura esterna possa scendere fino a -30°C: ciascuno degli ambienti è dotato di un sistema di riscaldamento elettrico a pavimento, alimentato da una risorsa rinnovabile. In Italia esiste un intero villaggio sugli alberi, realizzato in Friuli Venezia Giulia, a Claut in Valcellina: circondato da un bosco di pini, abeti, larici e faggi, ospita alcune casette costruite completamente in legno a 2-4 metri d'altezza. Non solo si può visitare nell'ottica di una giornata-avventura, ma è possibile anche pernottarvi con sacco a pelo.
ansa

In Franciacorta per le fioriture autunnali

Una passeggiata nelle terre della Franciacorta per immergersi tra i colori e i profumi delle fioriture autunnali. Se si ha in mente una domenica en plein air, l'indirizzo giusto e Rovato, nel bresciano, dove dal 2 settembre riprende la stagione del Castello Quistini dedicata ai fiori, con visite ad alcune sale della dimora cinquecentesca e ai giardini del palazzo, in cui ammirare collezioni di rose antiche, moderne e inglesi, varietà rare di piante aromatiche e frutti ormai dimenticati.

L'attrazione principale è il giardino bioenergetico, che sfrutta l'interazione energetica tra l'uomo e l'ambiente per ritrovare il benessere. Qui, tra i campi elettromagnetici di alberi e fiori, si migliora la circolazione all'ombra di lecci e ciliegi, si stimola il sistema immunitario tra le siepi di alloro, si rilassa il sistema nervoso accanto ai tigli e agli agrifogli, si aiuta la digestione con il mirto e il rosmarino e si trae beneficio dai salici e dai melograni, un vero toccasana per tutto il corpo.

Per gli occhi c'è il labirinto delle rose, composto da tre cerchi concentrici con un gazebo al centro. Tra le centinaia di fiori, da non perdere il colore intenso, tendente al viola, della rosa “Rhapsody in blue” e le sfumature delicate della rosa “Aloha”, profumatissima e dai petali carnosi. L'olfatto viene stimolato anche nel “brolo”, dove sono stati reinseriti molti frutti antichi o abbandonati che si possono anche gustare durante la visita, come il biricoccolo, nato dall'incrocio tra l'albicocco e il susino, il fico brogiotto, il nashi e il pero cotogno.

Il castello e i suoi giardini saranno visitabili tutte le domeniche e i giorni festivi fino a novembre con il tour intitolato "tra rose, storia e leggenda". Info su www.castelloquistini.com.ansa

Caraibi, dritte per la stagione degli uragani. Sì all'assicurazione di viaggio e attenzione ai bollettini, per una vacanza a prova di emergenza

Vacanza a prova di emergenza. Sì all'assicurazione di viaggio e attenzione ai bollettini ufficiali del meteo, ma anche una batteria carica di riserva per il cellulare e un paio di indumenti più pesanti in valigia: sono alcune dritte utili per chi sceglie i Caraibi anche durante la stagione degli uragani.

Le spiagge di isole e coste dell'America centrale e meridionale bagnate dal Mare Caraibico sono un sogno per i turisti 365 giorni l'anno, ma non sono esenti da problemi visto che il paradiso di palme e mare cristallino si trova su una delle fasce di uragani più attive. Il periodo clou degli uragani è fra agosto e ottobre, ma la stagione ufficialmente dura dal primo giugno a fine novembre. Dunque anche se si sceglie per la vacanza un mese statisticamente meno a rischio è meglio non farsi trovare impreparati nell'eventualità di una forte tempesta o peggio di un uragano.

Ecco perché, spiega nel suo vademecum l'Huffington Post, intanto è meglio viaggiare accompagnati da un'assicurazione di viaggio che copra eventuali spostamenti in aereo o nave cancellati o modificati ed è sempre meglio controllare il contratto stipulato perché, se al momento della prenotazione i bollettini meteo già segnalavano tempeste, eventuali cambiamenti possono non essere coperti. Bene anche sapere in anticipo a chi e come inoltrare eventuali richieste di assistenza. Può essere una buona idea quella di rivolgersi a tour operator specializzati e ad agenzie in grado di aiutare il viaggiatore a distanza nelle modifiche a soggiorno e trasporto, ma è comunque meglio fare i 'pignoli' su clausole e modalità di rimborsi prima di prenotare, non dopo.

Qualche accortezza in più mentre si prepara la valigia, portando ad esempio una batteria carica di riserva per il cellulare, i numeri utili per le emergenze a portata di mano e magari un cambio più pesante per la pioggia o un brusco calo della temperatura. In caso di blackout elettrici anche i bancomat potrebbero essere fuori uso, quindi è salvifico tenere del denaro contante a disposizione. Una radiolina portatile che funzioni anche con le batterie è utile per sintonizzarsi in caso di bisogno su un canale di news. Prima e durante il viaggio occorre prestare attenzione ai bollettini ufficiali del meteo per capire se ci sono tempeste in arrivo: il National Hurricane Center è la fonte più affidabile (www.nhc.noaa.gov). Utili anche il Weather Channel's Tropical Storm centre (www.weather.com/newscenter/tropical) e le innumerevoli applicazioni disponibili per gli smartphone (ecco le migliori secondo la Cnn).

Infine l'Huffington Post dà qualche dritta sulle località. Nessuna isola caraibica è in assoluto al riparo da un uragano, ma alcune sono meno a rischio di altre. In particolare le cosiddette 'Abc' che non hanno alcun riferimento con la recente politica italiana ma sono Aruba, Bonaire e Curacao, al largo delle coste venezuelane. Rari gli uragani a Puerto Rico e Panama. Anche Trinidad e Tobago sono fuori dalla fascia degli uragani, nonostante per via delle piogge sia meglio andarci tra metà settembre a metà ottobre.
ansa

Turismo oltre e per la primavera araba. Egitto, il ritorno di Ramsete II

-Elena Romanello – 2 settembre 2012-  articolo3.com

Il turismo è e resta la voce principale dell’economia egiziana e, mentre la strada verso la democrazia procede tra alti e bassi dopo l’esplosione della primavera araba, si continua nel Paese africano a lavorare e a scavare per scoprire altri tesori dell’antica civiltà egizia.

A sud di Luxor, un’equipe di archeologi egiziani e stranieri stanno lavorando, con metodi che a tratti ricordano quelli dell’antico Egitto, per riportare alla luce il Ramesseum, il tempio voluto da Ramsete II, e a creare, entro il 2030, sulle due sponde del Nilo quella che sarà la più vasta area archeologica visitabile al pubblico,un vero e proprio museo a cielo aperto.

Il Ramesseum, testimone della gloria del faraone più celebre e longevo dell’antico Egitto, non è solo un tempio ma anche una cittadella con locali commerciali, depositi, case, aree verdi, scuole, dove nel periodo di massimo splendore vissero e prosperarono tremila famiglie.

Le due rive del Nilo, tra Karnak, Luxor e le nuove scoperte come il Ramesseum, mescolavano vita e morte, culto degli antenati e quotidianità, in quella che fu, fra alti e bassi, restaurazioni religiose e invasioni, la più duratura civiltà del mondo antico, presente come testimonianze archeologiche nei Musei di tutti i continenti.

In un momento di profonda crisi, economica, politica e sociale, l’Egitto sceglie quindi di puntare sul turismo, contando di raddoppiare i turisti da qui al 2030, facendo di Luxor una città con strutture ricettive moderne al centro di un complesso di visita, dove è stata ripristinato il viale delle Sfingi e dove altre migliorie sono previste. Una scommessa non sempre facile da gestire e da portare avanti, ma c’è da dire che comunque il viaggio in Egitto continua ad essere richiesto ed amato da moltissimi turisti di tutto il mondo, sedotti da un passato grandioso e da un popolo oggi, diverso ma fierissimo di quei suoi antenati.